Corriere della sera,
3.3.2002
Consolo: «Mondadori? Rimango ma spero che la proprietà
cambi»
«Bocca ha fatto bene: anch’io, lo confesso, provo un forte imbarazzo
a pubblicare per Mondadori, soprattutto pensando alla proprietà
ma continuo a sperare che qualcosa possa cambiare visto che il processo
per il lodo Mondadori è tuttora in corso». Vincenzo Consolo,
uno degli «intellettuali progressisti e militanti» che pubblica
per la casa editrice di Segrate, si inserisce nella polemica avviata dall’intervista
pubblicata sul Corriere di venerdì primo marzo, in cui Bocca annunciava
di lasciare la Mondadori perché «uno che scrive tutti i giorni
contro Berlusconi non può pubblicare per la sua azienda».
Forse proprio per colpa di questo suo imbarazzo, Consolo ha così
deciso di pubblicare il suo prossimo libro con Bompiani. Lasciando comunque
spazio per una serie di distinguo: «Bocca è un saggista che
scrive della contemporaneità mentre io mi affido alla metafora,
per lui il contrasto è più lacerante». E ancora: «Non
sono un autore da bestseller e la mia presenza o la mia assenza non interessano
molto agli editori». Adducendo poi ragioni quasi affettive per questa
sua permanenza: «Ho iniziato a pubblicare con Mondadori nel 1963,
ancora con la vecchia proprietà». Tornando infine sulla questione
(da lui sollevata) relativa alla inopportunità di una presenza del
«premier editore» al Salon du Livre di Parigi, Consolo conferma
che andrà al Salone «in veste privata». Ma intanto lui,
Tabucchi e Camilleri (accomunati da questa scelta) «sono spariti
dal catalogo ufficiale della manifestazione». Sarà un caso?
Stefano Bucci