La Stampa, 6.3.2002
Scrittori d´Italia, il catalogo è questo
DAI CANNIBALI A CAMILLERI AL ROMANZO STORICO: PER IL SALON DU LIVRE DI PARIGI UN DOSSIER DEL «MAGAZINE LITTERAIRE»

DAI giovani Cannibali (Ammaniti, Nove, Lucarelli o Pinketts) alla nouvelle vague che nel Sud d´Italia raccoglie l´eredità di Sciascia e Consolo, da Umberto Eco a Claudio Magris, dalle provocazioni di Dario Fo all´intransigenza di Antonio Tabucchi, dal ruolo degli intellettuali alla traduzione dei classici, fino alle prospettive della storiografia e della filosofia: per il 22° Salon du Livre (Parigi, 22-27 marzo), in cui l´Italia è la nazione ospite, la rivista francese Magazine littéraire, in collaborazione con La Stampa, dedica il numero di marzo a un dossier sulla letteratura italiana («L´Italie aujourd´hui. Littérature et société») che è un vivido quadro della nostra cultura, delle novità che ha prodotto e delle tensioni che la percorrono. Non a caso apre il dossier l´articolo di Severino Cesari (editor einaudiano di «Stile libero»), sulla tribù dei Cannibali, che nella primavera del 1996 irrompe sulla scena con un´antologia tradotta anche in francese, cambiando il paesaggio della narrativa italiana. Quindi Pietro Cheli (responsabile della Cultura al Diario) prosegue il reportage sull´avanguardia letteraria, esplorando la tendenza di diversi giovani autori meridionali (Carmine Abate, Bruno Arpaia, Maurizio Braucci, Gabriele Frasca...) a costruire fiction partendo dalla realtà. Non solo giovani. La geografia della nostra produzione letteraria è segnata anche dal rinnovamento del giallo, di cui scrive Gérard Lecas, autore di noir, in un articolo illustrato da una grande fotografia di Andrea Camilleri, che ha una dozzina di libri tradotti in francese, non senza fatiche per rendere le sfumature del dialetto siciliano. Alle questioni politiche, sulla partecipazione italiana al Salon du Livre, si ricollegano inevitabilmente l´articolo di Guido Davico Bonino sul rapporto tra parola e corpo nell´opera di Dario Fo e l´intervista di Fabio Gambaro in cui Antonio Tabucchi ribadisce le sue preoccupazioni sulla pericolosità del governo di centrodestra. Marco Belpoliti, nostro collaboratore, fa rivivere la stagione, tramontata, degli intellettuali militanti, da Pier Paolo Pasolini a Alberto Moravia, da Italo Calvino a Primo Levi. Anche il critico Cesare Garboli delinea il pessimistico orizzonte di una letteratura senza «grandi». Completano il dossier i ritratti dedicati a Eco e Magris, una rassegna delle nostre maggiori scrittrici, Gianni Riotta sul romanzo storico, Marcello Flores sul revisionismo all´italiana, un´intervista sulla storia, di Aldo Cazzullo a Paolo Mieli, e i contributi di Achille Varzi sul futuro della filosofia e di Ilvo Diamanti sulla situazione politica. Come scrive Fabio Gambaro, curatore del dossier, la letteratura non vive in vasi chiusi: è necessario proiettare qualche faro sulle trasformazioni sociali e politiche e sulle battaglie politico-culturali. Bisogna leggere il contesto se si vuole capire il testo.
A. P.