Gazzetta
del Sud, 30.6.2002
Verità sul prefetto Enrico Falconcini
Un "periodo infernale" a Girgenti
Che la gestione della Prefettura di Girgenti (l'attuale Agrigento) non
sarebbe stata facile, il toscano e riformista Enrico Falconcini doveva
capirlo subito. Sin da quando quella mattina del 13 agosto 1862, sceso
dal vapore, mise piede sul molo della città e tutti fuggirono, banda
autorità e curiosi per una improvvisa scossa tellurica. Per testardaggine,
solerzia nei confronti del proprio ruolo o rigore morale lui invece non
capì, non interpretò quello sbarco come un segnale del destino
che gli si stava prefigurando, come fa capire Andrea Camilleri nella prefazione.
E quindi i pochi mesi di permanenza a Girgenti passeranno alla storia come
uno dei periodi più bui della burocrazia italiana, il suo nome evocherà
quello di un funzionario crudele, insensibile, responsabile anche di non
aver saputo impedire l'evasione di tutti i 127 detenuti del carcere di
Girgenti. Così, l'11 gennaio 1863, cinque mesi dopo il suo arrivo,
il ministro gli comunica che è stato dispensato dall'incarico. Una
decisione sottile e capziosa, che gli impedisce di ricorrere contro il
provvedimento ministeriale. Enrico Falconcini (nato a Pescia il 31 agosto
1824) sapeva che prima o poi sarebbe giunta l'ora del suo riscatto; sapeva
che prima o poi sarebbe stato scoperto e riconosciuto il suo attaccamento
al lavoro, lo zelo e l'imparzialità che lo animavano, anche nei
confronti dei siciliani.
Non immaginava però che il momento del suo riscatto sarebbe
giunto 150 anni dopo, grazie alla Sellerio, con (finalmente) la pubblicazione
di un libro che raccoglie i suoi stessi scritti di quel periodo infernale:
Enrico Falconcini, «Cinque mesi di prefettura in Sicilia» (pp.
365, euro 15.00). Scritti che, come sottolinea Paolo Pezzino nella Postfazione,
ribaltano credibilmente la figura di questo prefetto. Il libro, ricco di
fotografie dell'epoca e corredato di numerosi documenti ed atti, disegna
con chiarezza quale fosse la situazione a Girgenti all'epoca: dalla prefettura
priva di mobili alla scarsità cronica di uomini delle forze dell'ordine,
dallo stato di abbandono delle amministrazioni quando non spesso di capillare
corruttela al territorio privo di strade, da una economia in ginocchio
ad una criminalità diffusa. Eppure, in questo sfacelo sociale e
culturale, a Falconcini vanno ascritti numerosi meriti: la ripresa della
raccolta delle decime, la riduzione sensibile dei delitti, la pacificazione
di famiglie in guerra tra di loro nella provincia, l'aver sedato rivolte
e ribellioni continue. Anche in merito all'evasione, la responsabilità
di Falconcini viene sensibilmente ridimensionata qui, mentre, al contrario,
si fa spazio l'idea di un funzionario stritolato e sacrificato nella lotta
parlamentare romana.
Salvatore Pesce
La Repubblica
(ed. di Palermo), 28.6.2002
LE STORIE
Camilleri e il giovane scrittore
«Lei non si deve preoccupare di niente», assicurò
il grasso padrone della Montatore editrice. «Abbiamo un indirizzario
per la stampa e i vip da fare invidia al mio quasi omonimo... il vecchio
Mondadori». Così dicendo, fissando con occhio da geco il suo
giovane autore di bellocce speranze, si alzò dalla poltrona dell'ufficio
con infiltrazione d'acqua a scandire i tempi del contratto dentro un bacile
di moplen, innalzando al soffitto sforacchiato il manoscritto, ridotto
a grumo di impronte digitali all'olio di semi, salsa di pomodoro e prodotti
di narice.
Il ragazzo guardò con un sospiro il proprio mentore, pensando
che la carriera di uno scrittore debuttante è affidata a bizzosi
diavoletti del destino. Fino a qualche giorno prima, porte che non si aprivano,
numeri di telefono che non rispondevano, sbrigativi «le faremo sapere».
E di colpo, sulla soglia di un marzo che ventilava rassegnazione, ecco
il dottor Montatore Giuseppe, editore dall'anno di grazia 1945, con visibili
squilibri del metabolismo ma dall'occhio fino per le nuove leve. «Una
folgorazione, le assicuro», lo solluccherò, brandendo il manoscritto.
«Ho subito creduto in lei. E vedrà il resto... vedrà
alla presentazione. Erano anni che non incontravo un talento come il suo,
e non baderò a fatica e spese».
L'autore uscì dalla palazzina della Guadagna con una sfilza
di nomi che gli turbinavano nel cervello. Più che sussurri, squilli
di tromba.
L'uscita del suo libro era fissata per ottobre, la presentazione in
sede comunale prestigiosa, e quel giorno speciale era scivolato dalle labbra
di Montatore con un glissato d'archetti che s'impennava in un florilegio
di nomi. «Le porto tutta la Palermo bene, quella che conta»,
echeggiò la voce del padrone, «chi vuole? Faccia pure un nome».
«Andrea Camilleri», sussurrò il giovane scrittore,
mentre sollevava il braccio alla fermata dell'autobus, per far rallentare
il mezzo che lo avrebbe riportato a casa sua. Case popolari distanti anni
luce da fiere del libro e premi Campiello.
Non dormì. Ripeté ancora, a memoria, i grandi nomi catturati
nel resoconto dell'editore. «Santo Piazzese», ricordò.
«Carlo Lucarelli. Uno straniero, Scott Turow, di passaggio a Palermo».
E il sindaco. L'assessore alla Cultura. Registi. Attori. Presidi di facoltà
umanistiche. Industriali della sparuta imprenditoria locale. Nobili.
E quel nome su tutti, che solo a pronunciarlo gli tremavano le labbra.
Un tale Sciascia Leonardo. Beh, una svista si poteva anche perdonare all'entusiasta
editore. Dopotutto, quando hai una lista di numeri e recapiti di tali personalità,
può anche capitare che dimentichi di depennare quelli passati tra
i più.
Montatore non mentiva. Quella notte stessa, perseguitato da un'insonnia
da cattiva digestione, mise mano alla penna per vergare un centinaio di
buste con invito. Poi, vinto dalla stanchezza e dall'acidità di
stomaco, richiuse l'elenco telefonico di Palermo, anno 20012002. Maledetta
vecchiaia. Copiare indirizzi gli riusciva sempre più difficile.
Giunse il grande giorno. La scoperta letteraria dell'autunno si presentò
alla sala in sahariana da città, che faceva molto Hemingway giovane,
una penna costosa per le dediche e il libro sottobraccio. L'idea era di
leggere il più breve dei racconti in pubblico. Era terrorizzato.
Ciò che vide al suo ingresso nel luogo della presentazione gli seccò
la lingua del tutto. La sala straboccava di gente, teste brizzolate, giacche
della domenica e facce da romanzo. Ciliegina sulla torta, un sentore di
trascuratezze umane, un certo lezzo di calzini in servizio permanente e
ascelle svergognate dal caldo umido. Cercò facce note con lo sguardo,
non ne trovò nemmeno una. «Certo», si consolò,
«i personaggi famosi sono sempre diversi da come li si vede in tv».
Montatore lo raggiunse, trafelato. «Che ne dice?». «Bello...»,
borbottò il giovane, «ma... Andrea Camilleri?». L'editore
sorrise. «Glielo presento subito». Sollevò un braccio
verso la massa di gente che si raggrumava dalle parti dello scarno buffet,
in cerca di una leccatina di aranciata in bicchieri di plastica. «Signor
Camilleri!», strillò. «Andrea!». Un uomo anziano
si voltò. Confuso, si fece avanti. Era più basso di almeno
mezzo metro del Camilleri che lo scrittore in erba aveva in fotografia.
«Camilleri, si sbrighi!» incalzò Montatore. Il vecchietto
si avvicinò, senza fare una grinza. «Le presento la nostra
bella speranza letteraria», disse l'editore. Lo scrittorino allungò
una mano, perplesso. «Piacere, Camilleri Andrea», si qualificò
l'invitato. «Complimenti di cuore. Ci ho portato una para di broccoli
freschi della mia campagna di Borgetto. Come li coltivo io, manco l'uomo
del monte, lo sa?». Lo scrittore impallidì: «Scusi,
ma lei zappa tra un romanzo e l'altro?». Il Camilleri versione mini
si schermì: «Ca quale romanzo? Io manco la terza elementare
c'ho! Ho ricevuto l'invito ed eccomi. Quando si mangia?». Lo scrittoricchio
si voltò verso l'editore. Non fece in tempo a dar voce al punto
interrogativo che aveva a fior di labbra. «E allora?», lo anticipò
Montatore. «Lei non voleva Camilleri? E io glielo ho portato. Contadino,
ma sempre Camilleri si chiama».
L'autore si rassegnò a stringere le centinaia di mani, a baciare
facce con il bicchiere di carta tra i denti. Scoprì che c'era un
Piazzese idraulico, buono da chiamare in caso di rottura delle fosse biologiche.
Conobbe un Lucarelli immigrato da Bologna, causa selezione per un concorso
alle poste. Ebbe la sorpresa di fissare negli occhi Sciascia, che gli passò
un bigliettino pubblicitario della sua salumeria di Borgo Nuovo. Il resto,
si svolse secondo scaletta. Lo scrittore lesse il brano, ogni traccia di
paura era scomparsa, prevaleva lo sdegno. Poi, a metà declamazione,
scorse un paio di occhietti lucidi tra il pubblico. Qualcuno applaudì.
Il battito di mani crebbe.
A fine serata, Montatore era soddisfatto. Gli omonimi avevano trovato
il modo più gentile per esprimere la propria gratitudine per il
quarto d'ora di vita mondana.
Le copie del libro, quella sera, andarono tutte esaurite.
Giacomo Cacciatore
Messaggero
Veneto, 28.6.2002
Libri gialli sotto l’ombrellone
E’ il genere che “tira” maggiormente, ma vanno forte anche le biografie
dei big del calcio
È tempo di “libri da spiaggia": quali sono le richieste dei goriziani
per le loro letture estive? Romanzi leggeri, tascabili, divertenti, storie
d’amore, gialli... (meglio se in edizione economica per tenere sempre un
occhio sul portafoglio!).
[...]
Per quanto riguarda gli autori italiani è curioso che nel Nord-Est
dell’Italia il primo posto vada a “La paura di Montalbano” di Camilleri
in quanto l’autore si esprime con una parlata siciliana ricca di neologismi
a volte di difficile comprensione. Tuttavia non ci si deve meravigliare
per il suo grande successo: già precedentemente le avventure del
commissario Montalbano interessavano molto i lettori grazie alla capacità
di Camilleri di creare un personaggio assolutamente privo di staticità
che cresce, si modifica, può apparire più saggio o più
ribelle, più duro o sensibile a seconda delle situazioni.
[...]
Alessandra Nicotra
La
Stampa, 28.6.2002
MA SOTTO L´OMBRELLONE SI LEGGONO ANCHE «IL VILLAGGIO DEGLI
INNOCENTI» E LA SAGA DI HARRY POTTER
Montalbano primo in spiaggia
I romanzi di Camilleri ai vertici delle preferenze
ALASSIO. A percorrere qualche centinaio di metri di arenile col taccuino
in mano, lungo le spiagge di quest'estate anticipata, sembra prevalere
una indicazione sui gusti degli italiani in vacanza per i libri: l'evasione,
quasi che la gente sia prevenuta contro le letture serie e cerchi l'evasione.
Una evasione che è anche difficile da spiegare dal momento che la
maggioranza degli ospiti, che sotto l'ombrellone ha qualche ora, finalmente,
di tempo a completa disposizione, dovesse fuggire temi che la assillano
di continuo, che i nostri turisti siano cioè alle prese costantemente
con tosti problemi del pensiero e delle letteratura, per cui via saggi
e studi e benvenute «Settimana Enigmistica» e libri leggeri,
qualcuno tinto di rosa? L'unico che tiene non solo nelle classifiche pubblicate
dai giornali ma anche nei territori infidi dell'ombrellone è Andrea
Camilleri, che è ormai considerato un classico contemporaneo. Il
suo «La paura di Montalbano» (Mondadori) mette insieme le preferenze
di lettori accaniti e lettori delle vacanze. Si tratta di sei racconti
gialli, tre lunghi e tre brevi.
[...]
Romano Strizioli
I Viaggi
di Repubblica, 27.6.2002
Casa Montalbano
Alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato lo scrittore Andrea Camilleri
nell'invenzione del paese di Vigàta, in cui sono ambientate le gesta
del più amato detective italiano, grande appassionato di buona cucina
Il commissario Kostas Charitos indaga in un'Atene incattivita, balcanizzata,
appestata di smog. Il detective Pepe Carvalho va a caccia di criminali
nella Barcellona fatiscente, maliarda e un po' puttana delle Ramblas e
del Barrio Chino, dove si prostituiva Jean Genet. Il jazz, per lo sbirro
Fabio Montale, è la colonna sonora che s'intona a Marsiglia.
[...]
Da qualche anno e da parecchi rornanzi, nel pantheon delle stelle,
c'è un 'cinquantino' commissario di polizia a Vigàta, provincia
di Montelusa. Si chiama Salvo Montalbano.
[...]
Come il poliziotto di Jean-Claude Izzo, abita in una solitaria villa
sul mare. Ma per lui, siciliano più di qualunque siciliano, Andrea
Camilleri ha scelto una città introvabile sulle mappe conosciute
dell'isola. Le pagine di Markaris, di Montalban, di Izzo, di Khadra ricalcano
le strade e i quartieri, le storie e le memorie, gli umori e le atmosfere
di Barcellona, Atene, Marsiglia, Algeri. Vígàta è
un'allucinazione topografica sull'atlante della geografia fantastica, una
metropoli inesistente da qualche parte della Sicilia sud-occidentale. Come
la Regalpetra di Sciascia e la Donnafugata del Gattopardo, riedificate
sulle fondamenta di Racalmuto e Palma di Montechiaro. Entrambe limitrofe
ad Agrigento e a Porto Empedode, dov'è nato Camilleri: la sua è
dunque un'ennesima Sicilia immaginaria i cui toponimi reali (Ribera, Realmonte,
Raffadali, Gela, Sciacca, Lampedusa) sono altrettante coordinate di una
cartografia parallela (Bibera, Montereale, Raccadali, Fela, Fiacca, Sampedusa)
che separa la verità dalla finzione, l'invenzione dall'autobiografìa?
[...]
La Repubblica (ed.
di Roma), 27.6.2002
Ecco l'"Almanacco della letteratura"
S.Maria in Trastevere
Letteratura in piazza. Questa sera a Santa Maria in Trastevere alle
21 si terrà un incontro al quale parteciperanno gli scrittori Andrea
Camilleri [che ha poi disdetto l'impegno, NdCFC], Carlo Lucarelli
ed Erri De Luca per presentare il "Primo Almanacco di Letteratura" della
rivista Micromega.
La serata, dal titolo "Il giallo e l'impegno", rientra nell'ambito
della manifestazione "Libri in campo".
L'incontro con gli scrittori è organizzato dalla rivista per
presentare l'almanacco dopo il successo delle sei edizioni dell'"Almanacco
di Filosofia". Nel volume ci saranno dodici racconti gialli a sfondo più
o meno politico e un racconto, che giallo non è, che parla di impegno
"militante" in Italia dagli anni Settanta alla Genova del G8 scritto da
De Luca.
Inoltre questa prima edizione dell'almanacco prevede una sezione dedicata
alla poesia con testi scritti appositamente per Micromega dai poeti Valerio
Magrelli e Giovanni Raboni, una serie di frammenti inediti di Puskin e
un saggio di Luciano Canfora su Dashiell Hammet con in appendice una serie
di lettere inedite delo stesso Hammet. Info.06.4940439.
Cecilia Cirinei
Giornale
di Sicilia, 27.6.2002
Tornano i suoni dell'"Estate Catanese". Ci sono i Timoria e il mitico
B. B. King
Catania
Parecchie date già ufficiali, grossi nomi pop, siti storici come
"location", compartecipazioni private e il ritorno dei cafè-concerto.
Anche quest'anno, nonostante l'ultimo bilancio comunale, sarà "estate
catanese".
[...]
Per concludere, dibattiti culturali con Antonio Baldassarre, Enrico
Mentana, Marcello Sorgi, Enzo Bettizza, Andrea Camilleri.
Pa. Ca.
Alto
Adige, 27.6.2002
IL FESTIVAL DI ROVERETO
Oriente Occidente riparte da tre
Non solo danza: le nuove sezioni quest'anno su linguaggi e cibi
ROVERETO. La contaminazione tra culture, linguaggi, espressioni artistiche
ci ha portato ad un meltin pot così inestricabile, da faticare a
trovare un'intepretazione di questa civiltà planetaria. E allora
ben venga chi propone chiavi di lettura delle nuove tendenze artistiche,
letterarie e scientifiche, una guida in questa rete fittissima di contaminazioni
e intrecci tra realtà e virtualità. Questo il filo conduttore
e l'obiettivo della nuova edizione di Oriente Occidente, manifestazione
storica roveretana alla sua ventiduesima edizione, che quest'anno riparte
da tre. Tre infatti sono le sezioni che, a fianco a quella tradizionale
della danza, andrannno ad arricchire il programma.
[...]
Alla sezione danza e cibi, si affianca inoltre quella sui linguaggi:
un'occasione per mettere a confronto non solo gli artisti che realizzano
gli spettacoli di danza, ma anche filosofi, antropologi, intellettuali
di livello internazionale.
[...]
Per quanto riguarda gli incontri sui Linguaggi, tra gli ospiti citiamo
lo scrittore di best seller numero uno, Andrea Camilleri, l'artista visuale
Daniel Buren, il filosofo Aldo Giorgio Gargani.
[...]
Sandra Mattei
SPETTACOLI. LE NOVITA'
Camilleri in salsa Zen
ROVERETO. Questo il programma di «Incontri a tavola», viaggio
culinario dal Giappone al Brasile, tra filosofia zen e Salvador de Bahia:
[...]
Venerdì 6 settembre
Andrea Camilleri, Maurizio Iacono
Mediterraneo. La fine e l'inizio. Il luogo diverso come punto d'incontro:
ne parlano lo scrittore siciliano e il filosofo, ordinario di Storia di
Filosofia politica all'Università di Pisa.
Il Manifesto,
27.6.2002
DIRITTI UMANI
Torture d'Italia
Amnesty accusa e chiede di inserire il reato di tortura nel nostro
cp
L'Italia è un paese che sopporta ancora la tortura. A denunciare
la grave lacuna che si registra nella legislazione del Bel paese è
la sezione italiana di Amnesty International che ha rilanciato ieri la
campagna «Non sopportiamo la tortura», con lo scopo di invitare
i presidenti di Camera e Senato a avviare al più presto la discussione
di una legge per introdurre in Italia del reato specifico di «tortura».
La campagna, lanciata nell'ottobre del 2000, ha raccolto oltre 435 mila
firme con il lancio di oltre 1400 iniziative in tutta Italia, che hanno
visto coinvolte 173 fra scuole e università, 212 enti locali: un
timido segnale è venuto anche dal Parlamento italiano, dove sono
stati presentati sei disegni di legge (i tre presentati alla Camera sono
stati di recente unificati), senza però che sia stata ancora fissata
una data per la discussione di una legge che inserisca il reato specifico
di «tortura» nel Codice Penale.
[...]
La campagna di Amnesty ha mobilitato in Italia oltre 30 mila persone
che hanno preso parte alle azioni contro la tortura e continua con l'invio
di cartoline ai presidenti di Camera e Senato, che si possono firmare anche
sul sito Internet www.amnesty.it.
[...]
L'adesione di testimonial noti al grande pubblico (da Andrea Camilleri
a Manu Chao, da Sabrina Ferilli a Dario Fo, Rita Levi Montalcini e Luis
Sepùlveda, fra gli altri) dovrebbe garantire, sperano gli organizzatori,
quel valore aggiunto capace di allargare il consenso nell'opinione pubblica
e convincere il pigro Parlamento italiano a prendere l'iniziativa.
[...]
Theo Guzman
Corriere della sera,
24.6.2002
L’INTERVISTA
«Quelle serate indimenticabili con Camilleri, Cacciari e Ovadia»
«No, questa non è l’alternativa alla libreria, è
solo un primo incontro con il libro». Federico Scanni, libraio prima,
editore poi, da dieci anni organizzatore di «Libri in Campo»,
rassegna dedicata all’editoria romana, ha idee molto precise su libri,
librai e librerie. Il libro è il fine, la libreria è il mezzo,
il libraio è il tramite fra l’editoria e i desideri del cliente.
Assieme, secondo lui, sono una specie di circolo virtuoso. Così
dovrebbe girare il motore dell’editoria. Per Scanni, dopo dieci anni «Libri
in campo» è questo: un luogo in cui innamorarsi di un romanzo,
di un saggio o di una poesia. In cui parlare di libri con persone che sanno
consigliare. In cui conoscere gli editori romani e i loro cataloghi.
[...]
Poi racconta di Camilleri e di un’altra notte indimenticabile. «Sette
anni fa: Camilleri non era ancora famoso. Partecipava a un dibattito sulla
letteratura. E cominciò a parlare di sé, raccontando aneddoti
in quel suo siciliano incredibile, la piazza era affascinata».
[...]
Ilaria Sacchettoni
21.6.2002
Andrea Camilleri - L’impossibilità del racconto
In un racconto-sfogo, il commissario Montalbano si “catafotte” dalle
risate all’idea delle aggiustatine cui sarà costretto “il povero
Camilleri” per rendere verosimili storie dei nostri giorni, avviate da
“una deriva delle leggi prossime venture (…) verso il mare aperto dell’inverosimiglianza
assoluta”.
E' dedicato a "Il giallo e l'impegno" il prossimo numero di MicroMega.
Nel volume 12 racconti tra poliziesco e noir, scritti appositamente per
la rivista e ambientati tutti nella realtà politica attuale. Oltre
a Camilleri e Lucarelli, oramai dei classici nel genere, i migliori giallisti
italiani, ma anche alcuni scrittori che hanno deciso di cimentarsi col
giallo/noir al di là della loro cifra più abituale: Antonio
Tabucchi, Niccolò Ammaniti, Lidia Ravera. Le "Lettere" di Dashiell
Hammett (il più grande giallista di tutti i tempi, e ormai entrato
nel pantheon degli scrittori americani tout court, con la pubblicazione
delle sue opere nella collana "The Library of America") e il saggio di
Luciano Canfora ricordano lo strenuo impegno comunista (perché democratico)
dello scrittore e la persecuzione del maccartismo. Un nutrito numero di
brevi inediti del grande Puskin, un racconto "militante" di Erri De Luca,
una sezione di poesia civile con versi di Luzi, Marcoaldi, Magrelli, Sacerdoti,
Cavalli, Raboni, Benni, e un saggio di Alfonso Berardinelli su "Destra
e sinistra in letteratura" completano questo primo "Almanacco di letteratura"
di MicroMega, un tentativo monografico dopo il grande successo dei sei
"Almanacchi di filosofia" usciti negli scorsi anni.
La Repubblica
(ed. di Palermo), 21.6.2002
Nove toghe su dieci scioperano Grasso: "La politica è sorda"
An attacca la Procura. Lumia replica: eversivi. Il popolo dei girotondi
intorno al Palazzo per un concerto e un recital sulla giustizia
[...]
I Girotondisti sono in quattrocento, al ritmo delle "Cozze", il video
con le frasi celebri del governo Berlusconi sulla lotta alla mafia e gli
appelli inviati da Caponnetto e Camilleri.
[...]
Salvo Palazzolo
Il Nuovo, 20.6.2002
Sciopero Anm, i milanesi solidali
Il popolo del Palavobis è di nuovo in piazza per una manifestazione
di sostegno ai magistrati oggi in sciopero. Un migliaio di persone in piazza
Mercanti.
[...]
Dal palco risuonano i racconti di Camilleri e le invettive di Aldo
Busi.
[...]
Corrado Fontana
La Repubblica
(ed. di Palermo), 20.6.2002
Arriva "Piccoli Brividi" il fumetto made in Palermo
Esce oggi il primo numero della rivista della Panini Comics: otto dei
dodici giovani coinvolti nel progetto sono del capoluogo
Mentre al cinema spopola il «vecchio» Spiderman, arrivano
a fargli compagnia nuovi personaggi dei fumetti. Esce oggi, in prima nazionale,
"Piccoli brividi" una serie ispirata all'omonima collana di libri per ragazzi
ideata da Stine, edita da Mondatori e dedicata proprio alla fascia di età
che va dai dieci anni in su. Una rivista che, è il caso di dirlo,
parla palermitano: su dodici disegnatori coinvolti nel progetto, infatti,
ben otto sono del capoluogo siciliano.
[...]
«È una bella avventura - racconta Sergio Algozzino, 23
anni, uno degli otto palermitani coinvolti nel progetto - sono trentadue
pagine a colori, per una rivista edita dalla Panini Comics, sotto la supervisione
della Parachute e dalla Scolastic, che vuole essere una novità nel
campo dei fumetti per ragazzi. Sono previste sei uscite che travalicheranno
anche i confini italiani per arrivare anche in Spagna, Francia e Germania».
[...]
Gli altri disegnatori delle tavole inviate in America per il placet,
sono: Emiliano Santalucia, Enza Fontana, Marco Failla, Daniele Magni ed
Elena De Grimani.
[...]
Luigi Ricca, invece, ha optato più per l'illustrazione perché
«non mi interessano molto i fumetti che ci sono in giro e preferisco
l'animazione sperimentale. Per ora, sto lavorando al terzo cdrom che uscirà
ad ottobre, con la società Immedia, edito dalla Sellerio, su "La
voce del violino" di Camilleri. Quando ho iniziato io, stavano chiudendo
le case storiche come "Frigidaire" o "Corto Maltese". A Palermo è
impossibile campare con questo lavoro, perché mancano gli editori».
Carla Nicolicchia
La Repubblica
(ed. di Palermo), 20.6.2002
Il popolo dei girotondi abbraccia i magistrati
Sitin, recital e musica al tribunale. Oggi la giornata di sciopero
indetta dall'Anm. Assemblea pubblica alle 10
Il Polo irride, ma l'adesione dei magistrati allo sciopero contro la
riforma dell'ordinamento giudiziario si preannuncia pressoché unanime.
Poche, isolate defezioni a Palermo: solo due "no" in Procura, un altro
paio nella giudicante e tre alla Procura generale. Ad Agrigento aderiscono
44 su 48. Per il resto un sì convinto alla manifestazione indetta
dall'Anm. Nonostante ciò il capogruppo di An in commissione Giustizia,
Enzo Fragalà parla di «fallimento». A sostegno dei magistrati
ci sono anche i "girotondisti" che hanno lanciato un appello per la partecipazione
all'assemblea e varato un programma di manifestazioni che si svolgeranno
in serata in piazza Vittorio Emanuele Orlando. Stesso appello da "Libera"
che parteciperà ad entrambi gli appuntamenti.
[...]
Il movimento dei "Girotondi per la democrazia" sarà in piazza
Vittorio Emanuele Orlando a partire dalle 19 per la manifestazione "A fianco
dei magistrati per difendere i diritti dei cittadini". Si inizierà
con un recital di brani sulla giustizia interpretati da attori palermitani.
Tra i pezzi in programma un inedito di Andrea Camilleri scritto proprio
per questa occasione.
[...]
Enrico Bellavia
La Repubblica
(ed. di Roma), 20.6.2002
Festival, arte, popstar una notte da non perdere
Esordio d'estate con quattro maxieventi. Stasera ad ingresso gratuito
spettacoli, concerti e balli scatenati nei luoghi di cultura della città.
Debutto di stagione senza precedenti
Glamorama romano, prima sfavillante notte di un'estate ormai pronta
a cominciare. A suon di musica, a colpi di parole, sotto il segno dell'arte
ma anche della riflessione politica.
[...]
Le ragazze dei girotondi tornano al Palazzaccio «a fianco dei
magistrati per difendere i diritti dei cittadini» con una manifestazione
spettacolo. «Stavolta abbiamo fatto uno sforzo particolarmente grande.
E questo è un appuntamento a cui teniamo moltissimo», spiega
Silvia Bonucci, una delle animatrici del ritorno alla piazza senza etichette.
Maxischermo e proiezioni, palcoscenico e un testo scritto per l'occasione
da Andrea Camilleri e letto, insieme ad altri, da Iaia Forte e Toni Servillo.
Innumerevoli anche stavolta le adesioni del mondo intellettuale e civile.
L'appuntamento neanche a dirlo è alle 21 nei giardini di piazza
Cavour davanti al Palazzo di Giustizia, in contemporanea con iniziative
analoghe a Milano e a Palermo.
[...]
Francesca Giuliani
Il Manifesto, 17.6.2002
Un girotondo di incontri a sostegno dei magistrati
Solidarietà con lo sciopero. Si comincia martedì all'Ambra
Jovinelli di Roma. Poi Firenze, Milano, Palermo
ROMA. Milano chiama Roma, che chiama Firenze e Palermo: per ora sono
queste le città che si sono mosse autonomamente, altre ne verranno.
Lo sciopero dei magistrati, il primo dopo dieci anni, deciso non certo
a cuor leggero, indetto per il prossimo 20 giugno, sarà accompagnato
da una serie iniziative che si potrebbero definire «municipali».
Una sorta di rinascita della passione civile sganciata dalla politica,
vista anche la latitanza dell'opposizione nel delicato frangente. E siccome
i giudici, insultati dai ministri in carica, aggrediti dalla maggioranza,
portati a spasso dal guardasigilli, sono rimasti davvero soli, ecco spuntare
un po' di solidarietà. A cominciare dalla faticosa opera di rimettere
la verità sui suoi piedi. Visto che, per dirla con Paolo Flores
d'Arcais, il «bombardamento mass mediatico ha prima trasformato uno
sciopero in difesa dell'indipendenza in una iniziativa corporativa, poi
ha insistito sulle divisioni tra i giudici, che sono tattiche ma solo sulle
modalità, non sul contenuto, infine sottolinea di continuo l'appello
del presidente Ciampi che, sfruttando la sua posizione super partes, finisce
per colpire la magistratura». Insomma, una risposta della società
civile ci voleva: «Noi tutti dovremmo fare qualcosa, e MicroMega
ci prova». Il primo appuntamento è fissato il 18 giugno, due
giorni prima dello sciopero, all'Ambra Jovinelli, a Roma. Nel pomeriggio,
su uno degli ex palchi più popolari (quel tanto di simbolico che
non guasta) del teatro italiano, verranno a parlare di «Cittadini
e giustizia» giornalisti come Enzo Biagi (una minima riserva sul
suo nome è dovuta, per correttezza dicono gli organizzatori, a motivi
personali), Furio Colombo e Marco Travaglio. Ci sarà anche Andrea
Camilleri, che ha fra l'altro preparato un inedito sulla giustizia da leggersi
la sera del 20 alla manifestazione di Piazza Cavour convocata dai Girotondi
romani. Ma soprattutto, ci saranno giudici come Antonio Patrono e Mario
Almerighi, Giancarlo Caselli e Marcello Maddalena. Per chi si districa
negli orientamenti della magistratura, si tratta della destra e della sinistra,
passando per il centro. «Uniti in difesa di quel bene comune che
sono l'indipendenza della magistratura o il principio che la legge è
uguale per tutti», continua Flores.
La seconda ondata di iniziative si concentra nel giorno dello sciopero.
Non è facile, il dialogo tra toghe e cittadini. Il nuovo presidente
dell'Anm, Edmondo Bruti Liberati, ha inserito nel programma dello sciopero
la richiesta di interventi immediati per migliorare la giustizia. Il tema
è caro all'opinione pubblica che della giustizia sente sulle spalle
soprattutto il peso di quella civile, difettosa per esagerata lentezza,
come dimostrano anche le numerose condanne italiane da parte della Corte
Europea.
In campo civile, a dimostrazione che la partita è truccata,
il governo ha destinato pochissime risorse. E una riforma, quella della
procedura, che si vuole trasformare in una contesa unicamente tra avvocati
(vinca il migliore, e cioè il più caro, con lo studio più
grande) in cui il giudice interverrà alla fine per la sentenza.
La mattina dello sciopero, in molte città i magistrati stanno
organizzando dibattiti in tribunale. Invitando tutti a partecipare. A Firenze,
il Laboratorio per la democrazia (labdem.org@libero.it) di Pancho Pardi
promuove l'assemblea convocata in Corte d'Assise. Pomeriggio con altro
dibattito, alla presenza di Antonino Caponnetto e Giancarlo Caselli, alla
Casa del Popolo di Porta Romana. Sfilata serale con partenza da Piazza
Santissima Annunziata. A Milano, alle 18,45 in Piazzetta Mercanti, Ottavia
Piccolo e Lella Costa recitano testi di Montesquieu. Analoga performance
nei giardinetti di Piazza Cavour, a Roma, davanti alla Corte di Cassazione,
alle 21 del giorno dello sciopero (girotondi.it), con Iaia Forte e Toni
Servillo. A Roma si proietta un filmato con le dichiarazioni del governo
sui giudici. A Palermo, concerto serale davanti al tribunale.
Conclude Flores: «Vorremmo che il presidente della repubblica
, come rappresentante dell'unità nazionale, difendesse la Costituzione
e quindi il bene comune dell'indipendenza della magistratura, che fra l'altro
deve tutelare anche nella sua qualità di presidente del Csm».
Daria Lucca
La Nazione,
17.6.2002
Umbria
Sarà l'estate delle star
FOLIGNO — Si prepara un luglio «rovente» sul versante dello
spettacolo a Foligno. Basterebbe citare solo i nomi degli artisti che potrebbero
arrivare sulla piazza Folignate, per capire l'unicità di un cartellone
del genere.
[...]
E proseguendo con lo sguardo rivolto al Festival nazionale de «I
Primi d'Italia», il dopo-estate già segnala nomi di primissimo
rilievo quali ospiti della manifestazione. Tra quelli più accreditati
ci sarebbero Alessia Marcuzzi, Andrea Camilleri, Bianca Berlinguer, Claudia
Gerini, Giampiero Galeazzi e Massimo Giletti.
[...]
Il Giorno,
15.6.2002
Donizetti, stagione in anteprima
BERGAMO — Megaconferenza stampa ieri al Teatro Donizetti per la presentazione
globale - una novità - delle stagioni teatrali 2002/'03: quella
lirica, quella di prosa, la stagione operettistica e la rassegna di danza.
[...]
Chiude la stagione lirica una novità, una coproduzione con il
teatro comunale di Modena e il teatro del Giglio di Lucca, in programma
venerdì 13 dicembre.
Si tratta de «Il fantasma nella cabina», di Marco Betta,
lavoro tratto da un racconto di Andrea Camilleri. Direttore d'orchestra
è Aldo Sisilio, regia di Rocco Mortelliti; Orchestra Fondazione
Donizetti. I protagonisti saranno la celebre Katia Ricciarelli, Vincenzo
La Scola e Luca Canonici.
[...]
Ermanno Comuzio
Famiglia Cristiana, 16.6.2002
L'umanità di Montalbano
La paura di Montalbano. Andrea Camilleri
Dopo il poliziesco classico e il romanzo storico, Camilleri sperimenta
il giallo psicologico. Sei racconti (tre romanzi brevi e tre gialli) e
una novità: la paura che colpisce l'umanissimo Montalbano. Paura
della morte, paura di una banale influenza, paura di "calarsi negli abissi
dell'animo umano". Senza mai ammetterlo, l'investigatore sembra immedesimarsi
in un barbone eroe per caso, in un muratore albanese vittima di un misterioso
incidente, nell'enigmatica nipote di un usuraio ucciso. Esilaranti scambi
di battute, frequenti colpi di scena e riferimenti all'attualità
completano l'opera.
Pietro Scaglione
La Nazione,
14.6.2002
A Camilleri, Plotti, Luccio, Gatti e Friedman il premio internazionale
«Ultimo Novecento»
PISA — Giunge quest'anno alla venticinquesima edizione il prestigioso
premio internazionale «Ultimo Novecento» promosso dal Gruppo
Internazionale di Lettura e riservato a importanti personaggi di diversi
ambiti culturali. Il premio, fondato nel 1977 dalla scrittrice Renata Giambene,
rappresenta ormai un'iniziativa «storica» per la nostra città
e si accompagna da sempre alla celebrazione della Luminara di S.Ranieri.
La cerimonia di premiazione si terrà poche ore prima che si accendano
i lumini sui lungarni, alle ore 18.15 nel Ridotto del Teatro Verdi. I singoli
membri della giuria istituzionale del premio hanno il compito di segnalare
i vincitori e quest'anno per la sezione «Letteratura Italiana-narrativa»
il direttore della Scuola Normale Superiore Salvatore Settis ha proposto
lo scrittore Andrea Camilleri, per la sezione «Chiesa e società»
il presidente dell'Opera della Primaziale Pierfrancesco Pacini ha proposto
l'arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti, il rettore dell'Università
di Pisa Luciano Modica ha proposto Fabrizio Luccio, docente del Dipartimento
di Informatica dell'ateneo pisano, per la sezione «Cinema-direzione
della fotografia» Pier Marco De Santi ha proposto Marcello Gatti,
direttore della fotografia nei film di Pontecorvo e Bolognini, per la sezione
«Giornalismo» infine sarà premiato Alan Friedman, giornalista
dell'Herald Tribune e del Financial Times. Quest'anno sarà premiata
anche Irene Benvenuti, una neo laureata con diploma di licenza della Scuola
Superiore S.Anna allo scopo di far conoscere meglio alla città il
ruolo prestigioso di questa istituzione.
Irene Ginesi
Today, 13.6.2002
INIZIATIVE EDITORIALI
Da domani Panorama propone i libri del “Commissario Montalbano”
Con il numero in edicola domani, Panorama propone ai propri lettori
i libri di Andrea Camilleri in un’edizione curata appositamente per il
settimanale Mondadori dall’editore Sellerio. «E’ un’iniziativa differente
da quelle attualmente in atto e che avevamo in mente da tempo - ha precisato
a Daily Media Giacomo Moletto, editore incaricato di Panorama -. Ci interessava
proporre le vicende del “Commissario Montalbano“, non un’antologia della
letteratura internazionale. Lo stesso prodotto, poi, presenta caratteristiche
peculiari, a cominciare dalla copertina in cartone leggero e avoriato».
Il primo titolo proposto è “Il ladro di merendine”, in vendita a
2,7 euro in più rispetto al prezzo di copertina di Panorama; la
promozione offre allo stesso costo anche un cd rom interattivo tratto dal
libro. La prossima settimana sarà la volta di “Il cane di Terracotta”,
allo stesso prezzo, mentre il costo del pacchetto cd più libro sarà
di 10,10 euro.
Neon Libri, 13.6.2002
Servizio su Andrea Camilleri, con presentazione de "La linea della
palma" e "Camilleri legge Montalbano".
Giornale del Popolo, 12.6.2002
Camilleri raccontato da Lodato
Uno scrittore che riesce a far... raccontare un altro scrittore. E dalle
loro parole nasce un grande libro. Che si intitola: «La Linea della
palma», ed. Rizzoli. E come sottotitolo, che ha più robustezza
del titolo stesso: «Saverio Lodato fa raccontare Andrea Cemilleri».
Occorre dire subito che Savero Lodato è un brillante autore che
ha già collezionato abbondanza di successi; ricordiamo per esempio
un intenso viaggio di rivisitazione nella Palermo del giudice Antonino
Caponnetto, quando costui era al timone della Procura di Palermo, insieme
con Falcone, Borsellino, entrambi uccisi in brutali attentati della mafia,
e con Ayala. «I miei giorni a Palermo», diceva quel titolo;
altri: «Dall'altare contro la mafia» e «Vent'anni di
mafia»; «Potenti», «Vademecum per l'aspirante detenuto»
e «La mafia invisibile». E' l'itinerario di un lungo impegno
civile.
Andrea Camilleri - sceneggiatore, regista teatrale e televisivo - è
autore di romanzi polizieschi ambientati a Vigàta e con protagonista
Montalbano. Ha scritto moltissimo ed è balzato in testa alle classifiche
nella stagione matura, diventando un caso anche per questo straordinario
consenso che il pubblico gli ha tributato.
In questa conversazione con Lodato, Camilleri si ripercorre a tutto
tondo, come scrittore e come uomo di spettacolo. C'è di tutto: dalla
vita di Camilleri alla strada del successo, soprattutto sui modi per mantenere
la propria libertà, ieri con il fascismo e la guerra oggi con la
mafia e le sue violenze livide di spaventi e di sangue. «Sono pagine
- scrive Saverio Lodato - dove riflessione politica, conoscenza della storia
e alta tensione morale, risultano profondamente intrecciate... Ho preferito
mantenere la genuinità della sua esposizione, limitandomi ad uniformare
una materia molto ampia attorno ad alcune semplici direttrici di marcia.
Volevo che il lettore sentisse in qualche modo la “voce” di Andrea Camilleri,
come ho avuto modo di sentirla io». E ci è riuscito in maniera
avvincente.
Cartasicilia,
12.6.2002
La linea della palma. Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri
Sollecitato dal giornalista Saverio Lodato, Camilleri si racconta, come
non aveva mai fatto. Una lunga conversazione in cui Camilleri svela la
sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo interessato
alla politica, come militante nelle fila del p.c.i. e oggi come oppositore
del governo Berlusconi, con riguardo particolare agli scottanti temi della
giustizia, del conflitto d'interessi, della lotta alla mafia. Ricco di
pagine di grande intensità sull'infanzia siciliana, sull'universo
familiare, sugli anni della guerra, La linea della palma è insieme
romanzo autobiografico, pamphlet politico e un ricordare mai nostalgico.
(a cura di Loredana Mancino - Libreria Modusvivendi)
La Repubblica
(ed. di Firenze), 11.6.2002
La saga dei Guaita famiglia da romanzo
Biblioteca comunale
L'«isola perduta» è una Sicilia incantata e generosa,
«una specie di corrente sotterranea molto forte, un indelebile marchio
d'origine, un patrimonio di colori, odori, personaggi incancellabili, che
ci è venuto in aiuto nei momenti più inattesi». L'hanno
raccontata, lungo il crinale di ricordi che hanno la forza delle più
felici invenzioni letterarie, i membri di una famiglia fiorentina speciale
e affiatatissima, i Guaita Alliata, nel libro (Rizzoli) che domani, su
iniziativa dell'assesorato alla cultura del Comune, sarà presentato
da Benedetta Centovalli, Goffredo Fofi e Piero Gelli (Biblioteca comunale,
via Sant'Egidio 21, ore 17.30). «Ho provato sentimenti di invidia
per non averlo scritto io» ha detto Andrea Camilleri.
[...]
Lorenza Pampaloni
TG2, 9.6.2002
Intervista a Andrea Camilleri
L'ultimo romanzo "La paura di Montalbano" è appena uscito ed
è già in testa alle classifiche. Camilleri si definisce un
artigiano della letteratura. E' l'uomo di sempre, gentile e cordiale. Camilleri,
come spiega il successo di Montalbano?
Montalbano è un personaggio che si pone come una persona
che si può tranquillamente invitare a cena, sapendo di passare una
serata tranquilla.
Adesso è in uscita un cofanetto per Mondadori dove lei legge
le storie di Montalbano.
Senza rendermene conto sto portando avanti il ritratto di mio padre...
[??? NdT]
[poi l'intervistatrice ha detto che è appena uscito anche un
altro libro, "La linea della palma", NdT]
(trascrizione a cura di Maddalena)
Il Mattino, 8.6.2002
IL LIBRO
Quei poliziotti primi al cinema e nella realtà
Roma. La polizia, il cinema e oggi anche la tv: un amore sempre più
forte. Ora ne parla addirittura un libro, «Personaggi della fantasia
protagonisti nella realtà - La polizia nel cinema italiano»,
95 pagine ricche di decine di foto di scena di film, con un'analisi del
critico Fernaldo Di Gianmatteo, un'intervista a Sordi e testimonianze,
tra gli altri, di Monicelli, Manfredi, Amendola e Bova.
Il volume è stato presentato l’altra sera sulla terrazza dell'Associazione
Civita a Piazza Venezia, alla presenza di un folto gruppo di attori, registi,
produttori e autorità. A fare gli onori di casa è stato il
capo della polizia, Gianni De Gennaro, che ha premiato Alberto Sordi e
ha salutato in Michele Placido, Luca Zingaretti, Ricky Memphis, Claudia
Koll, Edwige Fenech, Caterina Vertova «tutti gli attori e le attrici
che hanno interpretato poliziotti e commissari con umanità e autenticità,
contribuendo ad avvicinare e a fare amare la Polizia alla gente: i personaggi
di questo libro - ha detto De Gennaro - sono gli uomini e le donne della
Polizia, e cioè gente comune, poliziotti della porta accanto che
lavorano per essere utili al vicino e all'amico».
Ed eccoli i poliziotti per fiction: Zingaretti, per esempio, e cioè
il commissario Montalbano di RaiUno, ha parlato del suo film poliziesco
preferito, «Un maledetto imbroglio» di Pietro Germi, affermando
poi che «la Polizia è cambiata assieme alla società
di cui fa parte». Michele Placido, invece, ha rievocato il celebre
commissario Cattani della «Piovra», definendolo «il primo
poliziotto a stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico». Placido,
che nel ’66 , per un anno, ha fatto davvero l’agente a Roma, ringrazia
la Polizia «perché mi ha fatto studiare le lingue permettendomi
un’esperienza importante».
Numerosi anche gli autori e i produttori intervenuti (Lombardo, Lucisano,
Valsecchi, Carlo Degli Esposti e Adriano Ariè). Claudio Bonivento
(produttore della «Scorta» e regista di «Scomparsi»
e «L'attentatuni») ha annunciato che sta per dirigere «I
ragazzi della Magliana»; Enrico Vanzina ha ricordato la figura di
suo padre Steno (creatore con Monicelli del brigadiere Bottoni interpretato
da Fabrizi in «Guardie e ladri» a fianco di Totò), definendolo
il progenitore, all'inizio degli anni '70, con «La polizia ringrazia»,
di un fortunato filone che ha ridato vita in Italia al film di genere.
Ma tra tante fiction fatte, altre se ne preparano. A cominciare da
«La Omicidi», di cui ha parlato Edwige Fenech, ieri attrice
oggi produttrice di successo: «È una serie in tre puntate
per RaiUno, diretta da Sandro Petraglia, l'autore della ”Piovra”, che cominceremo
a girare in primavera e sarà pronta forse per l'autunno 2003. Quanto
alla ”Banda della Magliana”, - ha proseguito la Fenech - è ispirata
al libro ”Ragazzi di malavita” di Giovanni Bianconi, sarà in due
puntate e andrà in onda su RaiDue». Il produttore Carlo Degli
Esposti ha parlato poi dei «Delitti di via Medina Sidonia” e della
«Strana vita di mister Laurent” di Piazzese, per RaiUno. E Montalbano?
«Niente paura, è in progetto anche la quarta serie, dai racconti
di Camilleri, e sempre per RaiUno».
Al regista Carlo Lizzani lavora a «Operazione Appia Antica»
per il grande schermo. «Mi piace - ha detto Lizzani - anche l'idea
di Banfi, che vorrebbe girare la storia di don Morosini». Il regista
ha anche fatto notare come «oggi il poliziotto grazie alla tv sia
diventato un eroe quotidiano»; e che «fino agli anni Cinquanta-Sessanta
la sua figura è stata trattata principalmente in commedie e film
comici. Dopo, c'è stata un'esplosione di casi limite, come il caso
Cavallero o la banda Cairoli». E i carabinieri? Perché non
ricordare anche il ruolo dell’Arma? Ma qui basta un solo nome, quello del
commissario Rocca Gigi Proietti, simpatico dei simpatici. La Rai ha approvato
altre due serie. Il pubblico può dormire sonni tranquilli.
Fabrizio Corallo
Corriere della sera,
8.6.2002
Calarco: Prodi e D’Alema erano favorevoli, ma poi...
«Ricordo quando Craxi si arrabbiò, a Messina nell’84»
MESSINA - Doveva essere un risveglio felice quello di ieri per Nino
Calarco, l'uomo che da cinquant'anni si batte per il Ponte sullo Stretto.
Invece la moglie l'ha scosso di buon'ora, turbata da un commento di «Radio
Maria» su Bin Laden che si leccherebbe i baffi pensando al Ponte.
Lo spettro delle Torri sotto casa? E Calarco, che batte lo stesso chiodo
dal 1953, anno del primo articolo a favore del Ponte su «La Gazzetta
del Sud», il giornale che governa da 34 anni come direttore, è
partito al contrattacco. Lasciandosi intervistare da Radio Vaticana.
Per dire cosa?
«Che ha ragione Andrea Camilleri quando chiosa una dichiarazione
di Sergio Cofferati sul Ponte "fra due deserti": "Appena sentono pronunciare
la parola Ponte, persone dotate di intelligenza, cultura, buonsenso, perdono
la calma, adoperando frasi di dileggio e disprezzo..."».
[...]
Felice Cavallaro
Panorama,
13.6.2002 (in edicola il 7.6.2002)
Un'iniziativa senza precedenti
Dalla prossima settimana le opere di Camilleri insieme con "Panorama"
A partire dal prossimo numero "Panorama", in collaborazione con l'editore
Sellerio, proporrà una raccolta di romanzi di Andrea Camilleri che
ci accompagnerà per tutta l'estate. I volumi (il primo sarà
Il ladro di merendine) potranno essere acquistati assieme alla rivista
a soli 2,70 euro in più. Con i primi due libri saranno disponibili
anche cd-rom interattivi ispirati ai due romanzi.
L'Espresso,
13.6.2002 (in edicola il 7.6.2002)
Sindaco Pinocchio
Catania - La rivolta degli artisti
Il mondo della cultura non porta fortuna a Umberto Scapagnini, sindaco
forzista di Catania. Prima c'è stata la denuncia penale della regista
Lina Wertmüller e del marito scenografo Enrico Job contro i rappresentanti
del comune siciliano. Motivo: i finanziamenti per uno spettacolo prodotto
dal Teatro Stabile di Catania sarebbero svaniti nel nulla e i due artisti
sono stati costretti ad anticipare i costi. Poi ci sono stati gli screzi
con lo scrittore Andrea Camilleri che ha lasciato la direzione dell'Estate
catanese. Infine, i ritardi continui per l'apertura del Museo fotografico
delle celebrità a cui il fotografo Roberto Granata lavora da un
anno e mezzo. Anche qui non si trovano i soldi. E Granata, che ha donato
alla città il suo archivio fotografico, medita querele. Il sindaco,
accusato di promettere tutto e non mantenere niente, è finito pure
su centinaia di manifestini, ritratto con il naso di Pinocchio.
Paolo Forcellini
Il Messaggero,
7.6.2002
Il primo fu Sheridan
Ma è un boom anche in tv
ROMA - Ma la televisione non è stata a guardare. Era appena nata,
e in bianco e nero, che già soffiava la vita in uno dei poliziotti
più famosi di tutti i tempi, fratello in tono minore del Marlowe
di Chandler, e sbatteva sul video l’ispettore Sheridan di Ubaldo Lay. Dopo
il trench color ghiaccio e l’infallibile acume di Sheridan, di poliziotti
ne passano tanti sul piccolo schermo, ma per un altro eroe bisogna aspettare
una ventina d’anni. Occorre aspettare il commissario Cattani di Michele
Placido, eroe della Piovra, una delle più fortunate serie della
Rai, famosa dalla Russia al Giappone.
Nel ’97 poi il giallo si tinge di commedia e la Rai propone un’eroina
di poliziotta (Claudia Koll), suo padre, maresciallo in pensione ma per
nulla rimbambito e anzi furbo come una volpe (Nino Manfredi) e il fascinoso
vice questore Pierre Torreggiani (Michael Reale). Si tratta di Linda e
il brigadiere, una manciata di puntate spacca-auditel. Quasi contemporaneamente
arriva in tv Io e lei, amori, disamori e delitti da risolvere con Vittoria
Belvedere e Enrico Mutti.
Ma l’operazione produttiva più raffinata, la si deve a due produttori
d’assalto. Si tratta di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt che, insieme
con una squadra di sceneggiatori, mettono su Distretto di polizia. Una
formula azzeccata, cucinata con sentimenti, mistero, sociale, girata con
ritmi cinematografici. Non solo, sempre gli stessi produttori sfornano
una sfilza di tv mozzafiato uno dei quali mette a fuoco la storia dei due
agenti che misero le manette ai banditi della Uno Bianca.
Non ha avuto il successo sperato, la serie Scomparsi, con Claudio Amendola
e con la regia di Claudio Bonivento. Mentre, dello stesso regista, ha riscosso
consensi di pubblico e di critica L’Attentantatuni, sull’omicidio di Giovanni
Falcone. E la recentissima serie, Il commissario, con Massimo Dapporto,
ha ottenuto risultati più che dignitosi.
Ma il poliziotto superstar è stato eletto a furor di popolo
Salvo Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti e nato dalla penna di
Andrea Camilleri. Perchè Montalbano è un detective imbattibile,
ma è soprattutto un galantuomo. Un uomo onesto innamorato dell’amore,
della pasta con le sarde, della sua terra che, come dice lui, «sa
di salsedine, di latte di mandorle e di sole».
Mi.U.
Leggo, 6.6.2002
"Montalbano sono". La saga continua
Il commissario uscito dalla penna di Camilleri protagonista di sei
nuovi racconti nella Sicilia di Vigata.
Il commissario Montalbano torna in libreria per la gioia dei suoi estimatori.
Protagonista di sei racconti -tre lunghi e tre brevi- l'investigatore di
Vigata è ancora una volta pronto con le sue indagini ad affascinare
anche i lettori più tiepidi. Come si può resistere allo schietto
umorismo involontario di Catarella, fido ed affezionato collaboratore del
commissario, alle piccole zuffe telefoniche che giornalmente Montalbano
ha con la fidanzata di sempre, Livia, al piacevole comprensibile alone
di dialetto siciliano, al quale è impossibile non affezionarsi?
E così, un po' alla volta, ci si innamora del personaggio uscito
dalla penna di Andrea Camilleri, della Sicilia, del siciliano e dello stile
dello scrittore, che ritaglia nei suoi racconti, preziosi angoli umoristici,
sentimentali e introspettivi, fondendoli con un'intrigante trama gialla.
Il commissario Montalbano è un individuo vero, disegnato nei pregi
e nei difetti. Piace al lettore la sua irascibilità, la sua poca
pazienza e il suo istinto che a volte scavalca la sua intelligenza. Con
le indagini ha un rapporto fisico, spontaneo, quello che si potrebbe definire
un "fiuto animalesco". E' la persona giusta al momento giusto, ma senza
superbia e senza arroganza.
In uno dei racconti compare la figura d'un maresciallo dei carabinieri,
tale Verruso, uomo serio, integerrimo e malato, e grazie a questo incontro
Camilleri mette a nudo le piccole leggendarie rivalità fra la Polizia
e l'Arma, che garbatamente vengono superate grazie alla reciproca stima
nata fra i due personaggi e condivisa dai lettori.
E' facile e consigliabile immergersi nella lettura di "La paura di
Montalbano", vedrete però che riuscirete a smettere solo quando
gli occhi vi faranno "pupi pupi", così usa dire il famoso commissario.
Daphne Diorio
L'Unione Sarda,
2.6.2002
Nuoro, ritorno nel mondo
Letteratura come proiezione verso il futuro
Ha vinto Salvatore Mannuzzu. La sezione più prestigiosa del Premio
letterario “Grazia Deledda”, quello assegnato per la narrativa, è
andato a lui, scrittore famoso che conferisce prestigio e autorevolezza
a un evento che non si ripeteva dal 1972. Quell’anno ad aggiudicarsi il
premio del concorso nuorese fu la Commissione parlamentare che, guidata
dal senatore Medici, condusse una storica inchiesta sul banditismo e la
condizione economioco-sociale in Sardegna. Anni lontani, altro clima.
Ieri l’auditorium dell’Istituto etnografico di Nuoro era animato da
scrittori giovani e letterati illustri, di premiati e prestigiosi presidenti
di giuria. A cominciare da Andrea Camilleri, portatore di una popolarità
smisurata sull’onda del suo commissario Montalbano che ha spopolato le
classifiche letterarie. Presidente della giuria per la narrativa nazionale,
ha dato subito un tocco di sottile ironia («Sono presidente di sezione:
mi sento un po’ magistrato...») per poi dichiararsi isolano come
noi sardi, siciliano in mezzo a tanti sardi («ma non mi sento a disagio»).
[...]
Gianni Pititu
La Sicilia, 1.6.2002
Serata di beneficenza
Ragusa. Si è tenuta ieri, presso il Centro servizi culturali,
in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, la serata di beneficenza
organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. I partecipanti
hanno avuto la possibilità di assistere alla rappresentazione del
recital «Favole del tramonto» di Andrea Camilleri.
g.l.
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