La Nazione, 31.7.2002
Con lo scrittore Andrea Camilleri tra letteratura e vini siciliani

AMIATA — Arriva in montagna un agosto carico di eventi.
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Nei pressi di Saragiolo sono programmati gli altri eventi organizzati all'interno del Parco Pratuccio di Bagnolo.
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Una degustazione di piatti tipici a base di prodotti del sottobosco, accompagnati dai vini delle tre strade del vino di Maremma, è invece fissata per l'11 alle 18,30. Ci sarà anche una tavola rotonda con lo scrittore Andrea Camilleri, accompagnata da una degustazione di vini siciliani già programmata per il 16 alle 19, la prenotazione è obbligatoria.
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La Repubblica (ed. di Palermo), 31.7.2002
Emozione per Notre Dame de Paris il musical tra le sbarre del carcere
Versione ridotta dello spettacolo in scena al Petrusa

AGRIGENTO - Ci sono sbarre e sbarre. Quelle del carcere di contrada Petrusa devono essere «speciali»: nell'ultima settimana hanno ospitato due veri e propri eventi culturali. Prima la visita di Andrea Camilleri, il papà del commissario Montalbano che ha addirittura promesso ai detenuti un racconto a puntate in esclusiva per loro da pubblicare sul giornalino del carcere. Roba da fare invidia anche al più prestigioso degli autori. Ieri invece, nella stessa sala dove aveva parlato l'autore del "Birraio di Preston", è stata la volta del musical "Notre Dame de Paris". Un'esibizione ridotta ma appositamente per i detenuti.
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Fabio Russello
 
 

Il Mattino di Padova, 31.7.2002
Le vacanze degli scrittori
Camilleri sull'Amiata, la Pivano in Liguria, Busi e Ravera a casa loro, Salvalaggio a Cortina

ROMA. C'è chi, come Camilleri, «vegeta» nella casa di Vigata (alias Porto Empedocle), o, come Aldo Busi «nuota nei manoscritti»; chi, come Lidia Ravera, ha fatto tre mila chilometri un una settimana per presentare il suo libro qua e là per l'Italia, o, come Fernanda Pivano, non ha più l'età, nè i soldi per andare in vacanza. Il leit motiv dell'estate degli scrittori sembra la non vacanza.
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Andrea Camilleri: «Passo le vacanze tra Vigata, alias Porto Empedocle, dove sono ora, e i monti dell'Amiata, in Toscana, dove mi trasferisco nei giorni di grande caldo. Non ho portato con me nemmeno il computer. Non lavoro, sto vegetando» dice il padre del Commissario Montalbano. In realtà nei giorni scorsi ha inaugurato il Commissariato di Porto Empedocle e ha partecipato a un dibattito con i detenuti del carcere di Agrigento.
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Class, 8.2002
Ogni libro è una persona
L'incontro con un romanzo è come quello con un uomo o una donna: ti può cambiare. Ne è convinto Fiorello, che approfitta dell'estate per scoprire autori come Sciascia e Böll. O per leggere l'amato Camilleri

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D'estate leggo molto Camilleri. Per me è come stare a casa. A volte mi immagino come dev'essere per un milanese leggere Camilleri, il suo italo-siculo, anzi il suo siciliese. Di Camilleri ho letto quasi tutto, sia i gialli con Montalbano, sia i racconti. Qualche giorno fa ero in un bar a Roma con Giovanni Benincasa (autore televisivo, ndr) e passa Camilleri. Mi è venuto spontaneo, son saltato su e l'ho invitato al nostro tavolo. "Come va Fiorello", mi ha detto col suo vocione da trenta sigarette al giorno, come se mi conoscesse da sempre. Insomma, siamo stati lì un pezzo a chiaccherare con Camilleri, una persona speciale.
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Maurizio Caverzan
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 30.7.2002
Le storie
Uno scrittore dalla fama non duratura

C'era un'atmosfera da salotto sospeso sul ciglio dell'abisso, al culmine del giardino con passeggiata socratica. Nell'aria, a Villa Niscemi, un mese fa, il fremito di un manipolo di ultimi cavalieri del sapere contro barbari che si svuotano la vescica su un sagrato. Si presentava un testo teatrale fattosi libro e un libro destinato alle assi del teatro. Il pubblico era immobile, assorto. Si annusava il fumo di novelli poemi omerici dell'odissea d'essere siciliani che svaporava da teste calve e fronti aggrottate, in sala, dove ognuno sembrava spiare il livello di spremitura delle meningi del vicino per surclassarlo.
C'era una poetessa con il trucco da rifare a ogni schiusura di labbra e ottanta chili di levità di pensiero in veli da musa. C'erano cinque colletti bianchi inamidati, tanto da far sospettare che il sottogola servisse pure da sottotesta, perché lì si parlava di crani d'uovo, densi di conoscenza e citazioni, anatomopatologi di corpi letterari, teste che avrebbero schiacciato un bottondown non abbastanza resistente alla bisogna. Gran parte del pubblico si reggeva il mento con un'alzatina di indice e pollice. Altri scongiuravano volgari caldane soffiandosi con un programma di spettacoli per solo violino, voce e bidoni capovolti battuti da manici di pennello. Uno, uno solo, in terza fila, stringeva in mano un libro. Teneva la copertina rossa nascosta agli sguardi altrui.
Avresti pensato che fosse appena scampato al taccheggio negli scaffali del supermercato. Un'occhiata circospetta piombò sul volume. L'uomo arrossì, infilò ancora più in profondità, sotto il braccio, il libro che ora una vicina incartapecorita stava passando ai raggi X. Fece una smorfia di sofferenza. Si sarebbe incassato il volume nelle costole, se avesse potuto, per farlo sparire come le dita dei manipolatori di viscere filippini. «È un regalo per mia moglie», disse. I vicini compresero, il naso turato da invisibili pinze da bucato.
C'era l'autore teatrale. Anziano. Forse perduto in una nuova e definitiva variante filosofica sul chi siamo, dove andiamo e chissà se mai l'isola guarirà da certe piaghe, subcultura compresa. Piaghe buone da curare in mille conferenze. Ora nemesi del popolo siciliano afflitto, ora baldanza di un'isola irredenta, talvolta spocchia di una razza che è unica al mondo, che ha dato il meglio di sé, ma è acqua passata ahinoi.
L'argomento, però, avrebbe dovuto essere il libro. Così fu. Ma non quello dell'autore in sala. Sulla pièce, poche parole. Idee in cerca di paternità nobile. Si tirò in ballo Pirandello, che c'entrava e non c'entrava, un po' come l'ospite che non falla, pronto a risollevare le sorti di un varietà che non decolla. Il relatore, un travetpensatore di fama, fu brillante, compìto, bocca stretta e mani giunte da parroco, e passò a Verga e Capuana, acchiappò uno Sciascia, tanto per colmare il carniere, e intanto la sua pelata scintillava, gli occhi gli si facevano piccoli, s'andava agitando.
«Sta per dire qualcosa di importante», mormorò un ottantenne in prima fila. «Ed è ora che si dica», gli fece eco la poetessa, accalorata da tanta cultura che aleggiava nell'aria. L'anziano sollevò lo sguardo sull'oratore. Di lui aveva letto l'ultimo libro. "La Sicilia e Pirandello", o qualcosa di simile. Per qualche istante, giorni prima, aveva pensato a un acquisto sbagliato, visto che un libro identico dello stesso autore, datato '92, campeggiava sullo scaffale. Aveva risolto subito l'equivoco. Si trattava di "Pirandello e la Sicilia". Tutt'altra cosa, guarda la distrazione. «È un grande studioso di cose culturali nostre», disse il vecchio, risollevato. «Sta per buttarla lì, lo conosco...».
L'oratore chinò il capo di scatto. Riprese fiato. Bevve un bicchiere d'acqua. «E ora, cari signori», ricominciò, «dico la mia su un argomento che esula da questo nostro incontro». Brusio dalla sala. L'oratore assentì. «Frequentando le librerie, scorrendo le classifiche delle vendite, non posso, non possiamo, non tener conto della decadenza che continua a investire la nostra isola. L'isola dei grandi autori. Sapete tutti di chi parlo, non si scrive d'altro sui giornali».
L'assise fece sì, sì, a labbra strette, con rabbiosi gesti del capo.
«Vorrei tranquillizzarvi», aggiunse il relatore. «Frequento i migliori salotti di Roma, di Milano, e la situazione è ormai chiara».
«Vogliamo sapere!», disse un musicologo sulla novantina, sbacchettando un dito tra il pubblico. L'oratore si asciugò la gran testa con un fazzoletto di lino. Sorrise.
«E va bene. Mi hanno assicurato... mi hanno garantito... che il successo di quel famoso signore è cosa che non lascerà traccia. Le sue inutili storie, che finiscono dove cominciano, svaniranno. Nessuno ne parlerà, fra dieci anni, nemmeno nell'agrigentino. È una fama facile, la sua. E come tutto ciò che è facile, popolare, volgare, scomparirà così», schioccò le dita, «come una bolla di sapone!».
Il commiato fu uno sciamare di fantasmi, di saluti, ben lieto, commendatore, ben trovato, notaio, alla prossima, dottore. Soltanto l'uomo con il libro dalla copertina rossa, ben rincalcato sotto il braccio, sfuggì ai saluti. Temeva che qualcuno potesse scorgere il nome dell'autore. «È per mia moglie», sussurrò, rimasto solo, davanti al portale della villa. Ma carezzò la copertina, la tastò, con ansia, come un ladro. Voleva accertarsi se l'ultimo romanzo di Andrea Camilleri potesse davvero svanirgli tra le dita, da un momento all'altro, come una bolla.
Sarebbe stato triste, non avere niente di arguto da leggere, quella sera.
Giacomo Cacciatore
 
 
 
 

TV Sette, supplemento del Corriere della sera, 25.7.2002
Delitti al sole
Da leggere al mare. Con i consigli dei giallisti italiani. Aspettando il ritorno in Tv di Montalano, il commissario preferito anche da Miss Italia

Montalbano Superstar
"Montalbano è un poliziotto vero, uno sbirro vero che non fa mai un'indagine astratta. Conduce sempre un'inchiesta sul "territorio" che cerca di conoscere. Può essere un paese, un rione, un quartiere, una famiglia dentro la quale si è svolto un determinato fatto di sangue. Vuole capire". Così sul poliziotto più venduto in libreria e più visto in tivù si esprime il suo creatore, Andrea Camilleri, in "La linea della palma" (Rizzoli, 16.50 euro), dove Saverio Lodato lo intervista per più di quattrocento pagine e dove Camilleri ci racconta persino di quando... quando Montalbano gli telefonò.
Sono uscite anche le nuove avventure del commissario di Vigata, "La paura di Montalbano" (Mondadori, 15.80 euro), una raccolta di tre racconti lunghi e tre brevi. E, in autunno, su Raiuno quattro episodi inediti. Protagonista, naturalmente, Luca Zingaretti. Si prevedono, come al solito, ascolti record.
Giacomo Airoldi
 
 

Sette, supplemento del Corriere della sera, 25.7.2002
Libri e Manette. Il fenomeno degli agenti narratori
Che cosa scrivono i poliziotti quando scrivono?
Prima c'erano i cannibali. Ora ci sono gli sbirri, che si danno al romanzo per raccontare storie, non solo gialle, prese dalla strada. "Sette" li ha incontrati  per capire come nasce questa nuova moda editoriale. E ha scoperto che la loro passione per la letteratura è quasi una deformazione. Professionale.

Assicura il commissario Piergiorgio Di Cara, con sguardo meravigliato: "Davvero non c'è niente di strano se dei poliziotti scrivono". Si spinge anche oltre: "Una banalissima normalità". Dice Maurizio Matrone, assistente di polizia che lavora sulle volanti: "Scrivere mi serve anche a esorcizzare il mio lavoro. A raccogliere emozioni e sentimenti che quotidianamente mi circondano sulla strada". Spiega l'ispettorre superiore Francesca Sabella: "Nei nostri uffici, a volte, siamo costretti ad essere un po' psicologi, la gente viene da noi e si sfoga". Dunque scrive, lo sbirro. Racconta, con un certo piacere. E pubblica, con discreto successo. Tanto che all'ultimo Salone del Libro di Torino, Di Cara, Matrone e Sabella sono stati presentati ufficialmente (ed è la prima volta che succede) nello stand organizzato dalla Polizia di Stato.
[...]
Che sbirri di fantasia amano gli sbirri che creano sbirri di fantasia?
[...]
Maurizio Matrone è stato consulente proprio per "La squadra" e "Distretto di polizia". Legge i gialli nazionali, e di Andrea Camilleri dice: "Ha dato fiato a tutti gli sbirri italiani, e poi Montalbano è proprio il tipo di poliziotto che tutti vorremmo incontrare e conoscere".
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Mette le mani avanti Di Cara: "Non sono un figlio di Camilleri". Eppure è grato all'inventore di Montalbano che "ha stappato la bottiglia di champagne del giallo italiano e sisicliano, anche se mi piacciono di più i suoi romanzi storici".
[...]
Stefano Di Michele
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 24.7.2002
E con Piazzese e Cacciatore entra nella nazionale dei giallisti
Tre racconti inediti di autori siciliani pubblicati nell'ultimo numero di un periodico specializzato

«Ormai penso che si sia sturato il serbatoio della Sicilia del poliziesco», ha detto recentemente Andrea Camilleri nel corso di un'intervista. Un serbatoio, quello isolano, ben fornito. Prendiamo ad esempio i racconti inediti di alcuni dei migliori giallisti italiani, contenuti nel periodico settimanale "Il giallo Mondadori", volume oro (disponibile in edicola al prezzo di 4,05 euro) e intitolato Quattordici colpi al cuore: tre di questi portano la firma rispettivamente dell'immancabile padre del commissario Montalbano, di Santo Piazzese e di Giacomo Cacciatore. Su quattordici scrittori di polizieschi, definiti i «migliori» in Italia, quella di tre giallisti siciliani è una bella media. Anche se potevano figurare nel periodico altri nomi di tutto rispetto, da Domenico Cacopardo a Pier Giorgio Di Cara.
Ma quello che colpisce di questa recente raccolta è che, accanto a due mostri sacri del thriller isolano, troviamo la nuova entrata di Giacomo Cacciatore, il quale col racconto "L'abbaglio" dà prova delle sue qualità di creatore d'atmosfere tipicamente «detettive», per dirla con Giuseppe Antonio Borgese, e di personaggi ben caratterizzati: due qualità fondamentali per chi voglia cimentarsi nel genere poliziesco. L'azione prende il via in uno dei posti più caratteristici di Palermo: il mercato di Ballarò, con la sua pietra umida delle «scolature di pesce» e «tra i grumi di segatura», dove si muove il brigadiere Vittorio Cacciamali, nato a Reggio Calabria ma residente in Sicilia e affetto da un fastidiosissimo diabete. Niente sbafate alla Salvo Montalbano per intenderci, né le soavi fritture che solleticano il palato di Lorenzo La Marca, l'antieroe creato da Piazzese. Buono il ritmo del racconto di Cacciatore, con i sapienti rimandi, con l'accumulo intelligente di tensione; il tutto poi dosato con grande abilità in una scrittura nervosa, veloce, che trasmette bene la cadenza dei cortocircuiti logici del protagonista, tanto che ci si augura che Vincenzo Cacciamali ritorni quanto prima a battere le strade di Palermo.
Le pagine di Camilleri poi, percorse da quei sapidi innesti di siciliano che le rendono veramente uniche, ci consegnano il divertito ritratto di Fofò La Matina, intento a mettere in atto l'eliminazione «di tutti gli aventi diritto che gli stanno davanti», mentre quelle di Piazzese confermano le sue doti di scrittore raffinato, al quale l'etichetta di giallista comincia a stare sempre più stretta, dal momento che il genere poliziesco viene da lui continuamente forzato al punto tale che, nel racconto "L'estate di San Martino", si perde quasi subito di vista la trama, per concentrarsi esclusivamente sui personaggi, con i loro chiaroscuri degni di un Caravaggio.
s.f.
 
 

Pulp (n.38, Luglio-Agosto 2002)

Allo stesso livello di "Stile Libero" è l'uscita annunciata del "Meridiano" Mondadori di Andrea Camilleri. Alla faccia della coerenza: non mi risulta niente di simile in programma per autori come Luigi Malerba o Giuseppe Pontiggia. Si dirà che il "Meridiano" porta un po' sfiga, che ti mette con un piede nella fossa ma, non volendo alcun male a Camilleri (il cui tardivo successo ispira simpatia tanto quanto sono furbette, sbrodolate e inutili le storie che scrive) il massimo che si può dire è che Andrea Camilleri sta a Raymond Chandler come Wilbur Smith a Joseph Conrad. A questo punto, data la brillante idea della Mondadori (evidentemente al di sopra di qualsiasi sospetto commerciale...) direi che è doveroso storicizzare anche Barbara Cartland o Rosamunde Pilcher.
D.Brolli
 

Gazzetta del Sud, 23.7.2002
L'arcivescovo di Messina rinnova il suo incoraggiamento alla grande opera strategica da realizzare insieme con il doppio binario ferroviario
Mons. Marra: sì al Ponte
Del resto - come scrisse l'Unità il 27 aprile 2001- l'Ulivo lo aveva inserito nella Finanziaria

[...]
Probabilmente non poco aveva influito nella determinazione dei ministri Visco (Ds) e Nesi (Pdci) un intervento l'anno primo di Andrea Camilleri.
L'INDIGNAZIONE DI ANDREA CAMILLERI – Su «Repubblica» del 4 maggio 1999 il grande scrittore siciliano, certamente non in odore di «berluscanesimo», aveva criticato di brutto il suo amico segretario generale della Cgil Sergio Cofferati. Perché? Offriamo ai lettori l'intero articolo dell'autore di «A testa mi fa dire...».
[...]
 
 

Brescia oggi, 23.7.2002
«Brividi» d’autore e caldi applausi
Sabato scorso a Paderno, per Teatro in Villa

Da Arthur Conan Doyle a Camilleri, passando per Poirot e Philip Marlowe, sfogliando pagine e appuntando qualche nota in calce. Un po' di brivido d'autore è servito a placare l'afa pomeridiana. Ha riscosso caldi applausi sabato sera "Il delitto di piacere", andato in scena nello splendido giardino del palazzo dei Conti Guaineri di Paderno Franciacorta nell'ambito di "Teatro in Villa", rassegna diretta da Sonia Mangoni.
[...]
v.z.
 
 

Serata fiorentina (22.7.2002)

Un piccolo resoconto di quello che è emerso lunedì scorso ve lo posso anche fare, non che si siano sentite cose nuove, ma risentirle fa sempre piacere, soprattutto per chi come me ama appassionatamente tutto ciò che ricorda la mia regione preferita.
Una nota negativa è che credevo di trovare il professore Pardi sul palco invece non c'era. C'era però il grande Saverio Lodato che ha raccontato il suo percorso con Camilleri dal primo incontro avvenuto il 12 settembre 2001 quando con le immagini delle torri americane negli occhi dovevano stabilire una traccia del lavoro che si stavano accingendo ad intraprendere. Lodato è un esperto di mafia. Ha raccolto le confessioni di Buscetta ed ha scritto un libro con Grasso. Ha spiegato come è riuscito a scrivere con Camilleri una sorta di biografia della vita dell'autore arrivando poi a parlare dei fatti attuali, sembra quasi che Camilleri volesse trovare un modo di esprimere le sue perplessità della politica attuale. Le sue idee politiche si conoscono bene anche tramite i suoi libri, ma di mafia nei suoi libri non si parla, la mafia dice non deve essere legittimata culturalmente parlandone in un libro, così ha raccolto l'invito di Lodato ed insieme a lui racconta della sua Sicilia in ogni aspetto, anche quello mafioso.
Nella video-conferenza Camilleri ha affrontato molti argomenti tra i quali la rabbia, la vergogna e la paura. Ha parlato della Tamaro, ha parlato del dispiacere che ha provato nel constatare che molte delle persone che leggono i suoi libri non raccolgano il messaggio politico, ha parlato delle sue letture e di come durante la sua infanzia fosse già un avido lettore. Poi tra un dibattito e l'altro c'era una lettrice che leggeva alcune parti tratte dal libro "La linea della palma".
Laura
 
 

Corriere della sera, 21.7.2002
Accame: ma la tv del centrosinistra ha dato spazio alla storia di destra

ROMA - «Non capisco perché la destra ritenga che il revisionismo storico cominci adesso solo perché c’è Maurizio Gasparri al ministero delle Comunicazioni e Antonio Baldassarre alla presidenza della Rai...». Giano Accame (ex direttore del Secolo d’Italia , volontario nella Rsi a 16 anni, autore l’anno scorso del fortunato saggio Una storia della Repubblica edito da Rizzoli, molto apprezzato anche a sinistra) ironizza volentieri sulle ultime polemiche a proposito della storia «da rivedere».
[...]
Lei collabora da tempo a Rai Educational...
«Certo, sotto la direzione di Renato Parascandalo, uno di sinistra, uomo Ds, un giacobino napoletano. Anche lui ha supportato un programma di cui non era certo entusiasta dedicato a "Le intelligenze scomode del ’900"».
[...]
La serie continuerà?
«Dipenderà da Minoli il quale, credo, potrà solo proseguire e intensificare il lavoro di Parascandalo e imporre nuovi orari. Siamo andati in onda alle 8.30 o all’una di notte. Roba da casalinghe, pensionati. Se proseguiremo con la seconda parte del mio programma, di fatto già pronta, proporrò un piccolo scoop cultural-politico».
Quale, Accame?
«Nella puntata su Pirandello c’è Andrea Camilleri... e tutti conosciamo la sua posizione politica... che lo definisce un intellettuale "naturaliter fascista", ma gli riconosce il merito di aver aderito al partito nazionale fascista solo dopo il delitto Matteotti "per un soprassalto di orgoglio, proprio come i ragazzi di Salò". Camilleri così conclude: "per fortuna non tutti gli italiani corrono in soccorso del vincitore"».
[...]
Paolo Conti
 
 

La Repubblica (ed. di Firenze), 21.7.2002
Parterre
Camilleri si racconta

Andrea Camilleri racconta se stesso, intervistato da Saverio Lodato e da Francesco «Pancho» Pardi: accade domani sera al Parterre (piazza della Libertà, ore 21.30, ingresso libero) in occasione dell'uscita del libro La linea della palma, confessione, proprio a Lodato, dello scrittore italiano che più ha venduto negli ultimi anni con i suoi romanzi ambientati in una originalissima Sicilia. Sarà inoltre proiettata una videointervista a Camilleri realizzata da Raffaele Palumbo, Enrico Bianda, Nicola Melloni e Massimo Cangiano di Controradio.
 
 

La Nuova Sardegna, 21.7.2002
L'intervento
Il sardo, grande ricchezza culturale
NUORO. Che piaccia o no la questione della lingua sarda è sempre attuale. Dibattito aperto e continuamente riproposto, in tutte le salse, a dire il vero. Da una parte i ferrei difensori della tradizione, i «puristi», dall'altra gli innovatori, disposti a scendere a compromessi, pur di salvare il futuro della «limba». Dall'altro ancora chi non si interessa minimamente del problema. Di certo, in questa Sardegna dalle mille voci, nascono, crescono e si moltiplicano all'ennesima potenza i concorsi letterari di poesia in sardo. Spesso a scapito della qualità dei testi, pur di apparire in pubblico con l'appuntamento fisso. La prosa, invece, trova più difficoltà nel panorama dei bandi. Innovativa è stata dunque la scelta degli organizzatori del Premio nazionale Grazia Deledda. Al di là di ogni critica possibile. Ben venga quindi l'intervento del giornalista Vittorio Sella. (l.p.)

Il Premio letterario nazionale Grazia Deledda ha concluso la sua prima edizione, dopo un lungo periodo di silenzio durato trent'anni. Il primo giugno, giorno della premiazione degli scrittori che hanno concorso nelle varie sezioni, è trascorso da tempo. E in me, come assiduo lettore dei quotidiani sardi e nazionali, rimane ancora insoddisfatta una curiosità rimasta viva dal giorno in cui il premio dedicato a Grazia Deledda è riapparso nel panorama dei premi letterari. Mi riferisco alla sezione riservata agli scrittori in lingua sarda.
[...]
Anche in quella circostanza, nonostante i due libri in lingua sarda circolassero da settimane nelle librerie, si è assistito a una sorta di complice silenzio degli intellettuali e dei critici letterari, in quegli sempre in allerta per sostenere la tesi che il sardo non è una lingua poichè non ha una letteratura, intesa come produzione di racconti e romanzi. Mi sembra che un impegno in questa direzione ci sia da oltre un decennio e sono del parere che occorra prenderne atto per onestà intellettuale, ma anche perché siamo di fronte a chi ha accolto l'appello di quei linguisti e studiosi che documentano come con la scomparsa delle lingue si abbia nel mondo una grave perdita culturale.
Lo ha ricordato recentemente, nella pagina culturale del Corriere della Sera, Antonio Troiano recensendo il saggio di Claude Hagège sulla morte inarrestabile delle lingue. Una morte che occorre evitare per il sardo. Lo auspicava il pomeriggio del primo giugno Andrea Camilleri nell'incontro con i lettori nuoresi organizzato nella saletta della Biblioteca Satta.
E a chi ha chiesto allo scrittore siciliano, presidente della Commisione narrativa in lingua italiana, di esprimere la sua opinione sulla valorizzazione della lingua sarda ha risposto con queste parole. Che da cronista presente al dibattito riporto: «Chi scrive in sardo fa un'operazione di conservazione d'avanguardia».
Vittorio Sella
 
 

Televideo RAI, 21.7.2002

Evaderanno sì, ma con le ali della fantasia, i detenuti di Agrigento che venerdì vedranno il papà del loro acerrimo nemico, il commissario Montalbano. Andrea Camilleri varcherà i cancelli della prigione in contrada Petrusa, un nome che sembra rubato "paro paro" dalle pagine dell'autore siciliano, e vedrà anche i mafiosi dell'alta sicurezza. I detenuti hanno letto i suoi libri e potranno "spiare", fare domande, anche in siciliano stretto. Sarà una bella gara di sicilianità, speranza, buon umore che nessun muro porà mai imprigionare.
 
 

Brescia oggi, 20.7.2002
Per la rassegna Teatro in Villa va in scena stasera a Paderno «Il delitto di piacere»
Un «giallo» in Franciacorta
Le pagine più significative dei «maestri del thriller»

"Teatro in villa", la rassegna teatrale diretta da Sonia Mangoni, fa tappa a Paderno Franciacorta dove, questa sera alle 21.15 a Palazzo Conti Guaineri, viene presentato "Il delitto di piacere", uno spettacolo scritto da Nino Dolfo e Sara Poli con la regia della stessa Sara Poli. "Il delitto di piacere" è nato, nei mesi scorsi, nell'ambito del festival "A qualcuno piace giallo", promosso dalla Provincia di Brescia; lo spettacolo è stato realizzato nell'ultima edizione della manifestazione ed è stato portato con successo nelle scuole superiori di città e provincia. Ora è stato recuperato in occasione di "Teatro in Villa" e viene riproposto in una versione completamente rinnovata.
Nino Dolfo che non ha bisogno di presentazione (è ben noto infatti ai nostri lettori come critico cinematografico e come scrittore dallo stile inconfondibile), insieme a Sara Poli, ha messo insieme una carrellata dinamica tra le pagine più significative degli autori di questo genere letterario per mettere in risalto, divertendo, le tipologie dei personaggi, gli stili, le ideologie... L'antologia comprende, per gli inglesi, brani di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, l'inventore del celebre Sherlock Holmes; per gli americani c'è il leggendario investigatore privato Philip Marlowe di Raymond Chandler. Ci sono inoltre Patricia Highsmith, autrice di thriller metafisici, Day Keene, esponente dell'american pulp, e si chiude infine, all'italiana, sulle battute del ruvido e fascinoso commissario Montalbano di Andrea Camilleri.
[...]
Francesco De Leonardis
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 19.7.2002
La speranza quotidiana

Andrea Camilleri ha paragonato lo scoramento provato l'11 settembre a quello del 19 luglio di dieci anni fa, quando apprese della morte di Paolo Borsellino, equiparando l'uccisione dei due magistrati al crollo delle due torri. Il paragone mi trova concorde, soprattutto, se messo in relazione alla capacità di ripresa che gli americani hanno dimostrato da quel giorno.
[...]
Salvatore Cuffaro
 
 

La Gazzetta del Mezzogiorno, 18.7.2002
GARGANO. Stasera l'inaugurazione
Vieste Film Fest apre con «Vajont»
E il 21 premio alla carriera per la Spaak

[...]
Il 3 agosto in piazzetta Petrone sbarca il commissario Montalbano, Luca Zingaretti, che presenterà un assaggio della nuova serie tv dedicata al personaggio di Camilleri.
[...]
 
 
 

Il Tirreno, 18.7.2002
Una «Rinascita» su temi di impegno civile
La festa dei Comunisti Italiani

EMPOLI. Continuano gli appuntamenti della festa «La rinascita della sinistra» organizzata dalla federazione di zona del Pdci presso il Palazzo delle Esposizioni.
[...]
Tra i prossimi appuntamenti «La linea della palma», Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri, una serata dedicata alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
[...]
e.l.
 
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 16.7.2002
Paxione, graffiti di pace per aiutare chi soffre
Fontanone del Gianicolo

L'arte per la pace è il grande tema da cui trae spunto la serata benefica a favore di Amref, la fondazione africana per la medicina e la ricerca. «Paxione», graffiti di pace, vedrà presenti artisti e personaggi del mondo della cultura internazionale che si incontreranno questa sera alle 21, al «Fontanonestate», sul palco grande del Gianicolo (via Garibaldi 30, tel.06/58334717) per esprimere il loro pensiero. Danza, musica, poesie, favole e pittura saranno i colori di questa manifestazione. «Paxione è dedicata a tutti coloro che non vogliono parlare di pace unicamente in tempo di guerra» dice l'organizzatrice dell'evento, Maria Luisa Bigai «Molte iniziative di solidarietà sono volte ad aiutare i paesi in cui c'è la guerra. Questo appuntamento vuole essere un gesto di pace che la prevenga». Tra gli ospiti di questo incontro: Daniele Formica, Ennio Coltorti, il Quartetto Pessoa, Alessandro Annunziata, Chon Chin, Sibilla Barbieri, Antonio Catania, Giacomo Piperno, Julia Hillebrand, Hafed Khalifa, Sena M.'Baye e attraverso intervento filmati, anche Andrea Camilleri, Massimo Wertmuller, Pamela Villoresi, Giobbe Covatta.
Daniela Miniucchi
 
 

Il Sole24Ore (suppl. "Domenica"), 14.7.2002
NarrItalia / Bilancio della stagione
Tra le tendenze emergenti dell'annata letteraria i romanzi femminili e quelli ambientati nel passato
Pagine di donne e di storia
Prove interessanti il diario raggelato di Fleur Jaeggy, la rabbia disillusa della Ferrante, la favola di Marani ma anche i gialli di Camillei e Barbàra

E’ opinione divulgata che la narrativa italiana sia in crisi. Per mancanza di invenzione e difetto di scrittura. E però, se andiamo a verificare, in vista di qualche suggerimento per le letture d’estate, qualità e tenuta dei romanzi e racconti pubblicati nell’anno 2002 (aggiungendo qualche titolo particolarmente meritevole
dll’autunno-inverno 2001), constatiamo che, al di là della molta vera e propria spazzatura, c’è qualcosa da apprezzare. Vi diremo, brevemente, di tali libri (parecchi dei quali abbiamo già recensito su queste pagine). Venti libri che si fanno leggere con interesse e passione.
[…]
Concludiamo con il giallo.
Oggi, genere di modissima. Trainato dall’enorme successo di pubblico di Andrea Camilleri. Se ci capita di non apprezzare il Camilleri più ambizioso dei romanzi “seri”, come Il re di Girgenti, si dovrà tuttavia ammettere che i suoi ultimi racconti polizieschi, La paura di Montalbano (Mondadori, € 15,80), tengono bene.
Con un piccolo, squisito gioiello alla Simenon che è “Meglio lo scuro”, storia di una vendetta destinata a cambiare parecchie vite. Sul versante della sicilianità, ci persuade il romanzo etico, alla Sciascia, La notte dei sospetti (Piemme, € 14,46), di Ugo Barbàra. La vicenda di un probo avvocato siciliano, minacciato da oscuri
persecutori mafiosi (ma c’è sotto un ben diverso complotto). Realtà come intrigo e sfuggente gioco di specchi. Non è forse il ritratto più reale dei nostri tempi?
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Giovanni Pacchiano
 
 
 
 

Io donna, supplemento del Corriere della sera, 13.7.2002
I sette vizi della letteratura

[NdT: Nell'articolo l'autore abbina ad ogni peccato capitale alcuni libri]
Sotto AVARIZIA troviamo scritto:
"... Nel passato affondano le radici anche le piccole e grandi avarizie siciliane descritte da Andrea Camilleri nella conversazione autobiografica "La linea della palma", Rizzoli. Il titolo riprende una metafora di Sciascia: il lento e progressivo spostamento verso Nord dell'albero tropicale è simbolo dell'avidità paramafiosa, contro cui il papà di Montalbano non ha mai smesso di indignarsi..."
Francesco Clementi e Maria Grazia Ligato
 
 

Il Tirreno, 6.7.2002
Giglio, cartellone per tutti i gusti
Il via il 21 settembre con Aida, ci sarà un'opera tratta da Camilleri
Molta attesa per la Tosca: dopo Lucca, previsto un tour di venti date in giro per l'Italia

LUCCA. La lirica 2002-2003 del teatro del Giglio promette di accontentare un po' tutti i gusti dei melomani.
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Come già accennato, anche quest'anno si punta molto sulle produzioni «in proprio». Ce ne saranno tre, un record per il teatro lucchese. Il posto d'onore spetta alla Tosca.
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In aggiunta all'opera di Puccini, gli altri due allestimenti curati dal teatro del Giglio sono lo spettacolo in prosa «Odissea», di Maria Grazia Cipriani e il 18 gennaio l'opera, in prima assoluta, «Il fantasma nella cabina», per la regia di Rocco Mortelliti. Una curiosità: la sceneggiatura di quest'ultimo lavoro, è tratta dal libro «Il commissario di bordo», del famosissimo giallista siciliano Andrea Camilleri, il creatore del commissario Montalbano.
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Luca Cinotti
 
 

La Nazione, 6.7.2002
E' musica internazionale

SANTA FIORA — Proseguono i preparativi per l'allestimento del festival internazionale «Santa Fiora in musica», in programma dal 21 luglio al 5 settembre, il quale grazie, anche, al lavoro di volontari e della locale Apt sta diventando l'evento per eccellenza dell'estate amiatina.
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Il comitato direttivo sceglierà tra le personalità del mondo dell'arte e della cultura un comitato d'onore che con ogni probabilità sarà impreziosito dalla presenza dello scrittore Andrea Camilleri e dall'attrice Laura Morante, l'uno villeggiante amiatino doc (con casa a Bagnolo), l'altra originaria di Bagnore.
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La Sicilia, 6.7.2002
Da B.B. King a Bill Wyman, da Musumeci a Pattavina

E' stata presentata ieri mattina, in Municipio, dal sindaco di Catania Umberto Scapagnini la rassegna estiva di spettacoli "Catania Arte e Cultura 2002".
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Infine, per la serie degli "Incontri letterari", prestigiosi autori contemporanei come Maria Corbi, Pierangelo Sapegno, Enzo Bettiza, Antonio Baldassarre, Valerio Massimo Manfredi e Lidia Ravera presenteranno i loro libri con l'aiuto di altrettanti personaggi prestigiosi come Pippo Baudo, Nino Milazzo, Lucia Annunziata, Enrico Mentana e Marcello Sorge. Sarà proposta da Salvatore Silvano Nigro anche una riedizione delle più importanti opere di Alessandro Manzoni (Fermo e Lucia, I Promessi sposi e Storia della colonna infame) alla presenza di Andrea Camilleri, Ferdinando Latteri, Renato Colorni e Nicolò Mineo.
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Il Tempo, 6.7.2002
AL FESTIVAL TV DI MONTECARLO
Laura Lattuada «Noi attori gente trascurata»

MONTECARLO
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Ieri, intanto, il festival internazionale di Montecarlo parlava quasi esclusivamente italiano. E' stata, infatti, anche la giornata di Luca Zingaretti, protagonista di «Perlasca», giunto con il regista Alberto Negrin e dei componenti del serial di Raitre «La squadra», con l'interprete principale Marco Bonetti. La terza rete conferma l'appuntamento con la fiction nella prima serata del giovedì anche per la prossima stagione. Bonetti, infatti, anticipa che la lavorazione della quarta serie de «La squadra» inizierà il prossimo novembre, a Napoli continuando fino a primavera inoltrata. Intanto, per tutta l'estate, vanno in onda le puntate conclusive della terza serie. Luca Zingaretti, infine, ha da poco concluso le riprese di altri quattro episodi de «Il commissario Montalbano», personaggio di Camilleri al quale deve la popolarità. La messa in onda è prevista, dal prossimo ottobre, in una serata infrasettimanale. Ma la rete su cui approderà non è ancora decisa. Esiste, infatti la possibilità che Montalbano possa traslocare da Raidue, emittente che lo ha tradizionalmente trasmesso, all'ammiraglia di viale Mazzini, alla ricerca di prodotti di grande audience.
Marida Caterini
 

Il Nuovo, 5.7.2002
Diabolik compie 40 anni
La Mondadori celebra l'evento con un'appendice al Giallo Mondadori, che contiene aneddoti e curiosità dietro le quinte di uno dei cartoon più famosi d'Italia.

MILANO – Diabolik compie quarant’anni. E per festeggiare degnamente l’anniversario del ‘re del nero’, il Giallo Mondadori, in edicola dal 5 luglio, contiene un’appendice intitolata Diabolik – uno strano soggetto, una storia del ladro più famoso di tutti i tempi vista dagli autori, che quotidianamente inventano nuove avventure. Curata da Mario Gomboli, l’appendice accompagnerà il Giallo Mondadori per venti puntate, con informazioni, storie, curiosità per chi voglia diventare creatore di fumetti.
Il Giallo Mondadori di luglio contiene 14 inediti dei migliori giallisti italiani. Tra di loro Andrea Camilleri, Laura Grimaldi, Massimo Carlotto, Marcello Fois, Carlo Lucarelli. L’antologia, curata dall’autore e traduttore francese Serge Quadruppani, contiene anche un’intervista a Valerio Evangelisti sul romanzo noir in Italia.
 
 
 

Il Messaggero, 1.7.2002
Ogni libro vuole il suo giusto vino

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Coi tempi che corrono, però, e con la sempre più diffusa e dilagante cultura "sommelierica", occorre sapersi destreggiare per non incappare in brutte gaffes. Arrivare a una cena con un buon libro, ma con un vino scelto a casaccio, che non c'entra niente, insomma, è il peggiore degli autogoal. Regalare l'autore giusto insieme all'etichetta giusta è invece un modo intelligente di seguire il trend, una manifestazione di gusto, oltre che di affetto per gli amici. Occorre solo esercitare un poco la fantasia.
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Camilleri può essere offerto, sul filone geografico, con un rosso siciliano — giocandosela sulla potenza del Nero d'Avola —, ma anche, sul versante psicologico, su un Barolo giovane e ancora di impatto aspro per via dei tannini.
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Giacomo A. Dente
 


 
Last modifiedSaturday, 16-Jul-2011 20:02:08 CEST