La Repubblica,
ed.di Palermo, 15.3.2002
Il Camilleri che non t'aspetti
Un librointervista di Saverio Lodato racconta la vita dello scrittore
TRECENTO pagine per narrare il narratore. Il «fenomeno Camilleri»
ha deciso di raccontarsi a Saverio Lodato, storico inviato palermitano
del quotidiano "l'Unità", che per l'editore Rizzoli ha iniziato
la scrittura di un libro intervista, il primo, dedicato alla vita dello
scrittore di Porto Empedocle. «È lo sviluppo di un'idea nata
per caso l'estate scorsa - spiega Lodato - quando su "l'Unità" pubblicai
una lunga intervista biografica a Camilleri, che a lui piacque molto. Mi
era già chiaro che raccontare il suo straordinario personaggio in
una o due pagine di giornale sarebbe stato improbo, se non impossibile.
Per cui ho preferito raccogliere una lunga intervista che adesso finirà
in un libro di circa trecento pagine. È la prima volta che Camilleri
racconta tutto di sé, dall'infanzia ai giorni nostri».
Sarà così lo stesso scrittore di Porto Empedocle a condurre
il lettore passo passo nei suoi luoghi, in quelli remoti nel tempo e nella
memoria che ne hanno generato altri, come le città dai nomi immaginari
di Vigàta e Montelusa. Percorso affascinante per il lettore che
vuole conoscere meglio ma non meno per lo scrittore: «È bastato
lasciarlo parlare, in piena libertà - spiega Lodato - perché
anche quando racconta a voce Camilleri ha una straordinaria capacità
di suggestione, di ricchezza e intelligenza della descrizione che rende
anche l'incontro più banale un momento narrativo. È una caratteristica
che deriva in parte dalla vena di affabulatore, in parte dalla sua immensa
cultura letteraria, e in parte ancora da una capacità mnemonica
impressionante».
Camilleri - racconta Lodato - è capace di cogliere e ricordare
dettagli di qualunque fatto, per poi riassemblarli in bozzetti sorprendenti.
Che sono poi le ambientazioni dei suoi racconti. Lui ritiene di dovere
molto della sua capacità di scrittore alla sua infanzia. È
nato nel 1925 ed è cresciuto in una famiglia atipica per il tempo
e il luogo, una città come Porto Empedocle tra le due guerre mondiali.
La sua era una famiglia in cui si leggeva molto, che abitava in una casa
piena di libri, gli stessi che Camilleri divorava su consiglio del padre
e dello zio. È un mondo senza dubbio estinto, che rimanda alle generazioni
dei nostri padri. Ma è un mondo del quale lui non è minimamente
nostalgico».
Che Camilleri sia un tipo pacifico e innamorato della vita lo si desume
già dalla sua simpatia, ed è ormai un dato acquisito. «Infatti
- conferma Lodato - l'altra sua caratteristica più evidente è
proprio quella di vivere in modo positivo, di sapere essere calato nello
spirito del tempo. Essere proprio quello che si dice un tipo solare. Non
si lamenta, non soffre, se la gode. Dorme le sue dieci ore a notte, si
diverte moltissimo a scrivere e a raccontare, a fare il suo lavoro».
Ma ciò non toglie al maestro della fantasia di sapere essere
anche critico e presente a sé stesso, come del resto un autore poliziesco
non può rinunciare a essere. Infatti, esaurita la parte biografica
e l'album dei ricordi, con foto e testimonianze tratte dall'archivio privato
dello scrittore, il libro di Lodato, che andrà in distribuzione
intorno a maggio prossimo, contiene nella parte finale una ampia «riflessione
a voce alta sull'Italia dei nostri giorni. Nulla di passatista - spiega
Lodato - anzi, posso dire che sono considerazioni lucidissime quanto impietose».
Alberto Bonanno