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RASSEGNA STAMPA

SETTEMBRE 2016

 
Gazzetta dello Sport, 1.9.2016
Fiction, fiaba, compleanno
La “settimana” di Camilleri inizia con le sue “Donne”

Ottimo debutto per la miniserie di Rai1. E lunedì [martedì, NdCFC] festeggia i 91 anni con il 101° libro

Un anno dopo l'altro, un libro dopo l'altro, il successo di Andrea Camilleri sembra inesauribile. Tutto ciò che tocca si trasforma in oro, anche in un quel pericoloso rettangolo che è la tv italiana. Inutile ricordare i trionfi (nelle prime visioni come nelle repliche) del Commissario Montalbano, nella versione adulta di Zingaretti, ma anche in quella più rischiosa del giovane Michele Riondino. Stavolta la sfida vinta è anche la più atipica, perché non ha nulla a che fare con gli omicidi di Vigata, ma concentra la sua attenzione su qualcosa di distante ma sempre presente anche nella vita del commissario più amato dagli italiani: le donne. Martedì sera su Rai 1 alle 20.30 è andata infatti in onda la prima puntata di Donne, ciclo di dieci minifilm da dieci minuti tratti dall'omonima raccolta di racconti dello scrittore siciliano, edita da Rizzoli. L'episodio dedicato a Nunzia è stato visto da 3 milioni 772 mila spettatori, con il 19.48% di share. «Sono molto soddisfatto — ha commentato il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano —, l'ottimo esordio di Donne inaugura nel migliore dei modi un nuovo spazio di qualità nel palinsesto della nostra rete». Andando a scavare un po' in questi quasi quattro milioni di italiani incollati davanti alla tv, si scopre -senza grandi sorprese a dir la verità - che gli spettatori erano soprattutto donne (oltre 2 milioni e 200 mila) e che venivano prima di tutto dal Lazio (508.000). La miniserie racconta delle donne che hanno segnato la vita di Camilleri, interpretato in ogni episodio da un attore diverso con radici diverse. Tanti i nomi noti presenti, da Nicole Grimaudo (protagonista dell'episodio di ieri sera dedicato alla prostituta Oriana) a Carolina Crescentini, ma anche Neri Marcorè, Nino Frassica, Giampaolo Morelli.
LA NUOVA SFIDA Insomma, la Rai ci mette del suo, ma il vero motivo di quest'ennesimo successo di ascolti sta nel nome Camilleri, uno che quest'estate ha mancato il solito predominio nella classifica delle vendite di libri, pur stazionando nelle prime posizioni a lungo e comodamente con il suo libro numero cento (L'altro capo del filo, edito da Sellerio, con Montalbano alle prese con gli sbarchi dei migranti e il timore di infiltrazioni Isis), uno che si prepara a festeggiare sorridendo, lunedì [martedì, NdCFC] prossimo, i suoi primi 91 anni e nello stesso giorno a sfornare il centunesimo libro, Un'altra sfida, un altro cambio di passo: stavolta una fiaba illustrata e autobiografica, Topiopì edita da Mondadori. Instancabile Camilleri.
Elisabetta Esposito
 
 

DavideMaggio.it, 1.9.2016
Ascolti TV | Mercoledì 31 agosto. Reazione a catena di sera al 18.1%, Diana al 13.6%

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Access Prime Time
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Su Rai1 Donne ha interessato 4.021.000 spettatori con il 20.4%.
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Stefania Stefanelli
 
 

RagusaNews, 1.9.2016
Attualità Tv - Oriana. In onda ieri sera l'episodio di Donne girato a Chiaramonte. VIDEO
Regia di Emanuele Imbucci

E' andata in onda ieri sera la seconda puntata di "Donne", la mini-fiction tratta dal romanzo di Andrea Camilleri, prodotta da Anele per la regia di Emanuele Imbucci. Un intero episodio, della durata di 10 minuti, girato a Chiaramonte Gulfi, diventata location cinematografica per un giorno. La storia parla di Oriana, interpretata da Nicole Grimaudo, una prostituta socialista che, si scoprirà, ha deciso di fare il mestiere più antico del mondo perchè il padre, socialista anche lui, è stato arrestato dalle guardie fasciste. Il casino del paese, infine, diventa il luogo in cui si consuma un piccolo mistero...
Le scene sono state girate nel quartiere storico di Chiaramonte, San Giovanni, via Tommaso Chiavola e arco dell'Annunziata.
 
 

Corriere di Ragusa, 1.9.2016
Spettacoli - Dieci mini episodi da 10’ ciascuno che presentano le figure femminili legate alla vita dello scrittore
Tanta Ragusa nelle "Donne" di Andrea Camilleri
Nunzia, primo episodio andato in onda è interpretato dalla "selvaggia" Alice Canzonieri

C’è la Sicilia nelle «Donne» di Andrea Camilleri. Il padre del commissario Montalbano ha fatto ancora una volta centro con i suoi ritratti di 10 donne che raccontano l’Italia che cambia dagli anni ‘30 agli anni 90 attraverso figure femminili che hanno segnato la vita dello scrittore empedoclino. C’è tanta Ragusa nella mini serie non solo dal punto di vista ambientale ma anche della produzione e dell’interpretazione. Perché Gloria Giorgianni, che produce la mini serie, è legata da vincoli affettivi e familiari al territorio così come Carlotta Schininà che ragusana è di nascita.
«Nunzia», primo episodio, andato in onda su Rai 1, è poi interpretato da Alice Canzonieri, ragusana doc, che esalta il ruolo di giovane donna selvatica, bellissima e vitale conosciuta da Andrea all´età di dodici anni durante le vacanze estive dai nonni. Andrea, il giovane Camilleri, è affascinato da quella strana ragazza e resta turbato quando la sorprende fra le braccia di un uomo. Oriana, invece, interpretata dalla calatina Nicole Grimaudo, è una prostituta di fede socialista, costretta alla vita in una casa chiusa per non aver voluto piegare le sue idee al fascismo. Sullo sfondo c’è Ibla con i suoi vicoli, con i suoi panorami, la campagna iblea con i muri a secco, le masserie, che il vasto pubblico televisivo aveva già apprezzato con il commissario Montalbano. La Sicilia ne esce esaltata grazie ai suoi colori e alle sue atmosfere che la regia riesce sempre a cogliere ed esaltare. La voce narrante di ogni racconto è del catanese Leo Gullotta che «legge» Camilleri e ne rende tutto il lirismo unito alla leggerezza ed al sarcasmo che nell’autore agrigentino non manca mai.
Duccio Gennaro
 
 

Ragusah24, 1.9.2016
Alice Canzonieri, un'attrice ragusana tra le "Donne" di Camilleri
Uno degli episodi della fiction Donne, intitolato “Elvira” è stato girato a Ragusa e verrà trasmesso il prossimo 11 Settembre. Antonio Tringali: "È motivo di grande soddisfazione per la nostra città"

Su Rai Uno è andata in onda il 30 agosto scorso la prima puntata della fiction televisiva "Donne", tratto dall'omonima eaccolta di racconti dello scrittore siciliano Andrea Camilleri. Uno degli episodi della fiction intitolato "Elvira" è stato girato a Ragusa e verrà trasmesso il prossimo 11 Settembre.
"E' motivo di grande soddisfazione per la nostra città" - dichiara il Presidente del Consiglio comunale di Ragusa Antonio Tringali - il fatto che con questa nuova fiction di Rai Uno ha esordito l'attrice ragusana Alice Canzonieri. Ho provato infatti una grande emozione nel vedere la prima puntata della serie tv "Donne", di cui ho assistito alla genesi. Infatti da consigliere comunale ho seguito le evoluzioni di questo fantastico progetto che nella sola prima puntata ha fatto registrare 3 milioni e 772mila spettatori e il 19.48 % di share. Questi i numeri che l'hanno incoronata una innovativa serie tv, prodotta da "Anele" in collaborazione con RAI Fiction. Ho creduto sin dalla prima ora a questo progetto che ancora una volta mette in risalto il nostro territorio ed anche tanti artisti ragusani, come la giovane attrice Alice Canzonieri.
Ringrazio l'Amministrazione Comunale che ha creduto tanto quanto il sottoscritto a questo progetto della casa di produzione. Si tratta in fatti di un importante investimento in materia di turismo".
 
 

La Repubblica, 2.9.2016
Con Camilleri dieci minuti di televisione utile

C'è Camilleri, impossibile sbagliare, ma questi bozzetti da dieci minuti in onda su RaiUno dopo il tg della sera non erano in realtà semplici: il risultato ( Donne, si riprende stasera alle 20.30) è gradevole, ben girato tra chiari e scuri e con un'empatia dei protagonisti che viene trasmessa al pubblico: tutti sanno che stanno lavorando a chicche lussuose. C'è Leo Gullotta come voce narrante e via via passano Nicole Grimaudo o Neri Marcoré o Nino Frassica e molti altri. L'estro camilleriano dei ritratti di donne incontrate, magari immaginate nei decenni della storia recente d'Italia ha un'ovvia missione didascalica ma col Maestro il rischio si corre sempre volentieri. Come succede in rare occasioni — e tenendosi lontani dalla fiction storico-celebrativa — c'è un risultato compatto che per quanto minuscolo nella durata di ogni episodio lascia una sensazione completa, tipo i dieci minuti di visione meno inutili se accendi la tv.
Antonio Dipollina
 
 

Cube Magazine, 2.9.2016
Stasera in tv, Le Donne Di Camilleri: trama terza puntata, 2 settembre 2016

Stasera in tv, 2 settembre 2016, va in onda alle 20:30 su Rai 1 la terza puntata di Le Donne Di Camilleri, la miniserie tratta dalla raccolta di racconti di Andrea Camilleri omonima. L’episodio, visibile anche online sulla piattaforma RAI, si intitolata Kerstin.
Il nuovo format (una “miniserie lampo” cioè un insieme di 10 cortometraggi di 10 minuti l’uno) ha dimostrato di piacere moltissimo al pubblico che ha premiato le storie di Camilleri con risultati in enorme crescita. Il secondo episodio, intitolato Oriana, ha raggiunto oltre 4 milioni di spettatori con uno share del 20,42%.
Vedremo un Andrea Camilleri diciassettenne interpretato da Gabriele Rossi che farà la conoscenza di Kerstin, interpretata da Giulia Achilli; ma attenzione non si tratta di una conoscenza diretta ma della scoperta di una persona attraverso le parole ed il racconto del capitano norvegese Carl Jorgensen (Johannes Brandrup), alleato degli americani. Il militare racconterà al giovane Camilleri la persona e la vita di Kerstin, la sua amatissima moglie che non vede da 5 lunghi anni.
La programmazione di Le Donne Di Camilleri proseguirà ogni giorno fino a domenica 11 settembre, con stop nelle giornate di domenica 4 e lunedì 5 settembre.
 
 

AgrigentoWeb.it, 2.9.2016
“Donne” di Andrea Camilleri, domani conferenza stampa di Firetto

Domani, sabato 3 settembre 2016, alle ore 10, nella sede del Distretto Turistico Valle dei Templi, il presidente, sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, terrà una conferenza stampa sull’attività svolta dalla Film Commission del Distretto Valle dei Templi in relazione alla fiction “Donne”, tratta dal romanzo di Andrea Camilleri, attualmente in onda su Rai Uno in diversi episodi.
Interverranno l’amministratore del Distretto, Gaetano Pendolino, e numerosi soggetti, che a diverso titolo hanno contribuito alla realizzazione del prodotto cross-mediale (ogni episodio già andato in onda è scaricabile dal sito Rai), che ha finora riscosso un successo di 4 mln di telespettatori a serata, superando ogni aspettativa.
 
 

Télépro, 2.9.2016
Commissaire Montalbano
Une voix dans la nuit
Samedi 3 Septembre. France 3 00h40
Série (saison 9, épisode 3)

A la suite du vol de la recette d'un supermarché appartenant au clan des Cuffaros, le commissaire Montalbano et ses adjoints interrogent le manager de l'enseigne. Peu après, l'homme se suicide. L'avocat des Cuffaros se saisit aussitôt de l'affaire pour accuser Montalbano d'avoir provoqué le drame...
 
 

SiciliaInformazioni, 3.9.2016
Le donne siciliane di Camilleri
Sicilia protagonista, senza Montalbano

Una donna schiava ed una donna prostituta, entrambe incatenate al loro destino, hanno aperto la serie televisiva, trasmessa su Rai 1, ispirata ai racconti di Andrea Camilleri, dal titolo “Donne”. La fiction è stata accolta dai telespettatori con grande interesse.Un successo che supera ogni aspettativa, con una media di quattro milioni di telespettatori per ogni episodio, Ma “Donne” ha anche una peculiarità, è un prodotto cross-mediale, può essere scaricato dal sito Rai (Raiplay). Un cadeau della Rai.
Pochi sanno, tuttavia, che alla messa in onda di Donne ha contribuito in maniera significativa il Distretto turistico Valle dei Templi, presieduto dal sindaco di Agrigento, Calogero Firetto. Il Distretto della Valle dei templi ha, infatti, una sua Film Commisssion.
Per raccontare l’attività del Distretto è stata organizzata una conferenza stampa. Con Donne, siciliane in un ambiente siciliano, Andrea Camilleri propone al grande pubblico televisivo l’altro lato del suo talento, che siamo abituati a “rincorrere” davanti al piccolo schermo con le avventure del Commissario Montalbano. Un nuovo filone, gradito dal pubblico, che ritrova la Sicilia protagonista e finalmente “amata” al di là del personaggio, ormai di fama planetaria, del Commissario Montalbano.
Donne si inserisce in un filone dei film di costume dedicati alla Sicilia, ormai abbandonato, che ebbe un enorme suyccesso nelle sale cinematografiche negli anni Sessanta, Con l’Oscar a De Concini per “Divorzio all’italiana”, e Sedotta e abbandonata, per citare i due titoli più celebri.
Le fiction in onda su Rai 1, tuttavia, hanno peculiarità interessanti. Sono lontane decisamente dalla vena macchiettistica che qua e là arrivava in superficie nei film degli anni sessanta, legati ancora agli stereotipi sulla Sicilia brancatiana. Gli episodi raccontano vite vissute, sono ispirati dai ricordi giovanili dell’autore, e scolpiscono nel cuore dei telespettatori caratteri forti e “svantaggiati” di donne dal destino segnato, talvolta tragico. Messaggi più che mai utili in un mondo che sembra lasciare l’altro lato del cielo al ruolo di “preda” o “oggetto da possedere”.
Salvatore Parlagreco
 
 

Corriere del Mezzogiorno, 3.9.2016
SU Rai1
Le donne di Camilleri: dieci puntate, dieci figure femminili
Sullo sfondo Agrigento e la Porto Empedocle della giovinezza del celebre scrittore conosciuto in tutto il mondo per il suo “Commissario Montalbano”

Dieci donne della vita di Andrea Camilleri rivivono nella serie televisiva in onda per dieci puntate su Rai1, per raccontare Agrigento e la Porto Empedocle della giovinezza del celebre scrittore conosciuto in tutto il mondo per il suo “Commissario Montalbano”. È stato proprio lui ad insistere affinché la sceneggiatura tratta dai suoi libri ritornasse nella città dei templi, dopo che le puntate del Commissario hanno fatto la fortuna della provincia di Ragusa, luogo dove è stata trasposta la famosa “Vigata”, ispirata in origine dal mare di Porto Empedocle. Agrigento e la sua provincia sono invece i protagonisti della serie, che già nei primi episodi girati tra Montaperto e il palazzo Tommasi ha raccolto 4 milioni di spettatori, attraverso storie di “Donne”, come si chiama appunto la serie, della Sicilia degli anni della giovinezza dello scrittore, interpretato in ogni puntata da un attore diverso e mostrato sempre con qualche anno in più.
Film Commission
Alla base di tutto questo processo c’è il lavoro della Film Commission della Valle dei Templi, nata con lo scopo di promuovere la provincia attraverso opere cinematografiche, un progetto curato dal Distretto turistico Valle dei Templi, iniziato con alcune puntate del “Giovane Montalbano” e seguite con la serie “Donne”: «Abbiamo investito appena 6500 euro – spiega il direttore del Distretto, Gaetano Pendolino – ma anche le strutture ricettive e di ristorazione ci hanno dato una mano sapendo che grazie a questo progetto che promuove il territorio di Agrigento ci sarebbe stato un ritorno in termini di turisti. Le puntate vanno in onda in prima serata su Rai1 e sono viste da milioni di spettatori – continua Pendolino – siamo sicuri che questo porterà un beneficio economico consistente come accaduto con la provincia di Ragusa. La nostra Film Commission funziona bene, tanto che altre produzioni ci hanno chiesto di collaborare per girare, ad esempio la Lotus Production che ha girato qui alcune scene di “Immaturi la serie” e altri progetti ancora in corso di realizzazione».
Cinema all’ombra dei Templi
La serie nelle prossime puntate vedrà anche la partecipazione di alcuni attori agrigentini provenienti dalla Casa del Musical di Marco Savatteri, associazione che ha collaborato ai casting per la realizzazione. Dalle riprese in mare a quelle del centro storico, le prime puntate sono un omaggio alla terra natale di Camilleri, con gli altri episodi che invece “toccheranno” anche la provincia di Caltanissetta e Ragusa. Ad essere soddisfatto del risultato della film Commission è sicuramente il sindaco di Agrigento e presidente del Distretto turistico Lillo Firetto: «Questa forma di promozione a costi bassissimi porta molti più risultati ad altri tipi di promozione. Questi film avranno dei benefici grandiosi per l’immagine di Agrigento e della sua provincia. A Ragusa lo hanno già capito, dati alla mano, osservando che dopo la trasmissione delle puntate del Commissario Montalbano in Germania e nel Regno Unito, i turisti di quelle nazioni sono aumentati in maniera esponenziale. Noi dobbiamo seguire questo esempio». Il 2017 si prevede come un anno importante, dopo la serie ispirata al film “Immaturi” altre produzioni cinematografiche vedranno la luce all’ombra dei templi.
Alan David Scifo
 
 

Il Sussidiario.net, 3.9.2016
Donne di Andrea Camilleri/ Anticipazioni puntata 3 settembre 2016: Ofelia, con Linda Caridi

Torna questa sera, sabato 3 settembre, alle 20.35 su Rai 1 l’appuntamento con le “Donne” di Andrea Camilleri, il progetto televisivo basato sui racconti del grande scrittore siciliano. La protagonista del mini-film di oggi è la giovane Ofelia, interpretata da Linda Caridi, sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale e colpita dai suoi orrori. Arruolato in Marina, Andrea assiste all’arrivo in Italia degli alleati. Durante un bombardamento, il ragazzo salva una bambina sotto choc che lui decide di chiamare Ofelia. Nel cast del mini film, oltre a Linda Caridi, ci sono Dario Aita e Stefano Fregni. “Per me Camilleri è come un nonno che racconta storie sempre piene di vita e di suspence e da cui hai sempre da imparare. Quando poi i nonni iniziano a raccontarti le storie delle donne che hanno incontrato nella loro vita allora vuol dire che sei diventato grande. Così, interpretare Camilleri è stato, nello stesso tempo, un tuffo nel passato e un salto nel futuro”, ha detto l’atto Dario Aita come riportato su LaSicilia.it.
 
 

TvBlog, 4.9.2016
Cultura in tv, Gloria Giorgianni a Blogo: "Le Donne di Rai1 forti del racconto di Camilleri. Ora punto su Carofiglio"
Gloria Giorgianni, CEO e Founder Anele, svela a Blogo il futuro delle Donne di Rai1. E ricorda i suoi inizi in Sms amiche per caso

Chiude in bellezza la rubrica estiva di Blogo che ha visto stimati addetti ai lavori - dal Direttore di Laeffe Riccardo Chiattelli al conduttore "teatrale" Pino Strabioli, passando per lo storico analista televisivo Sebastiano Pucciarelli e la giornalista scientifica Silvia Bencivelli - interrogarsi con noi sullo stato di salute della Cultura in tv. Protagonista dell'ultima puntata - ma soltanto di un primo ciclo di interviste - è una giovane produttrice che, proprio in questi giorni, sta raccogliendo i frutti di una scommessa vinta.
Stiamo parlando di Gloria Giorgianni, fondatrice di una start up indipendente, Anele, che realizza videproduzioni attente ai nuovi linguaggi e ai giovani (la sua webserie, Under, ha riportato più di dieci milioni di visualizzazioni e svariati premi). Alle spalle ha una lunga e prestigiosa gavetta in Palomar, in cui ha lavorato al fianco di un gigante come Carlo Degli Esposti, e una tradizione familiare illustre in quanto nipote di Elvira Sellerio, storica editrice dei romanzi del Commissario Montalbano.
In piena continuità con questo ricco percorso professionale, a metà tra il peso della cultura e la voglia di innovazione, sta andando in onda su Rai1 il suo ultimo esperimento in collaborazione con Rai Fiction. Quello più ambizioso: Donne, la serie di corti tratta dai racconti di Camilleri e promossa nell'ambito access quotidiano dell'ammiraglia Rai. Il suo successo è stato tanto strabordante quanto, forse, inatteso: la prima puntata di martedì 30 agosto è stata vista da 3 milioni e 772mila spettatori per uno share del 19.48%, mentre la seconda ha superato i 4 milioni di spettatori e raggiunto il 20% di share.
Donne è giunto alla sua prima settimana di programmazione (questa sera si ferma, dopo l'altra interruzione di giovedì per via della Nazionale, ma ritornerà in onda da martedì sino a domenica 11 settembre).
Da un bilancio su questo primo, importante, traguardo è venuta fuori un'anticipazione sul futuro del racconto breve in tv e una bella chiacchierata a tutto tondo, all'insegna dell'entusiasmo e della fiducia in una tv generalista migliore. Proprio grazie alla Cultura.
Un racconto letterario, breve ma difficile, ha fatto breccia nel cuore del pubblico estivo di Rai1 all'ora dei pacchi. Ve lo aspettavate?
"Devo essere franca, un così grande successo per Donne non ce lo aspettavamo. Si trattava di un progetto talmente particolare e nuovo, quello di portare su Rai1 un formato del genere.... In Rai c'erano delle idee, ma non si sapeva come poteva reagire il pubblico. Io sono particolarmente contenta, oltre che del grande numero di spettatori che ci stanno guardando, delle critiche. Sono uscite belle recensioni sulla carta stampata. E poi le persone che stiamo sentendo sembrano apprezzare molto questo racconto breve. Questa per me era la vera sfida".
Ho letto che sei stata proprio tu a insistere sul formato ridotto, quasi "callimacheo"...
"Proprio così, perché a me interessava lavorare su un incrocio di linguaggi. L'operazione interessante è stata quella di portare una forma di racconto breve letterario in un formato tv altrettanto incisivo. Alla fine è la forza del contenuto che l'ha reso possibile. La brevità funziona se c'è la cura del dettaglio - e noi abbiamo cercato di dare il massimo nella realizzazione - ma sorretta da un contenuto importante come, in questo caso, un'opera di Camilleri. Io amo partire dai libri, secondo me letteratura e prodotto audiovisivo devono dialogare molto. Il racconto breve l'ho sempre considerato la forma letteraria più complicata. Deve sintetizzare una pennellata, ma facendo in modo che sia chiusa".
Quanto hanno contribuito al tuo approccio al mezzo televisivo gli insegnamenti ricevuti in casa?
"Io non ho mai lavorato nella casa editrice Sellerio, ma grazie alla mia famiglia ho letto tanti libri da quando ero piccola. Mio padre ci leggeva le favole di Capuana la sera. A livello professionale ho iniziato a Palomar con Carlo Degli Esposti occupandomi dell'organizzazione, per poi passare al suo fianco nelle produzioni come editor e producer. Lì ho imparato tanto sulla produzione e ho lavorato a Montalbano, che veniva dai libri che pubblicava mia zia. Ma devo tutto anche a un altro grande professionista...".
Di chi si tratta?
"Io ho la fortuna di avere un grandissimo amico che è Giovanni Minoli, una persona con cui mi confronto tanto e che conosce meglio di chiunque altro il linguaggio televisivo. Nei confronti con lui, ragionandoci, mi è venuta in mente l'idea di Donne che vuole essere la maturazione di Under. Quella webserie partiva da un'operazione fatta con Rizzoli e procedeva in parallelo col libro in uscita. Avevamo cominciato ad adattare metà del libro e secondo me è stato molto utile. La soddisfazione più grande è che quest'anno ho venduto i diritti di produzione internazionale a Canal Plus perché ci hanno cercato e hanno fortemente voluto un prodotto italiano come il nostro. Anche lì il libro era centrale, i due linguaggi possono dialogare perfettamente secondo me".
Nel caso di Donne c'era la sfida anche di un contenuto piuttosto ostico per il grande pubblico, intriso di riferimento storici e echi letterari...
"Sicuramente, ed è la cosa di cui andiamo più fieri. Posto che Camilleri resta importante per il pubblico di Rai1, la vera sfida è stata quella di raccontare dieci donne diverse in dieci periodi storici diversi dagli anni Trenta agli Ottanta. Sono donne tutte molto forti, indipendenti, non banali. Non sono i soliti luoghi comuni sulla donna raccontata dalle fiction più classiche. Sono donne autonome, che scelgono, su di loro non viene mai espresso un giudizio... Penso alla figura di Ofelia che consente un'attenta ricostruzione storica della seconda guerra mondiale: si capisce che ha subito una grave tragedia. Il lavoro di documentazione storica è stato non indifferente".
Avevate pensato subito di proporre Donne alla Rai o erano nell'aria opzioni più elitarie?
"Io avevo pensato da subito alla Rai, immaginando all'inizio di lavorare sia sui loro canali web sia in tv. Rai Fiction ha da subito reagito bene. I due Direttori di Rai1, Giancarlo Leone prima e Andrea Fabiano poi, hanno fortemente voluto questo progetto su Rai1 e secondo me questa è stata una scelta molto coraggiosa della Rete. Hanno creato un momento di palinsesto che non c'era, uno spazio apposito di questo taglio. Questo significa che è possibile anche in Rai fare cose nuove, moderne e sperimentali, di qualità".
La forza di Donne sta anche nel suo cast di primo livello, dai grandi attori di cinema alla continuità di Nino Frassica col pubblico di Rai1. L'hai scelto personalmente?
"Io ho lavorato a questo progetto come se fosse il mio bambino, quindi ho anche seguito le riprese. Ma questo progetto è stato possibile grazie a una squadra splendida. Ho avuto come produttore associato Ettore Sansonetti che ha reso possibile tutto questo. E Carlotta Schininà che ha lavorato sul territorio... E poi il regista, Emanuele Imbucci è stato bravissimo nonostante fosse al suo esordio e avesse, quindi, una pressione molto forte... Abbiamo lavorato con una squadra appassionata, ci tengo a dirlo non perché voglia sembrare romantica e all'antica, ma perché quando tutti hanno un progetto bello, nuovo e che entusiasma lavorano con passione. Gli attori per primi hanno capito il senso di questo progetto e si sono divertiti nel fare un lavoro nuovo, cimentandosi con un formato diverso. Alice Canzonieri, l'interprete di Nunzia, è una nostra scoperta: ha fatto un primo provino splendido ed è stata subito scelta anche in Rai, pur essendo una sconosciuta. Da Carolina Crescentini a Nicole Grimaudo, poi, tutti si sono calati con entusiasmo. C'era la passione da parte di tutti, l'allegria di fare una cosa diversa...".
Visto il suo ottimo riscontro questo progetto raccoglierà un'eredità in Rai?
"Lo spero e sto già lavorando per continuare. Per me Donne è l'inizio di un'operazione che potrebbe proseguire con i racconti di Gianrico Carofiglio. Ho sviluppato con lui un progetto multipiattaforma che parte dai suoi racconti tratti da Passeggeri notturni per Einaudi e che poi prevederà delle declinazioni diverse per il cinema e la radio. Vorrei ripristinare con Carofiglio in chiave più moderna il racconto femminile fatto da un uomo che è pure un intellettuale. Questo può diventare un messaggio culturale importante. Ne stiamo parlando con la Rai, mi piacerebbe che questa fosse l'evoluzione di Donne".
[...]
Lord Lucas
 
 

AgrigentoWeb.it, 4.9.2016
Un successo le “Donne” di Camilleri su Rai Uno

Una media di quasi 4 milioni di telespettatori a puntata, oltre duecento persone coinvolte, tra attori, figuranti, performer, responsabili di casting e aiuto produzione, ma anche albergatori, titolari di b&b, ristoratori, bar, pub, e perfino un pescatore, un agricoltore e un allevatore: tutti partecipi di un grande successo, “Donne”, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri e in onda in questi giorni a puntate ogni sera dalle 20.30 su Rai Uno.
Dieci episodi in tutto per dieci minuti ciascuno, di cui si è parlato oggi al Distretto Turistico Valle dei Templi, nel corso di una conferenza stampa presieduta dal sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, che è anche presidente del Distretto. Nella sala conferenze, oltre ai giornalisti, anche i tanti che hanno potuto brevemente raccontare in che modo hanno contribuito alla realizzazione della fiction. Un piccolo esercito di operatori, artisti, artigiani, imprenditori del turismo che si è messo in moto con il coordinamento della Film Commission del Distretto Turistico. L’obiettivo è raggiunto: tutti insieme sono riusciti nell’intento di portare le storie di Camilleri nei veri luoghi che hanno ispirato lo scrittore. Così compare nelle scene, finalmente, Girgenti, il suggestivo Palazzo Tommasi, una breve scalinata. alcuni scorci della Valle dei Templi, parco non solo archeologico ma anche paesaggistico di inestimabile bellezza, il mare di Porto Empedocle, la splendida spiaggia di Giallonardo, l’interno di un antico edificio, dove peraltro è stata anche costruita la cabina di una nave, e poi la campagna di Montaperto, perfetto scenario per “Nunzia”.”Operazioni come questa dimostrano come, a fronte di seppur piccoli investimenti, si possono raggiungere grandi risultati” ha sostenuto il sindaco Firetto, che ha condotto personalmente, sia la trattativa che portò “Il giovane Montalbano” alla Scala dei Turchi, che quella con la Anele produzioni inducendola a scegliere anche Agrigento e non più soltanto il Ragusano per “Donne” di Camilleri. “Forme quali questa produzione – ha affermato il sindaco – raggiungono milioni di persone, più di campagne di comunicazione che costano e non consentono di conseguire analoghi risultati. E’ fin troppo noto che laddove sono state realizzate produzioni cinematografiche e televisive, quei territori hanno tratto enormi benefici in termini di promozione e di aumento dei flussi turistici”. Il Distretto intende proseguire in questa direzione e pare che già siano in corso altre trattative per produzioni di successo.
“Il Distretto si sta muovendo silenziosamente – ha proseguito Firetto – portando a casa risultati. In un tempo in cui è fin troppo facile sbraitare e prendersela con chiunque per qualunque cosa, c’è una struttura che senza clamore sta lavorando concretamente in termini di promozione e di strategia, portando avanti attività progettuali, partecipando a bandi nazionali per la valorizzazione a fini turistici dei beni culturali e operando in altri campi come la film commission, utili strumenti di promozione del territorio”.
Tra le location scelte anche quella dell’Air Pub Café di San Cataldo, che ricade nell’area distrettuale turistica, utilizzato come scenario per l’episodio “Ines” che si svolge all’interno di un aereo
Tra i presenti alla conferenza, Mario Pardo, addetto al problem solving, si è occupato di casting, disbrigo pratiche per liberatorie e autorizzazioni; Giovanni Moscato ha messo a disposizione per i casting quel prezioso gioiello che nel centro storico di Girgenti è il Teatro della Posta Vecchia; il regista Marco Savatteri con Viviana Zarbo si è occupato di aiuto produzione e di assistenza per i figuranti e i figuranti speciali, e con alcuni ragazzi della Casa del Musical, apprezzatissimi per abilità tecniche, ordine e rigore, ha dato vita alla scena del ballo con le coreografie di Gabriel Glorioso nell’episodio di “Beatrice”; a dare un contributo alla fiction tanti altri: da chi ha concesso alcune immagini del proprio figlio appena nato per la scena del parto di “Nunzia”, a chi, come l’Azienda agricola Casuccio Valeria per lo stesso episodio ha fornito la vera capretta girgentana Beba dal suo allevamento; chi ha portato un serpente vivo, chi alcune macchine d’epoca, chi un intero vivaio di rose per montare un roseto a Villa Melisenda Giambertoni, luogo del cuore del Fai, nella Valle dei Templi; il pescatore che ha fornito la barca che raggiunge la nave da guerra, la Capitaneria di Porto che ha consentito l’accesso a una parte inibita al pubblico corrispondente ad una darsena ormai in disuso, e tanti altri tra comparse e piccoli ruoli, il parrucchiere Giuseppe Fiore per le acconciature d’epoca, e i preziosi Daigoro Fonti e Carmelo Roberto per l’assistenza ai sopralluoghi e la ricerca delle location. “Un intero sistema territoriale – ha dichiarato l’amministratore del Distretto Gaetano Pendolino – che a vario titolo è stato partecipe di questa produzione. Si è dimostrato così che dall’attività della film commission si possono trarre benefici non soltanto nel comparto turistico e dello spettacolo, ma anche in altri settori del sistema produttivo”
 
 

Terni in rete, 4.9.2016
Ascolti Tv: vince Amadeus, Brignano non convince
I mini film da Camilleri: "Kerstin", 3,4 milioni.

[...]
Il tutto preceduto dal mini film, "Kerstin", dall'omonimo racconto di Andrea Camilleri. Kerstin è la moglie di un comandante di una nave americana. Moglie che non vede da 5 lunghi anni e che teme possa averlo dimenticato. Le rose fanno incontrare Andrea Camilleri, protagonista del corto , che le ha appena tagliate e il comandante che le vuole comprare perché gli ricordano la sua casa. Camilleri rifiuta i soldi e gliele regala. Riceverà un invito a bordo. Il comandante ha voglia di parlare , di sfogarsi e racconta dei suoi timori sui comportamenti di sua moglie, giovane, che ha avuto un primo amore. Due anni dopo, Camilleri riceve un pacco con una lettera. E' del comandante che gli riferisce che è tornato a casa, da sua moglie e che , ora, aspettano un bambino e le rose sono meravigliose.
Diavolo di un Camilleri, riesce a emozionare senza scrivere una sola riga ruffiana. Come fa?
[...]
Adriano Lorenzoni
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 4.9.2016
Da Fosse a Fura dels Baus quando l'avanguardia è il laboratorio del futuro

Aleggia un bellissimo mistero di livelli di scrittura, un'anatomia della tematica del Male del Nord, e un affascinante teorema di affinità tra letteratura e teatro, nello spettacolo forse più atteso della XX edizione del Festival Quartieri dell'Arte diretto da Gian Maria Cervo e co-diretto da Alberto Bassetti a Viterbo da oggi al 3 novembre. [...] Il 24-25 è in programma "Il colore del sole" dal romanzo su Caravaggio di Andrea Camilleri adattato per il palcoscenico da Gian Maria Cervo per la regia di Franco Eco (con le vicende dell'artista in fuga da Malta, e con Camilleri incluso tra i personaggi). [...]
Rodolfo Di Giammarco
 
 

Giornale di Sicilia, 5.9.2016
Cinema e borghi
"Il Casellante" di Camilleri diventa film, il set a Sambuca di Sicilia

Sambuca. Dopo la conquista del titolo di "Borgo dei Borghi 2016" Sambuca si appresta a vivere un altro momento di straordinaria notorietà. Il centro belicino, infatti, diventerà il set del film "Il Casellante", per la regia di Rocco Mortelliti, tratto dall'omonimo libro di Andrea Camilleri.
Tra i personaggi principali nomi di primo piano come Nino Frassica, Manlio Dovì, Teresa Mannino e forse anche Leo Gullotta. Il film narra la storia di un casellante e della moglie in un'epoca di ingiustizie quotidiane. Siamo nel 1942, durante la guerra.
«Andrea Camilleri ci racconta come la vita di Nino, casellante, ma anche suonatore di chitarra in concerti domenicali, con ogni abitudine regolata sull'orario dei treni, inizia ad essere turbata dalla costruzione di alcuni bunker sulla spiaggia, non lontano dal suo casello, costruzione che prima gli fa seccare il pozzo e poi porta degli importuni a casa sua a disturbare, in sua assenza, la giovane amatissima moglie Minica. Un dispiacere nella povera e serena vita della coppia e la mancanza di figli, di cui si appura essere responsabile proprio Nino, ma i consigli antichi di una mammana fanno miracoli e con gioia inaudita Minica si scopre incinta».
Giuseppe Pantano
 
 

Hercole.it, 5.9.2016
Notizie Spettacolo e Cultura: Sambuca diventa il set di "Il Casellante" di Camilleri

Sambuca di Sicilia si trasforma in set cinematografico per ospitare le riprese del Casellante, film di Rocco Mortellitti, tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore siciliano Andrea Camilleri.
Un altro illustre riconoscimento dunque per il paese belicino, che nel marzo scorso si era aggiudicato la “fascia” del più bello d'Italia, conquistando il titolo del “Borgo dei Borghi 2016”.
Tra i personaggi principali nomi di primo piano come Nino Frassica, Manlio Dovì, Teresa Mannino e forse anche Leo Gullotta. Il film narra la storia di un casellante e della moglie in un'epoca di ingiustizie quotidiane. Siamo nel 1942, durante la guerra.
«Andrea Camilleri – spiega il regista - ci racconta come la vita di Nino, casellante, ma anche suonatore di chitarra in concerti domenicali, con ogni abitudine regolata sull'orario dei treni, inizia ad essere turbata dalla costruzione di alcuni bunker sulla spiaggia, non lontano dal suo casello, costruzione che prima gli fa seccare il pozzo e poi porta degli importuni a casa sua a disturbare, in sua assenza, la giovane amatissima moglie Minica».
Poi accade tanto altro, anche fatti dolorosi, fino a quando «un neonato in fasce piange tra i frastuoni delle bombe ormai lontane, cambierà la vita di Nino e della moglie.
La scelta di Mortellitti di girare il suo film a Sambuca lascia entusiasta il sindaco, Leo Ciaccio. «È un onore che Sambuca Borgo dei Borghi 2016 diventi ora il set di un film tratto da un racconto di Andrea Camilleri – dice il primo cittadino dalle pagine del Giornale di Sicilia -. Occasione questa per far conoscere Sambuca anche attraverso il grande schermo».
 
 

Terni in Rete, 5.9.2016
Ascolti Tv: omaggio a Enzo Tortora, "Dove eravamo rimasti?"
Rai1 vince la serata grazie a "TecheTecheTè" e le donne di Camilleri. Alla pari Piero Angela e Bonolis

Rai1 ha vinto quasi tutte le prime serate estive eccezion fatta per le serate olimpiche che sono state appannaggio di Rai2.
Una bella mano gliel'ha data il programma storico "TecheTecheTè" che ha fatto polpette di "Paperissima" e, nelle ultime sere, un altro aiutino arriva dalle Donne di Andrea Camilleri che stanno ottenendo un ottimo risultato.
[...]
L'episodio di Donne, dal titolo "Ofelia", ha visto un 17enne Andrea Camilleri (Dario Aita) sfuggire ai bombardamenti alleati. Lungo la strada per Palermo incontra una ragazza visibilmente scioccata, che non parla. Insieme a un caporale dell'esercito decidono di affidarla a delle suore. Mentre la vede allontanarsi e prima che si chiuda il portone del convento riflette sul fatto che non sapeva come si chiamasse quella ragazza che stringeva al petto una bambola e pertanto "mi venne di chiamarla come colei che la follia la portava nel cuore, Ofelia".
[...]
Adriano Lorenzoni
 
 

SiciliaInformazioni, 5.9.2016
Le “Donne” di Camilleri incontrano uomini buoni. Come Ofelia…

Le “Donne”di Andrea Camilleri trovano, talvolta, uomini buoni e gentili. Giusto come avviene nella realtà, diventata inquietante a causa delle vittime di compagni violenti. I racconti di Camilleri, che ispirano la serie televisiva su Rai 1, guardano le luci accanto alle ombre, non ci rubano la speranza. E conservano una pacata equa visione della vita, che non allinea mai da una parte i cattivi e dall’altra i buoni grazie al genere.
Negli ultimi due episodi di “Donne” i protagonisti sono uomini che sanno dare amore e tenerezza, perdonano, offrono consolazione e amicizia.
Sabato scorso, sera è andato in onda un episodio dal titolo “Ofelia”, il nome di fantasia dato ad una giovane donna da un suo coetaneo in fuga dalla guerra e dalla divisa militare. E’ il 1943, dal cielo piovono le bombe, il paesaggio, desolato, è un cumulo di macerie. Fra queste si muove, smarrita, Ofelia, che abbraccia al petto un fardello, lasciando immaginare che abbia un bimbo in fasce. Ma non è così. Terrorizzata, incapace di esprimersi, i suoi occhi incontrano quelli del ragazzo in fuga, ma è come se non lo vedessero.
Il ragazzo la raggiunge, la regge in piedi mentre cadono le bombe a poca distanza, infine la accoglie a bordo di un vecchio camion, sul quale ha trovato rifugio.
Ofelia docile si lascia trascinare; dopo avere trovato posto tenta, senza riuscirci, di rispondere alle domande incalzanti del suo soccorritore. Che cosa ti è accaduto? Dove sei diretta?
Ofelia tiene stretta al petto il suo fardello, quasi temesse che possano fargli del male. Invece che una risposta avvicina a sé il giovane e ripone il suo capo suo grembo, e lo accarezza come se fosse il suo bimbo in fasce, probabilmente perduto.
Ofelia sarà accompagnata in un monastero di suore, Dapprima non vuole lasciare il suo occasionale compagno, poi incoraggiata da una suora che le sussurra qualcosa e la rincuora, accetta l’addio. I suoi occhi s’incontrano per l’ultima volta con quelli del giovane in fuga dalla guerra. Pur smarriti e spaventati riescono a regalargli un cenno di gratitudine. Ofelia scomparirà così dalla vita del protagonista per sempre, ma non dalla sua memoria.
Salvatore Parlagreco
 
 

RagusaH24.it, 5.9.2016
Un giovane attore ragusano in 'Donne' di Camilleri. Vi presentiamo Luca Lo Destro
Tanto lavoro e studio che tutti hanno potuto apprezzare nella puntata Oriana andata in onda il 31 agosto scorso, della mini serie Donne di Camilleri

Ha 19 anni Luca Lo Destro, un diploma di maturità classica appena ‘conquistato’ e una passione travolgente per il teatro, il cinema e la letteratura.
Per questo, due anni fa, è entrato a far parte della Compagnia a Ragusa di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso. Tanto lavoro e studio che tutti hanno potuto apprezzare nella puntata Oriana andata in onda il 31 agosto scorso, della mini serie Donne di Camilleri.
Quando è nata l’idea di fare il provino per ‘Donne’?
Grazie a Federica e Vittorio, i quali venuti a conoscenza dei provini ci hanno subito spronato a tentare. Feci il primo provino a giugno 2015, in cui ci riprendevano con una telecamera e noi recitavamo qualche battuta del copione da loro fornitoci. Il secondo fu a settembre, fu quello decisivo davanti al regista Emanuele Imbucci. Poi mi chiamarono, e da lì iniziò questa fantastica avventura.
Cosa hai provato non appena hai ricevuto quella chiamata?
È stato molto strano devo dire perché ho provato diverse sensazioni allo stesso tempo: gioia, soddisfazione ma anche un po’ di ansia essendo la prima volta. Naturalmente al telefono mantenni uno straordinario aplomb inglese, poi iniziai a saltare per casa dalla felicità.
Com’ è stato per te ritrovarti per la prima volta all’interno di un cast televisivo?
Le riprese sono durate 3 giorni. Si respirava un’ aria di serenità, il regista ma in generale tutta la troupe ci mettevano a nostro agio essendo tutti molto pazienti e disponibili. Era palpabile ciò durante le varie pause pranzo in cui si mangiava tutti insieme in un clima allegro e rilassato. E poi grazie agli insegnamenti di Federica e Vittorio e le loro frequenti produzioni che ci permettono di confrontarci spesso con il palco e con il pubblico, non è stato tanto traumatico.
[...]
Alessia Metastasio
 
 

TG2, 6.9.2016
Andrea Camilleri
Cliccare per il video
Intervista esclusiva
Loretta Cavaricci
 
 

Mentelocale, 6.9.2016
Andrea Camilleri: 91 anni con la fiaba di Topiopì
Lo scrittore siciliano festeggia il compleanno. Con l'uscita della sua seconda favola. L'intervista all'illustratrice, Giulia Orecchia

Una famosa frase dello scrittore britannico C.S. Lewis ricorda che «Un giorno sarai grande abbastanza da ricominciare a leggere le favole». E forse anche a scriverle.
Così è successo ad Andrea Camilleri che festeggia oggi, martedì 6 settembre, il suo novantunesimo compleanno con l’uscita per Mondadori di Topiopì, la sua seconda favola assieme a Magarìa.
Topiopì è un breve racconto di un particolare ricordo d’infanzia dello scrittore siciliano.
Troviamo un Camilleri bambino, che trascorre le vacanze estive nella tenuta dei nonni nella campagna di Porto Empedocle. Ci sono molti animali e il piccolo Nenè si affeziona ad un pulcino solitario, Piopì. I due diventano inseparabili e tra loro si instaura quella magica intesa tra essere umano ed animale, resa ancora più intensa dalla magia dell’infanzia.
Nel corso nella storia, il pulcino sarà ribattezzato Topiopì e diventerà adulto, galletto o gallina? Tante curiosità ed emozioni per una lettura piacevolissima per grandi e piccini.
Il testo di Andrea Camilleri è arricchito dai disegni di Giulia Orecchia. L'illustratrice ci parla del mondo della letteratura d'infanzia illustrata e del rapporto con lo scrittore.
Prima di Topiopì, ha illustrato anche Magarìa, la prima favola di Andrea Camilleri: come si è sviluppato il rapporto con lo scrittore nell’ornare le parole con i disegni?
«Camilleri è uno degli scrittori che più amo, ho letto tutto quello che ha scritto. Non vi dico quale emozione è stata avere l'occasione di illustrare il suo primo racconto per bambini! La sua scrittura è calda e il suo sguardo sulla realtà rigoroso, ma sempre affettuoso e ironico. In Magarìa la narrazione si sposta continuamente tra il piano della fantasia e dell'invenzione e quello di una realtà disincantata, tra finzione letteraria e consapevolezza della finzione. Ho cercato di raccontare con le immagini innanzitutto l'ambientazione nella campagna siciliana, così essenziale in Camilleri e in questa storia. Ho cercato tra le immagini dei miei viaggi in Sicilia, e mi sono soprattutto ricordata di quel cielo grande, quel mare blu e quella vegetazione mediterranea forte e profumata. Poi ho cercato di tradurre in immagini diverse i diversi piani della narrazione, con un linguaggio più fiabesco, più disegnato e più astratto, per le storie fantastiche narrate all'interno della storia, e un linguaggio un poco più realistico per la storia stessa. Senza dimenticare mai che le illustrazioni accompagnano i bambini-lettori nella lettura sottolineando i momenti più emotivi e coinvolgenti del testo».
Topiopì è una favola corta dove il ruolo delle illustrazioni diventa ancora più rilevante: come ha operato nella scelta delle immagini?
«Ho fatto una lunghissima ricerca di immagini sulla vita contadina nella Sicilia rurale dell'epoca, case, ceramiche, piastrelle, arredamenti e animali da cortile... Poi come sempre ho pescato nei ricordi: la casa di amici a Catania con arredi antichi, le cascine visitate da bambina con rumori e odori, le stalle, i pollai con le gabbie dei conigli e i pulcini che pigolano. Ricordo benissimo l'emozione provata a tenere un pulcino tremante in mano. Poi ho preso gli acquerelli e ho preparato decine di fondi con vegetazione mediterranea, prati, foglie, fiori, cactus, fichi d'india. E poi muri, tegole, pavimenti lastricati. Non li ho utilizzati tutti! li ho scansionati e tenuti lì. Poi ho studiato come fare il bimbo e il pulcino. Che fossero carini e simpatici ed espressivi ma non leziosi. Poi ho aspettato che le immagini si sedimentassero, e ho iniziato a lavorare, pagina dopo pagina, col collage, usando elementi tratti dagli acquerelli scansionati».
Come è nato il suo interesse e dedizione per il mondo dell’infanzia e bambini?
«Avevo un grande amore per la lettura e la letteratura, mi piaceva disegnare e amavo l'arte ma non volevo fare l'artista per non dover entrare nei meccanismi del mercato dell'arte, mi divertivo molto a chiacchierare e disegnare coi bambini e avevo lavorato come volontaria in un Closelieu, ho studiato visual design e progettazione grafica, mi sono appassionata per la produzione editoriale per bambini degli anni '70: ho visto nella letteratura per l'infanzia illustrata un mondo nel quale fare confluire tutti questi interessi e amori».
Tra le sue recenti creazioni troviamo Kiwi, un disegno realizzato per un dizionario illustrato digitale: ci vuole parlare di questa iniziativa?
«Si tratta di un dizionario illustrato digitale per aiutare i volontari dei centri di accoglienza rifugiati a comunicare più facilmente con i bambini, un'app interattiva con audio in doppia lingua italiano e inglese che i volontari potranno utilizzare con il proprio smartphone. È un' iniziativa che ho trovato molto interessante, partita dalla Germania e raccolta in Italia da pubcoder che la sta realizzando e ha selezionato 150 parole di uso quotidiano che saranno illustrate e animate per rendere il dizionario facile, comprensibile e divertente per i bambini. Stanno collaborando decine di illustratori. Ho partecipato molto volentieri anch'io con due parole».
Roberta Gregori
 
 

La Sicilia, 6.9.2016
Camilleri, compleanno con la fiaba del pulcino "Topiopì"
Il racconto per ragazzi illustrato da Giulia Orecchia da oggi in tutte le librerie

Una Sicilia antica e meravigliosa, fatta di colori e profumi ormai distanti nel tempo. Uno spaccato dell’Italia rurale distante nell’immaginario collettivo ma vivida nel ricordo del grande scrittore siciliano che proprio oggi compie novantun anni. Questo – ma non solo - in “Topiopì”, nuovo racconto per ragazzi di Andrea Camilleri, illustrato da Giulia Orecchia ed edito da Mondadori, da oggi in vendita in tutte le librerie. «Questa non è una favola, ma una storia vera» scrive in premessa Camilleri, svelando fin da subito l’origine autobiografica del racconto ambientato nella campagna di Porto Empedocle.
Nenè, il protagonista, è infatti il suo alter ego, un bambino che frequenta la scuola elementare e trascorre l’estate dai nonni. Incantato dalla vita rurale, la natura e gli alberi da frutto, egli ama svegliarsi all’alba per accompagnare Rosalia a dare da mangiare agli animali.
«Non appena mettevamo piede nel baglio – scrive Camilleri nel racconto - venivamo accolti da un’assordante coro di nitriti, ragli, coccodè, chicchirichì e belati». I suoni onomatopeici dei versi degli animali sono una costante e il titolo del racconto, “Topiopì”, non esula da questa regola, anche se la sua origine sarà spiegata solamente alla fine.
Il racconto, dal canto suo, è la storia d’amicizia tra Nenè e il pulcino Piopì il quale, a differenza dei suoi fratelli che affollano una cesta con il loro insistente pigolio, resta in disparte silenzioso. «In quel momento – continua il racconto - il pulcino solitario si voltò, mi vide, zampettò verso di me e quando mi fu vicinissimo mi guardò e fece: Piopì. Forse si era presentato?». Ottenuto dalla nonna il permesso di tenerlo, Nenè, lo porterà con sé ovunque e i due diverranno inseparabili. Un giorno, tuttavia, si verificherà un brutto incidente che priverà lo sfortunato pulcino di una zampa. «Non osavo né guardare né toccare la zampetta ferita – dice Nenè nel libro -. Mille pensieri mi passavano per la testa. Come avrebbe fatto ora a seguirmi? E come avrei fatto io senza il mio Piopì? Arrivai a pensare che forse se mi fossi tagliato una gamba…».
Quella che Camilleri racconta è una storia d’amore verso il prossimo. Nené, salvando il pulcino due volte – dalla solitudine la prima e dall’incidente la seconda – impara che il valore dell’amicizia sta anche nel sapersi prendere cura degli altri, di coloro cui vogliamo bene. Un messaggio che arriva dritto al cuore dei bambini, ma anche degli adulti, che si trovano a sfogliare con piacere il volume ricco di colori.
“Topiopì” (del quale è stata pubblicata una prima versione nel 2006 all’interno di “Burkina-Tanzania. Attraverso l’obiettivo”, a cura di Paolo Panti) rappresenta una nuova collaborazione tra il maestro di Porto Empedocle e Giulia Orecchia.
In passato, infatti, l’artista milanese aveva lavorato a una versione illustrata di “Magarìa” (Mondadori, 2013), una favola balzata in cima alle classifiche dei libri per ragazzi più venduti.
«Ilustrare un testo di Camilleri - spiegava in quell’occasione - per me è stato un onore: è uno degli autori che più amo, come lettrice perché lavorare su un testo letterario è come fare un viaggio nell'immaginario di un'altra persona». Particolarmente prolifica, Giulia Orecchia ha illustrato storie, poesie e copertine per oltre centocinquanta libri e ha vinto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi “Andersen”, e questa collaborazione non può che rappresentare il fiore all’occhiello nella sua carriera.
Compie proprio oggi 91 anni lo scrittore di Porto Empedocle, “papà” del Commissario Montalbano, prolifico e amatissimo autore. “Regalo” di compleanno la pubblicazione di “Topiopì”, la fiaba per ragazzi illustrata da Giulia Orecchia ed edita da Mondadori. In questi giorni su Rai1 vanno in onda i corti sui ritratti femminili tratti dal romanzo “Donne”
Giorgio Romeo
 
 

Fanpage.it, 6.9.2016
Buon compleanno Andrea Camilleri, maestro di scrittura e di stile
Oggi il papà di Montalbano festeggia il suo novantunesimo compleanno. Tanti auguri a un maestro della narrazione a trecentosessanta gradi.

Tanti auguri ad Andrea Camilleri per il suo compleanno. Oggi uno dei grandi scrittori italiani di sempre compie 91 anni. Quest'anno, per il papà del commissario Montalbano, non ci saranno le stesse celebrazioni dell'anno scorso, quando la cifra tonda meritò una messe di auguri, manifestazioni e celebrazioni da ogni parte del Paese. Proprio per questo vogliamo segnalarne la ricorrenza.
Dalla metà degli anni Novanta in poi, quando Maurizio Costanzo invitò gli spettatori a comprare "Il ladro di merendine", impegnandosi a restituire i soldi se il libro non fosse piaciuto, il successo inarrestabile dei suoi libri è diventato una parte fondamentale dell'immaginario culturale e non solo del nostro Paese.
Ma la statura del grande scrittore non è legata soltanto al nome di Salvo Montalbano, Camilleri infatti è un intellettuale e narratore globale, dal teatro alla radio, passando per il memoir e il romanzo storico. Oggi, purtroppo, come documentato qualche tempo fa da Fanpage.it, lo scrittore siciliano vive nella sua casa romana, reso ormai quasi cieco dall'età avanzata.
Lo scrittore nato in provincia di Agrigento nel 1925 si è negli anni distinto per la sua capacità autoriale a trecentosessanta gradi, in quanto sceneggiatore, autore teatrale e televisivo delle più conosciute produzioni poliziesche della tv italiana, dal tenente Sheridan a Maigret.
E poi, ancora, la sua sicilianità a distinguerlo nel panorama culturale italiano un po' ingessato come esponente del miglior Sud, anticonformista e geniale, educato e galantuomo. Senza considerare l'amore per le sigarette e l'antifascismo militante della gioventù, oltre alla lucidità che gli ha sempre permesso di cogliere lo spirito dei nostri tempi. Quindi davvero buon, buon compleanno Andrea Camilleri, maestro di lettere e di come si sta al mondo.
 
 

Linkiesta.it, 6.9.2016
Stelloncino per Andrea Camilleri. Auguri.

Dobbiamo molto ad Andrea Camilleri. Erede, per diretta successione,di Sciascia e Bufalino, ci ha offerto lo sguardo critico e profondo della provincia italiana penetrando nel quotidiano del paese. I drammi, interni alla famiglia, sono stati accarezzati e silenziosamente denunciati mantenendo un altissimo senso del pudore ancor prima che diventasse merce di scambio per una tv che rincalza, sempre, sulla realtà.
In un tempo di insicurezze, non di meno, ci ha teso la mano con Salvo Montalbano. Fa bene pensare che nel secolo breve, compreso il successivo, votato al più atroce "Io", vi possa essere, anche solo nella letteratura, anche solo l'aiuto di qualcuno.
Come dire: il senso del dovere, che esula dall'essere sbirro, e del mutuo soccorso in quanto "omini".
Antonio Fiore
 
 

Rai1 su Twitter, 6.9.2016
Buon compleanno #AndreaCamilleri! Un augurio speciale dal cast di #Donne #Rai1 #DonneCamilleri #AuguriCamilleri
 
 

Il Tirreno, 6.9.2016
Da Camilleri a Maggiani: «Via i privati dalle cave»
L'appello del mondo della cultura chiede che i beni estimati siano valutati come proprietà collettiva. La Consulta si pronuncerà sul contenzioso aperto dal Governo contro la Regione

Firenze. «No ad ogni tentativo di privatizzazione delle cave. Vogliamo un altro modello di sviluppo per le Apuane». Il messaggio è diretto. L'appello alla Corte Costituzionale più chiaro di così non potrebbe essere. Ci sono dentro costituzionalisti, personalità della cultura e dello spettacolo, urbanisti, giornalisti. Tutti assieme in una vasta alleanza che riunisce associazioni culturali e ambientaliste, organizzazioni e movimenti politici del territorio. Si leggono firme pesanti come macigni nel documento-appello, ci sono nomi di caratura nazionale e internazionale.
Scorrendo la lista dei sottoscrittori si notano: l'ex-vice presidente della Consulta Paolo Maddalena, il direttore della Scuola Superiore Normale di Pisa Salvatore Settis, gli scrittori Maurizio Maggiani e Andrea Camilleri, lo storico dell'arte Tomaso Montanari, l'attore teatrale Moni Ovadia. Ed è lungo l'elenco anche delle associazioni e dei movimenti a sostegno dell'appello. Per citarne alcuni: Anpi Carrara, Club Alpino Toscana, Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Arci Massa-Carrara, Fondazione Caponnetto – Referente Massa Carrara (Milene Mucci), Legambiente Carrara. E tra i partiti: Movimento 5 Stelle Carrara, Partito della Rifondazione Comunista, Verdi Carrara.
Il documento appello chiede alla Corte Costituzionale di riconoscere i cosiddetti beni estimati della cave di marmo come proprietà collettiva. La sentenza della Consulta è attesa entro la fine del mese. Si dovrà pronunciare sul contenzioso aperto dal governo sulla legge regionale del 2015. Con un obiettivo: riportare a Roma il diritto di competenza sulle cave delle Apuane. E la norma regionale, che mette a gara europea le concessioni e abroga i cosiddetti beni estimati “pubblicizzando” tutte le cave, di fatto finirebbe in un angolo. Ma il vasto panorama di personalità e movimenti ambientalisti e paesaggistici si è messo di traverso. «E' ora di dire basta allo sfruttamento, al saccheggio e la mercificazione del marmo di Carrara. E' a vantaggio di pochi e a danno di tutti», dice Ildo Fusani, ex assessore al marmo del Comune di Carrara e oggi in Sinistra Anticapitalista. «I prezzi sociali e ambientali della deriva predatoria della monocoltura del marmo non sono accettabili – si legge del documento-appello - e, soprattutto, non sono sostenibili: distruzione del paesaggio, rischio idraulico, dissesto idrogeologico, distruzione della filiera produttiva, occupazione ridotta ai minimi termini, distruzione dell'identità culturale di intere comunità. Conseguenze feroci, che sono ormai sotto gli occhi di tutti. E l'ultima aggressione nei confronti di una seria politica per i beni comuni – continua il documento -, si sta concretizzando con la pretesa di alcune grandi imprese del marmo e del carbonato di calcio, di rivendicare la proprietà di una parte importante dei giacimenti marmiferi di Carrara, approfittando del contenzioso aperto presso la Corte Costituzionale dal Governo contro la nuova legge sulle cave della Regione Toscana».
Dito puntato sulle due principali imprese del marmo operanti sul territorio: Marmi Carrara, che commercia principalmente in blocchi di marmo e ha il capitale in mano alla famiglia Bin Laden e ad alcune famiglie carraresi, e Omnia, azienda con sede in Svizzera che produce polveri di marmo. Secondo i sottoscrittori dell'appello queste due imprese farebbero solo il loro interesse privato nello sfruttamento delle cave e avrebbero fatto saltare ogni equilibrio sociale e ambientale delle Apuane. Passando dai 5mila ettari sfruttati del 1700 ai 5 milioni di ettari di oggi. Insomma. L'appello di intellettuali e associazioni va dritto al punto. «Ci auguriamo che la sentenza della Consulta – dice Ildo Fusani – sia favorevole alla Regione Toscana e respinga il tentativo del governo di riprendersi le competenze». Sarebbe il primo passo verso la sconfitta del progetto di privatizzazione delle cave e la riapertura di un confronto a livello locale e regionale sul futuro della Apuane.
Samuele Bartolini
 
 

Live Sicilia, 6.9.2016
Palermo
Dall'Odissea a Silvio Orlando
Ecco la stagione del Biondo

Il programma degli spettacoli per il 2016/2017.

Palermo - Venti spettacoli distribuiti tra Sala Grande e Sala Strehler, di cui 9 tra produzioni e coproduzioni, sette tipi diversi di abbonamento, che consentono di personalizzare la proposta artistica, sei spettacoli in tournée. Sono questi i numeri della stagione 2016/2017 del Teatro Biondo di Palermo, una stagione ricca e variegata, che punta sulle emozioni più vive e che prenderà il via il 28 ottobre con il debutto di Odissea a/r dell’artista principale ospite Emma Dante, spettacolo interpretato dai 23 allievi attori della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Biondo, reduce dal successo dell’anteprima nazionale al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto.
La nuova stagione del Biondo è stata presentata stamattina dal direttore Roberto Alajmo, insieme al presidente del teatro Giovanni Puglisi, al dirigente della Regione Sergio Gelardi, al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, all’assessore alla cultura del Comune di Palermo Andrea Cusumano e al consigliere di amministrazione del Biondo Vittorio Scaffidi Abbate.
[...]
Dal 7 al 12 marzo sarà la volta de Il casellante, adattamento di Giuseppe Dipasquale dell’omonimo racconto di Andrea Camilleri, interpretato da Moni Ovadia, Valeria Contadino e Mario Incudine. Il casellante, che tra i racconti di Camilleri del cosiddetto “ciclo mitologico”, è uno dei più divertenti e allo stesso tempo struggenti, racconta la storia di Minica e di suo marito Nino, della loro modesta vita nella solitaria casetta gialla accanto a un pozzo e a un ulivo saraceno, durante gli ultimi anni del fascismo. Nino, che nel tempo libero si diletta a suonare il mandolino, fa il casellante lungo la linea ferroviaria che collega i paesi della costa. La zona, alla vigilia dello sbarco alleato, si va animando di un via vai di militari e fascisti che, quasi presagendo la fine imminente, si fanno più sfrontati. Una notte, mentre Nino è in carcere, colpevole di avere ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e mandolino, un evento sconvolgente travolge la vita di Minica, che aspetta un bambino.
[...]
 
 

Il Resto del Carlino, 6.9.2016
In città
Arena del Sole, il cartellone 2016-2017
Bogomolov, Tsuladze, Rifici dirigono ‘Delitto e Castigo’, ‘La tartaruga’ e ‘Purgatorio’. Tra i grandi classici il Pirandello dell’‘Uomo dal fiore in bocca’ con Lavia. Ovadia recita Camilleri, Zingaretti ‘The Pride’

Bologna - Il cartellone del quarantennale di Ert (di cui l’Arena del Sole è entrata a fare parte ormai due stagioni fa) mantiene anche per l’annata 2016-2017 la vocazione a presidio del contemporaneo, delle produzioni dell’oggi. E il palco di via Indipendenza imposta il calendario con una scansione che accosta al lavoro di ricerca (preponderante) a una tradizione che non rinuncia ai grandi nomi che fanno botteghino.
[...] Moni Ovadia farà ‘Il casellante’ per Andrea Camilleri (9-12 febbraio 2017).
[...]
 
 

Il Sussidiario.net, 6.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 6 settembre 2016: Beatrice, con Miriam Dalmazio

Ultimi appuntamenti con le “Donne” di Andrea Camilleri. Domenica 11 settembre, infatti, andrà in onda l’ultimo mini film ispirato ai racconti del grande scrittore siciliano. Dopo aver conosciuto Nunzia, Oriana, Kerstin e Ofelia stasera - martedì 6 settembre, ieri l’appuntamento è saltato per la diretta della partita della Nazionale - conosceremo “Beatrice”. Protagonista del mini-film è Miriam Dalmazio, giovane attrice nota al pubblico per aver partecipato alla fiction “Che Dio ci aiuti”. Al suo fianco Giuseppe Tantillo e Glen Blackhall.La Seconda Guerra Mondiale è finita ed è tornata la voglia di vivere. Andrea e i suoi amici organizzano feste che durano tutta la notte. Non esistono coppie e relazioni sentimentali: Andrea e Beatrice fanno coppia fissa solo nel boogie. Quando Filippo e Beatrice annunciano il loro fidanzamento, il gruppo ne rimane sorpreso, soprattutto Andrea. Beatrice, però è in cerca di stabilità, vuole costruirsi un futuro e una famiglia. Insomma, vuole diventare adulta. Ma prima di legarsi per sempre a Filippo, Beatrice decide di dire “addio alla libertà” coinvolgendo anche Andrea…
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 7.9.2016
Due nuovi libri per festeggiare i novantun anni di età, compiuti ieri. La vecchiaia di Andrea Camilleri resta prodigiosa e il padre del commissario Montalbano sforna una fiaba con Mondadori, già in libreria, e una silloge di racconti ambientati a Vigàta, di prossima pubblicazione con Sellerio. E così il catalogo di Camilleri conta 102 titoli e oltre sessanta milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Una fiaba e nuovi racconti
Camilleri festeggia 91 anni

In libreria "Topiopì" la fabia edita da Mondadori centunesimo titolo nel catalogo dell'autore
E un altro volume è in uscita per Sellerio
La silloge di prossima pubblicazione sarà ambientata nell'immaginaria Vigàta tra l'Ottocento e il Novecento

Novantuno anni appena compiuti e Andrea Camilleri, più indefesso che mai, suona in libreria la carica dei 101. Dopo "L'altro capo del filo" infatti, il libro numero cento della sua onoratissima carriera con al centro il commissario di carta più famoso d'Italia, ecco servito all'esercito di lettori il centunesimo, "Topiopì" (Mondadori, 96 pagine, 16 euro, illustrazioni di Giulia Orecchia), che fa il paio con l'altra fiaba firmata dallo scrittore empedoclino, "Magarìa". La sopravvenuta cecità non ha spuntato le armi del suo immaginario: se prima Camilleri, da impiegato modello della scrittura, si sedeva a tavolino nel suo studio già alle sette del mattino macinando parole con la sua macchina per scrivere (poi sostituita dal pc), adesso è di scena la sua fedelissima segretaria, Valentina Alferj, che ormai imbibita di vigatese scrive senza posa sotto dettatura.
E sembra proprio, leggendo le ultime cose, che lo sforzo di seguire la continuità del racconto non faccia perdere all'autore la visione dell'insieme. Anche nel caso di questa delicatissima fiaba ambientata in una Sicilia rurale, che oggi appare lontanissima, quasi archeologica. Il protagonista, Nenè, è l'alter ego di Camilleri, il quale da bambino soleva trascorrere l'estate coi nonni in campagna, sopraffatto dalla bellezza della natura e stupefatto dalla presenza degli animali: aspetto, questo, che accomuna il nostro scrittore con il grande Primo Levi, che agli animali e al paesaggio agreste ha dedicato non poche pagine. Il titolo, che avrebbe mandato in sollucchero pure Giovanni Pascoli, è evidentemente un'onomatopea: «Non appena mettevamo piede nel baglio — scrive l'autore spiegando la genesi del racconto — venivamo accolti da un'assordante coro di nitriti, ragli, coccodè, chicchirichì e belati». La fiaba tutta infatti è un concerto di versi di animali, ne rappresentano in qualche modo la colonna sonora. A dominare la storia è l'amicizia che il bambino Nenè stringe col pulcino Piopì, che è solitario e quasi afono. Se ne sta in disparte ma un giorno si avvicina a Nenè e da allora i due saranno inseparabili. Un brutto incidente però rischia di compromettere questa nuova e commovente fratellanza: il pulcino perde la sua zampetta sotto lo zoccolo di un cavallo, il bambino all'inizio non ha il coraggio di soccorrere l'animale ferito. L'handicap sopraggiunto però rinsalda il rapporto tra i due: Nenè si prenderà cura di Piopì e l'amicizia sarà salva. Le parole di Camilleri si fondono perfettamente con le illustrazioni della bravissima Giulia Orecchio. Ne viene fuori un apologo sull'amore verso gli altri e sul valore della diversità.
Ma non è tutto: lo ha spiegato del resto lo stesso Camilleri, la vecchiaia per lui è solo la ruggine del suo fisico, le piccole noie quotidiane legate all'usura del tempo. Per il resto, la senescenza non esiste dal momento che il cervello dello scrittore italiano più letto e tradotto oggi nel mondo funziona a meraviglia. A tal punto che è in dirittura d'arrivo anche una nuova raccolta di racconti: sarà in libreria a metà ottobre, per i tipi della Sellerio, "La cappella di famiglia e altri storie di Vigàta". Un libro ambientato, come recita il titolo, nell'alveo collettore di tutte le storie di Camilleri, in quel paese immaginario e vero insieme, che latita nelle certe geografiche ma che palpita freneticamente per la vitalità dei suoi personaggi.
Ha confessato una volta l'autore del "Birraio di Preston": «Io al teatro sono debitore all'ottantacinque per cento della mia scrittura, non solo il teatro è presente, direi di più, è intricato dentro il mio modo di raccontare: l'uso dei colpi di scena, il disseminare di una serie di piccoli segni che poi confluiscono in un evento rivelatore...» Mai come in questo caso le parole di Camilleri hanno riscontrato conferma più vera: Vigàta qui è un vero e proprio palcoscenico, sul quale si consumano vicende avventurose, a tratti picaresche, per le quali lo scrittore ha attinto alla sua memoria senza fondo, una sorta di vaso di Pandora in perenne ebollizione. Vita vera, biologia, teatro e letteratura si fondono per dare forma a una miscela narrativa pirotecnica, in cui fanno da collante il riso e il pianto. Sono storie ambientate a cavallo tra la fine dell'Ottocento, epoca questa da Camilleri corteggiata senza sosta, e il secolo successivo: più che racconti trattasi di capitoli di un romanzo corale. Nello "Stivale di Garibaldi", ad esempio, l'anno è il 1862 e l'esperienza breve di un fiorentino negli uffici della prefettura di Agrigento racconta cosa fosse la Sicilia a unificazione avvenuta. Il caso della contessa Trigona, uccisa dall'amante nel 1911 in una stanza d'albergo di Roma, dà la stura a un duello a Vigàta: il combattimento si diffonde come un virus inarrestabile e dalla prima sfida ne nascono altre, in forza di un inarrestabile effetto domino, coinvolgendo tutto quanto il paese.
Nel "Morto viaggiatore" a muoversi da un campo di grano a un uliveto è un cadavere, intento in uno spassosissimo e straniante pellegrinaggio. La "Cappella di famiglia", che dà il titolo alla raccolta, è un condensato di storie di tradimenti e gelosie nel giorno della festa dei morti, guarda caso in un camposanto. Ne "Il Palato assoluto", poi, troviamo Caterino Zappalà, in possesso di una dote eccezionale, quella di infallibile degustatore, che mette il bastone tra le ruote alla normalità della sua vita. E siamo già, con buona pace dei detrattori, al centoduesimo libro.
Salvatore Ferlita
 
 

Agrigento Notizie, 7.9.2016
Andrea Camilleri compie 91 anni, gli auguri del sindaco di Porto Empedocle
Il "papà" del commissario Montalbano ha voluto sottolineare come senta profondamente la mancanza della sua città natale

Una "informale" chiamata telefonica tra il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, e Andrea Camilleri, in occasione del novantunesimo compleanno dell’empedoclino più celebre. Camilleri ha mostrato apprezzamento per la telefonata del primo cittadino della terra che lo ha visto nascere e crescere, prima del suo trasferimento nella capitale.
Ricordi che lo hanno sempre accompagnato come testimoniano le descrizioni dei suoi libri, in cui parla della letteraria Vigata descrivendo luoghi e paesaggi che non possono che essere quelli della sua Porto Empedocle.
Durante la conversazione Andrea Camilleri ha chiesto di sapere a quale “latata” della famiglia Carmina appartenesse l’attuale sindaco, comprendendo subito di aver conosciuto di persona alcuni dei parenti come lo zio Giugiù Carmina, proprio compagno di scuola.
Camilleri ha auspicato di conoscere presto e di persona il sindaco donna, nella speranza che la nuova amministrazione possa fare un buon lavoro. Il "papà" del commissario Montalbano ha voluto anche sottolineare come senta profondamente la mancanza della sua città natale.
Una città ormai famosa anche grazie a questo suo figlio illustre, i cui romanzi sono stati tradotti in gran parte delle principali lingue del mondo.
 
 

Malgrado tutto, 7.9.2016
Camilleri al sindaco di Porto Empedocle: “A quale “latata” della famiglia Carmina appartiene?”
La piacevole conversazione telefonica di Ida Carmina nel giorno del compleanno dello scrittore.

Tra i tantissimi auguri ricevuti in occasione del suo novantunesimo compleanno, ieri, per Andrea Camilleri sono anche arrivati quelli della Città di Porto Empedocle, dove il grande scrittore è nato e dove, quando può, qualche volta ritorna volentieri per riassaporare tutte le atmosfere che ha vissuto da giovane.
Gli auguri di buon compleanno sono arrivati direttamente dal Palazzo di Città.
“Sono Ida Carmina-ha esordito al telefono il sindaco di Porto Empedocle-desidero esprimerle i miei auguri più sinceri per il suo compleanno a nome mio e di tutta la città”.
“E’ stata una conversazione piacevolissima-sottolinea Ida Carmina-durante la quale Camilleri mi ha anche chiesto a quale “latata” della famiglia appartengo. Abbiamo così scoperto che tra i miei parenti c’è mio zio Giugiù Carmina, che del grande scrittore, nostro conterraneo, è stato compagno di scuola. Camilleri ha voluto anche sottolineare come senta profondamente la mancanza della sua città natale. Una città ormai famosa anche grazie a questo suo figlio illustre, i cui romanzi sono stati tradotti in gran parte delle principali lingue del mondo”.
“La nostra conversazione si è conclusa-aggiunge Ida Carmina-con l’auspicio di Andrea Camilleri di conoscere presto e di persona il sindaco donna, e con la speranza che la nuova amministrazione possa fare un buon lavoro”.
 
 

Il Sussidiario.net, 7.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 7 settembre 2016: “Jolanda”, con Anita Kravos e Claudio Gioè

Continua su Rai 1 la messa in onda di “Donne”, il progetto tv tratto dall’omonima raccolta di racconti di Andrea Camilleri, che proprio ieri ha compiuto 91 anni. Prosegue il viaggio alla scoperta della seduzione e del sesso, attraverso l’incontro con 10 donne che hanno segnato la vita dello scrittore siciliano, che ha dato vita al commissario Montalbano. Questa sera, mercoledi` 7 settembre, va in onda il mini-film “Jolanda”, con Anita Kravos, Claudio Gioe` e Claudio Castrogiovanni. Andrea (Claudio Gioè) si trasferisce a Roma dove collabora con una piccola rivista di teatro diretta dal suo amico Giovanni (Claudio Castrogiovanni). Le riunioni di redazione si svolgono nell’appartamento di Giovanni sotto l’occhio materno della cameriera friulana Jolanda. La donna si affeziona subito ad Andrea e gli mostra il suo affetto con piccoli gesti discreti. Per Andrea arriva la prima regia teatrale, ma il finanziatore e` un ricco marchese che impone come protagonista la sua giovane amante. Nonostante la donna sia totalmente incapace, Andrea si getta anima e corpo nel lavoro. A pochi giorni dal debutto l’attrice scompare e con lei il finanziamento. Giovanni non ha abbastanza denaro per aiutare l’amico e Andrea deve così rinunciare alla sua prima regia. In suo aiuto arriva Jolanda, che prende dai suoi risparmi la cifra che serve per andare in scena.
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 7.9.2016
Taobuk celebra Leone “Fotografare gli scrittori è come una rivelazione”

Si racconta mantenendo tra le labbra lo stesso sorriso, spontaneo ed entusiasta, che spesso si ritrova nei suoi ritratti. Parla pacatamente dei suo progetti, della vita che è troppo breve per realizzarli tutti e del futuro come impegno per catturare la memoria. Giuseppe Leone, oltre cinquant'anni di fotografia, l'obiettivo che ha ritratto scrittori e paesaggi, pensa già al suo prossimo scatto mentre allestisce la mostra "Sicilia tra luce e parole" che si inaugura domani nella chiesa del Carmine a Taormina, evento anteprima di Taobuk, curata da Carmelo Nicosia.
[...]
Sono famosi i suoi ritratti degli scrittori siciliani, da Sciascia a Camilleri. Come si ritrae uno scrittore?
«Camilleri è una rivelazione a ogni passo. Per tanti anni sono stato al seguito di Sciascia, Consolo, Bufalino e non sempre nei panni dell'inseguitore, a volte dell'inseguito. Davanti al carattere di un uomo io cerco di stare il più lontano possibile dalla posa, osservo finché non identifico il soggetto in una maniera diversa, fuori dall'ordinario. Arriva un momento decisivo, un fermo della storia di quella persona nella quella essa si mostra istantaneamente diversa dall'attimo prima. È un fatto di riconoscimento, una rivelazione del pensiero. E non può mai arrivare dallo scattare a mitraglia. Dalla maniacale sequenza di click non verrà fuori nulla di buono».
[...]
Eleonora Lombardo
 
 

Sololibri.net, 8.9.2016
“Topiopì”: il nuovo racconto per ragazzi di Andrea Camilleri in libreria

Con “Topiopì” (Mondadori, 2016, pp. 96, euro 16,00, illustrazioni di Giulia Orecchia) il papà di Montalbano compone
“non una favola, ma una storia vera”
come scrive nella Premessa del testo lo stesso Andrea Camilleri, grande autore siciliano, tra i più amati dai lettori italiani, già sceneggiatore e regista, nato a Porto Empedocle nel 1925, che lo scorso 6 settembre ha compiuto 91 anni. Per festeggiare il compleanno, Andrea Camilleri ha regalato ai suoi affezionati lettori, il ricordo della sua infanzia in Sicilia vista con gli occhi del piccolo Andrea/Nenè.
Nenè, un vivace e curioso bambino di circa otto anni usava trascorrere l’estate dai nonni nell’assolata campagna di Porto Empedocle, provincia di Agrigento. Il piccolo amava la vita di campagna e la splendida natura che la circondava.
“Non appena mettevamo piede nel baglio, venivamo accolti da un assordante coro di nitriti, ragli, coccodè, chicchirichì e belati”.
Nenè svegliatosi all’alba, accompagnava la contadina Rosalia a dare da mangiare agli animali: la mula, il cavallo, l’asino, il gallo e le galline, i conigli e le capre. Un giorno Nenè ebbe la gradita sorpresa di trovare una cesta piena di una dozzina di pulcini appena nati che pigolavano. Solo uno di loro, più piccolo e spelacchiato degli altri, se ne stava in disparte silenzioso.
“In quel momento il pulcino solitario si voltò, mi vide, zampettò verso di me e quando mi fu vicinissimo, mi guardò e fece: Piopì. Forse si era presentato?”.
Dopo che il bambino aveva ottenuto dalla nonna il permesso di tenere il piccolo animale, Nenè e Piopì diventarono inseparabili fino a un brutto giorno nel quale il pulcino, in seguito a un brutto incidente rimase menomato a una zampetta.
“Non osavo né guardare né toccare la zampetta ferita. Mille pensieri mi passavano nella testa. Come avrebbe fatto ora a seguirmi?”.
Una Sicilia antica e profumata di agrumi, cara ai ricordi dello scrittore, fa da sfondo a una tenera storia di amicizia tra il pulcino Piopì e un bambino, già allora grande e sensibile osservatore. Un volume colorato che mette in evidenza l’importanza della solidarietà e del prendersi cura del prossimo.
“Come avrei fatto ora senza il mio Piopì?”
Antonella Stoppini
 
 

AgrigentoWeb.it, 8.9.2016
Gli auguri di buon compleanno del sindaco Ida Carmina ad Andrea Camilleri

“Sono Ida Carmina sindaco di Porto Empedocle, desidero esprimerle i miei auguri più sinceri per il suo compleanno a nome mio e di tutta la città”. Sono state queste le prime parole che il sindaco di Porto Empedocle ha detto allo scrittore Andrea Camilleri durante una chiamata telefonica, in occasione del novantunesimo compleanno dell’empedoclino più celebre.
Camilleri ha mostrato apprezzamento per la telefonata del primo cittadino della terra che lo ha visto nascere e crescere, prima del suo trasferimento nella capitale.
Ricordi che lo hanno sempre accompagnato come testimoniano le descrizioni dei suoi libri, in cui parla della letteraria Vigata descrivendo luoghi e paesaggi che non possono che essere quelli della sua Porto Empedocle.
Durante la conversazione Andrea Camilleri ha chiesto di sapere a quale “latata” della famiglia Carmina appartenesse l’attuale sindaco, comprendendo subito di aver conosciuto di persona alcuni dei parenti come lo zio Giugiù Carmina, proprio compagno di scuola.
 
 

Televisionando, 8.9.2016
Giuseppe Tantillo a Televisionando: ‘Io, da Romanzo Siciliano alle Donne di Camilleri’ [INTERVISTA]
L'attore interpreta l'agente Azzarello nella fiction di Canale 5 e Filippo, promesso sposo tradito da Beatrice, nella mini-serie di RAI 1

Nato a Palermo il 22 gennaio 1990, Giuseppe Tantillo è un giovane attore che il pubblico TV della fiction RAI e Mediaset ha imparato a conoscere, soprattutto nell’ultimo periodo, in serie come Romanzo Siciliano, su Canale 5, o Donne, i corti di Andrea Camilleri in onda su RAI 1, dove interpreta rispettivamente i personaggi dell’agente Azzarello e di Filippo, il futuro sposo di Beatrice, tradito prima delle nozze.
[...]
Il 6 settembre 2016, ti abbiamo visto in “Donne”, i corti di Camilleri in onda su RAI 1, nella storia di Beatrice, in cui interpreti il personaggio di Filippo. Qual è il punto di vista di un uomo e degli uomini che raccontano le donne del passato?
Il punto di vista è abbastanza nostalgico: Camilleri racconta le donne del passato che lo hanno cambiato, lasciato qualcosa, aiutato nella sua educazione sentimentale. Camilleri riesce a raccontare l’unicità e anche, forse, la superiorità dell’essere femminile. E’ un omaggio, un regalo alle donne.
[...]
E invece qual è il rapporto di Filippo con la protagonista Beatrice?
E’ un rapporto di amore vero. Filippo ama Beatrice e Beatrice ama Filippo. Il fatto che lei, prima di sposarlo, decida di fare l’amore con Andrea, che è amico di entrambi, non toglie niente all’amore tra Filippo e Beatrice.
Filippo sa, ma fa finta di non vedere? O Filippo non sa?
No, Filippo non sa e non saprà mai, ed è giusto così, c’è un’assoluta inconsapevolezza. Se dovessi immaginare Filippo da anziano, da adulto, e dovesse venire a sapere questa cosa, credo che non se la prenderebbe più di tanto, perché se ha passato una vita felice, di amore con Beatrice, non può imputarle i momenti in cui lei ha sentito il bisogno di dare per una volta il proprio amore a un amico. Nella fiction è stato inconsapevole? Se dovessimo immaginarlo “dopo”, credo si farebbe una grossa risata!
[...]
Raffaele Di Santo
 
 

Il Sussidiario.net, 8.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 8 settembre 2016: “Pucci” con Carolina Crescentini

Si avvia alla conclusione il progetto tv dedicato e ispirato ai racconti di Andrea Camilleri raccolti in “Donne>”, edito da Rizzoli. Iniziata lo scorso 30 agosto, la serie di mini film “Donne” si chiuderà domenica 11 settembre. Oggi, giovedì 8 settembre, alle 20.30 su Rai 1 andrà in onda il mini film che racconta la storia di “Pucci”. I protagonisti sono gli attori Carolina Crescentini, Giampaolo Morelli e Francesco Mandelli, mentre la regia è di Emanuele Imbucci. Andrea (Giampaolo Morelli) ha ormai quarant’anni quando conosce la nobile e algida Pucci (Carolina Crescentini). L’elegante ragazza veste in modo castigato, frequenta poco il mondo da cui proviene e ama gli “artisti”. Pucci è astemia, ma alla festa di compleanno di Flem (Francesco Mandelli) - amico anche di Andrea - cede alle pressioni di due uomini e si unisce ai loro brindisi. Sotto l’effetto dell’alcol, che le fa perdere qualsiasi freno inibitore, Pucci entra in competizione con Alessia. La sfrontata modella, con la scusa del caldo, si e` tolta la camicetta e sfoggia davanti ai presenti un bustino che mette in risalto le sue forme. Pucci sfida Alessia a togliersi anche la gonna, mentre Andrea e Flem cercano di intervenire. Pucci vuole raggiungere il terrazzo per chiedere ai passanti cosa pensino delle sue forme, ma Andrea riesce riportarla in casa. Qualche giorno dopo, la nobildonna contatta Andrea e Flem per andare al cinema: Pucci è tornata quella di sempre e sembra non ricordare nulla di quella sera “folle”. Nel mini film di Pucci c’è anche un divertente riferimento al commissario Montalbano: è Flem a suggerire ad Andrea il personaggio, ma lo scrittore boccia l’idea dell’amico dicendo che un “commissario in Sicilia non funziona” [In effetti non si tratta di una scena dell'episodio, ma di un "fuori scena" scherzoso fra Giampaolo Morelli e Francesco Mandelli, NdCFC].
 
 

Scrivo Libero, 8.9.2016
Porto Empedocle, la tv francese “France 3” nei luoghi del Commissario Montalbano

Nei giorni scorsi a Porto Empedocle è stata presente la troupe televisiva della Television Nationale France 3, per le riprese dei luoghi letterari del Commissario Montalbano.
Al seguito anche lo scrittore e traduttore dei libri di Andrea Camilleri in Francia, M. Serge Quadruppani.
Ad accogliere e ad accompagnare il gruppo nelle riprese, nonchè per l’assistenza logistica ed il rilascio delle autorizzazioni per le riprese ai Templi, è stata la Pro Loco con in testa il suo presidente ed i volontari del Servizio Civile Nazionale.
Sono state effettuate riprese al Porto, con interviste ai pescatori, alla Torre di Carlo V, nel centro storico, alla Scala dei Turchi ed ai Templi.
Le riprese sono coincise con il 91° compleanno del Maestro (6 settembre ndr), che è stato raggiunto telefonicamente alla sede della Pro Loco per gli auguri ed una simpatica “rimpatriata” con tutti i presenti. Dopo le riprese la troupe si è spostata a Roma per intervistare lo scrittore.
Il servizio televisivo andrà in onda sulla televisione francese nel mese di novembre.
 
 

Télépro, 8.9.2016
Commissaire Montalbano
Un éclat de lumière
Samedi 10 Septembre. France 3 01h35

Salvatore Di Marta déclare une agression armée dont a été victime son épouse Loredana. Une importante somme d'argent lui a été volée et le malfrat l'a embrassée avant de s'enfuir. Montalbano pense Loredana complice du vol. En parallèle, le policier prend connaissance d'une cache d'armes dans une ferme...
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 9.9.2016
L’intervista / Andrea Camilleri: i 91 anni, i nuovi libri, i personaggi
“Montalbano, ti amo e ti odio”
“Amo e odio il mio Montalbano”

Novantun anni e non sentirli: Andrea Camilleri ha un cervello che funziona a meraviglia, una memoria che non mostra fenditure, un immaginario in continua ebollizione.
E allora, cosa significa questa nuova candelina sulla torta? «Qualche dolore reumatico in più, nient'altro», risponde lo scrittore. Che pensava di essere un centometrista e col tempo ha scoperto di essere un maratoneta.
Il prossimo traguardo?
«È sempre lo stesso: riuscire a scrivere qualche buon libro».
Il libro che vorrebbe scrivere e ancora non ha preso forma?
«Per la verità non ci sono libri che avrei voluto scrivere e non ho scritto. Tutti quelli che avrei voluto scrivere li ho scritti. In questo momento, per esempio, sto lavorando a un libro che rappresenta una sfida per me. È scritto in italiano, narra di un tema mai sfiorato prima ed è scritto in una forma che arieggia una novel play e quindi per me un modo totalmente nuovo di strutturare una storia ».
Ma a 91 anni si è fatto almeno un'idea del segreto del suo successo?
«Neanche lontanamente. Continuo a stupirmene e vado chiedendo in giro se qualcuno per caso l'abbia scoperto».
Della sua produzione, il romanzo che la rappresenta meglio qual è? E perché?
«Se esamino tutta la mia produzione, mi accorgo che ci sono filoni completamente diversi tra di loro, alcuni tenuti insieme solo dal linguaggio. Perciò è difficile dire quale libro mi stia più a cuore. Io sono per l'hic et nunc e dunque il libro che mi identifica di più è quello che sto scrivendo in questo momento».
E il suo rapporto con Montalbano? L'amore- odio persiste ancora?
«Certo. Continuerà fino a quando ci sarà Montalbano e ci sarò io».
Lei pensa che la letteratura abbia a che fare in qualche modo con la sua longevità?
«Assolutamente sì. Vivo per lavorare».
Da siciliano, come guarda all'Isola oggi, nei marosi della politica?
«È da tempo che sono arrivato a riva. E ho proseguito a camminare sulla terraferma allontanandomi sempre più dai marosi».
Salvatore Ferlita
 
 

CataniaLiveNews, 9.9.2016
Le donne siciliane di Camilleri Sicilia protagonista, senza Montalbano

"L'ottimo risultato di share ottenuto dalla prima puntata del progetto DONNE, conferma che è possibile sperimentare e innovare il linguaggio televisivo della fiction senza rinunciare alla qualità e ottimizzando le risorse produttive - dichiara Gloria Giorgianni produttrice di Donne, founder e CEO Anele - È stata un'esperienza in cui la Rai ha dimostrato grande capacità di innovazione e sperimentazione, a partire da Giancarlo Leone e Andrea Fabiano che hanno molto voluto questo progetto su Rai1 e Tinny Andreatta della Direzione Fiction con cui, con entusiasmo, lo abbiamo realizzato".
[..]
 
 

Il Sussidiario.net, 9.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 9 settembre 2016: Ingrid, Neri Marcorè nei panni dello scrittore siciliano

Oggi, venerdi` 9 settembre, alle ore 20.30 va in onda un nuovo mini-film della serie “Donne”, ispirato ai racconti di Andrea Camilleri. Nella raccolta lo scrittore siciliano, noto per aver dato vita al commissario Montalbano, racconta la storia di alcune donne che ha incontrato nella sua vita - dall’infanzia all’età adulta - e che hanno lasciato un segno. Dal 30 agosto Rai 1 ha iniziato a trasmettere i 10 mini film, l’ultimo andrà in onda domenica 11 settembre. Stasera è la volta di “Ingrid”, con Elizabeth Kinnear e Neri Marcore`. Ecco la trama. Andrea (Neri Marcorè), quasi cinquantenne, si trova a Copenaghen per tenere un corso su Luigi Pirandello all’Universita`. Andrea e` colpito dall’interesse degli studenti alla cultura italiana. Tra loro, spicca la bella e intelligente Ingrid. Durante il rinfresco di fine corso, Ingrid invita Andrea, con una leggerezza tutta nordica, a trascorrere la notte insieme. L’uomo è evidentemente imbarazzato ma, rapito dalla bellezza della ragazza, accetta la proposta. Quando arrivano a casa della ragazza, Ingrid presenta al professore i genitori, coetanei di Andrea. I due non sembrano turbati dalla sua presenza e continuano a guardare la tv. Quando Ingrid si mostra in sottoveste, Andrea entra nel panico e ha un malore. Saranno proprio i genitori della ragazza a prendersi cura del professore. Andrea si sente in colpa per aver “smentito” la fama della virilita` degli uomini italiani.
 
 

La Repubblica (ed. di Torino), 9.9.2016
Auditorium Rai - A. Toscanini
Piazza Rossaro 011/8104961
Sabato 24 Opera multimediale: Il Pinocchio (mal)visto dal Gatto e la Volpe di A. Camilleri, U. Gregoretti con in video: A. Camilleri, U. Gregoretti. Musiche: L. Gregoretti.
 
 

SRF - Schweizer Radio und Fernsehen, 9.9.2016
Montalbano - (3 / 7)
TV-Programm 09. September 2016
08:55 -> 10:45
I 2012, Le collectionneur
(Il giovane Montalbano : Ritorno alle origini)
Spielfilm · I 2012

Montalbano se voit attribuer un adjoint, Domenico Augello, surnommé Mimi. Les deux hommes s'aperçoivent rapidement qu'ils n'ont aucune affinité particulière. Le commissaire peine à se remettre de la fin de sa relation avec Mery, tandis que Mimi, lui, est un coureur de jupons invétéré. Pourtant, Montalbano et son nouvel adjoint vont devoir collaborer sur une affaire de cambriolage. La victime est un géomètre, monsieur Ferro. Quand Laura Belli, une fillette de 6 ans, est enlevée, Montalbano va découvrir que Mimi n'a pas que des défauts. Il est aussi un excellent policier. Il deviendra un ami...
 
 

Il Sussidiario.net, 10.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 10 settembre 2016: la storia di Ines

Penultimo appuntamento con le “Donne” di Andrea Camilleri, il progetto Rai dedicato ai racconti dello scrittore siciliano. Oggi, sabato 10 settembre, alle ore 20.30 su Rai 1 verrà trasmesso il mini film dedicato alla storia di “Ines”, con protagonisti Catrinel Marlon e Vincenzo Amato. Lo scrittore siciliano è ormai un uomo maturo ed è interpretato da Vincenzo Amato, attore noto per aver partecipato a “Nuovomondo”, film di Emanuele Crialese girato per la maggior parte in lingua siciliana. Su un volo aereo intercontinentale, Andrea rimane colpito dalla sua vicina di posto, una donna bellissima e misteriosa. La donna si chiama Ines (Catrinel Marlon) e osserva divertiti i “rituali antiansia” dello scrittore: sigarette e whiskey. Durante il lungo viaggio notturno tra Ines e Andrea si crea una sorta di complicita`: la donna, affermata stilista di moda argentina, confessa allo scrittore di essere sposata da anni con un italiano che ormai non ama piu`, ma non riesce a lasciarlo per iniziare una nuova vita con il suo amante. Ines decide di giocare d’azzardo e chiede ad Andrea di decidere per lei, assicurandogli che fara` tutto cio` che lui deciderà. Lo scrittore accetta la sfida, in cambio chiede di venir informato sugli esiti della sua scelta. Ines seguire il consiglio di Andrea e troverà finalmente la felicita`.
 
 

LetteraDonna, 10.9.2016
«Non chiamatemi attrice»
«Non è detto che se una è bella sappia esserlo»: Catrinel Marlon, su Rai Uno con Donne di Andrea Camilleri, ha iniziato a recitare in un periodo buio. Senza montarsi la testa: «Sono solo all'inizio».

Bella, alta, e di un’eleganza naturale. Catrinel Marlon è la perfetta interprete di Inés, una delle figure femminili raccontate in Donne, la serie di dieci puntate ispirata alla raccolta omonima di Andrea Camilleri, in onda su Rai Uno fino al 10 settembre. Modella italo-rumena, Catrinel fa anche l’attrice da qualche anno: questa volta è stata scelta per un personaggio dall’allure misteriosa, una donna combattuta tra due passioni, che su un volo aereo chiede a un giovane Camilleri consigli sul suo destino. Le puntate della fiction durano tutte dieci minuti e ognuna racconta una donna diversa, che lo scrittore famoso per i suoi gialli ha incontrato nella sua vita. Piccoli ritratti di personalità femminili diverse ma sempre molto forti, come quella messa in scena da Catrinel.
[...]
DOMANDA: Ci parli di questa Inés.
RISPOSTA: È una donna misteriosa, molto insicura, e per questo simile a me. Anche io sono una piccola stilista, poi viaggio tanto e in più mi è capitata in passato una situazione simile alla sua.
D: Cioè?
R: Come il personaggio che interpreto, anch’io una volta ero in aereo e chiesi a un passeggero accanto a me cosa fare con due uomini che erano entrati nella mia vita. Lui mi consigliò e lo ascoltai.
D: Conosceva Camilleri prima di questa esperienza?
R: Chi non lo conosce? Però ho letto pochissime cose sue, perché per me, che sono straniera, ha una scrittura molto difficile. Viaggiando molto, vedevo spesso i suoi libri nelle librerie degli aeroporti, così un giorno ho chiesto a un mio amico cos’erano quei libricini così piccoli e curiosi. Qualcuno l’ho comprato.
D: Ha avuto modo di confrontarsi direttamente con lui su questa storia?
R: Purtroppo no. Speravo di incontrarlo sul set, volevo ringraziarlo personalmente perché so che ha partecipato alla scelta degli attori assieme al regista. Spero ci sarà un’altra occasione.
D: Che ritratto della figura femminile ne esce da questa serie?
R: Camilleri in tutti gli episodi ha raccontato gli aspetti più forti del mondo femminile, perché per lui la donna è come Dio. Nel mio episodio c’è però una cosa che mia madre non avrebbe mai accettato.
D: Ovvero?
R: Sin da piccola mi ha sempre detto che la donna che si sposa, deve rimanere sposata per tutta la vita. Se Inés fosse una vera donna d’altri tempi, come si racconta nella serie, non avrebbe altri uomini per la testa. Era una donna moderna per l’epoca.
[...]
«Non chiamatemi attrice»
 
 

Il Piccolo, 10.9.2016
Ovadia è un casellante nella lingua di Camilleri
In cartellone anche Marco Paolini, Lella Costa e Marco Baliani, per la musica Brunello, Lucchesini, le pianiste Zilberstein e Virsalazde

Lo spazio intelli-gente. Ideato per accompagnare la stagione 2016/2017 del Teatro Comunale di Monfalcone, lo slogan gioca con le parole, un trattino, la gente, l’intelligenza. E in un collage di immagini pop e artisti di richiamo, mette in campo quasi 50 appuntamenti, tra musica, prosa, teatro d’impegno, spettacoli in esclusiva. Perché la città che tutti hanno sempre chiamato “dei cantieri”, ed è oggi campione di immigrazione, ha maturato un invidiabile profilo culturale e si distingue, tra le offerte della regione, per la specialità delle proposte. Che sono state presentate dal direttore artistico della Musica, Filippo Juvarra, e per il settore Teatro da Renato Manzoni dell’Ente Regionale Teatrale e Roberta Sodomaco, che cura il progetto ContrAzioni.
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Parecchi tratti originali anche nel cartellone della prosa. Da segnalare: la collaborazione tra Andrea Camilleri e Moni Ovadia per “Il casellante” (sarà un bel colpo sentire il nostro cantore yiddish alle prese con la parlata siciliana).
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Roberto Canziani
 
 

Il Sussidiario.net, 11.9.2016
DONNE DI ANDREA CAMILLERI/ Anticipazioni puntata 11 settembre 2016: il ricordo di Nonna Elvira

Questa sera, domenica 11 settembre, alle ore 20.30 su Rai 1 si conclude il progetto tv dedicato ai racconti della raccolta “Donne” di Andrea Camilleri. Per due settimane le donne che hanno segnato la vita dello scrittore siciliano ci hanno fatto compagnia, conoscendo aspetti inediti della vita - dall’infanzia all’età adulta - di Camilleri. L’ultimo episodio si intitola “Elvira”, i protagonisti sono Lucia Sardo, Giorgio Pesce e Nino Frassica. Andrea (Giorgio Pesce) non riesce a prendere sonno nella casa dei nonni. Il bambino è spaventato dal grande armadio che si staglia nella stanza da cui sembra provenire un sibilo sinistro. Andrea chiede aiuto a Nonna Elvira Lucia Sardo che, con un mistero linguaggio, misterioso, allontana il mostro. Andrea adora la sua “magica” nonna che parla e litiga con gli oggetti e che sa raccontare storie meravigliose. Grazie alla nonna Andrea conosce il fantastico mondo di “Alice nelle Meraviglie” e matura dentro di se´ la voglia di fare lo scrittore. Alla fine del mini-film la voce fuori campo del narratore - Leo Gullotta - afferma di non aver mai dedicato alcun libro a questa donna speciale, forse perche´ sente che a scriverli con lui e` stata proprio lei Nonna Elvira.
 
 

RagusaNews, 12.9.2016
Siguiendo los pasos de Montalbano. Rivista spagnola regala un viaggio
Racconti di viaggio

Ragusa - Il barocco ibleo e la Sicilia del Commissario Montalbano meta di un viaggio da sogno. Quello che faranno i vincitori del concorso di scrittura indetto dal prestigioso magazine spagnolo di viaggi e turismo “Magellan”. A fare da ciceroni di eccezione, gli esperti dell’associazione Sud Tourism, nata proprio con l’obiettivo di scoprire, valorizzare e promuovere il territorio Ibleo.
E quale migliore occasione di quella offerta della prima edizione del concorso spagnolo  "Relatos de Viajes" dedicato a racconti di viaggio in ogni parte del mondo, che si aprirà l’1 ottobre e si concluderà il 31. Primo premio in palio un viaggio indimenticabile alla scoperta dei luoghi del Commissario Montalbano. “Siguiendo los pasos de Montalbano” (“Seguendo i passi di Montalbano”) il titolo di questa esperienza di tre giorni, in cui i fortunati vincitori vivranno emozioni uniche tra i siti Unesco del Val di Noto e i profumi autentici della campagna iblea, respirando l'aria del nostro mare e conoscendo la nostra tradizione, i nostri saperi e i nostri sapori. Un’esperienza sensoriale che, al termine del viaggio, diventerà essa stessa un racconto, scritto dai protagonisti, che verrà pubblicato nella rivista Magellan e quindi condiviso da tutti i lettori.
Una grande occasione di visibilità per il nostro turismo e di conferma del grande interesse che tutto il mondo ha nei confronti della nostra terra, meraviglia naturale da scoprire. Molto soddisfatti di questa proficua collaborazione anche i responsabili di Sud Tourism, come spiega Giovanni Gurrieri: “Saremo lieti di accompagnare i fortunati vincitori, dicono, e portarli alla scoperta dei luoghi della fiction famosa in tutto il mondo. Un esperimento finalizzato alla valorizzazione e promozione del territorio, frutto di una nuova ed entusiasmante avventura”. Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione al concorso si può visitare il seguente link www.magellanmag.com/concurso/relatos.html. Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile visitare la pagina facebook di Sud Tourism, mentre è sfogliabile online l’ultimo numero della rivista andate sul sito issuu.com/revistamagellan/docs/magellan_21.
 
 

News Rai, 13.9.2016
Prix Italia 68
Historytelling, Now
The media commitment to reporting beyond the barrier of time
Lampedusa 30 september / 2 october 2016

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01.10 Sabato 21:00-21:45, piazza Belvedere
Rai3 presenta: “Lontano dagli occhi”, di Domenico Iannacone e Luca Cambi, voce narrante di Andrea Camilleri
Il documentario offre, insieme a un viaggio intimo nell’odissea dei migranti, un affresco dell’isola di Lampedusa, porta d’Europa e crocevia di mondi lontani che si toccano e crocevia di esistenze di uomini e donne prima estranei che si incontrano e si intrecciano.
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02.10 Domenica 21:00-22:00, piazza Belvedere (Radio 6 Teca www.radio6teca.rai.it)
Rai5 presenta “Approdi. Uomini in viaggio: suoni e voci dal Mediterraneo”
Una serata evento dedicata al tema delle migrazioni. Narrazione giornalistica, musica e brani della grande letteratura, dai classici alle opere del nuovo millennio. “Siamo tutti migranti” (Papa Francesco): per necessità e per bisogno naturale di ricercare nuovi orizzonti, per sopravvivere e per non smettere mai di sperare.
Presenta: Serena Scorzoni, giornalista Rainews
Musicisti: Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura e Marco Bardoscia. Contributi video di personaggi del mondo culturale italiano come Andrea Camilleri, Marco Baliani, Lella Costa e con il supporto di Massimo Popolizio.
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La Provincia crotonese, 13.9.2016
“Il colore del sole” di Camilleri (coprodotto dal Festival dell’Aurora) in anteprima al Piccolo teatro di Milano

La notizia non può che far gioire e rendere ancor più prestigio al Festival dell’Aurora (FdA). Lo spettacolo "Il colore del sole", tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e coprodotto da FdA insieme al Festival internazionale di teatro Quartieri dell'Arte, sarà presentato in anteprima il prossimo 18 settembre al Piccolo teatro di Milano per la rassegna internazionale "Trame d'autore". Il Piccolo di Milano è considerato il tempio del teatro italiano, fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi nel 1947, è stato diretto da oltre dieci anni Luca Ronconi. Questa preview farà da apripista al debutto ufficiale dello spettacolo previsto nella XX edizione dei "Quartieri dell'Arte - Festival di teatro internazionale" in programma sabato 24 e domenica 25 a Viterbo. Il prossimo 1 ottobre, invece, lo spettacolo andrà in scena a Crotone per la seconda parte del “Festival dell’Aurora – Oltre”. Il riadattamento dell’opera letteraria è di Gian Maria Cervo, uno dei più importanti drammaturghi del teatro italiano, mentre la regia e le musiche sono dal maestro Franco Eco. La sinossi del racconto parte con Andrea Camilleri che si reca da Roma a Siracusa quando qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero di telefono, che dovrà chiamare da una cabina pubblica. L'Andrea Camilleri, scrittore di romanzi gialli, non può sottrarsi al richiamo dell'indagine, e resta coinvolto in una serie di misteri via via più fitti e inquietanti. Misteri che lo conducono a un casale sperso nella campagna, dove gli verrà mostrato un documento incredibile, scritto di proprio pugno da un artista di quattro secoli prima. Un artista grandissimo e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le note brevi, secche, disarticolate e visionarie di questo diario costituiscono una sorta di anomalo noir teatrale intriso di una drammaturgia post-moderna, fitto di ombre e di allucinazioni, sul periodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia prima di giungere alla morte. Saranno gli ultimi giorni di Caravaggio, raccontati attraverso l'immaginazione di uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei, Andrea Camilleri.
 
 

Blasting News, 14.9.2016
A fine anno arriva su Rai Due 'Rocco Schiavone'
Marco Giallini darà corpo all'irriverente poliziotto romano inventato da Manzini.

È prevista per novembre del 2016 la messa in onda su Rai Due della serie in sei puntate "#rocco schiavone". La serie è tratta dai romanzi di Antonio Manzini che hanno per protagonista il vicequestore Schiavone. Un romanaccio burbero e violento che viene trasferito in Valle D'Aosta dopo aver evitato che una ragazza venisse stuprata utilizzando metodi poco ortodossi. Schiavone infatti vine trasferito al Nord per aver picchiato il quasi strupratore che si scopre essere figlio di un politico molto noto. Per salvare capra e cavoli il poliziotto viene trasferito. Rocco Schiavone ha una sola debolezza, sua moglie Marina, morta tempo prima, con la quale continua a parlare quando è da solo a casa.
Anticipazioni
#marco giallini sarà il protagonista della serie diretta da Michele Soavi, insieme all'attore troviamo anche Claudia Vismara (che abbiamo visto nella fiction "Il paradiso della signore" insieme a Giuseppe Zeno) e poi Isabella Ragonese che vestirà i panni della moglie di Schiavone. Il poliziotto è un uomo a metà strada tra Montalbano e Coliandro. Di Montalbano ha ereditato l'intuito che lo porta alla soluzione dei casi in maniera veloce ma spesso senza seguire le linee guida dei superiori mentre di Coliandro conserva l'irriverenza. Nelle sei puntate conosceremo questo poliziotto nato nel 1966 che dovrà districarsi tra casi, trasferimenti e vita privata, moto particolare anche il rapporto di Schiavone con i colleghi e la gente che incontra.
Silvestra Sorbera
 
 

l'Huffington Post, 15.9.2016
Il ritorno di Camilleri alla fiaba con Topiopì
Cliccare qui per vedere tutte le illustrazioni pubblicate
(Tutte le illustrazioni sono di Giulia Orecchia e sono tratte dal libro 'Topiopì', Mondadori)

"Questa non è una favola, ma una storia vera", scrive Andrea Camilleri nella prefazione del suo nuovo libro per ragazzi, Topiopì, pubblicato di recente dalla Mondadori. Una fiaba sull'amicizia e sull'amore verso il prossimo in cui il celebre scrittore italiano - creatore del commissario Montalbano, protagonista di numerosi romanzi tradotti in tutto il mondo e di molte trasposizioni televisive - ripercorre la sua infanzia in Sicilia, a Porto Empedocle, dove nacque novantuno anni fa. Per raccontarla e per raccontarsi, usa un alter ego, Nenè, il bambino che era e che amava trascorrere l'estate dai nonni, affascinato dalla vita rurale, dalla natura e dagli alberi da frutto e che al mattino era solito svegliarsi molto presto per accompagnare la contadina Rosalia a dare da mangiare agli animali.
"Non appena mettevamo piede al baglio (così chiamavano l'ampio cortile davanti casa, ndr), venivamo accolti da un'assordante coro di nitriti, ragli, coccodè, chicchirichì e belati", scrive nel libro. "Una volta distribuito il pasto a tutti gli animali, il coro si tramutava in un rumore misterioso prodotto dalle mascelle del cavallo, dell'asino e della mula che mangiavano la biada come se fosse fatta da croste di pane, dai becchi delle galline che ticchettavano i chicchi di grano, dal ruminare profondo e basso delle caprette".
Quei suoni onomatopeici dei versi degli animali sono una costante in tutto il racconto, a cominciare proprio dal titolo, il verso che un pulcino farà a Nenè, trovato un giorno, per caso, in fondo al pollaio in una cesta assieme ai suoi fratelli. A differenza loro, però, quel piccolo pulcino spelacchiato restò in disparte, in silenzio. "In quel momento il pulcino solitario si voltò, mi vide, zampettò verso di me e quando mi fu vicinissimo mi guardò e fece: Piopì. Forse si era presentato?". Ottenuto dalla nonna il permesso di tenerlo, Nenè, lo porterà con sé ovunque e i due diverranno inseparabili fino al giorno in cui arriverà nel baglio un asino con i suoi quattro carichi molto pesanti. Da quel momento qualcosa cambierà, ma sarà per il bambino e il suo pulcino sarà solo un nuovo inizio.
Camilleri è tornato nelle librerie con una storia (non solo per bambini) che ci porta in una Sicilia antica e meravigliosa, piena di profumi e di colori perfettamente riprodotti dalle illustrazioni di Giulia Orecchia, già illustratrice di Magarìa (l'altro libro per ragazzi di Camilleri pubblicato da Mondadori nel 2013), nonché vincitrice, per ben tre volte, del prestigioso Premio Andersen. Un racconto su uno spaccato rurale tutto italiano che non c'è più e tutto incentrato sul giusto valore da dare all'amicizia che vuol dire, tra le altre cose, anche prendersi cura del prossimo, oltre che di coloro a cui vogliamo bene.
Giuseppe Fantasia
 
 

Télécâble Sat Hebdo, 15.9.2016
samedi 17 septembre 2016 01h15
Montalbano, les premières enquêtes
Retour à Vigata
Téléfilm policier de Gianluca Maria Tavarelli.
Tous publics.
Durée: 119 mn.
Titre original: Il giovane Montalbano: La prima indagine di Montalbano
Année de réalisation: 2012 (Italie)
Montalbano, les premières enquêtes
Avec : Michele Riondino (Salvo Montalbano), Katia Greco (Mery), Valentina D'Agostino (Viola Monaco), Adriano Chiaramida (le père de Montalbano), Pietro De Silva (Oriani), Pier Luigi Misasi (Torrisi), Renato Lenzi (Gaetano Borruso), Maurilio Leto (Gallo).
Si vous avez raté le début:
A l'automne 1990, Montalbano, alors inspecteur, doit prochainement être nommé commissaire. Il enquête sur le meurtre d'un homme, battu à mort.

Résumé: Automne 1990. Alors inspecteur, Montalbano est informé par son supérieur qu'il sera prochainement promu commissaire et affecté à Vigata. Pour l'heure, le jeune homme doit résoudre le meurtre d'un certain Casio Aletto. L'homme a été battu à mort et le corps déposé dans une bergerie abandonnée...
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 16.9.2016
Taobuk in giallo con Manzini e Carlotto

Giovedì in giallo per Taobuk: al festival delle belle lettere che sta animando Taormina in questi in giorni sono arrivati due pilastri del giallo italiano, Antonio Manzini e Massimo e Carlotto.
Entrambi con un seguito di lettori attenti e desiderosi di conoscere in anteprima luoghi, caratteristiche e atmosfere delle nuove storie nelle quali si muovono, da un lato il vicequestore Rocco Schiavone e dall'altro il detective privato noto come l'alligatore.
Nell'incontro con Manzini, che ha presentato "7-7-2007", Sellerio, con il quale è rimasto in classifica per settimane conquistandosi il titolo di libro più letto dell'estate, sono stati svelati al pubblico alcuni dietro le quinte della vita da scrittore. «Il mio personaggio ha un suo senso della giustizia che non tradirebbe: non se la prende mai con i più deboli, perché anche lui lo è», dice Manzini. Presto la Schiavone approderà su Raidue, con una fiction dedicata; un cugino di Montalbano con il quale volentieri Manzini condividerebbe una storia. Del suo rapporto con Camilleri racconta: «E' stato mio maestro all'Accademia di arte drammatica, poi mi ha diretto come regista quando lavoravo come attore, adesso è un amico con il quale ci scambiamo lunghe telefonate. Quando sono stato in classifica al primo posto e lui era secondo mi ha chiamato. "Mi hai superato" mi ha detto lasciandomi in un sospeso imbarazzo, poi ha aggiunto "L'importante è la durata". Questo è Camilleri, il piè grande di tutti».
Bagno di folla per Massimo Carlotto che in piazza IX Aprile ha presentato in anteprima nazionale il suo ultimo romanzo "Il turista", Rizzoli, un thriller con protagonista un efferato serial killer che non uccide secondo uno schema fisso e mai due volte nella stessa città.
«Esiste anche un uso sociale della psicopatia ed è quello di cui ho voluto parlare ne "Il turista"», dice Carlotto presentando il protagonista del suo libro che saccheggia le donne interessanti a cominciare dalle loro borse, per indagare sulla loro personalità. «Che il serial killer sia il male assoluto non mi ha mai convinto, sono interessato a scavare dentro, in profondità per scoprire le ragioni da cui scaturisce la violenza. Il commissario trova la sua ragione di vita nel "catturare" il serial killer". Carlotto regala al pubblico di Taobuk anche alcune interessanti riflessioni sulla menzogna e il senso di giustizia «La menzogna è una delle grandi ruote che fanno girare il mondo», dice e aggiunge: «Ha un ruolo quotidiano nelle nostre vite perchè c'è un confine sottile tra legalità e illegaità di cui noi cittadini non sappiamo nulla».
Eleonora Lombardo
 
 

La Sicilia, 17.9.2016
Sambuca di Sicilia
Si gira "Il casellante" dal libro di Camilleri

Sambuca di Sicilia, Ad ottobre, a Sambuca di Sicilia, il "Borgo dei Borghi 2016, primo ciak del film Il casellante, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri. La regia della pellicola sarà curata da Rocco Mortelliti. Protagonisti, Nino Frassica, Manlio Dovì, Teresa Mannino e forse anche Leo Gullotta. Si cercano in questi giorni in tutto l'Agrigentino le figure delle comparse. Il film andrà in onda sui canali della Rai [Notizia non confermata, NdCFC]. È una vicenda ambientata nel 1942, a cavallo tra il periodo fascista e la Liberazione.
Enzo Minio
 
 

Piccolo Teatro, 18.9.2016
Tramedautore - Il colore del sole
Piccolo Teatro Grassi
domenica 18 settembre 2016, ore 20.30
di Gian Maria Cervo
liberamente tratto dal romanzo di Andrea Camilleri
con Marco Celli, Alessio Di Clemente, Anna Ferraioli Ravel, Pietro Masotti
interventi video di Francesco Di Mauro
regia Franco Eco
una coproduzione TSAM, Festival Quartieri dell’arte e Festival dell’Aurora Crotone
EU COLLECTIVE PLAYS! Co-founded by the Creative Europe Programme of the European Union
Prima assoluta
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri intreccia episodi del Seicento - con Caravaggio in fuga da Malta - a vicende dei nostri giorni che vedono tra i protagonisti lo stesso autore siciliano.


Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, ambientato in parte nel Seicento e in parte ai giorni nostri, Il colore del sole intreccia le vicende di Caravaggio in fuga da Malta a un episodio contemporaneo che ha come protagonista lo stesso autore siciliano. Tutto inizia con la visita di Andrea Camilleri a Siracusa dopo cinquant'anni di assenza, durante la quale un biglietto viene segretamente infilatogli in tasca: contiene un numero di telefono, che dovrà chiamare da una cabina pubblica. L'Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli non resiste al potere attrattivo di un'indagine che si presenta oscura, inquietante e densa di misteri. L’adattamento di Gian Maria Cervo asseconda e addirittura accentua le caratteristiche barocche dell’opera di Camilleri, creando una macchina teatrale tutta basata sul cambio di mood, ritmo e tempo al secondo spaccato, con un finale acuto e divertente che costituisce allo stesso tempo la chiusura e la decostruzione di una struttura narrativa. La drammaturgia di Gian Maria Cervo, in quest'opera, trasforma un romanzo giallo di Andrea Camilleri in un gioco metateatrale sul rapporto tra sopravvivenza e storytelling.
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 20.9.2016
Folcloristica o edulcorata l'Isola che non c'è delle fiction

Un tempo, non troppo lontano da sembrare del tutto archiviato, il cinema e gli sceneggiati televisivi ambientati in Sicilia erano spesso accusati, soprattutto dai siciliani, di indulgere in rappresentazioni pittoresche e sostanzialmente denigratorie. Per fare contesto bastava un po' di folclore: coppole, lupare, fichidindia, nei casi più riprovevoli. Una stereotipata arretratezza, materiale e culturale, nelle opere condite con un pizzico di sociologia. Gli indignati (si pensi alle polemiche sulla "Piovra") , non di rado in malafede, replicavano che la Sicilia non era solo mafia e sottosviluppo, non solo vicoli e borghi selvaggi, non solo ignoranza e degrado.
Fatta salva la natura, che quasi sempre risplendeva d'aspra bellezza e desolata purezza, il sociale mostrava un groviglio inestricabile di decadenza, più o meno poetica, di disordine morale e civile.
Ovviamente, questa Sicilia era finta, quando non addirittura caricaturale (e il discorso si potrebbe estendere a tutto il Meridione). Negli anni d'oro della commedia all'italiana non si trovò maschera migliore del siciliano tipo di quella di Tiberio Murgia, che era sardo, ma si prestava perfettamente all'incarnazione di uno stereotipo inossidabile. E accadeva di peggio: in un vecchio episodio di Simon Templar, interpretato da Roger Moore, il "Santo" giungeva in una Palermo immaginaria che aveva tutta l'aria di un paesino sudamericano. Antropologia e geografia dovevano adattarsi ai dogmi dell'intrattenimento più grossolano.
Possiamo ben dire che oggi questa fase è superata. Accade anzi l'esatto contrario. L'immagine della Sicilia proposta sui media, dal cinema alla televisione, dalla pubblicità all'informazione, perfino, si è caricata di uno straordinario charme. E certo la Sicilia è bellissima, e questo non era mai stato messo in dubbio. Ma così messa a lustro pare la sua controfigura superdotata.
Il fatto è che ancora una volta si tratta di una Sicilia finta, artatamente falsificata. Stavolta però con l'intento di creare un compiacimento non solo locale, bensì più esteso e diffuso, tale da sollecitare consenso e integrazione, insieme a una rassicurante gradevolezza e a un senso di commerciabile meraviglia.
Il caso più evidente è quello del serial del commissario Montalbano, la saga-festival camilleriana interpretata da Luca Zingaretti, che è un vero e proprio carosello di stupendi panorami sparsi sul territorio isolano, di tesori paesaggistici e artistici, di baroccherie e leccornie. C'è un tale dispiego di bellezze, costiere e montane, urbane e rurali, che uno spot turistico non potrebbe far meglio e di più.
[...]
Marcello Benfante
 
 

Swing! - Racconti sincopati di ieri e oggi, 21.9.2016
Andrea Camilleri

Andrea Camilleri è stato ospite, in collegamento telefonico, del nuovo programma condotto da Maurizio Costanzo e Dario Salvatori.
L'occasione è stata l'anniversario della messa in onda dello sceneggiato "La mano sugli occhi", tratto dal romanzo "Il corso delle cose", trasmesso la prima volta su Rai2 il 21 settembre 1979.
Cliccare qui per il video, disponibile per una settimana (l'intervento di Camilleri inizia al minuto 36:17)
 
 

Nello, 23.9.2016
France 3
01:10 bis 03:025
24.09.16
Montalbano, les premières enquêtes
Land: I Jahr: 2012 Serien-Nr.: 0 Dauer: 112 min

Le soir de la Saint-Sylvestre, Salvero Locastro est retrouvé mort dans une chambre d'hôtel appartenant à son épouse Rosina. L'homme a été abattu d'une balle. Tout laisse à penser qu'il pourrait s'agir d'un accident. La victime, qui travaillait dans l'import-export pour le compte d'un certain Vicenzo Panseca, était le plus souvent en Russie et ne revenait que deux fois l'an à Vigata. Quant au commissaire Salvo Montalbano, chargé de l'enquête, il ne croit pas à un simple accident. Par ailleurs, le policier fait la connaissance de Pasquale Cirrinciò, un petit délinquant surpris alors qu'il cambriolait la maison achetée par Montalbano...
 
 

La Nuova Sardegna, 24.9.2016
Da Pinocchio a Cappuccetto Rosso: viaggio nell'incanto di una "matita in fuga" dall'Italia
Il Premio Dessì di Villacidro dedica una mostra al grande illustratore Roberto Innocenti pluripremiato all'estero. L'artista ha appena finito di disegnare le immagini per tre racconti brevi di Andrea Camilleri

Sassari. Roberto Innocenti è un monumento artistico italiano. Monumento vivo e vegeto, un giovane 76enne pieno di creatività, ma come molti monumenti di questo Paese un po’ trascurato e a volte anche – dall’editoria, dai media più popolari, e dal meccanismo dei premi letterari – dimenticato. Lo spazio importante che l’attività di questo prolifico illustratore ha nel panorama internazionale è stato confermato con L’Hans Christian Andersen Award per l’illustrazione nel 2008. Unico italiano a fregiarsi di questo Nobel per la letteratura per l’infanzia, con Gianni Rodari che lo vinse (38 anni prima) per i testi.
[…]
Freschi dal tavolo da disegno tre racconti brevi di Camilleri [In realtà i tre racconti sono stati pubblicati rispettivamente nel 2005, 2008 e 2010, NdCFC]: Il medaglione, Il diavolo innamorato [Il diavolo che tentò se stesso, NdCFC] e Il paese di Michele Sparacino [La tripla vita di Michele Sparacino, NdCFC]. «Mi sono stati commissionati da case editrici tedesche, si vede che in Germania, come nel resto del mondo d’altronde, i libri illustrati non sono solamente per l’infanzia» sottolinea con ironia l’artista toscano.
[…]
Paolo Curreli
 
 

Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, 24.9.2016
Il Pinocchio (mal)visto dal Gatto e la Volpe
Sabato 24 Settembre 2016 - ore 16.00

Opera multimediale con la partecipazione in video di
Andrea Camilleri
(Il dottor Andrea Volpe)
e Ugo Gregoretti
(Il Professor Ugo Gatto)
Muiche di Lucio Gregoretti
Testi di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti
 
 

Quartieri dell'Arte - Festival di teatro internazionale, 24-25.9.2016
24-25 settembre // Ex Chiesa S.Egidio // Viterbo // Ore 21
Prima mondiale
Il colore del sole
di Gian Maria Cervo
liberamente tratto dal romanzo di Andrea Camilleri

 
 
 

Regia di Franco Eco.
Interventi video di Francesco Di Mauro.
Con Marco Celli, Alessio Di Clemente, Anna Ferraioli Ravel, Pietro Masotti.
Attori in video:
Carlo Fineschi: Gran Maestro
Vittorio Belmonte: Guardia carceraria
Raffaele Risoli: Filetto
Nicolas Zappa: Aloysio
Manuel D’Amario: prete professore
Riccardo Festa: Sforza Colonna
Fabrizio D’Eletto: Ramorino
Luca Iapichino: angelo
Massimiliano Vado: Cavaliere d”Hermet
Sergio Sergi: pescatore
Angelo Tanzi: inquisitore
Domenico Rizzo: Iacobo
Carlotta Mangione, Anna Mallamaci, Carmine Fabbricatore, Silvio Impegnoso: amici di Camilleri
Disegni: Giorgio Santucci
Tecnici: Fabrizio D’Eletto, Giovanni Mascherucci, Michele Baldi
Locationist: Francesco Cerra
Direzione tecnica: Matteo Marini
Fonici: Paolo Testa, Paolo Giuliani
Interventi digital video: Hubstract -made for art
Assistenti e segreteria di produzione: Alessandra Caruso, Luna Battistin, Pamela Mattana
Una coproduzione di TSAM, Festival Quartieri dell’Arte e Festival dell’Aurora Crotone.
In collaborazione con la Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma

Un’opera che racconta le vicende di Caravaggio in fuga da Malta e in cui lo stesso Camilleri (il lavoro è ambientato per metà nel Seicento e per metà ai giorni nostri) è uno dei personaggi. Una visita di Andrea Camilleri a Siracusa dopo cinquant’anni di assenza, un biglietto segretamente infilatogli in tasca con un numero di telefono, che dovrà chiamare da una cabina pubblica. L’Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli non resiste al potere attrattivo di un’indagine che si presenta oscura, inquietante e densa di misteri. Misteri che lo conducono a un casale sperso nelle campagne attorno a Bronte, dove gli verrà mostrato un documento incredibile e avvincente scritto di proprio pugno da un artista di quattro secoli prima, immenso e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le frasi disarticolate e le visioni di questa raccolta di carte costituiscono una sorta di anomalo noir, fitto di ombre e di allucinazione, sul periodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia tra il 1607 e il 1608.
Ne ”Il colore del sole”, la particolare luce dei quadri di Caravaggio, la sua scelta stilistica e pittorica, quella straordinaria presenza dell’ombra da cui solo alcuni particolari (fondamentali nell’economia del quadro) vengono risparmiati, sono raccontati attraverso il ricorso alle neuroscienze.
La fotofobia dell’artista è curata con gocce preparate da una vecchia bardassa e quel medicamento gli fa vedere “il sole nero”, facendolo vivere in una continua eclissi che fa intravedere le sagome, le ombre, ma lascia gran parte del paesaggio nell’oscurità.
L’adattamento di Gian Maria Cervo asseconda e addirittura accentua le caratteristiche barocche dell’opera di Camilleri, creando una macchina teatrale tutta basata sul cambio di mood, ritmo e tempo al secondo spaccato, con un finale acuto e divertente che costituisce allo stesso tempo la chiusura e la decostruzione di una struttura narrativa.
 
 

SaltinAria.it, 24.9.2016
Il Colore del Sole - Piccolo Teatro Grassi (Milano)

La quarta serata della sedicesima edizione del Festival Tramedautore è dedicata a “Il Colore del Sole”, prima assoluta di uno spettacolo scaturito da una ricerca di novità in campo drammaturgico tradottasi nel desiderio di unire l’Europa lavorando in sinergia fra autori teatrali di più Paesi, utilizzando e amalgamando linguaggi, dialetti e perfino epoche differenti nello stesso progetto, creando così una cifra espressiva e uno stile tutti da esplorare. “Il Colore del Sole” è firmato da Gian Maria Cervo, primo drammaturgo italiano, dopo Goldoni, Pirandello e Dario Fo, ad essere messo in scena dalla Shanghai Theatre Academy in Cina e che gode di un grande prestigio internazionale.
IL COLORE DEL SOLE
di Gian Maria Cervo
liberamente tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri
una mise en espace
con Marco Celli, Alessio Di Clemente, Anna Ferraioli Ravel, Pietro Masotti
interventi video di Francesco Di Mauro
regia di Franco Eco
una coproduzione di TSAM, Festival Quartieri dell’arte e Festival dell’Aurora Crotone, EU COLLECTIVE PLAYS! Co-founded by the Creative Europe Programme of the European Union
prima assoluta
Cervo non è solo autore dello spettacolo, ma anche direttore e fondatore nel 1997 del Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo, che si prefigge la medesima missione verso i giovani autori di Tramedautore e presso il quale l’opera andrà in scena all’ex Chiesa di S.Egidio (sabato 24 e domenica 25 settembre). Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, il testo, con la regia di Franco Eco, viene portato in scena da alcuni ottimi giovani attori: Marco Celli, Alessio Di Clemente, Anna Ferraioli Ravel e Pietro Masotti. Ci saranno in futuro degli interventi video di Francesco Di Mauro ma non erano ancora pronti per il debutto milanese. “Il progetto è finanziato dall’Europa a cui abbiamo guardato per realizzare sperimentazioni” ha dichiarato l’autore, alto, esuberante, robusto e sorridente.
Ha pure voluto presentare lo spettacolo, come per aiutare gli spettatori a comprenderne a pieno gli eventi: il tutto si dipana su un palco spoglio, con a sinistra un tavolo e il personaggio ‘Andrea Camilleri’ con altri di passaggio, mentre sulla destra tutti gli altri, seduti di fronte a un leggio, sono presentati accuratamente da Gian Maria Cervo, che li indica e presenta il protagonista Caravaggio e i diversi compagni, amici e nemici. Sin dall’incipit dello spettacolo si è ben presto capito di avere a che fare con un bel lavoro, molto ben interpretato e avvincente.
Tutto ha inizio con un incontro combinato in modo misterioso fra un tipo sfuggente e lo scrittore Camilleri, di ritorno in Sicilia dopo decenni a Roma; lo inducono ad accettare di andare, bendato, in un luogo segreto dove incontrare di persona chi lo cerca e che vuole fargli un dono: leggere dei manoscritti antichissimi scritti dal pittore Caravaggio nel Seicento, ritrovati in un casale andato in eredità alla moglie, morta da poco di cancro e che adorava i libri di Camilleri. Desiderava potergli offrire il soggetto per un libro futuro e l’uomo esegue, ma resta anonimo. Ci sono misteri, antichi delitti, forse truffe e imbrogli, pazzia e arte, ricchezza, nobiltà e i Cavalieri di Malta, nelle carte.
La storia torna di colpo indietro di secoli e vediamo a destra il giovane Caravaggio, ovvero Michelangelo Merisi che, da artista molto ammirato, si trasforma poco per volta e poi in modo sempre più aggressivo in uno psicopatico che soffre di allucinazioni e attacchi di paranoia e violenza. L’intreccio continuo col presente e con l’analisi dei contenuti dei manoscritti da parte di Camilleri costruisce un testo che affronta in modo chiaro e intrigante i motivi e i modi che hanno portato il protagonista alla rovina, alla malattia e alla morte. “Noi stiamo presentando testi ibridi, che si pongono il problema di rappresentare più persone: ci sono prospettive che cambiano, i registri della comunicazione cambiano e tante persone hanno tanti codici” afferma Gian Maria Cervo. “E’ giusto avere un unico autore o un testo unico che unisca tanti autori, come in un quadro cubista?”
La domanda eccita la fantasia ma in realtà sappiamo che ci sono autori norvegesi, macedoni, tedeschi e italiani, tutti capaci di collaborare sul medesimo soggetto come sta accadendo in questo Festival. Tutta l’Europa è in crisi economica e scoprire che l’unione fa la forza anche nella cultura e nell’arte apre nuove prospettive, come in questo testo che, ambientato a metà fra Malta e la Sicilia, tra il ‘600 e i giorni nostri, rende vividi e appassionanti i numerosi personaggi interpretati da soli pochi giovani, davvero eclettici e talentuosi. Si tratta di un esperimento valido e provoca la curiosità di conoscere anche gli altri collaboratori e vedere le loro opere.
Questa chicca appare in occasione del novantesimo compleanno di Andrea Camilleri e dei 445 anni dalla nascita di Caravaggio. Due ulteriori motivi per godersi uno speciale spettacolo che delinea tempi antichi, linguaggi desueti, avventurose figure capaci di portarci su antichi velieri, in luoghi dove nascono sospetti e malattie causate da pozioni magiche. Tocca stare attenti e seguire ogni sfumatura e cambio di ritmo, ma il risultato è intrigante. Presto dovrebbe entrare nelle stagioni di questo e altri teatri in versione completa.
Daniela Cohen
 
 

Viterbo News 24, 26.9.2016
Tornano gli appuntamenti di ''Camilleri ad alta voce 2.0''
Promossi dall'Unione ciechi e ipovedenti
Da Elena Dominici, presidente provinciale Unione italiana ciechi e ipovedenti riceviamo e pubblichiamo

Visto il successo della scorsa edizione l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Viterbo anche quest’anno organizza tre nuovi appuntamenti di ''Camilleri ad Alta Voce 2.0''.
Giovedì 29 settembre alle ore 17:30 presso la Sala Cardarelli della Biblioteca Anselmi di Viterbo, Viale Trento n. 18/E, saremo di nuovo in compagnia di Andrea Camilleri grazie alla collaborazione di Antonello Ricci e Pietro Benedetti della “Banda del Racconto”, che racconteranno il libro “La caccia al Tesoro”, unica opera, tra i titoli scelti, che rimanda alle storie del Commissario Montalbano.
Un torpore inerte ha invaso il commissariato di Vigàta: un tedio strascicato. Ammortisce pure il trallerallera di Catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. Montalbano legge un romanzo di Simenon e distratto va sfogliando una vecchia annata della “Domenica del Corriere”: al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. Eppure un diversivo c’era stato. Due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preterìe e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. La loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi e la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile…..
Ricordiamo che questa iniziativa rientra nelle attività di autofinanziamento che questa sezione attua per garantire la continuità dei servizi a favore dei non vedenti. L’ingresso ha il costo di 10 euro e comprende la partecipazione all’evento, e il libro “La Caccia al tesoro”.
Ringraziamo infine il Presidente del Consorzio Biblioteche della Provincia di Viterbo, Paolo Pelliccia, che comprendendo l’importanza sociale dell’iniziativa, ha messo a disposizione la sua esperienza e professionalità, dandoci un valido e per noi indispensabile aiuto.
Il secondo appuntamento è previsto per il giorno 27 ottobre, alle ore 17:30 con il libro “Il sonaglio”, mentre il terzo appuntamento è previsto per il 24 novembre, alle ore 17:30 con il libro “La rizzagliata”.
Il Presidente Provinciale UICI Viterbo
Dominici Elena

 
 

Telkác.sk, 26.9.2016
Komisár Montalbano
Jednotka | 01:10 - 02:55 streda 12. október
Pôvodný názov: Il commissario Montalbano
Dlžka: 105 minút
Rok: 1999

Komisár Montalbano je typ nekonvencného policajtov, sympatáka. Je odhalený aj jeho súkromný život a prtažlivé prostredia Sicília dodáva deji typickú taliansku "štavu".
 
 

Sandra Petrignani, 9.2016
Il vero e il falso da CAMILLERI a PAMUK (Immaginazione 295, settembre)

Mi è capitato recentemente di trovarmi a Ragusa. Mentre scarpinavo sotto il sole rovente sulle tante scale che mi portavano a Ibla e mi rifocillavo con un delicatissimo gelo al limone o una granita di latte di mandorle scoprivo che l’itinerario più richiesto dai turisti italiani e stranieri non era esattamente il mio, ma quello che porta verso il mare, e non tanto per fare il bagno, ma per visitare certi luoghi dove erano stati girati alcuni episodi del Commissario Montalbano e dove, in particolare, il celebre personaggio di Andrea Camilleri aveva dormito, nuotato, mangiato. Pare che un alberghetto da niente e un piccolo ristorante sulla costa siano, dopo la celebre serie televisiva, diventati luoghi di charme dove la gente ama mangiare e dormire come il suo eroe di carta e pixel. C’è addirittura un tour in pullman che garantisce in una giornata il giro completo dei luoghi cari al commissario o teatro delle sue gesta, da Ragusa Ibla a Punta Secca, dalla fantasmatica Vigata (Porto Empedocle) alla realissima Scicli. A proposito di Porto Empedocle, lo scrittore ha concesso alla città che, nei cartelli di benvenuto, l’intestazione compaia proprio come Vigata (parola che viene dal nome del cortile scolastico che frequentava da piccolo). Tutto ciò ha naturalmente cambiato la sorte di alcuni imprenditori locali, e ce ne rallegriamo.
La letteratura fa di queste magie. Trae spunto dalla realtà, la modifica, la reinventa e in certi casi addirittura la crea dal niente. Nel senso che a una storia inventata può capitare di diventare reale. Chi a Ragusa va in piazza Duomo o al Circolo della Conversazione non perché sono fra i luoghi più carichi di storia e di bellezza della città, ma perché «c’è stato Montalbano», stabilisce con la vita e con la letteratura un particolarissimo rapporto di fascinazione, credulità, illusione che un autore non poteva prevedere e che sicuramente sconcerta prima di tutto lui stesso, per il potere sciamanico che gli viene restituito in tempi in cui questo potere è stato messo all’angolo o dimenticato. Il potere, appunto, di rendere reale l’immaginazione.
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La Repubblica, 27.9.2016
Una storia d'amore infinita così Roma festeggia i 40 anni del suo Peter Pan - la Repubblica.it

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I 40 anni di Totti, artisticamente parlando, corrispondono agli 82 di Leonard Cohen e ai 91 di Andrea Camilleri. Sono stelle geneticamente dotate di un altro splendore. Sono anime fresche in corpi stanchi, sono la plateale contraddizione di chi disse: "La fiamma che brucia per metà tempo brucia al doppio dell'intensità".
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Enrico Sisti
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 28.9.2016
Un'edizione del festival con grandi cifre e un album d'autore filtrato dalle letture
Taormina il diario siciliano degli scrittori

È stata la svolta internazionale di Taobuk, una sesta edizione che ha veramente parlato al mondo, agli "Altri", declinando il felice tema che ha fatto da fil rouge a tutti gli incontri. Michael Cunningham, Giuseppe Tornatore, Clara Sanchez, Marc Augé, Clara Uson, Marc Levy, Edoardo Albinati, Moni Ovadia, Antonio Manzini, Roberto Andò, Claudio Magris, Roberto Vecchioni, Pupi Avati, Giuseppe Leone sono solo alcuni degli oltre cento ospiti, in piazza IX Aprile come nella terrazza del Timeo, all'Archivio storico o in un lounge bar, che per una settimana a Taormina hanno dato vita a quella che potrebbe essere definita "una festa delle belle lettere".
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Chi passa da Taobuk viene investito da suggestioni di ogni tipo, profumi, paesaggi mozzafiato, caratteri a tinte forti e per riconoscersi viene in soccorso la letteratura, come territorio di tutti. La Sicilia è terra di riconoscimento per gli scrittori: "Il Gattopardo", le indagini del commissario Montalbano, ma anche un meno inflazionato Vittorini, la moralità di Sciascia, l'epigrammatica descrizione del carattere italiano di De Roberto e la sensualità di Brancati. E lì dove non arriva la letteratura, c'è Lampedusa avamposto di civiltà, speranza ed esempio che fa di un pezzetto di Sicilia un'ambizione dell'umanità.
A loro, a sei protagonisti del festival letterario, abbiamo chiesto di raccontarci brevemente la loro Sicilia, quale suggestione letteraria ha suggerito loro la presenza in una città fortemente evocativa come Taormina, a quale autore o immagine associano l'Isola. Ciascuno di loro, bombardato dai panorami e dagli scorci taorminesi,ha tirato fuori le sue memorie letterarie abbinandole alle sensazioni del momento. Ne è venuto fuori una sorta di diario d'autore dalla Sicilia.
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Eleonora Lombardo

Un luogo di colpevole sensualità

«È la prima volta che vengo in Sicilia e non riesco a smettere di guardarmi intorno, contemporaneamente sono attratto da più cose. Ed è da quando sono arrivato che sto analizzando la sensazione che provo, è come se la Sicilia o almeno quello che sto vedendo qui a Taormina - si presentasse in modo molto più complicato delle altre zone dell'Italia che ho visitato. Ecco, quello che mi affascina è che la Sicilia si sta rivelando a me come un luogo non innocente, un luogo con una sensuale colpevolezza».
«La mia conoscenza dell'Isola fino a oggi è stata filtrata dalla letteratura. Per esempio leggendo "Il Gattopardo" ho coltivato l'idea che i siciliani sono in qualche misura simili ai russi perché coltivano entrambi un certo gusto decadente per la storia e riescono a farla dialogare costantemente con la vita dei singoli personaggi. Grandi disegni si mescolano a vite private, è un'abilità incredibile quella di Tomasi di Lampedusa. E poi per me"Il Gattopardo" rimane il romanzo nel quale viene fatto il miglior uso narrativo di un cane, Bendicò appunto».
«Oggi mi piace molto, e leggo, anche Andrea Camilleri, ho amato "La forma dell'acqua". Mi piace molto il suo modo di sostenere il senso del mistero e di dedicarsi ai personaggi in modo molto dettagliato. Nei suoi libri trovo sempre qualcosa in più dell'assassino».
Michael Cunningham

Una potenza estetica mai ferma

«La Sicilia è adorabile. Ha una potenza estetica che rimanda continuamente a qualcos'altro. Non è mai ferma, è sempre ulteriore. Come la vita. Un'estetica singolare che non assomiglia a nessun altra. Quando mi dicono che Palermo somiglia a Napoli mi viene da ridere. Sono due città diversissime ».
«Della Sicilia letteraria porto con me l'indispensabile Vitaliano Brancati, un autore che amo molto, e infatti sono stato felice di vincere con il mio libro "Certi bambini" proprio il premio Brancati, nel 2001, a Zafferana Etnea. Per me Brancati con la sua sensualità architettonica è uno scrittore che ha dato grandi lezioni di stile, traendo il meglio dal Sud senza paura di guardarlo in faccia».
«E oggi, invece, nella Sicilia letteraria c'è Camilleri, che ha dettato e detta ancora legge. Secondo me nella grande fortuna che hanno avuto le storie di Camilleri, nella loro capacità capillare di entrare nel cuore dei lettori, c'è l'abilità di aggiungere all'affabilità delle trame raccontate un lavoro meticoloso sui personaggi. I personaggi di Camilleri sono scolpiti benissimo e lì c'è l'invenzione geniale della lingua, di questo italiano facilitato, che ti consente di entrare in una relazione intima, di familiarizzare quasi con il personaggio, che altrimenti non vedresti così nitidamente ».
«Nei romanzi di Camilleri c'è, insomma, l'arte di ritrarre personaggi e situazioni attraverso la potenza della lingua ».
Diego De Silva
 
 

Oksiena.it, 28.9.2016
Concorso letterario Donna sopra le righe: sabato le premiazioni

L’Associazione iosempredonna - onlus di Chianciano Terme ha promosso anche per il 2016 il Concorso Letterario Donna sopra le Righe, arrivato all’8a Edizione, per offrire spunti di riflessione a chi ha vissuto direttamente o indirettamente l’esperienza del tumore al seno.
Secondo la testimonianza delle oltre 800 donne che hanno partecipato al concorso in questi anni, scrivere durante l’esperienza diretta o indiretta del tumore al seno significa rimettere insieme la propria esistenza. Raccontare ansie, dolori, ma anche sogni e desideri, migliora la qualità della vita: la scrittura così, può essere anche un modo per fare i conti con le proprie paure. E talvolta, il modo migliore per esorcizzare queste paure è anche riderci su, trovando il lato comico del disagio della malattia.
Anche Andrea Camilleri, che sin dalla prima edizione ha voluto regalarci la sua presidenza onoraria, tutti gli anni ci ricorda che scrivere può far parte della terapia e del percorso di guarigione.

Nel 2016 sono hanno partecipato al concorso 155 scritti inediti, di cui 54 racconti brevi, 62 poesie, 39 racconti lunghi, che saranno raccolti, come ogni anno, in una antologia pubblicata a cura dell’associazione e con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
I nomi dei vincitori saranno resi noti durante la Cerimonia di premiazione, il 1° ottobre 2016 alle ore 16:00 nella Sala Fellini del Parco Acquasanta di Chianciano Terme. Durante la serata, presentata da Chiara Lanari – conduttrice televisiva e giornalista – e diretta da Maria Luisa Bigai – regista, drammaturga e collaboratrice storica del Maestro Camilleri – si alterneranno sul palco Alessandra Mortelliti, Marta Nuti e Giovanni Carta per la lettura delle opere premiate e il Maestro Stefano Giannotti, per l’accompagnamento musicale.
[...]
 
 

O2 TV, 28.9.2016
Komisár Montalbano: Vôna noci
Dnes 1:45—3:35

Kriminálny seriál. Taliansko (2002). Úcinkujú: Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Daniela Marazzita, Gioachino Vassallo. Réžia: Francesco Bruni. Réžia: Alberto Sironi.
 
 

ViterBox, 28.9.2016
Camilleri raccontato in biblioteca: tornano gli appuntamenti Uic

Visto il successo della scorsa edizione l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Viterbo anche quest’anno organizza tre nuovi appuntamenti di “Camilleri ad Alta Voce 2.0”. Giovedì 29 settembre alle ore 17:30 presso la Sala Cardarelli della Biblioteca Anselmi di Viterbo, Viale Trento n. 18/E, sarà di nuovo il momento di Andrea Camilleri grazie alla collaborazione di Antonello Ricci e Pietro Benedetti della “Banda del Racconto”, che racconteranno il libro “La caccia al Tesoro”, unica opera, tra i titoli scelti
La Tua Etruria
 
 

Malgrado Tutto, 29.9.2016
Ponte sullo Stretto. Quando Camilleri disse: “Haju un cori d’asinu e unu di liuni”
Lo scrittore siciliano in più di una occasione ha espresso la propria opinione sulla realizzazione dell’opera di cui in questi giorni si ritorna a parlare.

Il ponte divide. Non unisce. L’opinione pubblica ogni volta si spacca. E le due parti, i favorevoli e i contrari, si allontanano, così come si allontanano la Sicilia e il Continente, il resto dell’Italia di cui arriva, seguendo i venti, una lontana aria.
In questi giorni si riparla di nuovo di Ponte sullo Stretto di Messina. Se ne parla, per la verità, da tempo immemore. Forse da quando la Sicilia è diventata isola, i siciliani isolani e i residenti sempre più isolati. Sull’infrastruttura si sono espressi in tanti, tantissimi, ognuno a sostenere con valide argomentazioni le ragioni del sì e le ragioni del no: “Sordi persi!”, “Un utile investimento”, “Prima pensiamo ad aggiustare le strade interne e mettere in sicurezza i viadotti crollati”, “Il ponte porterebbe lavoro e sviluppo”, “Come si fa a costruire un ponte in una zona sismica?”, “Le nuove tecnologie risolveranno ogni problema”.
Navigando sui social, ho notato l’accumularsi e il solidificarsi di nette prese di posizione. Tante opinioni, come sempre, una diversa dall’altra, che mi hanno dato l’impressione di una contrarietà generalizzata alla realizzazione dell’infrastruttura.
Per caso, mi sono imbattuto nell’opinione di un illustre e celebre siciliano, empedoclino di nascita, cittadino agrigentino per onori acquisiti, “scrittore italiano nato in Sicilia”: Andrea Camilleri. La Rivista di storia e scienze sociali “Meridiana”, in uno scritto di Leandra D’Antone, dal titolo “Il Ponte, il Mezzogiorno, l’Europa”, richiama le parole dello scrittore riportate su La Repubblica il 19 aprile 2001 (“Il mito tra le due sponde”) a favore dell’unione dell’isola alla terraferma: “Un ponte che renderà la Sicilia meno isola, meno orgogliosa e forse meno malinconica. Finalmente riusciremo ad eliminare quel senso di maledetta o benedetta sicilitudine: quel senso di isolamento e di solitudine nel quale molti di noi si sono trovati senza desiderarlo”
Un successivo intervento del padre del commissario Montalbano è stato raccolto, sempre dal quotidiano La Repubblica, il 23 dicembre 2009. Andrea Camilleri, usando un modo di dire siciliano, afferma d’avere “un cori d’asinu e un cori di liuni”. Col cuore di leone, Camilleri dice: “Sono profondamente convinto che il Ponte potrebbe servire, e di molto, allo sviluppo economico della Sicilia. Non a farci diventare italiani, come è stato inopportunamente detto, perché quello, nel bene e nel male, lo siamo già”.
Col cuore d’asino, lo scrittore parla di un’opera non prioritaria in un momento in cui, dopo la crisi, la ripresa è difficile: “Siamo stati per secoli separati dal continente, possiamo ancora aspettare un po’”. Camilleri esprime poi un forte dubbio legato all’area (“ad altissimo rischio sismico”) e alle condizioni meteo (“Siamo certi che nei giorni di vento forte il transito a quell’altezza potrebbe continuare a svolgersi regolarmente?).
Lo scrittore parla, comunque, di “un’affascinante scommessa in sé” e chiede un referendum tra tutti i geologi e costruttori di ponti nel mondo per fugare ogni dubbio “in maniera di sapere in anticipo da che piano si casca”.
Il 28 dicembre 2015, in una intervista di Tano Gullo, ancora su Repubblica, lo scrittore novantenne risponde a una domanda sul dissesto ambientale in Sicilia e sul crollo di ponti, fenomeno che ha funestato lo scorso anno: “In quello sulla strada per Agrigento ci sono transitato l’ultima volta che sono venuto in Sicilia. Il paradosso è che mentre ci sono i crolli qualche buontempone tira fuori la balzana idea del ponte sullo Stretto”.
Raimondo Moncada
 
 

Mondadori Store, 29.9.2016
Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia
by Giuseppe Fabiano
pubblicato da Franco Angeli
Prezzo: 19,00 €
Collana Serie di psicologia
Pubblicato 01/11/2016
Pagine 144
 
 

Sette - Corriere della Sera, 30.9.2016
La scena del soldato e del contadino
Camilleri: «Così conobbi Robert Capa»

Nel film di Pif una scena richiama la posa di una famosissima foto scattata da Robert Capa, il grande reporter di guerra al seguito degli Alleati. La foto in cui un soldato chiede informazioni sulla strada da percorrere e un contadino la indica con un lungo bastone. Come ripropone Pif, stavolta domandando solo dove si trovi la casa del padre della sua innamorata. La sovrapposizione delle due immagini evoca in Andrea Camilleri il ricordo di quella stagione vissuta in presa diretta davanti ai Templi di Agrigento dove incrociò proprio Robert Capa: «Due settimane dopo lo sbarco, in bicicletta da Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, dove eravamo rifugiati con mia madre, andai a Porto Empedocle dove era rimasto mio padre del quale non avevamo più notizie. Ore e ore di corsa a pedalare, in direzione opposta a quella di tutto l'esercito americano. La strada sbarrata da camion, carrarmati, pezzi semoventi. Un sole cocente di luce, ma anche una corsa verso la libertà, fra splendidi paesaggi. Trovai mio padre in ottime condizioni. Il giorno dopo dovevo ripartire sempre in bicicletta per tranquillizzare mamma e i parenti sfollati». Il giovane Camilleri si rimise in marcia, ma a un tratto venne preso da un dubbio: «Con tutto questo macello non avranno per caso distrutto i Templi di Agrigento? E feci una deviazione verso l'area archeologica, verso il Tempio della Concordia, fortunatamente intatto. Ma lì c'era un americano, un soldato, con tre macchine fotografiche appese al collo e un treppiedi con un'altra macchina fotografica. Cercava di riprendere il tempio, però non scattava, lo sentivo imprecare perché l'inquadratura non gli veniva bene. A un certo punto buttò via il treppiedi e cominciò a scattare correndo. Insomma, attaccammo discorso. E lui mi spiegò che era un fotografo dell'esercito americano. Mi disse il nome che non capii bene. Ci ripromettemmo di incontrarci e allora prese un taccuino e mi scrisse il nome: Robert Capa. Conobbi così il più grande fotografo di tutti i tempi, ma allora non lo sapevo e posso testimoniare che non riusciva a fotografare col treppiedi».
F.C.
 
 

New Tuscia, 30.9.2016
Camilleri Ad Alta Voce 2.0

Viterbo – Ottimo inizio per il ritorno di “Camilleri ad alta Voce 2.0”.
Antonello Ricci e Pietro Benedetti della Banda del Racconto si sono cimentati con il libro “La caccia al tesoro”, un giallo il cui protagonista è il Commissario Salvo Montalbano.
Il pubblico ha apprezzato il susseguirsi di momenti divertenti ma anche di riflessioni più intime e profonde. Pietro Benedetti ha saputo rendere con efficacia lo strano linguaggio utilizzato da Camilleri nelle sue opere, mentre Antonello Ricci è stato molto bravo a descrivere i personaggi più importanti della storia, troncando il racconto ad un passo dallo svelamento del colpevole. Ringraziando tutti coloro che hanno partecipato, ricordiamo il prossimo appuntamento con la lettura del libro dal titolo “Il Sonaglio” previsto per il 27 ottobre 2016, alle 17:30, presso la Sala Cardarelli della Biblioteca Anselmi di Viterbo.
Il Presidente Provinciale UICI Viterbo
Dominici Elena

 
 

SRF, 30.9.2016
TV-Programm 30. September 2016
RTS Un
09:00->11:00
Laufzeit: 2h
Montalbano, les premières enquêtes - (6 / 6)
I 2012, Les sept lundis
(Il giovane Montalbano : Sette lunedi)
Spielfilm • I 2012

De nuit, un individu s'introduit dans un restaurant doté d'un aquarium extérieur. Il tire sur un mulet, avant de laisser un mot sous le cadavre du poisson. Puis c'est au tour d'un poulet d'élevage d'être abattu, selon un mode opératoire similaire en tous points. Dans son message, l'inconnu se définit comme un contractant. Après une nouvelle série de meurtres d'animaux, le commissaire Montalbano, qui redoute que l'individu s'en prenne à un être humain, fait appel au professeur Alcide Maraventano, un spécialiste en religion. Celui-ci est convaincu que l'assassin s'inspire de la Kabbale, afin d'acquérir le pouvoir de destruction...
 
 

 


 
Last modified Friday, January, 13, 2023