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RASSEGNA STAMPA

AGOSTO 2017

 
Sellerio, 3.8.2017
La rete di protezione
Andrea Camilleri risponde alle domande dei lettori su 'La rete di protezione'.
Cliccare qui per scaricare il video


 
 

Famiglia Cristiana, 6.8.2017 (in edicola il 3.8.2017)
Romanzi
Indagini sul tempo volato via
Il commissario Montalbano si dedica a un vecchio caso e a un episodio di bullismo. E così riflette sulla sua vita
La rete di protezione, 4/5, di Andrea Camilleri, Sellerio, pp. 291, € 14,00

Stavolta Montalbano se la prende comoda. O, come direbbe lui, s'annaca. La sua Vigàta è invasa da una troupe di svedesi sbarcati fin là per girare una fiction e così tutto il paese, mafia compresa, si è fermato per il grande evento. Il risultato è che il commissario non ha nemmeno un'ammazzatina su cui indagare. Per combattere la noia, si appassiona a una storia del passato. Scartabellando in soffitta, l'ingegnere Sabatello ha trovato alcune pellicole girate dal padre per cinque anni sempre nello stesso giorno, prima di morire. In tutte si vede solo un muro. L'ingegnere le consegna a Montalbano che cerca di capire cosa sì nasconde dietro un'azione in apparenza così insensata. In più, viene a sapere che, nella scuola media frequentata dal figlio del suo vice Augello, un ragazzino subisce le angherie di alcuni suoi compagni.
La narrazione procede placida intorno a queste due indagini così marginali, ma quando nella lettura inizia a serpeggiare la delusione, ecco la zampata di Camilleri. Un evento inaudito cambia tutte le carte in tavola e, da quel momento, il ritmo muta e così anche il significato di questa nuova avventura del commissario. Come si apprende dalla nota finale, questo è il primo libro non scritto da Camilleri, ma da lui dettato alla sua giovane assistente Valentina. E non è un caso se mai come in questo romanzo il vecchio scrittore ormai cieco si rispecchia nella malinconia del suo commissario, nel suo rimpianto per non aver avuto un figlio dall'eterna fidanzata Livia.
Nelle tenere pagine in cui Montalbano sente alcuni ragazzi nominare un incomprensibile "uozap" o quando osserva la collega picciotta districarsi con le diavolerie della tecnologia, ecco i1 senso del romanzo: uno struggente atto d'amore e dì fiducia verso i giovani.
Eugenio Arcidiacono
 
 

Mentelocale, 4.8.2017
Consigli di lettura per l'estate, da Camilleri a Cerami
Magazine - La rete di protezione di Andrea Camilleri e Un borghese piccolo piccolo di Vincenzo Cerami sono due libri tra loro molto diversi ma sapientemente scritti da due autori che condividono un lungo percorso nel mondo della cultura.

La rete di protezione, uscito in maggio per Sellerio, attesissimo appuntamento annuale con le vicende di Montalbano, si conferma stabile nella classifica dei libri più venduti. È il primo libro non scritto, ma dettato per problemi di vista alla preziosa assistente Valentina (le sottili differenze le coglie solo un occhio esperto - non il mio. Ci è riuscito, ça va sans dire, il presidente del Camilleri Fans Club).
Un borghese piccolo piccolo, romanzo d’esordio di Vincenzo Cerami uscito nel 1976 e diventato un noto film interpretato da Alberto Sordi, è un classico che ho fortunatamente ripreso perché tra i libri suggeriti da Maurizio de Giovanni. Rappresenta uno spaccato dell’Italia degli anni ’70 e come scrive Italo Calvino nella nota «dalla prima pagina…ti prende obbligandoti a fissare uno sguardo spietato su di un campione di società italiana quanto mai rappresentativo: il mondo d’un impiegato di ministero…all’esattezza d’una lente d’ingrandimento puntata sulla bruttezza senza riscatto che regna nel cuore del nostro consorzio civile».
Negli episodi di Montalbano, coprotagonisti sono l’immaginario delle terre di Vigàta con i suoi sapori e colori, le avventure di Mimì, gli scatti di gelosia di Beba, le incursioni di Catarella, le azzuffatine tra Salvo e Livia, l’allegria di Ingrid, i malumori del dottor Pasquano (quanto ci mancherà l’interpretazione dell’attore Marcello Perracchio, recentemente scomparso).
La leggerezza di Camilleri è assente nelle pagine di Cerami colme al contrario di cupezza, di vite spente, di dolore – è il mondo di un burocrate in un «quadro d’una Roma feroce, […] in cui un processo di omogeneizzazione sociale e culturale si compie in un deserto di valori», sempre secondo Calvino.
Entrambi gli scrittori sono però perfetti indagatori dell’animo umano e quindi degli umori sullo stato del paese.
In Camilleri, si ritrova l’attualità del bullismo nelle scuole, una riflessione sulla morte assistita (una delle reti di protezione del titolo), il nuovo linguaggio dei social media e il loro effetto sui rapporti umani in particolare tra i giovani rapiti dai loro smartphone. «Com’era possibile che l’era della comunicazioni globale, che l’era indove tute le frontieri culturali, linguistiche, geografiche ed economiche erano state scancillate dalla facci della terra, che questo spazio immenso avissi provocato ‘na moltiditudini di solitudini, ‘n’infinità di solitudini ‘n comunicazioni tra di loro, sì, ma sempre in assoluta solitudini?».
Scopre che la verità non va sempre detta e che a volte è meglio tenerla «allo scuro cchiu’ fitto, senza manco la luci di un fiammifero» ma c’è anche la fiducia nel constatare che i giovani d’oggi, in grado di «poter assorbiri tutto con ‘na facilità che forsi era sulo di superfici, ma di ‘na superfici enormi, globali, che era la superfici del munno ‘ntero» possano essere migliori della generazione precedente.
Una speranza per un mondo più roseo di quello che il protagonista del romanzo di Cerami prevede per il figlio dove «non hai tempo di fare sì con gli occhi e no con il capo.. è il tempo che basta al tuo nemico per pugnalarti alla schiena».
Per approfondire
Camilleri
Nelle pagine di Camilleri si legge della Venere degli stracci del Maestro Michelangelo Pistoletto. L’opera dell’artista è arrivata in questi giorni, grazie alla missione di Paolo Nespoli, nello spazio. Suo è infatti il simbolo dell’infinito – Terzo Paradiso – che appare nel logo della missione dell’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Cerami
Nato a Roma nel 1940 da genitori siciliani e mancato nel 2013, fu scrittore, sceneggiatore e drammaturgo. Allievo di Pier Paolo Pasolini, debuttò con lui nel cinema come aiuto regista. Nel 1999 ricevette la candidatura all'Oscar per La vita è bella con Roberto Benigni. Ricoprì l’incarico di ministro dei Beni Culturali e il suo ultimo scritto fu un appello alle istituzioni a investire sulle bellezze d’Italia: "ì«La nostra speranza, nel buio in cui ci dibattiamo, è che finalmente lo Stato e le imprese private decidano insieme di investire sulle bellezze d'Italia, e prendano coscienza che la cultura, il talento, la fantasia sono una risorsa reale. L'articolo 9 della Costituzione non ci dice che bisogna riparare i danni del tempo, bensì valorizzare il patrimonio artistico e testamentario».
Qualcuno usa ancora la prova del nove? Se non è nemmeno più un ricordo delle elementari (chissà se la studiai a scuola o me la spiegò che mia madre) il libro di Cerami invita ad un piccolo ripasso!
Roberta Gregori
 
 

Agrigento Notizie, 4.8.2017
Da Casteltermini al "continente" con San Calogero nel cuore: Michele Guardì si racconta
Nelle braccia di Mamma Rai da tanto tempo, lontano dalla sua Sicilia da 40 anni, la storia di uno degli autori più conosciuti

Michele Guardì si racconta. Il regista e autore di diversi format televisivi, parla al Giornale di Sicilia.
[...]
Guardì frequento il liceo “Empedocle”, oggi il suo diploma è esposto accanto a quello di Andrea Camilleri: “Mi fa impressione! Quando ho visto che sono esposti solo quei diplomi, il mio accanto a quello di un grande come Camilleri, sinceramente mi ha fatto impressione. Per uscire dall'imbarazzo, posso dire che una cosa in comune con Camilleri la abbiamo: siamo entrambi devoti di San Calogero. Anche se si dichiara ateo, pure lui ha nel suo studio una bella statuetta del santo".
[...]
 
 

Mon programme TV Belgique, 5.8.2017
20:55 Dimanche 20 août FRANCE 3
Commissaire Montalbano
Un nid de vipères - Saison 11 épisode 1
Série/Feuilleton (Italie - 2016)
Regardez ce dimanche 20 août sur FRANCE 3 à 20:55 le programme "Commissaire Montalbano" produit en Italie en 2016. D'une durée de 120 min ce programme est déconseillé aux moins de 10 ans [C2].

Cosimo Barletta, un ingénieur de 60 ans, est retrouvé mort dans sa villa, tué d'une balle dans la nuque. Aucune effraction n'étant constatée, Montalbano et son adjoint Fazio supposent que le tueur, ou la tueuse, pourrait être un intime de la victime. Les investigations menées auprès des enfants de Barletta et du voisinage font apparaître que l'homme était froid, cruel et sans scrupules. C'était aussi un usurier aimant les femmes. L'enquête se complique lorsque Montalbano apprend que l'ingénieur a été empoisonné avant d'être abattu
 
 

Maurizio De Giovanni, 6.8.2017
Pomeriggio a casa di amici al Monte Amiata.


 
 

Télé 2 Semaines, 6.8.2017
Commissaire Montalbano (France 3): faut-il regarder la saison 10?
France 3 propose ce dimanche 6 août à 20h55 deux épisodes inédits de la série policière italienne Commissaire Montalbano.

Les fans du commissaire sicilien peuvent se réjouir: la série Commissaire Montalbano fait son grand retour à l’écran, ce dimanche 6 août à 20h55 sur France 3. La série policière italienne, qui avait déserté les écrans depuis 2013, revient pour deux intrigues qui constituent la totalité de la saison 10. La RAI peut se féliciter d’avoir remis en service son enquêteur fin gourmet, puisque ces deux inédits de la série Commissaire Montalbano ont valu à la chaîne publique italienne ses meilleures audiences de l’année pour une fiction, avec 11 millions de téléspectateurs. Depuis, deux nouvelles fournées de deux épisodes ont été commandées.
Lorsqu’on le retrouve, au début de cette soirée, le commissaire est peu enclin à mener l’enquête. Un appel téléphonique de son adjoint Fazio le dérange au beau milieu d’une escapade amoureuse avec Livia, sa compagne, sur la côte ligure. Mais Montalbano ne saurait se soustraire au devoir. De retour à Vigata, il va tenter d’élucider le meurtre par strangulation d’une dame de 67 ans, prostituée de son état.
Au-delà de l’atmosphère âpre mais ensoleillée du littoral sicilien, la série tire, cette fois encore, une bonne part de son intérêt des rôles secondaires. Les collaborateurs de Montabalno – le falot Fazio, ombre de son maître, le fantasque Augello, à peine plus saillant, et Catarella, policier en uniforme aux idées échevelées – ont l’art de semer la confusion dans les enquêtes du commissaire par leurs interventions intempestives ou leurs initiatives saugrenues.
La Pyramide de boue, la seconde affaire de la soirée où il s’agit d’identifier le meurtrier d’un expert-comptable dont la dépouille est retrouvée sur un chantier de construction, confirme l’efficacité de ce procédé de fiction.
Michel Bessières
 
 

Télépro, 6.8.2017
Commissaire Montalbano
Dimanche 6 Août
France 3 20h55
Type : Série (saison 10, épisode 1)
Acteurs : Luca Zingaretti (Montalbano), Peppino Mazzotta (Fazio) Durée : 95 minutes

Une affaire délicate
Alors que Livia et Montalbano passent quelques jours en Ligurie, celui-ci est rappelé d'urgence à Vigata. En effet, Maria Castellino, 70 ans, a été étranglée à l'aide d'une ceinture. Appréciée de tous, la victime gagnait sa vie en se prostituant. Avec son mari, Serafino, ils formaient un couple heureux.
 
 

Télépro, 6.8.2017
Commissaire Montalbano
Dimanche 6 Août
France 3 22h30
Type : Série (saison 10, épisode 2)
Acteurs : Luca Zingaretti (Montalbano), Cesare Bocci (Augello) Durée : 90 minutes

La pyramide de boue
Le corps sans vie de Giugiu Nicotra est retrouvé sur un chantier, coincé dans un énorme tuyau pour la construction. La victime, expert-comptable, vivait avec Inge, une Allemande de 25 ans, qui est introuvable.
 
 

Caritas Italiana, 7.8.2017
Testimonianze a un anno dal terremoto in centro Italia

In un video realizzato da TV2000 per Caritas Italiana le testimonianze e le voci di Enrica Bonaccorti e Andrea Camilleri raccontano l'esperienza di chi ha vissuto il terribile sisma che ha colpito il centro Italia a partire dalla notte del 24 agosto 2016. I testi sono tratti da “Voci dal terremoto. Storie fra rinascita e macerie per non dimenticare” di Fabio Bolzetta. Si ringrazia anche la Caritas delle Marche dal cui video "Un passo in più", sono tratte alcune immagini.
 
 

Portail Free, 7.8.2017
Audiences TV: "Les Francis" cartonne face à "Commissaire Montalbano"
Dimanche 6 août, le film de TF1 s'est imposé comme leader des audiences face à la série diffusée sur France 3.

Dimanche 6 août, le long-métrage français Les Francis s'est hissé en tête des audiences. Le film avec Lannick Gautry, Thierry Neuvic et Jenifer a rassemblé près de 4,07 millions de téléspectateurs, permettant à TF1 d'enregistrer 21,3% de parts d'audience. Non loin derrière, France 3 enregistre un joli score avec un nouvel épisode de la série italienne Commissaire Montalbano qui a fédéré 2,4 millions de fidèles, soit 12,9% de parts de marché.
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 8.8.2017
Muñoz racconta il jazz “La Sicilia a fumetti? Avrebbe il sole grigio”

Il jazz sudamericano raccontato dalla nona arte, quella del fumetto, per immaginare e ricostruire deliri e dolori del grande sassofonista Charlie Parker. Droga, alcol, hotel e bar fumosi nella Parigi anni Cinquanta, gli scenari e i personaggi del famoso racconto dello scrittore argentino Julio Cortázar, "El perseguidor", rivivono grazie alla penna del disegnatore José Muñoz, ospite oggi a Palermo e domani a Trapani per un doppio appuntamento estivo all'insegna del fumetto internazionale.
[...]
Dal jazz al noir, Sicilia e Argentina hanno protagonisti, reali o immaginari, in comune, eppure non sempre compatibili. «Molti grandi musicisti argentini sono di origini siciliane, uno fra tutti, voglio ricordare, Ignazio Corsini, una delle colonne del tango, originario di Troina. Eppure se guardo al mio lavoro, non credo che il detective Sinner possa essere paragonato al vostro Montalbano. Del commissario di Camilleri non ha la solarità e la voglia di godersi la vita, sono diversi gli ambienti e non c'è di certo l'antico godimento dei vostri popoli a fare da sfondo alle sue storie, per altro ambientate a New York».
[...]
Marta Occhipinti
 
 

F, 9.8.2017
Un vecchio mistero sconvolge Vigàta
La rete di protezione, di Andrea Camilleri, Sellerio, 14 euro
Cliccare qui per l'articolo in pdf
Liana Messina
 
 

TV program - Seznam, 9.8.2017
Komisar Montalbano: Stejné možnosti
:1 Dnes 00:40 › 02:15
Krimi It. (2005) (97 min)
It., 2005
 
 

La Sicilia (ed. di Ragusa), 11.8.2017
Scicli, set Commissariato Montalbano apre al pubblico per un mese
Dal 14 di agosto al 14 settembre il piano terra del Comune, dove da anni viene girata la famosa serie tv, resterà aperto ai visitatori

Scicli (Ragusa) - Apre il set del commissariato di Salvo Montalbano al piano terra del Comune di Scicli. A darne l’annuncio, e a fissare lo storico appuntamento, il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, e l’assessore alla cultura Caterina Riccotti. Grazie a un accordo raggiunto con la Palomar e con il suo presidente, Carlo Degli Esposti, che ha mostrato grande attenzione all’investimento culturale sul territorio e al legame fra la fiction e i luoghi in cui lo sceneggiato tv viene girato da 19 anni, il Comune aprirà il sito culturale per un mese, dal 14 agosto al 14 settembre.
L'apertura sarà garantita dalla stessa cooperativa sociale di tipo B affidataria della gestione dei siti culturali, che ha coinvolto giovani con diverse abilità nel ruolo di ciceroni. Sono state abbattute alcune barriere architettoniche e il sito sarà accessibile a tutti, nel segno dell’inclusione e della partecipazione condivisa alla cultura e alla sua fruizione. Il costo del biglietto sarà di tre euro. Dopo l’apertura straordinaria e sperimentale del sito, il Comune e la Palomar siederanno a un tavolo per pianificare una strutturazione organica del servizio di apertura del sito set cinematografico. Dal 14 agosto al 14 settembre il commissariato sarà visitabile dalle 10 a mezzanotte. Estesa la fruizione degli altri siti comunali (palazzo Spadaro, chiesa di Santa Teresa e stanza del questore al Municipio) dalle 10 alle 23, anzichè fino alle 22.
 
 

Notizia locale, 11.8.2017
Visto da me
La rete di protezione

L’estate, è cosa risaputa, fa spesso rima con indagini e col gusto tutto unico di abbandonarsi – riparati sotto ad un ombrellone – al fascino del mistero. Ed esiste un solo commissario che da anni ci fa vivere appieno nel sole della Sicilia e sentirne l’odore del mare ma questa volta “La sveglia si misi a sonare di malo”. “Montalbano sono” è tornato e la voce di Andrea Camilleri lo mette alle prese con un doppio mistero. “È il primo romanzo che ho scritto da quando sono diventato cieco – ha dichiarato lo scrittore – l’ho dettato alla mia collaboratrice che ormai parla e scrive il vigatese meglio di me”.
Due casi da risolvere, dunque, con l’abilità lucida e analitica del Commissario ma anche con la sua scalpitante insofferenza. Il primo riemerge dal passato e si intreccia magistralmente con l’altro, che proietta Salvo in un presente/futuro, quello dei social, tra blog, profili twitter e pagine facebook.
Vigàta si è animata di una brulicante eccitazione, ed è diventata il set di una fiction svedese, ambientata negli anni ’50. Mentre un gruppo di uomini armati invade la classe III B, della scuola frequentata dal figlio del vice commissario, Mimì Augello. Il caso ci permette di conoscere più da vicino Augello e di riflettere sugli equilibri, anche i più delicati, dove nessuno è mai del tutto colpevole ma neppure del tutto innocente.
Così ancora una volta ci ritroviamo a casa, in Sicilia, anche se casa nostra davvero non è, e la lettura è irresistibile, anche se Montalbano non brilla più di freschezza.
Roberta Mochi
 
 

Santa Fiora, 12.8.2017
Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia
Giuseppe Fabiano presenta il suo saggio
Sala del Popolo, ore 17:30


 
 

RagusaNews, 12.8.2017
Si gira in autunno nel ragusano La mossa del cavallo
Sarà in costume

Scicli - E' ormai ufficiale. Gianluca Maria Tavarelli dopo "Il giovane Montalbano" e "Maltese - Il romanzo del Commissario" tornerà a breve sul set per girare una serie realizzata sempre dalla Palomar di Carlo Degli Esposti. Il film per Rai Uno è La mossa del cavallo, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri.
Il casting è in via di definizione, ma voci non confermate [voci sbagliate, NdCFC] parlano della presenza sul set di Gérard Depardieu.
I luoghi sono quelli del Commissario Montalbano. Sarà un film in costume, con costi di produzione molto elevati.
 
 

Corriere Tv, 13.8.2017
Turismo da fiction, il «pellegrinaggio» alla casa del commissario Montalbano
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Nel borgo di Punta Secca nel Ragusano affari aumentati del 300%. I commercianti: «Grazie Camilleri»

È la casa del Commissario più famoso d’Italia. E, soprattutto d’estate, diventa meta di pellegrinaggio del turismo cosiddetto «da fiction». Cioè di quanti vogliono sentirsi un po’ dentro il l set della fortunata serie tratta dai racconti di Andrea Camilleri. Così anche la segnaletica di Punta Secca, frazione del comune di Santa Croce Camerina (Rg), si è dovuta adeguare. Tutte le strade portano a via Aldo Moro 44, proprio nella piazzetta antistante la Torre Scalambri. È una mattinata ventosa, il mare è «incazzusu» come spesso appare in tv e tutto intorno, è un vidiri e svidiri di souvenir, bar, ristoranti e rosticcerie che parlano una sola lingua: il vigatese.
Il borgo
Gli abitanti del borgo, 132 circa, portano pazienza. «Ni rumpemu i cabasisi? Ma che sta dicendo? A noi i turisti ci piacciono. Portano picciuli, soldi», racconta ridendo la signora Flavia seduta su una panchina verniciata a nuovo. Poco distante, si ferma un bus carico di tedeschi. Tutti «armati» di cellulari e telecamere per immortalare il B&B che ospita l’appartamento di Salvo Montalbano. Un posto quasi sempre «sold out», perfino per la troupe televisiva costretta a prenotare mesi e mesi prima di girare.
La cucina
Non potevano mancare in questo set naturale «Gli arancini di Montalbano». Chi ha fatto copia e incolla del titolo di uno dei racconti dello scrittore siciliano è il signor Iozzia che però si è sprecato in inventiva per tirare fuori arancini tutti gusti più uno: pistacchio e mozzarella, pesce spada, con il gorgonzola, alla carbonara, oltre al classico ragù: «Da quando c’è stato il boom della fiction, il nostro volume d’affari è aumentato del 300%. Tutto questo grazie a Camilleri. E alla produzione della Rai che ha ambientato le storie del commissario da noi , nel ragusano». Per la «raggia» degli agrigentini che si sono così visti strappare i luoghi (e i guadagni) così magistralmente descritti dal maestro Camilleri.
Nino Luca
 
 

TV Spielfilm, 13.8.2017
01:45 SERVU
Der junge Montalbano
Sa 26.08. 01:45 - 03:25
ServusTV Deutschland
Wh. von 22.10 Uhr
San Calorio, Krimiserie, 100 Min.
Staffel 1, Folge 3/6

Commissario Montalbano erhält Verstärkung: Vize-Commissario Augello soll ihn von nun an bei seinen Ermittlungen unterstützen. Doch der junge Commissario ist nicht sehr erfreut. Als der Diebstahl von 365 gebrauchten Korken gemeldet wird, schiebt Montalbano die Aufgabe seinem neuen Helfer zu. Währenddessen verschwindet am San Calorio-Fest ein dreijähriges Mädchen. Einige Stunden später taucht es unversehrt wieder auf. War das Mädchen Opfer einer Entführung?
 
 

RagusaNews, 14.8.2017
Francesco Merlo: le parole contengono malintesi
Il sillabario

Ragusa – Le parole non somigliano alle cose che nominano. Perchè contengono malintesi. E' un peccato che uno degli eventi culturali più importanti dell'estate iblea sia stato pubblicizzato poco e male. Eppure, la presenza di Francesco Merlo a Marina di Ragusa, ospite della libreria Ubik, è stato uno dei momenti di ossigeno puro nella programmazione di eventi celebrativi del nulla che questa terra si autoimpone.
“Sillabario dei malintesi” (Marsilio Editori) il libro del giornalista catanese, oggi editorialista di Repubblica, già del Corriere della Sera, capace di raccontare l'Italia di oggi con fioretto letterario, sciabola da cronista.
[...]
La letteratura, tuttavia, salva l'Italia. Come nel Commissario Montalbano, quando Salvo risolve tutte le inchieste individuando sempre il colpevole.
“Una volta chiesi a Camilleri: perchè Montalbano le azzecca tutte? Andrea rispose: la letteratura, in Italia, colma l'atto mancato. Quello che la realtà non ci dà, ce lo offre la letteratura”.
Giuseppe Savà
 
 

RagusaNews, 15.8.2017
E sul set ufficio spuntò la foto del papà e della mamma di Montalbano
Inedito

Scicli - E chi l'avrebbe mai detto che avremmo visto persino la foto, scattata verosimilmente negli anni 50, di genitori, innamorati, e in bianco e nero, del Commissario Montalbano?
Accade anche questo nel commissariato set cinematografico, aperto al pubblico lunedì 14 agosto, dal Comune di Scicli, per la durata di un mese.
Tre foto campeggiano simbolicamente in quell'angolo di Cinecittà ritrasferito a Scicli dopo lo sfratto del 2002.
Anzi, quattro foto. Quella di Giovanni Falcone, quella di Paolo Borsellino, quella di Sergio Mattarella e infine quella di due siciliani sbiaditi, che vogliamo pensare siano i genitori di Salvo.
Vedere, per credere.
 
 

MilanoNera, 16.8.2017
La rete di protezione

Al commissariato di Vigata è un raro momento di calma e Montalbano è piuttosto nirbuso perché non se lo può godere in santa pace. Una troupe svedese sta girando una fiction ambientata negli anni ‘50 del secolo scorso dando al paese un aspetto così falso che a Montalbano viene voglia di restarsene tappato in casa. A turbare questa calma apparente intervengono due episodi. Un ingegnere in pensione mostra al commissario dei vecchi filmini super otto girati dal padre negli anni ‘50 e che riprendono, anno dopo anno e fino alla sua morte, solo un pezzo di muro, cosa che lo incuriosisce moltissimo. Contemporaneamente avviene un’incursione armata nella scuola del figlio di Mimì Augello ( il vice di Montalbano) da parte di due figuri mascherati e dal comportamento insolito per dei malviventi. Ci vorrà tutto il fiuto del commissario per districare la matassa dei due misteri che si riveleranno essere accomunati, in maniera sorprendente, dallo stesso movente.
In La rete di protezione, con ironia e battute esilaranti, Camilleri prende in giro in maniera brillante l’improbabile gemellaggio tra le città di Vigata e Kalmar voluto dalle autorità vigatesi e dagli svidisi. Un gemellaggio che viene celebrato con un banchetto a base di finghirfud -’na serie di cosuzze che si ponno mangiari sulo con le dita- e un inno svedese reso irriconoscibile dalla banda musicale locale.
Dal racconto fa capolino anche un tema più serio: la solitudine dei nostri adolescenti perennemente connessi al web in un mondo globale, senza confini e senza relazioni vere, dove il bullismo a volte ha conseguenze tragiche sui ragazzi più fragili.
La rete di protezione è in assoluto uno dei racconti più divertenti di Camilleri con una riflessione un po’ amara sul mondo in cui i nostri ragazzi si trovano a crescere oggi.
Elena Assanelli
 
 

gonews, 17.8.2017
Santa Fiora intitola il suo teatro ad Andrea Camilleri
La struttura comunale intitolata allo scrittore, cittadino onorario del borgo amiatino

 
 

Il Teatro comunale di Santa Fiora dal 14 agosto 2017 ha un nome: Andrea Camilleri. Con una cerimonia semplice e riservata alla presenza dello scrittore e concittadino Andrea Camilleri è stata scoperta la targa che rende evidente la volontà dell’amministrazione comunale. Insieme a Camilleri era presente Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora, Isabella Dessalvi, assessore al turismo, Luciano Luciani, consigliere con delega alla cultura, e i familiari dello scrittore.
“Finalmente si è realizzato il mio sogno – commenta Andrea Camilleri – per tutta la vita ho sognato di avere un teatro e ora ne ho uno intestato a me. La mia commozione, la mia gratitudine per i miei concittadini per il sindaco e il consiglio comunale è profonda e durerà finché io durerò.”
“Il Teatro comunale – ha detto, Balocchi – è un patrimonio culturale vivo di Santa Fiora ed è proprio per sottolineare la volontà di renderlo sempre di più un centro dove ruotino e abbiano spazio le idee di artisti, che abbiamo voluto dedicarlo a una persona come Camilleri. Siamo molto fortunati ad averlo come concittadino, così rimarrà per sempre con noi. La nostra scelta vuole essere un’indicazione di un modello di intellettuale, un invito e un esempio, un gesto di affetto.”
 
 

Sestri Levante, 18.8.2017
Arena Conchiglia
Maruzza Musumeci
dal romanzo di Andrea Camilleri
edito da Sellerio Editore

adattamento Daniela Ardini Pietro Montandon
con Pietro Montandon
scene Giorgio Panni Giacomo Rigalza
regia Daniela Ardini
 
 

Gazzetta del Sud, 18.8.2017
L'ultimo romanzo di Camilleri
Salvo Montalbano dentro... la rete
Ben due "indagini" molto atipiche che s'intrecciano
Cliccare qui per l'articolo in pdf
Patrizia Danzè
 
 

ViviEnna, 18.8.2017
Enna. Giunta revoca in autotutela delibera contributo di 50 mila euro per il film “Il casellante”

Enna. Sono slittate in autunno le riprese del film “Il casellante” tratto dal romanzo di Andrea Camilleri.
Le motivazioni sono da ricollegare a un debito che la società produttrice ha con il fisco. Il Comune di Enna l’ha scoperto mentre stava per concedere il contributo (50 mila euro) pattuito tra le parti.
La giunta ha così revocato in autotutela la delibera: «Rimaniamo convinti che è una grande idea per promuovere il territorio attraverso questa esperienza cinematografica che trasformerebbe Enna nella Vigata di Camilleri ma – spiega il sindaco Maurizio Dipietro – come amministratori pubblici abbiamo il dovere di salvaguardare il denaro pubblico ed anche di fronte al solo dubbio era giusto fermarci ed attendere».
Pare infatti che la società di produzione abbia un debito di oltre 900mila euro con il fisco, una cifra considerevole di fronte alla quale il comune di Enna si è fermato in attesa di chiarimenti. La produzione ha così deciso di posticipare le riprese del film in attesa che venga trovata una soluzione. Lo staff insieme al regista Rocco Mortelliti erano già stati a Enna lo scorso fine luglio visitando già i luoghi dove girare alcune scene del film mentre le riprese erano previste dal 28 agosto e si sarebbero dovute alternare tra Enna e Selinunte con un cast di tutto rispetto con Gerard Depardieu, Nino Frassica, Leo Gullotta, Alessandro Rugnone ed Alessandra Mortelliti.
Se la questione si risolverà, ha assicurato il sindaco, «anche attraverso un’altra società produttrice, resta alto il nostro interesse perchè siamo consapevoli del valore che questo film possa avere su Enna»
 
 

Abbadia San Salvatore, 19.8.2017
Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia
Giuseppe Fabiano presenta il suo saggio
Teatro Servadio, ore 17:30


 
 

The Guardian, 19.8.2017
Saturday's best TV: Inspector Montalbano; Child Genius – The Final
The Sicilian sleuth returns to our screens, as the search for the nation’s brightest young brainbox concludes

Inspector Montalbano
9pm, BBC4
Luca Zingaretti’s Italian detective Salvo is back for another season of Sicilian sleuthing and heading back to Vigàta, much to the eternal chagrin of his long-distance missus Livia. This week, it’s the case of a 70-year-old prostitute strangled in her flat. Respected in town, she was sitting on a fortune, too. BBC4 can continue to try to persuade itself and others that this show is highbrow because it’s European, but Italo-Bergerac remains daft as a brush.
Ben Arnold
[...]
 
 

Guide TV SFR, 19.8.2017
Téléfilm policier
Commissaire Montalbano
Déconseillé aux moins de 10 ans
Inédit
Dimanche 20 août à 20h55 sur France3
Durée: 2h
Réalisé en 2017 par Alberto Sironi
Avec Luca Zingaretti (Salvo Montalbano), Marcello Mazzarella (Cosimo Barletta), Cesare Bocci (Mimi Augello), Peppino Mazzotta (l'inspecteur Fazio), Angelo Russo (Agatino Catarella), Valentina Lodovini (Giovanna Pusateri), Beatrice Arnera (Alina Camera), Alice Canzonieri (Stella Lasorella)
Musique Franco Piersanti
Note de SFR: 2 sur 4

Tout n'est pas noir ou blanc chez Montalbano. Dans cet épisode, c'est la victime qui cumule tous les vices.
Résumé
Cosimo Barletta, un ingénieur de 60 ans, est retrouvé mort dans sa villa, tué d'une balle dans la nuque. Aucune effraction n'étant constatée, Montalbano et son adjoint Fazio supposent que le tueur, ou la tueuse, pourrait être un proche de la victime. Les investigations menées auprès des enfants de Barletta et du voisinage font apparaître que l'homme était froid, cruel et sans scrupule. Il avait causé la ruine de beaucoup de monde à Vigata en pratiquant l'usure. Amateur de jeunes femmes, il savait aussi les faire chanter pour les maintenir sous sa coupe. L'enquête se complique lorsque Montalbano apprend que l'ingénieur a été empoisonné avant d'être abattu...
 
 

La Repubblica (ed. di Napoli), 20.8.2017
I detective dell’anima, da Ricciardi a Montalbano

Salvo Montalbano, Luigi Alfredo Ricciardi e Jean-Baptiste Adamsberg: che cosa unisce questi tre nomi e li tiene insieme? Prima di tutto, la professione. I tre, infatti, sono commissari di polizia. Non esistono naturalmente in carne e ossa. Appartengono alla stirpe di quegli eroi di carta che entrano nella nostra immaginazione e non la abbandonano più. Montalbano, ovvio ricordarlo, è il poliziotto che Camilleri ha inventato più di venti anni fa e che è passato attraverso innumerevoli avventure. Svolge il suo lavoro in un luogo mitico che si chiama Vigata. Si tratta di un paese che non c’è. Non esiste sulla carta geografica, ma pure ha una realtà indiscussa. Vigata ha la concretezza delle cose autentiche senza bisogno di prova.
Luigi Alfredo Ricciardi è il personaggio amatissimo di Maurizio De Giovanni. Vive in una città autentica come Napoli: con le sue feste, le sue strade, i suoi riti, i drammi nascosti in ogni angolo. Le inchieste che conduce non riguardano il mondo di oggi. Riportano alla Napoli del 1931-32, quando il fascismo dettava legge e imponeva i suoi comandamenti. E non era facile essere un poliziotto libero nelle decisioni.
Jean-Baptiste Adamsberg è, invece, commissario di brigata a Parigi. Della capitale non ha però nessuna traccia. Viene dalle montagne e ha conservato i tratti di un comportamento spesso inadeguato. Veste a caso. Accoppia male i colori. Si muove con una libertà incontrollabile in mezzo al suo lavoro, che esigerebbe ordine e rigore.
Al di là del mestiere che collega questi tre nomi, c’è poi una coincidenza. A distanza di qualche mese sono apparsi tre libri che li vedono protagonisti: “La rete di protezione” di Camilleri, “Rondini d’inverno” di Maurizio De Giovanni e, appena pubblicato, “Quand sort la recluse” di Fred Vargas. Sono storie che, in modi diversi, scavano nel passato. Riportano a galla strati di verità dolorose, spesso insostenibili. Frugano in zone sepolte della vita, dove i confini stessi tra bene e male si confondono.
Che cosa, dunque, tiene insieme, in maniera non superficiale, tre personaggi di mondi così distanti? Innanzitutto l’intimità che hanno stabilito con il lettore. Il numero di libri che li concerne li ha resi familiari come vecchi conoscenti. Ogni storia nuova accende la voglia di ritrovare vecchi amici, di cui conosciamo gusti, tic, passioni, insofferenze. Vogliamo sapere a che punto è il rapporto con la vita che hanno intorno e dentro di loro. Che cosa sono diventati o stanno diventando i loro amori, le amicizie che li circondano, le contraddizioni della loro esistenza. Ogni libro costituisce un capitolo nuovo di questa realtà che ci attrae e ci coinvolge: con tutta la ricchezza delle sue facce.
Le somiglianze non finiscono qui. C’è un aspetto ulteriore e decisivo, che permette di ragionare su Montalbano, Ricciardi e Adamsberg come commissari di una stessa specie. In modo simile, essi dipendono dal grande modello che Simenon ha incarnato nel commissario Maigret. Il personaggio di Simenon ha un carattere specifico che lo distingue dai grandi prototipi di Auguste Dupin di Edgard Allan Poe e di Sherlock Holmes di Conan Doyle.
Il detective per eccellenza, Holmes, sembra non avere passioni o sentimenti. Non ha neppure conoscenze che vadano al di fuori del campo rigoroso del suo lavoro. A un allibito dottor Watson, che ha appena scoperto che il suo amico ignora che la terra gira intorno al sole, Holmes annuncia che farà di tutto per dimenticare una nozione che non gli serve. A lui compete conoscere unicamente la natura dei veleni, i tipi di armi o argomenti affini. Il sapere che va oltre questi settori è ingombrante e perfino nocivo. Chi indaga utilizza unicamente le operazioni del cervello. Risolvere un caso significa sciogliere un enigma. Illuminare le sue incognite e spiegarle. Il poliziotto «svelando il “come” e il “perché”, e ammanettando il “chi”, risarcisce i lembi strappati dell’armonia universale e s’incorona legislatore del cosmo turbato» (Gesualdo Bufalino).
Indagare è altra cosa per Maigret e i suoi discendenti. Naturalmente anch’essi sono protesi a dare risposte a eventi oscuri. Ma si muovono con un altro passo. Seguono percorsi più incerti e perturbanti. Non sono distanti dalla realtà che osservano. Anzi sono coinvolti e partecipi. Il contatto con il male li avvolge e li turba. Non è solo il cervello a dirigere i loro passi. Le emozioni li accompagnano e spesso li guidano. La fine di un’inchiesta non è mai una vittoria senza residui. Resta l’amaro di un viaggio doloroso dentro la «matassa ’ntricata che è l’anima dell’omo in quanto omo».
Montalbano incrocia, nel suo cammino, destini che portano dentro di sé sofferenza e risentimento. Il commissario rispecchia sulla propria coscienza le ferite dei crimini altrui. Più che condannare o assolvere, assiste allo strazio che questi rivelano. Una stessa considerazione si può fare per il commissario Ricciardi. Egli vede i morti che popolano ogni angolo della città. Ascolta le parole che hanno sussurrato nel momento ultimo della loro vita: imprecazioni, attestati di amore, sorpresa. Questi frammenti assediano la mente. Non danno pace. Si parano davanti agli occhi e scivolano nelle orecchie. Chiedono un sollievo al loro dolore. Davanti a questo triste spettacolo il mondo di Ricciardi non può essere felice.
Adamsberg, nelle sue inchieste, rinuncia addirittura a seguire i protocolli della ragione. Sfida ogni regolarità cartesiana. Si abbandona a sensazioni. Si affida a presentimenti e a suggestioni. Segue un flusso di idee sparse e senza senso, che non sa da dove provengano e dove lo conducano. Solo così riesce a vedere nelle ombre più spesse. E trova una soluzione dove nessuno l’avrebbe cercata o intravista. Questi commissari, più che agenti dell’ordine, sono piuttosto detective dell’anima. Ci accompagnano dove il buio è più fitto: dinanzi a verità che possono essere perfino insopportabili. Per queste ragioni sono nostri compagni di strada. E, impazienti, noi aspettiamo ogni volta il capitolo nuovo della loro vita di carta.
Matteo Palumbo
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 20.8.2017
“Le chiacchiere di paese la mia palestra in Sicilia”
Ha girato con Sofia Coppola e Woody Allen ma non ha mai vinto un premio. Nino Frassica, re Mida dell'auditel nelle sue apparizioni tv, sta girando la seconda stagione de "La mafia uccide solo d'estate. La serie" e avrà un ruolo nel film "Il casellante" dal romanzo di Camilleri, al fianco di Gerard Depardieu. La sua palestra è stata Galati Marina, a Messina, dove torna in vacanza. «Lì ho imparato l'arte del cazzeggio. Prendevo le chiacchiere che sentivo in paese, le mettevo in fila e le trasformavo in spettacoli comici". La svolta della sua carriera fu l'incontro con Arbore. "All'epoca esisteva solo il telefono e la posta per contattare una persona. Cercai il suo numero e gli lasciai una messaggio nella segreteria telefonica per spiazzarlo e incuriosirlo. Dissi: "Sono un mio ammiratore, al tre stacco. Tre, due uno". Chiusi la telefonata senza lasciare il mio numero. Quando lo richiamai mi fissò un appuntamento. Ora, a dicembre, faremo una reunion con il cast al completo di Indietro tutta"

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Dopo questa pausa estiva tornerà in Sicilia?
«A novembre girerò per il cinema "Il casellante" tratto dal romanzo di Andrea Camilleri. La regia sarà di Rocco Mortelliti e nel cast ci sarà Gérad Depardieu».
Giorgio Caruso
 
 

Portail Free, 21.8.2017
Audiences TV: "Cloclo" avec Jérémie Renier devance "Commissaire Montalbano"

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France 3 s'impose en seconde place de ce match des audiences grâce à la série italienne Commissaire Montalbano : près de 2,4 millions de fidèles ont été convaincus par ce nouvel épisode, soit 12,3% du public.
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La Sicilia (ed. di Agrigento), 22.8.2017
Porto Empedocle. Reportage da contrada S. Calogero Napolitano, dove degrado e inquinamento comandano
Bomba ecologica dimenticata
Cumuli di rifiuti e avanzi di ogni genere (anche tossici) dove vivono sessanta famiglie

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Contrada San Calogero Napolitano è "nobilitata" dalla presenza della casa in cui il giovanissimo Andrea Camilleri trascorreva alcuni giorni di villeggiatura estiva.
Un immobile diruto, circondato dagli sterpi, delimitato per il rischio di crollare, un tempo individuato come sede della fantomatica fondazione Camilleri.
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Francesco Di Mare
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 23.8.2017
Lingua e dialetto, le scelte di Pirandello
L'OPINIONE. In un saggio scrisse che la letteratura vernacolare rimane nei confini regionali ma tradusse per Musco
L'ESEMPIO. Chissà che effetto farebbe sostituire i termini siciliani di Camilleri con un italiano forbito
IL REGISTA. Michele Placido regista dei "Sei personaggi" per lo Stabile di Catania L'attore Pippo Pattavina ha criticato la sua scelta di sicilianizzare il testo e ha lasciato il cast La replica: "Solo inflessioni dialettali"

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Ma torniamo in Sicilia: che effetto farebbe sostituire la parlata contaminata di uno dei personaggi di Andrea Camilleri, al centro della sua epopea dialettale, con battute recitate in italiano forbito? Ma si potrebbe pure ipotizzare il caso opposto: ossia individuare uno dei protagonisti dei romanzi borghesi di Camilleri (quelli pubblicati da Mondadori), ambientati nella Roma bene, affollati da esemplari della classe medio-alta, e farlo imprecare in vigatese… In ciascuno di questi casi , ogni qual volta si volesse forzare la mano si snaturerebbe inevitabilmente la cadenza di un autore.
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Salvatore Ferlita
 
 

ANSA, 24.8.2017
Ciak Il casellante da testi Camilleri
Regia di Mortelliti, genero scrittore. Partecipazione Depardieu

Ragusa - Inizieranno a fine mese ad Enna le riprese del film 'Il casellante', per la regia di Rocco Mortelliti, genero di Andrea Camilleri, che porta sul grande schermo uno dei racconti del 'ciclo mitologico' dello scrittore di Porto Empedocle. Si parte il 28 agosto, poi le riprese si svolgeranno anche a Scicli e Selinunte. Il film, interpretato da Alessandra Mortelliti e Alessandro Rugnone, vede la partecipazione di Gerard Depardieu.
[In realtà non c'è ancora nulla di sicuro riguardo all'inizio delle riprese del film, NdCFC]
 
 

Live Sicilia, 25.8.2017
"Il casellante"
Un film da Camilleri con il genero e la nipote
Il film con Depardieu si girerà a Enna. Scene anche a Selinunte e Scicli.

Palermo – Le riprese inizieranno a fine settembre. E nel cast ci sarà posto anche per il grande Gerard Depardieu, scrive oggi il Giornale di Sicilia. Il film è “Il casellante” , tratto dall'omonimo racconto di Andrea Camilleri. Si girerà per lo più a Enna ma ci saranno location anche a Selinunte e a Scicli, ormai set camilleriano per eccellenza. La storia, un'amara vicenda di amore e violenza, è ambientata negli anni '40 ed è già stata trasposta a teatro da Giuseppe Di Pasquale con il mattatore Moni Ovadia. Ora, dopo lunga gestazione, vedrà la luce anche il film. Finanziato con 123.200 euro dalla Sicilia Film Commission della Regione siciliana, il lungometraggio camilleriano è un prodotto tutto in famiglia. Il regista, infatti, è Rocco Mortelliti, genero di Camilleri, già regista de La scomparsa di Patò, altro film tratto da un libro dell'illustre suocero e finanziato dalla Regione. Non solo: interprete del film sarà Alessandra Mortelliti, figlia del regista e quindi nipote di Camilleri. Che aveva già recitato al cinema tra l'altro ne La scomparsa di Patò, scritto dal nonno e diretto dal padre, ma anche in tv, ne Il giovane Montalbano e ne Il Commissario Montalbano. Dove arrivò, raccontò lei stessa a Famiglia Cristiana, perché il regista Alberto Sironi la notò a teatro e le fece un provino. Una coincidenza pazzesca, che meriterebbe un racconto del maestro Camilleri. Magari da trasporre al cinema in un film di Mortelliti.
Salvo Toscano
[In realtà non c'è ancora nulla di sicuro riguardo all'inizio delle riprese del film, NdCFC]
 
 

Castelvetrano News, 25.8.2017
Il casello di Selinunte pronto al restauro per il film di Camilleri. Tra un mese il primo ciak

Tra un mese con molta probabilità inizieranno le riprese del film “Il casellante”, che vedrà protagonista di questo film basato sul racconto di Andrea Camilleri, per la regia di Rocco Mortelliti, genero del famoso scrittore siciliano.
Una presenza importante quella del famoso attore francese Gerard Depardieu, grande estimatore del famoso scrittore siciliano. Il regista ha detto a proposito delle scene film: “che a Selinunte esiste un suggestivo casello ferroviario (con tutta probabilità sarà il n. 11) dove passa l’unica tratta di ferrovia a scartamento ridotto. E’ stata una fortuna averlo trovato”.
Una storia che si sviluppa tra Porto Empedocle ora chiamata “Vigata” nelle fiction di Montalbano.
Le riprese inizieranno ad Enna, poi Selinunte, Scicli. Il Casello ferroviario all’ingresso della Riserva Orientata del Belice sarà molto probabilmente ristrutturato con i fondi della produzione. La storia si sviluppa negli anni 40 del secolo scorso durante il periodo fascista.
Il protagonista è Nino, che ha perso due dita a causa di un incidente sul lavorio, ma è felice perché non può partire per la guerra e gli viene appunto assegnato il lavoro di casellante sulla linea Portro Empledocle - Castelvetrano, che significa uno stipendio assicurato e una casa dove potere portare la ragazza che ama Minica.
Nino ama cantare e suonare il mandolino con l’amico Totò.
Quando intonano inni fascisti con musiche da mazurca vengono arrestati. Minica resta sola e viene stuprata. Ma da chi? Insomma una storia struggente con un mito Gérard Depardieu che vedremo a Selinunte.
Vi riproponiamo uno splendido video realizzato da Dario Prinzi proprio nei pressi dei luoghi in cui saranno girate le scene del film.
 
 

TvTv, 27.8.2017
Sat.1 emotions 20:15
So 27. August
Sonstiges, I 1999
Commissario Montalbano
Staffel 1, Folge 1 von 2, Der Dieb der süßen Dinge

Vigàta wird Schauplatz von zwei Aufsehen erregenden Morden: Zunächst wird auf einem Fischerboot ein Tunesier von der Mannschaft der italienischen Küstenwache erschossen – angeblich aus Versehen. Außerdem wird der Geschäftsmann Lapècora erstochen im Aufzug seines Wohnhauses aufgefunden. Commissario Montalbano beginnt mit den Ermittlungen, und langsam kristallisiert sich heraus, dass es eine Verbindung zwischen den Morden gibt.
 
 

TV Spielfilm, 27.8.2017
Der junge Montalbano
Sa 09.09. 01:25 - 03:00
ServusTV Deutschland
Das dritte Geheimnis, Krimiserie, 96/95 Min.
Staffel 1, Folge 5/6

Commissario Montalbano erhält einen merkwürdigen Brief. Darin wird er auf eine Reihe von Unfällen auf Baustellen aufmerksam gemacht, bei denen es offenbar nicht mit rechten Dingen zugegangen ist. Eine Warnung vor einem neuerlichen Unfall kommt jedoch zu spät, wieder gibt es ein Opfer. Die Polizei findet heraus, dass es sich bei dem verunglückten Maurer um einen verdeckten Ermittler handelt. Könnte ein Mafioso hinter der Unfallserie stecken?
 
 

Corriere TV, 28.8.2017
Arriva Topalbano, l’omaggio di Topolino a Camilleri
Il numero in edicola dal 30 agosto omaggia lo scrittore per i suoi 92 anni con un’intervista ma anche con una storia che vede Montalbano in versione fumetto

Due investigatori speciali di nuovo insieme: Topolino indaga con Topalbano per la terza volta. Il numero di Topolino in edicola dal 30 agosto omaggia Camilleri per i suoi 92 anni (che compirà il 6 settembre) non solo con un’intervista ma anche con una storia a fumetti che vede Montalbano in versione fumetto. La storia inizia nella Valle dei Templi, e prosegue poi a Vigatta, il paese del Commissario che qui però acquista una “t” in più. A parte il cognome modificato, il Salvo a fumetti ha tutte le caratteristiche del personaggio originale, anche se ne vengono accentuati il lato burbero e schietto e le sue piccole manie e idiosincrasie. Nel fumetto fa anche la sua comparsa Catarella, diventato per l’occasione Quaquarella. Molti dialoghi, come nel romanzo e nella serie Tv, sono in siciliano. Per Corriere in anteprima un video riassunto della storia dal titolo Topolino e la Giara di Carriddi.
Stefania Carini
 
 

Rai News, 28.8.2017
Andreatta: si conferma successo internazionale
Tv: Montalbano conquista la Francia, la fiction ottiene il 12,3%
France 3 con l'episodio 'Un covo di vipere' ha battuto in prima serata France 2

Dopo la straordinaria stagione in cui ha raggiunto su Rai1 più di 11 milioni di spettatori, il Commissario Montalbano continua il suo cammino in Francia: con l'episodio 'Un covo di vipere' ('Un nid de vipères' nella versione francese) domenica scorsa France 3 ha superato nel prime time France 2, totalizzando 2,4 milioni di spettatori e raccogliendo il 12.3% di share.
"E' un'ulteriore conferma dell'appeal internazionale del Commissario creato da Andrea Camilleri: un personaggio forte della sua ironia e della identità siciliana, un local che ancora una volta dimostra la forza d'attrazione global", dichiara Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction.
"Intergenerazionale e internazionale, Montalbano è una serie in grado di parlare veramente a tutti. Un testimonial della qualità della fiction della Rai, un classico che non finisce di incuriosire e un ambasciatore del Paese, delle sue bellezze, del suo patrimonio d'arte, dei suoi paesaggi - conclude Andreatta - in Europa e nel mondo".
 
 

media & sipario, 28.8.2017
Quando il Tocco dell'Artista diventa Teatrale e del Regista
Da quando è morto il calzolaio Maranon è l'esercizio di stile teatrale messo in scena da Giulia Oliva per mettersi e mettere alla prova la propria classe di allievi del corso di teatro per non professionisti sviluppato da Fita Viterbo

Viterbo - Completando il cast con altri attori non professionisti, sempre orbitanti nell'area di copertura della Federazione Italiana Teatro Amatori (una delle due associazioni più rappresentative della passione teatrale italiana), Giulia Oliva (regista e docente) ha portato in scena un garbato racconto ispirato a sua immensità Andrea Camilleri e all'ingombrante personaggio che tanto successo ha ottenuto nelle televisioni di mezzo mondo (e anche nelle librerie).
Il poliziotto protagonista di questa indagine ha - ovviamente - cambiato nome, ma mantenuto la qualifica (commissario Valenti).
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Trattandosi della prova finale di un corso di studi - il terzo organizzato dalla sezione viterbese della Federazione - è probabile che al debutto non seguano altre repliche, ma nella scrittura di Camilleri c'è ancora veramente molto da esplorare.
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Silp Cgil Magazine, 29.8.2017
“I poliziotti sono miei amici, il romanzo poliziesco è la mia vita”
Intervista allo scrittore e regista Andrea Camilleri
"I tagli alla sicurezza? Si taglia l'indispensabile, di questa politica penso tutto il male possibile"
"Ho incontrato molti poliziotti che sono diventati amici per me perché sono uomini, non caporali"

Il nome di Andrea Camilleri, inevitabilmente, richiama per molti di noi la magia della terra siciliana, il fascino dei suoi libri e quel meraviglioso personaggio che è il Commissario Montalbano, destinato per altro “a sparire senza morire”, come annunciato recentemente dallo scrittore. Lo abbiamo intervistato con grande piacere per il Silp Cgil Magazine e ne è venuta fuori una conversazione davvero interessante.
Regista, sceneggiatore, intellettuale, scrittore e poeta. Quale delle sue peculiarità ritiene preminente rispetto alle altre, se ve n’e’ una preminente?
“Se devo scegliere una definizione opterei per contastorie. Attenzione non cantastorie - tra l’altro sono stonato come una campana - ma un raccontatore di storie originali nel senso che i miei racconti sono delle mutazioni della realtà. Come ho sempre detto, io non ho fantasia, so invece come prendere spunto dalla realtà e poi ricamarci sopra”.
Il Commissario Montalbano è uno dei personaggi che ha avuto più successo. Come nasce l’idea di questo funzionario di polizia?
“Siccome tutti i romanzi che avevo scritto prima di Montalbano erano atti composti senza rispettare logiche temporali e narrative, mi decisi ad un certo momento a fare una specie di compito in casa che rispettasse tutte le regole della scrittura più o meno tradizionale. Volevo in altre parole mettermi in ‘gabbia’ e quale gabbia migliore del romanzo poliziesco?
Qual è il significato più profondo che la guerra di Montalbano le trasmette e ci trasmette?
“A questo non posso rispondere io. Ogni lettore e ogni spettatore televisivo ha un suo Montalbano nel quale identifica una parte di se stesso. Io posso dire che il “mio” Montalbano mi somiglia solo nella curiosità verso l’uomo (e la donna, naturalmente)”.
L’utilizzo della lingua siciliana che cosa rappresenta nei suoi libri?
"Vorrei una volta in più chiarire un equivoco: io non scrivo in dialetto siciliano. Il vigatese - forse è il modo più semplice per definirlo - è una lingua in realtà inventata che suona come il siciliano, che ha però delle parole e forme verbali che non esistono in siciliano. Ho avuto la fortuna che i miei lettori si sono appassionati a questa lingua, l’hanno voluta capire e oggi mi permettono, laddove possibile, una libertà sempre maggiore nell’invenzione del vigatese”.
La mafia e le organizzazioni criminali sono il paradigma delle sue opere? Quale evoluzione del fenomeno mafioso ha visto dal dopoguerra ad oggi?
"Non sono in grado in poche parole di parlare dell’evoluzione della mafia negli ultimi settant’anni, però per me non rappresenta un paradigma. Nei romanzi di Montalbano certo che si incontra la mafia, ma quasi sempre si tratta di un fenomeno messo in secondo piano; non ne posso negare l’esistenza ma non intendo darne dignità letteraria”.
La politica, spesso, si riempie la bocca con la parola “sicurezza”. I fatti dicono, però, che sulla sicurezza spesso si taglia e si disinveste? Che cosa pensa?
“Di questa politica ne penso tutto il male possibile perché tagliare quello che è indispensabile a un’opera di prevenzione e di lotta contro il malaffare significa oggettivamente aiutare il malaffare stesso”.
Che cosa vuol dire, oggi, fare il poliziotto in Sicilia, secondo lei?
"Non vivo in Sicilia da più di sessant’anni quindi non posso rispondere adeguatamente. Però ho un nipote che fa il poliziotto ad Agrigento e mi sembra che lo faccia con rigore e onestà mostrando la vera faccia dei siciliani”.
Lei con la sua Fondazione è concretamente vicino alle vittime del dovere, alle famiglie dei poliziotti che hanno perso la vita. Che cosa rappresentano le divise per lei?
“Sono molto contento che la Fondazione continui a lavorare. Per me le divise contato poco, contano piuttosto le persone che l’indossano e grazie proprio a Montalbano ho avuto la possibilità di incontrare molti poliziotti che sono diventati per me degli amici proprio per il loro saper essere uomini e non ‘caporali’”.
Cosa racconta ai giovani che la incontrano?
"A seconda di quello che mi domandano. Io non intendo minimamente salire in cattedra, racconto della mia esperienza di vita nel bene e nel male”.
Molti poliziotti sono sfiduciati e magari per “consolarsi” si tuffano in buon libro di Camilleri. Cosa vuol dire ai tanti agenti suoi fans?
“C’è una parola nella domanda che francamente mi spaventa: sfiducia. Non è possibile immaginare una vita che non contempli in alcuni momenti un sentimento di non fiducia, non fiducia nella famiglia, nel lavoro, negli amici. Però non si può poi coincidere con quel sentimento, Se un buon libro aiuta, ben venga!”
Massimo Montebove
 
 

Topolino n.3223, 30.8.2017
In questo numero torniamo in Sicilia dal commissario Topalbano...
Topolino e la giara di Cariddi
Sceneggiatura: Artibani Francesco
Disegni: Mottura Paolo



Editoriale del Direttore
Cari amici di Topolino…
Il 6 settembre Andrea Camilleri compirà 92 anni. Questo numero è il nostro regalo per lui!

Tra qualche giorno sarà il mio compleanno e, dopo la indimenticabile vendemmia-regalo dello scorso anno, sono qui a godermi una nuova sorpresa, ma questa volta per… interposta persona, grazie a un dono involontario arrivato dai nostri autori e dalla mia redazione.
In questi giorni, infatti, festeggia il suo 92° compleanno anche il grandissimo amico e Maestro Andrea Camilleri e la festa che gli abbiamo preparato sulle pagine del Topo è diventata un regalone anche per me. Perché mi fa così felice, è un onore averlo proprio qui, tra le nostre pagine. In versione fumetto e in carne e ossa.
In realtà il regalo lo fa lui a noi nell’intervista esclusiva dedicata a tutti i lettori, grazie anche al super Toporeporter Andrea (guardate da pagina 46 come sono belli Andrea&Andrea: ridono, discutono, chiacchierano, posano per le foto circondati da un’aura di tenerezza, amicizia, ammirazione e riguardo l’uno per l’altro… che magia!).
Parole dedicate soprattutto ai più giovani che si apprestano a tornare a scuola e che rendono decisamente più dolce e sensato il ritorno in classe. Io non vedrei l’ora di essere seduta al mio banco e di godermi il privilegio di poter imparare…
Grazie, Andrea e auguri di cuore da tutti noi!
Valentina
 
 

Francesco Artibani, 30.8.2017

La terza storia del commissario Topalbano è in edicola e devo ringraziare un po' di persone a partire dalla redazione, passando per Paolo Mottura che ha fatto un lavoro straordinario come sempre e arrivando a Irene Fornari e Andrea Stracchi che hanno dato dei colori incredibili a questa avventura.
E naturalmente grazie ad Andrea Camilleri per avermi permesso ancora una volta di giocare con il suo Montalbano e per le belle parole che ha detto nell'intervista.
La mia regola è "non essere mai contenti di niente" ma oggi posso fare un'eccezione.


 
 

Sicilian Post, 30.8.2017
Se il fumetto avvicina alla letteratura. Artibani: «Camilleri è entusiasta del nostro “Topalbano”»
Il topo più famoso del mondo torna per la terza volta in Sicilia al fianco del commissario Topalbano, pronto per una nuova avventura, scaturita dalla geniale penna dello sceneggiatore Francesco Artibani. «Il pubblico degli anni ’60 non temeva gli adattamenti dei grandi classici come la Divina Commedia, ma negli ultimi anni l’interesse è cresciuto di nuovo. Stiamo lavorando a grandi cose»

Cosa accade quando due protagonisti della cultura popolare come Topolino e il commissario Montalbano si incontrano in una terra atavica e misteriosa come la Sicilia? Su Topolino 3222 è stata pubblicata la storia “Topolino e la giara di Cariddi”, terzo episodio della saga di Topalbano e parte dell’ampio filone di parodie letterarie firmate Disney. Ma quali potenzialità nascondono queste parodie? Potrebbero divenire innovativi strumenti didattici? Affrontiamo la questione nell’intervista allo sceneggiatore di Topalbano Francesco Artibani.
LA GENESI DEL TOPO COMMISSARIO. «Per la realizzazione della prima storia, Topolino e la promessa del gatto – ha raccontato Artibani – ho incontrato Camilleri a Roma e insieme abbiamo discusso la trama e l’interpretazione disneyana del suo personaggio; l’avvio è stato quindi totalmente all’insegna della collaborazione ed è stata una delle esperienze più belle della mia carriera artistica. Per la stesura degli altri due episodi, lo scambio è avvenuto per posta elettronica, ma lo spirito di collaborazione non è mai venuto meno». Grande entusiasmo trapela dalle parole di Artibani, lo stesso che ha animato Camilleri alle prese con le avventure di Topalbano «Quando ho letto Topalbano disegnato – ha commentato il romanziere – mi sono emozionato tantissimo, è stato molto meglio del Nobel». La peculiarità di quest’adattamento è la creazione di un personaggio nuovo, che affianca il tradizionale Mickey Mouse: «È stata la redazione a proporre il personaggio di Topalbano, affidandomi poi la stesura della sceneggiatura, ovvero un riadattamento della trama e delle peculiarità del linguaggio di Camilleri per fumetti». Il personaggio del commissario Montalbano riscuote un grande successo in ogni sua declinazione ed è divenuto un fenomeno letterario e televisivo, celebre ben oltre i confini italiani. L’adattamento per fumetti ne è un’ulteriore conferma,«le prime due storie di Topalbano sono già state tradotte e distribuite in tanti paesi, dal Nord Europa al Brasile, luoghi precedentemente raggiunti dal romanzo e dalla fiction. Certo l’operazione di traduzione provoca la perdita della componente linguistica ma non sminuisce la notorietà del personaggio, che anzi mostra di non conoscere confini».
TANTI ILLUSTRATORI, MA UN SOLO TOPALBANO. L’ultima avventura di Topalbano prende vita grazie ai disegni dell’illustratore Paolo Mottura, ma lo sceneggiatore Artibani negli ultimi 4 anni ha lavorato allo stesso format con altri due abili fumettisti: Giorgio Cavazzano e Giampaolo Soldati. «Solitamente quando un personaggio in Topolino ha una sua identità, la realizzazione è affidata allo stesso disegnatore, per Topalbano è stato diverso. Cavazzano è il creatore della versione fumettistica del personaggio, una versione che si rifà a quella televisiva, rappresentando un commissario senza baffi, né capelli, con le sembianze dell’attore Zingaretti; i due artisti successivi chiaramente hanno ripreso quell’aspetto. Per me è costruttivo lavorare con fumettisti diversi perché scrivo la sceneggiatura tentando di tirar fuori il meglio da ogni artista. Mottura ad esempio oltre ad essere un ottimo disegnatore di personaggi disneyani, è anche un grande creatore di architetture e paesaggi, in quest’ultima sceneggiatura troverete quindi una diga, un cantiere, particolari paesaggistici che rendono alcune pagine grandi capolavori».
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Giulia Imbrogiano
 
 

CentroPagina, 30.8.2017
La grandezza dei falsi d’autore
Inizia con Giovanni Battista Pergolesi, il compositore più copiato al mondo, la 17esima edizione della kermesse che oltre al Massimo jesino coinvolge diversi comuni del territorio. Probabile la partecipazione dello scrittore Andrea Camilleri

Jesi – Inizia con lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi il XVII Festival Pergolesi Spontini, affidato all’ensemble francese “La Banquet Céleste” specializzata nel repertorio barocco. A cura della Fondazione Pergolesi Spontini, il Festival vanta un programma davvero interessante dedicato al falso d’autore.
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Potrebbe venire a Jesi anche Andrea Camilleri l’8 settembre: il compositore Lucio Gregoretti, infatti, lo ha incontrato a Roma per illustrargli il lavoro commissionato dalla Fondazione Pergolesi Spontini “Il colore del sole” (romanzo scritto da Camilleri e pubblicato nel 2007, ndr) e lo scrittore si è detto molto contento della produzione tanto da cercare di essere a Jesi per la messa in scena. Quella di venerdì prossimo sarà una prima esecuzione assoluta con la musica di Gregoretti: al centro della vicenda il diario di Caravaggio che Camilleri dichiara di aver avuto tra le mani in circostanze misteriose e da cui ha copiato alcune pagine.
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Eleonora Dottori
 
 

Anzio, 31.8.2017
Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia
Giuseppe Fabiano presenta il suo saggio
Villa di Nerone, ore 17:30


 
 

 


 
Last modified Saturday, November, 05, 2022