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RASSEGNA STAMPA

DICEMBRE 2020

 
La Stampa, 1.12.2020
Andrea Camilleri, ricordi di giochi
In un raffinato librino pagine preziose sull'infanzia dello scrittore

È stato pubblicato lo scorso ottobre in duecentoquaranta copie «numerate in macchina». Un piccolo libro che è un vero oggetto d’arte. Carta Tatami White, sovraccopertina carta mi-teintes, carattere Baskerville corpo undici. Edizioni milanesi Henry Beyle. Molto più di una chicca per bibliofili. Il volumetto contiene infatti elementi di rilievo che entrano di diritto nel complesso articolatissimo puzzle che compone la poetica di Andrea Camilleri. Si intitola «Piccola enciclopedia di giochi per l’infanzia» e riporta una relazione che lo scrittore tenne a Palermo nel 1997. Il tema trattato è molto personale, si affida ai suoi primi ricordi. In premessa la spiegazione: «La mia è una testimonianza datata, risale agli anni ‘27-‘35». Uno sguardo che si volge al passato e riesce a ritrovare l’immediatezza e la vivacità dell’infanzia. Leggere il libro è farsi un favore. Viene trasmessa tutta la gioia vissuta nell’organizzare e mettere in pratica i giochi. Grazie a una loro seria disamina, inoltre, se ne conoscono sistemi e regole. I nomi sono evocativi e melodiosi. «Cavaseddru», «Cippu», «Manulesta»… roba seria per circoli di bambini con occhi vispi e pantaloni corti. Come giocatore, a quel che pare, Andrea Camilleri aveva grande competenza. Racconta che era una prova di bravura gareggiare a «Giammarita», tentando di far rimbalzare sul mare quieto un «ciottolo levigato». E che prova di impegno era confezionare con carta e colla di farina il più leggero e alato dei «cumerdiuni», aquilone dalla lunga coda di anelli che doveva riuscire a volare. L’operazione richiedeva una perizia che forse oggi sfuggirebbe ai più. Si studiava il problema nei particolari e si risolveva. Esperienza e talento permettevano «l’individuazione di una corrente ascensionale ottimale, cioè intermedia tra punti estremi di velocità e di forza».
La trottola di legno, sempre pronta in tasca con relativo «lazzo» di avvio, era un gioco a portata di chiunque, ritenuto proprio da giorni feriali come in genere quelli che probabilmente avevano diffusione strettamente locale. I resoconti che li illustrano sono imperdibili. Il primo era conosciuto come «aggibbari», sintetica espressione che equivaleva più o meno a raccogliere una sfida, starci. La spiegazione descrive il materiale necessario al gioco: «Per poter giocare a gibbari era indispensabile munirsi prima di un certo numero di bottoni che si razziavano in casa». Il gioco si incentrava su un bottone che veniva tenuto seminascosto tra le dita. Bisognava indovinare il numero esatto dei suoi fori, quelli necessari a cucirlo sulla stoffa. «La risposta non era facile: spesso bottoni enormi avevano solo due fori, bottoni minuscoli ne ho visti con sei». Indovinare significava aggiudicarsi il bottone e non era esito da sottovalutare. Lato pratico ed entusiasmante della tenzone, la possibilità aggiuntiva di disputarla solo a gesti, senza parole. Ciò consentiva di metterla in atto nei contesti meno sospettabili. Nel tornare con la memoria a uno specifico frangente di quel gioco condotto in silenzio, il compiacimento di Camilleri è evidente: «due miei compagni di classe usavano giocare quando uno dei due si trovava impegnato alla lavagna. Il gioco, in questo caso, era seguito da tutti con gran divertimento. Solo il maestro non s’accorgeva di niente».
Di taglio decisamente artistico, l’allestimento del cosiddetto «cuncirtinu». I bambini si riunivano sotto la guida di un coetaneo «improvvisato maestro». Ogni esecuzione, nata dal puro estro improvvisativo del momento, aveva il pregio dell’unicità: «Naturalmente nessun pezzo eseguito nel corso del “cuncirtinu” era replicabile». Il concertino includeva, oltre alle voci soliste, l’impiego di svariati strumenti. Di sicuro impatto, quelli a percussione: due pietre «firrigne» sbattute l’una contro l’altra, due rametti di «fèrula» usati nello stesso modo, «u cocò», sorta di tamburo rudimentale ricavato da un recipiente di creta. Non erano da meno gli strumenti a fiato. Leggendaria la sempreverde «pàmpina», foglia dalla quale si potevano trarre suoni. Il pastorale «friscalettu» di canna, riservato agli esecutori più virtuosi, «pochi gli eletti che lo sapevano usare». Il panciuto «bùmmulu», contenitore solitamente destinato a mantenere fresca una piccola riserva d’acqua, si rivelava utile risuonatore per la produzione di note più scure. Necessitava di parecchia attenzione realizzare «u frischettu»: veniva messo a punto lavorando con abilità un «osso» di albicocca dal quale si estraeva parte del seme. Quindi si suonava mantenendo lo strumento poggiato «contro i denti di davanti e lì tenendolo incastrato tra labbra e gengiva, senza bisogno di usar le mani che intanto potevano adoperarsi su uno strumento a percussione». Simili slanci interpretativi non erano però privi di rischi: «Certe volte, nel raptus musicale, “u frischettu” veniva ingoiato dall’esecutore».
Brevi annotazioni e commenti. I quadri a rilievo noti ai lettori di Andrea Camilleri sono ben presenti. Al solito, chiari e incisivi. E con una gradazione in più. Un’affettuosità delicata che traspare anche quando il tono si addentra nella piccola divagazione erudita e si concede il piacere dell’indagine etimologica. Ogni cosa resta molto vera, sincera. Colorata. In un mondo immerso nella luce intatta di quei giorni. Al centro dell’interesse il gioco ingenuo, semplice, quello che i bambini in ogni epoca e in ogni luogo tendono a replicare in modo simile. Il trattatello si avvia facendo riferimento al dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, «Giochi di fanciulli». Certo non è un caso. Camilleri osserva infatti che al cospetto di quell’opera, «non c’è visitatore che non ricerchi, tra gli ottantaquattro raffigurati in una sorta di strepitosa e magica antologia visiva, i giochi della propria infanzia». Se ne trae una lezione che ha portata universale. Certi progetti di giochi diretti dalla fantasia infantile, soprattutto se lasciati al loro corso spontaneo, non cambiano mai, «continuano ad esistere come giochi elementari e primari, da praticare come rito ludico basico, magari se poi, con gli anni, si passerà a giochi assai più complessi e supportati da oggetti prima meccanici e, adesso, elettronici. Gli oggetti di quei giochi erano (e fortunatamente continuano ad essere) rigorosamente poveri: un pezzo di stoffa, una pietra, un bastoncino». Nel volumetto, il piccolo Andrea risulta disegnato con precisione. La sua figura di bambino di tanti anni fa non ha perso lo smalto. Seguendo le sue avventure sembra di vederlo. Le mani affondate nelle «sacchette», pronto a cavare sempre un nuovo bottone e a provocare lo sfidato con furbesco e irresistibile sorriso: «Ci aggibbi ccà?»
Rita Italiano
 
 

Ufficio Stampa Rai, 1.12.2020
RAI 1 01 DIC 2020, 21:25
Una piramide di fango per il "Commissario Montalbano"
Su Rai1 con Luca Zingaretti

Ritorna "Il commissario Montalbano” con l'episodio del 2016 , dal titolo La piramide di fango, martedì 1 dicembre alle 21.25 su Rai1, con Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Sonia Bergamasco e Teresa Mannino.
È notte fonda e piove a dirotto. Un uomo, in mutande e canottiera, gravemente ferito, corre disperatamente su una bicicletta, fino a entrare in un cantiere che ormai è tutto un pantano. Con le ultime forze che gli restano, va a infilarsi in una grossa tubatura della condotta idrica in costruzione. È là che viene trovato cadavere, la mattina seguente. È stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. Si tratta del trentacinquenne Gerlando Nicotra, contabile della stessa impresa edile di quel cantiere dove è morto, e viveva con la bellissima moglie tedesca, Inge. È un caso assai complesso e strano e il commissario se ne rende subito conto: tanto per cominciare di Inge non c’è più nessuna traccia, sparita. Inoltre Gerlando e Inge non vivevano soli, come tutti credevano: nell’abitazione ci sono tracce di una terza persona, che stava là con loro, un uomo che nessuno conosce, probabilmente anziano. E nella casa vi erano anche delle pistole, sia nella camera dei Nicotra, sia in quella del misterioso ospite. Il caso Nicotra s’intreccia ben presto col tentato omicidio subìto da Saverio Piscopo, un muratore che aveva cominciato a parlare con la giornalista Lucia Gambardella delle irregolarità commesse dall’impresa presso cui lavorava. La Gambardella è una cronista coraggiosa e combattiva e da tempo lavora a un’inchiesta sugli appalti truccati a Vigata. L’edilizia è spesso il terreno fertile per accordi segreti fra politica e criminalità, ma il commissario capisce al volo che la donna ha messo le mani in qualcosa di molto, molto pericoloso e cerca in ogni modo di suggerirle cautela e di proteggerla. Si rende anche conto che, chi ha tentato di fare fuori Piscopo, ci proverà ancora e miracolosamente riesce a salvare il muratore da un nuovo attentato. Ormai è più che sicuro: la morte di Nicotra e i tentativi di uccidere Piscopo hanno a che fare con un enorme giro di corruzione e malaffare riguardante varie imprese edili della provincia…
 
 

Novara Today, 2.12.2020
Il "Modello Camilleri"... da Varallo Pombia in tutta Italia
Al via la prima edizione del concorso letterario nazionale "Modello Camilleri"

Quando in piena pandemia, durante la prima ondata epidemica del nuovo coronavirus che colpì il nostro Paese, Giuseppe Amato - dirigente dell'Istituto comprensivo di Varallo Pombia - chiese e ottenne l'intitolazione della scuola che presiede allo scrittore e sceneggiatore Andrea Camilleri, promise una serie di iniziative a cornice di questo evento. La più importante di queste, ovviamente, non poteva che essere l'organizzazione di un concorso letterario in onore del Maestro siciliano. L'iniziativa che stava prendendo forma già durante l'estate scorsa è stata bandita pochi giorni fa dall'Istituto che orgogliosamente detiene lo status della prima scuola Andrea Camilleri d'Italia.
Il "Modello Camilleri per giovani scrittori", così è stato nominato il premio letterario, è rivolto a tutti gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado d'Italia e consiste nella presentazione di opere di narrativa inedite che, seguendo la peculiarità dello stile di Camilleri, dovranno affiancare alla lingua italiana espressioni dialettali tipiche delle regioni di appartenenza. Il concorso ha lo scopo non solo di stimolare e valorizzare la produzione letteraria di giovani scrittori, ma anche quello di preservare le particolari origini linguistiche di ogni zona del nostro Paese che arricchiscono la nostra lingua. Questo presume anche un confronto tra diverse generazioni, soprattutto in quelle regioni in cui l'uso del dialetto sta a poco a poco perdendosi, preservato solo dai membri più anziani della società.
Dunque un concorso letterario ma anche etnico-sociale che avrà una "Giuria di Qualità"- composta da membri scelti fra scrittori, critici e cultori di lettere - a valutare gli elaborati pervenuti secondo i tre parametri della "forma", del "contenuto" e della "comunicazione". I candidati potranno inviare le loro opere fino alla mezzanotte del 31 gennaio 2021, la partecipazione è gratuita. Saranno premiati i primi tre classificati che si aggiudicheranno pc e tablet, oltre alla targa celebrativa e una selezione di testi di Camilleri. Per tutte le altre informazione come la modalità d'iscrizione o le caratteristiche editoriali richieste per l'elaborato si rimanda al bando pubblicato sul sito dell'Istituto "Andrea Camilleri"di Varallo Pombia.
Giacomo Bianco - Istituto comprensivo "Andrea Camilleri" di Varallo Pombia
 
 

Seriépolis, 2.12.2020
Latinoamérica
Europa Europa estrena la nueva temporada del ‘Comisario Montalbano’ este domingo 6 de diciembre

Europa Europa acompaña al famoso Salvo Montalbano con el estreno de la nueva temporada de la serie más popular de la escena televisiva italiana Comisario Montalbano. Con récords de audiencia, los últimos dos episodios “Salvo amado, Livia mía” y “La red de seguridad” adaptan la penúltima novela publicada por el escritor Camilleri antes de su fallecimiento y ambos son dirigidos por el propio protagonista Luca Zingaretti, quien recogió el legado de Alberto Sironi, eterno director de la ficción a lo largo de más de 20 años, que falleció, igual que Camilleri, el año pasado.
El domingo 6 de diciembre a las 20 hrs (Chile) se estrena el capítulo “Salvo amado, Livia mía“. Una joven es asesinada en el archivo municipal de Vigàta. Aunque es su lugar de trabajo, nadie entiende por qué estaba allí, ya que las oficinas permanecían cerradas por reformas. Las investigaciones sacan a la luz la variada personalidad de la víctima, sus múltiples vidas y el vínculo con Livia, la eterna novia de Montalbano. Uno tras otro, varios personajes son considerados sospechosos del crimen, solo para ser luego exonerados ante la falta de evidencia, en un juego de vueltas sin fin.
En tanto, el domingo 13 de diciembre a las 20 hrs (Chile) se estrena el capítulo “La red de seguridad”. El pequeño centro de Vigàta está convulsionado por la llegada de un equipo de televisión sueco. De hecho, el pueblo se convierte en el set de una ficción. Todo el lugar está involucrado e incluso la estación de policía jugará un papel importante y la ubicación donde opera Montalbano podría convertirse en un salón de baile. La ciudad está atravesada por un gran movimiento debido a que están llegando actrices suecas, precedidas por una reputación de gran belleza, hasta el punto de poner en crisis a muchas uniones familiares. En este contexto, hay una historia que involucrará al comisario. Por un lado, Salvo es sorprendido por un misterio que tiene sus raíces en el pasado. Por el otro, debe lidiar con otro enigma que lo obliga a ganar experiencia con las redes sociales. Por lo tanto, la historia ofrece diferentes puntos de partida, comenzando por la reflexión intertextual sobre el arte televisivo y la interacción digital.
 
 

Affaritaliani.it, 2.12.2020
Ascolti tv, Floris batte Berlinguer-Giordano. Montalbano stravince contro l'Atalanta
Ascolti tv, Il Collegio 5 lancia Rai2 sul podio e batte Le Iene Show. Porta a Porta al 10,5%. Bene Amici di Maria De Filippi su Italia 1 in seconda serata

Ascolti tv, Il Commissario Montalbano (in replica) batte l'Atalanta (in diretta)
Il Commissario Montalbano è più forte anche della Champions League e vince gli ascolti tv di martedì 2 dicembre. Rai1 ha conquistato 4.275.000 spettatori con il 17.1% di share e battuto il match di Champions League Atalanta-Midtjylland che ha convinto 2.937.000 spettatori con il 10.7% di share su Canale 5 (la scorsa settimana Lazio-Zenith San Pietroburgo aveva fatto il 9,33% e 2,539 milioni).
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France inter, 3.12.2020
"Le manège des erreurs", d’Andrea Camilleri
Cette semaine, ce n’est pas une nouveauté que vous nous proposez, mais un plaisir de lecture renouvelé depuis des années : une nouvelle enquête, intitulée "Le manège des erreurs", du fameux commissaire Montalbano, le héros d’Andrea Camilleri, décédé en juillet 2019 à l’âge de 93 ans…
Le manège des erreurs de Andrea Camilleri. Traduit de l’italien (Sicile) par Serge Quadruppani, paru aux éditions Fleuve noir

Je n’ai pas résisté. Je ne me lasse pas de la saveur des aventures de Montalbano qui fait partie de ces personnages devenus familiers, dont on prend des nouvelles de livre en livre. Toujours avec plaisir.
Andrea Camilleri a marqué l’histoire du roman policier, sa série, traduite dans le monde entier, restera comme un classique du genre.
Elle a commencé en 1994, avec La forme de l’eau. Une trentaine de volumes ont été publiés depuis. Et elle n’est pas achevée puisque 5 épisodes sont encore inédits en français.
Pourquoi ne se lasse-t-on pas de cette série ?
Grâce à sa langue principalement. Andrea Camilleri est sicilien, né à Porto Empedocle, qu’il a rebaptisée Vigata dans ses romans.
Depuis le début, il s’attache à rendre le « parler » traditionnel de l’île, celui qu’il entendait là-bas quotidiennement. Et pour cela il a inventé une langue à partir de l’italien et du sicilien, truffée de particularismes aussi bien au niveau des tournures et des expressions que de la syntaxe.
Et il faut saluer le travail d’orfèvre du traducteur, Serge Quadruppani, pour le faire entendre en français.
Le succès de la série tient aussi à son personnage, le commissaire Montalbano
Effectivement, Montalbano est une formidable réussite, bourru, sarcastique, un rien cynique même. Regard au laser et intelligence au couteau. Impossible de résister à son humour. Ni à son goût de la bonne chère. Dans ce nouvel épisode on salive à le voir s’occuper d’un plat de pâtes ‘ncasciata, cuites au four avec de la viande, du fromage, de l’aubergine, des petits pois, des oeufs durs et de la mortadelle.
À chaque nouvel épisode, c’est un plaisir de le retrouver, de voir ce qu’il devient.
Son nom est inspiré de celui de l’écrivain espagnol Manuel Vasquez Montalban
Oui, Camilleri appréciait beaucoup ses romans et son personnage, le célèbre détective Pepe Carvalho. Sans doute aussi s’est-il inspiré de Maigret. Camilleri avait une grande admiration pour Simenon.
Montalbano évolue au fil de la série. Et il y a une certaine mélancolie à le voir doucement vieillir. Dans ce nouvel épisode, il s’en inquiète sérieusement, comme ce soir où, rentré chez lui, il s’assoit pour contempler la mer…
Quelle est donc cette enquête en cours qui fait l’intrigue de ce nouveau roman ?
Elle est double. Montalbano et son équipe sont confrontés à une série d’enlèvements mystérieux de jeunes femmes, toutes employées de banque. Le problème, c’est qu’on les retrouve quelques heures après, elles ont été chloroformées, mais l’agresseur ne leur a strictement rien fait. Quel est son but ? En parallèle, la disparition d’un vendeur de matériel électronique dont le magasin a été incendié inquiète aussi beaucoup le commissaire.
L’intrigue est particulièrement retorse, très bien menée. Montalbano va accumuler les erreurs avant de découvrir la vérité. On tourne les pages, et comme d’habitude, on rit, parfois aux éclats, même si le fond est d’une grande cruauté. Camilleri est le maître de la comédie noire.
Michel Abescat
 
 

La Repubblica, 3.12.2020
Repubblica vi regala un Natale in giallo, da Camilleri a de Giovanni
Otto storie natalizie firmate dagli autori crime più amati: in edicola col nostro giornale, ogni sabato e domenica di dicembre. Ecco i titoli

Un Babbo natale assassino da cercare tra le corsie d’un ospedale, proprio nella notte della vigilia. Un “morto di passaggio” a Capodanno, in un albergo di provincia, un altro in una casa di ringhiera. Il cadavere di un sconosciuto tra i banchi del mercato, dopo la chiusura del giorno di festa.
Sono alcuni dei casi che i nostri lettori potranno risolvere, accompagnati dai loro investigatori preferiti, leggendo gli otto gialli a tema natalizio, con il meglio dei giallisti italiani e internazionali, che Repubblica regala ai suoi lettori a dicembre. Si comincia con una doppietta eccezionale: Capodanno di Andrea Camilleri (in edicola gratuitamente con il nostro quotidiano sabato 5 dicembre) e L’accattone di Antonio Manzini (6 dicembre).
In Capodanno il maestro Camilleri ci presenta due storie. Nella prima, il commissario Montalbano è in seria difficoltà: ha la febbre alta, ma è costretto lo stesso a uscire dal letto per risolvere un caso sul quale, con una certa rivalità, si è già messo al lavoro il suo vice Mimì: quello di un “morto di passaggio”, come lo definisce Catarella, in un albergo delle vicinanze. Nella seconda, il commissario vorrebbe trascorrere il Cenone a casa della cameriera Adelina, ma un furto che potrebbe coinvolgere Pasquale, il figlio di lei, rischia di far saltare il suo progetto.
Ne L’accattone di Antonio Manzini ritroviamo il fortunato personaggio del vicequestore romano Rocco Schiavone: si trova non ad Aosta, dove presta servizio, ma nella sua Trastevere. E qui, mentre come ad ogni ritorno nella sua città gli fanno visita i fantasmi e i dolori del suo passato, si trova a investigare su un cadavere ritrovato tra i banchi del vicino mercato rionale: un povero, un senzatetto che nessuno sta cercando, per il quale Schiavone vuole avere giustizia.
Sabato 12 dicembre è invece la volta di Un Natale di Petra, della scrittrice spagnola Alicia Giménez Bartlett. La sua amata poliziotta Petra Delicado (di recente interpretata in tv da Paola Cortellesi) e il suo vice Fermín Garzón si ritrovano la sera di vigilia tra le corsie di un ospedale. Cercano un killer, vestito da Babbo Natale.
Domenica 13 dicembre si passa dalla Spagna alla provincia italiana, con Marco Malvaldi e il suo Il Capodanno del Cinghiale, che vede in scena come sempre i vecchietti del del BarLume e il suo “barrista”, Massimo Viviani, impegnati a scoprire il responsabile di un delitto avvenuto nella cerchia della Loggia del Cinghiale, tra feste equivoche e strani rituali.
La settimana successiva, sabato 19 dicembre, con Un giorno di Settembre a Natale ci ritroviamo con un’altra beniamina degli appassionati del giallo: Gelsomina Settembre, il personaggio creato dallo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, qui alla sua prima apparizione. Assistente sociale in un consultorio dei popolari Quartieri Spagnoli, a Napoli, Gelsomina detta Mina riceve la visita di una vecchia conoscenza: Nanninella, cresciuta in un quartiere di povertà e spaccio e ora prostituta d’alto livello, in rotta con la famiglia di camorristi che governa quella zona della città.
Domenica 20 dicembre voliamo invece a Istanbul, dove la scrittrice turca Esmahan Aykol ambienta le avventure della sua libraia Kati Hirschel: in Rubacuori a Capodanno, Kati cerca di risolvere il mistero di una scomparsa che la preoccupa enormemente: quella della sua amica Lale, di cui non c’è più traccia.
Gli appuntamenti successivi con i nostri gialli di Natale sono previsti per giovedì 24 dicembre e per domenica 27 dicembre: si tratta si due titoli che ci riportano ai due capi opposti dell’Italia: a Milano, con Capodanno nella casa di ringhiera di Francesco Recami (giovedì 24 dicembre) e a Palermo con Come fu che cambiai marca di whisky di Santo Piazzese (domenica 27 dicembre).
In Capodanno nella casa di ringhiera ritroviamo il tappezziere-investigatore Amedeo Consonni e il microcosmo del condomio milanese in cui sono ambientate le storie di Recami, colpito a tradimento (ma da chi?) proprio subito dopo aver finito il cenone.
In Come fu che cambiai marca di whisky di Santo Piazzese, invece, il biologo-investigatore Lorenzo La Marca si ritrova sotto le feste a chiacchierare con l’amico commissario Vittorio Spotorno, che nel corso di una lunga, meditata bevuta gli racconterà una storia davvero inquietante.
Lara Crinò
 
 

ANSA, 4.12.2020
Nastri ‘serie tv’ a Montalbano, Gomorra e Amica geniale

Roma - Montalbano, L’amica geniale e Gomorra questi i premiati d’onore della ‘Serie d’Argento’ ovvero i ‘nuovi’ Nastri dedicati alla grande serialità annunciati dalla presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, Laura Delli Colli, in collegamento remoto con un ricco parterre di addetti ai lavori, tra cui Giancarlo Leone, Riccardo Tozzi, Nicola Maccanico, Domenico Procacci, Carlo Degli Esposti, Saverio Costanzo, Luca Zingaretti e Marco D’Amore. Una diretta streaming per questi premi – le prime cinquine arriveranno solo nel 2021 – anche in collaborazione con la Film Commission Regione Campania che a Napoli in questo momento domina i set più attivi e importanti di serie tv.
 
 

La Repubblica, 4.12.2020
Il giallo delle feste lo regala Repubblica

Sarà perché le giornate sono brevi e fredde, e le notti oscure e lunghe. Sarà perché nelle case splendono gli alberi di Natale e chi è solo e disperato lo è ancora di più; pochi sono gli scrittori di gialli che resistono alla tentazione di ambientare crimini e delitti nel periodo natalizio. Agatha Christie lo fece nel 1939, con il suo Il Natale di Poirot; il grande Simenon le rispose una decina d'anni dopo con Un Natale di Maigret, e persino oggi le belle firme della crime novel, anche nostrana, scelgono i giorni delle feste per mettere alla prova i loro detective.
Questo dicembre, dunque, Repubblica fa un regalo, anzi otto, ai suoi lettori: chi compra il nostro quotidiano ogni sabato e domenica avrà in omaggio un giallo a tema natalizio. Si comincia domani: insieme a Repubblica in edicola troverete Capodanno di Andrea Camilleri, dove sono riunite due storie del maestro. Nella prima, intitolata appunto Capodanno, il commissario Montalbano è in difficoltà: è riuscito a scansare un viaggio con Livia, ma è stato colpito dall'influenza. È quindi con «la faccia rossa e gli occhi sparluccicanti», e la febbre a quaranta che gli tocca affrontare l'indagine su un "morto di passaggio", come lo definisce Catarella, in un albergo delle vicinanze. Nella seconda novella camilleriana, Gli arancini di Montalbano, il commissario ha il gran desiderio di sedersi per il cenone alla tavola di Adelina, cameriera gourmet, per godersi i suoi mitici arancini: un furto che potrebbe coinvolgere il figlio di lei rischia di far saltare il progetto.
Domenica 6 dicembre è la volta di un altro beniamino dei lettori, il vicequestore Rocco Schiavone, che Antonio Manzini ci fa incontrare ne L'accattone. Tornato per le feste da Aosta, dove presta servizio, nella sua Trastevere, il poliziotto romano è come sempre perseguitato dai fantasmi del passato. Ma a scuoterlo dalla solitudine è un delitto apparentemente senza chiavi di soluzione: il cadavere di un senzatetto ritrovato tra i banchi del mercato rionale, per il quale Schiavone però decide di cercare giustizia. E nemmeno per un'altra poliziotta, la Petra Delicado di Alicia Giménez Bartlett, protagonista di Un Natale di Petra (in edicola il 12 dicembre) le feste portano serenità e riposo. Anzi, è proprio la sera della vigilia che Petra e il suo vice Fermín, abbandonata a malincuore la tavola imbandita, si ritrovano nel più grande ospedale di Barcellona in cerca d'un killer vestito da Babbo Natale. Domenica 13 dicembre si torna in Italia con Marco Malvaldi e il suo Il Capodanno del Cinghiale: i vecchietti del BarLume devono scoprire chi, nella sgangherata Loggia del Cinghiale, ha ucciso una giovane donna. Continuiamo il viaggio in Italia sabato 19 dicembre, con Un giorno di Settembre a Natale. La napoletana Gelsomina Settembre, il personaggio creato da Maurizio de Giovanni, fa qui la sua prima apparizione. Assistente sociale nei Quartieri Spagnoli, Gelsomina deve aiutare Nanninella, prostituta d'alto livello, in rotta con la famiglia di camorristi che governa la città. Domenica 20 dicembre voliamo invece a Istanbul, dove la scrittrice turca Esmahan Aykol ambienta le avventure della libraia Kati Hirschel: in Rubacuori a Capodanno Kati si trova ad affrontare un mistero speciale: la scomparsa della sua amica Lale. Gli appuntamenti finali con i nostri gialli di Natale sono per giovedì 24 dicembre e domenica 27 dicembre: In Capodanno nella casa di ringhiera di Francesco Recami (24 dicembre) ritroviamo il tappezziere-investigatore Amedeo Consonni e il microcosmo del condominio milanese in cui sono ambientate le sue storie, colpito a tradimento (ma da chi?) proprio subito dopo il cenone.
In Come fu che cambiai marca di whisky (27 dicembre) di Santo Piazzese, invece, il biologo-investigatore palermitano Lorenzo La Marca si ritrova sotto le feste a chiacchierare con l'amico commissario Vittorio Spotorno, che nel corso di una lunga, meditata bevuta gli racconterà una storia davvero inquietante.
Lara Crinò
 
 

La Voce delle Voci, 5.12.2020
Dante Troisi, quel diario che scosse l'Italia

“Il Diario, a parte le sue alte qualità di stile, arrivò a segno come un sasso su di uno stagno: che una tale denuncia fosse mossa da uno che consimili denunce doveva semmai giudicarle e mai promuoverle parve a dir poco blasfemo”.
Così Andrea Camilleri, amico ed estimatore del giudice-scrittore Dante Troisi (di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita), in un articolo del 1972 sulla rivista “Il Dramma” rievocava la portata rilevante, un vero choc letterario-politico, del Diario di un giudice nell’Italia del 1955. In anni più recenti (2012) il compianto scrittore siciliano lo avrebbe ribadito nella prefazione della ristampa del Diario per le edizioni Sellerio.
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Paolo Speranza
 
 

RaiNews24, 5.12.2020
Nastri d'Argento, grandi serie internazionali: i vincitori ringraziano

Luca Zingaretti e Marco D'Amore rispettivamente per Montalbano e Gomorra, come attori. Saverio Costanzo primo regista e sceneggiatore de L'amica geniale. Menzione all'esordio di Ludovica Nasti e Elisa Del Genio, Lila e Lenu' nella serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante. Sono i primi Nastri d'Argento dedicati alla grande serialità internazionale lanciati tra Roma e Napoli, un nuovo evento dei giornalisti cinematografici italiani, dedicato alle grandi produzioni italiane che viaggiano nel mondo conquistando sempre di più, con il pubblico, nuovi mercati anche internazionali
 
 

La Sicilia, 5.12.2020
Luca Zingaretti: «È stata un’avventura fantastica». Il produttore Degli Esposti: «Cercheremo di sfidare l’eternità di questo personaggio»
Nastri TV a Montalbano, L’amica Geniale e Gomorra

Montalbano, L’amica Geniale e Gomorra, questi i premiati d’onore della “Serie d’Argento” ovvero i “nuovi” Nastri dedicati alla grande serialità annunciati ieri dalla presidentessa del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, Laura Delli Colli. In collegamento remoto con un ricco parterre di addetti ai lavori, tra cui Giancarlo Leone, Riccardo Tozzi, Nicola Maccanico, Domenico Procacci, Maria Pia Ammirati, Carlo Degli Esposti, Saverio Costanzo, Luca Zingaretti e Marco D’Amore.
Una diretta streaming per questi premi – le prime cinquine arriveranno solo nel 2021 – anche in collaborazione con la Film Commission Regione Campania che a Napoli in questo momento domina i set più attivi e importanti di serie TV. Dice Laura Delli Colli di questa piccola rivoluzione: «In realtà saremmo dovuti partire a marzo, poi è successo quello che è successo, ma sono comunque contenta che questo progetto si realizzerà in pieno nel 2021 in cui ricorrono anche i 75 anni dei Nastri d’Argento». I vincitori dei premi per i protagonisti di questi anni così importanti nel successo delle serie, Luca Zingaretti e Marco D’Amore, hanno mandato il proprio grazie supportato dal fronte degli autori anche da Saverio Costanzo premiato per “L’amica geniale”, che ha scritto e portato al debutto con la prima serie, Ludovica Nasti e Elisa Del Genio le ex piccole Lila e Lenù de “L'amica geniale” saranno premiate come esordienti.
Luca Zingaretti: «Montalbano è stata un’avventura fantastica, una cavalcata meravigliosa. Mi porterò dentro per sempre le ore di chiacchierate con Andrea Camilleri, i mesi passati sul set a lavorare su Salvo e Alberto Sironi che per me è stato una figura paterna». Il produttore Degli Esposti, oltre vent’anni di successo con i numeri clamorosi del Commissario Montalbano – 36 film e 228 messe in onda senza contare le repliche – ricorda Camilleri e non sembra voler abbandonare per sempre il suo mondo, peraltro già affidato anche agli anni acerbi del Giovane Montalbano Michele Riondino. «Cercheremo con quello che verrà di sfidare l'eternità di questo personaggio. Dietro queste grandi serie campane e siciliane c’è un grande teatro che permette anche una grande televisione».
[...]
Francesco Gallo
 
 

Il Giunco, 6.12.2020
Pergamena: Beppe Corlito ci racconta il “Riccardino” di Camilleri
Andrea Camilleri
“Riccardino”
Seguito dalla prima stesura del 2005
Sellerio, Palermo, pp. 275 + 275

E’ nota la cronaca: nel 2005 a 80 anni Camilleri, presentendo l’avvicinarsi della morte, pensa di disfarsi del suo personaggio più famoso (e ingombrante), il commissario Salvo Montalbano. Allora scrive “l’ultimo romanzo”, in cui è descritta l’ultima indagine e la fine del commissario, non volendo farlo sopravvivere a se stesso, come era accaduto al personaggio Pepe Carvhaho, l’investigatore privato del grande giallista amico di Camilleri, Manuel Vàsquez Montalbàn, in omaggio al quale aveva dato il nome al commissario italiano. Lo deposita presso l’editore Sellerio con l’impegno di pubblicarlo solo postumo. Camilleri non muore e scrive molti altri romanzi della serie, nel 2016 decide di rivedere il romanzo, in particolare la lingua in cui è scritto, che nel frattempo si è evoluta “grazie anche alla fiducia dei … lettori, che … [lo] hanno seguito”. La presente edizione contiene le due versioni con analoga numerazione delle pagine ed è munita di due segnalibro di colore diverso che permette al lettore interessato di far paragoni puntuali, un’idea ingegnosa di cui ringraziare la Sellerio.
È un giallo: la trama non può essere svelata più di tanto per non sottrarre piacere al lettore. Riccadino è il nome della vittima, che viene ucciso con un colpo in pieno volto sotto gli occhi dei suoi tre amici. I quattro giovanotti, apparentemente irreprensibili sotto l’egida del vescovo Partanna, fanno tutto insieme: tre di loro lavorano presso la locale miniera di sale, mentre la vittima è un direttore di banca. Montalbano li denomina subito i quattro “muschitteri”, ma dal primo interrogatorio collettivo si rende conto che hanno qualche oscuro interesse in comune. L’indagine sembra portare nella direzione di un delitto “di corna”, cosa che non convince Montalbano. Nel corso di un colloquio privato con il vescovo Partanna, che è discendente di un altro vescovo preso di peso da una novella di Pirandello (e questa è la prima marca di contesto), di cui è nipote uno dei tre moschettieri, viene richiamato un episodio celebre: quello della foto del giovane che “ferma” il carro armato il giorno dopo la repressione dei moti cinesi di Piazza Tienanmen. Montalbano fa notare che il tank non potrebbe essere fermato se non ci fosse alla sua guida “un soldato invisibile ma esistente”, che disobbedisce agli ordini e non travolge il giovane. Due forme diverse di coraggio. Insomma la verità è diversa dalle apparenze. Questa “doppia verità” è una delle grandi passioni di Camilleri, un tema che riveniamo in molti dei suoi romanzi. Anche in questo caso l’assassinio risponde ad un gioco più complesso, un coacervo di interessi che coinvolge molti interessi locali, in primo luogo la mafia compresa una personalità del governo. All’epoca della prima stesura del libro il governo in carica è il Berlusconi ter, cominciavano a girare le indiscrezioni del coinvolgimento dell’ex-cavaliere e del suo entourage con la mafia, che rimane uno dei “non-detti” della storia italiana, almeno nelle aule dei tribunali, dove essa abitualmente viene ricostruita.
Questa è un’altra marca di contesto, che Camilleri mette tra i piedi del lettore perché rimanga attivo. A questo punto per la prima e l’ultima volta nella serie dei romanzi di Montalbano c’è un colpo di scena: nell’indagine interviene direttamente Camilleri, denominato “l’Autore”, che suggerisce al commissario una soluzione dell’indagine a lui gradita tramite fax. Montalbano risponde che non è per niente d’accordo e che questo allarga tra loro “una crepa esistente già da qualche tempo”. La situazione ha fatto sbizzarrire la critica e i recensori rapporti con Pirandello. A mio avviso, questo Autore-personaggio (presente in uno degli ultimi lavori teatrali di Camilleri, “Conversazione su Tiresia”, 2018) è solo uno dei tanti “doppi” presenti nel romanzo: il “doppio” è il vero tema. Tra i doppi presenti c’è in primo luogo quello tra Montalbano del romanzo (presentato come effettivamente esistente) e quello del personaggio televisivo, ricavato dall’Autore dalle indagini del commissario, tema presente fin dalle prime pagine del libro. Nello stesso fax di risposta è contenuta una spia semantica: “Cominci a fare confusione tra me e lui? e poi vieni a contare a me la minchiata del doppio”. Poi ci sono i doppi significativamente assenti da questo romanzo: sia quello “positivo”, il vice-commissario Mimì Augello, il fimminaro”, sia quello “negativo”, il dottor Pasquano, il medico-legale, cioè la voce critica oggettivante della scienza.
Come mai Camilleri ha questa passione per la questione del doppio? In tutti gli scritti di Camilleri si trova un solo motivo autobiografico, per quanto sarebbe un approccio riduttivo, e comunque alquanto superficiale. Utilizzando le categorie freudiane sappiamo che il doppio, il sosia, fa parte de “Il perturbante” (1919), cioè l’emersione di un non-detto, socialmente represso, solitamente di natura sessuale trasgressiva, ma qui la verità sessuale (il delitto di corna) viene esplicitamente negata oltre che descritta senza veli in vari passaggi. C’è un altro non-detto: quello politico-sociale, la commistione del malaffare con le istituzioni statali. E’ l’altra forma di ritorno del represso, che ha teorizzato sulla scorta dello scritto freudiano su “Il motto di spirito” (1905), Francesco Orlando, uno dei critici letterari più attenti ad una lettura psicoanalitica della letteratura. E’ questo piacere, che riemerge nel gioco degli specchi, in cui Camilleri è maestro, che tiene incatenato il lettore, oltre che la suspense del giallo.
Vi è un altro strumento di attivazione del lettore: l’uso della lingua sperimentale, che Camilleri è stato capace di ricavare dal dialetto siciliano, il vigatese. Non solo, come ha detto altrove Camilleri sulla scorta di Pirandello, il dialetto è la lingua degli affetti, del primitivo e dell’infantile (a proposito del ritorno del represso), ma tiene desta l’attenzione del lettore, che vuole capire anche le sfumature. Se si fa un paragone tra le due stesure del romanzo, quella del 2005 e quella del 2016, si può notare che le varianti sono solo sul versante della lingua e non della trama e la totalità dei cambiamenti va nella direzione di un approfondimento del dialetto. Salvatore Silvano Nigro, curatore del libro, nella sua nota di chiusura, ne ha rilevate tantissime, cosa che corrisponde anche alla mia lettura. Insomma con questo romanzo il lettore non può dormire.
Beppe Corlito
 
 

La Repubblica (ed. di Bologna), 7.12.2020
Ricordando Giuseppe D’Agata intellettuale mai sazio

Sono tra coloro che ricordano la messa in onda de "Il segno del comando", in un bianco e nero da televisore sfrigolante, con Ugo Pagliai e Carla Gravina. Uno dei leggendari sceneggiati Rai, anno 1971. Quando, moltissimo tempo dopo, conobbi Giuseppe D'Agata, scoprii che ne era lui l'autore. In realtà D'Agata era, ed era stato, tante altre cose: partigiano, medico, jazzista, scrittore di successo, sceneggiatore di cinema ("Il medico della mutua"), dipendente Rai, critico d'arte. Aveva vissuto a Roma, era infine tornato a Bologna con la moglie Lucia. Eros Drusiani e Franco Foschi, che gli sono stati amici, gli dedicano ora un memoir in due incontri e uno spettacolo: "Il Segno di D'Agata". Avrebbe dovuto svolgersi davanti a un pubblico, verrà trasmesso in streaming sul canale YouTube dell'associazione Orno Teatro (www.ornoteatro.it).
All'origine vi è il progetto di un libro in cui Giuseppe D'Agata racconta di sé e una vita «mai sazia», scandita da incontri straordinari (Eco, Camilleri, Trombadori, Evtuschenko, Ilja Ehrenburg, Giangiacomo Feltrinelli, Moravia, Sordi, Amidei…) durante alcune conversazioni registrate da Foschi.
Scomparso lo scrittore nel 2011, il libro non è stato pubblicato, ma esiste. Da esso è tratto il testo dello spettacolo. [...]
Brunella Torresin
 
 

Il Libraio, 8.12.2020
“Qui giace un poeta”: pellegrinaggi d’autore sulle tombe di scrittori e artisti
Cosa si prova – quali emozioni, ricordi, riflessioni scattano – quando ci si trova di fronte alla tomba di un artista amato? Che storia c’è, dietro quella lapide? E che storia c’è, dietro quel pellegrinaggio? Di questo scrivono gli autori e le autrici coinvolti nella raccolta “Qui giace un poeta”. Tra i protagonisti dei reportage, John Keats, Andrea Camilleri, Raymond Carver, Joe Strummer, Simone de Beauvoir, Emily e Charlotte Brontë…

Oltre cinquanta autori italiani e stranieri – tra scrittori, artisti, editori, giornalisti, librai e blogger – accomunati dalla passione per i viaggi sulle tombe di poeti e romanzieri. Tombe sfarzose, come quella di Oscar Wilde, o semplici lapidi in un prato, come quelle di Jack Kerouac e James Joyce, tombe ospitate in cimiteri celebri – il Père-Lachaise di Parigi o l’acattolico di Roma – oppure nascoste in mezzo a monti desertici, coperte dal segreto di un monastero, come quella di Javsandamba Zanabazar, artista e poeta mongolo, in patria venerato come un santo.
Tombe che raccolgono ossa e ceneri, niente di più, ma che sono spesso meta di trascinanti pellegrinaggi. Perché, quando si ama visceralmente un poeta o uno scrittore ormai morto e sepolto, non bastano le parole che ha lasciato, non sono sufficienti i diari, le lettere, le biografie e le autobiografie. Quando si ama qualcuno che non c’è più, arriva sempre il giorno in cui si fa irresistibile il desiderio di “vederlo ancora una volta”, andare a trovarlo dove giace per sempre.
Cosa si prova – quali emozioni, ricordi, riflessioni scattano – quando ci si trova di fronte alla tomba di un artista amato? Che storia c’è, dietro quella lapide? E che storia c’è, dietro quel pellegrinaggio? Di questo scrivono gli autori coinvolti nella raccolta Qui giace un poeta (Jimenez Edizioni): hanno compiuto il loro pellegrinaggio e lo hanno raccontato.
Alcuni di loro hanno scelto di descrivere che fine abbiano fatto, post mortem, alcune coppie celebri della letteratura, altri si sono avventurati anche tra tombe di personaggi che, nel loro ambito e a loro modo, potevano definirsi poetici. Insieme compongono un mosaico di pellegrinaggi letterari su tombe di poeti, scrittori e artisti, per parlare, attraverso la morte, della vita e dell’arte.
Gli autori dei viaggi sono Robert Forster, Massimiliano Governi, Luca Miele, Giorgio Ghiotti, Alessio Trabacchini, Nicola Manuppelli, Erik Simon, Claudio Damiani, Robert A. Emmons Jr., Marta Ciccolari Micaldi, Vins Gallico, Tyler Keevil, Umberto Pasti, Corrado Benigni, Sergio Escorcia, Mariagiorgia Ulbar, Gerri Kimber, Antonio Coletta, Giovanni Dozzini, Daniele Mencarelli, Angelo Ferracuti, Suzanne Rickard, Luigi Grazioli, Alberto Ricci, Marco Denti, Paolo Gulisano, Paolo Ciampi, Liliana Rampello, Claudia Vannucci, Mattia Bertoldi, Luca Brunoni, Massimo Tafi e Elisabetta Cacioppo, Brevevita Letters, Giorgio Biferali, Barry Gifford, Umberto Cutolo, Chiara Tartagni, Laura Ganzetti, Jessica Ferri, Lia Giachero, Lorena Fiorelli, Bob Dylan, Allen Ginsberg, Umberto Zapelloni, Liborio Conca, Luca Frazzi, Federico Pistone, Filippo Tuena, Simone Caltabellota, Matteo Trevisani, Alfredo Franchini, Giorgio Gizzi, Ginevra Lamberti, Giulia Depentor, Marco Magrini, Simona Pedicini, Lidia Bramani.
Le tombe protagoniste del volume sono quelle di John Keats, Sandro Onofri, Jack Kerouac, Andrea Camilleri, Vladimír Holan, William Butler Yeats, Robert Frost, Publio Virgilio Marone, Giacomo Leopardi, Walt Whitman, Raymond Carver, Rocco Carbone, Dylan Thomas, Jean Genet, François-René de Chateaubriand, José Asunción Silva, Dino Campana, Katherine Mansfield, Roberto Bolaño, Elio Vittorini, Camillo Sbarbaro, Ryszard Kapuscinski, Felicia Mary Frances Skene, Franz Kafka, Alejo Carpentier, Francesco Biamonti, J.R.R. Tolkien, Elizabeth Barrett Browning, Virginia Woolf, Edgar Allan Poe, Hermann Hesse, James Joyce, Muriel Spark, Luigi Pirandello, Guillaume Apollinaire, Ezra Pound, Honoré de Balzac, Oscar Wilde, Charles Baudelaire, Marcel Proust, Jean Paul Sartre / Simone de Beauvoir, Heinrich von Kleist / Henriette Vogel, Emily Brontë / Charlotte Brontë, Lee Krasner / Jackson Pollock, Vanessa Bell / Duncan Grant, Eloisa e Abelardo, Ayrton Senna, Antonio Gramsci, Joe Strummer, Javsandamba Gombodojin Eshidorj Zanabazar, Michelangelo Buonarroti, Giulio Parise / Arturo Reghini / Matila Ghyka, Giordano Bruno, Fabrizio De André, Monsieur Chouchani, Ettore Fenderl, Serge Gainsbourg, Richard Francis Burton, Carmelo Bene, Wolfgang Amadeus Mozart.
Antonio Prudenzano
 
 

Ufficio Stampa Rai, 8.12.2020
RAI 1 08 DIC 2020, 21:25
Su Rai1 "Il gioco degli specchi" per Montalbano
Diretto da Alberto Sironi con Luca Zingaretti e Barbara Bobulova

Nuovo appuntamento con "Il commissario Montalbano", martedì 8 dicembre alle 21.25 su Rai1, con l'episodio dal titolo Il gioco degli specchi., trasmesso per la prima volta nel 2013, con Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Andrea Renzi, Peppino Mazzotta, Angelo Russo e Barbara Bobulova. Una bomba di basso potenziale viene fatta scoppiare davanti alla porta di un magazzino. Si pensa a una minaccia per un pizzo non pagato, ma Montalbano è perplesso: il danno è assai scarso e il magazzino fra l’altro era vuoto. Inoltre il proprietario del magazzino, Angelino Arnone, nega in ogni modo di poter essere l’obbiettivo di quello strano attentato.
Il commissario però intuisce che il vero destinatario di quell’avvertimento potrebbe essere qualcuno che vive nel caseggiato attiguo al magazzino: la scatola con la bomba forse era stata lasciata davanti al portone e uno dei condomini, uscendo la mattina, ignaro, potrebbe averla spostata verso il magazzino per liberare il passaggio. In quella palazzina infatti vivono due pregiudicati: Carlo Nicotra, che è un pezzo grosso dei Sinagra, e Stefano Tallarita, uno spacciatore che lavora al soldo dello stesso Nicotra. Ma anche di queste due nuove piste Montalbano non sembra troppo persuaso: Nicotra è un boss, non è uomo al quale verrebbero mandati semplici avvertimenti, e Stefano Tallarita è in prigione, nel suo appartamento sono rimasti solo la moglie e il figlio Arturo, che non hanno nulla a che fare con i suoi affari. E difatti giunge al commissariato un nervoso Angelino Arnone, che, mostrando una lettera anonima appena ricevuta, confessa che quella bomba era una minaccia destinata proprio a lui. Arnone però non sa dirne il motivo, e tanto meno sa dire chi potrebbe essere la persona che gli ha indirizzato quell’avvertimento. Montalbano capisce che Arnone sta mentendo: qualcuno lo manovra e lo ha mandato là appunto per gettare fumo negli occhi alla polizia…
 
 

TPI, 9.12.2020
Ascolti tv martedì 8 dicembre: Il Commissario Montalbano, Il Collegio 5, DiMartedì
Ascolti tv martedì 8 dicembre 2020: auditel e share dei programmi ieri

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Su Rai 1 Il Commissario Montalbano – Il Gioco degli Specchi ha conquistato 3.762.000 spettatori pari al 14.9 per cento di share.
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Anton Filippo Ferrari
 
 

La Sicilia (ed. Sicilia Centrale), 9.12.2020
Calendario con Camilleri: polemica tra tipografi e Pro Loco

Volano stracci e preavvisi di azioni legali tra la tipografia Bulone e la Pro Loco di Porto Empedocle. Ai primi non sono affatto piaciute le dichiarazioni del presidente Paolo Savatteri sulla vicenda del calendario 2021 realizzato dall’associazione in memoria di Andrea Camilleri, fatto stampare da una tipografia di Riposto.
«La qualità offerta dall’azienda di Riposto è migliore di quella delle aziende del territorio», avrebbe detto Savatteri l’altro ieri ai media locali, aggiungendo anche come «l’Unpli si sia sempre servita di questa tipografia, ricordando però come ai Bulone la Pro Loco empedoclina abbia sempre commissionato diversi lavori».
Da evidenziare come l’azienda etnea fosse anche agevolata dal poter utilizzare più agevolmente le foto raffiguranti Camilleri, alla luce di precedenti lavori. Il riferimento alla presunta e maggiore qualità dell’azienda etnea non è però andata giù agli storici tipografi empedoclini, i quali non le mandano a dire: «Parlando dell’azienda di famiglia negli ultimi anni noi abbiamo investito decine di migliaia di euro in qualità con macchine di ultima generazione e con l’assunzione di una ragazza che fa grafica, laureata con 110 e lode. Pertanto, penso che questa affermazione sia di una gravità inaudita, offensiva e lesiva per l’immagine delle tipografie empedocline».
Da ricordare come nella cittadina marinara ci siano infatti almeno altre due aziende di spessore e valore impegnate nel settore tipografico. Secondo Salvatore e Maurizio Bulone, «di certo la questione adesso approderà nelle aule dei Tribunali, perché non si possono rilasciare tali dichiarazioni pubbliche alla stampa che si ripercuoteranno inevitabilmente e negativamente sull’immagine delle aziende empedocline».
Francesco Di Mare
 
 

Vos, 10.12.2020
Destacados de Flow: mafiosos, series europeas y homenaje a Beethoven
Un repaso por las novedades del servicio de cable y streaming entre el 11 y el 16 de diciembre.

Flow liberó sus destacados para el fin de semana y hasta el miércoles 16 de diciembre. Entre las propuestas del servicio de cable y streaming está un especial de series europeas y otro de mafiosos. Además, contenido sobre Ludwig van Beethoven en el mes de su nacimiento.
A continuación, los hitos semanales de Flow entre el 11 y el 16 de diciembre.
EL COMISARIO MONTALBANO
Desde de este viernes estarán disponibles las 14 temporadas completas en On Demand de Flow.
Una adaptación de las novelas policíacas del escritor italiano Andrea Camilleri sobre las aventuras del detective siciliano, el comisario Montalbano.
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Finisterre, 11.12.2020
Esce oggi ‘La Bella Poesia’ di Ambrogio Sparagna e Mario Incudine
LA BELLA POESIA
La tradizione poetica siciliana cantata e musicata
da Ambrogio Sparagna e Mario Incudine

In uscita oggi venerdì 11 dicembre, La Bella Poesia, album antologico dedicato alla tradizione poetica siciliana dove due eccezionali musicisti e interpreti come Ambrogio Sparagna e Mario Incudine, propongono un viaggio tra alcune gemme di poesia isolana, tra l’Ottocento e i nostri giorni, alle quali è stata associata una veste musicale originale.
Melodie fascinose e ritmi incalzanti affidati alle voci di Mario Incudine e Ambrogio Sparagna e agli strumenti dei solisti dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, diretta da Ambrogio Sparagna e a sostegno delle liriche tradizionali presenti nelle raccolte etnografiche di Lionardo Vigo (1799 –1879), Giuseppe Pitrè (1841-1916), Salvatore Salomone Marino (1847- 1916), fino ad arrivare alle composizioni di Ignazio Buttitta (1899 –1997), il più importante poeta dialettale del Novecento e a due eccezionali componimenti di Andrea Camilleri, che offre la sua gentile partecipazione a questa antologia.
E’ sua infatti la voce che descrive Donna Lionora, un testo tratto dal suo romanzo La rivoluzione della Luna, e soprattutto è suo il testo di Tempo, una canzone inedita che chiude con grande emozione questa raccolta di La Bella Poesia.
Così commenta Ambrogio Sparagna il lavoro realizzato: “partendo dalla voce straordinaria di Mario Incudine e conservandone il testo e la forma metrica dialettale originaria, ho composto un’elaborazione musicale dove trova corpo un arrangiamento essenziale, “vicino” a quella etnosfera sonora alla quale fa riferimento questo repertorio. Mario Incudine ha ridato vita a questa varietà di immagini poetiche restituendo all’antica poesia popolare la sua bellezza. Con voce intensa e drammatica dà corpo e rigenera questi “canti antichi” trascinandoci in un viaggio a ritroso tra immagini e suoni di una Sicilia a tratti dimenticata, terra di rara bellezza e di passioni struggenti”.
A chiudere il lavoro è la stessa voce di Sparagna che interpreta “Tempo”, un brano originale di grande suggestione.
L’album è prodotto da Finisterre, distribuito da Felmay e sulle piattaforme digitali da Just Entertainment.
In uscita a Dicembre i videoclip di “Tempo” e “Donna Lionora”.
 
 

La Strada degli Scrittori, 11.12.2020
La Strada degli Scrittori presenta La Strada dei Ragazzi

Il direttore della Strada degli Scrittori Felice Cavallaro, insieme alle dirigenti scolastiche Ilaria e Rossana Virciglio, presenta la nuova rubrica che vi farà compagnia su Facebook. La prima puntata vedrà la partecipazione di Antonio Tancredi Cadili [che ha presentato "Topiopì" di Andrea Camilleri, NdCFC]
 
 

TN - Todo Noticias, 12.12.2020
Llegó la nueva temporada del “Comisario Montalbano”
El sagaz personaje, amante de la gastronomía y de su Sicilia natal, regresa en esta última temporada puesto que su autor, el gran Andrea Camilleri, murió el año pasado y dejó preparado su final.

Esta semana se estrenó la nueva y última temporada de la exitosa serie del Comisario Montalbano, sobre los libros del célebre escritor italiano Andrea Camilleri. “Amado Salvo, Livia mía” es el primer episodio y presenta el caso de una joven asesinada en el Archivo Municipal de Vigàta, su lugar de trabajo, aunque nadie entiende por qué estaba ahí ya que las oficinas estaban cerradas por reformas. Vigàta es la ciudad ficcional donde transcurren las historias del comisario, que en realidad representa el lugar de nacimiento del autor, Porto Empedocle, así como Montelusa corresponde a la provincia de Agrigento. Como es de rigor en el género, Montalbano junto con el subcomisario Domenico “Mimi” Augello y el inspector Giuseppe Fazio, investigan a todas las personas vinculadas con la muchacha asesinada hasta llegar a la verdad.
El protagonista de la serie y director de este reciente episodio es Luca Zingaretti, que representa con solvencia y simpatía la personalidad del comisario, un funcionario sagaz y amante de la ley -aunque no duda en transgredirla de vez en cuando-, gran entusiasta de la gastronomía, lector voraz y fiel al amor de su vida, su novia Livia que vive en Génova. Una de las grandes protagonistas de la serie es la ciudad de Vigàta, de una belleza y grandiosidad deslumbrantes, con sus calles milenarias, su silencio y la presencia tranquilizadora del mar.
Andrea Camilleri murió el año pasado, a los 94 años. Había perdido la vista unos años antes; sin embargo siguió produciendo sus libros con la ayuda de su colaboradora y agente literaria Valentina Alferj, a quien se los dictaba. Como se sabe, el nombre del comisario es un homenaje al autor favorito de Camilleri, Manuel Vázquez Montalbán, el creador del famoso detective Pepe Carvalho, también aficionado a la gastronomía y a la literatura.
Cuenta Alferj que Camilleri se reunió tiempo atrás con sus amigos Vázquez Montalbán y Jean-Claude Izzo para discutir cómo debían finalizar sus respectivos detectives. De esa conversación nació la idea de escribir el último libro de la serie, Riccardino. Lo escribió en 2005 y lo guardó en un cajón. En 2016 lo retocó para adaptarlo a las novedades de los tiempos y hoy está a punto de salir a la venta con enorme expectativa de lectores y libreros.
Andrea Camilleri fue un escritor muy prolífico: escribió más de cien libros de los cuales cerca de 40 corresponden a las aventuras del comisario Montalbano, que vendieron más de 30 millones de ejemplares en todo el mundo. Fue un hombre profundamente amado por su pueblo, especialmente el siciliano, puesto que ahí transcurren sus historias y se cultiva su propio idioma.
“Amado Salvo, Livia mía” es un episodio de más de dos horas de duración que se ven con enorme placer por la señal Europa Europa y por Flow.
Cecilia Absatz
 
 

La Repubblica Tv, 14.12.2020
Ambrogio Sparagna canta 'Tempo', la canzone composta su un testo di Andrea Camilleri

"È l’ora di aprire tutte le finestre tutte le porte, abbattere i muri se occorre per poterci guardare negli occhi, trovare una parola, una parola nuova". Così canta Ambrogio Sparagna in 'Tempo' brano che ha composto su un testo di Andrea Camilleri per la colonna sonora del documentario 'Scherza con i fanti' di Gianfranco Pannone. Una canzone che ora è anche un videoclip con le immagini del doc e la regia di Pannone.
 
 

Gazzetta di Mantova, 14.12.2020
Festivaletteratura Mantova: arrivano gli inediti, le prime edizioni sono in digitale
In campo il progetto di recupero reso possibile da Unioncamere e Regione. Riversati i vecchi audiovisivi: preziose testimonianze a disposizione del pubblico

Mantova. Un filmato su videocassetta che racconta la prima, storica, edizione del 1997. Minuti di girato dell'anno successivo, con interventi di Camilleri, Sepulveda, Hack, McGrath, Pennac. E poi, materiale dei primi anni Duemila, tratto dalle prime riprese realizzate su supporti analogici dalla neonata redazione riprese video. Preziose testimonianze delle prime edizioni di Festivaletteratura, ora digitalizzate e messe a disposizione del pubblico grazie al progetto Recupero e valorizzazione dell’archivio audiovisivo di Festivaletteratura. Betacam, video8, miniDV: supporti dei tempi che furono al cui interno sono raccolte memorie di incontri epocali e di indimenticabili presenze internazionali.
Grazie al progetto, lo staff dell'archivio del Festival ha potuto riversare in digitale, a seguito di un'analisi preliminare sui materiali più a rischio di invecchiamento e di più probabile interesse, parte del suo archivio audiovisivo. Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo di Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia e alla partecipazione al bando “Valore d'impresa, imprese di valore”.
La digitalizzazione di questi materiali consente di accedere a contenuti inediti raccolti durante le passate edizioni e di dar seguito a un percorso di valorizzazione della memoria collettiva del Festival che vedrà lo staff ancora impegnato per anni. Per dare un piccolo assaggio dei tanti materiali video che grazie al progetto saranno via via consultabili sul catalogo online, l'Archivio ha creato alcuni piccoli montaggi tratti rispettivamente da Betacam, con un mix di clip di Festivaletteratura 1998, e da un video8 con Andrea Camilleri e Lella Costa, sempre risalente al '98. I video sono a disposizione sul canale YouTube di Festivaletteratura.
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Matteo Sbarbada
 
 

Ufficio Stampa Rai, 15.12.2020
RAI 1 15 DIC 2020, 21:25
"Una voce di notte" per il Commissario Montalbano
Su Rai1 con Luca Zingaretti e Cesare Bocci

Nuovo appuntamento con il "Commissario Montalbano", martedì 15 dicembre alle 21.25 su Rai1 con l'episodio “Una voce di notte”, interpretato da Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta e Saverio Marconi. Montalbano affronta il caso della tragica morte di una giovane donna, Mariangela Carlesimo, fidanzata di Giovanni Strangio, figlio di un politico locale. Qualcuno ha ucciso la ragazza con efferatezza e tutta la situazione sembra creata ad arte per mettere il Commissario nei guai con la politica e decretare la sua fine professionale. Ma il Commissario è come sempre più scaltro di chi vuole incastrarlo e porterà alla luce una squallida verità che svela quanto la giovane donna sia stata due volte vittima.
 
 

Adnkronos, 16.12.2020
Tv: ascolti, Montalbano vince con oltre 4,5mln, 'Il Collegio' chiude all'11,22%

Roma (Adnkronos) - Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con la replica della puntata 'Una voce di notte' de 'Il Commissario Montalbano' che è stato seguito da 4.566.000 telespettatori ottenendo uno share del 18,77%.
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Doppiozero, 18.12.2020
Andrea Camilleri: giochi per l’infanzia
A. Camilleri, Piccola enciclopedia di giochi per l’infanzia, Nota di S. Salis, Edizioni Henry Beyle 2020, p. 104, euro 56.

A Simonetta Fiori, che su «Repubblica» del 28 agosto del 2016 chiedeva a che tipologia di bambino potesse essere accostato, Andrea Camilleri diede una risposta inaspettata. «Un bambino solitario e malinconico» – disse –. «Spesso cadevo in profonde crisi di noia che mi facevano nascondere sotto il letto per ore intere». La voce roca, che immaginiamo abbia pronunciato queste parole, si accorda con difficoltà con l’immagine che tutti acquisiamo di questo autore dall’affabulazione ingegnosa, dall’arguzia facile, dalla costruzione sintattica che diventa il riflesso della rappresentazione del mondo, il suo mondo, certo, ma apparentato con quello di una certa sicilianità che discende dai rami nobili di Pirandello e Sciascia. Il bimbo che per tedio si eclissava sotto il letto apre uno spicchio di ombra sul panorama assolato dei pomeriggi che avranno riempito l’infanzia con la luce di un meridione accecante, la luce dalla cosiddetta controra, fornendo poi al bimbo diventato adulto la materia prima per scrivere, cioè le parole.
Esse non costituiscono tanto la memoria, piuttosto il suo travestimento, i panni con cui si presenta a bussare alle porte dell’uomo adulto. Non sarà un caso se questa Piccola enciclopedia di giochi per l’infanzia (uscita in due edizioni, a tiratura limitata, per i tipi di Henry Beyle) sia prima di tutto un inventario di termini che appartengono al regno del passato, che derivano direttamente dalla madre della Muse, Mnemosine, la dea della Memoria. Nel saggio che l’accompagna Stefano Salis suggerisce la pista con cui attraversare quest’opera: «tra etnologia e memoria storica, tra filologia e ricordo, tra “nazione e narrazione”, tra gioco partecipato e serissimo scrutinio interiore». Salis si riferisce alla miscela con cui è costruita la “piccola enciclopedia”: un catalogo di divertimenti, collocati dentro un orizzonte più intuito che narrato, simile a quello di un settecentesco diorama o, se volessimo essere più fedeli alle scelte di Camilleri, inseriti dentro le scene che Bruegel il Vecchio allestì per uno dei suoi capolavori: Giochi di fanciulli (1560).
In effetti, nel libro di Camilleri si respira una certa aria familiare a quell’«uso fiammingo della fantasia», – come scrisse una volta Salvatore Silvano Nigro a proposito di Manganelli – certo non per assimilazione geografica o per gusto dell’imitazione, ma per quel cercare dettagli, per quel piacere di mettere a fuoco particolari all’apparenza minori, che è tipico di una visionarietà nordica, dove tutto si gioca nel breve spazio di un centimetro quadrato, nel respiro di un gesto estremo attorno a un rocchetto di filo o a una scarda di ramo. Camilleri evoca il dipinto di Bruegel a inizio del suo scritto per ricordare un esperimento che Giorgio Pressburger aveva tentato nel 1970 con gli alunni di una scuola elementare in provincia di Torino. L’esperimento consisteva nel coinvolgere i ragazzi a vestire di parole e suoni alcuni dei giochi raffigurati da Bruegel. Non conta sapere se i risultati furono quelli attesi. Contano le conclusioni a cui sarebbe giunto Camilleri: la liturgia dei giochi non muta nel tempo, pur in presenza di variazioni che sono figlie del suo modificarsi. Solo in questo modo, per esempio, possiamo comprendere come le parole che Camilleri aveva consegnato all’intervista di Simonetta Fiori («cadevo in profonde crisi di noia che mi facevano nascondere sotto il letto per ore intere») paiono una citazione indiretta da uno dei giochi narrati in questa enciclopedia: U iocu d’a musca, il gioco della mosca.
Si andava sulla spiaggia, si sputava sopra una piccola moneta e si aspettava che una mosca andasse a posarsi. Vinceva il fortunato possessore della moneta su cui planava la prima mosca. «Severamente proibita durante il gioco, la lettura» – aggiunge Camilleri a chiusura del racconto –: «il fruscìo delle pagine voltate avrebbe potuto indurre la mosca alla fuga o a un cambiamento di rotta. Parimenti proibito parlare. Sono fermamente persuaso che nel corso di questo gioco, durato anni, si sono decisi i nostri destini individuali: troppo tempo impegnavamo nella pura meditazione su noi stessi e il mondo. E così qualcuno divenne gangster, un altro ammiraglio, un terzo uomo politico.
Per parte mia, a forza di raccontarmi storie vere e inventate in attesa della mosca, diventai regista e scrittore». La magia delle parole ci riporta alla scena che Camilleri confessa a Simonetta Fiori: la noia dei pomeriggi trascorsi sotto il letto, nascosto dal mondo. È un’immagine perfettamente sovrapponibile con quella dell’U iocu d’a musca perché a coincidere sono le disposizioni all’attesa che il piccolo Andrea ha sperimentato, lo stare al coperto, disteso orizzontale, in una sorta di sospensione del tempo e sulla soglia di quella condizione dorata in cui il silenzio partorisce le parole. Senza volerlo, la vertigine dei richiami arriva a Pascal, anche lui un frequentatore della noia pomeridiana come vigilia della poesia.
U iocu d’a musca occupa l’ultima posizione nell’elenco dei giochi ed è come se il lettore avesse da percorrere un itinerario che comincia e rimane nella dimensione ludica, ma finisce per includere nel suo cerchio magico la vocazione a narrare. Non che gli altri non abbiano influito: la gara a cavalluccio del Cavaseddru, la sfida con i rami del Cippu, i voli del Cumurediuni, i lanci di pietre del Giammarita, l’abilità della Tòrtula, l’enigma di indovinare i buchi dei bottoni nell’Aggibbari. Il lettore proverà gran divertimento a infilarsi nelle pieghe di un vissuto che sta nella posizione di una preistoria più che di una vera e propria storia, cioè come antefatto di una vita che di lì a poco avrebbe assunto una precisa traiettoria, ma che non avrebbe dato i frutti che conosciamo se non avesse ricevuto il battesimo di un’infanzia trascorsa in una geografia umile e periferica, a contatto con un’umanità che assume il significato di un palinsesto antropologico. Piccola enciclopedia di giochi per l’infanzia non è l’unico libro che propone una lettura autobiografica delle radici a Porto Empedocle. Nel 2013 e nel 2017, per esempio, erano usciti I racconti di Nenè ed Esercizi di memoria.
Però certo è un dato non trascurabile che l’intero testo risalga al 1997, anno in cui a Palermo si tenne un convegno dedicato ai giochi siciliani, e con un titolo indicativo: In attesa d’a musca. Ma i fili invisibili della letteratura non si fermano qui. In attesa della mosca si intitola anche il primo articolo che Stefano Salis scrisse e pubblicò sulla narrativa di Camilleri proprio nel 1997. Era ancora studente in procinto di laurearsi, primo in Italia, con una tesi proprio sullo scrittore siciliano. L’apologo della mosca ha, dunque, la forza di una scommessa con il destino: su questo concordano autore e lettore. Aspettando il suo arrivo, fra noia e speranza, fiorisce il racconto. Il cerchio si chiude per la seconda volta.
Giuseppe Lupo
 
 

Radio In, 18.12.2020
Arte a Parte

Domani 19 dicembre non perdetevi l’appuntamento con il settimanale culturale del sabato mattina: Arte a Parte.
In collegamento Skype con noi Francesco Bozzi, autore televisivo, radiofonico e sceneggiatore, storico autore di Fiorello, con lui parleremo del suo primo romanzo “l’Assassino scrive 800A” edito da Solferino. Scopriremo il commissario Mineo e le indagini che lo vedono protagonista tra Cinisi e Terrasini.
Come sempre quando di libri si parla lo si fa in compagnia del mitico Presidenti Filippo Lupo.
Non mancate questa puntata di Arte a Parte, sabato 19 dicembre, la cultura sempre in primissimo piano. Conducono Barbara Morana e Filippo Lupo, regia di Mirko Valenti dalle 11:30 alle 12:30 su Radio IN 102. Seguite la Diretta FM 102,00 o in streaming www.radioin102.it, interagite e raccontateci la vostra opinione sul soggetto trattato questa settimana chiamandoci;
#francescobozzi; #solferino;
#l’assassinoscrive800A; #rosariofiorello;
#commissariomineo; #filippolupo; #terrasini; #cinisi;
#centopassi;
#radioin102;#arteaparte;
 
 

Radio In, 19.12.2020
Ore 11:30
Arte a Parte
Cliccare qui per vedere la puntata
con Barbara Morana
Regia Mirko Ufo Valenti

In collegamento Skype con noi Francesco Bozzi, autore televisivo, radiofonico e sceneggiatore, storico autore di Fiorello, con lui parleremo del suo primo romanzo “l’Assassino scrive 800A” edito da Solferino. Scopriremo il commissario Mineo e le indagini che lo vedono protagonista tra Cinisi e Terrasini.
Come sempre quando di libri si parla lo si fa in compagnia del mitico Presidenti Filippo Lupo.
Non mancate questa puntata di Arte a Parte, sabato 19 dicembre, la cultura sempre in primissimo piano. Conducono Barbara Morana e Filippo Lupo, regia di Mirko Valenti dalle 11:30 alle 12:30 su Radio IN 102. Seguite la Diretta FM 102,00 o in streaming www.radioin102.it, interagite e raccontateci la vostra opinione sul soggetto trattato questa settimana chiamandoci; #francescobozzi; #solferino;
#l’assassinoscrive800A; #rosariofiorello;
#commissariomineo; #filippolupo; #terrasini; #cinisi;
#centopassi;
#radioin102;#arteaparte;
 
 

LaNostraTV, 22.12.2020
Cesare Bocci, da Montalbano al suo nuovo programma: “Rimasto stupefatto da…”

[...]
L’amato Domenico Augello di Montalbano ha svelato: “Quando dalla troupe arrivavano i complimenti, dentro di me pensavo che era tutto merito del mio stupore”.

Simona Tranquilli
 
 

La Sicilia, 22.12.2020
Cesare Bocci: «Con Frassica, fratello sul set, è nata una grande alchimia»

[...]
Cesare Bocci lo vedremo sempre su Mediaset dal 29 dicembre nella trasmissione "Viaggio nella Grande Bellezza" su Canale 5 e a gennaio tornerà sul set della seconda stagione della fiction Rai “Imma Tataranni” con un’attrice di immensa bravura, in attesa di rivederlo nel 2021 nei panni di Mimì Augello, nell'ultimo capitolo del commissario Montalbano, "Il Metodo Catalanotti", che è stato già girato. A tal proposito, per quanto riguarda il futuro della saga dice che: «Semmai dovesse farsi, ma non so, io non ci sarò, visto che in "Riccardino" il mio personaggio non c'è».
[...]
Nicoletta Tamberlich
 
 

La Repubblica - Robinson, 23.12.2020
Libri
Michael Rosen, Il libro dei giochi, il Saggiatore Traduzione Camilla (Pieretti, pagg. 248, euro 18)
Giampaolo Dossena, Abbasso la pedagogia (Marietti, pagg. 160, euro 15)
Andrea Camilleri, Piccola enciclopedia di giochi per l’infanzia (Edizioni Henry Beyle, pagg. 104, euro 26)
Possiamo sempre giocare
Addio cenoni, tavole imbandite e assembrate, tombole affollatissime. Ma per non rinunciare al divertimento basta farsi guidare da tre maestri di ieri e di oggi: Andrea Camilleri, Giampaolo Dossena, Michael Rosen

Baci, berci, vischi, fischi, bollicine, goccioline, alberi e aerosol: fino a un anno fa sarebbe parso impensabile non poter saturare il massimo della capienza dei vani catastali a disposizione con discendenti, ascendenti, affini, putativi, allargati, acquisiti, rinnegati, tutti a far fioccare droplet, per Natale. Una volta riunito di fronte a quello delle statuine il presepe della famiglia meno sacra ma vivente lo si rifocillava e quindi ci si dava alla tombola, al mercante in fiera, a uno di quei giochi vasti e intergenerazionali che sono buoni per chi ha piglio e voce per tenere il banco tanto quanto per chi pigola da un angolo le sue quaterne. Quest'anno, no. Si giocherà con i conviventi abituali oppure da soli oppure non si giocherà.
Tre libri, tutti e tre assai curiosi, ci aiutano ad approfondire e ampliare la nostra idea di gioco, oltre a darci qualche buono spunto per giochi diversi dai consueti.
[...]
Originali e inconsueti come pur sono, i libri di Dossena e Rosen non possono però competere per singolarità con la Piccola encicopedia di giochi per l'infanzia di Andrea Camilleri, pubblicata con curatissima eleganza dalle edizioni Henry Beyle. Fra riproduzioni di dettagli dei giochi di fanciulli di Pieter Bruegel il Vecchio si legge il testo di una relazione che Camilleri tenne nel 1997 a proposito dei giochi della sua infanzia: Cavaseddru (corsa di bambini a cavallo di altri bambini); Cippu (bastoncini colpiti con bastoni più lunghi: l'italiana "lippa"); Cumerdiuni (l'aquilone); Giammarita (rimbalzi di ciottoli piatti sul mare); Manulesta (sassolini lanciati in aria e ripresi al volo); Tòrtula (trottola). Fin qui sono giochi praticati dappertutto, ma poi Camilleri ne aggiunge tre che dice di non aver mai più incontrato altrove. Aggibbari (che richiedeva di indovinare il numero di fori di un bottone, e si poteva giocare anche in perfetto silenzio, in aula, durante la lezione); Cuncirtinu (brano musicale eseguito con strumenti di fortuna); infine u iocu d'a musca. È Il gioco della mosca già descritto da Camilleri in un libro omonimo per Sellerio. Avrà a che fare con il modo di dire "zitti e mosca"? Non si sa. Stesi in cerchio sulla spiaggia a pancia in giù, i giocatori sputavano ognuno su una monetina, la posavano a terra e aspettavano immobili, in silenzio. Quello sulla cui monetina si fosse posata una mosca avrebbe vinto le monete degli altri. Non riproducibile in inverno, al chiuso, questo gioco solitario e collettivo, agonistico e statico, scaramantico e meditativo fornisce abbondanti suggestioni al Natale in zona rossa. Su ciò che ci è caro e intimo deve posarsi qualcosa che forse ci ripugna, ma in cui speriamo perché ci liberi dal gioco che ci ha immobilizzato e perché ci renda la parola. Nell'attesa della mosca, allora, buon Natale.
Stefano Bartezzaghi
 
 

La Repubblica, 24.12.2020
Chi sale, chi scende
Camilleri-Perrin re e regina del 2020

Una profezia già scritta: il 2020 doveva essere l'anno del trionfo postumo di Andrea Camilleri (scomparso nel luglio dell'anno precedente) grazie all'uscita del suo Riccardino. E così, puntualmente, è stato: l'avventura conclusiva di Montalbano si conferma il libro più letto degli ultimi dodici mesi, come possiamo vedere nella top ten speciale che trovate qui accanto. Un atto d'amore per un maestro che ci ha lasciati, e un lungo addio letterario a pagine e personaggi unici.
[...]
Claudia Morgoglione

La Top Ten del 2020
1 (100) Andrea Camilleri
Riccardino
Sellerio, euro 15
[...]
 
 

Oltre Vigata, 24.12.2020
Cliccare qui per il video
"prendi una canzone triste e rendila migliore.
Ricordati di lasciarla nel tuo cuore
e poi comincia a migliorarla." Beatles

Dopo 10 anni di attività abbiamo pensato di raccontarvi il dietro le quinte delle nostre innumerevoli iniziative, raccogliendo le foto più divertenti e significative in un video di pochi minuti.
Così, con le parole di Hey Jude, vi auguriamo buone feste!
#torneremoariabbracciarci
#VIGATALETTERARIA #OLTREVIGATA #PERCORSIDINCHIOSTRO #parliamone
 
 

Última hora, 25.12.2020
Diez novelas traducidas al español destacadas en 2020

Hechos históricos o distopías, conflictos familiares, amores y desventuras atraviesan las páginas de estos diez destacados libros traducidos al español que han sido publicados en 2020 y que han acompañado a los lectores en el año que se acaba.
[...]
«EL REY CAMPESINO», de Andrea Camilleri (Destino).
Una de las obras favoritas del desaparecido Camilleri, escrita íntegramente en siciliano como homenaje a la lengua y sus diferentes variedades dialectales y en la que cuenta cómo durante seis días, un humilde campesino fue rey de un pequeño pueblo siciliano.
[...]
Carmen Naranjo
 
 

RFI România, 26.12.2020
Comisarul Montalbano – serialul poliţist care a adus faimă Siciliei
Italia a fost una dintre țările europene cele mai afectate de pandemia de Coronavirus așa că nu este de mirare că orice divertisment este bine venit pentru o populație greu încercată pe tot parcursul anului 2020. Și în fiecare săptămână în decembrie, canalul public RAI a difuzat în reluare câte episod din serialul polițist Il Commissario Montalbano – cel mai de succes serial italian de acest fel din istorie.

De fiecare dată, episoadele s-au clasat fie pe primul, fie pe al doilea loc în topul audienței TV pe întreaga țară, confirmând popularitatea acestui serial al cărui debut s-a produs pe micile ecrane în 1999.
Acțiunea de petrece în Sicilia, într-un orășel fictiv – Vigata – unde Salvo Montalbano (interpretat de actorul Luca Zingaretti) conduce comisariatul local de poliție și este confruntat în fiecare episod cu omoruri adeseori misterioase.
Montalbano are o echipă devotată – adjunctul său Domenico “Mimi” Augello (Cesare Bocci), inspectorul Giuseppe Fazio (Peppino Mazzota), agenții Catarella (Angelo Russo) și Galluzzo (Davide Lo Verde), este acompaniat de medicul legist Pasquano (Marcello Perracchio) sau șeful Tele Vigata Nicolo Zito (Roberto Nobile) și reușește de fiecare dată să descopere vinovații, în pofida frecventului scepticism al superiorilor săi și al magistraților de instrucție.
Între 1999 și 2020 au fost difuzate 36 de episoade, al căror regizor a fost Alberto Sironi, care a decedat în 2019 și rolul său a fost preluat pentru terminarea ultimelor două episoade de Zingaretti însuși.
Fenomenul Camilleri
Serialul este bazat pe romanele scriitorului și regizorului de teatru sicilian, Andrea Camilleri (1925 – 2019), un nume practic necunoscut până acum 25 de ani.
La aproape 70 de ani, Camilleri a început să scrie romanele care l-au făcut faimos în întreaga lume – au fost vândute peste 65 de milioane de exemplare – iar în 1998 directorul companiei de producție de film Palomar, Carlo Degli Esposti, a avut ideea transpunerii în peliculă a cărților lui Camilleri.
Regizorul Sironi a străbătut Sicilia în lung și în lat, alegând locurile de filmare – bazate în orașul Ragusa din sudul insulei și în împrejurimi și cu excepția rolurilor principale – Montalbano, Augello, Fazio și Livia Burlando, partenera lui Montalbano –ceilalți actori sunt sicilieni, evident cu excepția celor care joacă roluri de imigranți.
Desigur că în filme nu lipsește Mafia, reprezentată de clanurile rivale (fictive) Sinagra și Cuffaro, dar mobilul omorurilor este de cele mai multe ori legat de dragoste și bani, în centrul narațiunii fiind familia siciliană.
Serialul reproduce cu fidelitate poveștile extraordinare ale lui Camilleri, în care practic personajul principal este Sicilia însăși, cu modul ei de viață pitoresc, cu oamenii săi uneori ciudați, dar întotdeauna pasionați și cu peisajele sale absolut uluitoare.
Roluri extraordinare
Actorii fac niște roluri extraordinare – Montalbano, comisarul onest care se confruntă cu dileme morale, care uneori îl fac să încalce legea pentru binele suprem, Augello, adjunctul prea puțin perspicace, cu ochii tot timpul după femei, Fazio, subalternul fidel și tenace, Catarella, agentul încet la minte și iute la vorbă, uneori într-un dialect incomprehensibil, dar inimos, al cărui personaj a ajuns faimos cu mult în afara Italiei, Pasquano, cel coleric, exasperat de insistența lui Montalbano de a afla detalii cu privire la cadavre înainte de autopsie.
Dar sarea și piperul filmelor îl dau adeseori personajele secundare, care de fapt exemplifică tipologia sicilienilor într-un mod cu totul diferit față de filmele în care Mafia este omniprezentă.
Adeseori, atmosfera creată în film este mai importantă decât acțiunea, iar muzica lui Franco Piersanti este perfectă pentru a contribui la această atmosferă.
Completează această atmosferă și scenele culinare – Montalbano este un pofticios, care tot timpul are acasă bucate siciliene gătite de menajera sa Adelina și care aproape în fiecare episod ia masa la câte un restaurant din Vigata sau din împrejurimi.
Reclamă făcută Siciliei
Cele 36 de episoade difuzate în aproape 22 de ani în peste 60 de țări din întreaga lume nu au rămas fără efect asupra Siciliei – regiunea Ragusa, care la sfârșitul secolului trecut era practic izolată și adormită – a devenit azi o atracție turistică.
Arhitectura barocă din oraș, munții din împrejurime, plajele au atras un număr mare de turiști – o creștere cu 40% în numai câțiva ani.
În 2013 aeroportul Comiso a fost deschis traficului internațional, sunt organizate excursii Montalbano în locurile de filmare, iar Casa Montalbano de la Punta Secca (Marinella în film) de pe malul mării poate fi închiriată de turiști.
Succesul serialului se explică și prin relațiile de prietenie care s-au creat de-a lungul anilor între protagoniști și deși trecerea timpului a dus la dispariția unora (pe lângă Camilleri și Sironi, Perrachio/Pasquano a murit în 2017), nu se întrevede un punct final.
Controverse politice
Zingaretti (59 de ani, fratele lui Nicola Zingaretti, președintele regiunii Lazio care cuprinde capitala Roma și este secretarul Partidului Democrat, de centru stânga, aflat la guvernare) declara într-un interviu din 2013 că nu vede niciun motiv să se retragă, netemându-se că identificarea cu Montalbano îi va limita cariera de actor.
Serialul este extrem de popular în Italia (un episod din februarie 2018 a fost privit de 11,4 milioan de de telespectatori, 45% din audiența TV) și uneori creează controverse politice ca într-un episod  din 2019 când Montalbano a luat o atitudine pro-imigrație, stârnind o dispută în public între partizani și adversari. Atunci însă, chiar liderul Ligii, Matteo Salvini, la acea dată vice-premier, a declarat că îi place foarte mult Montalbano.
Între 2012 – 2015 au fost difuzate șapte episoade din Il Giovanne Montalbano (Tânărul Montalbano) cu Michele Riondino în rolul comisarului debutant.
În peisajul serialelor polițiste, Montalbano ocupă un loc unic. Spre deosebire de filmele scandinave (Wallander, The Bridge, Follow the money) – așa numitul Scandi Noir, franceze (Engrenages) sau chiar engleze (foarte numeroase) – Montalbano combină seriozitatea și gravitatea cu comedia și astfel se poate explica succesul său universal.
Petru Clej
 
 

Museo Nino Cordio, 27.12.2020
Premio Nino Cordio 2020

Diretta streaming della assegnazione del Premio Nino Cordio, XII edizione, al poeta Nino De Vita. Partecipano l’attore Ivan Giambirtone, l’attrice Roberta Caronia e il regista Fabrizio Catalano.
 
 

La Repubblica, 27.12.2020
Cesare Bocci: "Frassica è il parente che tutti vorrebbero avere"
Il Mimì Augello di Montalbano nella serie 'I fratelli Caputo', su Canale 5. Dove tornerà anche con 'Viaggio nella grande bellezza'

[...]
Ha mai pensato che il ruolo di Mimì Augello l’avrebbe potuta imprigionare?
«Mai, perché non è il protagonista. È un ruolo per cui sono grato, noi attori cerchiamo col lanternino personaggi scritti così bene. È stato un regalo incontrare un regista come Alberto Sironi (scomparso il 5 agosto 2019, ndr), che si è inventato la grammatica visiva dei libri di Camilleri».
Ha ricreato un mondo teatrale.
«Alberto ha lavorato tanto con il suo grande aiuto Francesco Nardella, hanno scovato attori straordinari nei teatri. Mimì è un mascalzone senza cattiveria, ama le donne».
Quale sarà il futuro di Montalbano?
«La Rai ha ancora un film inedito da mandare in onda, Il metodo Catalanotti. Onestamente non so cosa succederà, dopo la scomparsa di Sironi e dello scenografo Luciano Ricceri si è chiusa un’era. In Riccardino, l’ultimo romanzo di Camilleri, il personaggio di Mimì non c’è».
[...]
Silvia Fumarola
 
 

La Vanguardia, 29.12.2020
Literatura ficcion 2021 (cronica)
Marías, Cercas, Carol Oates, Brines y un Proust inédito, novedades de 2021

Barcelona. Las últimas obras de Javier Marías, Javier Cercas, Joyce Carol Oates y la poesía completa del premio Cervantes Francisco Brines destacan en las novedades editoriales de 2021, en que aparecerá un Montalbano póstumo de Andrea Camilleri y un volumen con relatos inéditos de Marcel Proust.,"Tomás Nevinson" (Alfaguara), la nueva y esperada novela de Javier Marías, está ambientada en la España de 1997, y en ella el autor explora el envés del 'No matarás' para plante
COSECHA NEGRA CON UN CAMILLERI PÓSTUMO
La cosecha negra traerá "La red de protección" (Salamandra), antepenúltimo Montalbano de Camilleri;
[...]
Jose Oliva
 
 

La Repubblica (ed. di Bologna), 31.12.2020
L’ultima indagine di Montalbano

Il giallo di San Silvestro Il secondo appuntamento della rassegna di podcast per le feste a cura della Compagnia permanente di ERT è infatti dedicato al personaggio più celebre di Andrea Camilleri, Montalbano. Michele Dell'Utri ripercorre l'avventura del commissario nell'ultimo giorno dell'anno, alle prese con un latitante mafioso e con gli inviti a cena scatenati dalla notizia che Livia non potrà raggiungerlo. Sulle pagine Facebook di EmiliaRomagnaCreativa e ERT Fondazione, ore 18.
[...]
 
 

The Journal, 31.12.2020
Open thread: What books gave you comfort in 2020?
We fill you in on what worked for us.

A book is a portal to another place – a way to escape. You can jump into the past, explore the future, or take a sidestep into someone else’s life in just a few pages.
So what with 2020 being, well, the year that it was, it’s no surprise that many of us turned to books to get a bit of a break.
So we want to know: what books brought you comfort this year, and why? Let’s kick things off with what brought some of our writers a bit of respite. Plus, here’s what some of Ireland’s best authors turned to for comfort reading this year.
Conal:
“I re-read all of the Montalbano detective series, read Dario Fo’s plays and, most recently, Hannah Arendt’s report of Adolf Eichmann’s trial in Jerusalem which absolutely did not bring me comfort but was very good. Camilleri’s lovable detective Salvo Montalbano is a tonic. The novels transport the reader to the mean streets of Sicily where the sun beats down every day. A far cry from cold Ireland in lockdown.”
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Napoli), 31.12.2020
Arguta e ironica nasce la Tombola della Polizia
Una smorfia che coniuga giustizia e solidarietà, ma non manca di divertente sarcasmo

Se la smorfia è un libro dei sogni che in 90 numeri cerca di mettere d'accordo la realtà e la fortuna, quella della polizia vuole far entrare nel gioco la giustizia e la solidarietà. È questo il senso della Tombola della polizia, un gadget ideato e realizzato dall'ufficio di comunicazione della Polizia di Stato e destinato al solo circuito interno, allo scopo di raccogliere fondi fra i dirigenti superiori per integrare il Piano Marco Valerio, per i figli disabili dei dipendenti.
[...]
Altrettanto divertente l'upgrade del 18, nella Smorfia il sangue, che passa a significare "la Scientifica". E improvvisamente dietro il gioco dei significati vediamo affiorare la sagoma indimenticabile del dottor Pasquano, l'iracondo medico legale di Montalbano.
[...]
Marino Niola
 
 

 


 
Last modified Friday, July, 16, 2021