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RASSEGNA STAMPA

GIUGNO 2020

 
La Repubblica (ed. di Palermo), 1.6.2020
Vassallo: "Vigata è l'isola di Peter Pan"

La serie prequel de "Il commissario Montalbano" torna in replica da stasera (lunedì 1 giugno) su Rai 1. Appuntamento fisso, ogni lunedì, in prima serata per 12 settimane con la fiction cult sul giovane commissario di Vigata ideato da Andrea Camilleri. Al posto di Luca Zingaretti, Michele Riondino veste i panni di Montalbano, ricci in testa e sguardo sornione, accanto a lui l'attore palermitano Alessio Vassallo, alias il giovane Mimì Augello. E mentre i lettori attendono con ansia l'ultimo romanzo della serie, "Riccardino", già annunciato da Sellerio per il prossimo 16 luglio, casa Rai pensa già a una terza stagione, sempre per la regia di Gianluca Maria Tavarelli, già regista de "La mossa del cavallo".
Le repliche ripartono dalla prima stagione con "La prima indagine", tratto dall'omonimo racconto contenuto nella raccolta "La prima indagine di Montalbano", e da "Cinquanta paia di scarpe chiodate" in "Un mese con Montalbano". Salvo Montalbano si trasferisce dal piccolo paese di Mascalippa a Vigata grazie a una promozione. Insofferente alle regole, coi primi amici nel nuovo commissariato, impara a muoversi tra le prime indagini.
"Tornare a Vigata? È un privilegio da non perdere - sorride Alessio Vassallo, di recente protagonista de "La concessione del telefono", sempre da Camilleri - La Sicilia che racconta Camilleri, rispettata fedelmente nella fiction, è una terra in cui possiamo abbandonare le ansie quotidiane. Il giovane Montalbano e tutti gli altri protagonisti vivono in una terra franca, dove possiamo dimenticare. Vigata è come l'Isola che non c'è di Peter Pan".
Appassionarsi ai casi di Vigata, seguendo l'intero commissariato alle prime armi, serve, dunque, a dimenticare un po' di ansie. Gli episodi del giovane Montalbano sono racconti con supereroi mancati che piacciono anche a un pubblico giovane: "Nelle puntate della serie c'è un'incertezza di fondo - dice Vassallo - l'incertezza di sbagliare di chi è alle prime armi, nessuno escluso, da Salvo Montalbano a Mimì Augello; ma poi sono sempre l'intuito e la capacità di rischiare ad avere la meglio sui casi. Questo piace al pubblico, e soprattutto a un pubblico di giovani che hanno imparato a conoscere il commissario Montalbano, approcciandosi alle sue prime peripezie in commissariato. Rivederle? Non può che fare bene".
Marta Occhipinti
 
 

Grandangolo Agrigento, 1.6.2020
Naro: la BBC acquista il film “La scomparsa di Patò” tratto da un’opera del Maestro Andrea Camilleri
"Una notizia che ci riempie di orgoglio!" - dice il Sindaco di Naro Maria Grazia Brandara - "nei prossimi giorni il regista Rocco Mortelliti sarà ospite del salotto dei naresi!"

Ne ha dato notizia questa mattina il Sindaco di Naro Maria Grazia Brandara sulla sua pagina ufficiale dopo averlo appreso dal regista romano e genero del Maestro Andrea Camilleri, Rocco Mortelliti.
La dichiarazione del Sindaco Brandara:
Oggi voglio darvi una notizia meravigliosa.
La BBC ha acquistato il film “La Scomparsa di Patò”, tratto da un romanzo del Maestro Andrea Camilleri per la regia di Rocco Mortelliti e quasi interamente girato nella nostra Naro!
Una notizia che ci riempie di orgoglio!
Nei prossimi giorni il regista Rocco Mortelliti sarà ospite del salotto dei naresi!

 
 

TvZoom, 2.6.2020
Ascolti tv analisi 1 giugno: Il giovane Montalbano domina su Dunkirk. Brignano batte Ranucci, Porro e Pio e Amedeo
Su Rai1 ascolti La prima indagine di Montalbano (in replica) a 4,938 mln e 21,7%. Su Canale 5 Dunkirk 2,376 mln e 10,6%. Su Rai2 Brignano tutto casa e teatro 1,769 mln e 7,6%. Su Rai3 Report 1,749 milioni e 7,2%. Su Rete4 Quarta Repubblica 1,355 mln e 7%. Su Italia 1 Emigratis 1,191 mln e 5,9%. Su La7 Amistad 349mila e 1,6%.

Vince anche Riondino, alla prima indagine da Vigata
Anche ieri – 1 giugno – non c’è stata storia, come in tutti gli ultimi lunedì. Rai1 con la replica de Il giovane Montalbano-La prima indagine ha surclassato Canale5: Michele Riondino ha conseguito 4,938 milioni di spettatori e il 21,7% (un po’ sotto la media di Luca Zingaretti).
[...]
Emanuele Bruno
 
 

La Repubblica - Robinson, 2.6.2020
Un'altra estate da brividi noir tutti da leggere
Da domani in edicola con Repubblica la nuova serie imperdibile dei maestri della suspense internazionale

[...]
E c’è, perché una collana senza lui sarebbe un peccato di genere, Andrea Camilleri con l’ultimo Montalbano pubblicato: Il cuoco dell’Alcyon. Il commissario di Vigàta deve indagare sul suicidio di un operaio appena licenziato e su un imprenditore privo di scrupoli trovato assassinato con un colpo di pistola alla nuca. Ben presto malavita e servizi segreti scendono in campo insieme a una misteriosa goletta, l’Alcyon del titolo.
[...]
Stefania Parmeggiani
 
 

Il Sussidiario.net, 2.6.2020
Cesare Bocci/ L’amore per il ruolo di Mimì Augello, ma presto sarà addio a Montalbano
Cesare Bocci, l’attore continua a parlare del suo ruolo ne Il Commissario Montalbano con entusiasmo ma non ha escluso che potrebbe presto dire addio

Cesare Bocci non smetterà mai di essere Mimì Augello: il volto storico de Il Commissario Montalbano ha un motivo in più per amare il suo personaggio. “Fa ridere mia moglie”, ha detto di recente a Vieni da me, “Per esempio, adesso, mentre facevi rivedere questa scena, sentivo di là Daniela che rideva. Perciò anche solo per lei devo dire che io amo questo personaggio”. [...]
Cesare Bocci, potrebbe dire addio a Montalbano
Cesare Bocci non nega di poter presto dire addio al suo personaggio ne Il Commissario Montalbano. Dopo aver prestato il volto per tanti anni a Mimì Augello, spalla storica del protagonista interpretato da Luca Zingaretti, l’attore si augura solamente di poter lasciare un bel ricordo nei fan. “Abbiamo vissuto anni straordinari”, ha detto di recente a La Vita in Diretta, “Fossimo una squadra potremmo dire di aver vinto tutto. Abbiamo segnato un’epoca e vorrei lasciare un buon ricordo. Le assenze di Alberto [Sironi, ndr] e Andrea [Camilleri,ndr] sono incolmabili”. Anche secondo Bocci insomma non ci sono possibilità che il testimone lasciato dall’autore siciliano venga portato avanti troppo a lungo. “Quando hai gli scritti di Andrea Camilleri non devi ispirarti a nessuno“, ha aggiunto, “devi solo affidarti. Hai tutti gli elementi per fare bene, puoi solo sbagliare”. Ovviamente si tratta di un punto interrogativo a cui verrà data risposta solo nei prossimi mesi. In ballo ancora un episodio della fortunata fiction italiana ambientata nella fittizia Vigata. Non è escluso però che Bocci possa presto interpretare un altro ruolo e che possa riscuotere, ancora una volta, l’applauso degli italiani.
Morgan K. Barraco
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 3.6.2020
Vassallo: "Vigata è la Sicilia felice"

«E adesso fatemi vedere una bella scena», disse Andrea Camilleri appena arrivato sul set de "Il giovane Montalbano". «Ero emozionato e terrorizzato allo stesso tempo: mamma mia, dissi, che bella responsabilità». Ma adesso che si avvicina l'anniversario della morte, Alessio Vassallo, interprete del giovane Mimì Augello nella serie tornata in onda su RaiUno, sorride a quel ricordo lontano, con un'unica amarezza: «Camilleri se ne è andato poco dopo avere approvato la sceneggiatura de "La concessione del telefono". Non è riuscito a vedere neanche una scena di quel mio ultimo lavoro sul suo testo che porterò con me per sempre, assieme a tutti gli altri».
Volto serio in costumi ottocenteschi per "La concessione del telefono"( in onda due mesi fa) e un ghigno sotto i baffi da sciupafemmine gentiluomo per "Il giovane Montalbano", Alessio Vassallo è approdato tante volte nella Vigata letteraria di Camilleri. E in attesa di una nuova serie Rai, ancora top secret, con possibili riprese in Sicilia, è tornato da lunedì in prima serata con le repliche del prequel della serie sul commissario Montalbano da giovane, diretto da Gianluca Maria Tavarelli e al fianco di David Riondino.
«Ritornare nella Vigata di Camilleri è sempre un tuffo in una Sicilia felice e colorata – dice Vassallo – senza stereotipi e assolutamente attuale per quella capacità che hanno i personaggi di interrogarsi di continuo e di imparare dai propri errori».
Quando lo chiamarono al provino per il ruolo di Mimì Augello, Vassallo non aveva mai visto neppure una puntata del "Commissario Montalbano". «Eppure mi è servito – sorride – mi sono creato il mio personaggio senza influenze, ma leggendo semplicemente i suoi gialli, anche due volte di seguito per capire che cosa dicessero. E poi restavo incollato».
Il suo personaggio, il vicecommissario Mimì Augello, lo definisce il vero innamorato di Montalbano: una coppia fortissima di amici, colta nelle sue debolezze soprattutto davanti ai primi casi da risolvere in commissariato. «Camilleri ci insegna a sbagliare – dice Vassallo - tutti commettiamo errori e i suoi personaggi lo fanno di continuo fino a sembrare supereroi mancati in indagini che finiscono per sembrare simili ai casi irrisolti delle nostre esistenze. La gente, allora, si rispecchia negli esseri umani che sbagliano».
La serie sul giovane Montalbano la definisce ancora una «ventata di freschezza» che risponde a un desiderio comune di ascoltare storie «e noi attori le raccontiamo di continuo», sorride.
E in attesa di nuovi impegni, Vassallo aspetta di ricominciare da dove si era fermato: le riprese del film "Mancino naturale", con Claudia Gerini, per la regia di Salvatore Allocca, e ancora a teatro con lo spettacolo musicale "Amore, qui è tutto una follia", regia di Emanuela Giordano, ispirato ai testi di John Fante. Ma la tournée, da Roma a Palermo, è ancora tutta da confermare.
Tra gli impegni prossimi c'è anche Palermo a fine giugno con una cinque giorni di lezioni di recitazione allo stand Florio, rigorosamente all'aperto.
Marta Occhipinti
 
 

La Repubblica, 4.6.2020
L'intervista
Franca Leosini: "Nei delitti l'importante è non avere certezze"
La giornalista da domenica torna su Rai 3 con due nuove puntate di 'Storie maledette'. "I gesti efferati spesso non somigliano alla persona che li compie"

[...]
«Lo sa che Camilleri era un mio ammiratore? Seguiva sempre il programma».
[...]
Silvia Fumarola
 
 

Krimifan, 5.6.2020
Andrea Camilleri: Pottemagermarken

Det er bind 13 om den sicilianske politikommissær Salvo Montalbano.
Jeg har været rigtigt glad for at læse de hyggelige bøger fulde af italiensk stemning, og på dagen hvor jeg læste dette bind færdig, og hvor kun nogle grænser blev åbne igen, var det godt at få smagsprøver på såvel italienske retter som landskaber og mennesker.
Jeg har læst langt de fleste af bøgerne og har også anmeldt flere – senest bind 10 og 12 her: “Hedebølge i august” HER og “Sporet i sandet” HER.
Fra forlagets omtale:
Fundet af liget af en mand er bemærkelsesværdigt på flere måder: Liget er findelt i 30 dele, og det bliver fundet på en lermark. Tanken ledes hen på beretningen om Judas og de 30 sølvpenge. Mafiaen er kendt for at benytte symboler i forbindelse med likvideringer, men kunne det være camouflage? Vicekommissær Augello bliver mere og mere uomgængelig. Montalbano løser begge problemer.
Min anmeldelse:
Med sædvanlig afslappet elegance og snedighed løser Montalbano både gåden om det parterede lig og om baggrunden for sin assistents underlige opførsel – og han klarer endda også at få adskillige måltider dejlig mad, at få lidt styr på sit kærlighedsliv samtidig med at han når at få filosoferet over sin alder og får tacklet forholdet til cheferne.
Der er en fin balance i bogens beskrivelser mellem Montalbano som privatperson, som chef for en gruppe politimænd og som opdager i en kompliceret sag.
Det er en igen en rigtig hyggekrimi med gode stemningsfulde oplevelser i godt selskab med Montalbano, der er et sympatisk menneske. Og så er Sicilien med overalt, og det er også hyggeligt! På alle måder en god krimi, der på trods af et ligs partering aldrig bliver blodig eller grumt uhyggelig.
Jeg giver gerne bogen 8 skydeskivepoint på min egen blog og 4 krimihjerter her
Andrea Camilleri
Pottemagermarken
Forlaget Arvids, 2020
240 sider
Per Drustrup Larsen
 
 

ilmamilio.it, 5.6.2020
Il giornalista Michele Valente alle prese con 9 incontri "fuori tempo": da Camilleri a Piero Angela, da Verdone a Prodi, Letta, Viroli
Rocca di Papa - Il 23enne autore castellano ha pubblicato il suo primo libro: le interviste del direttore di RTV San Marino Carlo Romeo su carta

23 anni, una laurea Triennale in Scienze della comunicazione alla Sapienza, con specializzazione in corso ed un libro fresco di stampa già nel curriculum.
Michele Valente, nato a Frascati e residente a Rocca di Papa, è da qualche anno un giornalista free-lance che ha scelto di cimentarsi nella non facile opera di tracciare - partendo dal materiale video - profili e parole di 9 grandi (ed alcuni giganti) del nostro tempo.
Le interviste realizzate dal direttore della San Marino RTV Carlo Romeo riportate su carta nei passaggi essenziali: pillole e dialoghi con chi nel nostro tempo ha saputo lasciare il segno.
Da Andrea Camilleri a Romano Prodi, da Piero Angela a Carlo Verdone, da Maurizio Viroli all'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, da Enrico Letta ad Andrea Canevaro e Giuseppe Amato.
Il libro si intitola "Incontri fuori tempo", fa parte della collana "Incontri" ed è edito dalla AIEP.
"Le interviste di Romeo - spiega Michele Valente - rappresentano un patrimonio giornalistico ma soprattutto umano rilevante. Sono interviste realizzate sui territori, non in uno studio televisivo e questo le arricchisce di un ulteriore significato". Appassionato di politica, Valente ha uno sguardo giovane e lucido sul mondo del giornalismo.
Prima di questo, però, doveroso un piccolo passo indietro. "Ognuno dei personaggi intervistati merita l'approfondimento che gli abbiamo dato anche se, chiaramente, gli ambiti di azione sono molto differenti tra loro. La scommessa principale da vincere è stata quella di non essere banali e penso che Romeo e conseguenzialmente io nel mio lavoro abbiamo centrato l'obiettivo".
Tra tanti personaggi di rilievo, impossibile non notare il volto di Camilleri. "Quella fatta davanti alle telecamere di RTV - rivela Valente - fu probabilmente l'ultima intervista del papà di Montalbano prima della sua scomparsa avvenuta il 17 luglio 2019". Un Camilleri che parla della potenza dell’immaginario dei media tra sceneggiatura televisiva e romanzi di successo nella sua casa romana.
"Trovo straordinaria la sua risposta quando dice: 'Ho avuto una vita straordinaria, il conto torna'. E proprio così si intola il capitolo del libro a lui dedicato".
[..]
 
 

LaNostraTv, 5.6.2020
Il commissario Montalbano, Luca Zingaretti: “Potrebbe essere l’epilogo”
Luca Zingaretti su Il commissario Montalbano anticipa: “Dovrebbe essere l’epilogo”

Luca Zingaretti lunedì scorso ha lasciato spazio a Michele Riondino. Le repliche de Il commissario Montalbano infatti hanno lasciato il posto per le settimane a venire a quelle de Il giovane Montalbano. Ma cosa succederà alla fortunatissima fiction di Rai 1 che va in onda dal 1999? A fornire delle anticipazioni sulle nuove puntate de Il commissario Montalbano ci ha pensato l’attore che lo impersona, Luca Zingaretti, il settimanale Gente infatti riporta le sue seguenti dichiarazioni:
“A Marzo sono andate in onda due nuove puntate e nel 2021 ce ne sarà una terza già girata”
e poi rivolgendosi al romanzo postumo di Andrea Camilleri, Riccardino, ha aggiunto:
“Questo dovrebbe essere l’epilogo con cui potrei concludere in bellezza”
Il commissario Montalbano, Luca Zingaretti ammette: “Non escludo di dirgli addio”
Non è ancora chiaro tuttavia il futuro de Il commissario Montalbano, Luca Zingaretti, sempre in base a quanto riportato dal settimanale suddetto, recentemente ha dichiarato:
“Non escludo di dire addio a Montalbano. Il problema è che in poco tempo sono scomparsi Andrea Camilleri, lo storico regista e lo scenografo Luciano Ricceri. Io adesso non me la sento di tornare sul set, ho bisogno di far sedimentare tutte queste perdite e questo dolore. E prendermi del tempo da dedicare agli affetti più cari”.
I romanzi di Montalbano come è noto sono stati scritti da Andrea Camilleri e diretti da Alberto Sironi morti entrambi nel 2019 a distanza di un mese l’uno dell’altro.
[...]
Liliana Morreale
 
 

RTVE, 7.6.2020
Literatura
Los libros que vienen en verano: Joël Dicker, Care Santos, Sergio del Molino y ensayos sobre el Covid-19
Tras el parón de la pandemia llegan las novedades con mucha novela negra: Jo Nesbø, Andrea Camilleri y Carmen Mola

[...]
Tirar del hilo (Salamandra) es el libro número cien de Andrea Camilleri, que murió el pasado año, y es uno de los mayores exponentes de la novela negra europea. Esta última historia es la vigesimonovena dedicada al ya mítico comisario Montalbano que sitúa esta vez el foco en la crisis migratoria.
[...]
Ana Belén García Flores
 
 

Ufficio Stampa Rai, 7.6.2020
RAI 1 08 GIU 2020, 21:35
Con "Il giovane Montalbano" su Rai1 è "Capodanno"
Michele Riondino nei panni del giovane Salvo

Secondo appuntamento con Michele Riondino e “Il giovane Montalbano” che torna su Rai1 lunedì 8 giugno alle 21.35, per raccontare gli inizi della carriera a Vigata del commissario più amato della tv, nato dalla penna di Andrea Camilleri. Si torna ai tempi del primo “Capodanno” di Salvo in Sicilia dopo il suo trasferimento. Montalbano si è adattato al nuovo commissariato dove ha trovato colleghi che lo stimano. Anche il medico legale, con cui non perde occasione di punzecchiarsi, sembra apprezzare il suo grande spirito di osservazione. A distanza ormai di mesi dal suo arrivo a Vigata, Montalbano continua a vivere nell'Hotel Pirandello dove la notte del primo dell’anno viene commesso un misterioso omicidio. Il 1991, quindi, comincia pieno di lavoro per il giovane commissario, che si dimentica – o preferisce evitare – di fare gli auguri al padre, che abita a Vigata ma con cui Salvo sembra non voler avere nulla a che fare.
Il film diretto da Gianluca Maria Tavarelli è tratto dai racconti “Capodanno” contenuto nella raccolta “Un mese con Montalbano” e “Meglio lo scuro” contenuto nella raccolta “La paura di Montalbano” (edite da Arnoldo Mondadori Editore). Nel cast oltre a Michele Riondino, Sarah Felberbaum, Alessio Vassallo, Andrea Tidona, Fabrizio Pizzuto, Beniamino Marcone, Adriano Chiaramida, Alessio Piazza, Maurilio Leto, Giuseppe Santostefano, Carmelo Galati e Massimo De Rossi. Una co-produzione Rai Fiction – Palomar, realizzata da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti.
 
 

The Sunday Times, 7.6.2020
You say: readers’ views on Great British Sewing Bee, Great British Menu, Zen and more

[...]
Young Montalbano (BBC4) is not as good as the “old” Montalbano, but enjoyable. These are repeats and it would be really nice if Zen could be repeated. That would be very welcome indeed!
Tricia Bartlett
 
 

il Fatto Nisseno, 8.6.2020
Poletti: “È tempo di IoP, facciamo rete con la comunicazione interna. Il modello? Siare-Ferrari con i respiratori per la Sicilia”
Nel volume dedicato alla ripresa, presentato il caso Camilleri e il caso di Siare- Ferrari che, unendo le forze, hanno prodotto respiratori polmonari per la Sicilia

«La lezione per le imprese per affrontare il post-covid? Quella di Andrea Camilleri, inascoltato per 10 anni. Le aziende prestino la massima attenzione alle persone a partire dai loro collaboratori». È quanto si legge nel libro dedicato alla ripartenza “Tempo di Iop: Intranet of people” https://tempodiiop.it/: scritto dal giornalista e comunicatore d’impresa Filippo Poletti e stampato a Palermo da Flaccovio, è disponibile come ebook e dal 28 maggio presente in formato cartaceo nelle librerie.
È l’autore a presentare l’era post-covid sul posto di lavoro, illustrando come le aziende possono coinvolgere le persone attraverso la comunicazione interna fatta tramite la intranet o rete interna, l’uso di email, gruppi chiusi su WhatsApp o canali privati su un social media come Telegram.
Punto di partenza di “Tempo di Iop: Intranet of people” è la storia del grande scrittore italiano, Camilleri: «Per 10 anni alcuni editori rifiutarono la sua richiesta di pubblicare il romanzo intitolato “Il corso delle cose”. Fu lo stampatore Antonio Lalli, nel 1978, ad accorgersene. Per l’autore siciliano, allora cinquantatreenne, questa pubblicazione coincise con l’inizio di una carriera di successo segnata da oltre 100 titoli. Qual è la lezione che le aziende possono e devono trarre oggi dalla sua storia professionale? Bisogna dar voce a tutti, aiutando le persone a mettere a fattor comune la loro vitalità e la loro esperienza. Unendo le energie e puntando sulla sostenibilità sul posto di lavoro potremo ripartire ai tempi del coronavirus», conclude Poletti, promotore del portale Rassegnalavoro https://rassegnalavoro.it/.
[...]
 
 

Il Riformista, 8.6.2020
Premio Strega
“La misura del tempo” di Carofiglio, grande lezione di diritto ma la letteratura è altra cosa

[...]
Nella pagina di un romanzo, poniamo, di Calvino o di Gadda (due esempi alti, comunque stilisticamente agli antipodi) ci sono delle parole e espressioni che si accendono – aggettivi inconsueti, accostamenti verbali sorprendenti -, e ancora metafore, similitudini, ossimori, etc. che suggeriscono una prospettiva altra, straniata da cui mettersi per guardare le cose.
Nel loro caso lo stile, lievemente o fortemente deviato dalla “norma” accettata, ci permette di esplorare la realtà. Ogni romanzo è anche una straordinaria avventura dentro la nostra lingua. Non così Carofiglio (se a qualcuno manca l’aria, nel suo libro, sarà inesorabilmente «come per un pugno allo stomaco»…), e nemmeno Camilleri, con il suo dialetto stucchevole da esportazione. E non si tratta solo di genere. Non ho nulla contro la letteratura di genere, che soddisfa anzitutto legittimi bisogni di intrattenimento (certamente Carofiglio, Camilleri, Lucarelli, Carlotto, Manzini, etc. sono eccellenti artigiani).
[...]
Filippo La Porta
 
 

El Confidencial, 9.6.2020
Literatura y gastronomía
Comer es el placer: 10 libros literarios para 'gourmets', 'foodies' y otros sibaritas
La gastronomía se entremezcla en ocasiones con la trama literaria, como sucede en estos libros en los que hay investigaciones criminales y recorridos por la historia de un país

Quizá durante estos meses hayan cocinado en su casa y se hayan dejado llevar por recetas más 'gourmet'. Siempre está bien innovar y arriesgar un poco (arriesgar en el nivel cero es hacer una tortilla de patatas, y eso ya está bien). Pero seguramente también tengan ganas de acudir a un restaurante, ya sea de comida más tradicional o de gastronomías de otras latitudes.
En cualquier caso mientras tanto también pueden leer estos libros que traemos aquí en los que, además de la trama, hay un nutrido recetario. Nadie ha hecho más por la cocina italiana que sus comisarios literarios. Como Montalbano, que surgió arropado por el detective Pepe Carvalho, buen conocedor de los bares y restaurantes de la Barcelona de los ochenta y noventa.
[...]
1. 'La forma del agua' - Andrea Camilleri
Leer una novela de Camilleri sobre el comisario Montalbano es, sobre todo, adentrarte en un restaurante siciliano o caminar por las ciudades de la isla en cuyos puestos callejeros ofrecen manjares como las 'arancini' —unas bolas de arroz y carne que llenan como comerse tres platos—. Montalbano come cada día en la 'trattoria' de su amigo Enzo, o bien degusta los platos que le prepara su asistenta Adelina y que van desde los salmonetes fritos y los espaguetis a la marinera a la pasta a la Norma —por la ópera de Bellini—, que se compone de albahaca, berenjenas, tomate y 'ricotta'. De postre, por supuesto, no pueden faltar los 'cannoli' (gustan incluso a los menos golosos). Y después de esto, obviamente, hay que ir a investigar el crimen.
[...]
Paula Corroto
 
 

Primaonline, 9.6.2020
8 giugno. Il giovane Montalbano si conferma. Ranucci boom, batte Canale5 e distanzia Porro

[...]
In prime time ha quindi dominato ‘Il Giovane Montalbano’. Su Rai1 ‘Capodanno’, datato 2012, con Michele Riondino, Andrea Tidona e Katia Greco, ha conseguito 4,886 milioni di spettatori ed il 21,7% (aveva avuto 4,938 milioni di spettatori e 21,7% col primo episodio).
[...]
 
 

Cinematographe, 11.6.2020
Montalbano: l’addio di Luca Zingaretti al Commissario più amato della TV
È ufficiale l’addio dell’attore romano al personaggio che gli ha consegnato la notorietà. Chi raccoglierà il suo testimone? Le scommesse sono aperte.
[Riportiamo questo articolo a mo' di esempio delle tante notizie uscite in questi giorni a seguito di un'intervista di Luca Zingaretti al settimanale "Gente". A nostro avviso, però, nulla è ancora deciso, NdCFC]

Per alcuni possono rappresentare una liberazione, per altri la perfetta chiusura di un cerchio, ma in generale gli addii per chi li vive intensamente sono sempre dolorosi. E dolorosa siamo sicuri che deve essere stata la decisione di Luca Zingaretti di scrivere una volta per tutte la parola fine alla sua ventennale e bellissima “storia d’amore” con il Commissario Montalbano, il personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri che ha appassionato milioni di lettori prima e di spettatori poi. Un personaggio che è di fatto entrato nell’immaginario del pubblico e al quale l’attore romano ha legato in maniera indissolubile il suo nome e cognome dal 1999, anno in cui andò in onda (il 6 maggio per la precisione) il primo dei trentasette episodi della saga sin qui realizzati dal titolo Il ladro di merendine, trasposizione dell’omonimo romanzo dello scrittore siciliano del 1996.
Zingaretti: “Addio a Montalbano? Camilleri vorrebbe che chiudessimo in bellezza”. E così è stato…
Prima o poi doveva accadere, del resto la notizia circolava nell’aria da tempo e adesso è stata ufficializzata dall’attore romano. Che ciò potesse accadere si era già percepito all’epoca della conferenza stampa di presentazione degli ultimi episodi andata in scena lo scorso febbraio, prima che il mondo intero venisse scaraventato nell’incubo pandemico. Proprio quei due capitoli della Collection, ossia Salvo amato, Livia mia e La rete di protezione, ci hanno tenuto compagnia, insieme alle repliche dei precedenti, nei 57 lunghissimi giorni di quarantena e lockdown che hanno costretto miliardi di italiani (e non solo) al confinamento domiciliare. Le parole pronunciate in quell’occasione da Zingaretti avevano suonato come un campanello d’allarme di una decisione, quella di abbandonare i panni di Salvo, che quasi scontata. In moltissimi, noi compresi, abbiamo fatto finta di non ascoltarle: “Addio a Montalbano? Camilleri vorrebbe che chiudessimo in bellezza”. Del resto non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
L’addio di Zingaretti a Montalbano è una vera doccia fredda. Saluteremo anche la serie?
Insomma, l’addio di Zingaretti a Montalbano è un vero choc per tutti coloro che amano e hanno amato le inchieste del Commissario, ma qualcosa ci fa pensare che su di esse non calerà il sipario. Visto l’enorme successo e i record di ascolti registrati in tutti questi anni, siamo sicuri che il personaggio non andrà in pensione. Difficilmente Mamma Rai, Rai Fiction e la Palomar si lasceranno sfuggire la “gallina dalle uova d’oro” della televisione nostrana. Urge dunque una contromossa per fare in modo che Montalbano, anche senza colui che lo ha impersonificato per decenni sullo schermo, non appenda la pistola e il distintivo al chiodo, proseguendo così le sue indagini in quel dell’immaginaria Vigàta. In tal senso, 007 ha continuato ad esistere nonostante Ian Fleming e Sean Connery, rinnovandosi continuamente, tra alti bassi, sino ai giorni nostri.
Ora che questo possa accadere anche nel caso de Il Commissario Montalbano sarà il tempo a stabilirlo, ma c’è da dire che comunque andrà lo spirito e la forza che animeranno i futuri tentativi non saranno per forza di cose gli stessi. Questo perché se l’assenza dello storico interprete è più o meno bypassabile con un sostituto più o meno all’altezza, quelle di Andrea Camilleri in fase di scrittura e di Alberto Sironi dietro la macchina da presa, scomparsi a pochissimi mesi di distanza l’uno dall’altro, sono di fatto incolmabili. Certo Francesco Bruni, da sempre al fianco di Camilleri nel lavoro di adattamento dalla carta al piccolo schermo, potrebbe dare la giusta continuità narrativa e drammaturgia, così come Gianluca Maria Tavarelli, firmatario della regia degli episodi del serie prequel de Il giovane Montalbano, potrebbe prendere il posto di Sironi al timone, ma non fino in fondo.
Le scomparse di Camilleri e Sironi hanno pesato sulla scelta?
Qualcosa vuoi o non vuoi si è (inter)rotto ed è uno strappo che, per quanti sforzi si possano fare, difficilmente si potrà colmare. Ci sono ferite che nemmeno il tempo può cicatrizzare e le morti di Camilleri e Sironi lo sono a tutti gli effetti. Forse la pensa allo stesso modo anche Zingaretti, che per completare gli ultimi episodi ha dovuto persino sdoppiarsi, lavorando sia davanti che dietro la macchina da presa. Per sua stessa ammissione non è stato per nulla semplice, perché il peso della responsabilità lui l’ha sentito tutto sulle spalle dichiarando: “senza Camilleri e Sironi è stata un’avventura ciclopica. Questo è il primo anno che dolorosamente ci troviamo qui senza quello che non solo è stato il nostro padre letterario, nonché mio professore in Accademia, Andrea Camilleri, ma anche senza un altro grande punto fermo della serie che è stato il regista Alberto Sironi. Lui è stato capace di trasformare il materiale straordinario messo a disposizione dai romanzi in opere audiovisive che hanno scritto pagine importanti per la televisione italiana”. E come dargli torto, perché assenze come queste si fanno sentire e come.
Dunque per l’attore è venuto il momento di congedarsi da quel personaggio che gli ha dato la notorietà e stavolta per sempre. Mai dire mai, ma siamo sicuri che non tornerà sui propri passi come aveva fatto in passato: “nel 2008 decisi di abbandonare Montalbano per un problema di strategia: pensavo, come insegnatomi da Camilleri in accademia, che bisognasse uscire tra gli applausi. Dopo due anni decidemmo insieme a produttori e autori di rifarlo perché ci mancava. È stata una scommessa vinta, perché gli applausi non sono finiti, ma aumentati”.
Chi raccoglierà il testimone di Zingaretti?
Quello del 2008 fu dunque un arrivederci, mentre quello giunto in questi giorni può considerarsi un addio, che secondo quanto dichiarato dal diretto interessato è legato anche a questioni personali e al desiderio di dedicarsi di più alla sua famiglia. Nel frattempo siamo pronti a goderci l’ultima volta di Zingaretti nei panni del Commissario con il 37° episodio dal titolo Il metodo Catalanotti, già girato ma di cui la l’azienda di Piazza Mazzini ha deciso di posticipare la messa in onda al 2021. La “caccia” al nuovo volto di Montalbano è dunque aperta, con la scelta che potrebbe ricadere su Michele Riondino, che lo ha interpretato dal 2012 al 2015 con enorme successo nelle due stagioni de Il giovane Montalbano. A questo punto non ci resta che attendere nuovi sviluppi, ma le scommesse su chi sarà il nuovo Commissario sono già aperte.
Francesco Del Grosso
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 12.6.2020
In principio fu il capitano Bellodi ma il primo poliziotto siciliano da romanzo fu Sartori nel 1971. Ora irrompono le donne
L’Isola dei commissari
Aspettando l’ultimo Montalbano si moltiplicano gli investigatori di carta figliocci di Sciascia e Franco Enna

Santi, poeti e navigatori stanno all’Italia come commissari, marescialli e ispettori stanno alla Sicilia, oggi più che mai una vera nursery di funzionari di polizia e di appassionati investigatori. Il marcio, più che in Danimarca, sta dalle nostre parti: da qui probabilmente il contraccolpo etico e ideologico, che si traduce in un drappello nutrito di paladini, tra i quali molte donne, pronti a farsi in quattro per arginare l’entropia. E così, aspettando l’ultimo Montalbano, il mondo letterario siciliano registra la nascita di nuovi investigatori di carta.
Si potrebbe dire che in principio fu Bellodi, ma per precisare che il capitano dei carabinieri sagomato da Leonardo Sciascia non è nato in Sicilia. Parma è infatti la sua città, dove ritorna alla fine de “Il giorno della civetta” (1961), romanzo con cui lo scrittore di Racalmuto, d’un colpo, legittimò letterariamente il romanzo poliziesco ma scompaginandone le regole. L’aura di Bellodi, che sa «lucidamente di amare la Sicilia», avrà esercitato di certo, in forza della fortuna editoriale del romanzo, suggestione e appeal a tal punto da creare una serie di nipotini più o meno riconoscibili. A cominciare dal commissario Federico Sartori, nato dall’immaginario di Franco Cannarozzo, meglio noto con il nome de plume di Franco Enna, famosissimo autore di gialli e apprezzato scrittore di racconti di fantascienza. Un autore che dedicò al suo commissario una vera e propria saga, inaugurata dal romanzo “Il caso di Marina Solaris” (1971): siciliano affetto da nostalgia irrimediabile, disincantato e sensuale, Sartori, che si muove tra Roma e Milano, uscirà di scena ne “L’occhio lungo” (ripubblicato anni fa da Sellerio), l’ultima avventura della serie, nella quale l’autore riesce a liberarsi del suo personaggio facendolo morire in una sparatoria. Ma a Enna si deve pure la creazione del maresciallo Lo Cascio, il quale però, a differenza di Sartori, faceva stanza a Mazara del Vallo.
Entrambi i personaggi di Enna in qualche modo preannunciano il commissario Montalbano, ma prima che questi si materializzasse aveva timbrato il cartellino un altro funzionario di polizia col marchio di fabbrica isolano: stiamo parlando del commissario Raciti, malinconico come solo certi siciliani sanno esserlo, che nel romanzo “Il caso Montecristo” (1976) di Enzo Russo si muove tra appartamenti di lusso e i palazzi del potere della capitale. Bisogna attendere un ventennio per assistere alla prima indagine di Salvo Montalbano, il commissario di Vigàta che sbaraglia immediatamente la concorrenza: burbero, integerrimo, schivo e taciturno, travolto dalla passione culinaria più che da quella sentimentale, ha un biglietto da visita che è diventato, nel tempo, la frase letteraria italiana più tradotta al mondo: «Montalbano sono!». Romanzo dopo romanzo ha mostrato sempre qualcosa di nuovo di sé, invecchiando assieme ai lettori e al suo creatore. Ora si prepara ad abbandonare definitivamente la scena: in autunno [in realtà a luglio, NdCFC] vedrà la luce, sempre per Sellerio, l’ultima sua avventura, intitolata “Riccardino”. Amico di Montalbano è il commissario di bordo Cecè Collura, Cecè che Camilleri tirò fuori dal cilindro nel 1998 destinandolo a una nave da crociera.
Passano appena due anni e con “L’endiadi del dottor Agrò” (Marsilio) di Domenico Cacopardo debutta il sostituto procuratore della Repubblica Italo Agrò, di origini siciliane, tenace, sensuale, col pallino delle citazioni colte, in grado di macinare carte e fascicoli al ritmo di un motore diesel: ne è venuta fuori una vera e propria epopea. L’inizio del nuovo millennio è, per il poliziesco isolano, un succedersi di fiocchi azzurri: nel 2002 si affaccia dalle pagine di Pier Giorgio Di Cara, scrittore e commissario di polizia, l’ispettore Salvo Riccobono. Da “Isola nera” a “Anima in spalla” fino a “Vento freddo” (tutti per E/O) si dipanano le sue avventure tra Lipanusa (un’isola nera che assomiglia assai a Linosa), la Calabria e Palermo, dove tra l’altro a stretto giro fa la sua comparsa, sempre per mano di Di Cara, l’ispettore della Sezione omicidi della Squadra mobile Pippo Randazzo (“Hollywood, Palermo” edito da Colorado Noir): un tipo completamente diverso da Riccobono, tanto introverso e disperato l’uno, quanto radioso e sereno l’altro. Nel 2002 Giacomo Cacciatore tiene a battesimo il sovrintendente di polizia Vittorio Cacciamali, investigatore diabetico a Ballarò, col racconto “L’abbaglio” (Mondadori). Ma già un anno prima aveva preso servizio, a Villabosco (trasfigurazione letteraria di Mussomeli), il maresciallo dei carabinieri Saverio Bonanno: il giallo in questione si intitola “Non crescere troppo” (Terzo Millennio) ed è di Roberto Mistretta, che dedicherà al suo personaggio una serie di romanzi. Poi sarà la volta del commissario Mancuso della sezione Omicidi di Palermo: Carlo Barbieri lo presenta ai lettori nel 2011 con la raccolta “Pilipintò – Racconti da bagno per siciliani e non” (0111 Edizioni). Sensibile e imbranato con le donne, Mancuso è un fanatico del caffè e ama visceralmente lo street food: lo attenderanno almeno altri cinque romanzi, tutti quanti ambientati nel capoluogo.
E le quote rosa? Nel 2012 appare in città il vicequestore aggiunto Maria Teresa Pajno, detta Marò, a firma Giuseppina Torregrossa: è formosa, passionale, e tra le armi di seduzione annovera il cibo, che sa dispensare con rara saggezza. Non a caso le storie che la vedono protagonista si intitolano “Panza e prisenza”, “Il basilico di Palazzo Galletti” e “Il sanguinaccio dell’Immacolata”, tutti col marchio Mondadori. Con Cristina Cassar Scalia si cambia scenario: il suo vicequestore Vanina Guarrasi, trentanovenne, è palermitana ma trasferita alla Mobile di Catania. Scontrosa quanto basta, Vanina irrompe sulla scena nel 2018 (“Sabbia nera” per Einaudi) dando prova di essere una grande poliziotta: dal 16 tornerà a indagare con “La salita dei saponari”. Palermitana come Vanina è Angela Mazzola, giovane poliziotta sveglia, reattiva, slanciata, di cui Gian Mauro Costa dà un assaggio nel racconto “Il divo di Ballarò” per poi sguinzagliarla nei romanzi “Stella o croce” (2018) e “Mercato nero” (2020) della scuderia Sellerio.
Ma la madre dei commissari in Sicilia è sempre gravida: ha da poco fatto irruzione tra Cinisi e Terrasini il commissario Saverio Mineo, una sorta di Oblomov isolano, indolente e pieno di fisime: “L’assassino scrive 800A. Le iraconde indagini del commissario Mineo” (Solferino) è di Francesco Bozzi. E ora sta per entrare in campo il commissario Anastasio Ventura, al centro del romanzo “Non rompere nulla” (Euno edizioni) della catanese Marilina Giaquinta (dirigente della Polizia in quiescenza): una specie di lupo solitario in attesa della pensione, in una tranquilla isoletta ai piedi di un vulcano.
Salvatore Ferlita
 
 

TVguide, 13.6.2020
The Young Montalbano
User rating 7.4

New Year's Eve. A man is shot dead in a hotel room, and the ensuing police investigation means Montalbano must spend his first New Year's Day in Vigata taking part in a murder inquiry. All thoughts of festivities are driven from his mind when the case presents him with several conundrums, including the fact that the victim was a co-owner of the establishment in which he died. In Italian
 
 

Noticias, 14.6.2020
Libros
Despedida sorprendente de Camilleri
“Km 123”, de Andrea Camilleri. Destino, 223 págs. $ 259.99 (en e-book).

El italiano Andrea Camilleri encontró el cofre del tesoro para un autor de policiales: un personaje fijo y un lugar rendidor. Como homenaje a Vázquez Montalbán, el personaje fue el comisario Montalbano, experto en los planos innumerables de la cultura y el crimen, y el lugar su Sicilia. Junto a los rasgos literarios, también avanzaron casi recetas sobre todo tipo de comida local. A su vez se dibujó una visión del mundo y sobre todo de los hombres a la vez escéptica y cargada de humor, y muchas veces de ironía y sarcasmo.
Montalbano nació en 1994 con “La forma del agua”, su primera novela. Antes de eso Camilleri había sido guionista de cine y de series, y activo director de teatro, además de profesor. Hace poco, al cumplirse el aniversario “del ‘68” recordó en un texto difícil de olvidar lo que estaba haciendo en esos días, y lo que opinaba de la rebelión estudiantil.
A su vez siempre siguió escribiendo libros al margen de la “serie Montalbano”. Uno de ellos, “El homenaje”, narraba hace poco, con sátira y bisturí, el intento de bautizar una calle con el nombre de un fascista. Ahora llegó su último libro, editado en Italia antes de morir. En un auténtico “tour de force”, construye una compleja trama alrededor de un supuesto accidente de tránsito, que enreda a varias mujeres y hombres de la alta burguesía en la infidelidad, la traición y los rebotes letales de la pasión.
El trabajo de estilo es casi vanguardista. Camilleri elimina todo dato explicado de lugar, aspecto de los personajes o desarrollo de la trama, para avanzar solamente con un montaje de diálogos telefónicos o electrónicas, noticias de diario, y documentos de la investigación. El resultado es una especie de tren expreso imposible de detener, en un libro breve, y además llena de páginas en blanco.
La experiencia insólita es la eficacia con que la trama, progresivamente compleja, atrapa al lector en una escalera de descubrimientos sucesivos. A tal punto que a veces, un poco desorientado por su costumbre de los libros anteriores de Camilleri, tiene que volver atrás para chequear un nombre.
Como en otros libros “sueltos” demuestra, sin embargo, una vez más la misma capacidad de armado, estructura y concentración narrativa que en su serie clásica, que lo ha convertido en uno de los autores más vendidos de Europa.
Elvio E. Gandolfo
 
 

El Imparcial, 14.6.2020
Novela
A. Camilleri:: Tirar del hilo
Salamandra. Barcelona, 2020. 272 páginas. 18 €. Libro electrónico: 11,99 €.

Pronto se cumplirá un año que nos dejó Andrea Camilleri. El 17 de julio de 2019 el maestro del noir moría en el hospital romano del Santo Spirito, a los noventa y tres años. En sus últimos años, la ceguera y los problemas de salud no le hacían la vida fácil, pero él no dejaba de escribir dictando los textos. Como tampoco dejaban de serle fiel los millones de seguidores en todo el mundo, enganchados a las aventuras de su gran creación, el comisario Salvo Montalbano, llamado así en homenaje a otro grande del género, nuestro Manuel Vázquez Montalbán, gran amigo de Camilleri y creador a su vez del igualmente seguido detective Pepe Carvalho. Precisamente, en 2014 Camilleri obtuvo el IX Premio Pepe Carvalho.
Camilleri, también guionista y director de teatro y televisión, no es solo el “padre” de Montalbano. En su prolífica producción cuenta en su haber con novelas fuera del género policiaco. Pero, sin duda, es la serie protagonizada por el carismático investigador la que ha cosechado un mayor éxito sumergiéndonos en la localidad siciliana de Vigàta trasunto de Porto Empédocle, donde nació Camilleri en 1925. Y eso que, como confesó él mismo, la relación con su personaje fue ambivalente y en varias ocasiones tuvo la tentación de “matarlo”. Afortunadamente, no lo hizo, parece que bien aconsejado por su compatriota, el también escritor Leonardo Sciascia.
El pasado año se publicaron en nuestro país dos títulos del autor italiano, de los que que dimos cuenta en este mismo suplemento: El carrusel de las confusiones y Háblame de ti. El primero es una novela de la serie Montalbano, y el segundo una larga y emotiva carta dirigida a su bisnieta Matilda, a la vez que un repaso por su trayectoria vital y literaria, que puede considerarse una suerte de testamento de Camilleri. Aún quedan, no obstante, algunas entregas de la serie no aparecidas en español. Una de ellas es Tirar del hilo, que ahora ve la luz en Salamandra, el sello que tiene en su catálogo prácticamente toda su obra.
Como es preceptivo, el escenario será el habitual, Vigàta, aunque un tanto trasformado por una de las cuestiones más acuciantes de hoy: la inmigración. A Vigàta llegan numerosas pateras cargadas de esos hombres y mujeres que huyen de sus países en busca del futuro que su lugar de origen les niega. Salvo Montalbano y su equipo tendrán que ayudarles, pero, obviamente, no pueden dar solución a un problema que les desborda. Y en su vida personal se le avecina las bodas de plata de unos amigos. Su pareja, Livia Burlando, con la que mantiene una relación compleja y no pocas veces a distancia –Livia vive en Génova-, le insta a que se engalane para la ocasión. Montalbano acude a la mejor sastrería de Vigáta y se pone en manos de Elena que la regenta. Pero Elena no podrá confeccionarle ningún traje. Un día aparece salvajemente asesinada. El misterio y la aventura están servidos. Y el entretenimiento también. Bienvenidos de nuevo al universo Camilleri.
Ángela Pérez
 
 

Ufficio Stampa Rai, 14.6.2020
RAI 1 15 GIU 2020, 21:25
Su Rai1 "Ritorno alle origini" per Il giovane Montalbano
Con Michele Riondino, regia di Gianluca Maria Tavarelli

Terzo lunedì di indagini per “Il giovane Montalbano” protagonista su Rai1, il 15 giugno alle 21.25, con il film “Ritorno alle origini” firmato da Gianluca Maria Tavarelli e che vede Michele Riondino nei panni del celebre ma giovane commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. La serie riavvolge il nastro per portare lo spettatore ai primi anni di Montalbano al Commissariato di Vigata e agli inizi della sua carriera nelle forze dell’ordine in Sicilia. Sono i tempi in cui si costruiscono e si stringono i legami tra colleghi e in cui Salvo, ancora un po’ spaesato, prende le prime importanti decisioni che riguardano la sua vita privata. Per il suo carattere difficile, per il suo innato bisogno di autonomia e solitudine, Salvo tronca la relazione con Mery, la sua fidanzata fin dai giorni di Mascalippa. E proprio mentre sta metabolizzando la fine di quest’amore arriva Mimì Augello, il nuovo vicecommissario, donnaiolo incallito e impenitente. All’inizio tra i due i rapporti sono difficili avendo due caratteri molto diversi e la situazione si fa ancora più tesa quando Augello mette gli occhi su Livia, una ragazza entrata nella vita di Montalbano per via di un caso difficile su cui si trova a indagare. Ad affiancare Riondino, Alessio Vassallo, Andrea Tidona, Fabrizio Pizzuto, Beniamino Marcone, Adriano Chiaramida, Alessio Piazza, Maurilio Leto, Giuseppe Santostefano, Carmelo Galati, Massimo De Rossi e con Sarah Felberbaum nei panni di Livia. Una co-produzione Rai Fiction – Palomar.
 
 

Primaonline, 16.6.2020
15 giugno. Il giovane Montalbano doppia Bonolis. Porro stacca Merlino (special)

[...]
Su Rai1 la replica de ‘Il Giovane Montalbano – Ritorno Alle origini’, datato 2012, con Michele Riondino, Andrea Tidona, Alessio Vassallo e Sarah Felberbaum protagonisti, ha conseguito 5,244 milioni di spettatori ed il 23,4% (aveva avuto 4,886 milioni di spettatori e 21,7% sette giorni prima) crescendo molto e bastonando severamente la teoricamente più agguerrita concorrenza.
[...]
 
 

Repubblica Tv, 16.6.2020
Ragusa, i set del commissario Montalbano nel municipio di Scicli
Cliccare qui per il video

Le finzioni sceniche e i retroscena delle avventure di Salvo Montalbano, il commissario più famoso d’Italia nato dalla penna dello scrittore Andrea Camilleri e diventato il protagonista di una delle serie televisive più seguite di tutti i tempi, raccontate dai volontari della cooperativa Agire, nel celebre commissariato di Vigata, ambientato nel municipio di Scicli, in provincia di Ragusa.
Paola Pottino
 
 

La Repubblica - Robinson, 16.6.2020
Il nuovo giallo di Cristina Cassar Scalia: “Tranquilli, Montalbano non sono”
Arriva in libreria il nuovo episodio della saga di Vanina Guarrasi, detective che ha un conto aperto con Cosa nostra. La scrittrice siciliana: “Camilleri è un classico"

Eccola di nuovo il vicequestore Vanina Guarrasi, fimmina in carriera burbera, tenace e lucidissima. Torna sulla scena letteraria con quel nome rubato a Stendhal e al cinema di Valerio Zurlini. E torna insieme ai fantasmi che ce l'hanno fatta apprezzare fin dall'esordio: i volti di chi ha perso la vita nell'adempimento del proprio dovere e i latitanti a cui ha dato la caccia fin dal suo ingresso in polizia.
[...]
Voleva una professionista e che parlasse una lingua diversa da quella di Montalbano. Cassar Scalia sorride, sa bene che scrivere gialli in Sicilia significa evocare Andrea Camilleri. «Lo considero un classico. Fa parte del mio background di lettrice così come altri grandi autori siciliani, da Pirandello a Sciascia, ma Vanina non è Montalbano». L’unica cosa che li accomuna è l'more per la buona tavola, entrambi amano mangiare, ma non cucinare. Detto questo, la Sicilia di Guarrasi è meno arcaica, il suo passato è più ingombrante, anche la lingua è diversa. Non c'è il vigatese, quell'idioma inventato che a noi lettori sembra più siciliano del siciliano. Lei scegli l'italiano, ma poi lo manomette inserendo parole o espressioni dialettali.
[...]
Stefania Parmeggiani
 
 

infoLibre, 18.6.2020
En tromba
Camilleri no se acaba nunca

Si Andrea Camilleri no hubiera muerto, como aseguran, el 17 de julio de 2019 a la edad de 93 años, a estas horas ya podríamos comprar en las reabiertas librerías italianas Todos a una, la aventura número 30 de Salvo Montalbano en la que el comisario de Vigata se enfrenta a una serie de asesinatos cometidos durante el largo confinamiento provocado por esta maldita pandemia.
La primera víctima –de este imaginario libro– se la encuentra el propio Salvo al amanecer, cuando sale a nadar en el mar, cerca de su casa de Marinella. En menos de veinticuatro horas tres cadáveres más en unas calles desiertas pero llenas de miedo y los cuatro presentan idénticas coincidencias: todos murieron asfixiados y todos llevaban una mascarilla perfectamente colocada sobre su cara y guantes de látex en sus manos. Paralelamente, el policía y su equipo se las tienen que ver con el secuestro del director de un hospital privado y con una red de traficantes de respiradores defectuosos que han sido introducidos en el país bajo el amparo de algunos funcionarios corruptos y con la ayuda de esos a los que Camilleri nunca cita en sus libros. Por si fuera poco, los familiares de algunos ancianos internados en diversas residencias de la costa sur siciliana piden ayuda a Montalbano porque sospechan que los están dejando morir sin prestarles atención médica. Y todo esto en una Sicilia con un sol más tristón de lo habitual y un Mediterráneo menos azul que de costumbre… En las últimas páginas de Todos a una, el comisario encuentra finalmente la luz bajo su mascarilla pero no está convencido de que llegar hasta el final sea lo más justo ni lo que realmente desea.
La trama, lógicamente, hubiera sido infinitamente mejor y el escritor siciliano nos hubiera contando como nadie, en las doscientas y pico páginas de rigor, la historia de esta plaga que ha sacudido su país de arriba abajo. Y lo hubiera hecho con mucha más acidez de la habitual, con la rabia añadida que le hubiera provocado este virus exterminador que también ha sabido empezar su trabajo por los de abajo, por los más débiles y necesitados.
En todo el ‘universo Montalbano’, Camilleri se sirve del delito para radiografiarnos una forma de vida, una sociedad, la siciliana, donde nada es lo que parece, el sobreentendido es una certeza y el juego de los equívocos no es un juego sino una ciencia exacta; el escritor manosea las palabras y entre líneas nos deja entrever ese contexto que, como decía su admirado Sciascia, todo lo envuelve, todo lo empapa, todo lo puede. El asesinato, el robo, el secuestro o el chantaje no son más que una mera coartada para que recorramos la vida cotidiana de una Vigata que no deja de ser una representación reducida del gran teatro del mundo. Resolver el caso no importa mucho y meter en el cárcel a los culpables no es lo realmente importante; salvar a los que siempre pierden y coger por el cuello a los que siempre ganan es lo que realmente le gustaría a un Montalbano ya de vuelta de todo, asqueado como nunca y cada vez más convencido de que hacer Justicia no tiene mucho que ver con cumplir la Ley.
Casi un año después de su muerte llega a España Tirar del hilo (Salamandra), una historia que sí pudo escribir Camilleri antes de irse y que nos retrata otro drama permanente de nuestro días, el de la inmigración. “En mi opinión, con el pretexto del gran sueño de una Europa unida hemos hecho lo posible y lo imposible por destruir sus cimientos mismos. Hemos mandado a tomar por culo la historia, la política, la economía en común. Lo único que quizá quedaba intacto hasta hace poco era la idea de la paz. Y es que, después de habernos matado los unos a los otros durante siglos, ya no podíamos más. Pero ahora se nos ha olvidado, y por eso recurrimos a esta excusa estupenda de los migrantes para levantar viejas y nuevas fronteras con alambre de espino. Dicen que entre ellos se esconden los terroristas, en vez de decir que esta pobre gente en realidad huye de los terroristas”, reflexiona Montalbano en un momento de la novela, que se escribió cuando el ultraderechista Mateo Salvini hablaba de “carne humana” para referirse a aquellos que buscaban la libertad tras huir de la barbarie y el Mediterráneo se convertía en una gran fosa común.
En medio de una Vigata a la que noche tras noche arriban un sinfín de pateras repletas de migrantes y de dramas de difícil solución, Montalbano debe enfrentarse con el salvaje asesinato a tijeretazos de la modista que regenta la sastrería más famosa de la localidad y a la que casualmente acababa de conocer. Y, como su creador, se sirve del crimen “para alejar de su mente las escenas de los últimos días: el muchacho ahogado, el flautista crucificado, la chiquilla violada, todos aquellos ojos que lo miraban fijamente en el barco…”
Con todo esto, Camilleri cocina una historia a fuego lento; nos fabrica, como siempre, un puzle con piezas que surgiendo de la nada acaban configurando un mosaico completo y lúcido. Todo parece carecer de importancia cuando realmente todo acaba siendo importante. Lo insignificante se vuelve determinante y lo efímero permanente. Sus historias, como esta, nacen prácticamente de la nada hasta alcanzar la plenitud. Vigata no existe pero es tan real como todos sus protagonistas imaginarios.
Andrea Camilleri, que nació en Porto Empedocle en 1925, dibujaba como pocos el misterio de una Sicilia que recorría sus venas de sur a sur. Este viejo comunista del PCI lo hacía jugando con grandes trazos y pequeños matices. Se valía para ello del ínclito Montalbano –cuyo nombre es un homenaje a su amigo Manuel Vázquez Montalbán–, de un pueblo imaginario que es una copia exacta de su ciudad natal, de un Mediterráneo que lo envuelve todo, de un sol exterminador y de una tierra yerma y rota por demasiados años de abandono, miseria, odios y miedos ancestrales. Una Sicilia que parece diluirse en polvo, y donde por no agarrar no agarran ni la vida ni la muerte. A todo esto hay que añadir un buen plato de pasta con sabor a mar y a orégano en la Trattoria de Enzo y un reparto de personajes que delimitan la geografía áspera de este universo invisible, en el sentido más calviniano del término, pero que más que un universo es un estado de ánimo.
Montalbano es un policía que además de encontrar al asesino busca la verdad, lo que siempre le causa no pocos problemas con sus superiores. Tras su primera aventura juntos –nació a la edad de 43 años con La forma del agua–, Camilleri dijo de él que “cuando quería entender algo, lo entendía”. Y lo definió como “inteligente, brillante, imaginativo, leal, peligrosamente honesto, fiel a su palabra, contrario a los heroísmos inútiles, culto, buen lector y mejor gastrónomo… nada que ver con los husmeabraguetas de la novela negra americana”. Vamos, un buen tipo con un poco de mala hostia. El paso de los libros ha hecho de él un ser cada vez más vulnerable, mas deshilachado, más humano, más viejo; un hombre que ya se hace demasiadas preguntas, algunas de las cuales prefiere no responderse.
Los actores secundarios que acompañan al comisario no han variado excesivamente desde la primera aventura: Livia, la novia de toda la vida que trabaja en Génova y con la que se reúne, aquí o allá, lo justo para que el amor y la pasión no acaben en desamor y bronca; Mimì Augello, su segundo, un donjuán profesional, lo más parecido al mejor amigo de Montalbano y con el que más enfrentamientos tiene; el inspector Fazio y sus interminables datos del registro civil que tanto joden a su superior; Bonneti-Alderighi, el jefe siempre empalagoso, inútil y cobarde pero políticamente correcto, paradigma del aspirante permanente a lameculos oficial; el fiscal Tommaseo, un auténtico obseso sexual; Pasquano, el forense que respira gracias a la permanente mala leche que emana de sus entrañas; y por último, el agente Catarella, en persona personalmente, uno de los grandes protagonistas de este retablo siciliano, un diccionario para locos cada vez que abre la boca, un trabalenguas andante que protagoniza, libro tras libro, los momentos más hilarantes de cada una de las historias.
En Tirar del hilo, Montalbano cuenta además con la ayuda de Rinaldo, el gato de la víctima, que guía al comisario a través del universo de su dueña para que se fije en los detalles realmente importantes. Y siguiendo la madeja que éste le tira como señuelo y gracias a un viejo trozo de tela rasgada llega al nudo y con él al desenlace de la función. El crimen se resuelve pero a Vigata siguen llegando pateras llenas de espectros, de falsas esperanzas, alargadas sombras y miradas que no se borran de la cabeza del policía…
Andrea Camilleri murió, al menos eso dijeron los periódicos, pero no se acaba nunca. En España, al menos, seguirá vivó no sólo por la magnitud y calidad de su obra ya publicada sino por la que todavía no ha llegado a las librerías. Sólo de Montalbano nos faltan cuatro historias: La rete di protezione, Il metodo Catalanotti, Il cuoco dell’Alcyon y Riccardino, la última de todas, que el escritor escribió hace muchos años para despedir la serie. Sus editores dicen que, al margen de no pocos relatos cortos, entre ellos algunos del propio comisario, ha escrito 100 libros de los de verdad, 29 de ellos del policía más famoso de Italia… Que hubieran sido 30 si hubiera tenido tiempo de escribir Todos a una.
Fernando Baeta
 
 

Gualdo Tadino, 18.6.2020


 
 

Il Fatto Quotidiano, 19.6.2020
Editoria, nulla di nuovo sotto il sole (in arrivo)
COSA LEGGEREMO QUEST’ESTATE Il mondo librario tenta di ripartire dopo i mesi “più crudeli”, scommettendo sull’eterno Camilleri e poco altro. E aspettando lo Strega

Archiviata la primavera editoriale più esangue del nostro passato recente, ecco che l’estate promette di risarcire i lettori con un diluvio di titoli pronti a sfidare il colpo di coda del Coronavirus. Non ci sono alibi per chi, soprattutto sotto il solleone, ama riscoprire o consolidare il piacere di leggere: la mascherina lascia scoperti gli occhi e i guanti consentono di sfogliare in sicurezza le pagine.
GIALLI. Tra le innumerevoli novità in arrivo, le trame con delitti si contenderanno gli scaffali delle librerie. L’evento più atteso è a metà luglio Riccardino, l’ultimo capitolo della serie del Commissario Montalbano. Andrea Camilleri riesce nel miracolo di essere un protagonista indiscusso anche dopo la sua scomparsa.
[..]
Crocifisso Dentello
 
 

TVBlog.it, 19.6.2020
La mossa del cavallo libro di Renzi, sceneggiatore di Montalbano: "Titolo rubato a Camilleri"
Francesco Bruni racconta di essere stato attaccato dai sostenitori di Renzi per aver fatto notare che il titolo del libro del senatore è identico a quello del romanzo di Camilleri

Fa notare che il titolo dell'ultimo libro di Matteo Renzi è "rubato" al romanzo pubblicato da Andrea Camilleri nel 1999 e viene attaccato sui social dai sostenitori del leader di Italia Viva al grido di "invidioso". È quanto accaduto al regista e sceneggiatore Francesco Bruni, che con Camilleri ha scritto la sceneggiatura del film tv omonimo (realizzato per la collana C'era una volta Vigata trasmesso da Rai1 nel 2018), ma anche le sceneggiature di tutte le fiction della serie del Commissario Montalbano.
Bruni ha raccontato l'accaduto in un post Facebook:
Un amico renziano - persona perbene - fa un post in sostegno dell’uscita del libro di Renzi “La mossa del cavallo”. Avendolo sceneggiato da poco, mi viene istintivo far notare in un commento che il titolo è “rubato” da un romanzo di Camilleri, anche piuttosto recente. Apriti cielo, si scatena l’odio dei sostenitori: io rosico perché lui ha successo e io no, sono uno sfigato, sarei passibile di denuncia per insulti (linguaccia mia, taci, ma la scena della denuncia sarebbe da antologia di Alberto Sordi) e infine, dulcis in fundo, esiste già un romanzo con quel titolo, del 1913. L’amico, più garbatamente, dice che secondo lui il titolo è un omaggio. E qui mi viene in mente una soluzione brillante: intitolerò il nuovo film “La dolce vita”, come omaggio a Fellini.
(Aggiungo: dicono anche che rosico perché lui scrive meglio di me; scusate la vanteria, ma non sapevo che ci fosse tanta gente che conosce le mie sceneggiature.)

Bruni da regista ha firmato film come Scialla! (Stai sereno) del 2011 e Tutto quello che vuoi del 2017, mentre più di recente ha girato Andrà tutto bene, la cui uscita, prevista per il 19 marzo 2020, è stata rinviata a data da destinarsi a causa dell'epidemia di Covid-19.
Massimo Galanto
 
 

ANSA, 19.6.2020
Cinema: Hammamet e Miserabili tra candidati premi Amidei
A luglio a Gorizia per miglior sceneggiatura. Omaggio a Camilleri

Gorizia - Hammamet, I miserabili, Lontano lontano, L'ufficiale e la spia, Martin Eden, Ritratto della giovane in fiamme e Sorry we missed you. Sono le sette sceneggiature - selezionate tra i titoli europei usciti nelle sale durante la stagione cinematografica 2019-2020 - in concorso al "Premio Amidei", in programma a Gorizia dal 16 al 26 luglio.
Previsto anche un omaggio ad Andrea Camilleri, a un anno dalla scomparsa.
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Protagonista dell'Amidei Kids, La famosa invasione degli orsi in Sicilia per la regia di Lorenzo Mattotti ispirato all'omonima storia che Dino Buzzati scrisse e disegnò per il Corriere della Sera nel 1945. La voce narrante è di Andrea Camilleri di cui il 17 luglio ricorre la scomparsa. Sarà quindi una serata omaggio al grande scrittore siciliano.
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 20.6.2020
Palermo, Una Marina di libri dà appuntamento al 24 settembre
Il festival letterario all'Orto botanico celebrerà Orwell, Camilleri e Perriera. Meno pubblico e meno incontri ma ci saranno ottanta editori

Si ritorna negli stessi luoghi, tra editori fedeli, omaggi letterari e un programma ancora in fieri ancora tutto da confermare. “Una Marina di libri” torna all’Orto botanico per la sua undicesima edizione, in quattro giornate dal 24 al 27 settembre. Firmato il protocollo con l’Università di Palermo, il festival dell’editoria, organizzato dal C.C.N. Piazza Marina & Dintorni, Navarra editore e Sellerio in collaborazione con la Libreria Dudi, ha rimesso in piedi un programma vasto chiuso già lo scorso febbraio e adesso tutto da ridefinire con attenzione ai protocolli regionali sul distanziamento e sugli eventi pubblici.
Confermati gli 80 editori dalla Sicilia e da tutta Italia: Una Marina ha registrato una grande solidarietà da parte del mondo editoriale, senza defezioni ma conferme di una fedeltà al festival del Sud, diventato ormai un appuntamento fisso dopo i grandi saloni internazionali. Da quest’anno, grazie all’accordo con l’Ateneo, sarà dimezzato lo sbigliettamento, mentre saranno ridotti gli incontri, con possibilità di collegamenti in streaming su grande schermo e pubblico presente limitato, per evitare assembramenti nel rispetto delle norme anti contagio: “Rinunceremo ai quasi 300 appuntamenti degli scorsi anni – dice il direttore artistico Piero Melati – ma di certo garantiremo un evento per ogni scrittore presente e almeno una decina di appuntamenti saranno dedicati alle declinazioni del tema di questa edizione”. Ovvero i “mondi imperfetti”.
Mondi diversi e distopici, tra i grandi temi di quest’anno: ci sarà quello della fantascienza per gli anniversari di Orwell, Ray Bradbury e Asimov. Tra i nomi ancora da confermare, quello di Tommaso Pincio, con una lezione sul mondo distopico. E tra le celebrazioni degli anniversari degli scrittori che ci mancano sono confermate anche quelle di Andrea Camilleri, con la presenza della scuderia Sellerio, e Michele Perriera. “Quest’anno cercheremo di puntare molto sui siciliani, sarà una buona occasione per riscoprire la Sicilia culturale, che ancora ci parla”.
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Marta Occhipinti
 
 

YLE, 20.6.2020
Komisario Montalbano – italialainen dekkarisarja jatkuu uusin jaksoin
Komisario Montalbano (Luca Zingaretti) ratkoo rikoksia omapäiseen tyyliin.
TV1 sunnuntaisin 5. - 12.7.2020 klo 21.40 - 23.25 (13. kausi) ja 19. - 26.7. (14. kausi), Areenassa

Karismaattinen italialaiskomisario Salvo Montalbano (Luca Zingaretti) palaa ruutuun!
Tuotteliaan kirjailijan Andrea Camillerin luoman fiktiivisen hahmon kiintoisat rikostarinat vievät aurinkoiseen Sisiliaan, kuvitteellisen Vigàtan merenrantakaupunkiin.
Suosikkisarjasta Komisario Montalbano vuorossa ovat uusimmat kaudet 13 ja 14, joissa kummassakin päästään seuraamaan kahta jännittävää tarinaa.
Terävän ja omapäisen Montalbanon apuna poliisiasemalla touhuvat tutut rikospoliisit Domenico "Mimì" Augello (Cesare Bocci) sekä Giuseppe Fazio (Peppino Mazzotta) ja tietokonevelho Catarella (Angelo Russo).
Elämän karuuden vastapainoksi komisario Montalbano nauttii suuresti esteettisestä kauneudesta, ja varsinkin hyvä ruoka auttaa unohtamaan pahan maailman – ainakin hetken kerrallaan.
Kauden 13 aloitusjaksossa poliisilla on kädet täynnä työtä, kun Välimereltä pelastetaan joka yö pakolaisia. Ihmisten hätä koskettaa, eikä rikollista toimintaa katsota läpi sormien. Montalbanon on pengottava myös paikallisen vaatturin kohtaloa.
Toisessa tarinassa purkutalosta löytyy sodanaikainen päiväkirja. Entinen vigatalainen pyytää Montalbanon apua ja kaupungissa tapahtuu henkirikos. Kolme asiaa jotka eivät liity toisiinsa – vai liittyvätkö?
Kausi 14 alkaa vilkkaissa tunnelmissa, kun Vigàtassa kuvataan ruotsalaista, historiallista draamasarjaa. Ohjaaja kaipaa kaupungin asukkailta vanhoja filmejä ja valokuvia aidon tunnelman tavoittamiseksi. Komisario Montalbanolle tuodaan puolestaan filmejä, joihin liittyy jotain hämärää.
Jälkimmäisessä tarinassa Montalbanon taloudenhoitaja Adelina (Ketty Governali) tarvitsee apua. Komisarion tyttöystävän Livia Burlandon (Sonia Bergamasco) ystävä kokee traagisen kohtalon ja tapaus päätyy poliisin tutkittavaksi. Montalbanolla on nyt käsissään kaksi outoa juttua.
Italialaissarjaa on kuvattu Punta Seccan kalastajakylässä, jonne sijoittuu Montalbanon merenranta-asunto. Idyllisessä Sciclin pikkukaupungissa sijaitsee puolestaan poliisiasemaa esittävä palatsi. Ulkokuvauksia on tehty myös barokkityylisessä Unescon maailmanperintökohteessa, Ragusan kaupungissa.
Il Commissario Montalbano. Tuotanto: Palomar S.p.a / RAI Fiction, 2019 - 2020.
 
 

Ufficio Stampa Rai, 21.6.2020
RAI 1 22 GIU 2020, 21:25
Su Rai1 nuovo appuntamento con "Il giovane Montalbano"
Tra i protagonisti Michele Riondino e Sarah Felberbaum

Nuovo appuntamento con la prima stagione de Il giovane Montalbano, interpretato da Michele Riondino e Sarah Felberbaum, in onda lunedi 22 giugno alle ore 21.25 su Rai1, con un episodio dal titolo Ferito a morte. Montalbano insieme alla sua squadra è alle prese con l’omicidio di un usuraio che sembra però nascondere moventi passionali. Intanto Livia, venuta a trovarlo, fa amicizia con il padre di Montalbano, ma quando Salvo lo scopre reagisce male e si chiude in se stesso. Livia però non si arrende e riesce a far confessare al commissario il motivo per cui ce l’ha tanto con il padre. Mentre per Carmine Fazio giunge il momento della pensione, al commissariato di Vigata arriva suo figlio Giuseppe, sveglio e meticoloso quanto lui …
 
 

LaNostraTV.it, 21.6.2020
Il giovane Montalbano, l’attrice di Livia ammette: “Sono dispiaciuta”
Il giovane Montalbano, l’attrice di Livia (Sarah Felberbaum): “Mi dispiace non si parli di un seguito”

Ha concesso una lunga intervista a Tv Sorrisi e Canzoni Sarah Felberbaum, attrice di origini inglesi statunitensi, che attualmente ogni lunedì sera è in onda su Rai 1 con le repliche de Il giovane Montalbano, fiction ispirata dai romanzi di Andrea Camilleri dove Michele Riondino interpreta il commissario mentre lei veste i panni della fidanzata Livia Burlando. Proprio sulla fiction l’attrice ha ammesso:
“Il giovane Montalbano non mi ha mai delusa. Mi dispiace anzi che non si parli di un seguito. È gratificante l’affetto che ricevo sui social quando ricordo che vanno in onda le repliche”.
“Io sono una che si sottovaluta spesso e vedere che questo lavoro è così apprezzato mi fa bene.”
Il giovane Montalbano, Sarah Felberbaum (Livia) rivela: “È un lavoro che ho apprezzato”
Le repliche de Il giovane Montalbano con Michele Riondino e prima ancora quelle de Il commissario Montalbano interpretato da Luca Zingaretti continuano ad ottenere ottimi ascolti, segno che la fiction nata dalla scrittore siciliano continua ad essere molto apprezzata dai telespettatori. Sempre durante l’intervista Sarah Felberbaum sulla fiction ha rivelato: “Mi fa tanto piacere rivedermi nei panni di Livia, perché è un lavoro che ho apprezzato nel tempo. Crescendo ti guardi intorno e dici: ‘Quella cosa magari potevo evitarla’ oppure ‘Quell’altro progetto non mi ha dato le soddisfazioni che speravo’ ma non è questo il caso”
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Liliana Morreale
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 21.6.2020
L'intervista
Alessio Vassallo. "La Sicilia dei set occasione mancata"

È il bello dallo sguardo timido, Alessio Vassallo, volto tv di quella nuova generazione di attori di Sicilia che della loro terra hanno fatto vanto e trampolino di lancio. Ha raccontato l'antimafia, dall'omicidio di Graziella Campagna alle lotte contro il racket di Libero Grassi, e ha dato corpo ai personaggi romanzeschi di Camilleri, sua grande fortuna, dal giovane vice commissario Mimì Augello al commerciante Genuardi nella Vigata di fine Ottocento ne "La concessione del telefono". Serio quanto basta, il set è il suo spazio di libertà.
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E Camilleri?
«Non c'è nessun nuovo programma in corso. Camilleri mi ha dato una sorta di benedizione. Al Campidoglio, quando lessi la motivazione della sua cittadinanza onoraria di Agrigento, mi avvicinai a lui e gli dissi. "Andrea, sono il giovane Mimì". E lui mi rispose: "Stai diventando grande Mimì". Non mi scorderò mai le sue parole. Il mestiere di attore è un grande circo: si incontrano tante persone, alcune restano per sempre, altre scompaiono con la velocità di un set, come nei sogni, la mattina ti svegli ed è tutto finito. I film stessi sono dei grandi sogni e il cinema ce li fa ricordare di continuo».
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Marta Occhipinti
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 21.6.2020
"Guarrasi sono" Due delitti per la commissaria

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Il giallo è metodo, tanta tecnica e stile quanto basta per non distogliere l'attenzione dall'indagine e lo sa bene Cristina Cassar Scalia che firma " La Salita dei saponari" (Einaudi Stile Libero), la terza investigazione del vice- questore della squadra mobile di Catania Vanina Guarrasi.
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Vanina Guarrasi non è l'anti-Montalbano, anzi è la sua scientifica inversione dal protagonista ai personaggi secondari, dalla lingua alla visione della Sicilia. Là dove c'è un uomo riottoso e un pizzico maschilista, qui c'è una donna forte e indipendente, un inguaribile scapolo viene sostituito da un amore rinnegato in modo coatto, alla tenerezza svagata di un Catarella viene opposta la presenza risolutiva e mitica della vicina di casa Bettina, a una Sicilia sublimata e a una lingua arcaica si preferisce la puntualità della mappa reale e del dialetto cantilenato catanese.
La Cassar Scalia inverte il canone Montalbano e lo fa con sapienza e poi si diverte a creare il personaggio di Biagio Patanè, commissario in pensione, sempre risolutivo, e non solo sul piano professionale, che sembra ricalcare la figura di Camilleri stesso.
Un omaggio? O forse il vero fil-rouge che il lettore dovrebbe seguire per vincere la partita con l'autore?
Eleonora Lombardo
 
 

skuola.net, 23.6.2020
Maturità 2020, analisi del testo su Andrea Camilleri: cosa sapere ed esempi
Giulia Onofri
 
 

Tv Fanpage, 23.6.2020
Il giovane Montalbano vince ancora gli ascolti del lunedì e domina sul Robin Hood di Russell Crowe
Lieve calo per gli ascolti della fiction in replica, che resta comunque dominante nella prima serata di lunedì 22 giugno. La serie con Michele Riondino supera il 22% di share, il film Robin Hood di Ridley Scott su Canale 5 si ferma al 10%, Quarta Repubblica segna il 6%, Fuga da Reuma Park con Aldo, Giovanni e Giacomo solo il 4%

Le repliche de Il giovane Montalbano continuano a dominare gli ascolti del lunedì sera, con una netta distanza rispetto alle altre reti. L'episodio Ferito a morte in onda su Rai1 lunedì 22 giugno ha segnato un lieve calo rispetto ai dati della settimana precedente (4,8 milioni contro i 5,2 del 15 giugno) ma resta comunque il programma di gran lunga più seguito della serata. Dopo aver provato a opporre la fiction con Michele Riondino le repliche di Ciao Darwin (che però sono state un flop), Canale 5 ha fatto marcia indietro e ha ripreso la lunga tradizione del film del lunedì sera.
Nella prima serata lunedì 22 giugno, Il giovane Montalbano su Rai1 ha raccolto 4.828.000 spettatori (22,5% di share).
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Valeria Morini
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 23.6.2020
Björn Larsson
Palermo riserva sempre sorprese

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In occasione della diretta facebook dalla sua barca, Stornoway, per "L'Ora edizione straordinaria", Larsson ha raccontato della sua esperienza della pandemia, ma soprattutto del suo rapporto con la Sicilia, dell'amicizia con Consolo, l'amore per Sciascia e dell'italiano imparato grazie al commissario Montalbano.
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Come è nata la sua amicizia con Vincenzo Consolo?
«È stato nel 2005 in occasione del premio Grinzane Cavour, eravamo insieme in giuria e con noi c'erano anche Luis Sepulveda e Raffaele Nigro: tra me e Vincenzo nacque quella naturale simpatia che scaturisce dalle affinità elettive. Qualche tempo dopo partecipò tra il pubblico a una mia presentazione a Milano, ovviamente poi il mio editore lo invitò a cena con noi e da lì fu amicizia. Poi sono stato in Sicilia da un amico a visitare i luoghi di Consolo. Ho provato a leggere i suoi libri, ma devo dire che non sono libri facili. È più difficile leggere Consolo che Sciascia, per esempio. So anche del suo scarso entusiasmo nei confronti di Camilleri, ma non so perché. Il mestiere dello scrittore è così difficile, se hai scritto un buon romanzo lo saprai solo se continuerai a essere letto dopo cinquanta anni. Credo che sia Consolo che Camilleri lo saranno. Io ho amato i film di Montalbano, grazie ai quali ho imparato l'italiano».
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Eleonora Lombardo
 
 

Thesocialpost, 24.6.2020
Il Giovane Montalbano, Alessio Vassallo ricorda l’incontro con Camilleri: “Una benedizione”

Ogni lunedì sera è sempre boom di ascolti: parliamo de Il Giovane Montalbano, la fiction targata Rai 1 dall’incredibile successo. Oggi lo studio de La Vita in Diretta ospita Alessio Vassallo, uno dei protagonisti della serie tv nei panni di Domenico “Mimì” Augello, vice commissario di Montalbano.
Alessio Vassallo ricorda Andrea Camilleri
“Siamo sorpresi dell’affetto continuo delle persone”, racconta Alessio Vassallo, ancora incredulo quando incontra per strada fan di Montalbano in grado di citare a memoria le battute del suo personaggio. Secondo l’attore, il grande merito è dell’inconfondibile penna di Andrea Camilleri, scomparso lo scorso luglio.
“Ho avuto l’opportunità di incontrarlo più volte”, ricorda Vassallo. “La prima, indimenticabile, è stato sul set, giravamo da poco e lui arrivò – racconta – e incontrarlo fu quasi uno shock”. Camilleri chiese alla troupe di fargli vedere “una bella scena”. “Panico!”, scherza ora Alessio Vassallo.
L’incontro con Camilleri: “Una benedizione”
Il secondo incontro con il grande scrittore siciliano avvenne in Campidoglio e fu, per l’attore de Il Giovane Montalbano, un momento denso di emozione. “A quel tempo già non vedeva più bene – spiega Vassallo – così mi mise le mani sul volto e disse: “Mimì, stai diventando grande””.
L’attore che ricopre il ruolo di Mimì definisce quel gesto “una sorta di benedizione”. “Andrea era un uomo di pensiero, ora siamo invasi da parole, dala politica ai talk show”, continua Alessio Vassallo, grato all’ideatore del Commissario Montalbano.
Il confronto tra il giovane Mimì e Cesare Bocci
Il confronto tra Il Giovane Montalbano e il più maturo commissario interpretato da Luca Zingaretti si è sempre fatto sentire. “La forza del Giovane Montalbano è restare molto aderenti al testo, senza emulare troppo il Montalbano classico”, racconta Alessio Vassallo.
L’attore vive anche un secondo confronto più personale con Cesare Bocci, interprete del poliziotto Mimì al fianco di Zingaretti. Ed è proprio Cesare Bocci a mandare un videomessaggio al giovane Mimì durante La Vita in Diretta: “Sei simpatico, bravo e bello ma sono sempre io l’originale”, scherza l’attore. Alessio Vassallo riflette sulla differenza tra Mimì Augello, così passionale e con un debole per le donne, e il carattere suo e di Cesare Bocci. “Conoscendolo credo che né io né lui siamo due fimminari”, dichiara Vassallo.
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Il mondo di Vigata è secondo lui “la Sicilia di persone che commettono errori apertamente, forse anche per questo il pubblico entra in empatia”. Alessio Vassallo spiega con queste parole l’amore del pubblico per la serie tv: “Montalbano è un supereroe mancato”.
Fabiana Re
 
 

Malgrado Tutto, 25.6.2020
“Qui, ancora oggi, moltissimo è pirandelliano”
Agrigento, incontriamo Mario Gaziano, scrittore, giornalista, regista. Dal 2001 direttore del Pirandello Stable Festival

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E di Andrea Camilleri che mi dici?
Camilleri è altra cosa: io l’ho conosciuto quando non era ancora pervenuto alla fama internazionale. Egli, Camilleri dico, intellettualmente allievo di Pirandello e Sciascia, deriva culturalmente dai grandi autori giallisti, da Simenon a John Le Carrè. E proprio guardando alla struttura dei grandi giallisti europei costruisce un suo originalissimo modo di scrivere che apparentemente sembra più vicino alla Sicilia, di quanto lo fossero Sciascia e Pirandello, ma in realtà -da ingegnoso intellettuale- mantiene definiti e leggibili i suoi canoni europei. E con il suo Montalbano straripa in tutto il mondo. Noi saremo a Tunisi, passata questa intricata vicenda del virus, a presentare proprio una performance su Camilleri, pensa…, presente nella cultura Islamica, dall’Egitto alla Tunisia. Grande Camilleri, ma Pirandello e Sciascia sono su altri pianeti intellettuali. E del resto era lo stesso Camilleri a definirli suoi maestri.
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Giuseppe Maurizio Piscopo
 
 

Mediterradio, 26.6.2020
Puntata speciale questa ultima dell'ottavo ciclo di Mediterradio. L'abbiamo dedicata ad Andrea Camilleri ad un anno dalla sua morte. Riproponiamo una lunga intervista realizzata dalla redazione del settimanale in onda ogni venerdì su Radio Uno alle 12,30 in Sicilia e in Sardegna e il sabato alle 12 in Corsica sulle frequenze di RCFM e sempre il venerdì alle 14 su Pbs Malta . Da qualche settimana potete riascoltare la trasmissione e scaricare il podcast su Rai Radio LIve. Buon ascolto e ci risentiamo a settembre. Ma sul web potete continuare a seguirci ogni domenica alle 14.

Un omaggio ad Andrea Camilleri a un anno dalla sua scomparsa. Mediterradio, la trasmissione cooprodotta dalla Rai, da RCFM, la radio pubblica della Corsica con la collaborazione di PBS, la radio e televisione di servizio pubblico di Malta, ricorda il grande scrittore siciliano, noto in tutto il mondo, e il suo personaggio principale il commissario Salvo Montalbano riproponendo una intervista trasmessa il 16 maggio del 2014 in occasione dei 20 anni di vita letteraria dell’investigatore.
In quell’occasione Camilleri parlò soprattutto della sua originalissima lingua, figlia della sua giovinezza, spiegando che essa era la modalità espressiva diffusa nella piccola borghesia siciliana, dove il dialetto era riservato alla sfera dei sentimenti, mentre l’italiano a quella della vita pubblica, delle decisioni importanti e degli scambi ufficiali e del potere.
Ospite della trasmissione, fra gli altri, il professor Giuseppe Marci, docente dell’università di Cagliari che secondo Camilleri aveva le fattezze perfette per dare il volto a Montalbano tanto da aver inviato alla casa di produzione delle foto del professore perché si cercasse un attore che gli somigliasse. Altre voci quelle dello scrittore e giornalista Gian Mauro Costa e del professore Ghjacumu Thiers dell’università della Corsica.
Mediterradio è trasmesso ogni venerdì su Radio Uno alle 12,30 dopo il giornale radio regionale e quest’anno ha raggiunto l’ottavo ciclo.
 
 

SalernoToday, 26.6.2020
Eventi
Aspettando i Barbuti: presentata la kermesse 26 giugno 2020
L'Accademia Scena Teatro e la Bottega San Lazzaro hanno presentato la quarta edizione questa mattina, venerdì 26 giugno, all'esterno dell'ex Chiesa di Sant'Apollonia a Salerno

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"Siamo felici di ritornare a respirare teatro - afferma l'attore e regista Antonello De Rosa - dopo un periodo così lungo e complicato. A dire il vero, non abbiamo mai smesso ma farlo con la gente e tra la gente è una cosa completamente diversa rispetto ai social ed i cellulari. Sarà una quarta edizione di grande spessore e ricca di emozioni per noi tutti ed il pubblico. Un vero e proprio omaggio alla cultura ed al teatro con in primo piano lo straordinario maestro, Andrea Camilleri".
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Il gran finale, con alla regia Antonello De Rosa, è firmato Scena Teatro. Domenica 12 Pino Strabioli racconta "Caro Camilleri...".
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Ufficio Stampa Rai, 28.6.2020
RAI 1 29 GIU 2020, 21:25
Il terzo segreto per "Il giovane Montalbano" su Rai1
Con Michele Riondino e Sarah Felberbaum

Nuovo appuntamento con la prima serie de "Il giovane Montalbano", interpretata da Michele Riondino e Sarah Felberbaum, in onda su Rai1 lunedì 29 giugno alle 21.25, dal titolo Il terzo segreto. Montalbano si trova ad indagare su due casi molto diversi: l'omicidio di un giovane muratore albanese che nasconde il coinvolgimento della mafia e il furto misterioso della bacheca delle pubblicazioni matrimoniali del comune di Vigata... Due casi complicati in cui Montalbano coinvolge anche Catarella, che ha modo di dimostrare il suo coraggio. Va a finire che Montalbano si dimentica di Livia, che per ripicca decide di risvegliare la sua gelosia. E così Montalbano finisce per immaginarsi una tresca tra la sua fidanzata e il vicecommissario Augello...
 
 

The Sunday Times, 28.6.2020
Sicily courts UK tourists with Montalbano and a little bribe

It is the ultimate treat for fans of the fictional Italian detective Inspector Salvo Montalbano: a tour of the picturesque baroque villages of southeast Sicily, where the television series is set.
The experience is set to become more affordable thanks to the regional government, which is offering £68m of subsidies to attract visitors after the Covid-19 lockdown, including vouchers giving three nights for the price of two in some hotels. It is the biggest such scheme in Italy, and Britons are particularly wanted.
Sicily is having an uncomfortably quiet summer. It has been lightly touched by the virus, with just 281 deaths for its five million people, about a tenth of the UK rate. But the economic impact has been devastating.
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Peter Conradi
 
 

Grandangolo Agrigento, 29.6.2020
La prima biografia su Andrea Camilleri: intervista a Paolo Cilona
L’ha scritta Paolo Cilona la prima biografia su Andrea Camilleri e che sarà presentata ad Agrigento tra qualche settimana.


Andrea Camilleri riceve nel 1978 il Telamone

A poco più di un anno dalla scomparsa del creatore del mitico commissario Montalbano come è riuscito a raccogliere le informazioni su una vita così lunga e intensa dello scrittore empedoclino?
“Mi è stato anche facile perché basti ricordare che nel 1978, l’associazione che presiedo, il Cepasa, gli assegnò il Premio Telamone per le numerose regie televisive e radiofoniche. Una mole immensa di lavoro che lasciava presagire la sua futura grandezza”.
Dopo la sua scomparsa e tumulazione nel cimitero Acattolico di Roma ambienti empedoclini pensarono bene di reclamare la sepoltura nel cimitero della sua città natale. Una ipotesi impensabile visto che nel cimitero Acattolico riposa in compagnia , per esempio, di Antonio Gramsci sepolto a poco più di cinquanta metri.
“Ho fatto parecchie ricerche su questa situazione e le informazioni che mi sono state date dalla direttrice del cimitero raccontano di un Camilleri che da vivo andava spesso a trovarla per poi fare una passeggiata tra i viali del cimitero. E il tumulo di Camilleri si trova appunto a poche decine di metri dalla tomba di Gramsci e di tanti altri grandi della politica, della letteratura, del cinema e delle arti in genere. Potrei dire che ha ragione la figlia di Camilleri quando ha detto “qui papà è in buona compagnia”. Difficile ipotizzare che le ceneri di Camilleri tornino a Porto Empedocle anche avanzando il ricordo dello scrittore che soleva ripetere “a me piace lu scrusciu du mari”.
Per quanto riguarda la controversa Fondazione, mai portata a termine, ha trovato notizie più probanti?
“Si, anche qui ho fatto ricerche approfondite sulla Fondazione che è rimasta una “incompiuta”. Dovuto ad una serie di errori in corso d’opera che spiego in un capitolo del libro. Dove fa una capatina il famigerato rigassificatore empedoclino per il quale Camilleri mostrò di essere favorevole”.
Altrove Camilleri è stato preso meglio in considerazione come il paesino ai piedi del Monte Amiata dove lui soleva trascorrere buona parte delle vacanze.
“Si, aveva una casa a Santa Fiora, uno dei borghi più belli della Toscana che gli ha intitolato il suo teatro comunale e poi gli ha conferito la cittadinanza onoraria”.
Sugli amici empedoclini di gioventù scomparsi tutti prima di lui che notizie ha trovato?
“Anche qui una ampia ricerca che mi ha consentito di scoprire attraverso la frequentazione degli amici, che Andrea Camilleri era un socialista [Che Camilleri fosse socialista è una notizia non confermata, NdCFC] e faceva parte di un gruppo storico dove troviamo il prof. Ciccio Burgio, Nino Di Betta, Alfonso Gaglio, il poeta Federico Hoefer e tanti altri. Un gruppo che conduceva una battaglia di riscatto in favore del territorio di Porto Empedocle, dei portuali. Da quello che ho appreso viene fuori un gruppo del tipo “uno per tutti, tutti per uno”. Vi dedico un intero capitolo, “Quattro amici al mare” che spesso in barca si recavano a fare il bagno alla Scala dei Turchi, mentre la sera si incontravano al Bar Castiglione. Ho scoperto anche che Camilleri alcune decine di anni fa nel pieno della sua popolarità volle acquistare una parte della casa dove lui nacque di proprietà dei signori Albano [Non era un segreto, NdCFC]. Una spesa buona per i venditori mentre per l’acquirente Camilleri era la soluzione di un incalcolabile problema affettivo. In questa casa lui tornava sempre ai primi di settembre. Altre notizie, altri aneddoti sono riservati alla vicenda delle ceneri di Pirandello e alle sue numerose partecipazioni a riunioni e convegni del Rotary, del Kiwanis e della Lega Navale. In particolare mi soffermo a raccontare la mostra di pittura di Fausto Pirandello da lui inaugurata”.
Sulla statua che raffigura il commissario Montalbano a Porto Empedocle si sono fatte parecchie ipotesi, una che rassomigli al padre e l’altra al suo amico Ciccio Burgio. Lei ha scoperto qualcos’altro?
“Lo dicono moltissimi che la somiglianza è ricondotta a Ciccio Burgio [La statua è ispirata al Montalbano apparso nei DVD della Sellerio, a sua volta ispirato alla figura di Pietro Germi, NdCFC]. Una statua che non appartiene a Zingaretti né al giovane Montalbano, appartiene all’amico di infanzia, l’amico del cuore Ciccio Burgio che fu un esponente di primo piano nella vita empedoclina. In queste notizie racconto anche la partecipazione del giovane fascista Camilleri che si recò a Firenze per una riunione. Altri fatti sono riportati nel libro in maniera meticolosa e attenta”.
Sui rapporti editoriali Camilleri-Sellerio, spesso turbolenti, cosa ha scoperto?
“Per anni tra i due ci fu silenzio. Poi ci fu una riunione promossa dall’allora segretaria del Comune empedoclino, Rita Buscaglia insieme al sindaco di allora Orazio Guarraci nella sede municipale dove Elvira Sellerio e Andrea Camilleri si chiusero in una stanza e chiarirono tutto tra di loro. Da quel momento Camilleri pubblicò sempre con Sellerio. E’ una chicca poco conosciuta. Nel libro inserisco pure due interviste concesse da Andrea Camilleri al giornalista Diego Romeo e all’attore Enzo Alessi . E poi altre notizie che riguardano i rapporti con Mario Gaziano, il prof. Alfonso Gaglio, tutti argomenti di prima mano. Pochissimi sanno, per esempio, che Camilleri festeggio i suoi 80 anni con quattro torte di vent’anni ciascuna. E’ questo forse un compleanno più unico che raro”.
Certo non dimentichiamo che Camilleri-Montalbano sono due buone “forchette”.
“Sicuramente, ma a proposito di dimenticanze nel libro faccio notare come nessuna delle università siciliane conferì la laurea honoris causa ad Andrea Camilleri, come fecero tante altre università, anche straniere.. Stessa sorte toccò al suo amico scrittore Leonardo Sciascia. Quindi nemo propheta in patria che io nel libro sottolineo fortemente e su cui riflettere abbastanza”.
Diego Romeo
 
 

Gazeta Wyborcza, 30.6.2020
Wakacje z dreszczykiem
KRYMINAŁ
Uśmiech Angeliki
Andrea Camilleri
Przeł. Maciej A. Brzozowski
Noir sur Blanc, Warszawa
Premiera: 20 lipca

"Uśmiech Angeliki” (2010) to 18. wydana po polsku powieść (są jeszcze trzy zbiory opowiadań) o komisarzu Salvo Montalbano z fikcyjnej sycylijskiej miejscowości Vigàta. Tyle że pierwsza czytana ze świadomością, że autor,  Andrea Camilleri  (1925-2019), już nie żyje.
Montalbano ma tu lat 58 i na szczęście wciąż trzyma się nieźle, choć dręczą go niepokoje podstarzałego samca. Gdy jego narzeczona Livia, przylatująca doń z Genui, mówi przez sen: „Nie, Carlo, z tyłu nie”, Montalbano wybucha z zazdrości. Po wyjeździe Livii śledztwo kojarzy go z piękną 30-latką Angelicą Cosulich, szefową kasjerów w Banku
[...]
Marta Bratkowska, Jacek Szczerba
 
 

Tv Fanpage, 30.6.2020
Il giovane Montalbano domina ancora gli ascolti tv, in calo Made in Sud
Questi i dati Auditel del 29 giugno. Trionfa ancora una volta la serie con Michele Riondino tratta da Andrea Camilleri, nonostante un calo evidente rispetto alle precedenti puntate. Resta sotto il milione e mezzo Canale 5 con Mission Impossible: Protocollo Fantasma così come Made in Sud, che soffre evidentemente i continui cambi di programmazione.

Le indagini de Il giovane Montalbano monopolizzano ancora gli ascolti del lunedì sera. Malgrado sia in replica, la serie tratta da Andrea Camilleri, "origin story" sul celebre commissario con Michele Riondino, continua a raccogliere ottimi risultati, anche se lunedì 29 giugno si è registrato un calo rispetto alle precedenti puntate, vicine ai 5 milioni di spettatori. [...]
Gli ascolti di lunedì 29 giugno
La prima serata di lunedì 29 giugno 2020, dunque, ha visto su Rai1 il trionfo de Il Giovane Montalbano con 4.353.000 spettatori e il 22,3% di share.
[...]
Valeria Morini
 
 

CheDonna, 30.6.2020
“Riccardino” | L’ultimo romanzo (postumo) di Andrea Camilleri in libreria
Camilleri, scomparso a luglio dello scorso anno, torna in libreria con “Riccardino”. L’ultimo romanzo del Commissario Montalbano, il saluto letterario dello scrittore.

L’inizio del mese di luglio porterà a sancire un anno esatto trascorso dalla morte di Andrea Camilleri. Scrittore, sceneggiatore, icona della letteratura e uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo. Il tempo, proprio di questo parla l’ultimo suo romanzo: “Riccardino”, pronto per allietare un’ultima volta l’estate di moltissimi che con il Commissario Montalbano ci sono cresciuti da oltre 20 anni.
Un personaggio che resisterà al di là del tempo, appunto, che ritorna con corsi e ricorsi storici. Una creatura letteraria così efficace da bucare lo schermo anche in televisione, al punto che ogni replica di ciascun episodio fa ancora ascolti da record: in molti l’hanno paragonato – per successo ed omogeneità – ad una partita della Nazionale. Montalbano accomuna tutti: è come la bandiera dell’Italia fuori al balcone. Dai balconi di Vigata, non a caso, comincia l’ultima avventura del Commissario più famoso del nostro Paese. Stavolta lo scrittore, quasi come se si sentisse di essere arrivato quasi alla fine dei suoi giorni – consapevolezza invidiabile che ha affrontato con una lucidità disarmante riscontrabile anche all’interno del suo ultimo lavoro teatrale “Conversazione su Tiresia” –, instaura un dialogo perenne con uno dei suoi protagonisti letterari più riusciti dando vita ad una sorta di sfogo privato che diviene pubblico.
Camilleri, il suo congedo letterario con “Riccardino”
Potremmo chiamarlo testamento letterario, ma “Riccardino” – edito da Sellerio – non è altro che l’uscita di scena di uno dei principali esponenti editoriali e letterari del nostro Paese. Un uomo che, con la penna in mano, ha raggiunto l’immortalità artistica e un successo (almeno quello) senza tempo. Così Camilleri e Montalbano si fondono in un unicum per consegnare alla storia l’ultimo afflato di un’armonia meravigliosa che continuerà ad esistere riproponendosi ciclicamente attraverso un’emozione, una sensazione, un odore, un atteggiamento: ci accompagneranno nella nostra di esistenza, come fari puntati nella notte ad indicarci la via senza falsi moralismi né mezze misure, con quella dignità linguistica dialettale che soltanto i grandi possono permettersi di elevare a poesia.
La prosa del proprio animo, l’ultimo capitolo di Montalbano può riassumersi così: il saluto di un uomo reso grande da tutti coloro che lo hanno accompagnato e valorizzato, fin quando è stato possibile, e continueranno a farlo – malgrado tutto – con ogni mezzo e in ogni modo spendibile. Perchè il talento resta il più prezioso e inaspettato dei doni.
Andrea D
 
 

Agrigento Notizie, 30.6.2020
Porto Empedocle
Patrimonio librario e archivistico, Leonarda Gebbia nominata esperta esterna del Comune
Il sindaco Ida Carmina: "La valorizzazione culturale è un obiettivo prioritario per la nostra amministrazione"

“La nostra azione amministrativa ha precisi obiettivi – ha spiegato il sindaco Ida Carmina – [...] ricordo la creazione del Premio Nazionale “Andrea Camilleri” voluto dalla commissione cultura della Camera dei Deputati.
[...]
“Insieme al Sindaco – ha sottolineato l'assessore alla Cultura Conigliaro – abbiamo già raggiunto importanti risultati come gli oltre 400 libri donati dalla Sellerio nel nome di Andrea Camilleri, testi in parte distribuiti alle scuole. Abbiamo anche partecipato al bando regionale per l’acquisto di altri volumi ed attrezzature per biblioteche, mentre il rapporto con la famiglia Camilleri e la Strada degli Scrittori porterà ad azioni sinergiche per il rilancio della nostra città. [...]”.
 
 

Corriere di Roma, 6.2020
Commemorazione per Andrea Camilleri

Il 17 luglio 2019, a pochi mesi dal compimento dei suoi 94 anni, ci lasciava Andrea Camilleri, certamente uno dei più amati scrittori contemporanei, conosciutissimo e apprezzato anche all’estero, che ha legato parte della sua vita e della sua produzione letteraria al personaggio del Commissario Montalbano che però rappresenta meno di un terzo della sua vena narrativa che ha superato abbondantemente 100 titoli.
Un personaggio che ha attraversato quasi un secolo della Storia e del costume d’Italia. Un testimone della Storia e dei fatti e della trasformazione della società italiana per le quali ha saputo, quando richiestogli, esprimere analisi limpide e lucide sempre riconducibili alla lezione della Storia che spesso la memoria collettiva del nostro Paese liquida con facilità e superficialità.
Per ricordare Andrea Camilleri abbiamo deciso di aprire una conversazione con Giuseppe Fabiano, psicologo e psicoterapeuta, autore del libro “Nel segno di Andrea Camilleri: dalla narrazione psicologica alla psicopatologia” (Franco Angeli Editore) e che ha avuto varie occasioni di incontro con il grande scrittore siciliano.
Ad un anno dalla scomparsa di Camilleri quale è la prima considerazione immediata che possiamo fare?
Si sente decisamente la sua mancanza e non solo per la produzione letteraria o televisiva, ma anche e soprattutto per le interviste che rilasciava sempre estremamente attuali, coerenti, con l’analisi dei fatti basata non sulla saccenza dell’intellettuale, ma sulla saggezza dell’intelligere, cioè del capire e analizzare. Il Prof. Marci, dell’Università di Cagliari, il primo accademico italiano ad occuparsi di Camilleri e a fondare i Seminari Camilleriani e i Quaderni Camilleriani in più occasioni ha affermato che Camilleri e Papa Francesco, possano essere considerati gli intellettuali più attuali del nostro tempo. Credo che Camilleri con i suoi libri e le sue interviste ci ha lasciato anche un grande “pieno” su cui possiamo studiare, comprendere, oserei dire “respirare” il suo pensiero e il modo con cui lo costruiva e lo comunicava.
Il successo di Camilleri ha negli anni superato i confini nazionali nonostante la particolarità del linguaggio narrativo utilizzato.
E’ vero e questo in parte sorprendeva lo stesso Camilleri i cui libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue e le copie vendute hanno raggiunto le decine di milioni. In passato ho affermato che il pianeta letterario di Camilleri è paragonabile al Regno di Carlo V dove non tramontava mai il sole: i suoi libri infatti oltre che in Europa, sono tradotti e commercializzati in tutti i 5 continenti, e per questo per Camilleri uso il termine pianeta e per Carlo V mantengo quello di regno. Un contributo, quello di Camilleri, non solo culturale ma anche economico per il nostro Paese con buona pace di qualche Ministro che in passato sosteneva che la cultura non dà pane. Il successo all’estero è dovuto certamente alla bravura e capacità dei traduttori che devono entrare nello spirito del testo e della storia.. Dove questa operazione è più riuscita i libri di Camilleri sono tra i più venduti proprio come in Italia.
Prima si è fatto cenno ai Seminari Camilleriani e ai Quaderni Camilleriani cosa sono?
Sono due realtà consolidate di studio dei testi di Camilleri e di tutta la ricchezza che la narrativa camilleriana porta con sé anche nel rapporto con altri autori. I Seminari sono incontri multidisciplinari che sono nati dall’idea del prof. Marci dell’Università di Cagliari, e anch’essi hanno superato i confini nazionali con incontri che si sono tenuti in Brasile, Messico, Libano, Egitto, Spagna, Polonia. I Quaderni, consultabili in rete, raccolgono i contributi di vari studiosi e rappresentano la testimonianza della ricchezza delle possibili sfumature interpretative che le opere di Camilleri portano con sé. Ma Camilleri è oggetto di studio in tante altre realtà geografiche e accademiche. Mi fa piacere citare il libro “I fantasmi di Camilleri” (L’Harmattan Editore), che raccoglie, oltre a quelli preziosissimi della curatrice prof.ssa Milly Curcio e del Prof. Luigi Tassoni dell’Università di Pécs, i contributi di studiosi ungheresi, rumeni e della Repubblica Ceca.
Come è nata l’idea del libro su Camilleri
Tre sono stati gli elementi principali: la prima la lettura dei suoi libri nei quali ho individuato aspetti psicologici interessantissimi. Una consapevolezza di questa ricchezza che via via si è accresciuta approfondendo la lettura utilizzando l’approccio mentale della cosiddetta psicologia narrativa. In Camilleri i personaggi sono centrali, la trama è una cornice, importante, indispensabile ma la ricchezza è nei personaggi, nei dettagli, nelle sfumature. Lo stesso Camilleri ha affermato che “Il narratore crea una terra dove poter far stare i suoi personaggi”. Questo non vuol dire che il contesto, geografico, storico, sociale, non sia importante anzi. La relazione tra tutti gli elementi è fondamentale per comprendere il risultato, cioè la storia che ne deriva e le ripercussioni sui protagonisti. Il secondo elemento è derivato dagli incontri avuti con lui che mi hanno consentito dialoghi intensi e sempre proficui in cui ho potuto apprezzare oltre alla grande cultura di fondo, la forza della sua persona : disponibile, curioso, attento, rispettoso con una dote innata di umanità e comprensione condita da una dose di umorismo sempre ben equilibrata. Questi incontri mi hanno consentito di confrontare e condividere alcune mie riflessioni sulle storie e sui personaggi e la loro decodifica in chiave psicologica. Terzo elemento l’invito di amici, colleghi e studenti sistematizzare e rendere fruibile “su carta” quanto proponevo nelle mie esperienze di insegnamento e formazione. E così che anche alcuni libri di Camilleri, sono diventati testi di studio per le Università dove insegno e ho insegnato. Il mio slogan è:” se vuoi essere un bravo psicologo devi leggere Camilleri”. Un mio allievo un giorno mi disse : “Tra noi studenti ci si chiede di quale orientamento teorico siano i vari professori: psicanalitico, cognitivista, gestaltico e cosi via. Per lei si dice “Fabiano? E’ camilleriano!”. Non credo esagerino perché effettivamente cerco di coinvolgere gli studenti in questo mondo camilleriano così ricco e formativo e ricevo spessissimo conferme di questo. Voglio qui ricordare cosa è avvenuto all’indomani della sua scomparsa: molti studenti ed ex studenti mi hanno inviato messaggi di condoglianze (ne avrò ricevuti almeno una cinquantina) segno che hanno percepito quanto io fossi affettivamente legato a Camilleri.
Inevitabile una domanda su Montalbano e su quello che, per volere e scelta di Camilleri, sarà l’ultimo libro della serie, intitolato Riccardino.
Montalbano rappresenta per Camilleri certamente il personaggio più famoso anche grazie alla perfetta riduzione televisiva curata dal compianto Alberto Sironi. E’ per Camilleri, una base sicura per la sua narrazione, un contenitore narrativo nel quale può inserire gli elementi umani e sociali di cui vuole parlare. Mi accorgo che sto usando il presente e non il passato e questo la dice tutta su come io senta la sua mancanza. Montalbano è un centro di riferimento importante ma lo è tutto quello che c’è intorno a lui: la sua squadra, i comprimari, i luoghi, i delitti su cui indaga; tutti funzionali per dare la carica emotiva a tutta la storia e da qui il successo anche delle ripetute repliche trasmesse in televisione. Riccardino è l’ultimo libro con protagonista Montalbano, rappresenta l’uscita di scena dopo aver occupato l’attenzione dei lettori e dei telespettatori per oltre venti anni. La domanda che molti mi hanno posto in questi anni era ovviamente su come, secondo me, Camilleri avrebbe fatto concludere l’esistenza di Montalbano. Io ho sempre pensato ad un “colpo di teatro”, ad una conclusione non banale e scontata. A sostenere questa mia idea è intervenuto un sogno che ho fatto la mattina del 16 maggio e che ho condiviso con gli amici e colleghi dei Seminari Camilleriani. Nel sogno io ero insieme a Camilleri e gli dicevo che secondo me in Riccardino lui avrebbe fatto incontrare il Montalbano del libro con quello televisivo e con lo stesso Camilleri, perpetuando una specie di gioco degli specchi in cui finzione e realtà si incrociano e rendono quindi il personaggio praticamente eterno. Nelle prime pagine lette da Manzini nel pomeriggio del 16 maggio in anteprima al Salone del Libro di Torino è riportato un primo contatto Montalbano Camilleri. Staremo a vedere il seguito.
Certo ci sarebbe ancora tanto da dire su Camilleri ma come possiamo concludere questa intervista?
E’ vero ancora ci sarebbe tanto da dire e tanto ancora sicuramente si dirà e scriverà. Camilleri ci lascia in eredità tanta ricchezza umana e tanti insegnamenti molti dei quali sicuramente anche al di là delle sue intenzioni. Credo che due cose siano però da sottolineare: la prima è un omaggio all’originalità, a non trascurare o sottovalutare il nostro pensiero trasversale, creativo. La seconda che il successo può essere l’occasione per incoraggiare le persone ma può diventare una tentazione strisciante, pericolosa capace di generare un senso di superiorità e di onnipotenza e un’ebbrezza non sempre controllabile quanto effimera. In questo Camilleri ci ha insegnato che, in lui, persona e personaggio sono sempre stati insieme e il secondo non ha mai superato, svilito o impoverito la prima fatta come dicevo in precedenza, di curiosità, attenzione, ascolto, rispetto, umiltà, semplicità.
 
 

 


 
Last modified Tuesday, August, 18, 2020