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RASSEGNA STAMPA

GIUGNO 2022

 
La Repubblica, 4.6.2022
Dicker in vetta non è per niente uno strano caso

[...] Più in basso, ancora nuovi ingressi. A spiccare di più è La coscienza di Montalbano, che raccoglie in volume sei indagini del commissario più amato d’Italia, e che dimostra l’immortalità di Andrea Camilleri. [...]
Claudia Morgoglione
 
 

La Repubblica, 4.6.2022
È stato il primo magistrato a raccontare il mestiere senza indulgenza e per questo ha pagato un caro prezzo. Oltre al romanzo che lo ha reso celebre ha scritto anche sceneggiature, collaborando con Berto, Sciascia e Camilleri
Dante Troisi. Quante storie signor giudice

«Siamo allo stesso modo dei monaci del convento situato sulla collina (…) deformati dai peccati e dai reati, noi e loro coltiviamo la certezza che vi saranno sempre persone che saliranno la collina a inginocchiarsi e imputati da giudicare, pensiamo al prossimo con passiva indulgenza, una noncuranza moderata dallo scrupolo di rispettare le regole; talvolta con dolore, in cui, però, è più pietà di noi che pena per gli altri». Pubblicato nei “Gettoni” di Einaudi nel 1955, Diario di un giudice fa conoscere al grande pubblico Dante Troisi. «Era la prima volta in assoluto» annota, nella riedizione Sellerio del volume, Andrea Camilleri, che di Troisi fu amico, «che, in Italia, un giudice in servizio scrivesse della giustizia con tanta spigolosità e crudezza, con tanta dolorosa e sofferta verità, con tanta spietatezza di sé e degli altri, offrendosi interamente ai suoi lettori, senza riparo alcuno, forte solo della propria certezza morale». Troisi nasce nel 1920 a Tufo, in provincia di Avellino. Combatte valorosamente nella seconda guerra mondiale, passa tre anni in un campo di prigionia nel Texas. Entra in magistratura nel 1947 e va a lavorare a Cassino. Il Diario di un giudice, riletto a oltre mezzo secolo di distanza, acquista il sapore di un grande classico: un racconto aspro, malinconico, ricco di ironia e di una devastante “pietas”. Troisi racconta un’Italia agro-pastorale che si sta riprendendo a fatica dagli sconvolgimenti della guerra, una società gretta e classista in cui i poveri si levano il cappello al passaggio del prete, del maresciallo e del farmacista, la violenza domestica e lo stupro dilagano, miseria e ignoranza non sono mali da combattere, ma crimini da reprimere. Perché questo è il ruolo che quella società assegna al giudice: quello di guardiano di un ordine che si pretende immutabile, di repressore di ogni diversità. Ma se il contesto è arcaico, e profondamente mutato nel tempo, la grandezza di Troisi sfida gli anni per un altro verso: entra nell’animo, nel cuore, nella testa del giudice, lo anatomizza, lo seziona, ce lo restituisce con un vigore dolente che nessuno, prima e dopo di lui, ha saputo evocare. E in questo suo viaggio di introspezione e disvelamento coglie la meccanica eterna del giudicare. Dovrebbero rileggere questo libro quelli che strepitano a proposito di “correntismo”, “porte girevoli” e altri “must” delle contemporanee narrazioni sul mondo giudiziario. I giudici di Troisi, così ossessionati dalla carriera, così timorosi di non allontanarsi dai binari della tradizione, non conoscono né correnti né CSM, tremano per un’alzata di ciglia dei superiori gerarchici, per una raccomandazione si aggrappano alla marsina del politico locale o alla sottana del parroco. Sono i giudici prima che la Costituzione venisse applicata, i giudici che non infastidiscono il manovratore. Troisi è un’altra storia. È un narratore empatico, un giudice che soffre di ogni condanna, addirittura (qui siamo nel peccato mortale) in odor di comunismo. Un anno dopo l’uscita del libro l’onorevole missino Madia invoca contro di lui un procedimento disciplinare, e il guardasigilli Moro lo promuove. Due i capi di accusa: aver rappresentato il mestiere di giudice in modo non adeguatamente sorretto da idealità e spirito di sacrificio e aver difettato di senso morale (l’io narrante prova angoscia per una possibile maternità della moglie, coltiva l’idea di un aborto, allora reato). Nonostante autorevoli difensori nel mondo culturale e letterario, viene condannato, e subisce una censura. Anni dopo sarà nuovamente processato, questa volta per eccesso di garantismo. Assolto, si vedrà sciogliere il collegio da lui presieduto, troppo innovativo. Del resto, ha scritto frasi come «le penitenze dei monaci, i mesi e gli anni di reclusione inflitti dai giudici non anticipano di un istante un mondo migliore» o «tra tutti gli uomini noi siamo i meno liberi, e perciò odiamo la libertà degli altri». Dopo il “Diario” pubblica altri romanzi, va in finale allo Strega e al Campiello, e almeno uno di questi testi, Voci di Vallea, meriterebbe di stare alla pari con il “Diario” per la ricchezza balzacchiana dei caratteri e il calore umano che trasmette. Il “Diario” diventa uno sceneggiato Rai con Sergio Fantoni e Ilaria Occhini, ma a quel punto Troisi si è già dimesso sbattendo la porta: sorge il sospetto che sia troppo colto, troppo ricco di dubbi e di sfumature per incarnare il modello ancor oggi socialmente più gradito di magistrato. Accanto ai libri, meritano menzione alcune sue sceneggiature, come La smania addosso, scritta con Berto, e con la collaborazione di Bevilacqua e Sciascia, e La mano sugli occhi, tratta da Il corso delle cose di Camilleri quando non è ancora Camilleri e pochi prendono sul serio quel suo pastiche linguistico italo-siciliano considerato troppo eccentrico. Nella biblioteca del Centro Sperimentale di Cinematografia, infine, c’è una copia manoscritta della sceneggiatura di Detenuto in attesa in giudizio, il film del ’71 con Alberto Sordi. È firmata anche da Troisi, che però non figura nei crediti ufficiali. Luigi Saraceni, altro giudice-scrittore che ben lo conosceva, racconta che Troisi chiese al regista Nanni Loy di tagliare una battuta in cui si parlava di «omicidio colposo e preterintenzionale», con evidente controsenso giuridico. Loy rispose che sì, era un errore, ma «suona così bene!». E Troisi ritirò la firma.
Giancarlo De Cataldo
 
 

la Lettura – Corriere della Sera, 5.6.2022
Montalbano torna nel cortile di Camilleri
Sei racconti, a tre anni dalla morte dello scrittore, ripropongono uno tra i commissari più amati della letteratura. Nessun inedito, ma alcune pagine rare. E in un testo il personaggio frequenta i luoghi romani dell'autore

«Buongiorno. Il commissario Montalbano sono». A quasi tre anni dalla scomparsa di Andrea Camilleri, avvenuta il 17 luglio 2019, emoziona non poco «risentire» la voce e la cadenza del suo personaggio più amato. Il commissario dell'immaginario paese siciliano di Vigàta, eroe nazionalpopolare di romanzi, racconti, poi fiction tv, è tornato. L'occasione per ritrovarlo è l'arrivo in libreria, per Sellerio, di La coscienza di Montalbano, volume che riunisce per la prima volta sei racconti, tutti con al centro il poliziotto. Si tratta di «storie sparse e variamente edite», spiega una breve nota in chiusura: nessun inedito, dunque, ma alcune piacevoli sorprese. Due in particolare: i racconti La finestra sul cortile e II figlio del sindaco.
Partiamo dal secondo poco, pochissimo conosciuto dal grande pubblico in quanto apparso finora solo in un'edizione fuori commercio nel 2008. Racconta di un giovane manager, Sergio Tasca, che il 25 di ogni mese vola per affari a Milano per rientrare sull'isola il giorno seguente. Al ritorno stavolta trova la fidanzata con cui convive ammazzata in casa in modo cruento con un taglierino e va subito alla polizia. L'uomo, che è figlio del sindaco di Montelusa — un ex onorevole che «aveva maniglie unnieghiè, nella maggioranza, nelle opposizioni, nelle televisioni, nei giornali, in Vaticano, in America, nei paìsi islamici...» — finisce sulla lista dei sospettati: gli orari dei voli gli avrebbero permesso di tornare, commettere l'omicidio e ripartire. Montalbano, però, non è convinto, l'accappatoio insanguinato indossato dalla vittima non si trova e altre cose non quadrano...
Se il caso suona familiare è perché la trama del racconto ha costituito lo spunto per un successivo romanzo, Una voce di notte, uscito nel 2012, dove al posto del figlio del sindaco ci sarà il figlio del presidente della Provincia: gli intrallazzi, l'intreccio tra mafia, politica e informazione, i giochi di potere, però, sono gli stessi. Colpisce nel racconto la «remissività del commissario» che davanti alla decisione del signor questore di sollevarlo dall'indagine commenta sobrio: «Mi pare la soluzione più logica», salvo poi arrivare per la sua strada alla verità.
Con La finestra sul cortile siamo dalle parti del divertissement letterario e insieme del racconto scritto per un'occasione specifica. Il titolo è un omaggio all'omonimo film di Alfred Hitchcock del 1954 con James Stewart e Grace Kelly, ma la storia si affranca presto dal modello tenendo ferma l'idea del voyeur, del personaggio che guarda dalla finestra, ma poi muovendosi in maniera libera e originale quanto a fatti, luoghi e situazioni.
Il racconto uscì inizialmente a puntate sul mensile «Il Nasone di Prati» nel 2007; poi settimanalmente su Agrigentonotizie.it nel 2008; ed è stato, nel 2009 [2008, NdCFC], inserito nei Racconti di Montalbano (Mondadori). A chiarire meglio la genesi e l'occasione del racconto è lo stesso Camilleri in un testo scritto per l'edizione online e riproposto ora nella raccolta di Sellerio. La finestra sul cortile era nato «per aiutare la diffusione di un giornaletto di quartiere» fatto da «un gruppo di giovani», amici dell'autore. Quanto al curioso nome della pubblicazione, è ancora Camilleri a spiegare ai non romani che «con "nasone" si intende la fontanella stradale che dispensa acqua fresca ai passanti e che è detta così per la particolare forma del rubinetto».
Uno degli aspetti più originali della storia è proprio il luogo: l'autore riteneva «indispensabile ambientare la vicenda nel quartiere Prati», lo stesso dove Camilleri ha abitato per oltre cinquant’anni.
L'idea c'era, il contesto pure. Ora non restava che «convincere» il protagonista Montalbano a fare una vacanza romana. L'escamotage è un corso di aggiornamento europeo per il quale Montalbano è «il prescelto» senza possibilità di sottrarsi. Così nonostante il primo pensiero del commissario sia stato: «Ora mi sparo a un pedi e po' dico che m'è scasciata la pistola mentre la puliziavo», alla fine parte per la trasferta nella Capitale. «Mi divertiva l'idea — scriveva al riguardo Camilleri — di mettere il mio commissario di fronte a un paesaggio per lui inconsueto».
Ma c'è di più. Perché Camilleri «ha invitato» letteralmente Montalbano nel suo mondo, lo ha messo davanti alla sua finestra, che dà sul suo cortile. Scriveva in proposito lo scrittore: «Il cortile che ho descritto è quello che per anni ho visto da una finestra di casa mia». Persone, abitanti, fatti narrati sono, invece, come sempre frutto di fantasia.
Del resto l'autore conosce bene il suo personaggio per averlo creato e cresciuto, Camilleri ha «convissuto» venticinque anni con il commissario Montalbano — la prima indagine La forma dell'acqua è del 1994. — e sa che, nonostante il carattere brusco e nonostante sia abituato a vivere a Marinella («in una villetta singola, avendo di fronte a sé la spiaggia e il mare»), cambiare aria non gli possa fare che bene. «Un cortile popoloso — scriveva ancora Camilleri — è per lui una novità assoluta e una fonte di continuo interesse». Ed è così che accadrà: Montalbano comincia a spiare dalla finestra, anche involontariamente, la vita degli altri. E dopo un po' ci prende gusto. «Quale occasione migliore per un uomo che ha l'istinto della caccia?», si chiede Camilleri, citando Dashiell Hammett.
A queste notazioni di contenuto Camilleri ne aggiungeva poi una stilistica: «Il respiro narrativo di questo racconto è per me alquanto nuovo». La novità veniva dalla misura: «Cera la necessità di una scansione per capitoletti ognuno dei quali non doveva superare le due-tre cartelle. Ho fatto una certa fatica, perché narrativamente ho il respiro più lungo ma spero di esserci riuscito». La suddivisione in brevi capitoli non è poi stata mantenuta nell'antologia del 2009 e neppure nella presente raccolta, pur restando sottotraccia nella struttura.
Completano la raccolta La coscienza di Montalbano quattro racconti «delle feste», quasi una scorta per l'intero anno: una storia ferragostana, una di Capodanno, una dell'Epifania e una per festeggiare l'acquisto della casa a Marinella. Vale per tutti quanto scrive il critico Salvatore Silvano Nigro: «Le inquadrature brevi, la rapinosità del ritmo, la giustapposizione scorciata delle trame, la scrittura sghemba e senza incespichi, la cifratura del talento umoristico, sono a tutto vantaggio della resa aguzza dei testi e delle suggestioni che i lettori sono portati a raccogliere». E ancora: i racconti di Camilleri «conciliano un diverso modo di leggere, in una più stretta complicità con le malizie del narratore».
Severino Colombo
 
 

Le Grand Plateau, 5.6.2022
c’est comme ça que je survis à l’inspecteur Montalbano

Rome – Comment est devenu Montalbano ?
« Dans une petite librairie j’ai acheté un roman de Camilleri : c’était Le chien de terre cuite. J’ai découvert ce personnage incroyable. J’aurais volontiers acheté les droits, mais je n’avais ni l’argent ni le nom. Heureusement, un petit producteur, Carlo Degli Esposti, les a eus. J’ai dit à mon agent : Même s’ils cherchent un grand acteur blond, je veux ce rôle. Ils m’ont choisi ».
Luca Zingaretti raconte donc ce matin aux lecteurs d’Aldo Cazzullo et du Corriere della Sera comment il a survécu à la mort du commissaire Montalbano. [In realtà l'intervista è del 11.11.2021, NdCFC]
Qu’a dit Camilleri ?
« Que j’aurais fait du bon travail. Même s’il avait un autre type d’acteur en tête, comme Pietro Germi lorsqu’il est commissaire Ingravallo ».
Peut-être Camilleri aurait-il aimé que le public identifie Montalbano à son auteur, c’est-à-dire à lui, plutôt qu’à son interprète, c’est-à-dire à elle.
« Il est possible qu’il ait parfois été agacé quand quelqu’un lui a posé des questions sur Montalbano, un personnage de fiction plutôt qu’un personnage littéraire ; à tel point que dans Riccardino, son dernier roman, il en a même plaisanté. Mais Camilleri était supérieur à ces choses. Avant d’être un grand écrivain, il avait été un grand showman. Il connaissait la différence.’
Non seulement la énième réplique de Montalbano remporte encore la soirée télé ; la fiction s’est exportée dans le monde entier, y compris en Amérique. Quel est le secret ?
« Il y a trois secrets. Une écriture magique, typique de l’école sicilienne, dans laquelle le blanc est noir et le noir est blanc. Le choix de Degli Esposte de tourner presque tout sur l’île, avec un réalisateur de Gallarate comme Alberto Sironi qui a créé un détachement de la réalité sans que le spectateur s’en aperçoive, en mettant par exemple en scène une Sicile sans trafic. Et un casting exceptionnel, qui a inventé un jeu qui paraît naturel mais artificiel, comme une commedia dell’arte aux accents tragiques. Parfois on dirait un film d’Almodovar, parfois Boldi et De Sica, parfois Bergman ».
Montalbano n’a eu qu’un seul moment d’impopularité : lorsqu’il a quitté sa petite amie au téléphone.
« Je pense que c’était un test de résistance auquel Camilleri a soumis le personnage. Il lui a fait faire quelque chose qui n’était pas de lui, pour voir si le public pardonnerait la trahison. En fait, j’ai tourné cette scène d’une manière différente ; comme s’il n’était pas le vrai Montalbano. Qu’il aurait pris un avion, il serait allé à Boccadasse, et il aurait dit à sa femme dans les yeux : notre amour est fini ».
Et la mort de Montalbano ?
« J’ai beaucoup donné, j’ai beaucoup eu. C’était une merveilleuse balade. Mais j’ai dû apprendre à lui survivre ».
Olivier Quirion
 
 

Giornale di Sicilia, 6.6.2022
Si riscopre la maestria e la narrazione di Camilleri
Il commissario più famoso d'Italia fa compagnia sotto l'ombrellone
Montalbano e la sua "coscienza" in sei racconti per Sellerio
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Domenico Rizzo
 
 

CULT, 6.6.2022
Cultura, Franceschini domani alla presentazione del Fondo Andrea Camilleri

Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, interverrà domattina, martedì 7 giugno, alle 10,30 nella Sala A della sede di Radio Rai in via Asiago 10 alla conferenza stampa di presentazione del “Fondo Andrea Camilleri”. Parteciperanno il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri. Mod...
 
 

ANSA, 7.6.2022
Nasce a Roma il Fondo Andrea Camilleri. Zingaretti: "Un regalo ai giovani"
Antonio Sellerio: "C'e' tutto il suo percorso". Il sindaco Gualtieri: "Un dono alla citta'"
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ANSA, 7.6.2022
Fondo Camilleri, Franceschini: "Grande uomo, esempio per i giovani"
Il Ministro della Cultura: "Al suo interno ci sono materiali importanti"
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ANSA, 7.6.2022
Apre a Roma il Fondo Camilleri, un vero tesoro di cultura
Franceschini, un regalo alla cultura e agli italiani

Ben 120 faldoni con diversissimi testi, di cui 60 regie, 30 copioni teatrali, foto di sala, di scena, recensioni, corrispondenze con gli autori delle opere; e poi 300 sceneggiature, adattamenti radiofonici e televisivi, oltre naturalmente alle sceneggiature di Montalbano.
E' il "tesoro", sintetizzato da Antonio Sellerio, del Fondo Camilleri, che apre il 7 giugno a Roma.
Nell'archivio ricostruito grazie all'impegno delle tre figlie - Andreina, Elisabetta, Mariolina - e di una archivista, sono custoditi anche un centinaio di poesie, per lo più inedite, 40 racconti sul teatro, interventi a convegni e 5/6 romanzi appuntati a mano. E inoltre: corrispondenze personali con editori, con esponenti di cultura come Orazio Costa, Vitaliano Brancati, Primo Levi, Leonardo Sciascia, Raffaele La Capria, Angelo Ripellino, tanto per fare dei nomi.
Per Sellerio questo testimonia un fatto: "Andrea Camilleri prima che arrivasse al successo, era già un personaggio centrale della cultura italiana". La "vera rilevanza è il fatto che spazza via l'idea che a 75 anni Andrea Camilleri sia spuntato come un fungo".
Infine, la corrispondenza familiare, dal suo arrivo a Roma e l'inizio sua carriera, la prima regia.
"E' un regalo alla cultura e agli italiani", commenta il ministro Dario Franceschini. "Un meraviglioso dono fatto a Roma e a tutti gli appassionati della letteratura di Camilleri", per il sindaco Roberto Gualtieri. "Non capita spesso, non negli ultimi anni, che si siano intellettuali con questo reciproco rapporto d'amore con pensiero critico da un lato e grandissima popolarità dall'altro", sottolinea il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
 
 

ANSA, 7.6.2022
Apre a Roma il Fondo Camilleri, un vero tesoro di cultura
Franceschini, un regalo alla cultura e agli italiani

Il Fondo Camilleri non è un semplice archivio dove sono custoditi cartoline, appunti scritti a mano, foto di decine di anni fa i cui protagonisti sono scomparsi da tempo e si fa fatica a riconoscerli.
Al contrario, è un ricco compendio - vivo - di oggetti e testimonianze che, opportunamente studiati, consentono la ricostruzione della formazione di un intellettuale raffinatissimo e raro, quell'Andrea Camilleri che ha sintetizzato nella sua figura di scrittore e uomo, il pensatore critico, spesso affilato, e il divulgatore popolare, trasversale, che "produce" cultura alta e bassa, che piace indifferentemente al proletario e al manager.
Dunque, avrebbe sorriso il Maestro questo pomeriggio nel vedere nel delizioso locale di via Corridoni, dove è stata tassonomicamente sistematizzata ogni tappa e pensiero della sua vita, i presenti a mento in su, a decrittare la sua calligrafia su un appunto della sua prima regia, il macellaio affianco al celebre editor, le autorità con i bambini, gli amici di sempre che lo hanno amato nell'ombra e continuano a farlo, con coloro per i quali l'occasione era troppo ghiotta per non trovarsi davanti a una telecamera. Li avrebbe guardati tutti bonariamente, con quel distacco che hanno coloro che hanno capito qualcosa in più e sono giunti a uno stadio oltre l'adrenalina del successo, l'invidia, uno stato di nirvana alla occidentale fatto di saggezza e appagamento. E' questo stato - e non l'esigenza in vita di assicurarsi di essere perennemente ricordato - che aveva lasciato la volontà di far allestire un archivio sulla sua vita, compito che le figlie Andreina, Elisabetta e Mariolina - e l'amata moglie Rosetta - hanno eseguito con rapidità ed efficacia.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ripete tre volte, una per ciascuna figlia: "Grazie grazie grazie" per "questo regalo fatto al Paese". Lodando "la passione politica che contraddistingueva lo scrittore, anche con tono duro, molto critico". E se la famiglia ha donato il Fondo alla città e all'Italia, Franceschini ha preso un impegno: "Lavoriamo insieme perché sia continuativa l'attività del Fondo e non pesi solo su di voi", e poi "un domani alla casa. I viaggiatori che vanno in giro per il mondo vanno a cercare la casa dell' artista. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è soffermato proprio sul concetto del dono: è "un ennesimo atto d'amore" tra Andrea, il suo Paese e Roma, ricordando la "purezza del pensiero e della libertà", "agire corrisposto da grandissimo amore". Un uomo animato da "straordinaria passione civica". Il Fondo può essere una piattaforma culturale nella "ricostruzione dell'Italia, nella ricostruzione del modello sociale del Paese, che parte dal rilancio dell'impianto costituzionale", ha sostenuto Zingaretti. Infine, l'archivio è la sola possibilità per "le generazioni future, che non hanno il ricordo di Camilleri, di entrare nella sua vita, nella sua formazione".
Affettuoso il ricordo dell'ex direttore di Radio Tre Marino Sinibaldi: "E' stato un vero servizio pubblico in questo Paese".
Si spende il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: "Un meraviglioso dono fatto a Roma e a tutti gli appassionati della letteratura. Parteciperemo per valorizzare questo straordinario laboratorio, per vedere come si forma un intellettuale e le gemme che vi si trovano". Insomma, l'archivio, come ha detto l'editore Antonio Sellerio, "testimonia che Andrea Camilleri prima di diventare famoso era già una figura centrale nel panorama della cultura italiana". Semplici e sobrie, come sempre in famiglia, le figlie: "Vogliamo ringraziare nostro padre". Sei sempre tra noi, Maestro.
 
 

Adnkronos, 7.6.2022
Fondo Camilleri, un archivio di 120 faldoni fra copioni e lettere
Inaugurato oggi a Roma in via Corridoni, a poca distanza da quella che fu la sua casa privata al rione Prati, nel 'quadrilatero' della Rai - Franceschini: "Quante chiacchierate su letteratura e politica in casa sua..." - Gualtieri e Zingaretti, "un dono alla città e all'intero Paese"

Un archivio che è uno scrigno prezioso, aperto al pubblico, con 120 faldoni per contenere 60 regie e saggi, 30 copioni teatrali, 300 sceneggiature e adattamenti per radio e tv nonché soggetti per il cinema; oltre a locandine, recensioni, foto di scena, poesie per lo più inedite, corrispondenze con scrittori e registi, lettere familiari. Tutto questo è il Fondo Andrea Camilleri, inaugurato oggi a Roma in via Corridoni, a poca distanza da quella che fu la sua casa privata al rione Prati, nel 'quadrilatero' della Rai compreso fra la sede di viale Mazzini, il centro di produzione tv di via Teulada, il teatro delle Vittorie di via Col di Lana e la sede di Radio Rai in via Asiago, dove l'iniziativa è stata presentata con gli interventi del ministro della Cultura Dario Franceschini, del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, di Antonio Sellerio in rappresentanza della casa editrice che ha pubblicato i romanzi dello scrittore siciliano creatore del personaggio letterario e televisivo del commissario Montalbano, oltre ai familiari più stretti di Andrea Camilleri.
Il Fondo Camilleri - pensato e progettato dallo stesso scrittore - nasce ora con il proposito dichiarato di "tutelare la sua eredità culturale, per proporsi come spazio identitario per la conoscenza della sua opera di scrittore, di autore teatrale e radiofonico, di regista, di intellettuale e di figura pubblica". "Un regalo al Paese, al mondo della cultura e a tutti gli italiani", ha commentato il ministro Franceschini ricordando "le bellissime chiacchierate in casa sua, di letteratura e di politica, sempre con grande passione e forza critica. Nella testa aveva un universo, un mare infinito: peccato che non si possa ‘archiviare’ la sua mente con i suoi ricordi e le sue riflessioni...", ha commentato il titolare del Mic.
"Un dono alla città di Roma e all'intera Italia - ha fatto eco il sindaco Gualtieri - a disposizione della comunità scientifica e universitaria come a quella più vasta dei semplici lettori, appassionata di cultura e di letteratura, per chi vorrà avvicinarsi ancora di più alla figura di questo grande intellettuale, italiano ed europeo, siciliano e anche romano".
Per il governatore regionale Zingaretti, "oggi si celebra un ennesimo atto d'amore al pensiero, alla vita, all'opera letteraria di Andrea Camilleri. Non capita spesso, specie nei tempi recenti, di avere intellettuali dalle riflessioni finemente critiche e dalla grande popolarità. Camilleri aveva una purezza di pensiero affiancata da una passione civica, che lo rendevano libero in ogni sua manifestazione".
Enzo Bonaiuto
 
 

Fahrenheit, 7.6.2022
Le parole di Camilleri: apre l'archivio

[…] Alle 15.36 Le Parole di Camilleri, apre l'archivio dello scrittore siciliano con Patrizia Severi, curatrice dell'archivio e con Salvatore Silvano Nigro, critico letterario e saggista, insegna Letteratura italiana nell'Università di Catania, per Sellerio ha curato Gran teatro Camilleri e con Giovanni Capecchi, docente di letteratura italiana all'università per stranieri di Perugia, tra i suoi libri Andrea Camilleri, Cadmo […]
 
 

Repubblica Tv, 7.6.2022
Nasce a Roma il Fondo Andrea Camilleri: lettere, foto e manoscritti inediti

L’ultimo sogno di Andrea Camilleri, e l’ultimo regalo alla sua città d’adozione, nasce oggi a Roma, in via Corridoni, quartiere Prati, a pochi passi da quella che fu la casa dello scrittore fino alla sua scomparsa nel 2019. È il Fondo Andrea Camilleri che sarà poi aperto per eventi, mostre, studenti e appassionati. Le tre figlie – Andreina, Mariolina ed Elisabetta – assieme all’archivista Patrizia Severi hanno recuperato dai loro appartamenti, in quello natale di Porto Empedocle, da garage e cantine centinaia di faldoni che Camilleri appuntava, conservava e catalogava; li hanno riordinati e ne hanno fatto un archivio inestimabile che ora ha trovato casa nei locali progettati dall’architetto Simone Di Benedetto e dal suo studio Sdb architettura. All’interno vecchi copioni, prime stesure di libri, lettere inedite, fotografie pubbliche e private, audiovisivi, agendine, note critiche teatrali, manoscritti, riviste culturali e la biblioteca dell’intellettuale siciliano composta dai suoi romanzi di formazione, le edizioni e gli autori letti, studiati, amati in più di novant’anni di vita.
Video di Giacomo Visco Comandini
Video Fondo Andrea Camilleri

 
 

La Repubblica, 7.6.2022
Il grande archivio del "maestro" Camilleri. Ecco le foto

A Roma nasce il fondo intitolato al grande scrittore siciliano. Una vita di "carte" raccolte e conservate dalle figlie.
Foto Studio SDB architettura
 
 

La Repubblica, 7.6.2022
Nasce il fondo Camilleri, il grande archivio del "papà" di Montalbano
Migliaia di appunti, lettere e manoscritti inediti saltati fuori da un garage. E messi a posto dalle figlie del "maestro"

All’inizio del 2019, pochi mesi prima di morire, Andrea Camilleri guardava nascere quel che con gli occhi non poteva più vedere ma che aveva fortemente desiderato. Si faceva rileggere migliaia di appunti, lettere e manoscritti saltati fuori da un garage, annusava il mirto, il bosso e il gelsomino siciliano scelti per il giardino, saggiava con le mani le graniglie, il travertino e il peperino del pavimento, toccava le scaffalature della biblioteca. «Questo legno è così chiaro che lo vedo persino io», diceva dietro gli occhiali scuri. Era l’ultimo sogno che prendeva forma, quello nato un anno prima, quando convocò la moglie Rosetta e le tre figlie Andreina, Elisabetta e Mariolina per un «lavoraccio», rimettere a posto tutto il suo archivio», settant’anni di vita, tra Porto Empedocle e Roma, e di attività letteraria e teatrale.
Oggi, a 300 passi dal suo appartamento di via Asiago, nel vecchio androne di un palazzo del ’34 di via Corridoni, quell’ultimo regalo è diventato il Fondo Andrea Camilleri. «Non solo un archivio che conserva e preserva la memoria, ma un dono vivo a tutti noi», ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
All’interno, tra gli scaffali mobili che si aprono come quinte teatrali, c’è l’universo intellettuale del papà di Montalbano, già prima che diventasse tale nel ‘98. «Perché Camilleri non è spuntato dal nulla a 75 anni, ma è stato un personaggio centrale della cultura italiana sin da giovane», ha spiegato Antonio Sellerio, storico editore dello scrittore. Lo testimoniano i centoventi faldoni, le sessanta regie, i trenta copioni teatrali a partire dai primi anni ’50 su autori italiani ed europei come Pirandello, Strindberg, Beckett, Ionesco, le locandine e le foto di scena. E ancora: le trecento sceneggiature, gli adattamenti per il cinema, quelli radiofonici per la Rai, le produzioni televisive dei grandi sceneggiati, dal commissario Maigret al tenente Sheridan, un centinaio di poesie inedite, i romanzi appuntati a mano e una quantità enorme di corrispondenza con Levi, Genet, De Filippo, Vittorini che si complimentava per la qualità “assai buona” dei suoi primi versi. Ci sono persino le lettere private che Camilleri scriveva ai genitori, arrivato da poco a Roma. «Fisicamente sto bene, finanziariamente non altrettanto, però non trascuro di mangiar bene», scriveva alla mamma Carmela nel ’49, ospite di una zia Michelina.
Conservava Camilleri persino le agendine. Da lì è spuntata fuori la sua formazione: decine di volumi di autori italiani, russi, americani e di saggi trasferiti in edizioni originarie dell’epoca nel Fondo accanto alla sua intera produzione letteraria e alla critica sulle sue opere. Un materiale immenso che ha preso vita grazie al lavoro delle figlie che con l’archivista Patrizia Severi hanno riordinato, catalogato e trasferito, in una staffetta familiare, i faldoni nel Fondo realizzato dall’architetto Simone Di Benedetto «unendo materiali della terra d’origine e di quella d’adozione, montati pezzo a pezzo, in un filo concettuale che s’ispira al vigatese, fino a formare un disegno in cui s’intrecciano le iniziali del maestro. Un’architettura narrata a voce, come in un racconto, che Camilleri ha interamente immaginato e approvato senza poter vedere».
Ora l’archivio, dichiarato d’interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Lazio, sarà digitalizzato per renderlo consultabile. «Camilleri era un collezionista di sé stesso. E di ogni cosa aveva memoria. Non avrebbe avuto bisogno di conservare nulla, lo ha fatto per noi», ha detto Sellerio. Perché Camilleri credeva nel potere duraturo degli archivi, «eternamente vivi perché rappresentano la memoria del nostro passato, una memoria palpabile che tutti possono verificare e controllare», sottolineava nel 2016.
E questo sarà il Fondo: «Un luogo centrale per la ricostruzione culturale italiana», per il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. «Uno spazio di incontro aperto da luglio agli studiosi, alle scuole, alle università – raccontano le figlie - Era questa la sua idea, perché papà si è sempre dato a tutti».
«Al Fondo - ha aggiunto il ministro della Cultura Dario Franceschini - dovrebbe un giorno unirsi la casa di Camilleri: ho visto scomparire tante abitazioni di politici, intellettuali, scrittori... Andrebbero conservate».
Viola Giannoli
 
 

Finestre sull’Arte, 7.6.2022
Der Andrea-Camilleri-Fonds wird in Rom eröffnet. Franceschini: "Ein Geschenk an die Kultur und an die Italiener".
“Der Andrea-Camilleri-Fonds wird am 7. Juni 2022 in Rom eröffnet, um das kulturelle Erbe des Schriftstellers, Theater- und Rundfunkautors, Regisseurs und Intellektuellen sowie des Vaters von Commissario Montalbano zu schützen und zu fördern.”

Heute wird in Rom im Stadtteil Prati der Andrea-Camilleri-Fonds eröffnet, der mit dem Ziel gegründet wurde, das kulturelle Erbe des Schriftstellers, Theater- und Rundfunkautors, Regisseurs und Intellektuellen zu schützen und aufzuwerten, indem ein Raum geschaffen wird, der speziell dem Wissen über sein Werk gewidmet ist. Der Fonds Andrea Camilleri wird am 7. Juni der Öffentlichkeit zugänglich gemacht, um sein Archiv und seine Bibliothek zu bewahren und kulturelle Aktivitäten zu fördern, die sich auf seine künstlerische und berufliche Erfahrung und seine schriftstellerische Tätigkeit stützen, für die er als Vater des berühmten Commissario Montalbano weltweit bekannt ist.
Anlässlich der Einweihung präsentiert der Fonds eine Dokumentarausstellung mit dem Titel Il corso delle cose. Andrea Camilleri und sein Archiv, die eine erste Darstellung des Werks des Schriftstellers anhand der in seinem Nachlass aufbewahrten Originaldokumente bieten soll. Die Ausstellung steht unter der wissenschaftlichen Leitung von Andreina, Elisabetta und Mariolina Camilleri, den Töchtern des Schriftstellers, und wird von Patrizia Severi kuratiert.
Der Fonds wurde heute Morgen in Anwesenheit des Bürgermeisters von Rom, Roberto Gualtieri, des Präsidenten der Region Latium, Nicola Zingaretti, und des Kulturministers Dario Franceschini vorgestellt. Das Archiv umfasst alle seine Bücher, Übersetzungen, Essays und Dissertationen über sein Werk sowie seine Bibliothek mit über hundert Ordnern. Der Fundus ist in verschiedene Abteilungen unterteilt: unveröffentlichte Werke, Theaterproduktionen, Essays, Arbeit bei der RAI als Leiter der Radioprogramme für Prosa, Drehbücher und Fernsehproduktionen.
“Camilleri hat dieses Archiv entworfen und uns geschenkt”, sagte Bürgermeister Gualtieri. “Es ist wichtig zu sehen, dass in Rom ein Archiv eines europäischen und sehr römischen Intellektuellen entsteht, mit Notizen, Skripten, Korrespondenz, das für die wissenschaftliche Gemeinschaft von grundlegender Bedeutung sein wird, aber auch ein Zentrum, das wir aufwerten werden und das, so denke ich, auch einfachen Lesern offen stehen wird, die die Werkstatt der Werke, die so viele bewegt haben, sehen und erleben wollen”. “Wir danken der Familie für dieses Geschenk an die Stadt, an das Land und an die Gemeinschaft der Kultur- und Literaturliebhaber”, so Gualtieri abschließend. “Ein Fonds an einem wunderschönen Ort, der zu einem lebendigen Kulturpol der Stadt werden wird.”
Der Camilleri-Fonds, der durch "schnelle und wissenschaftlich einwandfreie Arbeit in so kurzer Zeit realisiert wurde, ist ein Geschenk an das Land, an die Welt der Kultur, an alle Italiener", kommentierte Minister Franceschini.

Apre a Roma il Fondo Andrea Camilleri. Franceschini: "Un regalo alla cultura e agli italiani".
“Il 7 giugno 2022 verrà inaugurato a Roma il Fondo Andrea Camilleri, per tutelare e promuovere il patrimonio culturale dello scrittore, drammaturgo, conduttore televisivo, regista e intellettuale, nonché padre del Commissario Montalbano.”

Apre oggi a Roma, nel quartiere Prati, il Fondo Andrea Camilleri, nato con l'obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale dello scrittore, drammaturgo, conduttore televisivo, regista e intellettuale creando uno spazio appositamente a lui dedicato. La conoscenza della sua opera è dedicato. Il Fondo Andrea Camilleri sarà aperto al pubblico il 7 giugno per preservare il suo archivio e la sua biblioteca e per promuovere attività culturali basate sulla sua esperienza artistica e professionale e sulla sua attività letteraria, per la quale è padre del famoso Commissario Montalbano conosciuto in tutto il mondo.
In occasione dell'inaugurazione, il fondo presenta una mostra documentaria dal titolo Il corso delle cose. Andrea Camilleri e il suo archivio, che si propone di offrire una prima presentazione dell'opera dello scrittore attraverso i documenti originali conservati nel suo lascito. La mostra ha la direzione scientifica di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri, figlie dello scrittore, ed è curata da Patrizia Severi.
Il fondo è stato presentato questa mattina alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. L'archivio comprende tutti i suoi libri, traduzioni, saggi e dissertazioni sul suo lavoro, nonché la sua biblioteca di oltre cento cartelle. Il fondo è suddiviso in diversi reparti: inediti, produzioni teatrali, saggistica, lavoro presso la RAI come responsabile di programmi radiofonici di prosa, sceneggiature e produzioni televisive.
“Camilleri ha progettato questo archivio e ce lo ha donato”, ha detto il sindaco Gualtieri. «È importante vedere che a Roma si sta creando un archivio di un intellettuale europeo e romanissimo, con appunti, scritture, carteggi, che sarà fondamentale per la comunità scientifica, ma anche un centro che valorizzeremo e che, ritengo penso che sarà aperto anche ai lettori comuni che vorranno vedere e vivere il laboratorio di opere che hanno commosso tanti”. “Ringraziamo la famiglia per questo dono alla città, al Paese e alla comunità degli amanti della cultura e della letteratura”, ha concluso Gualtieri. “Un fondo in una splendida posizione che diventerà un vivace centro culturale della città”.
Il Fondo Camilleri, realizzato attraverso "un lavoro veloce e scientificamente valido in così poco tempo, è un dono al Paese, al mondo della cultura, a tutti gli italiani", ha commentato il Ministro Franceschini.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

La Repubblica, 7.6.2022
Posta e risposta
La frottola delle liste di proscrizione. A Montalbano piace “satare” canale
Cliccare qui per l'articolo in pdf
Francesco Merlo
 
 

AgrigentoNotizie, 9.6.2022
Porto Empedocle
"Fondo Andrea Camilleri": nasce a Roma il luogo della memoria, Firetto: "Occasione persa per il territorio"
L'ex sindaco: "La casa che doveva essere lo spazio dedicato, generosamente conferita dai parenti di Camilleri, oggi non c'è più. Il luogo dell'anima, raso al suolo a seguito di una ordinanza del Comune (paradosso) che era socio della fondazione"

Nasce a Roma, e non nella sua città o la sua provincia, il "Fondo Andrea Camilleri": uno spazio per tutelare, valorizzare e rendere accessibile la vasta eredità culturale lasciata dallo scrittore empedoclino. Appunti, testi, sceneggiature, lettere, tesi di laurea, manoscritti e una quantità di materiale sapientemente e amorevolmente raccolte dalla sua famiglia si trovano adesso in questo spazio.
"Una bella notizia perché lui ha sempre meticolosamente e silenziosamente conservato i frutti della sua genialità. Lui voleva uno spazio con questa funzione - ha scritto l'ex sindaco di Porto Empedocle ed Agrigento, Lillo Firetto, - . Sono al tempo stesso assai triste perché questa funzione doveva essere svolta dalla fondazione Camilleri costituita mentre egli era in vita su mia iniziativa, dello scrittore e della sua famiglia insieme ad Antonio Sellerio. Chiusa la mia esperienza al Comune di Porto Empedocle - prosegue Firetto - quel progetto si è bruscamente interrotto. Bisognava portarlo avanti!! Sarebbe stato di straordinario arricchimento per il territorio. La casa che doveva essere lo spazio dedicato, generosamente conferita dai parenti di Camilleri, oggi non c'è più. Il luogo dell'anima, raso al suolo a seguito di una ordinanza del Comune (paradosso) che era socio della fondazione. Un danno incalcolabile".
 
 

La Nazione, 9.6.2022
Pontedera
Il Dramma Popolare apre le porte del suo archivio
Venerdì l’inaugurazione. Il presidente Gabbanini a Roma all’inaugurazione del Fondo Camilleri

Un pezzo di storia importante del teatro italiano passa da San Miniato e dall’esperienza del Dramma Popolare. Una storia raccolta in un archivio che d’ora in poi potrà essere fonte di studio e di approfondimenti. Domani, in occasione del Festival nazionale degli Archivi "Archivissima" e della "Notte degli Archivi", la Fondazione Dramma Popolare inaugura il suo archivio. Dopo il riordino avvenuto con autorizzazione e la costante collaborazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Toscana, la Fondazione apre le stanze della sua sede per mostrare come sono state organizzate le sue carte. L’archivio racconta l’ininterrotta attività del Dramma, dal 1947 a oggi. Lettere, copioni, manifesti, brochure, disegni e numerose foto (oltre 9mila) sono stati ordinati e classificati. Sarà così possibile agli studiosi sfogliare l’inventario e compiere più accurate ricerche seguendo l’elenco dettagliato dei materiali conservati. Inoltre durante Archivissima sarà possibile ascoltaree la storia dell’archivio da chi ne ha curato l’organizzazione. Prima delle visite è previsto un incontro aperto al pubblico per l’inaugurazione dell’archivio. Sarà presente alla serata inaugurale la Soprintendenza di riferimento nella persona del vice-soprintendente Valgimogli. L’appuntamento è per le 18 nella biblioteca del Seminario Vescovile di San Miniato.
Dopo i saluti delle autorità, interverranno il vescovo Andrea Migliavacca, il curatore dell’archivio del Dramma Alex Di Bartolo, il presidente della Fondazione Idp Marzio Gabbanini. Proprio Gabbanini martedì scorso ha partecipato all’inaugurazione del "Fondo Andrea Camilleri" a Roma, invitato dalle figlie Andreina e Mariolina. San Miniato era rappresentata con un pannello che racconta la presenza di Camilleri al Dramma.
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 9.6.2022
L'intervista: lo scrittore domenica alle 19 a Villa Filippina
Alessandro Robecchi. Ora metto nei guai il mio Monterossi

Dagli editoriali del "Il Manifesto" al periodico di resistenza umana "Cuore", dalla scrittura dei personaggi di Maurizio Crozza a quella narrativa con la creazione del personaggio di Carlo Monterossi, protagonista dei gialli ambientati in una Milano autentica, complessa e senza la sua solita patina glamour.
Alessandro Robecchi è un funambolo della scrittura e a Palermo, domenica per Una Marina di libri, porta l'indagine irrisolvibile, quella sull'«annosa questione dell'amore. Un argomento inafferrabile che affrontiamo da diecimila anni».
[…]
Qual è il suo rapporto con la Sicilia?
«La conosco meno di come vorrei. Un angolo di Sicilia dove ho lasciato il cuore è la zona del Ragusano che considero uno dei posti più belli del mondo. Barocca e "montalbanesca". Palermo mi piace molto perché è una città che si racconta».
E la Sicilia letteraria?
«Camilleri, quasi d'obbligo. Ricordo che quando me lo presentarono, dopo avere scambiato due chiacchiere mi salutò dicendomi "buon lavoro". L'ho apprezzato molto, mi sembrava il mondo alla rovescia: un siciliano che augura a un milanese "buon lavoro", un saluto che contiene dell'apprezzamento nei confronti della persona che saluti. La sua grandezza è quella di aver saputo essere molto popolare senza annacquare quello che voleva dire. Di solito c'è il pregiudizio sul fatto che per arrivare a tanta gente devi banalizzare. Camilleri è prezioso anche perché non lo ha mai fatto e ha indicato una strada: non bisogna diventare stupidi per diventare popolari. Poi Sciascia, che è quello che ci ha insegnato tutto. Il contesto, come fatto più importante dell'azione, lo ha inventato lui».
[…]
Eleonora Lombardo
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 9.6.2022
L'intervista alle due scrittrici, sabato protagoniste della rassegna
Parrella e Terranova. Così raccontiamo le nostre ferite
Valeria Parrella presenta il suo "La fortuna", Feltrinelli, sabato alle 19,30, mentre Nadia Terranova la precede alle 17,30 con "Trema la notte", Einaudi.

Due autrici del sud, corsare nell'anima, protagoniste di Una Marina di libri, si confrontano sul presente, su come la creatività sia influenzata dagli ultimi avvenimenti, ma anche sulla Sicilia.
[…]
Parrella, quando pensa alla Sicilia anche per lei c'è l'evocazione del mito che la Terranova per esempio sente nello Stretto?
«Penso a Casteldaccia. Avevo degli zii da parte materna a Casteldaccia, lo zio Raffaello Piraino è quello che ha fondato il Museo del costume proprio a Palermo. O alla Sicilia dei racconti di Pirandello e di Verga. Da scrittrice di romanzi brevi e racconti, mi rifaccio a questa tradizione, come a Sciascia E poi Camilleri. Mio marito era un suo allievo all'Accademia d'arte drammatica e gli è rimasto vicino fino alla fine. Camilleri dopo il matrimonio è stato molto presente nella mia vita, anche personale. Era quello a cui portare la pastiera».
[…]
Eleonora Lombardo
 
 

Associazione Culturale Oltre Vigata, 10.6.2022
FONDO ANDREA CAMILLERI Inaugurazione del 7/6/2022
#andreacamilleri #vigataletteraria

L’ass. cult. Oltre Vigata ha avuto l’onore di essere presente al grande evento su invito diretto della famiglia Camilleri e della casa editrice Sellerio.
Abbiamo raccolto alcune immagini e le abbiamo montate in un video che prova a raccontare la splendida giornata trascorsa.
Un grazie particolare alla famiglia Camilleri e alla casa editrice Sellerio per l’invito.
 
 

Il Napolista, 10.6.2022
“La coscienza di Montalbano”, sei indagini del mitico commissario riunite in unico volume
Una boccata d’ossigeno narrativo per chi non si è ancora rassegnato alla scomparsa di Camilleri e aspetta l’ultimo episodio inedito della fiction Rai

Per noi che non ci siamo ancora rassegnati all’idea che il maestro Andrea Camilleri non sia più tra noi e che aspettiamo che Rai Fiction ci dia la notizia che si faccia finalmente l’ultimo episodio ancora inedito del “Commissario Montalbano”, – dopo “Il metodo Catalanotti” messo in onda l’8 marzo del 2021, – e che Luca Zingaretti receda dall’insano suo proposito di non più interpretare il commissario di Vigata, l’uscita in volume dei sei racconti – prima dispersi – con il titolo “La coscienza di Montalbano (pagg. 272, euro 14; Sellerio editore)” del maestro di Porto Empedocle ha rappresentato una boccata d’ossigeno narrativo.
“Notte di Ferragosto” racconta di un suicidio di un trentino Mario D’Antonio, apparentemente morto per un’overdose di eroina ma Montalbano non è convinto. Nel secondo racconto “Ventiquattrore di ritardo” un venditore di vino si trova sballottato tra lo Stato e la Mafia ed alla fine sceglie. “La finestra sul cortile” ci mostra un Montalbano inedito anche nell’ambientazione: trovandosi a Roma come ‘prescelto’ per un aggiornamento professionale, finisce come un novello – ma capitolino – James Stewart a risolvere un caso che appare stravagante. “Una cena speciale” è invece il racconto di un Capodanno con diversi arancini – non fatti da Adelina – che Salvo passa in maniera inusuale con Livia. “La calza della befana” è invece un caso-non caso che un imprenditore di Vigata – presentatogli in maniera surrettizia da tale Saverio La Manna (!), il protagonista di “Makari” – gli richiede sulla sparizione di un anello che aveva regalato alla sua amante. “Il figlio del sindaco” – dulcis in fundo – è un Montalbano che mette al centro l’omicidio di una studentessa di architettura contesa tra il padre ed il figlio.
Per qualche ora la lettura di questi racconti ferma il tempo e le sue improcedibilità narrative: forse esiste anche una resistenza ad una sorta di legge Cartabia romanzesca. E ci dona ancora il piacere di vedere ancora scorrere i protagonisti della saga: la camurria caratteriale di Montalbano, la precisione da anagrafe di Fazio, la razionalità di Livia, quel grande fimminaro di Mimì Augello e la lingua colorita del pulcinellesco Catarella. L’iperuranio immaginativo si spegne dopo la lettura dell’ultima pagina.
Con la gratitudine al Dio della Letteratura per avere concesso a noi Orfeo un’ultima ‘taliata’ alla nostra Euridice di carta ed immagine.
Vincenzo Aiello
 
 

Messina in diretta, 10.6.2022
Gli avvocati messinesi tornano in scena e interpretano Andrea Camilleri e Luigi Pirandello

Appuntamento di beneficenza mercoledì 15 al Palacultura con la commedia “Il vitalizio” promossa dalla compagnia teatrale “Salvis Iuribus” La brillante commedia “Il vitalizio”, firmata da due grandi autori siciliani, scritta da Andrea Camilleri e tratta da Luigi Pirandello, è il testo scelto dagli avvocati messinesi della compagnia teatrale “Salvis Iuribus” per tornare in scena, dopo due anni di fermo causa covid: appuntamento mercoledì 15 giugno alle ore 21 al Palacultura. Il ricavato della serata, patrocinata dall’Ordine degli avvocati di Messina, guidato dal presidente Domenico Santoro, sarà devoluto interamente in beneficenza: in questa edizione, a differenza delle precedenti, saranno diversi destinatari dei fondi raccolti, in particolare associazione Terra di Gesù, chiesa ortodossa di San Giacomo Maggiore e associazione La Joie De Vivre. Come sempre, a guidare i professionisti che per una sera si trasformeranno in abili attori, è il regista Antonio Lo Presti. Ad esibirsi nei diversi ruoli dei personaggi saranno gli avvocati Patrizia Causarano, Isabella Celeste, Vincenzo Ciraolo, Tiziana Failla, Marcello Fatato, Salvo Gallo, Anna Gemellaro, Giovanni Giacoppo, Gianmaria Lojacono, Pino Magrofuoco, Simona Triolo e Franco Velardi. Ad arricchire lo spettacolo le musiche eseguite dal vivo da Nello Fatato e Andrea Magrofuoco e i costumi realizzati da Margherita Staiti e Marisa Venuti.
 
 

La Gazzetta del Mezzogiorno, 11.6.2022
Letteratura. L'autore scomparso escluse di affidare la sua creatura ad altra penna. Ora spuntano scritti occasionali
Camilleri dopo Camilleri
Ecco il Montalbano postumo

Sellerio pubblica i racconti «dispersi» del famoso commissario
Il giovane poliziotto alle prese con un cadavere scoperto in spiaggia la mattina di Ferragosto
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Enzo Verrengia
 
 

La Voz de Galicia, 13.6.2022
Donna Leon obliga al comisario Brunetti a elegir entre lealtad o ley
La escritora, que está a punto de cumplir los 80 años, publica, en plena forma creativa, el caso 31.º del investigador veneciano

Donna Leon no falta a la cita con su nuevo libro, Dad y se os dará (Seix Barral), ya en el mercado. La escritora norteamericana durante tantos años afincada en Venecia, Donna Leon (Nueva Jersey, 1942), es como uno más de la familia. Sus libros del commissario Guido Brunetti son una constante en nuestras vidas desde su primer triunfo, con Muerte en La Fenice, en 1992. Publica prácticamente uno por año, convirtiendo la llegada a las librerías en un fenómeno similar al estreno del filme anual de Woody Allen.
En estos tres decenios, Donna Leon nos ha contado la otra cara, la cruz, de Venecia, la Serenísima, nada serena en sus novelas que ponen el dedo en la llaga de la corrupción. El comisario Brunetti ha ido evolucionando en estos treinta años junto a su familia. Su mujer Paola, profesora de literatura inglesa en la universidad, es un personaje más de los libros. Brunetti es un investigador melancólico y reflexivo. La crítica destacó en su día que los casos de Donna Leon tenían cierto paralelismo con el Montalbano de Andrea Camilleri. Sin volar tan alto, son muy ciertas las similitudes entre los dos escritores. Los dos utilizan el género de misterio para mostrar el polvo que esconden las alfombras del poder y las instituciones. No falta la mafia, estamos en Italia. Los dos firman una prosa elegante, pero económica, de fácil lectura. Los dos logran que, libro a libro, quieras como a unos amigos a Brunetti y a Montalbano.
Parientes de Domingo Villar
En Galicia sangramos todavía por el repentino fallecimiento de Domingo Villar. Sangraremos siempre. Y hay algo en los textos del autor gallego que también remite a Donna Leon y a Andrea Camilleri. En el caso de Camilleri, ese parentesco fue reconocido por Domingo Villar. Los tres utilizan su dominio de un lugar y sus almas para trascender a lo universal: Donna Leon, Venecia; Camilleri, Sicilia; y Domingo Villar, Vigo y su ría.
[…]
César Casal

Donna Leon costringe il commissario Brunetti a scegliere tra lealtà o legge
La scrittrice, che sta per compiere 80 anni, pubblica, in piena forma creativa, il 31° caso dell'investigatore veneto

Donna Leon non manca all'appuntamento con il suo nuovo libro, Papà e che verrà regalato a te (Seix Barral), già in commercio. La scrittrice americana che da tanti anni vive a Venezia, Donna Leon (New Jersey, 1942), è come una di famiglia. I suoi libri del commissario Guido Brunetti sono stati una costante nelle nostre vite sin dal suo primo successo, con La morte alla Fenice, nel 1992. Ne pubblica praticamente uno all'anno, facendo del loro arrivo in libreria un fenomeno simile alla premiere del film annuale di Woody Allen .
In questi tre decenni Donna Leon ci ha raccontato l'altro volto, la croce, di Venezia, la Serenissima, per niente serena nei suoi romanzi che mettono il dito sul punto dolente della corruzione. Il Commissario Brunetti si è evoluto in questi trent'anni insieme alla sua famiglia. Sua moglie Paola, professoressa di letteratura inglese all'università, è un personaggio in più nei libri. Brunetti è un ricercatore malinconico e riflessivo. I critici hanno evidenziato all'epoca che i casi di Donna Leon avevano alcuni parallelismi con Montalbano di Andrea Camilleri. Senza volare così in alto, le somiglianze tra i due scrittori sono molto vere. Entrambi usano il genere del mistero per mostrare la polvere che nasconde i tappeti del potere e delle istituzioni. La mafia non manca, siamo in Italia. I due firmano una prosa elegante, ma parsimoniosa, di facile lettura. I due riescono a farti amare Brunetti e Montalbano come amici, libro dopo libro.
Parenti di Domingo Villar
In Galizia stiamo ancora sanguinando per la morte improvvisa di Domingo Villar. Sanguineremo sempre. E c'è qualcosa nei testi dell'autore galiziano che fa riferimento anche a Donna Leon e Andrea Camilleri. Nel caso di Camilleri, quella relazione è stata riconosciuta da Domingo Villar. Tutti e tre usano la loro padronanza di un luogo e le loro anime per trascendere l'universale: Donna Leon, Venezia; Camilleri, Sicilia; e Domingo Villar, Vigo e il suo estuario.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

El Correo de Béjar, 14.6.2022
DVD
¿Los mejores 30 El Comisario Montalbano y qué considerar?

Sería independientemente de lo difícil que sea obtener el mejor El Comisario Montalbano, ¿no es así?
La demanda del mejor El Comisario Montalbano ha aumentado rápidamente en los últimos años. La participación de la tecnología y las plataformas en línea acaba de duplicar el nivel de competencia en el mercado. Si busca en el mercado, puede encontrar fácilmente una amplia gama de desarrolladores en el mercado que ofrecen El Comisario Montalbano y afirman que también es el mejor.
Pero, ¿crees que es tan sencillo confiar y depender de todos los productos disponibles en el mercado?
Seguramente no.
Cuando se trata de obtener el mejor El Comisario Montalbano, hay diferentes cosas que deben pasar antes de finalizar la decisión. La disponibilidad de tantas opciones puede complicar fácilmente las cosas. Y es por eso que es muy necesario que todos obtengan asesoramiento de expertos antes de salir de sus hogares.
Alphonso Estremera

I migliori 30 del Commissario Montalbano e cosa considerare?

Sarebbe a prescindere da quanto sia difficile ottenere il miglior Commissario Montalbano, no?
La richiesta del migliore Commissario Montalbano è aumentata rapidamente negli ultimi anni. Il coinvolgimento della tecnologia e delle piattaforme online ha appena raddoppiato il livello di concorrenza nel mercato. Se cerchi sul mercato, puoi facilmente trovare una vasta gamma di sviluppatori sul mercato che offrono Commissario Montalbano e affermano che è anche il migliore.
Ma pensi che sia così facile fidarsi e dipendere da tutti i prodotti disponibili sul mercato?
Probabilmente no.
Quando si tratta di ottenere il miglior Commissario Montalbano, ci sono diverse cose che devono accadere prima che la decisione sia finalizzata. La disponibilità di così tante opzioni può facilmente complicare le cose. Ed è per questo che è molto necessario che tutti ricevano la consulenza di esperti prima di lasciare le proprie case.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 17.6.2022
Petros Markaris. I teatri antichi della Sicilia-Grecia
L'intervista allo scrittore, oggi protagonista di Taobuk

È il creatore del personaggio del commissario Costas Charitos, attivo nella squadra di polizia di Atene, indomito e dai modi schietti sul lavoro e docile e premuroso nella sua vita familiare, ma Petros Markaris è anche un intellettuale limpido, che usa la letteratura per fare una lucida analisi dello scenario politico e sociale greco. A Taobuk Markaris presenterà, oggi alle 21 in piazza IX Aprile, l'ultima indagine di Charitos "Quarantena" (La nave di Teseo), ma sarà anche protagonista di una tavola rotonda dell'Osservatorio sul futuro dell'Europa, portando il contributo della letteratura per quella che vuole essere una piattaforma di rilancio culturale europea.
[…]
Intorno a quali temi invece si può identificare quello che viene definito "giallo mediterraneo"?
«In tutta Europa, direi, si utilizza la trama del giallo solo come punto di partenza per scrivere storie che possano dire qualcosa sui problemi della società. La grande svolta del giallo mediterraneo è avere trasformato il crime o il noir in letteratura a sfondo sociopolitico. Questa trasformazione è iniziata con Leonardo Sciascia e gradualmente è diventata un punto di riferimento per molti scrittori di gialli nell'area del Mediterraneo. L'altro aspetto importante riguarda il cibo e la cucina. La cucina è un aspetto indispensabile nelle storie di Andrea Camilleri, ma anche in quelle dello scrittore spagnolo Manuel Vasquez Montalban, o del francese Jean-Claude Izzo e nelle mie pure»
Qual è il suo rapporto con la Sicilia, la sua cultura e la sua letteratura? E quali sono i punti di contatto con la Grecia?
«Questa è la mia seconda o terza visita in Sicilia, ho già visto Palermo, Catania e Taormina, la prima volta che sono arrivato ho avuto la fortissima sensazione di essere ancora in Grecia. I siciliani mi ricordano moltissimo i greci nel loro modo di stare seduti al bar per un caffè o per come camminano per strada, ma anche per come guidano le macchine! E poi chiaramente Taormina con il teatro antico ha fatto sì che la mia sensazione di essere in Grecia fosse ancora più forte. Quello che mi piace di più è la cultura mediterranea, che Italia e Grecia hanno in comune, quella caratteristica che si può riconoscere dal cibo saporito fino all'arte e alla letteratura. Ho lavorato per tanti anni in teatro come Andrea Camilleri: il primo punto di contatto con la nostra lunga storia che mi viene in mente è il teatro. I teatri di Taormina e Siracusa sono ancora operativi, come accade in Grecia. Rimpiango molto di essermi perso Camilleri al teatro greco di Siracusa con la sua "Conversazione su Tiresia"».
[…]
Eleonora Lombardo
 
 

La Sicilia (ed. di Agrigento), 18.6.2022
Imbrattato il murales di Andrea Camilleri
La denuncia dell'Associazione culturale locale Mariterra: "Chiediamo al sindaco Martello di recuperare le immagini delle telecamere dei vicini per punire i colpevoli"

A distanza di quasi tre anni dalla sua realizzazione, oggi è successo quello che speravamo mai potesse accadere: qualcuno nella notte ha imbrattato il murale di Andrea Camilleri, a Porto Empedocle, con una sostanza rossastra, probabilmente una granita o qualcosa di simile.
La denuncia è dell'Associazione culturale locale, Mariterra.
"Proprio in questi giorni - si legge in una nota - avevamo contestato alcuni post che sollecitavano la rimozione dell'opera legata allo scrittore, e non solo perché riteniamo sia un discorso sbagliato, ma anche perché sappiamo bene la fatica fatta per creare tutto questo e perché riteniamo che su Facebook, certi discorsi possono essere facilmente fraintesi o che spesso servono solo a sobillare gli esaltati di turno e a creare odio. Casualità o meno, oggi abbiamo avuto un colpo al cuore e abbiamo potuto tamponare i danni nella sola parte bassa, armati di stracci e sgrassatore. Tante volte abbiamo trovato vasi danneggiati, piante divelte e persino il poster della pace, prima rubato e poi strappato, nonostante le chiare segnalazioni della presenza di una telecamera comunale, ben visibile, posta proprio nella nostra via Salita Chiesa. A tal proposito, e visto che da sempre esigiamo più controlli, chiediamo, a gran voce, al sindaco Calogero Martello di far recuperare le riprese della telecamera presente e punire i colpevoli, per dare una segnale forte a tutta la città, e per evitare che la prossima volta, succeda anche di peggio".
Gaetano Ravanà
 
 

La Repubblica - Robinson, 18.6.2022
Libri da leggere, chi sale e chi scende e i consigli di Robinson: il ritorno di Camilleri
A dominare la classifica sono il nuovo thriller di Joël Dicker e il mistery postumo di Lucinda Riley. Ma la voglia di mistero continua con il podio dello scrittore siciliano e la sua raccolta di avventure di Montalbano. Nei suggerimenti per i nostri lettori si parte dai racconti umoristici di Woody Allen

Lassù in cima, nei due posti più ambiti, nulla cambia: a dominare la classifica sono il nuovo thriller di Joël Dicker, sequel del longseller La verità sul caso Harry Quebert ( primo anche negli ebook) e il mistery postumo di Lucinda Riley, storica regina della narrativa rosa. Dietro questa strana coppia, accomunata dalla fedeltà del rispettivo pubblico e alla capacità di adattarsi alle più rilassanti letture estive, sbarca al terzo posto un altro autore scomparso e sempre rimpianto, Andrea Camilleri, con una raccolta di avventure di Montalbano. Il risultato è un podio tinto di giallo: classico da stagione calda.
[…]
Libri più venduti, la classifica
1. Il caso Alaska Sanders, Joël Dicker, La Nave Di Teseo, 22 euro
2. Delitti a Fleat House, Lucinda Riley, Giunti Editore, 19,8 euro
3. La coscienza di Montalbano, Andrea Camilleri, Sellerio Editore Palermo, 14 euro
[…]
Claudia Morgoglione
 
 

La Strada degli Scrittori, 19.6.2022
I “risvolti” della domenica
“La coscienza di Montalbano”

Tutti i “risvolti” di Salvatore Silvano Nigro dedicati ai libri di Andrea Camilleri sul Commissario Montalbano potrebbero già “fare libro”. Intensi, dove ogni parola è “misurata”, come si dice. Nigro sembra che prenda per mano il lettore accompagnandolo alla lettura. Come con quest’ultima raccolta di racconti dello scrittore empedoclino che Sellerio ha messo in fila, anche se scritti in tempi diversi. Ed è proprio questa la forza del libro che, naturalmente, arricchisce la collana blù tanto nota e riconoscibile della Casa editrice palermitana. La coscienza di Montalbano è arrivato da poco in libreria. Giusto in tempo per l’estate: recuperarlo e leggerlo significa anche riavere un pochino la compagnia di uno scrittore la cui parola ci manca.
Salvatore Picone
 
 

Grandangolo Agrigento, 22.6.2022
Firetto incontra le figlie di Camilleri: “Porto Empedocle gli dedichi una strada”
Firetto incontra le figlie di Andrea Camilleri e lancia un appello al comune di Porto Empedocle

Trasferta romana per Lillo Firetto, ex sindaco di Agrigento e Porto Empedocle, per una tappa al Fondo Andrea Camilleri – uno spazio dedicato al maestro per tutelare l’eredità culturale e le opere – dove ha incontrato le figlie Andreina e Mariolina.
Dalla capitale Firetto ha voluto lanciare un appello all’amministrazione comunale di Porto Empedocle: “La sua città natale gli intitoli la strada che va dalla Capitaneria di Porto sino all’ingresso della Torre Carlo V. È un atto doveroso. Spero che il Consiglio Comunale, Giunta e Sindaco accolgano questo appello” conclude Firetto.
 
 

RTVE, 24.6.2022
Vuelve Montalbano
La 2 te propone el mejor plan del verano: la primera emisión completa de 'El comisario Montalbano'

Los seguidores de ‘El comisario Montalbano’ están de suerte: por primera vez, podrán ver todas las andanzas de este peculiar inspector de policía siciliano, ideado por el escritor Andrea Camilleri. La 2 recupera este verano la serie al completo, en una emisión especial que culminará con el último episodio de la serie, estrenado en Italia el año pasado y todavía inédito en la televisión en abierto en España.
Una ocasión de recorrer, cada semana durante todo el verano, los paisajes, ciudades y pueblos sicilianos, bajo los que se esconden complejos entramados criminales a los que hace frente Salvo Montalbano con su aguda intuición y sus peculiares métodos.
22 años con Salvo Montalbano
‘El comisario Montalbano’ se estrenó en la RAI en 1999. Con 37 capítulos y 15 temporadas, se ha convertido en una serie de culto entre los seguidores de las novelas de Andrea Camilleri y se ha ganado el favor del público general, de varias generaciones y distintos países. Cada caso, inspirado en las decenas de novelas y relatos cortos que escribió Camilleri antes de su fallecimiento en 2019, lleva a Montalbano tras la pista de los más variados crímenes.
La serie fue creada y dirigida hasta 2019 por Alberto Sironi. Es una producción de la RAI, con guion de Andrea Camilleri, Francesco Bruni y Salvatore de Mola. El reparto principal está encabezado por Luca Zingaretti como el comisario Salvo Montalbano; Cesare Bocci, el subcomisario Domenico Augello; Peppino Mazzotta, como el inspector Giuseppe Fazio; Sonia Bergamasco, que interpreta a Livia, eterna novia del comisario; o el contrapunto cómico de Angelo Russo, en el papel del policía Agatino Catarella
Un comisario con métodos poco ortodoxos
Salvo Montalbano trabaja en la ficticia Vigata, provincia de Montelusa, con dos peculiares acompañantes. A pesar de ser un hombre de ley, Montalbano no duda en romperla para resolver casos en la Sicilia rural de la mafia con su característica astucia.
El actor Luca Zingaretti da vida al comisario Salvo Montalbano: gruñón y malhumorado, hace gala de unos métodos poco ortodoxos en sus investigaciones, y a pesar de los problemas que esto genera, su sagacidad e intuición suelen poder con todo y ser clave en la resolución de los casos.
El último caso de Montalbano
A partir del martes 28 de junio, la audiencia de RTVE disfrutará cada semana de dos episodios de ‘El comisario Montalbano’ en La 2 y RTVE Play, que también están disponibles en la plataforma online gratuita de RTVE para disfrutar cuando se quiera.
Y tras sus 37 capítulos, en octubre llegará a La 2 el estreno de ‘El método Catalonatti’, que pondrá fin a la mítica serie: Montalbano tendrá que investigar el asesinato de un artista y fundador de una compañía de teatro, pero mientras realiza sus pesquisas, comenzará a cuestionarse sus principios más básicos y a dar pasos inesperados…
Un episodio final dirigido por el protagonista de la ficción, Luca Zingaretti, que asumió la dirección de los tres últimos capítulos tras el fallecimiento del director de la serie desde sus comienzos, Alberto Sironi.

Ritorna Montalbano
La 2 ti propone il miglior piano dell'estate: la prima trasmissione completa di 'El commissario Montalbano'

I seguaci del 'Commissario Montalbano' sono fortunati: per la prima volta potranno assistere a tutte le avventure di questo peculiare ispettore di polizia siciliano, ideato dallo scrittore Andrea Camilleri. La 2 recupera l'intera serie quest'estate, in una trasmissione speciale che culminerà con l'ultimo episodio della serie, presentato in anteprima in Italia lo scorso anno e ancora inedito in televisione in chiaro in Spagna.
Un'occasione per esplorare, ogni settimana per tutta l'estate, i paesaggi, le città e i paesi siciliani, sotto i quali si nascondono complesse reti criminali che Salvo Montalbano si confronta con il suo acuto intuito e i suoi metodi peculiari.
22 anni con Salvo Montalbano
'Il Commissario Montalbano' è stato presentato in anteprima sulla RAI nel 1999. Con 37 episodi e 15 stagioni, è diventata una serie cult tra i fan dei romanzi di Andrea Camilleri e ha conquistato il favore del grande pubblico per diverse generazioni e diversi paesi. Ogni caso, ispirato alle decine di romanzi e racconti che Camilleri scrisse prima della sua morte nel 2019, conduce Montalbano sulle tracce dei più svariati delitti.
La serie è stata ideata e diretta fino al 2019 da Alberto Sironi. È una produzione RAI, con sceneggiatura di Andrea Camilleri, Francesco Bruni e Salvatore de Mola. Il cast principale è guidato da Luca Zingaretti nel ruolo del commissario Salvo Montalbano; Cesare Bocci, Vice Commissario Domenico Augello; Peppino Mazzotta nel ruolo dell'Ispettore Giuseppe Fazio; Sonia Bergamasco, che interpreta Livia, l'eterna fidanzata del commissario; o il contrappunto comico di Angelo Russo, nel ruolo del poliziotto Agatino Catarella
Un commissario dai metodi poco ortodossi
Salvo Montalbano lavora nella fittizia Vigata, provincia di Montelusa, con due peculiari compagni. Nonostante sia un uomo di legge, Montalbano non esita a infrangerla per risolvere casi nella Sicilia rurale di mafia con la sua caratteristica astuzia.
L'attore Luca Zingaretti dà vita al commissario Salvo Montalbano: burbero e irascibile, mostra metodi poco ortodossi nelle sue indagini e, nonostante i problemi che questo genera, la sua sagacia e intuizione sono solitamente in grado di superare tutto e sono fondamentali nella risoluzione dei casi.
L'ultimo caso di Montalbano
A partire da martedì 28 giugno, il pubblico di RTVE potrà godere di due episodi di "Il commissario Montalbano" ogni settimana su La 2 e RTVE Play, disponibili anche sulla piattaforma online gratuita di RTVE per divertirsi quando vuole.
E dopo i suoi 37 capitoli, a ottobre arriverà su La 2 la prima de 'Il metodo Catalonatti', che porrà fine alla mitica serie: Montalbano dovrà indagare sull'omicidio di un artista e fondatore di una compagnia teatrale, ma mentre svolge le sue indagini, inizierà a mettere in discussione i suoi principi più elementari e a compiere passi inaspettati...
Un'ultima puntata diretta dal protagonista della fiction, Luca Zingaretti, che ha assunto la direzione degli ultimi tre capitoli dopo la scomparsa del regista della serie sin dalla sua nascita, Alberto Sironi.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

Hürriyet, 24.6.2022
Yaz kitapları rehberi
Hürriyet Kitap Sanat yazarları, sene boyunca okudukları kitaplardan ‘tatil bavulunuza’ atmanızı önerdiklerini seçti. Polisiyeden çağdaş Türk ve dünya edebiyatına, anı kitaplarından şiire 10 ayrı kategoriden okuma tavsiyeleri...

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Yemek Hırsızı, Andrea Camilleri, çev.: Ayşe Gezer Kolb, Mylos:
Sicilya’nın yetiştirdiği en büyük yazarlardan Andrea Camilleri’yi uluslararası üne kavuşturan ‘Komiser Montalbano’ dizisinin üçüncü kitabı mafya, kilise, siyaset, polis kıskacındaki Sicilya’nın kirli gerçeklerini sergiliyor. Suçlar ve cinayetler, o toprakların siyasi/toplumsal/ekonomik tarihini barındırıyor.
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Bahar Çuhadar

Guida ai libri d'estate
Gli autori di Hürriyet Kitap Sanat hanno selezionato i libri che hanno letto durante l'anno e che consigliano di mettere nella "valigia delle vacanze". Consigli di lettura di 10 diverse categorie, dalla narrativa poliziesca alla letteratura contemporanea turca e mondiale, dalle memorie alla poesia...

Il ladro di merendine, Andrea Camilleri, trad.: Ayse Gezer Kolb, Mylos:
Il terzo libro della serie 'Commissario Montalbano' che ha portato alla fama internazionale Andrea Camilleri, uno dei più grandi scrittori siciliani, presenta le sporche realtà della Sicilia in preda della mafia, della chiesa, della politica e della polizia. Delitti e omicidi racchiudono la storia politico/sociale/economica di quelle terre.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

Lapilli, 25.6.2022
Al Circolo degli Artisti lo spettacolo "DONNA ALBERO", liberamente tratto da "Il Casellante" di A. Camilleri
Al Circolo degli Artisti lo spettacolo "DONNA ALBERO", liberamente tratto da "Il Casellante" di A. Camilleri

Il Circolo degli Artisti, Pozzo Garitta, 32 ad Albissola Marina (SV) per la rassegna 2022, con i patrocini e contributo della Fondazione de Mari e del Comune di Albissola Marina ha rotto il ghiaccio ed è pronta per la seconda tappa.
Per mercoledì 29 il Progetto Integra/Azione in collaborazione con il Sodalizio Siculo Savonese "Luigi Pirandello", presenterà lo spettacolo "DONNA ALBERO", liberamente tratto da "Il Casellante" di A. Camilleri.
Ci eravamo abituati da anni a convivere, anche grazie alle frequenti proposte televisive, con questo importante letterato, commediografo, regista e narratore e apprezziamo non poco l'iniziativa che ci verrà proposta e che ci farà rivivere le sensazioni che abbiamo potuto provare ogni volta che lo abbiamo visto e abbiamo ascoltato direttamente la sua voce o che abbiamo potuto gustare i suoi racconti rappresentati anche visivamente.
Sulla scena canti, balli, movenze e soprattutto gusteremo un’autentica ma comprensibilissima cadenza dialettale che ci permetterà di aprire nuovamente i nostri cuori di fonte all'opera di Andrea Camilleri.
 
 

LaNostraTv, 25.6.2022
Le indagini di Lolita Lobosco 2, clamoroso colpo di scena: arriva Montalbano?
“Lei ha una relazione con Il Commissario Montalbano”: la scrittrice lancia un’anticipazione

Sono in corso da un po’ di settimane le riprese di Le indagini di Lolita Lobosco 2 e tra l’autunno 2022 e l’inizio del 2023 il pubblico di Rai1 potrà vedere la nuova stagione della fortunata e amatissima serie. Le anticipazioni finora sono pochissime e tutta la squadra di lavoro sta mantenendo il massimo riserbo per lasciare grande sorpresa ai telespettatori. Tuttavia la scrittrice dei libri da cui è tratta la serie ha rilasciato un’interessante intervista su Di Più Tv svelando tante curiosità. In particolare Gabriella Genisi racconta cosa accade nei libri:
“Lolita ha una relazione con Il Commissario Montalbano perché per un periodo va a lavorare a vigata, il paese del Commissario”.
Questo incredibile incontro avverrà anche nei nuovi episodi della serie tv? La scrittrice non si sbilancia e spiega: “A quanto ne so al momento non è in programma un simile colpo di scena, ma non si sa mai”.
[…]
Giulia Tolace
 
 

Quotidiano Nazionale, 26.6.2022
Montalbano sono. E torno in versione quasi inedita Il piacere di ritrovare il commissario più amato

Meglio chiarirlo subito: nessuna delle sei storie contenute in La coscienza di Montalbano suonerà davvero inedita al fan più fedele del nostro commissario di Vigàta. Neanche quella che chiude il volume, intitolata Il figlio del sindaco e finora effettivamente mai andata in libreria. Realizzata per i clienti di una banca, costituisce infatti lo scheletro ben riconoscibile del romanzo Una voce di notte, pubblicato nel 2012.
Si tratta però, indubbiamente, di sei rarità di Andrea Camilleri che a molti potranno essere sfuggite. Come ad esempio i bei racconti scritti per le antologie tematiche in cui Sellerio ha chiesto ai suoi giallisti di far confrontare i loro personaggi con situazioni curiose e inedite (Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e altri): ve lo immaginate Montalbano alle prese con la camurria del Cenone? Poi c’è La finestra sul cortile, una storia scritta a puntate da Camilleri su un giornalino di quartiere romano, Il nasone di Prati, per il puro gusto di vedere il commissario lasciare il suo villino in spiaggia e mettersi alle prese con i condomìni di città e con le loro beghe.
Sono avventure brevi, casi cotti e mangiati in poche pagine, ma non senza la consueta maestria e tanticchia di ironia. Una minestra riscaldata? E quando mai Salvo Montalbano ha mangiato minestre?
Simone Arminio
 
 

Il Resto del Carlino, 26.6.2022
Peppone e Montalbano uniti dal "Giardino delle Letture"
Nell’ambito del Film Festival inaugurato uno spazio verde dedicato a Camilleri. Nasce così un gemellaggio tra i personaggi di Guareschi e dell’autore siciliano


L’inaugurazione del «Giardino delle Letture» dedicato a Camilleri

Cosa possono avere in comune il Mondo Piccolo di Peppone e don Camillo e la Vigata di Montalbano? Due luoghi piccoli, di periferia, ma conosciuti nel mondo grazie ai film lanciati da cinema e televisione.
Brescello sorge sul Po, avvolto nelle atmosfere della Bassa, Vigata è invece una località immaginaria, che esiste nelle strade di Ragusa, Modica, Scicli e Ispica. Entrambi sono dei luoghi cinematografici, profondamente impressi nell’immaginario del pubblico.
Nasce così un gemellaggio che a Brescello ha fatto nascere il "Giardino delle Letture" intitolato ad "Andrea Camilleri". L’inaugurazione è avvenuta ieri mattina all’ex Genio Civile, in via Dante Alighieri, nell’ambito della programmazione del Brescello Film Festival, che si chiude oggi nel paese sul Po. L’evento è stato accompagnato da letture e approfondimenti tra Vigata e il paese di don Camillo e Peppone. E mentre a Brescello si possono riconoscere ancora luoghi e spazi immortalati nei film girati settant’anni fa, in Sicilia si possono trovare a Scicli la Mannara, a Punta Secca la casa di Montalbano, la piazza è invece a Ragusa, mentre altri luoghi dei film tv si trovano a Modica, Ispica e nei paesi limitrofi.
A Brescello il festival si conclude oggi: alle 10,30 la proiezione del documentario "Il mondo di Luigi Ghirri" di Gianni Celati, alle 18 in biblioteca un omaggio a Lina Wertmuller con "Film d’amore e d’anarchia" del 1973, dalle 19 si cena in piazza Matteotti agli stand della Pro loco, alle 21,30 il film "Si muore solo da vivi" con l’attore Andrea Gherpelli atteso come ospite. Antonio Lecci
 
 

Santa Croce Web, 26.6.2022
Il concerto di Incudine celebra la riapertura della casa di Montalbano

Un concerto di fronte alla celebre casa di Montalbano, offerto dalla famiglia Di Quattro, che di quella casa s’è presa cura nel tempo, fino a consacrarla come il set più ambito (e invidiato) della televisione italiana. Giovedì sera, a esibirsi per il pubblico di Punta Secca, sarà Mario Incudine con “Canzoni Scordate”. L’occasione è data dalla riapertura della casa di Marinella (la Punta Secca del commissario) dopo lunghi mesi di restauro e dal gesto di generosità della famiglia Di Quattro, che ha scelto di ricambiare in questo modo l’affetto di tutti coloro che, anche nei mesi di chiusura, in cui un enorme cantiere ha “oscurato” l’abitazione, si sono recati in pellegrinaggio per carpirne la meraviglia. “Il restauro esterno – scrive la proprietà su Facebook – ha restituito l’antico splendore che ha sempre permeato questa splendida casa storica, divenuta oramai un bene collettivo che voi tutti avete preservato, custodito ed ammirato. Per rendere omaggio al vostro affetto, questo è il nostro regalo!”. Incudine vi aspetta giovedì 30 a partire dalle 20.30 in piazza Torre.
 
 

L'Express, 27.6.2022
La coscienza di Montalbano
Par Andrea Camilleri
La coscienza di Montalbano d'Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo

A la veille de sa mort, en juillet 2019, l'écrivain et metteur en scène italien Andrea Camilleri, 93 ans, continuait d'écrire, dictant ses romans à sa secrétaire. Ses fans retrouvent avec bonheur son cher commissaire Montalbano, à travers six de ses enquêtes réunies pour la première fois en un seul volume. Publié le 26 mai, le recueil s'arroge la première place du palmarès du Corriere della Sera.
Marianne Payot
 
 

Fondo Andrea Camilleri, 28.6.2022
Il corso delle cose. Andrea Camilleri e il suo archivio

Da venerdì 8 luglio a domenica 17 luglio sarà possibile visitare il Fondo Andrea Camilleri e la mostra documentaria "Il corso delle cose. Andrea Camilleri e il suo archivio".
A tre anni dalla scomparsa di Andrea Camilleri, apre al pubblico lo spazio dedicato alla conservazione e valorizzazione della sua eredità culturale.


 
 

Il Sicilia, 28.6.2022
La recensione
“Il vescovo degradato”, una storia vera raccontata da Enzo Di Natali

Enzo Di Natali è un appassionato ricercatore capace di regalarci storie poco conosciute che riguardano soprattutto il mondo cattolico agrigentino, un mondo che, forse in maniera più spregiudicata rispetto a quanto avvenuto nel resto della Sicilia, ha registrato un suo eccezionale protagonismo soprattutto in politica.
Un mondo che ha avuto, peraltro, l’avventura di confrontarsi, talora a muso duro, con un ceto alto borghese fondamentalmente massone e anticlericale. Di Enzo Di Natali, ma pochi ne sono a conoscenza, è stata infatti la riscoperta della vicenda dell’attentato mafioso subito dal vescovo di Agrigento Giovan Battista Peruzzo, e che Andrea Camilleri, al quale ha consegnato la storia, ha poi riscritto nel suo “Le pecore e il pastore”; sua è ora la scoperta di questa storia di arroganza e sopraffazione praticamente sconosciuta, ch’aveva proposto allo stesso Camilleri perché ne facesse un’opera letteraria, ricevendone però questa volta un rifiuto, e che oggi lui stesso propone in forma romanzata.
[…]
Pasquale Hamel
 
 

La Repubblica, 28.6.2022
Rai, la fiction della prossima stagione. Da Montalbano restaurato alla Napoli notturna di De Giovanni
Nuove avventure per 'Mina Settembre', 'Ricciardi' e 'Rocco Schiavone' che approda su Rai 1. La storia di Aldo Moro raccontata da Marco Bellocchio in 'Esterno notte' con Fabrizio Gifuni, l'omaggio al generale Dalla Chiesa interpretato da Sergio Castellitto

[…]
Infine, nuova vita per Il commissario Montalbano (regia di Alberto Sironi) che torna sul piccolo schermo con il restauro nella definizione in 4K dei primi quattro titoli tratti dai romanzi di Andrea Camilleri: Il ladro di merendine, La voce del violino, La forma dell'acqua e Il cane di terracotta.
[…]
Silvia Fumarola
 
 

Il Fatto Quotidiano, 29.6.2022
Televisione
Fiction Rai, cosa vedremo: conferme e novità. Il “re”? Lino Guanciale. Probabile il ritorno di Luca Zingaretti per l’ultima storia di Montalbano
Le serie restano una degli architravi portanti del Servizio Pubblico, una robusta ossatura che fa felici tutti: il pubblico, gli investitori pubblicitari e anche i dirigenti

[…]
MONTALBANO RESTAURATO (MA SI PENSA ALL’ULTIMA PUNTATA)
A sorpresa, torna anche Il commissario Montalbano, complice il restauro nella definizione in 4K della pellicola in cui furono girati i primi quattro titoli tratti dai romanzi di Andrea Camilleri, ovvero Il ladro di merendine, La voce del violino, La forma dell’acqua e Il cane di terracotta. Ma dopo due anni di stop si pensa finalmente al 38esimo episodio e sempre con Luca Zingaretti: la Ammirati ha infatti smentito le ipotesi sul possibile cambio di protagonista e ha confermato che la Rai lavora con il produttore Carlo Degli Esposti per chiudere in grande stile la serie che ha cambiato la storia della fiction italiana.
[…]
Francesco Canino
 
 

LaNostraTv, 29.6.2022
Luca Zingaretti distrutto dal dolore: “Se ne è andata, non posso crederci”

[…]
Il commissario Montalbano tornerà in onda? Maria Pia Ammirati: “C’è l’ultimo romanzo di Camilleri”
Intanto ricordiamo che ieri, in occasione della presentazione dei palinsesti delle reti Rai per la stagione tv 2022/2023, Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha parlato anche di Montalbano: come leggiamo su TvBlog, sulla seguitissima fiction con protagonista Luca Zingaretti che su Rai1 incassa risultati record anche con le numerose repliche, ha dichiarato
”Vogliamo chiudere idealmente il progetto con l’ultimo romanzo di Andrea Camilleri.”
Ricordiamo che la serie tv è stata prodotta per 15 stagioni, raggiungendo un totale di 37 episodi, tutti della durata di circa 100 minuti. Andrea Camilleri, storico autore dei romanzi dai quali le storie sono tratte, è purtroppo scomparso il 17 luglio del 2019. E a proposito di Montalbano, nei giorni scorsi si è parlato di un possibile futuro crossover con Lolita Lobosco, altro personaggio di grande successo interpretato, peraltro, dalla moglie di Luca, ossia Luisa Ranieri.
Emanuele Fiocca
 
 

 


 
Last modified Saturday, May, 18, 2024