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RASSEGNA STAMPA

SETTEMBRE 2022

 
La Repubblica (ed. di Firenze), 1.9.2022
Teatro delle Donne, gli “Avamposti” dell’attualità

Il 16 settembre il Teatro delle Donne festeggia trent'anni di attività. […] Il festival prende però il via già l'8 settembre […] l'11 Lunaria teatro in "Maruzza Musumeci" tratto dall'opera di Andrea Camilleri. […]
e.b
 
 

Fondo Andrea Camilleri, 2.9.2022
Presentazione del volume Abbiamo fatto un viaggio. Racconto di una messa in scena

Il volume “Abbiamo fatto un viaggio. Racconto di una messa in scena”, Edizioni Enry Beyle, sarà presentato il 6 settembre 2022, presso il Fondo Andrea Camilleri, dall’editore Vincenzo Campo insieme ad Antonio Manzini e Patrizia Severi, curatrice dell’Archivio.
Per prenotazioni (fino a esaurimento posti) si prega di scrivere una mail a segreteria@fondoandreacamilleri.it
Vi aspettiamo!
#fondoandreacamilleri #settembre2022 #presentazionelibro #vincenzocampoeditore #antoniomanzini #patriziaseveri
 
 

Grandangolo Agrigento, 3.9.2022
Porto Empedocle, tutto pronto per l’inaugurazione del centro culturale “Andrea Cammilleri”
[L'errore nel titolo è nell'articolo originale, NdCFC]
La cerimonia è prevista per martedì 6 settembre, alle ore 11 presso il palazzo di città

Sarà inaugurato martedì 6 settembre, alle ore 11, il Centro Culturale di Informazione e accoglienza turistica di Porto Empedocle al piano terra del Palazzo di Città (piazzetta Vecchia n. 2/4). La struttura è stata realizzata riqualificando e attrezzando l’immobile concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune nell’ambito del progetto “Sistema Natura&Cultura: dalla Valle dei Templi ai Monti Sicani”, coordinato da Unpli Sicilia, attuato da Unpli Agrigento e finanziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura sull’asse Psr Sicilia 2014-2020 (Misura 7 – Sottomisura 7.5).
Il centro culturale, ricreativo, di servizi turistici e promozione di prodotti locali è stato intitolato al compianto scrittore empedoclino “Andrea Camilleri” di cui martedì si celebra l’anniversario della nascita.
Alla cerimonia prenderanno parte, fra gli altri, il Presidente dell’UNPLI, Antonino La Spina, di UNPLI AGRIGENTO, Paolo Savatteri e il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello. Il progetto “Sistema Natura&Cultura” interessa le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania ed Enna è coordinato da Unpli Sicilia e attuato dai rispettivi comitati provinciali Unpli e prevede, fra gli altri interventi, il potenziamento del servizio di informazione e accoglienza turistica, l’identificazione e realizzazione di macro-itinerari di collegamento con le aree naturalistiche, i percorsi e i sentieri dei territori interessati.
 
 

La Repubblica - Robinson, 3.9.2022
Vincenzo Mollica

È una parte della storia televisiva italiana di questi anni. Aggiungerei di quella meno becera. Vincenzo Mollica compirà settant'anni il prossimo anno.
[…]
«Uno dei miei accidenti, ossia la cecità, gli altri sono il diabete e il Parkinson. Quando queste presenze si sono affacciate nella mia vita non mi sono messo di traverso, le ho accolte senza viverle come una maledizione o una benedizione. Ho cercato di andare d'accordo con queste tre avide signore».
Senza rassegnazione?
«Senza rassegnazione. Capisco un certo stupore. Soprattutto la cecità, per me che ho vissuto di immagini tutta la vita, poteva essere un handicap tremendo. Eppure, mi sento non dico fortunato, ma grato alla mia memoria di poterle ripensare nella nebbia in cui oggi vivo. Mi è stato di grande aiuto Andrea Camilleri che aveva la mia stessa patologia. Ero all'inizio del mio malanno e mi disse: Vincenzo, ti consiglio un esercizio notturno. Quando perderai la vista è probabile che farai dei sogni limpidi. Ecco, ripassa con la memoria i fumetti, i quadri, i volti che ti compariranno e che ricorderai. Riempi le loro forme, non perdere la tavolozza dei colori. È un consiglio che ancora seguo. Camilleri è stato umanamente prezioso. Per me e per tanti altri una bussola con tutti i punti cardinali dentro di sé».
[…]
Antonio Gnoli
 
 

Il Sole 24 Ore – Domenica, 4.9.2022
Miei cari, il mestiere di regista è faticoso!
Lettera inedita. L’esordio alla regia del futuro autore di Montalbano in una missiva indirizzata nel 1953 ai genitori, nella quale descrive tensioni, applausi e critiche. E chiede soldi per le foto di scena
«Alcuni mi elogiano, altri mi stroncano: una cosa è certa, ho portato al successo un lavoro che nessuno voleva fare»

Come vi dicevo, appena dato il via allo spettacolo, e il primo attore apriva la bocca per parlare e mentre Zennaro e Calendoli mi abbracciavano e mi baciavano per augurarmi il successo, proprio in quell'istante fu come se cominciasse a cadermi addosso una casa di dodici piani, cinque notti senza dormire, la fatica, la tensione dei nervi tutto si fece sentire all'improvviso. Rimasto solo con l'aiuto nel retropalco a dirigere lo spettacolo, per dieci minuti circa mi sentivo sprofondare in una specie di torpore come di annegato.
Ho resistito come ho potuto ma all'inizio del terzo atto son dovuto uscire a bermi mezza bottiglia di cognac e sono tornato alla fine. Il resto, gli applausi, le congratulazioni dei pochi amici che avevo invitati, Pavolini. Mila, Buazzelli, Graziosi mi sono divenuti ad un tratto insopportabili, ho incaricato Calendoli di pagare lui per me e me ne sono andato a casa. Ho dormito ininterrottamente, senza avere neppure la forza di svestirmi fino alle undici del mattino successivo, ora nella quale Mila mi ha letto per telefono le prime critiche e poi sono cominciate le altre telefonate.
Ora lo spettacolo si continua a criticare, a discutere, non è passato liscio, suscita polemiche e discussioni, proprio quello che volevo io, alcuni mi stroncano altri mi elogiano: ma una cosa è certa: che ho portato al successo un lavoro che nessuno prima di me aveva voluto mettere in scena perché troppo difficile, che ho fatto questo in condizioni disperate di tempo e di prove, che ho indovinato in pieno, checché ne dicano, la difficilissima scelta iniziale da farsi su tutta l'impostazione e il ritmo da dare al lavoro. Sono soddisfatto dal risultato, mi dispiace solo di sapere tra me e me che cinque giorni di più di prove mi avrebbero procurato un successo triplo. Pazienza, sarà per un'altra volta. Quello che ho ottenuto per ora è più che sufficiente. (...)
Se usciranno altre critiche ve le invierò. naturalmente. Ma pensate sempre che quelle critiche che dicono bene di me l'hanno dovuto dire a denti stretti, l'invidia che c'è in giro è tanta se pensate che tutti i critici sono anch'essi dei registi. Quando potete inviarmi dei quattrini fatelo per carità, vorrei prendere un po' di fotografie del mio spettacolo prima che finisca (lo toglierò verso il 6 di luglio) perché altrimenti non me ne resterà nessun ricordo. Sono felice, credetemi, del buon esito, sopratutto per voi: che avete sempre creduto in me compiendo sacrifici oltre ogni vostra possibilità e sono perfettamente conscio che non esiste misura in me per potervi ripagare. Il mio dispiacere di non avervi con me la sera della prima è stato grandissimo, ma compensato dal fatto di risparmiarvi, data la lontananza, una tensione nervosa che non credo avreste facilmente sopportato.
Andrea Camilleri


Una primizia teatrale ed esistenziale
Dall’Archivio Camilleri di Roma

Raoul Maria de Angelis... Chi era costui? Relegato dall'oblio ad essere conosciuto solo dagli specialisti, il giornalista e scrittore calabrese fa capolino nelle cronache letterarie d'oggi perché è l'autore del testo della prima regia ufficiale di Andrea Camilleri. E del suo dramma, meglio: «cronaca», Abbiamo fatto un viaggio, rappresentato per la prima volta al Teatro Pirandello di Roma il 25 giugno 1953, per la regia del futuro, celeberrimo, scrittore siciliano, ci resta eco in un documento a suo modo straordinario: la lettera (uno stralcio qui a fianco [sopra, NdCFC]) nella quale, 5 giorni dopo l'esordio, Camilleri, all'epoca 28enne, racconta ai genitori genesi, peripezie, tecniche, esiti e la drammatica mancanza di tempo e soldi per fare le cose per bene. La straordinarietà del documento (riproposto da Henry Beyle in tiratura limitata, pagg. 56, € 26, o 36 con copertina speciale) è palese: e ben serve a festeggiare la nascita e l'avviamento, per gli studiosi importantissimo, dell'Archivio Camilleri di Roma, voluto dalla sua famiglia. Ed è data, tale straordinarietà, da alcuni passaggi che testimoniano l'incredibile preveggenza e la particolare attitudine di Camilleri. Si tratta sì, formalmente, di una lettera ai genitori lontani e curiosi di sapere tutto della prima realizzazione del figlio che vuole fare teatro ma, di più, Camilleri sembra, nella scrittura e nei toni della missiva (dattiloscritta, e non è un particolare insignificante), andare ben oltre il resoconto. Le notizie riguardanti la messinscena, le giustificazioni teoriche delle sue scelte registiche, i particolari dell'azione teatrale e la costante attenzione alle reazioni dei critici, infatti, sono una sorta di scrittura ai posteri: cioè a noi e ai suoi futuri studiosi e critici. Non è un'iperbole.
Camilleri è estremamente conscio di tutta l'impalcatura letteraria (compreso il fatto che giudica senza reticenze il testo di de Angelis «non bello», con personaggi «che non erano di carne e ossa, erano delle belle frasi») e della quantità e qualità del lavoro sugli attori: queste, insomma, sono vere note di regia. Camilleri, poi, da maniaco della conservazione quale era, aveva custodito tutto ciò che lo riguardava, fino alle minutaglie. Ed è da documenti come questo, ora finalmente nell'Archivio, che è possibile ripercorrere, con dovizia di particolari, il suo viaggio teatrale e letterario. Ed esistenziale. C'è, infatti, una riga che emoziona più di tutte, nella lettera: «Io con il mio aiuto regista (Rosetta Dello Siesto una brunetta deliziosa) vado in giro in macchina per Roma per cercare quanto mi occorre per la scena e l’arredamento». La «brunetta» diventerà presto la sua inseparabile moglie, complice, lettrice: 60 anni insieme e tre figlie. No, questa non è "solo" una lettera a mamma e papà: è una profezia, o, meglio, un progetto di vita, tra alti e bassi, fatica e successo, amore e intelletto. E lui, lui, era già Camilleri. E, oscuramente, lo presagiva. Anzi, no: lo sapeva.
Stefano Salis
 
 

Corriere Fiorentino, 4.9.2022
L'intervista
Margherita Buy: «Dopo il film con Verdone la gente pensava davvero fossi dipendente dagli psicofarmaci»

Ultimi giorni d’estate a Capalbio per Margherita Buy. L’attrice più premiata del cinema italiano (7 David di Donatello, 7 Nastri d’Argento e 5 Globi d’oro) si gode il suo buen ritiro, lontana dalla movida, con il solito gruppo di amici.
[...]
Si definisce una pessima alunna...
«Non studiavo. Ero pigra, forse. Non mi andava di applicarmi su materie che non mi piacevano, troppo lontane da me. Mi interessavano la letteratura, la storia. Ma i miei genitori mi avevano iscritta al liceo scientifico».
Che è stato la sua fortuna...
«Durante uno dei recuperi tragici dell’ultimo momento, a cui i miei genitori erano rassegnati, l’insegnante di latino mi presentò suo marito, Andrea Camilleri, all’epoca docente dell’Accademia nazionale d’arte drammatica. Con Camilleri capii che c’era una via d’uscita. Nell’Accademia trovai una porta, riconosciuta, per entrare in un mondo parallelo che vedevo come un’alternativa a una vita che non mi piaceva e mi dava ansia. Provai l’esame di ammissione: la prima volta non lo passai, l’anno dopo fui presa. E iniziai a studiare tanto, perché la passione trascina, invita a impegnarti».
[...]
Caterina Ruggi d’Aragona
 
 

LTNews, 5.9.2022
Concorso nazionale “Artisti” per Peppino Impastato, per il libro “aMalavita” di Antonio Cannone Premio Speciale “Andrea Camilleri”
Lamezia Terme, 5 settembre 2022 - Premio speciale “Andrea Camilleri” per il libro di Antonio Cannone, “aMalavita” nell'ambito del Concorso nazionale letterario “Artisti” per Peppino Impastato. Il premio sarà consegnato a Roma il prossimo primo ottobre. L'ultimo lavoro del giornalista e scrittore lametino, raccoglie così un altro prestigioso riconoscimento da un’esperta e autorevole giuria presieduta dal noto giornalista Michele Cucuzza.

“Questo è un riconoscimento a cui tengo particolarmente e che mi riempie di gioia". Ha dichiarato Cannone. "Sono grato alla giuria del premio e al presidente Michele Cucuzza. Accostare il mio nome, e il libro "aMalavita", a quelli di Peppino Impastato e Andrea Camilleri è per me un motivo di grande orgoglio. Sono davvero commosso e felice perché il libro sta continuando a riscuotere notevoli consensi e spero possa avere ancora gambe lunghe e percorrere tanta strada”.
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 6.9.2022
La prima volta di Camilleri in teatro in una lettera ai genitori
Henry Beyle pubblica "Abbiamo fatto un viaggio": dietro le quinte del suo debutto

Nel giorno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 97 anni, la casa editrice milanese Henry Beyle, famosa per i libri intonsi e le edizioni pregiate, pubblica un libro lettera dell’autore dal titolo “Abbiamo fatto un viaggio”. Sottotitolo, “Racconto di una messa in scena”: il testo riproduce, infatti, una lunga lettera dell’autore, mai pubblicata prima, e scritta negli anni Cinquanta ai genitori per informarli della sua prima regia teatrale, “Abbiamo fatto un viaggio”, spettacolo andato in scena a Roma il 25 giugno 1953 all'allora Teatro Pirandello, diretto da Giovanni Calendoli.
Nella lettera-libro il regista Camilleri racconta ai genitori le affannose vicende intorno alla sua prima regia teatrale, tra la carenza di attori e di quattrini, notti in bianco e prove incerte. Ma, quello che si evince da ogni pagina è lo speciale amore per il teatro di Andrea Camilleri. Ad aiutarlo in questa impegnativa impresa, scrive il regista, c'era "una brunetta deliziosa": non una giovane qualunque ma Rosetta, la donna che sarà la compagna di tutta la sua vita.
Emergono gli inizi della carriera teatrale di Andrea Camilleri, la sua passione per la scrittura. Nella lettera, l’autore informa i familiari di due successive regie per il teatro romano già concordate con il direttore. Informa delle strategie per promuovere i testi, tra “cocktail e distribuzione di opuscoli per promuovere l’attività del teatro”. Particolarmente divertente il riferimento alla vita teatrale. “Dicono che sono dimagrito, ma riprenderò a mangiare”, scrive l’autore e regista. Poi riporta una frase in dialetto napoletano dettagli dietro le quinte da uno degli attori. Con tono divertito. “Dettè, scusate, ma che per case e cule l’avite lassate a casa?”.
Il volume, composto da 56 pagine, è corredato da alcune immagini applicate a mano, tra cui l’opuscolo dello spettacolo. Il libro sarà presentato oggi al Fondo Andrea Camilleri, a Roma, dall'editore, Vincenzo Campo, dallo scrittore Antonio Manzini e dalla curatrice dello stesso Archivio Camilleri, Patrizia Severi.
Marta Occhipinti
 
 

ANSA, 6.9.2022
Andrea Camilleri, nel giorno del compleanno esce libro-lettera
'Abbiamo fatto un viaggio' edito da Henry Beyle

Trieste - Nel giorno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 97 anni, esce una raffinata edizione per i tipi di Henry Beyle dal titolo "Abbiamo fatto un viaggio".
Non è proprio un libro, ma è una lunga lettera (56 pagine) che lo scrittore e intellettuale scrisse negli anni '50 ai genitori in Sicilia per informarli della prima messa in scena di uno spettacolo, "Abbiamo fatto un viaggio", appunto.
E questo viaggio è un percorso tra gli affanni, i momenti di angoscia della prima regia teatrale, la carenza di attori e di quattrini, le notti in bianco e le prove incerte, le soluzioni da trovare in pochi secondi nella complessa, eterogenea e impulsiva macchina di uno spettacolo teatrale per problemi inattesi e che cadono senza preavviso. In teatro non si può ripetere, non si può correggere, non ci sono trucchi: qui c'è l'attore con la sua memoria, le emozioni e la sua capacità, lì nel buio c'è il pubblico, pronto a giudicarlo. Il regista Camilleri a 28 anni portò in scena il suo primo spettacolo a Roma il 25 giugno 1953 all'allora Teatro Pirandello.
Dal libro-lettera emerge un profondo amore per quel lavoro e per il teatro in genere. Vincenzo Campo, responsabile della Edizioni Henry Beyle, sottolinea invece il "rapporto intimo, devoto, che quasi rientra in una sfera religiosa e sacra che aveva con i propri genitori. E' tutto concentrato in una parola: gratitudine". C'è anche un accenno a una prudente confessione: Camilleri comunica a madre e padre che ad aiutarlo in questa impegnativa impresa c'era "una brunetta deliziosa": non una giovane qualunque ma Rosetta, la dolce donna che sarà la compagna di una vita.
"Abbiamo fatto un viaggio" è il terzo libro di Camilleri pubblicato con la Henry Beyle (il secondo da quando è scomparso, tre anni fa), e segna a sua volta un viaggio, un itinerario. "La felicità estiva dell'infanzia descritta nella 'Piccola enciclopedia di giochi per l'infanzia' con sette immagini applicate a mano - ripercorre Vincenzo Campo - la giovinezza dei giochi de 'La casina di campagna' con nove immagini applicate a mano su una carta giapponese che presenta alcune increspature che ricordano quelle dei muri a calce, a gesso che erano nelle case di campagna una volta; e ora questo terzo libro di un Andrea che si affaccia alla soglia del suo desiderio, fare il regista. E' un concentrato degli affetti camilleriani in successione, senza togliere nulla ad altre narrazioni".
Francesco De Filippo
 
 

Fondo Andrea Camilleri, 6.9.2022
"Abbiamo fatto un viaggio. Racconto di una messa in scena", Edizioni Henry Beyle - 2022

Presentazione del volume "Abbiamo fatto un viaggio. Racconto di una messa in scena", Edizioni Henry Beyle - 2022
 
 

Sellerio Editore, 6.9.2022


 
 

Sellerio Editore, 6.9.2022
Da oggi disponibile su Storytel l'audiolibro 'La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta' letto da Andrea Camilleri

Oggi, anniversario della nascita di Andrea Camilleri che ricordiamo sempre con grandissimo affetto e profonda gratitudine, ci fa particolarmente piacere riascoltare la sua voce, unica per quella capacità di raccontare in grado di trasportare chi lo ascolta in una Vigàta fuori dal tempo.
Da oggi su Storytel è disponibile La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta.
Balli in maschera e presepi viventi, contrabbando di volpini e commerci di salgemma, testamenti con azzardati codicilli e matrimoni che non si possono fare, fuitine maldestre, sfide tra gourmet del gelato. Otto racconti perfetti che, come sempre, riescono a stupire, commuovere, emozionare, far ridere.
Approfittate dell'offerta ancora valida per la community di Sellerio: 30 giorni di ascolto gratis (anziché 14).
Buon ascolto!
 
 

Pro Loco Porto Empedocle, 6.9.2022
Inaugurazione Centro culturale, ricreativo, di servizi turistici e promozione di prodotti locali "Andrea Camilleri"


 
 

Literatura Policial, 6.9.2022
Andrea Camilleri | 8 livros para conhecer a obra

Um dos autores mais populares da Itália, Andrea Camilleri ficou conhecido pela série policial com o comissário Montalbano. O personagem foi criado em 1994, estreou no livro A Forma da Água e se tornou um dos mais célebres da literatura policial.
Nas histórias, as investigações se mesclam à boa gastronomia do litoral italiano, deixando os leitores geralmente com água na boca. O detetive Montalbano, assim chamado em homenagem ao espanhol Manuel Vázquez Montalbán, investiga crimes na cidade fictícia de Vigata. Ela é fortemente inspirada na cidade natal de Camillleri, a siciliana Porto Empedocle.
Andrea Camilleri também foi roteirista e diretor de teatro e televisão, mas foi com a literatura que definitivamente entrou para a história. Ele morreu em 2019, aos 93 anos, após sofrer uma parada cardíaca.
Conheça oito livro da série Montalbano, publicada no Brasil pelas editoras L&PM e Record.
1. A forma da água
SINOPSE – Publicado em 1994, A forma da água traz a primeira história protagonizada pelo detetive Salvo Montalbano – o nome é uma homenagem ao escritor espanhol Manuel Vázquez Montalbán e seu personagem mais conhecido, Pepe Carvalho. O sucesso estrondoso garantiu vida longa a Montalbano, que viria a figurar em quase trinta livros, além de ser adaptado para a televisão e traduzido em dezenas de países, num êxito internacional. As características desse investigador humano, demasiado humano, lhe valeriam comparações com Jules Maigret e Philip Marlowe, entre outros. Montalbano é investigador da polícia de Vigàta, a localidade siciliana fictícia que corresponde a Porto Empedocle, cidade natal do romancista. Lá, o oficial se depara com crimes que não são delitos isolados, mas que se conectam inextricavelmente à sociedade local – desigual, conservadora e submissa à cosa nostra. Tudo isso ambientado em um cenário idílico e regado a um estilo de escrita primoroso. Nunca a literatura policial foi tão feliz ao explorar o paradoxo da miséria e da grandeza de uma região e de seus habitantes.
2. O cão de terracota
SINOPSE – Após uma vida de malfeitos, o mafioso Tano Grego decide se entregar e revelar o que sabe. A prisão causa furor em Vigàta, e o comissário Montalbano se vê forçado a participar de uma coletiva de imprensa, correndo o risco de ser promovido. O roubo de um caminhão acaba por salvar o comissário do circo midiático. O que ele não imagina é que este crime vai levá-lo de volta no tempo: a uma gruta escondida onde são encontrados os corpos de dois jovens amantes, abraçados e vigiados pela escultura de um cão de terracota, o misterioso ritual datando da Segunda Guerra Mundial. Nesta segunda aventura do comissário Montalbano – meio investigação policial, meio pesquisa arqueológica –, Andrea Camilleri faz quase uma profissão de fé do que seria a série protagonizada por seu mais querido personagem.
3. A paciência da aranha
SINOPSE – Um dos mais emblemáticos detetives da literatura policial começa a sentir o peso dos anos. E da solidão. Mas como os vinhos que tanto aprecia, Salvo Montalbano ganha mais personalidade e sabor com o passar do tempo. Refinado, amante dos prazeres da boa mesa e avesso à violência, é com o mesmo intelecto aguçado com o qual resolve os mais intrincados mistérios que ele analisa sua própria trajetória. Em A paciência da aranha, um comissário Montalbano triste e deprimido, atormentado por uma crise existencial, se pergunta: é possível um homem chegar ao fim de sua carreira e se rebelar contra tudo que lutou para manter? Convalescendo após um quase encontro com a morte em uma de suas aventuras anteriores, cuidado pela fiel e amada Lívia, reavalia suas crenças, a vida dedicada a uma justiça na qual não mais acredita cegamente. Em meio a divagações morais, percebe que os criminosos que ajudou a prender são infelizes vítimas de um sistema também imperfeito. E às vezes aquilo que ele acreditava correto era considerado errado pela justiça. Então, seria melhor seguir a lei ou a própria consciência? Montalbano é retirado desse auto-exame por um chamado de seus companheiros da força policial de Vigàta: uma moto fora roubada. Sem entender porque o perturbariam por tão pouco, o inspetor logo descobre que junto com o veículo foi levada a bela universitária que o conduzia, Suzanne Mistretta. Apesar dos telefonemas anônimos à família e uma foto da menina raptada, Montalbano acredita haver mais por trás do caso. E ele será o único capaz de encontrar o fio de uma teia tecida com paciência e crueldade…
4. A caça ao tesouro
SINOPSE – Uma rajada de tiros interrompe um dia tranquilo. Um idoso enlouquecido e sua irmã abrem fogo da varanda de seu apartamento em direção à praça da cidade de Vigàta, punindo seus cidadãos por seus pecados. As câmeras de TV flagram o detetive Salvo Montalbano de arma em punho enquanto escala o edifício para prender os atiradores. Ao invadir a fortaleza dos dois irmãos, ele encontra um universo perturbador: em meio a artigos religiosos, há uma boneca inflável em estado deplorável. Passados alguns dias, outra boneca idêntica é encontrada em uma caçamba, e Montalbano recebe a primeira de uma série de cartas que o convidam para uma misteriosa caça ao tesouro. Intrigado, ele trata as mensagens como enigmas divertidos, mas à medida que o jogo se mostra cada vez mais tenebroso, o comissário se dá conta de que está lidando com um perigoso psicopata.
5. Uma voz na noite
SINOPSE – Um dos livros que inspiraram a série da BBC Inspector Montalbano. O detetive Salvo Montalbano está tendo um dia difícil. Primeiro ele é atacado na cozinha de casa por um polvo. Depois, no carro, é atacado por um playboy com uma chave inglesa depois de uma confusão no trânsito. Então, é encarregado de investigar um roubo a um supermercado. E ainda por cima é seu aniversário! A investigação do roubo é um trabalho corriqueiro, mas o gerente do supermercado está aterrorizado com a possível reação dos donos do estabelecimento - no caso, a máfia. Porém, tudo muda quando Guido Borsellino, o gerente, é encontrado enforcado em seu escritório. Foi um suicídio? Montalbano acha que não e, conforme se aprofunda na investigação, descobre que o poderoso diretor de uma empresa local pode estar por trás disso. Nesse meio-tempo, uma jovem é encontrada brutalmente assassinada no apartamento de Giovanni Strangio, o garoto da confusão no trânsito. Mas ele não só tem um forte álibi como também é filho de Michele Strangio, governador da província. O detetive Salvo Montalbano sabe que nenhum dos dois casos são fáceis, afinal, suas investigações o levam a um ponto em que o poder político e a máfia se misturam. E nada bom pode sair disso.
6. O ano novo de Montalbano
SINOPSE – Camilleri recebeu os principais prêmios literários italianos e se tornou sucesso de público e crítica em todos os países em que foi lançado, com milhões de exemplares vendidos. No Brasil, o autor vendeu mais de 30 mil exemplares. Do autor, a Editora Record publicou A pensão Eva, Lua de papel, O cão de terracota, A forma da água, entre outros. Os fiéis leitores do comissário Salvo Montalbano, mestre na arte do bem viver, encontram neste livro, uma trama inesquecível, na qual Montalbano se depara com os mais heterogêneos e insólitos crimes e criminosos: um casal de atores que interpreta um papel fúnebre na intimidade do quarto; um juiz atormentado pela ideia de que seu estado de ânimo influencie as decisões do tribunal. E a deliciosa história que dá título ao livro: Faltando pouco para o fim do ano, Montalbano está mergulhado em melancolia.
7. Sequestros na noite
SINOPSE – Publicado em 2015 e até hoje inédito no Brasil, Sequestros na noite é uma aventura da maturidade do personagem mais querido de Andrea Camilleri e um dos mais amados investigadores da literatura contemporânea. Surgido em meados da década 1990, o comissário Salvo Montalbano – personagem batizado em homenagem ao escritor espanhol Manuel Vázquez Montalbán – emplacou sucesso atrás de sucesso, protagonizando quase trinta romances, dos quais este é o 23o. Aqui, este membro das forças da ordem se mostra afetado pela idade. Sua melancolia e sua solidão são exacerbadas; também o é sua profunda compreensão da natureza humana e da sociedade siciliana. Uma série de sequestros-relâmpagos de mulheres na mesma faixa de idade parece não fazer sentido. Em comum, todas elas trabalhavam em filiais de bancos. Seria um golpe contra o sistema financeiro? E um incêndio parece ter relação com a atuação da máfia, mas, a um olhar mais atento, essa hipótese não se sustenta. O investigador precisará futricar e remexer nas vidas pessoais de vários moradores da cidadezinha de Vigàta para destrinchar esses mistérios aparentemente comezinhos – e para encontrar o fio que liga as duas séries de malfeitos.
8. O medo de Montalbano
SINOPSE – No atormentado e sarcástico universo de Vigàta, o comissário Montalbano volta a lidar com uma torrente irrefreável de emoções, desde a vingança e suas indeléveis consequências até o pavor de submergir nos abismos da alma. Tudo isso em seis contos irresistíveis.
Ana Paula Laux
 
 

La Sicilia (ed. Sicilia Centrale), 7.9.2022
Inaugurato il Centro culturale "Camilleri" realizzato in magazzini concessi dal Comune
La struttura nasce dal progetto “Sistema Natura&Cultura: dalla Valle dei Templi ai Monti Sicani” coordinato da Unpli Sicilia

Porto Empedocle. Al cospetto della totale assenza fisica dei parenti del grande "festeggiato", ieri mattina è stata inaugurata la sede del Centro Culturale di Informazione e accoglienza turistica della Pro Loco, in via Piazza Vecchia, dietro al Municipio, alle spalle della casa di Andrea Camilleri. Perché ieri, era il compleanno del "padre" del commissario Montalbano, festeggiato dalle figlie a Roma, limitandosi queste ultime a recapitare un videomessaggio di felicitazioni alla Pro Loco, proiettato all'interno della sala principale del nuovo centro culturale. [le figlie di Camilleri si trovavano a Roma per presentare un nuovo libro presso la sede del Fondo Andrea Camilleri, e non risulta che siano dotate del dono dell’ubiquità, NdCFC]
La struttura è stata realizzata riqualificando e attrezzando l'immobile concesso in comodato d'uso gratuito dal Comune nell’ambito del progetto "Sistema Natura&Cultura: dalla Valle dei Templi ai Monti Sicani", coordinato da Unpli Sicilia, attuato da Unpli Agrigento e finanziato dall'assessorato regionale all’Agricoltura. Il centro culturale, ricreativo, di servizi turistici e promozione di prodotti locali è stato intitolato a Camilleri.
Alla cerimonia erano presenti il Presidente dell’Unpli. Antonino La Spina, di Unpli Agrigento, Paolo Savatteri e il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello, il quale ha evidenziato l’impegno della propria amministrazione comunale nel recupero di un angolo abbandonato della città, primo tra quelli che intende recuperare in seguito. Il progetto “Sistema Natura&Cultura" interessa le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania ed Enna è coordinato da Unpli Sicilia e attuato dai rispettivi comitati provinciali Unpli e prevede, fra gli altri interventi, il potenziamento del servizio di informazione e accoglienza turistica, l’identificazione e realizzazione di macro-itinerari di collegamento con le aree naturalistiche, i percorsi e i sentieri dei territori interessati.
Presenti anche il commissario straordinario del Libero Consorzio e alcuni funzionari della Regione che hanno lavorato per dare vita a questo progetto. Presente anche l'ex sindaca Ida Carmina, al quale Savatteri ha dato il merito di avere avviato l'iter per questo progetto, consegnando i locali. Bonificati da tutto, adesso sono un esempio di decoro ed efficienza, al servizio di operatori turistici e culturali della zona, con tanto di dieci biciclette che nei prossimi mesi saranno messe a disposizione dei turisti.
Il presidente della Pro Loco La Spina ha auspicato un maggiore coinvolgimento della famiglia Camilleri nelle attività che l’associazione, tramite il neonato centro culturale, ha in animo di condurre nei prossimi anni.
Francesco Di Mare
 
 

La Sicilia (ed. Sicilia Centrale), 8.9.2022
Statua di Montalbano senza "targa d'identità"
Porto Empedocle. Turisti costretti a chiedere ai residenti chi sia il personaggio

Porto Empedocle. «Ma chi raffigura questa statua?». Se lo chiedono da mesi i turisti che non conoscono l’identità del personaggio scolpita nel bronzo e appoggiata a un palo della luce in via Roma. Perché chi non sa che quella statua raffigura il commissario Montalbano, nella veste prettamente letteraria, concepita anni fa dall’effervescente amministrazione comunale retta dal sindaco Firetto, con la “mano” dell’abile scultore racalmutese Giuseppe Agnello, non è nelle condizioni di saperlo in presa diretta.
Manca infatti una qualsiasi targa, lapide, scritta da qualche parte che informi chi guarda sull’identità" del baffuto e ben pettinato personaggio. Il Montalbano televisivo è tutt’altro che ben pettinato e non ha baffi, “vantando” una corporatura anche abbastanza tarchiata, non certo come il personaggio di via Roma. Ecco che da alcune settimane, sprovvista di targa “identificativa” la statua del commissario Montalbano non si fa riconoscere come dovrebbe da chi non conosce il suo “segreto’'.
Già quando venne concepita e piazzata in via Roma molti manifestarono perplessità sulla “scissione” tra il personaggio letterario e quello televisivo, premonizzando confusione. Almeno fino a qualche settimana fa c’era una targhetta, ormai arrugginita a comunicare chi fosse questo baffuto signore in bronzo.
C’è da ritenere che una nuova targa che indichi l’identità della statua possa essere posizionata a breve, magari dal Comune, dalla Pro Loco o chissà, dai proprietari dello stesso palazzo alle spalle della statua, teatro mesi addietro di un incisivo intervento di ristrutturazione esterna. In modo che i prossimi turisti giunti a Porto Empedocle non debbano chiedere agli indigeni chi sia questo personaggio coi baffi, ignari di essere al cospetto di un famoso personaggio, di un commissario senza “targa d'identità”.
Francesco Di Mare
 
 

Festival In una notte d'estate, 11.9.2022
Firenze Villa Vogel
Ore 21
Maruzza Musumeci
dal romanzo di Andrea Camilleri
con Pietro Montandon
scene Giorgio Panni Giacomo Rigalza
regia Daniela Ardini
Lunaria Teatro Genova

Camilleri rielabora con humor grottesco la vendetta delle sirene... una storia “affatata” d’amore tra due persone completamente diverse... il canto delle sirene ci ammalia ancora.
 
 

La Nazione, 11.9.2022
Camilleri, ironia e inquietudini dal romanzo ’Maruzza Musumeci’
Stasera nel Cortile di Villa Vogel va in scena il testo rivisitato del grande scrittore siciliano con Pietro Montandon

Firenze. Una“favola”, leggera, ironica e un po’ inquietante quella raccontata da Andrea Camilleri nel romanzo“Maruzza Musumeci”, che Pietro Montandon porta in scena stasera nel Cortile di Villa Vogel, nell’ambito di Avamposti Teatro Festival, regia di Daniela Ardini, in prima regionale. Il mito è una fonte inesauribile di possibilità di interpretazioni del presente, delle relazioni tra le cose, i pensieri e il mondo. Nello spettacolo tornano i motivi classici della sirena - del suo canto che uccide - e di una vendetta covata per millenni contro un Ulisse dedicato ai campi.
Il protagonista, Gnazio Manisco, (una sorta di anti-Ulisse) ritorna dall’America senza mai guardare il mare, per dedicarsi a coltivare la terra. Acquista un campo che è come un’isola sull’acqua e decide di sposarsi. La donna di cui si innamora perdutamente è bellissima e canta canzoni meravigliose che solo lui comprende. Da qui una serie di eventi sorprendenti che coinvolge personaggi radicati nella cultura siciliana, dalle più diverse caratteristiche, creati dalla maestria divertita di Andrea Camilleri. Il lavoro per l’adattamento del testo ha rispettato la parola di Camilleri, lasciando la fascinazione del racconto, di una lingua misteriosa che dà forma alle cose e suscita nella memoria di chi l’ascolta una serie infinita di echi e di rimandi.
Pietro Montandon, attore di grande esperienza e capacità mimetica– interpreta tutti i ruoli! - avendo collaborato sia con primarie compagnie di prosa, sia, per otto anni, con la compagnia internazionale Mummenschanz.
Attraverso il susseguirsi degli eventi, il pubblico viene preso idealmente per mano e condotto in un viaggio attraverso una mitologia rude, selvaggia, sensuale, popolata da Aulissi Dimare, Sirene Catananne, cani feroci ma anche attraverso la poesia, l’ironia e la levità della storia d’amore di Gnazio e Maruzza. Fino al messaggio finale dell’immortalità del canto delle sirene, racchiuso in una conchiglia che dona l’ultimo conforto a un soldato morente. Inizio ore 21,15, accesso da via delle Torri, Info, prenotazioni e prevendite www.teatrodelledonne.com - tel. 0552776393.
 
 

TV Sorrisi e Canzoni, 12.9.2022
Montalbano si rifà il look ed è ancora più bello
Rai1 manda in onda i primi quattro episodi della serie restaurati in altissima risoluzione

Non vi siete ancora ripresi dal finale shock di “Il commissario Montalbano”? Non vi rassegnate all’idea che quella che sembrava l’interminabile relazione a distanza tra Salvo (Luca Zingaretti) e Livia (Sonia Bergamasco) sia naufragata con l’arrivo della bella Antonia (Greta Scarano), la nuova responsabile della Scientifica per la quale il commissario ha perso la testa? Coraggio! In soccorso di tutti i romantici e i nostalgici, “Il commissario Montalbano” ritorna in versione restaurata e ottimizzata.
Da mercoledì 14 settembre andranno infatti in onda le prime quattro puntate che a partire dal 1999 furono trasmesse su Rai2, prima che la serie, grazie ai suoi ascolti straordinari, dalla quarta stagione traslocasse su Rai1. Per l’occasione la casa di produzione Palomar, che realizza Montalbano con RaiFiction, le ha restaurate nel formato 4K, l’altissima risoluzione che restituisce colori più realistici e massima nitidezza d’immagine.
Le puntate che andranno in onda (che al debutto furono seguite da oltre 6 milioni di telespettatori), sono “Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La forma dell’acqua” e “Il cane di terracotta”, primi episodi di una serie divenuta negli anni un cult, con un miliardo e 200 mila spettatori in tutta Europa grazie a 37 episodi inediti e tantissime repliche.
Ogni puntata sarà preceduta dalla presentazione del “papà” di Montalbano, lo scrittore di Porto Empedocle Andrea Camilleri, scomparso nel 2019, e ci sarà anche modo di rivedere due attori non protagonisti, anch’essi nel frattempo deceduti: Marcello Perracchio, ovvero il burbero dottor Pasquano, e Roberto Nobile, che interpreta Nicolò Zito, il cronista di Retelibera.
«Si è trattato di un lavoro molto complesso, che è stato possibile grazie alla lungimiranza del produttore Carlo Degli Esposti e del regista Alberto Sironi (scomparso nel 2019, ndr), che nel 1999 decisero di girare Montalbano in pellicola a 35 mm come se fosse un film per il cinema» spiega Marco Camilli, uno dei più stretti collaboratori di Degli Esposti. «Il lavoro è stato effettuato nei nostri laboratori romani e ha richiesto circa 90 giorni a film. È stato come “togliere la polvere” dalle immagini, ma non solo, anche le tracce audio sono state riportate a nuova vita e il risultato è emozionante».
Con la tecnologia 4K gli spettatori potranno vedere esaltata la bellezza della campagna iblea e gli scorci barocchi di città come Ragusa Ibla, Modica e Scicli, location della serie. Per farlo occorre però un televisore adatto e sintonizzarsi su Rai 4K, sul canale 210 di Tivùsat, la piattaforma satellitare gratuita. Per decodificare il segnale, serve un decoder compatibile, oppure il lettore Cam Tivùsat da integrare nell’apposito alloggiamento del televisore. Non si può utilizzare una normale antenna analogica (quella connessa al decoder digitale terrestre o alla tv) o un decoder per la piattaforma satellitare Sky. Si dovrà, invece, avere a disposizione una parabola dedicata da orientare nella giusta direzione.
«È chiaro che non tutti, al momento, in Italia dispongono di apparecchi idonei a godere dell’altissima definizione» continua Camilli, «ma ci tengo a specificare che comunque tutti i telespettatori avranno modo di apprezzare una qualità superiore. Quando si migliora la sorgente dell’immagine la qualità della visione migliora inevitabilmente».
Questo per quanto riguarda le repliche restaurate, progetto che continuerà (mentre dal 2014 le puntate sono state girate direttamente in 4K). Ma davvero non ci saranno più episodi inediti del “Maigret di Punta Secca”? Gli ultimi due libri di Camilleri, “Il cuoco dell’Alcyon” e “Riccardino”, non sono stati mai adattati per la tv e i fan coltivano delle speranze. Ad alimentarle è intervenuto l’attore ragusano Angelo Russo, ovvero l’agente Catarella, che durante un’intervista a un’emittente locale, a giugno, ha rivelato che i nuovi episodi di Montalbano ci saranno, spiegando più nel dettaglio titoli e trama delle nuove avventure del commissario siciliano.
Il primo episodio dovrebbe essere “Il cuoco dell’Alcyon” e vedrebbe il commissario agire sotto copertura per indagare su un omicidio, spacciandosi per cuoco su una barca di lusso. Nell’altro episodio, “Riccardino”, il poliziotto indagherà sulla morte di un ragazzo che poco prima di perdere la vita aveva tentato di mettersi in contatto con lui. Tutto questo stando a quanto dichiarato da Catarella, che ha anche precisato che l’accordo con gli attori è già a buon punto.
Sull’argomento, tuttavia, Camilli, è categorico: «Per il momento non se ne parla. Per noi di Palomar Montalbano è qualcosa che va ben oltre il discorso commerciale: è la nostra storia. Ha una valenza emotiva e di identificazione fortissima. In un lasso di tempo brevissimo, poi, abbiamo perso Andrea Camilleri, il padre di tutta l’operazione, Alberto Sironi, il regista che ha messo il suo marchio sul prodotto e lo scenografo Luciano Ricceri (a cui si deve la scelta di girare gli episodi di Montalbano nella provincia di Ragusa, dove ha ambientato Vigata e Montelusa, ndr). Queste persone erano un pezzo enorme dell’anima di questo progetto. Sono perdite che non abbiamo ancora metabolizzato. Ogni altro discorso è prematuro».
Andrea Di Quarto
 
 

Secolo d’Italia, 13.9.2022
Rampelli: “La Rai rinvii di 10 giorni Zingaretti-Montalbano, come ha fatto con la fiction su Dalla Chiesa”

“Se la messa in onda della fiction sul Generale Dalla Chiesa è stata rinviata perché favorirebbe la figlia candidata nelle liste del centrodestra; stesso principio va applicato per Zingaretti-Montalbano il cui fratello, da governatore della Regione Lazio è candidato nelle liste del Pd“. E’ Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ad allertare i vertici di viale Mazzini. Sta per tornare su Raiuno il commissario interpretato da Luca Zingaretti e Fabio Rampelli pone una questione di principio. “Rinviarla di 10 giorni”.
“Rinviare Montalbano di 10 giorni come avvenuto per la la fiction sul Generale Dalla Chiesa”
Il precedente parla da sé. Appena è stata resa nota la candidatura di Rita Dalla Chiesa in Forza Italia, la Rai si è precipitata a far slittare la fiction sul Generale suo padre prevista in questi giorni. Lo stesso trattamento dovrebbe avere la serie del commissario Montalbano. Non c’è dubbio. Eppure così non sembrerebbe, fa notare Rampelli il doppiopesismo. “A quanto pare però questo sillogismo punitivo varrebbe per Dalla Chiesa ma non per Zingaretti. Abbiamo ancora due giorni di tempo per una decisione che dimostri l’equidistanza del servizio pubblico televisivo e l’autonomia dai vertici del Pd, il partito della doppia morale permanente”.
Montalbano, Rampelli: “Siamo ancora in tempo ad evitare la doppia morale”
Il quarantennale dell’uccisione del generale Dalla Chiesa è caduto il 3 settembre scorso e la Rai che aveva programmato la fiction in suo ricordo decise in agosto che sarebbe slittata in data da destinarsi. Tra mille polemiche. Le vicende elettorali sono state strumentalizzate per una decisione che ha offeso la memoria di una delle più grandi figure della storia recente. Il lavoro era molto atteso, hanno ricordato la figlia Rita e suo fratello Nando: “Una decisione infelice, una scelta eccessiva. È uno smacco alla sua memoria: mandarla in onda a ottobre è come fare Natale il 7 gennaio. Capita di andare in giro e di sentirmi dire “il generale? Ah sì, il papà di Rita”, ha dichiarato Nando Dalla Chiesa. “Con mio rammarico, peraltro. La tv dà grande popolarità, ma Rita ce l’ha già e non sarà una serie a dargliene un’altra”.
Solo Rita Dalla Chiesa nel mirino della par condicio in Rai
Si aspetta analogo comportamento per il popolare commissario Montalbano interpretato dal fratello di Nicola Zingaretti, impegnato nella campagna elettorale per la sua candidatura. Ma per ora a finire nel mirino della par condicio, ossia della necessità di non favorire nessun candidato alle politiche, è stata soltanto la fiction Il nostro generale…
Angelica Orlandi
 
 

il manifesto, 13.9.2022
Ri-mediamo
Camilleri irrompe nella par condicio

Prima di tutto, è necessario commentare brevemente la proposta di Rampelli fratello d’Italia di sospendere le puntate programmate del commissario Montalbano, per non turbare la serenità del voto. La presenza di Luca Zingaretti potrebbe alterare gli equilibri a favore del fratello candidato? Mi faccia il piacere, per citare il grande Totò. La tragedia, com’è noto, diventa farsa. Il raffronto con il caso di Rita Dalla Chiesa non sta in piedi. Luca Zingaretti non interpreta il fratello. […]
Vincenzo Vita
 
 

La Repubblica, 14.9.2022
Camilleri e la saga restaurata
Il commissario Montalbano Rai 1 - 21.25

Tornano i primi episodi dai libri di Andrea Camilleri, in versione restaurata. Ne Il ladro di merendine Montalbano (Luca Zingaretti) indaga su due omicidi all'apparenza non legati. Arriva un peschereccio con il cadavere di un marinaio tunisino. Poi in un ascensore viene trovato il corpo del proprietario di una ditta di importexport. Nel cast Katharina Böhm. Zingaretti e Peppino Mazzotta
 
 

La Sicilia, 15.9.2022
Santo Stefano Quisquina rende omaggio a Camilleri, Montalcini e Sciascia
E' arrivata in porto l'iniziativa del sindaco, Francesco Cacciatore: "Abbiamo dato dei nomi illustri a tre strade anonime"

La Giunta Comunale di Santo Stefano Quisquina, presieduta dal sindaco, Francesco Cacciatore, già lo scorso anno aveva deliberato e inoltrato l’atto alla Prefettura in merito alla denominazione di nuove vie dove negli ultimi anni si è verificata una forte espansione urbanistica ed edilizia e sono sorte nuove lottizzazioni e nuove vie al servizio di esse.
"Adesso - dice il primo cittadino - si è proceduto alla predisposizione di quanto necessario per la realizzazione e l’intestazione delle relative targhe assegnando nomi di illustri personaggi che si sono contraddistinti nella vita sociale e culturale del nostro paese".
Vie prima anonime ora hanno un nome e un cartello che le rendono visibili e facilmente individuabili e specificatamente: Via Andrea Camilleri (incrocio tra le Vie Giotto e Boito), via Leonardo Sciascia (incrocio fine via L.Attardi), via Rita Levi Montalcini (tratto a partire dalla fine via G. Falcone).
Gaetano Ravanà
 
 

Ultime Notizie Flash, 15.9.2022
Ascolti tv, niente botto per le repliche di Montalbano ma Rai 1 batte Canale 5
Le repliche del Commissario Montalbano regalano la vittoria a Rai 1 il 14 settembre 2022 ma gli ascolti non sono più quelli di un tempo

Nuovo appuntamento con l‘analisi dei dati auditel relativi agli ascolti della prima serata (14 settembre 2022). La Rai ci riprova e per l’ennesima volta manda in onda le repliche del Commissario Montalbano, questa volta con i primi 4 episodi restaurati. Ma ormai il pubblico inizia a essere stanco di questo martellamento e gli ascolti, sono lontani dai numeri record di un tempo. Precisazione: numeri più che buoni visto che Rai 1 ieri ha portato a casa una media vicina ai 3 milioni di spettatori, e con il 18% ha battuto anche Canale 5 con la Champions, vincendo quindi ancora una volta con una replica. Fronte scelte e rispetto per il telespettatore, il fatto che a oggi, 15 settembre, non sia andata in onda una fiction inedita su Rai 1 è parecchio discutibile. Restano scelte è chiaro, anche perchè Montalbano in replica, ha fatto anche di più di fiction come Noi, che avrebbero dovuto essere, in primavera, le serie di punta della rete. Se lato strategico, queste mosse al momento pagano, con un palinsesto leggermente addormentato che si plasma anche alla necessità di continui cambiamenti in vista del voto del 25 (e con i fatti di cronaca e la morte della regina Elisabetta che ha rivoluzionato tutto) dal punto di vista del coinvolgimento dello spettatore funziona tutto meno. Speriamo che dalla prossima settimana, quando anche Mediaset accenderà la prima serata di Canale 5, si possa vedere qualche novità.
[…]
Il Commissario Montalbano vince la serata con una media di 2.793.000 spettatori pari al 18% di share. Su Canale5 la partita di Champions League Rangers-Napoli ha incollato davanti al video 2.988.000 spettatori con uno share del 16.9%.
[…]
 
 

La Repubblica, 15.9.2022
Ritorno a Vigata quando tutto era più noir
Multischermo / Su Rai 1 la prima indagine in tv del commissario Montalbano restaurata: 'Il ladro di merendine'

Prima scena, cinque del mattino, Montalbano dorme e viene svegliato da una scombinata telefonata dell'attendente Catarella. Seconda scena, Montalbano nuota e quindi un Luca Zingaretti nemmeno quarantenne si esibisce a bracciate e poi a torso nudo in casa. Terza scena, arriva tutto il resto e arrivano gli altri, e hanno ventitré anni di meno. L'altra sera in tre milioni su Rai 1 hanno aderito, si presume con grande soddisfazione, al rito infinito del commissario di Vigata. Ovvio, ormai bisogna costruire una post-narrazione, che non dia l'idea di rovistare in fondo a un baule ma in qualche modo nobiliti tutto quanto. Trovato: il restauro del primissimo episodio (anzi, dei primi quattro). Addirittura in tecnologia video 4K - e non si fa fatica a immaginare come avrebbe commentato il commissario imbeccato da Camilleri alla richiesta di un giudizio sul 4K. Le K sarebbero probabilmente finite tutte insieme dentro una celebre esclamazione tipica dei luoghi.
E che dire, hanno fatto benissimo, produttori e gli altri: non fosse che per l'opportunità di tornare a quel primo film-tv (Il ladro di merendine), all'anno 1999, tutto doveva ancora succedere: e scoprire che la formula era già magica, anzi migliore. C'erano molte più asprezze di racconto, una trama più compatta, qualcosa di più noir rispetto a quando si è dovuto diluire un po' di fronte all'enorme successo. Per dire, nel cast c'era anche Afef Jnifen. Ma c'era, vedasi la sequenza Catarella, nuotata, litigi con i sottoposti - se Augello in età più che matura è uno sciupafemmine figuriamoci a trent'anni o poco più - anche la dedizione assoluta agli ingredienti che nel tempo sarebbero diventati punti fermi. Di questi tempi su Rai 1 ci si prepara a caricare a pallettoni la programmazione di fiction e sta arrivando di tutto. Però un modo per tornare a Vigata si troverà sempre.
Senza grande successo, nell'occasione, c'è chi ha tentato di bloccare la messa in onda in quanto la presenza di Zingaretti, per di più giovane, avrebbe potuto ispirare simpatia verso Zingaretti fratello, sotto elezioni. E anche qui, il commento del commissario sarebbe stato adeguato, quanto gergale.
Antonio Dipollina
 
 

Nazione Indiana, 16.9.2022
Quattro romanzi: Tanizaki, Camilleri, Slimani, Evison

[…]
Andrea Camilleri, Autodifesa di Caino, Sellerio editore, 2019, 81 pagine
Fa specie pensare che questo sia il primo libro pubblicato da Andrea Camilleri dopo la sua morte. Ma conoscendone la straordinaria prolificità sono certo che non sarà, fortunatamente per noi, l’ultimo. Detto ciò, viene fin troppo naturale immaginarlo come un lascito, un testamento. Non sono d’accordo. Autodifesa di Caino è, nei fatti, un testo minore nella sua produzione. Poco più di un gioco, dove il vecchio maestro, dopo l’esperienza alle terme di Caracalla della Conversazione su Tiresia, voleva replicare il piacere di raccontare una storia con la sua voce, a teatro. Abbiamo perso l’occasione, non ci resta che immaginarlo, magari augurandoci che qualche coraggioso, prima o poi, metta davvero in scena questo monologo, seguendo fedelmente le indicazioni previste nel testo.
Che di copione si tratta, insomma. Di qualcosa che va visto e ascoltato, prima ancora che letto. A parlare è Caino stesso, a prima vista il simbolo del male dell’umanità, ma ascoltando le sue ragioni, forse il più umano degli umani, consapevole degli errori fatti, orgoglioso delle conquiste realizzate dopo il tragico fratricidio. Ché, non dimentichiamolo, siamo tutti figli di Caino, l’inventore delle città e dell’arte, non di Abele, colpevole (come da citazione di Elie Wiesel riproposta dall’autore) di indifferenza. Non basta essere buoni, occorre essere solidali, vuole dirci il vecchio maestro. Camilleri lo fa con una lingua all’apparenza semplice, colloquiale ma in realtà colma di dotte citazioni (dai testi sacri a Dario Fo), riproponendo anche in questa sua ultima opera i suoi temi più cari: il piacere incolpevole della carnalità, il gusto del paradosso, l’umanità come speranza collettiva. Dal mito, insomma, si può solo imparare. Nessuno tocchi Caino.
[…]
Gianni Biondillo
(pubblicati precedentemente su Cooperazione nel 2020)

 
 

Corriere di Arezzo, 17.9.2022
Oggi e domani all’abbazia di San Fedele la 47esima edizione. E’ promosso dal Centro Culturale Fonte Aretusa
A Poppi il Premio Letterario Casentino

Poppi. Oggi e domani l'abbazia di San Fedele, in via Cavour a Poppi, ospita la 47esima edizione del Premio Letterario Casentino. Fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi e Carlo Coccioli, che lo istituirono negli anni Quaranta del secolo scorso, il concorso fu interrotto a causa degli eventi bellici e venne riproposto negli anni Settanta grazie a Silvio Miano, presidente del Centro Michelangelo. Attualmente è promosso dal Centro Culturale Fonte Aretusa.
[…]
Durante la prima giornata della manifestazione verranno consegnati anche altri premi per la sezione "Saggistica edita".
[…]
Il premio "Critica e Ricerca" a […] Giuseppe Fabiano [per il volume “Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia”, NdCFC].
[…]
 
 

Cinematographe, 18.9.2022
Il Commissario Montalbano: storia di un successo che si è fatto “coscienza collettiva”
Tornano su RaiUno, nello splendore del 4K, i primi mitici episodi della saga creata da Andrea Camilleri

Il Commissario Montalbano torna in TV dal 14 settembre 2022. Non sono puntate nuove (l’ultima, il poco riuscito Metodo Catanalotti, ha chiuso il ciclo a marzo del 2021); e non sono propriamente le solite repliche, che periodicamente raccolgono uno stuolo di telespettatori indipendentemente dal titolo proposto.
Perché sono i primi quattro film (Il Ladro Di Merendine, La Voce Del Violino, La Forma Dell’Acqua e il bellissimo Cane di terracotta) andati in onda tra il 1999 e il 2000 e ispirati rispettivamente ai romanzi della saga letteraria edita da Sellerio numero tre, quattro, uno e due.
Era l’alba del nuovo secolo (1999) quando su RaiUno arrivava la trasposizione dalla serie poliziesca a firma Andrea Camilleri: il Commissario Montalbano aveva le fattezze di un Luca Zingaretti che dà una svolta alla sua carriera, e la prima stagione -composta da due film tv, in pratica- riprendeva le storie di Il Ladro Di Merendine e La Voce Del Violino.
Da allora sono seguite altre 14 stagioni e 35 episodi, che hanno reso il commissario siciliano un vero e proprio eroe nazionalpopolare e la fiction Rai un punto fermo della rete, portabandiera di una serialità all’italiana che sa(peva) essere di qualità.
Il Commissario Montalbano ha creato un inedito e sicuramente affascinante equilibrio tra il folklore siculo, il nero accecante della cronaca e una comicità mai stonata su personaggi delineati in maniera tridimensionale nel loro essere bozzettistici.
Ma di sicuro, dietro il successo di un personaggio vincente e storie perfettamente bilanciate tra inquietudini e solari elementi gialli, c’è la personalità e la penna di Camilleri.
Parole, parole, parole
Su di lui hanno detto e scritto di tutto: “è come una cassata, meravigliosa torta piena di squisitezze ma zeppa di stucchevoli canditi, pesante e indigesta”, Pietrangelo Buttafuoco; “i suoi romanzi non hanno nessuna necessità espressiva”, Massimo Onofri; “inventa una Sicilia arcaica, una separatezza che ovviamente non esiste se non come stereotipo”, Francesco Merlo.
Si potrebbe andare avanti per molto: ma meglio fermarsi e sottolineare come i numeri, purtroppo o per fortuna, hanno delle conseguenze. Trenta milioni di copie sono un numero impressionante, e equivalgono ad un successo nel quale in tanti vedono il diavolo.
Tutti dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che Camilleri è uno straordinario autore di letteratura popolare, fieramente popolare, un genere che in Italia è il “nemico carissimo” della critica e degli scrittori “alti”: culturalmente, dipende dal fatto che nel Novecento le avanguardie hanno tentato in tutti i modi di eliminarla, con il solo risultato di inimicarsi i lettori.
La tendenza (e la bravura) a semplificare realtà e linguaggio, la prevalenza della trama sullo sviluppo dei personaggi, il gusto per l’intrattenimento: non sono inganni e trucchi come alcuni vogliono far credere, ma caratteristiche sapide e sapienti di un tipo di scrittura che ha un equilibrio fragile e difficilissimo, così difficile da ricreare quanto facile da critica dal di fuori.
Camilleri, con intelligenza acuta e sguardo fuori dal comune, ha riverniciato la Sicilia rendendola -grazie alla Vigata del commissario- non più nera, bensì colorata e smargiassa, un piatto fecondo e saporito nel quale l’omicidio condisce la pasta con le sarde con lo stesso sapore dei broccoli.
Il passaggio dalla pagina stampata all’audiovisivo, avvenuto con Il Ladro Di Merendine e La Voce Del Violino, ha trasformato Montalbano da caso letterario a fenomeno: le sceneggiature, firmate anche da quel fenomeno della tastiera che è Francesco Bruni, sono la summa del Camilleri-pensiero, dove la cultura serve a creare un’icona pop, in un cortocircuito impervio ma reale.
La produzione del Commissario Montalbano in tv è (stata) la voce della coscienza collettiva con storie e parole vibranti, potenti, oneste, coraggiose, capaci di interpretare il sentire comune di un popolo: perché la statura del personaggio e del suo autore (o meglio autori, visto che nella fiction a scrivere c’era anche Salvatore De Mola ad affiancare il duo Camilleri/Bruni) era tale perché portava avanti idee e immagini capaci di vivere e analizzare il presente.
Montalbano letterario ha attraversato il momento più buio dell’Italia illuminandolo: perché era (è) un Alberto Sordi che impedisce l’immedesimazione al lettore e allo spettatore, severo con le fragilità altrui pur non rinunciando mai a comprenderle, attraversandone le contraddizioni. Insomma, la commedia all’italiana che incontra il cinema d’autore più nero e riflessivo per concedersi al suo popolo, diventando una rarissima forma di prodotto di nicchia dilatato.
I prossimi appuntamenti su RaiUno: La Voce Del Violino (21 settembre), La Forma Dell’Acqua (28 settembre); Il Cane di Terracotta (5 ottobre).
Gianlorenzo Franzi
 
 

Media & Sipario, 19.9.2022
La prima indagine di Montalbano al Teatro Bianconi
Spettacolo di pre-apertura della stagione teatrale 2022/2023. Massimo Venturiello in scena sabato 15 e domenica 16 ottobre

Vigata era suppergiù come si era stampata nella sò mimoria, c'era qualichi costruzione nova sul Piano Lanterna, si trattava di orrendi grattacieli nani di una quinnicina o vintina di piani, mentre erano del tutto scomparse le casuzze a ridosso della collina di marna ammassate l'una sull'altra e l'una allato all'altra a formare un intrico di vicoli pulsanti di vita. Erano perlopiù catoj, vale a dire abitazioni fatte di una sola cammara che di jorno pigliavano aria solamente dalla porta d'ingresso di nicissità tenuta aperta. E accussì, mentre passavi per quei vicoli, potevi assistere a un parto, a una sciarriatina familiare, a un parrino che dava l'Estrema unzione a un moribondo, ai preparativi per un matrimonio o per un funerale. Tutto a vista. E tutto in una babele di voci, di lamenti, di risate, di prighere, di biastemie, d'insulti. Spiò a un passante come mai fossero sparite le casuzze e quello gli arrispunnì che se le era portate via, a mare, qualichi anno avanti, una spavintosa alluvione. Da La prima indagine di Montalbano di Andrea Camilleri, Sellerio Editore, 2004.
L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario più famoso della narrativa contemporanea italiana è nata in seguito allo straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente pubblicati in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il privilegio di interpretare. La lingua inventata dal Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua interezza a chiunque, la parola diventa immagine ammaliante, la trama inchioda e non consente distrazione alcuna.
Ho avvertito pertanto la naturale esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo un Reading teatrale su “La prima indagine di Montalbano”. Qui nascono tutti i personaggi dei successivi numerosi romanzi che hanno conquistato l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il commissario Montalbano, certamente ancora ignaro del luminoso destino che il genio del grande Camilleri gli stava riservando.

Massimo Venturiello in
LA PRIMA INDAGINE DI MONTALBANO
di Andrea Camilleri
regia Massimo Venturiello
consulenza musicale e tecnica Alessandro Greggia
Spettacolo fuori abbonamento
Sabato 15 ottobre 2022 alle ore 21
Domenica 16 ottobre 2022 alle ore 17
per informazioni e prenotazioni:
TEATRO BIANCONI
Via Fontanavecchia - 01030 CARBOGNANO (VT)
Mob. 340 1045098 (24h)
sito internet www.teatrobianconi.it
Il Teatro Bianconi è anche su Facebook e Instagram

Luciano Lattanzi
 
 

Diário do Porto, 19.9.2022
Para ler na rede
O sucessor de Montalbano
Olga de Mello fala da genialidade de Antonio Manzini, criador do personagem Rocco Schiavone, um delegado de polícia sempre pronto para desvendar novos mistérios

É desconcertante rever o grande amor, já dizia Chico Buarque na letra da linda Anos Dourados, bela canção de Tom Jobim. Reencontrei meu penúltimo namorado literário, Andrea Camilleri, que acabou de ter publicado no Brasil Sequestros na noite (LP&M, R$ 54,90), outra investigação do comissário Salvo Montalbano e sua atrapalhada equipe da delegacia de Vigáta, cidade fictícia que o autor criou à imagem e semelhança de sua Porto Empedocle natal, na Sicília. Surge um Montalbano mais maduro – o romance é de 2015 –, um tanto menos irônico e sem as habituais brigas telefônicas com a eterna noiva Lívia.
As cenas hilariantes de outras aventuras de Montalbano também ficaram no passado. É um protagonista mais filosófico que surge ao desvendar um caso estranho e bem urdido pelo criminoso. Resta rogar à LP&M que aproveite o impulso e traga novos livros da série de 34 livros, que só conta com 17 títulos publicados no Brasil. No momento, a editora relançou A forma da água e O cão de terracota, com capas mais do que conhecidos por aqui. Um senão: a tradução emprega “vossenhoria”, uma corruptela de “vossa senhoria”, provavelmente imitando o dialeto siciliano, como forma de tratamento pelos subordinados de Montalbano. Um simples “senhor” mostraria o distanciamento natural e contemporâneo.
Talvez a melancolia do último Montalbano a chegar em Pindorama nem acontecesse caso não houvesse surgido, em 2005, o subchefe de Polícia Rocco Schiavone, que rejeita o tratamento de ‘comissário’, cargo extinto na época de lançamento de Pista negra, o primeiro dos romances de Antonio Manzini a apresentar o recém-transferido policial de Roma para Aosta, cidadezinha nos Alpes italianos. O frio e a neve acabam com o humor e os calçados de Schiavone. Sua equipe é composta por tipos bem pitorescos, protagonistas de situações mais hilariantes do que as descritas por Camilleri, cujos elogios a Manzini salpicam as capas de seus livros. Se Montalbano não carrega traumas ou problemas do passado a resolver, Schiavone é um poço deles. Viúvo, se envolve com qualquer mulher razoavelmente bonita de quem se aproxima, sem conseguir manter uma relação estável. A irreverência e a arrogância, suas marcas registradas, o tornam uma figura ridicularizada pelos próprios subordinados, principalmente ao fazer questão de rejeitar a província e tecer loas a Roma sob qualquer pretexto.
Enquanto Montalbano é um policial com peculiaridades estranhas ao modelo consagrado pelos europeus (retidão, apresentação de mandados, cuidado com evidências), Schiavone destoa por origem. Seus amigos de juventude, a quem sempre recorre, são pequenos marginais, alguns com ficha corrida na Justiça. Sua honestidade é bastante relativa. Sem qualquer pudor, se apossa de parte de dinheiro sujo de mafiosos, cooptando um de seus agentes para ações que envolvem pequenas recompensas ilegais – o arguto agente Italo Pierron, namorado da bela inspetora Catarina Rispoli, que aceita flertar com Schiavone. Na delegacia de Vigata, reina, em estado perene de pré-alucinação, Catarella, um gênio de computação, de inteligência prática limítrofe à normalidade. Já o alívio cômico para os crimes em Aosta está na dupla D’Intino e Deruta, sempre encarregados de atividades sem qualquer importância para não arruinar o trabalho dos outros policiais.
A morte de Andrea Camilleri deixou para Antonio Manzini o encargo de manter vivo na literatura o inspetor pouco cerebral, um tanto conivente com a violência e, sinal dos tempos atuais, bem mais complacente com a desonestidade. Que venham novas aventuras de Schiavone, o sucessor de Montalbano, que, por sua vez, trouxe um novo olhar para o policial humanizado, encarnado ao longo do século XX pelo comissário Maigret, de Georges Simenon. (Até agora, só foram publicados aqui os quatro primeiros livros da série de Schiavone. Sim, já li todos. E continuo com saudade de meu ex.)

Da leggere in rete
Il successore di Montalbano
Olga de Mello racconta il genio di Antonio Manzini, ideatore del personaggio Rocco Schiavone, un questore sempre pronto a svelare nuovi misteri

È sconcertante rivedere il grande amore, come diceva Chico Buarque nei testi della bellissima Anos Dourados, una bellissima canzone di Tom Jobim. Ho trovato il mio penultimo fidanzato letterario, Andrea Camilleri, che aveva appena pubblicato in Brasile Sequestros na noite (LP&M, R$ 54,90), un'altra inchiesta del commissario Salvo Montalbano e della sua goffa squadra alla stazione di polizia di Vigáta, una città immaginaria che l'autore creato ad immagine e somiglianza della natia Porto Empedocle in Sicilia. Appare un Montalbano più maturo – il romanzo è del 2015 –, un po' meno ironico e senza le solite liti telefoniche con l'eterna fidanzata Livia.
Nel passato sono anche le scene esilaranti di altre avventure di Montalbano. È un protagonista più filosofico che appare quando svela un caso strano e ben concepito dal criminale. Resta da chiedere a LP&M di sfruttare lo slancio e portare nuovi libri dalla serie di 34 libri, che ha solo 17 titoli pubblicati in Brasile. Al momento, l'editore ha ripubblicato La forma dell'acqua e Il cane di terracotta, con copertine più che conosciute da queste parti. Un inconveniente: la traduzione usa “vossenhoria”, una corruzione di “vosseñoria”, probabilmente imitando il dialetto siciliano, come forma di indirizzo per i subordinati di Montalbano. Un semplice “signore” mostrerebbe la distanza naturale e contemporanea.
Mentre Montalbano è un poliziotto con peculiarità estranee al modello consacrato dagli europei (rettitudine, presentazione di mandati, cura delle prove), Schiavone si differenzia per origine. I suoi amici giovanili, a cui ricorre sempre, sono piccoli emarginati, alcuni con una lunga storia a corte. La tua onestà è abbastanza relativa. Senza vergogna si impossessa di alcuni dei soldi sporchi dei mafiosi, cooptando per azioni che comportano piccole ricompense illegali un suo agente: l'astuto agente Italo Pierron, fidanzato della bella ispettore Catarina Rispoli, che accetta di flirtare con Schiavone . Nella questura di Vigata regna, in un perenne stato di pre-allucinazione, Catarella, un genio informatico, con un'intelligenza pratica al limite della normalità. Il rilievo comico per i delitti di Aosta è nel duo D'Intino e Deruta, sempre incaricati di attività irrilevanti per non rovinare il lavoro degli altri poliziotti.
La morte di Andrea Camilleri lasciò ad Antonio Manzini il compito di mantenere vivo nella letteratura il piccolo ispettore cerebrale, un po' connivente con la violenza e, segno del presente, molto più compiaciuto della disonestà. Nuove avventure possono venire dallo Schiavone, successore di Montalbano, che, a sua volta, ha dato uno sguardo nuovo al poliziotto umanizzato, incarnato per tutto il XX secolo dal commissario di Georges Simenon Maigret. (Finora qui sono stati pubblicati solo i primi quattro libri della collana Schiavone. Sì, li ho letti tutti. E mi manca ancora il mio ex.)
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

Diari de Girona, 20.9.2022
Livia Burlando

Qui és Livia Burlando? Doncs, un personatge de ficció en les novel·les del comissari Montalbano, de l’escriptor sicilià Andrea Camilleri. És la xicota gairebé invisible d’un policia egoista, sorrut i malcarat. Ell resideix a Vigata, a Sicília, i ella a Boccadasse, un barri de Gènova. Montalbano creu que viuen en dos mons diferents i un habitant del nord no entendrà mai la forma de ser i pensar dels del sud. […]
Carlos Arbó

Chi è Livia Burlando? Ebbene, un personaggio di fantasia nei romanzi del Commissario Montalbano, dello scrittore siciliano Andrea Camilleri. È la fidanzata quasi invisibile di un poliziotto egoista, scontroso e maleducato. Lui risiede a Vigata, in Sicilia, e lei a Boccadasse, un quartiere di Genova. Montalbano crede che vivano in due mondi diversi e un nordico non capirà mai il modo di essere e di pensare di quelli del sud. […]
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

La Repubblica, 21.9.2022
Il commissario Montalbano Rai 1 - 21.25

Montalbano deve indagare sull'omicidio della bella e ricca Michela Licalzi (Alessia Merz), trovata morta per soffocamento, nella villa che stava ristrutturando. Il sospettato del delitto viene ucciso dai poliziotti a cui il questore aveva assegnato le indagini, dopo averle sottratte a Montalbano. Quando la mafia cerca di mettersi di mezzo, il commissario indaga per conto suo.
 
 

askanews, 21.9.2022
Zingaretti (Pd): vinco grazie a Montalbano? Facciamolo credere
Pensano che io vinca le elezioni per quello...

Roma – “Ogni volta che mi candido dicono che bisogna sospendere la messa in onda del Commissario Montalbano, perchè pensano che io vinca le elezioni per quello. Facciamoglielo pensare, così continuo a vincere come ho sempre vinto”. Così il presidente della regione Lazio e candidato per il Pd alle prossime elezioni politiche, Nicola Zingaretti, ospite a Radio Capital, commentando le polemiche da parte di alcuni esponenti del centrodestra che hanno chiesto lo stop alla messa in onda degli episodi del Commissario Montalbano che vedono protagonista il fratello Luca Zingaretti, dopo lo slittamento della fiction dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (la figlia Rita è candidata per Forza Italia).
 
 

La Repubblica, 22.9.2022
Ascolti, il commissario Montalbano in replica batte anche Pelé
Mercoledì oltre 3 milioni di spettatori (col 19,9% di share) per l'episodio 'La voce del violino' restaurato, alla sesta replica sulla Rai

Che Il commissario Montalbano, creatura di Andrea Camilleri, sia un personaggio amatissimo si sa, il pubblico è affezionato e anche gli ascolti delle repliche continuano a sorprendere. Parlano i dati: mercoledì 21 settembre La voce del violino, mandato in onda dalla Rai per la prima volta nella primavera del 1999, ha vinto la serata. È stato il programma più visto con 3 milioni 213 mila spettatori (19.9% di share). Ha battuto Pelé, il film sul fuoriclasse brasiliano, trasmesso da Canale 5 e che ha conquistato un milione 812 mila spettatori (11.6% di share). Al terzo posto, forte di un pubblico fedelissimo, Chi l'ha visto? su Rai3, è stato seguito da un milione 586 mila fan (10.1% di share).
La voce del violino diretto da Alberto Sironi, storico regista della serie (scomparso tre anni fa), è il secondo dei quattro episodi, tratti dai romanzi di Camilleri, che a partire dal 1999 furono trasmessi su Rai 2, prima che la serie, grazie al successo di ascolti, dalla quarta stagione traslocasse su Rai 1. Per l’occasione la Palomar, che realizza Montalbano con RaiFiction, li ha restaurati nel formato 4K, l’altissima risoluzione che restituisce colori più realistici e massima nitidezza d’immagine. Sono giovanissimi Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta e il bello della serie, rivedendola, è di riscoprirla sempre nuova. La sensazione è ritrovarsi in luoghi conosciuti ma ogni volta si individuano dettagli, scorci, paesaggi.
L'ultima messa in onda de La voce del violino è stata del 2015 (l'8 giugno) e lo share era stato del 18,6 %. Questa è stata la sesta replica (il primo passaggio aveva fatto il 31%). Mercoledì ha sfiorato il 20% un dato che, in una stagione di ascolti frazionati, è notevole.
In merito alla composizione del pubblico di mercoledì è stata abbastanza tradizionale per Rai 1 e per Montalbano: lieve predominio di quello femminile, tendenzialmente adulto: 22,06% di donne (di cui il 28.6 % di adulti over 65 e il 24% laureati). Un pubblico prevalentemente collocato al centro-sud (Sicilia, Campania, Puglia). Un dato curioso è il picco massimo registrato in Liguria: 28%.
Silvia Fumarola
 
 

La Repubblica (ed. di Torino), 22.9.2022
La memoria è il patrimonio delle opere

La stagione autunnale si rivela un programma di progetti che esplorano i territori extraurbani, raccontando luoghi pieni di bellezza e cultura, da scoprire insieme alle opere di artisti invitati a esplorarli e restituirli con i loro sguardi e letture personali. Questo week-end inaugura la terza edizione di Creativamente Roero, che dal 2018 realizza residenze d'artista nei borghi e castelli del Roero. Al centro il tema della memoria. La direttrice artistica Patrizia Rossello è partita da una frase di Andrea Camilleri: «L'affidarsi alla memoria è la volontà dell'uomo di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta, subentrano i sensi, che alimentano la fantasia». […]
 
 

ItacaNotizie, 23.9.2022
Comusemo, la band marsalese pubblica “Tutto bene grazie”. VIDEO

I COMUSEMO, band marsalese, approda in tutte le piattaforme digitali con il nuovo brano inedito “Tutto bene grazie”.
Il brano parla della Sicilia, del territorio in cui viviamo dei giovani e delle difficoltà che ci sono per non farli andare via da questa magnifica terra, parla del legame che noi siciliani abbiamo con la nostra terra ed è anche la rappresentazione della band e di tutti i nostri giovani che cercano di essere per come li vediamo e da lì nasce appunto il nome della band “Comusemo”. Il rimando è anche a una poesia di Andrea Camilleri… “i pinseri su peggio da panza…”
Il sound fresco che richiama ad un’estate mai finita, si muove tra il reggaeton e la surf music.
I Comusemo sono Francesco Gagliano (voce), Cristiano Rosolia (chitarra), Alessandro Parrinello (tastiere) e Salvatore De Vita “Saltimbal” (batteria e percussioni).
 
 

LaNostraTv, 24.9.2022
Montalbano, Cesare Bocci e il retroscena inedito: “Con Luca Zingaretti ho…”
Luca Zingaretti: l’attore di Mimì Augello svela un retroscena sulle repliche di Montalbano

Rai1 ogni mercoledì sera sta riproponendo in prima serata le repliche de Il commissario Montalbano in versione restaurata in 4k risalenti al 1999. Nonostante questi episodi abbiano più di vent’anni, la riproposizione ha ottenuto degli ascolti altissimi battendo la concorrenza. E di questo straordinario e inaspettato successo ne ha parlato Cesare Bocci in una lunga intervista concessa a Gente in cui ha anche rivelato un retroscena inedito che ha a che fare con l’attore che impersona da sempre il protagonista dei romanzi di Andrea Cammilleri:
“Io e Luca ci siamo messaggiati dicendo: ‘Ci sono i nostri figli in tv’. Sono passati ventitré anni dal debutto di Montalbano e rivederci ha fatto effetto. Eravamo così giovani…Non so bene cosa abbia di speciale ma le puntate si rivedono sempre con piacere.”
Il commissario Montalbano, Cesare Bocci svela: “Il successo è dovuto alla sceneggiatura di Camilleri”
La replica della fiction con il commissario più famoso e amato della televisione nato dai romanzi di Andrea Camilleri è stata un record senza precedenti, a seguirla infatti sono stati in media 2milioni 793mila telespettatori con uno share del 17.96%. Il segreto per Cesare Bocci può essere così spiegato:
“Oltre al talento del regista Alberto Sironi ed alla sua scelta degli attori è dovuto alla solidità della sceneggiatura di Camilleri. Ma adesso lasciamolo stare, ha avuto una vita lunga e proficua, si sta godendo il suo meritato riposo.”
In questi ventitré anni non solo lo scrittore, ma anche il regista e molti attori del cast se ne sono andati, l’ultimo l’attore Roberto Nobile che impersonava il giornalista Nicolò Zito in Montalbano.
[...]
Liliana Morreale
 
 

La Sicilia (ed. di Ragusa), 27.9.2022
Il vittoriese Andrea Traina parla di progetti alternativi, indica programmi ad hoc e lancia una decisa proposta: Ridateci la Film commission iblea
«Vent'anni di Montalbano bastano»

Reduce dal successo ottenuto con il "Donnafugata Film Festival" presso la Fondazione Bufalino, Andrea Traina, regista e attore vittoriese lavora già alla prossima edizione. Dopo il calo di attenzione verso il territorio ibleo, fors'anche dovuto alla fine della fortunata fiction di Montalbano, è necessario inventarsi nuove idee artistiche e culturali. Per il bene di questa terra e per favorire l’economia che si regge anche sulla promozione turistica. Traina oltre alle idee chiare ha anche diversi progetti in cantiere. A cominciare dal Donnafugata Film Festival, già patrimonio ibleo.
[...]
L’attenzione verso il territorio dopo la chiusura di Montalbano sta scemando.
«Vent'anni di Montalbano hanno fatto tanto per la nostra provincia, ma non dobbiamo né possiamo sempre contare su questa forma di colonialismo cinematografico. Si può fare molto in termini di promozione anche innescando un processo virtuoso che favorisca le produzioni che siano espressione “diretta” del territorio».
[...]
Giuseppe La Lota
 
 

Postimees, 27.9.2022
Kultuur
Vahemere kriminaalsed lained
Kas olete tüdinenud mornide põhjamaade pimedusest, masendusest ja spliinist? Tahate nautida päikest, sooja merd, rikkalikke eineid, veini ja maalilisi vaateid? Saab. Selleks pole vaja odavlennuga Itaaliasse põrutada, raamaturiiulist saab soodsamalt ja kiiremalt. Saate kõike, millest põhjamaades puudu jääb. Pluss kuhjaga masendust, spliini ja vägivalda. Selle nimi on vahemereline noir.

Eesti krimisõpradel on võimalik taas tutvuda rahvusvaheliselt kõige tuntuma Itaalias tegutseva detektiivi Salvo Montalbano ning saapamaa krimikirjanduse klassiku Andrea Camilleri põnevikega. Iseenesest pole selles, et eesti keeles ilmub korraga kaks pehmekaanelist krimkat, midagi märkimisväärset. Sedapuhku aga pisut ikka on.
Esmalt muidugi see, et Itaalia krimkasid tõlgitakse eesti keelde häbematult vähe, nii et võitlusvälja laienemine on igati värskendav. Teiseks äratati surnust üles aastate eest soiku jäänud sari. Ning kolmandaks, Camilleri on üks kolmest vaalast, millel seisab üha menukamaks muutuv krimikirjanduse alamžanr vahemereline noir.
Mis asi on nordic noir ja millega seda süüakse, teab ilmselt iga krimkasõber. Vahemereline noir on selle lõunamaine vend ja geograafiline vastand ning Eestis terminina vähetuntud. Samas täiesti tundmatu nähtus see siiski pole, sest selle ühe esindaja itaallase Antonio Manzini raamatutest aseprefekt Rocco Schiavone juhtumitest on eesti keelde jõudnud seni neli osa ehk suisa kolmandik sarjast. Nii et kes neid lugenud, on ka kõnealuse alamžanriga tuttav, isegi kui seda tõsiasja endale teadvustanud ei ole.
Kuidas erineb vahemereline noir põhjamaisest? Kui laias laastus võtta, siis põhimõtteliselt mitte eriti. Kõigepealt kargab pähe tõsiasi, et meri on teistsugune, ning deduktiivset meetodit kasutades järeldub sellest, et kliima on soojem, päikest rohkem ning lund, sompu ja sadu vähem. Tõsi küll, Põhja-Itaalia suusakuurordis pidevalt lumes ja lörtsis sumpavat Rocco Schiavonet tabaks viimast väidet kuuldes ilmselt järjekordne raevuhoog.
Aga tema on erand. Nii et kui esimene noir viib lugeja skandinaavialiku heaoluühiskonna malbe ja turvalisena näiva pealiskihi all pulbitsevatesse räpastesse hoovustesse, siis teine teeb sedasama, ainult et pealiskiht on lõunamaine klantspostkaart.
[…]
Toomas Toomsalu

Ondate criminali mediterranee
Sei stanco dell'oscurità, della depressione e dell'oscurità del nord? Vuoi goderti il sole, il mare caldo, i pasti ricchi, il vino e le viste pittoresche? Puoi. Non è necessario prendere un volo economico per l'Italia per questo, puoi acquistare uno scaffale più economico e veloce. Ottieni tutto ciò che manca nei paesi nordici. Più carichi di depressione, spleen e violenza. Si chiama Noir Mediterraneo.

Gli amanti del crimine estoni possono fare nuovamente conoscenza con i thriller di Salvo Montalbano, il detective più noto a livello internazionale che lavora in Italia, e Andrea Camilleri, un classico della narrativa poliziesca del paese degli stivali. Di per sé, non c'è nulla di significativo nel fatto che due tascabili compaiano contemporaneamente in estone. In questa occasione, però, c'è ancora poco.
In primo luogo, ovviamente, il fatto che i polizieschi italiani vengono tradotti spudoratamente in estone, quindi l'espansione del campo di combattimento è completamente rinfrescante. In secondo luogo, una serie che era rimasta inattiva per anni è stata resuscitata. E terzo, Camilleri è uno dei tre giganti che si trovano nel sottogenere sempre più popolare della narrativa poliziesca, il noir mediterraneo.
Ogni amante del crimine probabilmente sa cos'è il noir nordico e con cosa mangiarlo. Il noir mediterraneo è il suo fratello meridionale e l'opposto geografico, ed è poco conosciuto come termine in Estonia. Allo stesso tempo, non è un fenomeno del tutto sconosciuto, perché dai libri di uno dei suoi rappresentanti, l'italiano Antonio Manzini, sui casi del viceprefetto Rocco Schiavone, quattro parti, o circa un terzo della serie, sono state tradotto in estone. Quindi chiunque li abbia letti conosce anche il sottogenere in questione, anche se non ne è a conoscenza.
In che cosa differisce il noir mediterraneo dal noir nordico? In linea di massima, praticamente non molto. La prima cosa che viene in mente è il fatto che il mare è diverso, e con il metodo deduttivo ne consegue che il clima è più caldo, con più sole e meno neve, fanghiglia e pioggia. È vero, Rocco Schiavone, che è costantemente coperto di neve e fanghiglia in una stazione sciistica del nord Italia, probabilmente avrebbe avuto un altro attacco di rabbia quando avrebbe sentito l'ultima affermazione.
Ma lui è un'eccezione. Quindi, mentre il primo noir porta il lettore nelle squallide correnti sotterranee che ribollono sotto l'apparenza blanda e apparentemente sicura dello stato sociale scandinavo, il secondo fa lo stesso, solo che l'impiallacciatura è una cartolina del clan del sud.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

Comune di Senigallia, 28.9.2022
Biblioteca Comunale
SERATA CAMILLERI rinviata a venerdì 2 dicembre

Si comunica che la SERATA CAMILLERI, evento speciale di Ventimilarighesottoimari in giallo previsto per sabato 1 ottobre, è stata rinviata a venerdì 2 dicembre alle ore 21.15 presso il Teatro La Fenice.
 
 

La Repubblica, 28.9.2022
Il commissario Montalbano Rai 1 - 21.25

Uno dei casi più complessi, La forma dell'acqua, dove niente è come appare. L'ingegner Luparello, esponente politico di spicco, viene trovato morto nell'auto in una zona malfamata. Per il medico legale è morto d'infarto dopo un rapporto sessuale. La donna misteriosa sarebbe Ingrid, amica di Montalbano, che nutre molti dubbi sulla ricostruzione dei fatti.
 
 

Oggi, 29.9.2022
My cup of books
Sulle tracce del grande Andrea Camilleri, ecco il Fondo che lo rende più vicino

Un viaggio letterario, forse. Un omaggio, più probabilmente. Da viale Campania a via Filippo Corridoni, 21. Attraversando villa Borghese, sulle tracce del grande Andrea Camilleri. Lì, si trova il Fondo a lui dedicato. Perché Camilleri avrà scritto della sua Sicilia, avrà inventato Montalbano ma viveva a Roma, la capitale.
Il percorso per raggiungere il Fondo passa da piccoli momenti di borghese romanicità, di quelli che piacerebbero – credo- a Paolo Sorrentino. Quelli che avrebbero fatto ridere o forse sogghignare anche lo scrittore. Una signora troppo truccata e piena di sé che si fa lasciare davanti al Museo di Arte Moderna, lì dove villa Borghese, finisce dall’autista filippino; la pasticceria Vanni, celebre a Roma con una miriade di ragazzini in divisa scolastica seduti ai tavoli. Si respira alta borghesia. Anche Camilleri che lavorava in Rai si è seduto a quei tavoli, sicuro che ne ha tratto ispirazione.
E poi, via verso il Fondo. Intorno c’è un negozio di vinili, si chiama l’Allegretto e poi c’è una splendida libreria il Segnalibro. Lì dentro, in ordinate file, ci sono volumi su volumi di mezza età, ovvero i vecchi Einaudi con la celebre copertina azzurra pallida. Ci penso, ne sento il desiderio di chiedere se Camilleri abbai mai sfogliato un libro lì, dove le scale in legno per raggiungere gli scaffali più in alto sono arricchite di lucine colorate. Alla fine decido di no, Camilleri ce lo vedo benissimo a sfogliare quei libri e se mi dicessero di no, che non l’hanno mai visto, ne rimarrei delusa.
E alla fine ci sono. Davanti a me c’è il Fondo Camilleri. Anche se non si sapesse il civico, se non lo sapessi, lo si individuerebbe subito: proprio all’ingresso c’è una vecchia concessione del telefono, quella che ha ispirato uno dei primi libri dell’autore. E accanto una targhetta: «Decreto di concessione di linea telefonica rilasciato nel 1896 dal Ministero per le Poste e i Telegrafi ad Alfonso Marullo per collegare la propria abitazione con quella di Giuseppe Fragapane, nonno materno di Andrea Camilleri».
Il Fondo, dunque. Anche se non si è, non si fosse, un fan dello scrittore ci si commuoverebbe ad entrare. Il fondo è tutto scaffali e mobili in legno (ma frassino siciliano e per terra graniglia sempre siciliana) ed è pieno di etichette, scritte da Camilleri in persona. La grafia sembra quella ordinata e precisa di un insegnante e forse alle origini il dna di Camilleri era un po’ quello, poi lui si è trasformato nel grande vecchio, quello dalla voce roca e profonda. Quello che avrebbe potuto dire «È mezzogiorno» e comunque sarebbe stato come se avesse declamato una poesia.
Camilleri che era diventato cieco aveva odorato quel legno e aveva detto sì alla graniglia sul pavimento, ora la sua eredità si trova qui. Ci sono la sua corrispondenza privata che noi tutti speriamo un giorno diventi pubblica, e quella pubblica. Della sua corrispondenza, qualcosa ha letto Luca Zingaretti, Montalbano sono, a Più libri, più liberi. Erano quelle spedite ai genitori. Al muro ci sono anche le locandine delle sue regie teatrali. Manca Montalbano, perché qui c’è soprattutto Camilleri prima di diventare Camilleri. O meglio c’è quel Camilleri che gli ha permesso di diventare un maestro riconosciuto a livello internazionale e tradotto ovunque.
Un suggerimento per chi voglia fare una tesi, oltre ai suoi libri pubblicati Sellerio: ci sono, ben sistemati sugli scaffali odorosi di legno siciliano, anche i libri che leggeva da giovane. Un inganno d’ amore di Comisso, Tempo d’amore, La città di Faulkner, Le novelle di Beltramelli per fare alcuni nomi. Alcuni non li conoscevo, Tempo d’amore ad esempio su una storia d’amore amara nell’Inghilterra degli anni 40, non l’avevo mai sentito nominare. E neppure immaginavo che lui potesse avere tanti libri con «amore» nel titolo. E stare lì è un po’ come conoscerlo.
Lavinia Capritti
 
 

El Correo, 29.9.2022
Montalbano se despide para siempre
'Riccardino', la novela que cierra la serie y que Camilleri acabó en 2005, llegará a las librerías la semana próxima

En 2005, a punto de cumplir 80 años, el escritor italiano Andrea Camilleri acabó la novela con la que ponía fin a su exitosa serie del comisario Montalbano. Pero su idea nunca fue publicarla de inmediato, sino entregarla a su editora para que la enviara a la imprenta tras su muerte. Estamos ante un nuevo reto para el Comisario Salvo Montalbano, el último de su dilatada carrera. En el pueblo de Vigàta, un hombre es asesinado a quemarropa por un misterioso motociclista ante la mirada de sus tres mejores amigos, y el comisario, aunque ya cansado de crímenes y asesinatos, se le encomienda la tarea de resolver el caso en el menor tiempo posible. Pero el destino no le depara soluciones fáciles: esta vez Montalbano se encuentra ante algo mucho más complejo de lo que parece a primera vista. Lo que inicialmente parecía ser un asesinato por honor, un enfrentamiento contra un hombre infiel y traidor por parte de uno de los maridos de sus muchos amantes, en realidad resulta ser una madeja mucho más difícil de desentrañar. Las investigaciones sobre la muerte de aquel Riccardo Lopreste, Riccardino para los amigos, lleva a Montalbano por la senda de otros delitos, otras asociaciones criminales que campan a sus anchas por las noches de Vigàta y perturban la tranquilidad de sus habitantes. Entre informantes insólitos, como una mujer cañón y un hombre lombriz, y acontecimientos imprevistos, el último caso del comisario Salvo Montalbano se convierte en una maraña de amenazas, juegos de poder e intereses personales de grandes industriales, peces gordos políticos y altas esferas eclesiásticas. Y por si todo esto fuera poco, también se interpone el Autor, la voz del hombre que durante años se ha inspirado en la vida del comisario para publicar libros sobre él, y que ahora quiere poner voz a la de Montalbano. decisiones y su forma de realizar las investigaciones. Si hasta ahora hemos conocido a Montalbano sólo como un protagonista literario, en este libro se encuentra convirtiéndose en un Personaje en continuo diálogo con su Autor, en un juego meta-literario que dictará los desarrollos de la trama y la investigación y que contribuye a crea un texto destinado a terminar de una manera que nunca imaginaste. Riccardino se presenta al mundo de los lectores de Camilleri como el último episodio de una larga serie de novelas policiacas centradas en la figura del inspector Salvo Montalbano, pero cabe destacar que no es cronológicamente el último libro publicado por su autor. Esbozado por primera vez en 2005 y retomado en 2016 para realizar algunos cambios lingüísticos, Riccardino ha adquirido el valor de un testamento literario del genio de Andrea Camilleri a lo largo del tiempo, un texto preparado de antemano pero inmediatamente identificado como la conclusión digna de una aventura que duró casi treinta años. En un lenguaje que en los años transcurridos entre el primer borrador y la segunda revisión ha cambiado de forma, Camilleri nos ofrece, un año después de su muerte, un último ensayo sobre su prosista y su capacidad lingüística, presentando a sus lectores un texto que, publicado por Sellerio en las dos versiones lingüísticas, da testimonio de la reflexión continua e ininterrumpida de Camilleri en la construcción de su propio idioma inventado, el vigatese, que ahora tiene vida propia y ha adquirido el aura autónoma de un dialecto real. En cuanto a la trama, Andrea Camilleri demuestra aquí su genialidad al mezclar lo real y lo ficticio, Autor y Personaje, creando momentos de diálogo entre lo Real y lo Ficticio, en un intercambio meta-literario que parece querer testimoniar la voluntad de el escritor siciliano para despedirse de una vez por todas de su mejor compañero de aventuras, de una manera digna de su genio.
César Coca

Montalbano dice addio per sempre
'Riccardino', il romanzo che chiude la serie e che Camilleri ha terminato nel 2005, arriverà in libreria la prossima settimana

Nel 2005, in procinto di compiere 80 anni, lo scrittore italiano Andrea Camilleri ha terminato il romanzo con il quale ha concluso la sua fortunata serie sul Commissario Montalbano. Ma la sua idea non era mai quella di pubblicarlo subito, ma di donarlo al suo editore in modo che potesse essere inviato alla tipografia dopo la sua morte. Siamo di fronte a una nuova sfida per il Commissario Salvo Montalbano, l'ultima della sua lunga carriera. Nel comune di Vigàta un uomo viene assassinato a distanza ravvicinata da un misterioso motociclista davanti agli occhi dei suoi tre migliori amici e al commissario, seppur già stanco di delitti e omicidi, viene affidato il compito di risolvere il caso nel più breve tempo possibile. tempo possibile. Ma il destino non offre soluzioni facili: Montalbano questa volta si trova di fronte a qualcosa di molto più complesso di quanto sembri a prima vista. Quello che inizialmente sembrava essere un delitto d'onore, un confronto contro un uomo infedele e traditore da parte di uno dei mariti dei suoi tanti amanti, in realtà si rivela una matassa molto più difficile da dipanare. Le indagini sulla morte di quel Riccardo Lopreste, Riccardino per gli amici, portano Montalbano sulla strada di altri delitti, altre associazioni criminali che vagano libere di notte a Vigàta e turbano la tranquillità dei suoi abitanti. Tra informatori insoliti, come una donna cannone e un uomo verme, e imprevisti, l'ultimo caso del commissario Salvo Montalbano diventa un groviglio di minacce, giochi di potere e interessi personali di grandi industriali, pezzi grossi della politica e alte sfere ecclesiastiche. E come se tutto ciò non bastasse, interviene anche l'Autore, voce dell'uomo che da anni si ispira alla vita del curatore per pubblicare libri su di lui, e che ora vuole dare voce a quella di Montalbano. decisioni e il loro modo di condurre le indagini. Se fino ad ora Montalbano abbiamo conosciuto solo come protagonista letterario, in questo libro si ritrova a diventare un Personaggio in continuo dialogo con il suo Autore, in un gioco metaletterario che detterà lo sviluppo della trama e dell'indagine e che contribuisce a crea un testo destinato a finire in un modo che non avresti mai immaginato. Riccardino si presenta al mondo dei lettori di Camilleri come l'ultimo episodio di una lunga serie di gialli incentrati sulla figura del commissario Salvo Montalbano, ma va precisato che cronologicamente non è l'ultimo libro pubblicato dal suo autore. Delineato per la prima volta nel 2005 e ripreso nel 2016 per apportare alcune modifiche linguistiche, Riccardino ha assunto nel tempo il valore di una testimonianza letteraria del genio di Andrea Camilleri, un testo preparato in anticipo ma subito individuato come conclusione degna di un'avventura che durò quasi trent'anni. In un linguaggio che ha cambiato forma negli anni tra la prima stesura e la seconda revisione, Camilleri ci offre, a un anno dalla sua morte, un saggio finale sul suo prosatore e sulle sue capacità linguistiche, presentando ai suoi lettori un testo che, pubblicato di Sellerio in entrambe le versioni linguistiche, testimonia la riflessione continua e ininterrotta di Camilleri sulla costruzione della propria lingua inventata, il vigatese, che ora ha vita propria e ha acquisito l'aura autonoma di un vero dialetto. Quanto alla trama, Andrea Camilleri dimostra qui la sua genialità mescolando il reale e l'immaginario, Autore e Personaggio, creando momenti di dialogo tra il Reale e l'immaginario, in uno scambio meta-letterario che sembra voler testimoniare la volontà dello scrittore siciliano per salutare una volta per tutte il suo miglior compagno di avventure, in un modo degno del suo genio.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

La Sicilia (ed. di Ragusa), 29.9.2022
Cartellone. Dieci gli imperdibili appuntamenti in programma
In scena anche Pattavina, Vukotic, Siravo, Belvedere e Ruffini
Iacchetti, Ghini e Solfrizzi sul palco

Modica. Dieci imperdibili appuntamenti di prosa e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Garibaldi. Un programma intenso che come sempre promette di appassionare e coinvolgere il pubblico con spettacoli di altissimo livello che trasmetteranno una molteplicità di emozioni.
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Sabato 18 e domenica 19 febbraio avremo "La concessione del telefono", di Andrea Camilleri. Con la regia di Giuseppe Dipasquale, protagonista Alessio Vassallo e con Mimmo Mignemi, Carlotta Proietti, Paolo La Bruna, Cocò Gulotta, Ginevra Pisani, Cesare Biondolillo, Alfonso Postiglione, Alessandro Romano. Franz Cantalupo e Alessandro Pennacchio.
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Michele Farinaccio
 
 

Dituttounpop, 29.9.2022
Ascolti tv Mercoledì 28 settembre 2022: Montalbano restaurato distanzia Emigratis
Ascolti tv mercoledì 28 settembre 2022 la prima serata: Montalbano su Rai 1 in replica, Emigratis su Canale 5, Chi l’ha visto? su Rai 3

Gli Ascolti tv di mercoledì 28 settembre 2022 in prima serata vedono Emigratis con Pio e Amedeo promossi su Canale 5 conquistare 2.5 milioni e 16.9% (tra le 21:42 e 00:26) e Il Commissario Montalbano su Rai 1 con l’episodio La Forma dell’acqua raggiungere 3.130 milioni e il 18.3%.
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Rai 1
La Forma dell’Acqua – Il commissario Montalbano 3.130 milioni e 18.3%
15-64 Commerciale 13.18% 1.311 mln
15-34 Giovani 11.3% 219 mila
+55 Adulti 23.69% 2.413 mln
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Riccardo Cristilli
 
 

Il Venerdì, 30.9.2022
Scopertine
Camilleri al debutto

La bellezza richiede perìzia. E in queste pagine ce n'è molta. Quella donata, con nonchalance, dalle eleganti edizioni Henry Beyle. E quella di Andrea Camilleri, il suo stile, la sua grazia. In queste pagine ritroviamo il Racconto di una messa in scena, come recita il sottotitolo, cioè la lettera che il grande siciliano scomparso tre anni fa scrisse ai suoi genitori in occasione della sua prima regia, Abbiamo fatto un viaggio di Raoul Maria De Angelis. Rappresentata al Teatro Pirandello di Roma il 25 giugno 1953: la copia dell'affiche è riprodotta anzi, incollata (a mano) sulla copertina, La lettera è spassosa, tenera, rivelatoria del sempiterno stato del teatro. Ed è uno spiraglio su un'epoca. Libro prezioso, proprio come Camilleri.
Marco Filoni
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 30.9.2022
Henry Beyle la nicchia dei libri rari che creano comunità

Abita uno spazio al 48 di via Solferino dallo scorso primo settembre dove resterà con una cospicua parte dei volumi pubblicati dal 2009 ad oggi ( poco più di 280) almeno fino al 31 dicembre. Un affaccio, come si dice dei comuni negozi; una porta che i lettori possono attraversare per spirito di scoperta o perché già avevano letto e sapevano, come si può dire nel caso delle librerie. Ma anche una finestra che, dall'altra parte, l'editore osserva nell'ombra, seduto, per godersi con discrezione lo spettacolo del mondo. « Il segreto è stare con le spalle al muro, ma non perché vi si è costretti. Raccolgo pareri, complimenti, suggerimenti, i lettori non sono amici tout court, rappresentano piuttosto la fondamentale comunità che muove intorno al libro e che si fa complice del progetto » .
Vincenzo Campo è Henry Beyle, marchio che si ispira al vero nome di Stendhal, Henri Marie Beyle ( la " Y" in Henry potrebbe essere un refuso, ma consapevole e orgoglioso, le ragioni in seguito).
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Un libro al mese dal 2009 (tranne agosto e dicembre), La casina di campagna di Andrea Camilleri dove la carta Tant Select ricorda la consistenza delle pareti in gesso della giovanile dimora di villeggiatura dell'autore di Montalbano.
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Simone Mosca
 
 

Rai Com, 30.9.2022
Il Commissario Montalbano "Gli inizi" - Edizione Restaurata (4 Bd)

 

In arrivo a #novembre nei migliori negozi e negli store digitali uno splendido cofanetto dedicato alle storie del Commissario siciliano che ha conquistato il mondo. Per la prima volta Il Commissario Montalbano Rai - Gli inizi. è disponibile in #BluRay Disk!
#staytune
#Montalbano
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 30.9.2022
Agricantus, Golden Jolly e Sant’Eugenio Via alle prime stagioni senza l’incubo Covid

I teatri privati della città, tra i più colpiti dalla crisi legata alla pandemia, tornano ad alzare i sipari.
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Umorismo e tante risate anche nella programmazione della stagione teatrale dell'Agricantus, il piccolo teatro con 150 posti, in via XX Settembre, diretto da Vito Meccio. […] Tra gli appuntamenti culturali, spazio anche al " teatro di Kamera". «La rassegna — spiega Vito Meccio — accoglierà testi inediti proposti da autori under 35 e altri che si ispirano liberamente ad autrici e autori come Alda Merini, Dario Fo, Franca Rame e Andrea Camilleri».
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Paola Pottino
 
 

La Sicilia (ed. di Catania), 30.9.2022
Castello Ursino. Da stasera la rassegna che punta sulla contaminazione dei generi
Due weekend tra musiche per il cinema e il teatro e classici europei

Dalle musiche per il cinema e il teatro - che con contributi di grandi compositori contempora-nei hanno scritto un nuovo capitolo nella letteratura musicale del Novecento - alle geografie sonore di lontani paesi orientali; dai canti della tradizione lettone, alle partiture dei classici europei. Tra ricerca e tradizione, anche quest’anno, alle soglie dell'autunno e del ritrovato piacere dell’ascolto della musica negli spazi al chiuso, il Castello Ursino risuona della magica atmosfera di "Classica & Dintorni".
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Domani, sabato 1 ottobre, è in programma una autentica chicca: "Quaderni. Diario del tempo che verrà”, un regalo del maestro Marco Betta - compositore, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo - per l'Italianvibes Ensemble. Si tratta delle trascrizioni per quartetto - vere e proprie miniature sonore - di brani composti per il cinema e il teatro che Betta ha voluto rielaborare per la formazione dell'Italianvibes composto da Giovanni Mareggini (flauto), Luca Ranieri (viola), Maria Cecilia Berioli (violoncello) e dalla stessa Ketty Teriaca al pianoforte. «Siamo lusingati - spiega Teriaca - di questo regalo pensato per la nostra formazione, brani che eseguiamo in Sicilia per la prima volta dopo una parziale anteprima in Umbria e in Friuli l'estate scorsa». Si tratta di musiche composte da Betta per tre film diretti dal regista Roberto Andò: "Viaggio segreto”, "Viva la libertà" e “Il manoscritto del Principe". Mentre la seconda parte del concerto è dedicata alla Figura dell'imprenditore palermitano Ferruccio Barbera con brani che scandiscono la sua vita, in-terrotta prematuramente a 53 anni. E poi due pezzi da pièces teatrali, una di Andrea Camilleri e l'altra di Ruggero Cappuccio nel solco della ricerca e della divulgazione di autori del passato meno conosciuti e di compositori contemporanei di grande valore.
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Last modified Sunday, November, 27, 2022