Sarà la chicca di Natale da far trovare sotto
l’albero ai bambini ma anche ai grandi appassionati di fumettistica. Fresco di
stampa il volume 176 pagine, edito da Panini Comics, è uscito lo scorso 26
ottobre e verrà presentato lunedì a Roma, nella sede del Fondo Andrea Camilleri
di via Filippo Corridoni 21. Autore Francesco Artibani, disegnatori Giorgio
Cavazzano, Giampaolo Soldati e Paolo Mottura. Il nuovo volume ha una doppia
finalità, quella di omaggiare lo scrittore Andrea Camilleri e di celebrare i
dieci anni dalla prima storia Disney del commissario più famoso d’Italia e del
mondo diventano un fenomeno cinematografico con ricadute nel settore turistico
per la parte sud-orientale della Sicilia. Sulla scia del pimpante Topolino,
Topalbano è un conclamato fenomeno fumettistico. Ispirato ai lavori di Andrea Camilleri ne
rivisita i contenuti in chiave fumettistica. Così il commissario Montalbano,
interpretato in televisione da Luca Zingaretti, in stile disneyano diventa il
commissario Salvo Topalbano. I racconti? Si ispirano alla terra di Sicilia con
indagini e racconti che entrano nella mente dei lettori e degli spettatori. Il volume fresco di stampa dal
titolo “I gialli di Topalbano”: tre le storie raccontate fra mistero, avventura
e divertimento. “Topolino e la promessa del gatto”, “Topolino
e lo zio d’America” e “Topolino e la giara di Cariddi” sono i tre titoli delle
avventure che raccontano “le vicende e le indagini del commissario Topalbano,
ispirato al personaggio letterario e televisivo del Commissario Montalbano, nato
dalla penna di Andrea Camilleri – si spiega nella presentazione del libro – per
festeggiare dieci anni dalla pubblicazione della prima storia a fumetti sul
settimanale Topolino, un corposo apparato redazionale ha prodotto interviste
agli autori della storia, commenti e testimonianze di Camilleri e disegni
inediti, tra cui le matite della storia ‘La promessa del gatto’ disegnate dal
maestro Cavazzano”.
Pinella Drago
La Repubblica (ed. di Roma),
3.12.2023
Il Fondo dedicato al grande scrittore presenta una nuova edizione che raccoglie
le sue storie a fumetti
Camilleri e i gialli del commissario Topalbano
Andrea Camilleri non smette di
stupire il suo affezionatissimo pubblico, mai di espandere il suo immaginario
narrativo a mondi distanti, talvolta impensabili. E divertenti, ludici,
interdisciplinari, artistici. È la volta di Topolino. L’uscita di “I gialli del
commissario Topalbano” per i tipi di Panini celebra i dieci anni dalla nascita
dell’incontro tra due personaggi che hanno forgiato l’immaginario collettivo,
rassicurando le loro comunità con una continuità produttiva che ha pochi
paragoni. Era il 2013 e Barbara Garufi, redattrice Disney (oggi acquisita da
Panini) e curatrice del libro, da appassionata lettrice di Camilleri,
realizzando quante e quali fossero le similitudini che associavano
l’investigatore di Vigata a Topolino – entrambi hanno un’eterna fidanzata, si
occupano di indagini, sono creature amabili ma imperfette, e forse per questo
così apprezzate – decise di indirizzare allo scrittore una lettera in stile
“topolinoso” (tutta gulp, gasp e ?!) che invitava all’incontro tra i due.
«Eravamo tutti fan sfegatati di Camilleri, e siamo stati a dir poco entusiasti
della sua risposta. È nata così la prima storia, quella a cui siamo più
affezionati perché ha definito il personaggio di Topalbano. È stata disegnata
dal più grande disegnatore Disney, Giorgio Cavazzano, e sceneggiata da Francesco
Artibani, come le due storie successive, disegnate rispettivamente da altri due
altri bravissimi disegnatori Disney, Giampaolo Soldati e Paolo Mottura. Abbiamo
un ricordo bellissimo del primo incontro con Camilleri, nel suo studio di via
Asiago». Il volume sarà presentato lunedì
4 alle 18.30 al Fondo Camilleri (Via Filippo Corridoni 21) in compagnia di
Francesco Artibani e Luca Raffaelli e, in collegamento, Giorgio Cavazzano e
Paolo Mottura. Oltre ai tre gialli ambientati in Sicilia, Topolino e la promessa
del gatto e Topolino e la giara di Cariddi, e negli Stati Uniti, Topolino e lo
zio d’America, usciti originariamente come classici Topolino, a impreziosire il
libro sono i molti dietro le quinte della lavorazione, raccontati dalla viva
voce degli autori che ripercorrono la scelta del soggetto, dei nomi, la
costruzione dei personaggi e delle ambientazioni, l’inserimento nella
sceneggiatura di elementi cari all’autore, come la presenza del cibo e le
ambientazioni siciliane, gli sketch di copertina, i disegni inediti di
particolare pregio, tra cui le matite del maestro Cavazzano”. Non mancano le
testimonianze di Camilleri, intervistato sulla collaborazione. Nella prefazione
Valentina Alferj, assistente di Camilleri per oltre vent’anni, ricorda con
affetto la genesi del progetto, l’allegria dello scrittore nel ricevere la
proposta e il suo orgoglio di fronte ai primi disegni, lo spasso per
l’onomastica. Tra i tanti cameo imperdibili, Camilleri stesso in veste di signor
Patò.
Laura Mancini
Il viaggio di Simonetta Agnello Hornby e del suo amico illustratore e fumettista
Massimo Fenati parte da Agrigento, la terra di origine della sua famiglia, terra
in cui la scrittrice siciliana emigrata in Inghilterra tiene ancora salde le
radici culturali e affettive. Come ogni anno, Simonetta è partita da Londra con
il figlio George per trascorrere un periodo di vacanza nella tenuta di famiglia
a Mosè, dove sua sorella Chiara si occupa della campagna. Aspettano un ospite e
caro amico: il fumettista e illustratore Massimo Fenati, genovese e anche lui
trapiantato in Inghilterra. Dopo il pranzo a Mosè il viaggio ha inizio da una
delle miniere di zolfo più importanti della Sicilia, appartenuta agli antenati
di Simonetta e distante pochissimi chilometri dalla tenuta. Tra le collinette di
zolfo, gialle come oro, Simonetta ricorda la prima volta in cui vi fece visita:
aveva circa 4 anni, esplorò i cunicoli dei minatori e rimase colpita dai loro
volti scavati e dai corpi debilitati dalla fatica. Il tour prosegue poi verso la
maestosa Valle dei Templi di Agrigento e i vicini Giardini di Kolymbethra, un
luogo magico, una ex piscina naturale di oltre 2.000 anni fa dove venivano
allevati pesci di acqua dolce per i banchetti. A condurre Simonetta e Massimo
nella visita c'è l'amico agronomo Giuseppe Lopilato, uno degli artefici negli
anni '80 della piantumazione di nuovi alberi in contrapposizione al cemento
selvaggio dell'abusivismo edilizio che affliggeva la Valle dei Templi. Le
emozioni sono il filo conduttore della prossima tappa: a Porto Empedocle, paese
di Andrea Camilleri, Simonetta e Massimo incontrano Arianna Mortelliti,
scrittrice e nipote del creatore del commissario Montalbano, scomparso nel 2019.
A casa Camilleri, dove lo scrittore nacque, Arianna racconta aneddoti legati al
nonno e presenta agli ospiti le filastrocche inedite che con tenerezza le
dedicava. La memoria contraddistingue anche l'ultima visita sulla strada verso
Palermo: Portella della Ginestra, teatro [...]
Un percorso che esplora l’arte,
la gastronomia, la musica e le storie umane che rendono la Sicilia unica. Il
3 dicembre su Rai3, in seconda serata, parte "Viaggio
in Sicilia": quattro puntate condotte dalla scrittrice Simonetta
Agnello Hornby e dal fumettista Massimo
Fenati. Simonetta, quello che ha
sempre raccontato nei suoi romanzi, ora lo mostra in tv.
«Pur vivendo lontana dalla Sicilia da tantissimi anni, me la porto dietro in
ogni occasione. Nella mia casa londinese tutto parla siculo: quadri, fotografie,
oggetti». Può anticiparci qualcosa del
programma?
«Nella prima puntata andremo a Mosè, la tenuta storica della mia famiglia, in
provincia di Agrigento. Lì, mia sorella Chiara ci mostrerà il paesaggio e ci
farà assaggiare i piatti della tradizione. In ogni episodio io e Massimo andremo
alla scoperta dei posti più suggestivi della mia terra, Palermo, Catania e
l’Etna, Siracusa e Pantalica, e poi lui esprimerà le emozioni di quello che ha
vissuto attraverso i fumetti». Un incontro speciale?
«Quello con Arianna Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri (creatore
del commissario Montalbano, ndr), il più grande scrittore italiano del
dopoguerra. È una bravissima ragazza che ama scrivere e lo fa con diligenza e
attenzione. Ci aprirà le porte del suo cuore e della memoria raccontandoci
aneddoti legati al nonno e leggerà, per la prima volta, le filastrocche che con
tanta tenerezza le dedicava». È riuscita a trasmettere il
suo amore per la Sicilia ai suoi figli?
«Loro sono nati a Londra, ma in casa ho sempre parlato il dialetto siciliano
perché d’estate, quando tornavamo dai miei genitori, i ragazzi andavano nei
campi e potevano capirsi con i contadini del posto».
Antonella Silvestri
Lunedi 4
dicembre alle ore 18,30 verrà presentato il volume:
I gialli del Commissario Topalbano
Le avventure ispirate ai romanzi di Andrea Camilleri
Saranno presenti
Francesco Artibani e Luca Raffaelli in
collegamento
Giorgio Cavazzano e Paolo Mottura Per
prenotazioni
(fino ad esaurimento posti)
segreteria@fondoandreacamilleri.it
Fondo Andrea Camilleri
Via Filippo Corridoni 21, Roma
“Il
giudice Surra e altre indagini in Sicilia”
è il nuovo libro edito da Sellerio che
raccoglie tre imperdibili racconti di Andrea
Camilleri. Non è Montalbano I racconti che sono stati
racchiusi all’interno de “Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia” sono
tre: Il giudice Surra, Il
medaglione e Troppi
equivoci. Si tratta di racconti che, non
essendo più in ristampa, non erano semplici da trovare in libreria e che, ancora
una volta, mostrano ai lettori il talento di Andrea Camilleri nel tessere storie
indimenticabili, che ci fanno entrare a pie’ pari in una Sicilia intrigante e
misteriosa, nelle vite di personaggi che ci catturano. Il protagonista delle indagini
stavolta non è Montalbano. I “risolutori” dei gialli presenti ne “Il giudice
Surra e altre indagini in Sicilia” sono personaggi “nuovi”, talvolta un po’
esterni al contesto – il giudice Surra, per esempio, è un piemontese trapiantato
in Sicilia -, ma che hanno diversi tratti in comune con il volto noto del
Commissario di Vigata.
[…]
Actualitté, 6.12.2023
Un inédit d'Andrea Camilleri retrouvé : son unique pièce de théâtre
Une œuvre de jeunesse, que l'auteur et metteur en scène décédé en 2019 avait
déclaré avoir « jetée par la
fenêtre » d'un train en 1947, et donc reniée, a été retrouvée par sa fille
Andreina parmi les papiers conservés dans la maison romaine de son père. Il s'agit
d'une pièce en un acte intitulée Giudizio
a mezzanotte (Jugement à minuit).
Le metteur en scène Giuseppe
Dipasquale, ami et élève d'Andrea
Camilleri à l’Académie nationale d’art moderne Silvio d’Amico, a
présenté à Palerme son livreIl
teatro certamente (Le théâtre certainement), publié en 2023
par Sellerio, l’éditeur de Andrea Camilleri, qui contient des anecdotes et des
dialogues avec l’écrivain. Au cours de sa longue carrière,
Camilleri a mis en scène de nombreuses œuvres, mais ne se considère pas comme un
dramaturge. « Toute ma vie »,
confie-t-il à Dipasquale, « a
été bouleversée par la
seule pièce originale que j’ai écrite », rapporte l'agence Ansa. Camilleri n’a que 22 ans lorsqu’il
envoie le texte à la commission du prix Faber de Florence, présidée par Silvio
d’Amico. La pièce remporte le premier prix, quel’auteur
recevra en personne, mais, au retour en Sicile, « dans
le train, j’ai relu la pièce primée et j’ai dit : Qu’est-ce que c’est que cette
connerie ? Et je l’ai jetée par la fenêtre ». On ne sait pas si Camilleri avait
volontairement conservé une copie. Le texte a été retrouvé
par la fille de l’écrivainalors que le livre de dialogues avait
déjà été publié par Giuseppe Dipasquale
[In
realtà l’annuncio del ritrovamento è stato dato nel 2021, NdCFC], qui assure qu’aussi cet inédit
sera publié [In
realtà Dipasquale e gli altri relatori hanno soltanto auspicato la pubblicazione, NdCFC].
Federica Malinverno
di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale
con Ruben Rigillo, Angelo Tosto, Filippo Brazzaventre, Cosimo Coltraro, Vincenzo Volo
regia Giuseppe Dipasquale
Reading a partire dal libro Il giudice Surra
e altre indagini in Sicilia di Andrea Camilleri
Letture di Neri Marcorè
Introduce Gaetano Savatteri
A cura di Sellerio Editore
In occasione dell'uscita di Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia,
il reading inedito di Neri Marcorè in omaggio ad Andrea Camilleri.
Foto e disegno di
Andrea Musso - Camilleri
Fans Club
El Mundo - la Lectura,
8.12.2023
55 libros recomendados para regalar esta Navidad Siempre hay algo que regalar (y
regalarse), pero si la abundancia de opciones abruma, hay una apuesta infalible:
la cultura. Desde 'La Lectura' ofrecemos una selección de propuestas para
celebrar esta época tan especial
Novelas
negras de las que es imposible despegarse, libros para conocer a fondo la
Historia, volúmenes bellamente ilustrados, ensayos llenos de curiosidades y un
gran surtido de libros de narrativa, poesía, arte... Aquí van algunas
sugerencias para escoger un gran regalo de papel estas Navidades.
NARRATIVA […] La criatura del deseo Andrea Camilleri
Traducción de David Paradela. Salamandra. 160 páginas. 18 € Ebook: 8,99 €
No sólo de Montalbano vivía el añorado escritor italiano. Apasionado de
la novela histórica, Andrea Camilleri narra en este relato, a través de cartas y
escritos biográficos inéditos, la tormentosa y apasionada historia de amor entre
Alma Mahler y el pintor Oskar Kokoschka.
[…]
È partita da Orvieto, lo scorso 6 dicembre, la tournée de L’Anatra all’arancia
che proseguirà in tutta Italia e ha appena concluso “La città capovolta” allo
Spazio diamante. È un periodo d’oro per l’attore Ruben Rigillo che si racconta a
L’Identità.
[…]
Progetti per il futuro?
Terminata “La città capovolta”, c’è l’avventura de “L’Anatra all’Arancia che,
dopo Roma, porteremo in tournée in tutta Italia fino al 7 aprile 2024. Poi il 2
maggio sarò a Catania con “Troppu trafficu ppi nenti” di Andrea Camilleri e
Giuseppe Dipasquale che firma anche la regia. Il testo l’abbiamo già proposto
diverse volte; è la traduzione in siciliano della famosa commedia “Molto rumore
per nulla” in lingua siciliana, una commedia davvero divertente.
[…]
Nicola Santini
Ragusa – Dal 12 al 17 dicembre prossimi le magiche terre del barocco ibleo
ospiteranno la *XXVII edizione del “CostaIblea Film Festival”*, la rassegna
cinematografica che ha fatto la storia del Sud Est siciliano. Fondato nel
lontano 1991 dal *regista Vito Zagarrio*, che ne cura la direzione artistica, il
festival si è affermato come un punto di riferimento per gli amanti del cinema e
per gli appassionati della settima arte.
L’edizione di quest’anno si apre a Ragusa, al cinema Lumière, con un toccante
omaggio alla celebre fiction televisiva *”Il commissario Montalbano www.tourmontalbano.it”
ma anche con la celebrazione del cinema del *regista e sceneggiatore Francesco
Bruni,* noto tra l’altro per essere lo sceneggiatore dell’amatissima serie
poliziesca. Previsto l’intervento degli *attori Peppino Mazzotta, Biagio Barone
e Angelo Russo*, che nella fiction interpreta il personaggio divertente e
irriverente dell’agente Catarella e del local manager Pasquale Spadola.
Un’occasione unica per i fan di immergersi nel mondo affascinante e misterioso
creato dallo scrittore Andrea Camilleri e contemporaneamente per accendere i
riflettori sui film recenti di Bruni con, tra i protagonisti, anche *Raffaella
Lebboroni*, “caratterista” e attrice di molti film, anche lei al festival.
[…]
Torna in tour #testadilegno,
lo spettacolo di Alberto
Munarin di Ersiliadanza. Pensato per i ragazzi, usa come linguaggio la
danza contemporanea e la break dance per parlare di pregiudizio, paura della
diversità e prevaricazione.
La prima tappa di #testadilegno è fissata per lunedì 11 dicembre alle ore 10 per
“RsD - Ragazzi si Danza” a Verona, al Teatro Camploy in via Cantarane. “RsD –
Ragazzi si Danza” è la rassegna ideata e curata da ErsiliaDanza, giunta nel 2023
al decimo anno, rivolta agli studenti delle scuole pubbliche e private di ogni
ordine e grado di Verona e provincia.
Con delicatezza, usando come linguaggio la danza contemporanea e la break dance,
#testadilegno reinterpreta Pinocchio partendo da una storia per ragazzi scritta
da Andrea Camilleri con Ugo Gregoretti, intitolata “Pinocchio (mal) visto dal
Gatto e la Volpe” e pubblicata nel 2016.
#testadilegno attualizza i personaggi inventati da Collodi, mostrandoci le
dinamiche distorte che si creano tra quel burattino, così legnoso diverso e
ingenuo, e i due compari "adolescenti", aggressivi perché impreparati a
relazionarsi con la sua diversità. Gli interpreti sono Alberto Munarin (il
Gatto), Daniele Monticelli (Pinocchio) e Gessica Perusi (la Volpe).
Dopo la prima tappa a Verona, per “RsD- Ragazzi si Danza”, #testadilegno sarà
venerdì 15 dicembre alle ore 10 alla Sala Polivalente di Caselle di
Sommacampagna, in via Scuole; sabato 16 dicembre alle ore 18 al Teatro Gassman
di Borgio Verezzi (Savona); e domenica 17 dicembre alle ore 17 alla Fabbrica del
Vapore - Ariella Vidach-AiEP Lab di Milano.
E’ una tournée praticamente senza
interruzione quella che l’attore e regista Antonello De Rosa compie sui
palcoscenici di tutta Italia da quasi trenta anni, Ormai lui e “Jennifer”, il
personaggio tratto da “Le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello,
drammaturgo campano scomparso ancora giovane, sono tutt’uno. “Tu non interpreti
Jennifer, sei Jennifer!” esclamò Andrea Camilleri, ormai molti anni fa, dopo
aver assistito alla performance teatrale, proprio ad Agrigento. […]
Marcello Strano
[…]
Cosa ti manca di più, ora che non hai più la possibilità di vedere le cose del
mondo?
«Per come sto accettando quello che mi sta succedendo, direi che non mi manca
niente. Mi sono abituato fin da quando ero bambino. Ho sempre visto e non visto.
Con gli occhi ero mono, non stereo. Ora si sono rotti. Mi mancano i volti di mia
moglie, i suoi occhi azzurri e il suo sorriso, mi manca il volto di Caterina e
la sua luce. Una volta Camilleri mi disse, lui che aveva il mio stesso problema,
il glaucoma, come Totò: “Ricordati sempre di non perdere la memoria dei colori.
I tuoi sogni, vedrai, saranno nitidi, vividi, come in tre dimensioni, le
immaginazioni saranno forti, la tua memoria ti restituirà tutto come proiettato
come su un grande schermo, con una nitidezza che tu non hai mai conosciuto”». […]
Walter Veltroni
Ragusa –
Il territorio ibleo “piange” il Commissario Montalbano: l’effetto trainante
della popolare fiction si è oramai arenato da tempo, dopo la prolungata assenza
di nuovi episodi e l’accoglienza “tiepidina” delle repliche da parte del grande
pubblico, che ormai le ha imparate quasi a memoria. E allora quale futuro per la
serie televisiva del personaggio creato dalla penna del compianto Andrea
Camilleri? Nessuna certezza in merito. Al momento, l’unico fatto assodato è che
neanche nel 2024 vedremo i 2 ipotetici episodi inediti, che, solitamente,
venivano messi in onda su Rai 1 in prima serata la settimana dopo la conclusione
del Festival di Sanremo.
Appena 6 mesi fa sembrava ormai certo che si potessero realizzare gli ultimi 2
film inediti de Il commissario Montalbano, con Luca Zingaretti ancora nei panni
del commissario, da lui impersonato dall’ormai lontano 1999, nonostante le
iniziali ritrosie dell’attore a causa dei lutti che negli anni hanno colpito il
cast dell’amatissima e popolare fiction della Rai, che nell’arco di più di un
ventennio, ha fatto registrare ascolti record, incollando allo schermo decine di
milioni di telespettatori, anche con le repliche.
D’altronde, senza Zingaretti, che ha da sempre interpretato per la tv il
personaggio, non sarebbe stata di certo la stessa consa, anzi. Era stato
l’attore ragusano Angelo Russo, che interpreta il buffo ed imbranato agente
Catarella, a riaccendere le speranza, anche se su tempistiche, set, inizio e
durata delle riprese vigeva il riserbo più assoluto. Maria Pia Ammirati,
direttrice di Rai Fiction, ci teneva particolarmente a portare a casa il
progetto. Dopo “Il metodo Catalanotti”, ultimo film inedito trasmesso su Rai 1,
era in programma il gran finale della serie, che, dopo 15 stagioni e 37 episodi,
resta una delle fiction italiane più viste e anche tra le più esportate
all’estero. 2, come accennato, i film inediti che dovevano essere realizzati per
chiudere definitivamente il cerchio: il primo tratto dal romanzo “Riccardino”,
uscito postumo nel 2020, mentre il secondo film dovrebbe trarre spunto dal
romanzo “Il cuoco dell’Alcyon”, edito nel 2019.
Ma a mettere quasi una “pietra tombale” sul progetto è stato di recente l’attore
Cesare Bocci, il Mimì Augello braccio destro e grande amico di Montalbano.
Bocci, in visita a Ragusa in occasione di un evento, rispondendo ad una domanda
sul futuro della serie, aveva laconicamente risposto: “Il commissario penso sia
ormai andato definitivamente in pensione. Per quanto mi riguarda, non penso che
ci siano altri segnali che facciano propendere per situazioni differenti. E’
stata una esperienza magica, straordinaria e che, però, ritengo già da tempo
conclusa”. Sarà vero? Chissà. In fondo, continuare a sperare non costa nulla, in
attesa di qualche segnale definitivo in tal senso, e, si spera, magari positivo,
non fosse altro per chiudere in maniera compiuta un discorso lasciato in qualche
modo in sospeso.
TheKirgo78,
10.12.2023
Michele Riondino - Parlando del giovane Montalbano . - Ragusa 10/12/2023
CINETEATRO LUMIERE
Michele Riondino a Ragusa per la presentazione del suo film "Palazzina Laf" non
ha potuto esimersi dal ricordare l'esperienza del giovane Montalbano
Monterotondo Marittimo – Torna il
teatro a Monterotondo Marittimo. Il Comune di Monterotondo Marittimo e
Fondazione Toscana Spettacolo onlus – in collaborazione con Officine Papage –
presentano un ricco programma di sei spettacoli, che accompagnerà il pubblico
dalla fine di dicembre ad aprile 2024. […] Giovedì 15 febbraioMassimo
Venturiello porterà in scena La
prima indagine di Montalbanodi Andrea Camilleri. Dopo lo
straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri, interpretati proprio
dall’attore Venturiello, per la prima volta il commissario più famoso della
narrativa contemporanea italiana arriva in teatro, grazie a un reading a lui
dedicato.
[…]
BIGLIETTI
Prevendita online su liveticket.it e
il giorno di spettacolo presso la biglietteria del teatro dalle ore 20.00.
Prenotazione biglietti tramite mail a prenotazioni@officinepapage.it,
tramite chiamata o messaggio al numero 334.2698007 il giorno che precede lo
spettacolo e il giorno di spettacolo nel seguente orario 16:00-18:00.
Per quelli che “al Maestro
Camilleri io non rinuncio”, segnaliamo l’uscita in libreria di un particolare
“inedito”, “Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia (pagg. 192, euro 14;
Sellerio). Inedito tra virgolette perché come spiega nella Nota introduttiva
Giancarlo De Cataldo – giudice e giallista – i tre racconti nascono da tre
commissioni distinte che hanno trovato la loro sede in due raccolte e in un
luogo unico e che oggi vengono accolti in questo volume unico. “Troppi equivoci (2005)” è uno di
quei racconti in cui Camilleri ti lascia sbigottito per la sua fantasia: c’è un
giovane impiegato Bruno Costa che travaglia alla Compagnia dei telefoni a
Palermo. Un giorno è chiamato per un guasto nell’abitazione della giovane single
Anna Zanchi, milanese trapiantata per vicissitudini vitali a Palermo che fa la
traduttrice dall’ungherese. I due giovani familiarizzano: Costa ha “Un’innata
curiosità” ed Anna trova che il giovane sia anche un bel picciotto. Ma mentre
sono al ristorante accade che ci sia una telefonata ad un tale Bruno Costa e da
lì le coincidenze diventano maligne e portano ad indagini per una morte orrenda.
Nel secondo racconto (“Il giudice Surra”) un magistrato torinese Efisio Surra
viene a rilevare – nel 1862 – per rilanciarlo l’ufficio giudiziario di Montelusa
che è ridotto materialmente e funzionalmente a brandelli. Anche qui delle
coincidenze dettate dalla diversa mentalità del magistrato e quella dei montelusiani
maffiusi o meno porta il magistrato – ignaro della relazione del
Procuratore Ulloa – a dover lottare contro il capoclan di turno. Anche qui
l’epilogo è clamoroso. Il terzo racconto “Il medaglione (2011; Mondadori)” narra
della vita in un paesino della Sicilia interna Belcolle dove il maresciallo
della Benemerita Antonio Brancato svolge il suo servizio che si sostanzia
soprattutto nel mediare i contrasti tra gli abitanti con spirito salomonico. La
perdita della moglie da parte di un montanaro misantropo porta Brancato a
risalire su una malga periferica ed ad inventarsi uno sfunnapedi benefico
per risollevare il pastore Ciccino dal suo dolore inconsolabile causato anche da
una foto inedita presente in un medaglione.
Camilleri si conferma – in lingua o in dialetto – un autore che ben conosce, non
solo la sua beddra terra pazza, ma soprattutto l’animo degli uomini.
Che sia novella, cunto o cronachetta storica disegna sempre impalcature ed
atmosfere che fanno reggere la verosimiglianza narrativa con le attenzioni che
si rivolgono alle storie di ogni giorno.
Vincenzo Aiello
Una stagione ridotta, a causa dell’alluvione, per nove spettacoli tra il 31
dicembre e il prossimo 19 aprile. È stata presentata stamani la nuova stagione
della sala Banti di Montemurlo, messa in piedi dal Comune di Montemurlo in
collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
[…] Venerdì 19 aprile, ore 21,15 “La prima indagine di Montalbano”diAndrea
Camilleri, conMassimo
Venturiello. L’idea di portare per la prima volta in
teatro il commissario più famoso della narrativa contemporanea italiana è nata
in seguito allo straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri,
recentemente pubblicati dalla Storytel, che Venturiello stesso ha avuto il
privilegio di interpretare.La lingua di Camilleri, carica di musicalità, arriva
nella sua interezza a chiunque, la parola diventa immagine ammaliante e la trama
inchioda e non consente distrazione alcuna. Un reading per la prima indagine del
famoso commissario nella quale nascono tutti i personaggi dei successivi
numerosi romanzi che hanno conquistato l’interesse di milioni di lettori.
[…]
Rai Fiction ha svelato le fiction che vedremo nel 2024 e le linee guide di tutti
i progetti che andranno sul set prossimamente. A parlare è Maria Pia Ammirati,
direttrice della serialità della tv pubblica, al mensile Tivù.
[…]
MONTALBANO? FORSE TORNA IL GIOVANE La
volontà della Rai di far tornare Montalbano con gli ultimi romanzi di Andrea
Camilleri non ancora trasposti per il piccolo schermo c’è sempre ma permangono
le perplessità di Luca Zingaretti. Potrebbe però tornare Il
Giovane Montalbano.
“Al momento è più verosimile immaginare il ritorno del giovane Montalbano, un
titolo ancora amatissimo a distanza di anni, come dimostrato dagli ascolti
registrati dalle repliche quest’estate”, così Ammirati.
La XXVII edizione del “CostaIblea
Film Festival” ha preso il via al cinema Lumiere di Ragusa, inaugurando l’evento
con un omaggio alla fortunata serie TV “Il Commissario Montalbano”. Attori come
Angelo Russo, noto per il ruolo di “Catarella”, Biagio Pelligra e Peppino
Mazzotta, che ha interpretato il personaggio di Giuseppe Fazio nella serie,
erano presenti. Mazzotta, in particolare, ha espresso emozioni e ricordi legati
ai luoghi delle riprese, dichiarando l’affetto per quei meravigliosi scenari che
hanno ispirato anche altri grandi del cinema. […]
I.S.
Ragusa – Visita a sorpresa per il Questore Trombadore dei "poliziotti" della
fiction "Il Commissario Montalbano".
A voler conoscere personalmente il Questore è stato l'attore cosentino Giuseppe
Mazzotta, che nella fiction interpreta il ruolo dell'Ispettore Carmine [Giuseppe,
NdCFC] Fazio, arrivato a Ragusa per impegni personali. Assieme
"all'Ispettore" l'attore locale Angelo Russo, noto al pubblico per il ruolo
dell'Agente "Catarella" nella serie televisiva.
Il Questore ha accolto i due attori, con cui si è intrattenuto a conversare
piacevolmente per alcuni minuti, che hanno sottolineato la loro costante
vicinanza alla Polizia di Stato.
Al termine dell'incontro, il Questore ha donato ai due attori il calendario
della Polizia di Stato le cui immagini, che accompagneranno i mesi del nuovo
anno, ritraggono le donne e gli uomini delle varie Specialità.
Fuori dal
15 dicembre, in tutti i negozi digitali, “Camilleri”, autentico capolavoro
interpretato da quell’artista vero, poliedrico, di cultura, impegno e di
multiforme espressività (teatro, musical e televisione, per ogni età) che è
Pietro Pignatelli.
Nata, come idea e per il testo, dal genio e dal mestiere – ma anche dalla
sensibilità – di Alberto “Caramella” Foà, con la musica del Maestro Massimo
Germini e l’arrangiamento di Bruno Troisi per l’etichetta indipendente Engine
Records, così come “Ezio”, brano dedicato al grande Ezio Bosso già pubblicato da
Pignatelli, “Camilleri” immagina e fa vivere il dualismo tra l’autore – appunto
– di tanti meravigliosi racconti e romanzi e il suo personaggio più popolare, il
Commissario Montalbano.
Amore e odio per gli stessi motivi: non per il successo ma perché il successo
maggiore è arrivato (con la televisione, approvata e aiutata dallo stesso
Camilleri), non per invidia ma per l’invidia (e al tempo stesso il gusto) di
potergli far mangiare qualsiasi leccornia, anche quelle vietate dai medici allo
scrittore a causa della malattia, perché tanto quando inizia a scrivere di
Montalbano sa che alla fine la fine sarà la soluzione da parte di Montalbano e
perché a lui ha risparmiato il vizio del fumo e gli ha perfino inventato un
posto, Vigata (anzi due, c’è anche Montelusa) dove godere delle emozioni, della
bellezza, di solitudini e compagnie, perfino ricette, di quella terra
meravigliosa e così meravigliosamente descritta, narrata e appunto vissuta dal
vero protagonista e il suo doppio, a sua volta a tratti beffardo (“adesso ti
arrangi”)…
Camilleri lo ha scritto “non bisogna mai avere paura dell’altro, perché,
rispetto all’altro, l’altro sei tu” però, in Camilleri, c’è “l’altro che io non
sopporto sei tu Commissario” ed arriva perfino a immaginare di ucciderlo, anzi,
di “trovare una fine dove tu non c’eri” e “ci ho messo in calce la firma: Andrea
Camilleri”
E’ sempre stato visceralmente
legato ad Agrigento. E non soltanto per aver interpretato Così è (se vi pare),
Il berretto a sonagli, Questa sera si recita a soggetto, Sei personaggi in cerca
d’autore. Ma anche per essere stato - dal 2015 al 2020 - il direttore artistico
del teatro Pirandello. E' morto, poiché malato di cancro, l'attore, regista,
drammaturgo Sebastiano Lo Monaco, cultore e profondo conoscitore dell'opera
Pirandelliana appunto. Lo
Monaco, 65 anni, era conosciuto dal grande pubblico per aver recitato in film
come Festa di laurea di Pupi Avati, I vicerè di Faenza e in televisione La
piovra9, Un prete tra noi, Sarò il tuo giudice.
Negli anni della sua direzione artistica del teatro Pirandello, ma non soltanto,
Sebastiano Lo Monaco lo si incontrava spesso, anzi spessissimo, per le vie di
Agrigento, quasi come se fosse (era originario di Floridia) un agrigentino doc.
Adesso, per chi lo ha conosciuto, è il momento del dolore. "L'intera governance
della fondazione teatro Pirandello esprime il proprio sentito cordoglio" -
hanno, subito dopo aver appreso la triste notizia, scritto dal palazzo dei
Giganti -.
Nel 2017, quando si perorava la candidatura di Agrigento a capitale italiana
della Cultura 2020, Lo Monaco scriveva della città dei Templi: "Quando
penso ad Agrigento, penso soprattutto alle parole nate dalle sue pietre, parole
pronunciate nei secoli in mille lingue diverse che ancora oggi sento vibrare tra
le vie, i cortili, i palazzi, i templi, gli olivi secolari e gli aranceti, giù
fino al mare. Quando penso ad Agrigento, penso alle parole di Luigi Pirandello,
così rivoluzionarie cento anni fa, così contemporanee oggi dopo il viaggio
tumultuoso tra i diversi paesaggi del Novecento. Penso anche che le parole di
Pirandello, proclamato il più grande drammaturgo del Novecento mi hanno fatto
diventare l'uomo e l'attore che sono oggi, che sebbene nato in altro luogo ad
Agrigento sono rinato per portare al mondo il verbo del Maestro girgintano.
Quando penso ad Agrigento penso alle parole di Andrea Camilleri, alla sua
invenzione di una lingua che da secoli si rinnovella nelle menti dei grandi
uomini ai quali questa millenaria città ha dato i natali. Credo che Agrigento
'Capitale italiana della Cultura 2020' possa rappresentare per il nostro Paese,
e per l'Europa intera, ciò che i teatri rappresentavano per l'Antica Grecia: il
luogo d'elezione delle parole, la culla del pensiero contemporaneo, la cura di
un'idea di civiltà. Là dove, per immaginare il futuro, si sfidano gli dei ...
con le parole".
Globalist, 20.12.2023
Michele Riondino: "Montalbano è suo e sarà sempre e solo lui" L'attore e
regista tarantino ci racconta il rapporto con Andrea Camilleri e non solo. Questa è una delle
esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando
il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da
considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
Incontro Michele Riondino a Roma,
proprio in quell’Accademia nazionale d’arte drammatica dove ha iniziato la sua
carriera. È attore di successo e regista rivelazione del momento. Ma cominciamo
dall’inizio. […] Arriviamo al tuo lavoro più
recente, il giovane Montalbano. Tu sei pugliese, il commissario Montalbano è
siciliano, come hai fatto ad essere così preciso con l’accento? Prima di cominciare le riprese
del giovane Montalbano, parlando con Andrea Camilleri, ragionavamo sulla
provenienza di Montalbano. Lui ha a che fare sia con Catania che con Palermo.
Nasce a Catania e si trasferisce a Palermo, poi si trasferisce a Vigata che come
sappiamo non esiste ma che è ambientata nel ragusano [Ma solo nella fiction,
NdCFC]. Quindi per la lingua c’è stato bisogno di unire i tre vertici della
Sicilia. Quello che ne è venuto fuori è un miscuglio dei dialetti parlati in
questi vertici. Ti ricorderai tutti gli
incontri con Andrea Camilleri? Che possiamo dire che ha dato vita al commissario
Montalbano. Mi ricorderò tutti gli incontri
che ho fatto con Andrea. Ogni incontro è un regalo che per un attore vale
doppio, perché sentire le sue storie raccontate direttamente da lui è già un
insegnamento, una lezione di teatro e di recitazione”. Anche oggi faccio fatica
a dimenticarlo, avevamo un rapporto, possiamo definirlo, pirandelliano. Un
rapporto che andava oltre l’intreccio di interessi economici e tutto proiettato
all’intesa per la costruzione della mia interpretazione. Mi piace ricordarlo
come un amico con cui potevi andare a teatro o al cinema, era sempre
disponibile. Montalbano è suo e sarà sempre e solo lui. Il valore artistico di
Andrea non morirà mai, dietro l’artista Camilleri c’era il cittadino Camilleri. Come hai affrontato questa
sfida? Non è stato facile, la
responsabilità era tanta ma anche la voglia di fare bene. La somiglianza con il
vecchio Montalbano non c’è, sono un altro genere. Camilleri voleva così, voleva
un Montalbano un po’ più spettinato, più rivoluzionario. […] Maria
Teresa Volpe
I visited Sicily in May 2005, when the airlines were still requiring all checked
luggage to be left unlocked. After the flight from Paris touched down at
Palermo, my wife and I went to collect our luggage at an apparently quiet and
unrushed airport to discover my suitcase opened partway and an expensive
dressing gown missing. Eighteen years ago, il Commissario Salvatore Montalbano
was quite unknown to me. Otherwise, I should have immediately thought of the
Sinagra family at the eastern end of the island, though the word “mafia” did
come to mind as I rezipped the bag. I was not to discover until a decade later
that a brilliant author named Andrea Camilleri had written twenty-seven crime
novels centered on the police commissariat in the fictitious Sicilian town of
Vigàta, including, beyond Montalbano himself, his lieutenants Giuseppe Fazio,
Mimì Augello, Galluzzo and Catarella; that the first volume in the series, La
forma dell’acqua (The Shape of Water) had been published in 1994; and that the
first of the hugely popular RAI TV series had aired in 1999. It was through
these films that I came at last to the novels, a fair number of which I read in
Italian before the Sicilian dialect crowded out peninsular Italian to the degree
that I could no longer comprehend the text. (If a Sicilian-Italian dictionary
beyond a tourists’ phrase book exists, I have yet to discover it.) The
Montalbano novels are exquisite literary works on the order of Simenon’s
Maigrets or Chandler’s Marlowe books rather than of Agatha Christie’s overly
contrived “mysteries”: spare, taut, concise, realistic and plausible, concerned
chiefly with character, mood and setting — always setting.
Italy is a civilization that was made through, by and indeed for art, in a
geographical location that is one of God’s most supreme natural creations and
for which Italians have never shown themselves ungrateful. I mean the Italians
as a people, not Italian artists alone. The Schoolmen, as Jacques Maritain
explained in Art and Scholasticism, had a broad understanding of “art” that went
beyond the fine arts to include anything made by the human mind and hand: a
ship, a piece of crockery, a fine wine, a good meal. (St. Thomas Aquinas held
that art is reason in making a virtue of the practical intellect.)
Italy, more than most countries, has a culture that learned many centuries ago
to graft reason to sensibility, intellectuality to sensuality: a fact that
Camilleri and the original director of the series, Alberto Sironi, never forgot
or neglected to exploit. Given Camilleri’s brilliant texts to work from; the
superb soundtrack by Franco Piersanti that combines pleasing melody with
striking and effective dissonance; the inspired acting; the masterful
cinematography that makes the absolute most of the intricate architectural
baroque splendor of “Vigàta” (in reality, the filming was done in a number of
towns in southeastern Sicily) and the tortuous hill country in which the small
city is built, to say nothing of the lapping Mediterranean, as changeable as the
female characters whose lush physical beauty is beyond anything the Hollywood
moguls ever dreamt of; and the dishes casually served up to Montalbano at his
local restaurant that make cookbook photos look like papier-mâché — the
resulting masterpiece was virtually inevitable.
Erle Stanley Gardner took one look at Raymond Burr and said, “He is Perry
Mason.” If Andrea Camilleri didn’t say the same of Luca Zingaretti, he should
have done. It is easy of course, alternately reading the novels and watching the
films, to allow one’s visual impressions to influence the literary ones. Still,
it is difficult not to feel that Zingaretti perfectly captures the brusque,
authoritative, commanding, frequently impatient but nearly always good-natured,
thoroughly masculine character of the Sicilian police detective Camilleri
created on paper. In the novels, Salvo is popular with his men — as well as with
every woman he encounters — and Zingaretti makes it is easy to see why. His
subordinates Fazio, Augello and Galluzzo maintain an appropriately respectful,
almost filial, manner toward their capo while retaining their distinctive
personalities in their capable pursuit of their assignments. One of the series’
most popular characters is Agatino Catarella (Angelo Russo), the police officer
who is confined largely to headquarters where he is entrusted with maintaining
the computer system and announcing visitors to the station. He adds a comedic
element through his linguistic oddities, malapropisms and mispronunciations (“in
pirsona pirsonalmente, Commissario!”) and his habitual loss of motor control in
flinging wide the double doors to Montalbano’s office.
However repetitive the assigned foibles of his role, Russo is always amusing.
Yet — in one of the series’ most memorable scenes — he demonstrates himself to
be a tragic actor of considerable depth when Catarella undertakes a role in a
local passion play. Katharina Böhm as Livia, Montalbano’s mistress of
convenience who visits him sporadically from her home in Genoa (regularly
importuning him to marry her) handles a difficult part superbly. As with every
television show endowed with notable longevity, Il Commissario Montalbano
suffered attrition due to age; in addition to Sironi’s death in 2019, the series
suffered the loss of the incomparable Marcello Perracchio, who played the
forensic coroner, in 2017.
Camilleri himself went to his grave in 2019 aged ninety-three, leaving the final
Montalbano novel, Riccardino, written between July 2004 and July 2005, for
publication the following year. It appeared in Italy in July 2020 and was
released two months later in the United States. The novel is a puzzle, starting
with the matter of the decade and a half between its completion and publication.
Camilleri, it seems, was bored with the series and the final volume itself, on
which he worked with waning enthusiasm. The story, which concerns four
cement-plant colleagues who conspire to operate a drug smuggling business, is
typical enough, but beyond that a great deal has changed.
Montalbano, feeling his age, no longer approaches his cases with gusto, as his
colleagues observe. Indeed, he is now scarcely recognizable — passive, flaccid
and unexpressive — whether by authorial intention or not. Aware perhaps of his
own lack of interest, Camilleri has invented a new character, The Author, who
acts as Montalbano’s alter ego, faxing and phoning him to complain of the way in
which he is conducting the investigation and suggesting scenarios of his own,
all of which Salvo naturally resents. The literary device is one Camilleri
borrowed from Luigi Pirandello (1867-1936), the Sicilian playwright and novelist
on whose work he was something of an expert. It is not wholly successful,
however, although the ending — in which Montalbano, having decided that la
commedia è finita, literally erases himself from the story and from existence
itself — has genuine effect and pathos.
The chief problem with the book appears to be the translator, Stephen Sartarelli,
a native of Youngstown, Ohio, now resident in France; a poet and the translator
of several books, including two of the Montalbano novels, including the first of
them, La forma dell’aqua. As I did not read Riccardino in the original, I cannot
say authoritatively whether the flatness of the English translation reflects
Camilleri’s fading powers as a writer and stylist or was imposed upon the book
by Sarterelli. I can state that, having compared passages from La voce del
violino, La gita a Tindari and a couple of other titles with ones taken from
Riccardino, I find the difference startling: it is the one between the work of a
master and that of an amateur — or worse, a creative writing student.
One fault at least can be laid squarely at Sartarelli’s feet, and that is his
translation of Catarella’s diction which he has put — disastrously — into
Brooklynese, so that “in pirsona, pirsonalmente” becomes “in poisson,
poissanally.” Regional dialect, of course, is distinct from social differences
in pronunciation: Cockney is not British dialect. Having reread Catarella in
Italian and re-watched him in a couple of the films, I can say with confidence
that his accent is nowhere near as pronounced as Sartarelli has it, and that he
is nearly always as compre- hensible as the other characters in print and on
screen. If only from curiosity, I’m tempted to order Riccardino from Sellerio
editore, Camilleri’s Italian publisher, and see for myself. Be that as it may,
the translation of the Montalbano novels from page to screen ranks as an
artistic triumph as complete as that of Georges Simenon’s Maigret with Bruno
Cremer, P.G. Wodehouse’s Jeeves and Wooster with Stephen Fry and Hugh
Laurie
and Waugh’s Brideshead Revisited to the eponymous film with Jeremy Irons,
Anthony Andrews, Diana Quick, Claire Bloom, Sir Laurence Olivier, et al. In
short: il risultato è la perfezione.
Chilton Williamson, Jr.
[…] También a lo largo
de los primeros meses de 2023, los diferentes sellos han dado a luz a novedades
tan interesantes como […]
El precio del
honor (Andrea Camilleri, Destino). […]
Santiago J. Navarro
Nella prima domenica del 2024, in prima serata, sarà sfida Auditel fra la soap
opera turca Terra Amara di
Canale 5 e una delle fiction storiche di Rai 1:Il
Commissario Montalbano con Luca Zingaretti. I due sceneggiati
andranno infatti in onda, uno contro l'altro, domenica
7 gennaio in prime time. Stando infatti a quanto apprende
Blasting News, le nuove puntate della soap opera con protagonista Zuleyha Altun
torneranno ufficialmente a tener compagnia al pubblico della rete ammiraglia
Mediaset proprio a partire dal 7 gennaio. La sfida Auditel della domenica tra la soap
opera turca e Il Commissario Montalbano La sfida Auditel della domenica sera non sarà
semplice per la soap opera turca Terra
amara, dato che su Rai 1 andranno in onda le repliche di una
fiction che ha sempre registrato ottimi ascolti. Si tratta de Il
Commissario Montalbano, che sarà riproposto nel prime time
domenicale di gennaio su Rai 1. La serie tv poliziesca ambientata in Sicilia,
dopo la morte dell'autore dei romanzi che ne hanno fatto da soggetto, Andrea
Camilleri, non ha avuto nuove puntate negli ultimi anni, ma
resta uno degli sceneggiati più visti della storia della televisione italiana,
con protagonista Luca Zingaretti. […]
Domenico Mungiguerra (articolo) e Simona Laboccetta (video)
La Prensa Gráfica,
24.12.2023
15 libros para regalar en Navidad
Desde cuentos, novelas clásicas, hasta de lo mejor que se ha publicado este año
en español. Esta selección de libros para regalar, busca quedar bien con los
amantes de la lectura y atrapar en este hábito a aquellos que empiezan.
Regalar un libro no
es tarea sencilla, sobre todo porque hay que conocer muy bien a la persona a
quien se le obsequia; pero estos libros tratan de complacer a una variedad de
gustos y sobre todo ayudan a enganchar a la lectura a aquellos que van empezando. La selección de esta ocasión es sobre todo de novelas y
recopilaciones de cuentos. […] Para aquellos que
no conocen al comisario Salvo Montalbano, que es el personaje creado por el
italiano Andrea Camilleri, esta es una selección de historias entretenidas que
pueden ser leídas también por los más jóvenes del hogar. Otro que es para
grandes y pequeños son los cuentos de los hermanos Grimm de Taschen, solo por la
bella edición de estos cuentos, este libro merece estar en la librera o la mesa
de cualquier casa, y podría iniciar una bella tradición de contar cuentos en
estas fechas (lo ideal sería todos los días). […]
15. La nochevieja de Montalbano, Andrea Camilleri (Salamandra, 1999)
Lo mejor para una navidad entretenida (o cualquier día) es leer a Camilleri,
humor clásico.Y esta es una recopilación de los mejores relatos de su personaje
icónico, el comisario Salvo Montalbano, que logra desbaratar a los criminales y
resolver los casos más delirantes de Vigata.
Irma Cantizzano
Il Libraio, 27.12.2023
Libri da leggere nel 2024: oltre 370 novità in anteprima
L’anteprima – Quali sono i nuovi libri da leggere nel 2024, a partire dai primi
mesi del nuovo anno? Quali le novità più attese, tra romanzi, saggi, manuali,
raccolte di poesie, lettere e racconti, manga, fumetti, graphic novel e libri
per bambini e ragazzi? Quali grandi autrici e autori italiani e in traduzione si
apprestano a tornare in libreria? – Il nostro speciale, con tanti consigli di
lettura, per tutte le età e per tutti i gusti
[…] Un
sabato, con gli amici Sellerio (ri)proporrà nel corso
del 2024 una nuova edizione di Un sabato, con gli amici, romanzo di Andrea
Camilleri che uscì nel 2009 per Mondadori. Ad accompagnare
la storia, una nota di Nicola Lagioia. Al centro della trama di un libro che fa
storia a sé nella produzione del prolifico giallista siciliano (Porto Empedocle,
6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019), le vite di Matteo, Gianni, Giulia,
Anna, Fabio, Andrea e Renata, detta Rena: tutte vite segnate…
[…]
Barcelona. La novela inédita de Gabriel
García Márquez y nuevas obras de ficción de Eduardo
Mendoza, Murakami, Paul Auster, Annie Ernaux y Pierre Lemaitre destacan
entre las novedades editoriales de 2024, año en que llegarán dos inéditos de
Camilleri y se conmemora el centenario de la muerte de Kafka. […] Salamandra también editará "La
guerra privada de Samuele y otras historias de Vigàta", inédito de Andrea
Camilleri, que disecciona la Italia moderna, y del mismo autor Destino publicará "La
masacre olvidada", sobre la matanza ocurrida en Sicilia en 1848.
[…] Jose Oliva
La Stampa, 28.12.2023
Sveva Casati Modignani: “Mi vergogno dell’Italia”
La scrittrice: «Un Paese indifferente e violento, mi sento un verme per cosa
lascio ai nipoti. Ogni primo gennaio comincio un nuovo romanzo, così vado avanti
tutto l’anno»
[…] «E
poi i gialli: Manzini, Camilleri per cui sono ancora in lutto, Robecchi».
[..]
Francesco Rigatelli