Da un'idea di Andrea Camilleri e Annalisa Gariglio
Testo di Andrea Camilleri, Annalisa Gariglio, Laura Pacelli
Traduzione orale a cura di Lella Costa
Auditorium Parco della Musica - Roma
28 marzo 2017
Bianca Lancia fu l’ultima moglie di Federico II di Svevia, sposata in articulo mortis probabilmente per legittimare la posizione degli amati figli avuti dalla relazione clandestina. Un amore segreto durato più di vent’anni. Si dice che la bella Bianca sia stata l’unica fra le amanti di Federico II a rubare il suo cuore. Lui ne fu così geloso da rinchiuderla per ben due volte in un in una torre e in un castello. Si dice che ella, a lui sopravvissuta, si rinchiuse spontaneamente in un convento a trascorrere gli ultimi suoi anni. Si dice che portò con se uno scrigno segreto con dentro solo sette oggetti. Sicuramente una poesia dell’amato Federico. Si dice, ma nulla è certo nella biografia di questa donna realmente vissuta. Così partiamo dagli oggetti misteriosi che Bianca portò con sé per provare a ricostruire una biografia possibile…
“Conosciamo tutti la Scuola Siciliana di poesia promossa da Federico II di Svevia. I poeti toscani del Dolce Stil Novo le devono molto.
Ma chi fu la musa ispiratrice delle magnifiche poesie dell'imperatore è ignoto. Di Bianca Lancia D'Agliano non esiste una biografia certa e approfondita. Quello che di sicuro si sa è che fu l'amante di Federico II, l'unica donna che riuscì a conquistare veramente il suo difficile cuore. Andrea Camilleri le dedica alcune pagine nel libro "Donne". Sono partita da quelle splendide parole e ho immaginato di essere io Bianca Lancia. Nel tentativo di scoprirla, mi sono imbattuta in un affascinante viaggio nella storia medievale, nella letteratura e, laddove mancavano notizie, mia alleata è stata l'immaginazione. E così ha preso vita una donna dalle mille sfaccettature.”
Lella Costa
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