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Mein Italien, kreuz und quer

Aktualisierte und erweiterte Ausgabe letzter Hand


Klaus Wagenbach macht eine vielseitige Liebeserklärung an Italien: Autorinnen und Autoren erzählen von ihrem Land, seinen Städten und Landschaften, Gebräuchen und Eigenheiten und immer wieder von seinen Bewohnern.
Das Gewusel in italienischen Städten – von Ecos Alessandria über Scarpas Venedig und Camilleris Porto Empedocle hin zu Melandris Rom. Die Wunder der italienischen Landschaften – von Paveses Langhe über Gaddas Lombardei und Celatis Emilia zu Sciascias Sizilien und Murgias Sardinien. Von italienischer Lebensart – die »passeggiata«, das »telefoninomamma«.
Nicht zu vergessen die beliebten Selbstbezichtigungen: Wir sind faul, lügen, denken immerfort an Frauen, unsere Feinde wohnen im Nachbarort, die Kinder fressen uns die Haare vom Kopf, erst emigrieren wir und haben dann Heimweh, Meloni geschieht uns gerade recht.
Und schließlich das Anarchische: Denn wie sagt (allen Respekt vor dem Staat zusammenfassend) ein Junge bei Antonio Tabucchi: »Euer Gesetz könnt ihr euch in den Arsch schieben!«


Klaus Wagenbach fa una diversa dichiarazione d'amore per l'Italia: gli autori parlano del loro paese, delle sue città e paesaggi, dei suoi costumi e delle sue peculiarità e ancora e ancora dei suoi abitanti.
Il trambusto delle città italiane: dall'Alessandria di Eco alla Venezia di Scarpa, dalla Porto Empedocle di Camilleri alla Roma di Melandri. Le meraviglie dei paesaggi italiani: dalle Langhe di Pavese passando per la Lombardia di Gadda e l'Emilia di Celati, fino alla Sicilia di Sciascia e alla Sardegna della Murgia. Dallo stile di vita italiano – la “passeggiata”, il “telefoninomamma”.
Per non parlare delle autoaccuse popolari: siamo pigri, mentiamo, pensiamo sempre alle donne, i nostri nemici vivono nel paese vicino, i bambini ci mangiano i capelli, prima emigriamo e poi abbiamo nostalgia di casa, la Meloni ci serve proprio bene.
E infine l’anarchico: perché come dice un ragazzo (sintetizzando tutto il rispetto per lo Stato) in Antonio Tabucchi: “La legge te la puoi ficcare nel culo!”





Last modified Thursday, June, 27, 2024