home page





Itinerari siciliani
Alla scoperta della Sicilia e delle sue tradizioni




Itinerari


Le terre dei Ventimiglia ...

A cura di Giuseppe Corrao

 

1,2,3 via ...

Riveriti Signori,oggi vorrei esporvi un itinerario che vi portera' nelle terre che furono dei Ventimiglia.Potente famiglia feudale che ebbe le sue origini a Geraci Siculo,amena localita' del Parco delle Madonie

Dopo alterne vicende (lotte tra le fazioni di feudatari di antica origine Normanna e i nuovi venuti Aragonesi),questa casata consolido' il proprio dominio nella parte centro occidentale della Sicilia.Le Petralie,Geraci,Polizzi,Castelbuono,Isnello e tanti altri luoghi hanno fatto parte integrante per secoli del feudo dei Ventimiglia.Pur non avendo sviluppato un'architettura ben definita, come i Chiaramonte(altra grande famiglia Siciliana, spesso in lotta con i Ventimiglia)i signori di Geraci edificarono castelli,borghi fortificati e dal XVII secolo in poi sontuosi palazzi.

Petralia Sottana ...

Dunque partendo sempre da Palermo si percorre l'autostrada PA-CT dopo circa 80 km uscire al bivio di Tremonzelli(quello dopo la lunga galleria) seguite la segnaletica x Castellana Sicula(altri 11 km)da qui proseguendo per la statale arriverete a Petralia Sottana. Qui entrate nel corso Umberto dove potete ammirare la chiesa e il convento dei Cappuccini(a proposito,non vi sembra il momento giusto per fare colazione?)piu' avanti la chiesa di Santa Maria della Fontana 1500 circa,C'é uno stupendo portale Gotico/Catalano,alla fine del corso vedrete un massiccio campanile (anche lui del 1500). Girare per le stradine di impianto medievale é una goduria per gli occhi.Ritornando indietro ed uscendo dal paese continuate per il bivio Madonnuzza,superatolo dopo pochi km arriverete al bivio x Petralia Soprana. )

Petralia Soprana

Appena entrati nel corso vedrete l'arco di una porta civica (quello che rimane della antica cinta muraria)Continuando per il corso(mi pare che si chiami Corso Umberto...anche questo?) vedrete il municipio, ex convento dei Carmelitani,notate come l'architettura degli edifici della Soprana sia piu'...come dire cupa,antica? La chiesa di San Giovanni,la chiesa madre dei S.Pietro e Paolo di origine quattrocentesca. A piazza S.Michele c'é una bella chiesa rinascimentale intitolata a questo Santo,piu' avanti un'altra chiesa (forse Madonna di Loreto).Prima di uscire dal paese ,ai limiti delle case,si scorgono i resti del castello Normanno,piu' avanti un antico convento quello di Santa Maria di Gesu'.Tornate sulla statale(quella da dove siete venuti)e girate a sinistra del bivio,di qua si va verso Gangi.Se la giornata non é ne afosa ne nuvolosa potrete vedere (sulla vostra destra)il cono dell'Etna tra le montagne,dopo qualche curva (sempre sulla vostra destra)vedrete Gangi.

Gangi

Spettacolo di grande suggestione,una colata di case che dall'alto (di antica costruzione)scende verso la valle in basso (con edifici sempre piu' nuovi )Federico II° distrusse l'antico borgo alla fine del 1200,i Ventimiglia ricostruirono la cittadina intorno al loro maniero.Nel centro storico(sulla sommita' del paese)in piazza del Popolo si puo' ammirare la poderosa torre dei Ventimiglia(la usarono come residenza ufficiale durante le loro permanenze in paese)Vedrete pure la Chiesa Madre e il palazzo Comunale di stile neogotico.Salendo verso l'antico Castello (la strada si chiama propio cosi')si potra'vedere quello che ne rimane , la chiesetta vicina era la cappella del castello,piu'avanti la quattrocentesca chiesa di Santa Maria della Catena. Tornate indietro (in direzione di Petralia),procedendo incontrerete un bivio a sinistra che indica Geraci Siculo-Castelbuono ,imboccatelo,e dopo 6 km. circa arriverete a Geraci.Sulla sinistra vedrete un grande (e antico)abbeveratoio ,consiglio di farvi una ricca bevuta,é acqua che sgorga direttamente dalla sorgente.Guardando l'abbeveratoio,sulla sinistra noterete una strada in leggera salita,se siete preda di una fame "lupigna"percorretela e arriverete ad un grande albergo-ristorante dove potrete rifocillarvi con modesta spesa.Finito di gustare le prelibatezze locali (fatevi consigliare dalla signora,non ve ne pentirete)ritornate giu' all'abbeveratoio,di fronte a voi vedrete una strada basolata in salita,vi portera nel nucleo antico di Geraci(sapevate che il paese ha origini islamiche?) qui avrete l'opportunita' di visitare i ruderi del castello(non mettetevi a cercare il famoso "tesoro"di ser Francesco Ventimiglia,ci ho provato io col risultato che sono povero e pazzo come sempre)Scendendo dal castello in piazza c'é la Chiesa Madre di stile tardo-medievale e la bella chiesa barocca del colleggio di Maria.Finito il giro di Geraci potete scendere verso Castelbuono,la strada attraversa un rigoglioso bosco di querce e alberi di alto fusto,molto bello.

Castelbuono

Arrivati a Castelbuono potete visitare il castello(da poco restaurato)notevole la cappella palatina con stucchi del Serpotta.Tutto il centro storico di Castelbuono é di notevole interesse,visitatelo, tempo permettendo.Guardate il vostro "rologio"si é fatto tardi é meglio rientrare(avremo modo di ritornare in zona per un'altra escursione)Percorrete la strada x Cefalu'(15 km.circa)entrate in autostrada(incontrerete il bivio a circa 1,5km.dalla s.s.113)e sarete a casuccia in circa 45 minuti.

.. Non dimenticatevi un vecchio rimedio

"Antico rimedio contro le punture delle api,vespe e calabroni." Per queste punture,frequenti nella stagione dei calori e dei frutti,prendete della malva e pestatela,e così pesta(la malva,non la vostra mano)ponetela sopra la puntura,e subito l'infezione e il dolore spariranno,o anche mettendoci su un po' di bovina (?) con aceto annacquato,subito detta puntura sparisce,lo stesso avverra' se vi metterete sopra latte di fico,dopo avere accuratamente raschiato con un coltello la parte che fu punta.(ma così non parte il dito?)(brano tratto da "Lunario Siciliano")
l'inviato



Ingredienti: una tazza di salsa di pomodoro (preparata con 600 gr. di pomodoro maturo, 2 cipolle piccole e basilico), 200 gr. di olive bianche, un mazzetto di sedano, 50 gr. di capperi, 12 melenzane, 3 cucchiai di aceto, 3 cucchiai di zucchero, 100 gr. mandorle tostate. Tagliate le melenzane a dadi e friggetele dopo averle tenute per piu' di un'ora in acqua e sale. A parte fate rosolare in un tegame con poco olio le olive snocciolate, i capperi ed il sedano, che avrete tagliuzzato e gia` bollito in acqua per una decina di minuti per intenerirlo. Aggiungete la salsa di pomodoro e condite con l'aceto e lo zucchero. L'aceto dell'agrodolce potra` essere aggiunto in misuar maggioreb di quello indicato secondo i gusti. Versate nel tegame anche le melenzane e lasciatele insaporire per qualche minuto nel sugo a fuoco bassissimo, scuotendo di tanto in tanto il tegame per non farle attaccare la fondo. Passate la caponata nel piatto di portata e copritela con le mandorle tritate. Servite perfettamente fredda, anche il giorno dopo.



Caponata di melenzane

da: La cucina tradizionale siciliana di Anna Pomar

 


Modi di dire


"Lu Curtigghiu di li Raunisi"

Prologo alla commedia

 

I nobili di Palermu ca sannu i boni frasi chiamanu stu spittaculu "Tiatru di vastasi" Vastasi sunnu chiddi ca stannu nte palazzi e fannu a notti jornu e tutti li ntrallazzi Nuatri semu artisti, artisti pupulani: cu trasi si diverti nni duna un pezzu i pani. Rapprisintamu a vita; dicemu cosi veri: i mbrogghi chi cumminanu baruna e cavaleri. I scannali e l'abusi contru li puvireddi ca ci paremu porci e nni scorcianu a peddi A tassa du fucaticu; u daziu nta farina nuatri pani picca e iddi a panza china E iddi nte palazzi cu amanti nte divani nuatri ca famigghia curcati dintra i tani. U Re joca a la briscula; parra napulitanu: cu taci un sbagghia mai.... battemuci li manu! Viva Burbuni e u sinnacu du comuni!




Last modified Saturday, July, 16, 2011