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Da Vigàta a Montelusa inseguendo Montalbano

Itinerario nel Ragusano alla scoperta delle location dello sceneggiato televisivo




La scalinate e le architetture medievali dell´antico quartiere di Ibla, riconosciuto dall´Unesco patrimonio dell´umanità. A Scicli c´è Palazzo Iacono, che nella fiction diventa la questura. La casa del commissario è invece a Punta Secca

Un itinerario sulle orme del commissario più amato d´Italia, per tuffarsi in prima persona nella Sicilia un po´ oleografica che in questi giorni entra in tutte le case con le vicende di Montalbano, celeberrimo personaggio di Andrea Camilleri. Prendendo spunto dallo sceneggiato, ecco dunque la proposta per un fine settimana nel Ragusano, una delle zone più affascinanti dell´Isola. È qui, infatti, che il regista Alberto Sironi ha trovato le location più adatte ai telefilm. Con qualche concessione, a dire la verità, anche ad altre zone: la tonnara di Scopello, ad esempio, Favignana, il santuario di Tindari. Si parte, ovviamente, da Ibla, il quartiere più antico di Ragusa, che nella finzione scenica è appunto Vigàta: la sua piazza principale, un rettangolo allungato che termina nella scenografica fuga di scalini che portano alla cattedrale di San Giorgio, è apparsa in un numerose scene, così come un´altra scalinata, quella lunghissima di Santa Maria delle Scale che lega le due parti della città. Dalla sua cima si gode un panorama stupefacente su Ibla, con le case affastellate una sull´altra in un tipico accrocchio medievale. Nel Settecento la nobiltà locale innestò la ricostruzione barocca su questo reticolo urbano in una suggestiva commistione di stili che è forse il tratto più affascinante di Ibla, che tra l´altro è stata inserita da sei mesi nell´elenco dei beni patrimonio dell´umanità dell´Unesco. Lasciata Ragusa, dopo pochi chilometri s´incontra il castello ottocentesco Donnafugata, un tempo la residenza più ricca dell´intera provincia. Restaurato, il castello è stato aperto al pubblico che vi riconoscerà la casa dell´anziano boss mafioso Balduccio Sinagra della fiction. Sempre alle porte di Ragusa si trova Villa Criscione, una bella masseria fortificata che di solito viene utilizzata per concerti e spettacoli estivi: nello sceneggiato è la casa dell´ingegnere Luparello, uno dei personaggi de "La forma dell´acqua". Un´altra splendida dimora ospita Alessia Merz, la vittima in cui il commissario Montalbano s´imbatte all´inizio dell´episodio "La voce del violino": si tratta dell´Eremo della Giubiliana, un convento-fortezza del Cinquecento, oggi raffinato albergo. Se si rientra a Ragusa in tempo per il pranzo si può fare un salto alla Rusticana, il ritrovo preferito del commissario, per un piatto di genuina cucina siciliana. Donnalucata è la marina di Vigàta, mentre lungo via Mormino Penna a Scicli, una delle strade più spettacolari della Sicilia, si trova Palazzo Iacono alias la questura di Montelusa. La «mannara», cioè il rudere della fabbrica di mattoni Pisciotto è in contrada Sampieri, frazione rivierasca di Scicli [..]

Maria Cristina Castellucci - La Repubblica, ed. di Palermo, 5.12.2002


Ragusa-Noto Alla ricerca del Commissario

Quando la fantasia di Andrea Camilleri diede alla luce Salvo Montalbano, il commissario di polizia di Vigàta, probabilmente già lo aveva immaginato muoversi in questi luoghi, tra Ragusa e Agrigento. Ma furono i produttori della fiction a scovare i punti esatti dove oggi possiamo ripercorrere le tappe delle avventure del poliziotto più celebre d’Italia. Così Vigàta, Marinella, Montelusa, Marina di Vigàta corrispondono a Scicli, Punta Secca, Ragusa e Donnalucata. Nel viaggio che vi proponiamo ritroverete i luoghi del telefilm, ma non solo; potrete respirare la sicilianità autentica di cui i libri di Camilleri sono intrisi. Partiamo da Ragusa, dal rione Ibla: vero gioiello del barocco siciliano, il quartiere sorge su un’altura di fronte al colle sul quale si sviluppa la città moderna. Lasciate l’auto e inoltratevi nelle stradine che portano al cuore di Ibla, una piazza lunga e stretta, in cima alla quale c’è il Duomo di S. Giorgio. Questa, in tv, è la piazza di Vigàta. Facendovi guidare dagli itinerari pedonali ammirerete vicoli, palazzi e chiese. Riprendete l’auto e seguite la direzione di Modica: vi troverete sulla statale 115 che corre a mezza costa lungo una gola scavata da un torrente. Il percorso è molto suggestivo: Modica sorge sulla sommità di un canyon e voi passerete su viadotti altissimi e panoramici che sovrastano le gole. Prima di entrare in centro, svoltate a destra sulla provinciale 42 per Scicli. La strada scorre in mezzo alla campagna per una decina di chilometri e, all’improvviso, arriva sul ciglio di una vallata: sotto c’è Scicli. Cercate il Municipio: quello è il Commissariato di Vigàta. E’ tutto come nel film, manca solo la “Tipo” del commissario posteggiata fuori. A pochi metri, c’è Palazzo Iacono, che nella fiction è la questura di Montelusa. Riprendete l’auto e seguite per Donnalucata: sul lungomare ritroverete Marina di Vigàta. La strada prosegue lungo la costa verso Marina di Ragusa e oltre, in direzione di Capo Scaramia e Punta Secca. Quando vi avvicinate a questo borgo di pescatori, fatevi guidare dal faro: vi porterà dritti alla casa del commissario. Tornate a Donnalucata e proseguite sulla strada costiera, in direzione di Sampieri: questo tratto passa in una zona ancora molto selvaggia e incontaminata. Avvicinandosi a Sampieri si nota la ciminiera dell’antica fornace del Pisciotto. Questa è La Mannara, luogo di uno dei tanti delitti su cui indaga Montalbano. Seguite ancora la strada verso Pozzallo, attraversatela e proseguite per Siracusa-Pachino. Vi troverete a correre a fianco di dune di sabbia fine. La strada, all’altezza di Marza va all’interno: Pachino è vicina e vi ritroverete in una vallata piena di serre, dove si coltivano i pomodorini che accompagnano spesso i piatti di Adelina, la cameriera del Commissario. Da Pachino seguite per CapoPassero: arriverete a Portopalo, il paese più meridionale della Sicilia. Uscendo dal paese verso Marzamemi troverete una splendida tonnara abbandonata. Seguite ancora la costa in direzione di Marzamemi, un piccolo borgo di pescatori costruito su una minuscola baia. Per raggiungere l’ultima tappa dovrete seguire per Siracusa. Il giro non poteva non concludersi nella patria del barocco siciliano: Noto, con la sua cattedrale semi-distrutta da un terremoto, sta tornando all’antico splendore grazie a un lento restauro e regala immagini da favola quando, al tramonto, il tufo dei suoi fregi si tinge di rosa.

Le grandi guide di Quattroruote - Auto italiana n.20, 7.2003


[La strada sulla spiaggia di Cammarana e' stata usata insieme al promontorio di kamarina (salita sul lato Scroglitti) in molte occasioni ... per maggiori informazioni www.scoglitti.it]




Last modified Saturday, July, 16, 2011