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Il re di Girgenti

dal romanzo di Andrea Camilleri




Testo, regia, interpretazione: Massimo Schuster e Fabio Monti
Scene e costumi: Norma Angelini
Marionette: Anton Duša e Jana Pogorielová
Luci: Cristiano Caria

Tutte le foto sono di Daniela Neri

Una coproduzione italo-francese di
EmmeA’ Teatro (Castiglion Fiorentino)
Théâtre de l’Arc-en-Terre (Marsiglia)
L’Estive - Scène Nationale de Foix et de l’Ariège
Teatro La Ghiacciaia
con il contributo di Regione Toscana



Debutto assoluto:
20 giugno 2014 - Teatro la Ghiacciaia - Castiglion Fiorentino (AR) - EmmeA' Teatro
(repliche 21 e 22 giugno 2014)

Repliche:
24 luglio 2014 - Licciana Nardi (MS) - Lunatica Festival - Fondazione Toscana Spettacolo
6 febbraio 2015 - Lastra a Signa (FI) - Teatro delle Arti - Fondazione Toscana Spettacolo
13 febbraio 2015 - Bibbiena (AR) - Teatro Dovizi - Fondazione Toscana Spettacolo
26 febbraio 2015 - Montecarlo (LU) - Teatro dei Rassicurati - Fondazione Toscana Spettacolo
10-14 marzo 2015 - Roma - Teatro Due Roma - teatro stabile d'essai
7 dicembre 2015 - Montalcino (SI) - Centro Convegni
19 febbraio 2016 - Genova - Teatro Cargo
21 febbraio 2016 - Montemurlo (PO) - Sala Banti
2 dicembre 2016 - Teatro Comunale Mario Spina - Castiglion Fiorentino (AR)

Debutto della versione in lingua francese:
5-6 gennaio 2017 - L’Estive - Scène Nationale de Foix et de l’Ariège - Foix (Francia)

9 febbraio 2018 - Teatro Comunale Capodaglio - Castelfranco di Sopra (AR)


Quando abbiamo detto ad Andrea Camilleri che secondo noi Il re di Girgenti era il più bello dei suoi romanzi, ci ha semplicemente risposto “Sono d’accordo”. Quando gli abbiamo spiegato che il nostro progetto teatrale avrebbe mescolato il lavoro del cantastorie con quello dell’attore e quello del puparo, il suo commento è stato: “Beh, se mi parlate di pupi non posso che essere felice”.
Il re di Girgenti è un romanzo epico. La sua è un’epica contadina e prettamente siciliana, ma non per questo è meno universale. Mescolando elementi storici e fiabeschi sullo sfondo della Sicilia sud-occidentale dei primi anni del ‘700, la storia si snoda in un susseguirsi di avvenimenti spesso tragicomici che, partendo dalla nascita del contadino Zosimo, lo accompagnano fino alla sua effimera salita sul trono di Agrigento e poi alla morte.
I numerosi personaggi della storia, alcuni grotteschi, altri profondamente umani, sono innanzitutto dei tipi, quasi delle maschere, che, come gli eroi della Grecia antica, sembrano sballottati da un Destino tanto ineluttabile quanto crudelmente giocoso. Da qui viene la nostra scelta di mettere in scena dei pupi che, meglio di qualsiasi attore, sono in grado di servire una drammaturgia al tempo stesso eroica e miseramente quotidiana.
Il pupo — la figura in generale — traendo la sua forza espressiva dai suoi limiti, è quintessenzialmente epico, in quanto ci offre la visione di personaggi monolitici, incapaci di uno sviluppo psicologico, ma meravigliosamente in grado di offrirci uno spaccato della nostra condizione umana.
A rafforzare ulteriormente l’epicità del racconto, lo spettacolo prevede anche momenti di cantastorie e di cuntu, ovvero di altre due forme di teatro popolare.
Volutamente essenziale nella sua struttura generale, lo spettacolo non mancherà di una sua ricchezza espressiva dovuta proprio a quello scandagliamento di forme tradizionali che mai si limiterà all’esercizio di stile. Ognuno a modo suo, EmmeA’ Teatro e Théâtre de l’Arc-en-Terre hanno dato prova, in tutti i loro spettacoli, di saper partire da forme di teatro popolare per arrivare a un’intensa e ruvida espressività, lontanissima da ogni tentazione museale.
Guidati da una base drammaturgica potente quanto quella del Re di Girgenti, la nostra ferma intenzione è di dar vita a uno spettacolo fruibile sia dal grande pubblico che dagli spettatori più specializzati.
Massimo Schuster, Norma Angelini, Fabio Monti



Norma Angelini, Massimo Schuster, Fabio Monti


Prima di incontrare Massimo Schuster, Fabio Monti e Norma Angelini, devo confessare, non ero favorevole ad una riduzione teatrale del Re di Girgenti, non mi convinceva l’idea di vedere degli attori sul palco che recitavano il mio testo. Tanti erano i dubbi che avevo sulla recitazione degli attori quanto invece è stato l’entusiasmo nel sentire Schuster raccontarmi e mostrarmi i suoi pupi! Sono sinceramente felice di questa proposta, non vedo l’ora di vedere quei meravigliosi pupi danzare sul palco e ringrazio i tre amici per aver deciso di mettere in scena il mio libro.
Andrea Camilleri



Ogni volta che ho visto Fabio Monti in scena sono stato colpito dalla sua capacità a narrare e dall’epicità del suo narrare. Più che attore — mestiere del quale peraltro possiede perfettamente la tecnica — Fabio sembra un cantore, quasi un aedo, sempre impegnato in una condivisione di storie di largo respiro con il pubblico. È proprio questo il terreno sul quale teatro d’attori e teatro di figura possono incontrarsi e arricchirsi l’un l’altro, quello dell’epopea. È lì che l’attore ritrova le origini del suo essere, quelle del teatro della Grecia antica, del mondo elisabettiano, ma anche di Ruzante e della commedia dell’arte; è lì che la figura, che sia pupo, marionetta o burattino, lasciando da parte ogni pretesa illusionistica e incantatoria, diventa l’icona nella quale ognuno può riconoscere una parte di sé.
Se insieme a Fabio e a Norma Angelini abbiamo deciso di adattare al teatro il testo che lo stesso Camilleri considera come il suo migliore è perché la cosa ci è sembrata naturale, quasi inevitabile.
Massimo Schuster



Mi piacciono i maestri. Mi piace imparare da chi ha il teatro scolpito nella pelle, dall’esperienza, e nell’anima, dal talento e dalla fame di autenticità artistica. Camilleri e Schuster sono due maestri. Dei più sorprendenti. Irregolari. Schuster, in una intervista, ha detto: “vedo che tutti si affannano a innovare l’arte teatrale, e nessuno si occupa di fare la manutenzione...”. Molto controcorrente. Quasi reazionario. Classico, è la parola. La Tradizione è una corrente grande, lenta. Cercarla, senza imitare, e portarla avanti, è il percorso dei grandi. Ho da imparare da Schuster, e ogni volta che parla, ho un pezzetto di teatro in più nella mente e nel cuore con cui confrontarmi. Per i prossimi decenni. Camilleri è un capo indiano, uno sciamano, un saggio morto e rinato mille volte, uno che ha visto di qua e di là, benedetto dal successo in età avanzata, due volte benedetto. Parlare con lui, a casa sua, è stata un’esperienza enorme. Vedere il suo studio.... Tutta un’eco. Lavorare al suo “miglior romanzo”, con la sua benedizione, addirittura col suo entusiasmo, mi fa sentire la responsabilità.
E’ un’avventura grandiosa. Piena di doni preziosi, da ricambiare umilmente. Sono riconoscente a Schuster, a Camilleri, ad Angelini per avere avuto l’intuizione iniziale.
E’ bello fare gli attori per il teatro vero.
Fabio Monti



SCENOGRAFO: (…) Lo scenografo (non me ne voglia la categoria) è nel novanta per cento dei casi un soggetto pericoloso da tenere in libertà vigilata. Lasciato a se stesso è capace della qualunque. (...) Dentro a ogni scenografo alligna un potenziale regista in più o meno evidente disaccordo col regista reale.
Così Andrea Camilleri definisce la mia categoria ne Le parole raccontate, e devo dire che è così: sono esattamente come dice lui. Chi è Andrea Camilleri per me? E’ uno dei più grandi scrittori italiani, vorrei un giorno abbracciarlo e dirgli grazie mille volte per i giorni e le notti meravigliose che ho trascorso in compagnia dei suoi libri, dentro i suoi libri. Massimo Schuster? Un uomo e un artista di profonda sensibilità, in ogni chiacchierata mi stupisce con un talento nuovo.
Fabio Monti? un altro grandissimo talento, attoriale e vocale (dice che uno dei suoi sogni è partecipare al Festival di Sanremo), un improvvisatore folle da far mancare il fiato. Non vedo l’ora di restituire col mio lavoro l’amore che ho per Camilleri, per Il re di Girgenti, e di vedere questo spettacolo.
Norma Angelini



MASSIMO SCHUSTER
nato a Lodi nel 1950
Attore, marionettista e regista, Schuster ha risieduto in Francia dal 1975 al 2009. I suoi spettacoli hanno girato in una sessantina di Paesi del mondo. Tra i suoi coproduttori ricordiamo il Teatro alla Scala (per l’opera di Lorenzo Ferrero Le bleu-blanc-rouge et le noir, su libretto originale di Anthony Burgess), il Festival d’Automne à Paris, il TJP, Centre Dramatique National de Strasbourg, Porto 2001 - Capitale Europea della Cultura e numerosi teatri pubblici francesi.
Diplomato nel 1969 della scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha iniziato la sua carriera con il Bread and Puppet Theater di Peter Schumann, sia negli USA che in tournée in giro per l’Europa.
Nel 1975 crea la sua compagnia, il Théâtre de l’Arc-en-Terre, a Marsiglia. Dopo una serie di spettacoli naturalmente influenzati dal lavoro di Schumann è nel 1983, con Teseo e il Minotauro e soprattutto nel 1984, con La tragica storia di Macbeth, che trova una sintesi personale tra la sua esperienza americana e il teatro di figura di tradizione europea, affermando la sua originalità nel movimentato panorama teatrale francese. Il suo spettacolo feticcio, Ubu Roi, frenetico one-man-show con una quarantina di marionette metalliche di Enrico Baj, gira il mondo per dodici anni facendo di lui uno dei solisti più conosciuti del teatro di figura internazionale.
Alla collaborazione ventennale con Baj se ne sono aggiunte altre con pittori (Hervé Di Rosa, Joan Baixas), scultori (Richard Di Rosa, Roberto Abbiati), disegnatori (Paolo D’altan), scrittori (Anthony Burgess, Jean-Pierre Carasso, Tzvetan Marangozov, Francesco Niccolini, Chiara Laudani) e musicisti (Gino Negri, Lorenzo Ferrero, Richard Harmelle, Bogdan Dowlasz, Paolo Fresu).
I suoi spettacoli, spesso basati sulla rivisitazione di testi classici adattati al teatro di forme animate, sono stati presentati in particolare in numerosi festival, tra i quali La Biennale di Venezia, il Singapore Festival of the Arts, i festival UNIMA di Dresda, Lubiana e Budapest, i festival internazionali delle marionette e forme animate di Barcellona, New York, Parigi, Porto, Milano, Amsterdam, Stoccolma, Brasilia, Delhi, São Paulo.
Ha firmato regie in Francia, Belgio, Polonia, Bosnia-Erzegovina ed Etiopia.
Come autore, ha scritto numerosi articoli per riviste professionali e pubblicato cinque libri, tra i quali Ave Marionnette.
Pedagogo, ha insegnato all’Ecole Supérieure Nationale des Arts de la Marionnette di Charleville-Mézières e ha diretto stage in Francia, Italia, Slovacchia, Polonia, Bulgaria, Portogallo, Etiopia, Niger, Burkina Faso, Congo, Repubblica Dominicana e Brasile.
Reporter occasionale, ha tenuto delle rubriche nelle riviste marsigliesi Taktik et Le Pavé.
Scenografo, ha lavorato per due produzioni allo Stadtheater di Friburgo, Germania.
Costruttore di marionette, ha esposto al Musée des Arts Décoratifs di Losanna e a quello di Zurigo, alla Witwatersrand University di Johannesburg e alla Fondazione Praemium Erasmianum dell’Aia.
Fotografo, ha pubblicato il libro Bread and Puppet Museum per le Edizioni Titivillus e ha esposto in Francia, Italia e Israele.
Dal 2004 al 2008 è stato presidente dell’UNIMA (Unione Internazionale della Marionetta). Membro del Collegio di Patafisica, è decorato dell’Ordine della Grande Giduglia dall’Institutum Pataphysicum Mediolanense. Premio dell’Associazione dei critici italiani per lo spettacolo L’ultimo guerriero, ha ricevuto altri riconoscimenti in Italia, negli USA, in Polonia, Croazia e Bosnia-Erzegovina.
Massimo Schuster è inoltre barbuto, vegetariano e calvo.

FABIO MONTI
nato a Catania nel 1974
Attore, cantante, regista, autore, fondatore di EmmeÀ Teatro
Siciliano, Monti si è diplomato a Milano all’accademia “Paolo Grassi” nel 1999.
E’ stato allievo di Danio Manfredini, Gabriele Vacis, Maria Consagra, Renata Molinari, e si è poi specializzato alla Ecole des Maitres diretta da Franco Quadri con il maestro J. Delcuvellerie. E’ stato tra i fondatori nel 1998 della compagnia Dionisi con, tra gli altri, Silvia Gallerano, Paolo Mazzarelli, Renata Ciaravino. Tra le altre sue esperienze, è stato protagonista dello spettacolo di Peter Greenaway a Ortigiafestival 2007, ha lavorato con Fura dels Baus, Compagnia Musella/Mazzarelli, con cui ha stabilito un legame sempre più forte da oltre 10 anni, Teatro Stabile delle Marche, Cristian Ceresoli e Sivia Gallerano, Lamberto Puggelli.
E’ stato candidato ai Premi Ubu come miglior attore italiano under 30.
Nel 2007 ha ricevuto il Premio Pino Veneziano e il Premio Vigata di Andrea Camilleri come Migliore Attore.
Ha il vizio di essere straniero, ovunque. Anche nelle sue Patrie: la lingua italiana, la lingua-carne siciliana, il teatro dei Maestri (Brook, Strehler, Tino Carraro, De Filippo, Marthaler, Nekrosius, Shakespeare, Totò e Michael “Air“ Jordan).

NORMA ANGELINI
nata ad Abbadia San Salvatore (Siena) nel 1974
Scenografa, costumista, video artista, fondatrice di EmmeA’ Teatro
Toscana, si è diplomata in scenografia alla Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha realizzato scenografie per Teatro Suginami di Tokyio, Egumteatro, CSS di Udine e Paolo Mazzarelli, La Città del Teatro di Cascina (PI), Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano (SI), Teatro di Buti (PI), Compagnia ELAN (Galles). E’ stata assistente del costumista Massimo Poli al Teatro Verdi di Pisa. Con EmmeA’ Teatro ha firmato la drammaturgia di tutti gli spettacoli, le creazioni video per Lampedusa e Schiavi in mano! e la scenografia degli spettacoli Retrò e Buttitta.
Contessa decaduta (la sua trisavola ha perso tutto per esseri innamorata di un contadino), toscana di origine, parla correttamente il Siciliano e tifa Palermo dal 1998.

EMMEA’ TEATRO
è una compagnia siculo–toscana nata nel 2004, residente nella città di Castiglion Fiorentino (Arezzo), ed è riconosciuta dalla Regione Toscana come compagnia di prosa di eccellenza. E’ diretta da Norma Angelini e da Fabio Monti, autori di tutti i suoi spettacoli.
La ricerca di EmmeÀ, tra musica e teatro, spazia dalle culture orali e scritte meridionali allo stretto rapporto con la realtà contemporanea, fino al confronto con i Classici.
Ha coprodotto tra gli altri con Armunia Festival, Kilowatt Festival, La Città del Teatro.
Ha vinto i premi: Pino Veneziano 2007 con “Lampedusa”, il Premio Vigata 2007 di Andrea Camilleri come Miglior spettacolo, Miglior Attore, Migliori Musiche Originali con “Buttitta”, il Premio Presenze.1 del Teatro Filodrammatici di Milano (2008) con “Lampedusa”, il Premio Nuove Creatività, ETI – Ente Teatrale Italiano (2009) con Don Milani, e la menzione speciale al Premio “Storie di lavoro” 2011 con “Schiavi in mano!”. Ha realizzato spettacoli sulla Morte e l’Avanspettacolo, sul poeta siciliano Ignazio Buttitta e la carne viva della Sicilia, sul maestro d’amore feroce don Lorenzo Milani e il classismo spietato dell’Educazione contemporanea, sull’epopea tragica e pecoreccia di Sangue e cannoli di Lampedusa e l’immigrazione, sull’amore al tempo degli antichi Greci da Platone a Teocrito, sulla Grande Crisi Economica 2007-20...? e le spietate schiavitù interiori, come gli affetti perduti. Dal 2013 produce gli spettacoli della compagnia Musella/Mazzarelli.




Last modified Wednesday, February, 07, 2018