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Tre indagini a Vigàta



Autore Andrea Camilleri
Prezzo € 20,00
Pagine 592
Data di pubblicazione 29 novembre 2012
Editore Sellerio
Collana Galleria n.18


Comprende La vampa d’agosto, Le ali della sfinge e La pista di sabbia.

Con una Nota dell'Autore

Il metodo del commissario più celebre d’Italia si affina: annusare, raccogliere, intuire, collegare, simpatizzare e antipatizzare. E nello stesso tempo Montalbano fa i conti con l’età che avanza, i cui primi sintomi, un rallentamento dei riflessi e una leggere miopia, lo mettono in allarme e lo spingono a dialogare con se stesso. Peri fortuna le sue indagini lo tengo occupato: il caso dagli strani risvolti della Vampa d’agosto, dalla scomparsa di un bambino al ritrovamento di un cunicolo che rivelerà clamorose sorprese tra cui un baule con il cadavere di una ragazza; il ritrovamento in una vecchia discarica di una donna uccisa con un colpo di pistola al volto in Le ali della sfinge: niente borse o indumenti in giro, solo un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra – una farfalla – potrebbe aiutare il commissario a identificare la donna; tra scuderie e maneggi, ippodromi e piste, tra corse clandestine e corse di beneficenza, un mondo nuovo sorprende e spiazza il commissario nel caso de La pista di sabbia.


«Anche per questi tre romanzi lo spunto di partenza non è nato da una mia invenzione, ma da un suggerimento della realtà. Addirittura, per quanto riguarda La vampa d’agosto, io personalmente sono stato più volte ospite di quella casa costruita sopra una duna a pochi metri dal mare senza che né il mio amico, che ne era l’affittuario, né io, minimamente sospettassimo che sotto di noi c’era sotterrato un secondo appartamento gemello già quasi pronto all’uso. Poi successe che il figlio più piccolo del mio amico scomparve per qualche ora, gettando la famiglia nel panico. Riapparve all’improvviso comunicando ai suoi che, entrato dentro una buca nella duna, era andato a finire in una casa nascosta sotto la loro».

«Le ali della sfinge invece cominciò a prendere concretamente forma dentro di me a seguito dei racconti fattimi da una giovane donna russa circa i modi d’arruolamento delle ragazze per la loro “esportazione” nei paesi più ricchi e i gravosi impegni che dovevano sottoscrivere. Mi raccontò poi come molte di queste ragazze, spacciate come ballerine, erano già in partenza destinate ad attività tutt’altro che legali. Lei era riuscita, con l’aiuto di un amico italiano, a riscattare con moneta sonante la sua libertà, ma il destino di due sue compagne era stato addirittura tragico».

«La pista di sabbia è uno di quei libri che bussano insistentemente alla mia porta per essere scritti. Per primo, durante una vacanza sull’Amiata, mi arrivò un ritaglio di un giornale siciliano che parlava di me, nel retro però c’era una notizia di cronaca che riguardava un cavallo ucciso a sprangate, forse per una rivalità tra organizzatori di corse clandestine. La storia mi colpì sgradevolmente, mi parve un gesto di una barbarie e di una ferocia assolute. Mentre ci rimuginavo sopra, qualche giorno dopo i giornali locali diedero ampio spazio a un misterioso furto di cavalli da corsa nel grossetano. A questo punto mi fu chiaro che dovevo scrivere un romanzo sui cavalli e le corse clandestine».



Last modified Thursday, November, 29, 2012