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La concessione del telefono

C’era una volta Vigàta

Telefilm tratto dal romanzo La concessione del telefono

 

Regia Roan Johnson
Sceneggiatura Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Roan Johnson
Collaborazione ai dialoghi Valentina Alferj
Durata 115'
Data In onda su Rai Uno il 23 marzo 2020
(L'anteprima nei cinema prevista per il 17-18 marzo 2020
è stata annullata per l'emergenza Coronavirus)
Produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction
Distribuzione nei cinema italiani Nexo Digital in collaborazione con Radio Deejay e MYmovies.it
Interpreti Alessio Vassallo - Filippo ("Pippo") Genuardi, commerciante
Fabrizio Bentivoglio - Calogero ("Don Lollò") Longhitano, Commendatore, uomo di rispetto
Corrado Guzzanti - Vittorio Marascianno, Prefetto di Montelusa
Thomas Trabacchi - Arrigo Monterchi, Questore di Montelusa
Federica De Cola - Gaetanina ("Taninè") Schilirò, moglie di Filippo Genuardi
Corrado Fortuna - Rosario ("Sasà") La Ferlita, ragioniere, ex amico di Filippo Genuardi
Dajana Roncione - Calogera ("Lillina") Lo Re, moglie del padre di Taninè
Ninni Bruschetta - Padre Macaluso
Michele Di Mauro - Orazio e Rinaldo Russotto, avvocati
Antonio Alveario - Emanuele ("Don Nenè") Schilirò, marito di Lillina Lo Re
Sergio Vespertino - Corrado Parrinello, Capo di Gabinetto del Prefetto
Emmanuele Aita - Giacomo La Ferlita, fratello di Rosario e sostituto di Parrinello
Alessandro Schiavo - Delegato Portera
Francesco Brandi - Gesualdo Lanza-Turò, Comandante la Tenenza dei Reali Carabinieri di Vigàta
Giuseppe Provinzano - Calogerino Laganà, uomo di Don Lollò
Giugiù Gramaglia - Vittorio Tamburello, Direttore dell’Officio Postale di Vigàta
Colonna sonora Ralf Hildenbeutel
DVD Disponibile nel catalogo Raicom



La storia racconta di Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3 settembre 1856 e commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico, amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è un uomo che non si accontenta mai. E così spedendo tre lettere al Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista) mette in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due fuochi incrociati: lo Stato, che pensa di avere a che fare con un pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizia a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. A tenerlo d’occhio il Questore Monterchi, venuto dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il folle concatenarsi degli eventi.


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La Concessione del Telefono (Tre Lettere)
Tarantella per Mandolino
Marranzano Vivace
Un Equivoco (Guttadauro)
Tarantella Orchestra (Il Ministro Degli Interni)
La Concessione del Telefono (Quadri)
Tarantella Piano
Un Equivoco (La Congiura)
Sospetto
Tarantella Orchestra (Innocente)
Marranzano Vivace (Senza Marranzano)
Tarantella Orchestra (Arrivederci Portera)
Tarantella Orchestra (Coda)
Tarantella Piano (Titoli di Coda)



Note di regia
“La concessione del telefono” è la storia di tre piccole palle di neve (che nel film hanno la forma di tre lettere inviate da Pippo Genuardi al prefetto Marascianno) che, rotolando piano piano, diventeranno una valanga che travolgerà il nostro povero protagonista.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Camilleri che è un gioiello di ingegneria narrativa. Non solo per la struttura del libro così originale che alterna le “cose scritte” (lettere, documenti, articoli di giornale) con le “cose dette” (dialoghi secchi senza descrizioni). Ma anche perché la storia de “La concessione del telefono” è una sorta di bomba a orologeria nascosta sotto un tavolo, di cui il lettore e lo spettatore possono solo intuire la presenza. E anche gli stessi personaggi e prima di tutto Pippo Genuardi non ne sentono il ticchettio, che aumenta di scena in scena. Pensano di essere più ‘sperti di molti, ma quando capiranno di essere più scemi di altri sarà troppo tardi.
Con il film abbiamo provato a rendere onore a questa originalità del libro di Camilleri, dividendo lo schermo in modo naturale per lasciare uno spazio in cui poter scrivere i vari documenti, e cercando con voci over e altre idee visive di mantenere la forza di come le parole nelle lettere e nei documenti raccontino cose diverse da quello che si vede o si sente. Così abbiamo provato a raccontare come la formalità della burocrazia diventi un gorgo in cui il nostro protagonista, e forse con lui il “senso” stesso della terra senza tempo in cui vive, verrà risucchiato.
E la beffa è che dentro quella voragine dello Stato e in quelle spire della Mafia, il Genuardi ci si è cacciato da solo. Ma perché si è “amminchiato” così tanto con questa diavoleria del telefono? Lo scopriremo solo nel finale a sorpresa, come lo ha costruito il maestro siciliano, anche se nel film sono seminati indizi della verità al tempo stesso assurda e ovvia che sta sotto tutta questa vicenda.
Un libro e un film che nonostante il tono brillante ed esilarante, sono un vero e proprio j’accuse sarcastico contro le storture e le contraddizioni della Sicilia e forse dell’Italia intera. Una commedia sulla stupidità umana (da quella istituzionale e burocratica, fino a quella sentimentale) e, al tempo stesso, una satira sociale e politica di incredibile attualità.
Roan Johnson



Camilleri torna in tv ma senza Montalbano
“C’è tutta la sua ironia”




Palermo - Ambientato nella Sicilia di fine Ottocento, La concessione del telefono era il libro a cui Andrea Camilleri era più legato, un capolavoro d'ironia, un saggio sarcastico contro burocrazia e potere ottuso. Le lettere che grondano piaggeria, inviate dal povero Filippo Genuardi, commerciante di legnami, al prefetto Vittorio Marascianno per ottenere la linea telefonica, sono un'opera d'arte. Il film tratto dal libro, che Roan Johnson ha girato a Palermo, arriverà in tv il 6 aprile su Rai 1. «È la prima cosa che abbiamo girato senza Andrea», racconta il produttore Carlo Degli Esposti «la sceneggiatura ha avuto un'evoluzione molto lenta, è quella a cui ha contribuito di più. Teneva tantissimo al romanzo e voleva che la trasposizione televisiva - che ha curato con Francesco Bruni e Johnson - non tradisse la struttura epistolare. Roan è riuscito a lenire l'enorme vuoto facendo rivivere il libro nel film. Ne La concessione del telefono rivive il Camilleri più bello».
«Andrea ha lasciato un vuoto enorme», continua il produttore, «in questa confusione penso a quanto mi manca e a quanto manchi all'Italia. Penso a cosa avrebbe potuto dire alle sardine, lo immagino come un nonno saggio. Ne sono certo, li avrebbe accolti e i ragazzi si sarebbero seduti intorno alla sua scrivania per chiedere consigli». Degli Esposti parla con pudore «dell'enorme buco lasciato nel cuore e nella testa». «L'assenza di Andrea è una voragine», spiega, «mi confrontavo con lui sulle cose della vita, su tutto. Per trent'anni mi ha chiamato Carlo, l'ultimo sa-bato mi ha chiamato "Carolus", una forma di complicità».
Interpretato da Alessio Vassallo, Fabrizio Bentivoglio, Corrado Guzzanti, Federica De Cola, Corrado Fortuna, Thomas Trabacchi, Giugiù Gramaglia, Emmanuele Aita, il film esalta i toni grotteschi (le scene tra Guzzanti, prefetto dietrologo complottista arrivato da Salerno che si esprime con i numeri della Smorfia, e il tetragono questore Trabacchi che tenta di riportarlo alla ragione sono esilaranti), restituendo lo spirito camilleriano. «Il racconto è speciale perché ha man-tenuto la struttura letteraria» continua Degli Esposti, «merito del coraggio di RaiFiction e della maestria di Roan: letto il libro, il film ce l'aveva nella testa».
«Ho conosciuto Camilleri un anno prima che morisse» racconta Johnson, «quando ho girato l'altro suo romanzo storico, La stagione della caccia. Degli Esposti era molto ansioso che stessi antipatico ad Andrea. Quando siamo andati insieme a trovarlo si è raccomandato: "Non chiamarlo maestro, non chiamarlo Andrea". Gli ho detto: "Non preoccuparti, riuscirò a non chiamarlo in nessun modo". Mi ha bocciato praticamente tutto, ma non gli sono stato antipatico. La stagione della caccia gli era piaciuto, abbiamo trovato una sintonia. A essere onesti non possiamo essere tristi per la sua morte: come direbbe il marchese Peluso, "la vita se l'è sucata". Siamo tristi per noi, perché le sue parole erano musica. La concessione del telefono è un meccanismo a orologeria, un libro sull'idiozia umana, su come una palla di neve possa diventare una valanga. L'avrebbero girato bene i fratelli Coen perché è satirico, grottesco». Lettere, editti ministeriali, la burocrazia che stritola, il potere paranoico che vede colpevoli ovun-que: Johnson ha girato nell'Archivio di Stato di Palermo tra migliaia di faldoni. «Capisco quando Roan dice che è una storia da fratelli Coen», commenta Guzzanti, «perché il prefetto è il simbolo del potere impazzito. È uno dei film più divertenti che ho girato. Ho conosciuto Camilleri nella prima parte della sua vita, quando insegnava alla Silvio D'Amico ed era il maestro di mia sorella Sabina. Con i politici e il potere viviamo in tempi autosatirici e postsatirici, quella di Camilleri è una modalità di racconto diversa. Preziosa». «Ho avuto la fortuna di andare già tre volte a Vigata», dice Alessio Vassallo, «con le due serie de Il giovane Montalbano e poi ne La stagione della caccia: ogni volta è come approdare sull'isola che non c'è di Peter Pan, puoi continuare a volare. Da siciliano sono felice di essere entrato nel mondo di Camilleri. Venne sul set de Il giovane Montalbano, interpretavo Mimì da giovane. Ci disse: "Ora mi fate vedere qualcosa". Pomeriggio indimenticabile. La concessione del telefono passa dal dramma più nero alla commedia, è piena di colori. La sceneggiatura di Camilleri è come uno spartito, devi solo suonarlo bene. Abbiamo la fortuna di essere guidati da Roan, che è un vero talento. Mi fa impazzire: è un anglopisano che ragiona in siciliano».
Silvia Fumarola
(La Repubblica, 20.12.2019)


Palermo, set in piazza Pretoria per "La concessione del telefono"



Set in piazza Pretoria per il nuovo film ispirato da Camilleri, "La concessione del telefono", firmato Rai Fiction e Palomar, in onda sul primo canale Rai dal prossimo anno con la regia di Roan Johnson. Oggi, le riprese tra la chiesa di Santa Caterina e Palazzo Bonocore, assieme ai protagonisti Alessio Vassallo, nel ruolo principale di Filippo Genuardi, e Corrado Fortuna, con cappello e completo beige nel ruolo di Sasà La Ferlita. Attori in costumi d'epoca di fine Ottocento, e poi cavalli e carrozze in piazza, con tanto di calesse e cassette con ortaggi per terra, quasi a ricreare la scena di un mercato siciliano.
Sfilano frenetici, comparse e attori impegnati nei ruoli minori, ma tra le interpreti femminili ci sono anche Dajana Roncione e la messinese Federica De Cola, che nella fiction interpreta Gaetanina, la moglie del protagonista. La troupe, già in città da qualche giorno, ha girato in diversi palazzi storici di via Maqueda, tra cui palazzo Comitini e Montevago.
Marta Occhipinti
(La Repubblica (ed. di Palermo), 7.11.2019)


Palermo diventa un teatro di posa due set tra Camilleri e il mondo della vela
Un lunedì da Cinecittà con due set in contemporanea. Primo ciak a Palermo, infatti, per il nuovo Camilleri televisivo, firmato Rai Fiction e Palomar. Sono iniziate ieri in via Maqueda, tra le sale di palazzo Montevago, le riprese de "La concessione del telefono", film tv della serie "C'era una volta Vigata", tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, che andrà in onda sul primo canale Rai il prossimo anno.
Dopo Ispica, Scicli e Modica, Palermo si fa set di una Sicilia dell'Ottocento, raccontata da Camilleri a metà tra il romanzo storico e il divertissement letterario nelle vicende del protagonista Filippo Genuardi, interpretato da Alessio Vassallo: fedele alla trama, la fiction racconta le vicende di un piccolo commerciante di legname che chiede al prefetto della città, nel film Corrado Guzzanti, il collegamento di una rete telefonica dal proprio magazzino alla casa del suocero. Nel cast anche Corrado Fortuna, nel ruolo di Sasà La Ferlita, tra i volti di ieri durante le prime riprese in una scena ambientata in Prefettura. Nomi già confermati sono quelli di Fabrizio Bentivoglio, nel ruolo del mafioso don Lollò mentre tra le presenze femminili ci sono Dajana Roncione, già volto di " Baarìa" di Tornatore e la messinese Federica De Cola, rispettivamente nei ruoli di Lillina e Gaetanina, moglie di Genuardi. Oggi la troupe diretta dal regista Roan Johnson sarà a palazzo Comitini, mentre nei prossimi giorni si gira in piazza Pretoria con il protagonista Vassallo per riprendere alcuni flashback.
Giada Lo Porto, Marta Occhipinti
(La Repubblica (ed. di Palermo), 5.11.2019)


Ciak a Palermo per una fiction da Camilleri



Dal Mimì del giovane Montalbano all’avido Nené Impiguglia fino al commerciante che vuole una linea telefonica, Alessio Vassallo torna ancora una volta da protagonista nella Vigàta di Andrea Camilleri. L’attore palermitano è in Sicilia per le riprese della nuova fiction Rai “La concessione del telefono”, tratta dall’omonimo romanzo di Camilleri, ambientato nell’Ottocento, tra Palermo, Montelusa e Vigata.
Nel cast della fiction, diretta nuovamente dal regista Roan Johnson, già autore de “La stagione della caccia - C’era una volta Vigata”, anche gli attori Fabrizio Bentivoglio e Corrado Guzzanti. Ma sono tanti i nomi siciliani – tra questi l’attore empedoclino Giugiù Gramaglia, nei panni del direttore dell’ufficio postale di Vigata e il palermitano Emmanuele Aita – molti ancora sono top secret per una fiction attesa e che ha già creato tante aspettative tra i fedeli lettori di Camilleri e il pubblico Rai.
Il film andrà in onda il prossimo anno su Rai 1, prodotto da Palomar e Rai Fiction. Le prime scene sono state girate già nella Sicilia orientale, tra Ispica, con riprese a Palazzo Spadaro, Modica, Ragusa e Comiso in una piazza Fonte Diana trasformata in scenario visionario riportato all’Ottocento. Le prossime riprese saranno a Palermo: da lunedì nuovi set in città tra palazzi e ville private e piazze del centro storico come Piazza Pretoria.
Alessio Vassallo veste i panni del protagonista Filippo Genuardi, piccolo commerciante di legnami, che chiede al prefetto di potere installare una linea del telefono tra il suo magazzino e l’abitazione del suocero. Ma a muovere la trama sono anche i cattivi, come l’esponente della mafia vigatese don Lollò, interpretato da Fabrizio Bentivoglio. “Ho l'onore e la responsabilità di calarmi nei panni di Pippo Genuardi – scrive sui social Vassallo, che annuncia proprio sul web la sua nuova impresa - dopo tanti anni di carriera ritrovarsi qui a Vigata con tanti amici e con un testo così importante è una di quelle soddisfazioni che ti rimangono come medaglie sul petto”.
Marta Occhipinti
(La Repubblica (ed. di Palermo), 2.11.2019)


Iniziate le riprese di “La Concessione del Telefono”, film tv per Rai 1 tratto dal romanzo di Camilleri



Sono iniziate le riprese del film “La Concessione del Telefono”, ispirato all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri.
Dopo “La Mossa del Cavallo” e “La Stagione della Caccia”, entrambi prodotti da Palomar di Carlo degli Esposti, torna la Vigata storica raccontata dal celebre scrittore. Un nuovo film per Rai 1, che già ospita la fiction di successo “Il Commissario Montalbano”, tratta dai romanzi dello stesso Camilleri. Alla regia confermato Roan Johnson.
Protagonista del film Alessio Vassallo che conferma la notizia sui social: “Ebbene sì, è il momento di venire allo scoperto. Non fatevi strani pensieri. Sono diretto da quest’uomo qui che oltre ad essere un grande regista si è dimostrato un vero amico nel corso degli anni. Stiamo lavorando per voi alla ‘Concessione del Telefono’ di Andrea Camilleri. E ho l’onore e la responsabilità di calarmi nei panni di Pippo Genuardi. Dopo tanti anni di carriera ritrovarsi qui a Vigata con tanti amici e con un testo così importante è una di quelle soddisfazioni che ti rimangono come medaglie sul petto”. Tra gli interpreti anche Fabrizio Bentivoglio e Corrado Guzzanti.
“La Concessione del Telefono” è il terzo romanzo storico di Andrea Camilleri ad essere trasformato in un film televisivo per Rai 1, dopo “La mossa del cavallo” con Michele Riondino, in onda nel febbraio 2018, e “La stagione della caccia” diretto dallo stesso Roan Johnson e trasmesso nel febbraio 2019.
Foto: Instagram
(RB Casting, 25.10.2019)


Comiso: si gira “La concessione del telefono”, le riprese in piazza Fonte Diana. FOTO

 
 
 

E’ una Comiso decisamente inedita e una piazza Fonte Diana quasi irriconoscibile, piombata per un giorno nell’ottocento visionario di Camilleri. Sono iniziate le riprese del film “La Concessione del telefono”, ispirato all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. La città casmenea, sabato 12 ottobre, è diventata set per un giorno. Dopo La Mossa del Cavallo e La Stagione della Caccia, entrambi prodotti da Palomar per Rai1, torna sul piccolo schermo un altro adattamento di un romanzo di Camilleri.
Il regista Roan Johnson è stato confermato alla regia, ma poco o nulla si sa del cast.
La Concessione del Telefono è il terzo romanzo storico di Camilleri a essere trasformato in un film televisivo per Rai1 – dopo La mossa del cavallo con Michele Riondino, , in onda nel febbraio 2018, e La stagione della caccia diretto dallo stesso Johnson e trasmesso nel febbraio 2019.
Ambientata nella Sicilia di fine Ottocento tra Palermo, Montelusa e Vigata, tra giugno 1891 e agosto 1892, protagonista della storia è Filippo Genuardi, un piccolo commerciante di legnami che chiede al Prefetto l’installazione di una linea telefonica tra il suo magazzino e l’abitazione del suocero, ricco uomo d’affari. Non trovando risposta, si rivolge a Calogero (don Lollò) Longhitano, importante esponente della mafia vigatese, al quale rivela dove si trova il suo ex amico Sasà La Ferlita, nascosto per non pagare il debito di gioco al fratello di Don Lollò. Una serie di equivoci portano Filippo in una situazione pericolosa. A questo si aggiungono anche i suoi problemi personali, tra cui la tresca con la moglie del suocero.
Foto: Facebook, Maria Pina Battaglia
(Giornale Ibleo, 13.10.2019)


Primo ciak per il film camilleriano La Concessione del Telefono. FOTO

 


Ispica - Il primo ciak a Comiso, poi scene al Castello di Donnafugata, a Ispica, nel Loggiato del Sinatra, a Scicli, in via Mormina Penna e nel settecentesco palazzo Spadaro.
Sono iniziate le riprese del film per la Tv La Concessione del Telefono, il primo film ispirato a un romanzo di Andrea Camilleri girato dopo la morte dello scrittore siciliano. In settembre Ragusanews.com aveva anticipato la notizia, che ora concretezza nei ciak che questa settimana hanno visto la troupe cinematografica della Palomar di Carlo Degli Esposti impegnata su vari fronti.
Il regista è l'italo-inglese Roan Johnson, 44enne di padre inglese e mamma lucana. Oggi si è girato a Ispica, nel loggiato del Sinatra, che tanti film e tanto cinema ha arricchito con la sua architettura circolare. Sono stati ricostruiti ambienti di una città siciliana ottocentesca, la Vigata storica che qui rivive grazie al sapiente lavoro di montaggio di diverse location iblee che danno un senso di unità urbanistica ai film ispirati ai romanzi di Camilleri. Sia contemporanei, che storici.
(Foto Ispica Città del Profumo)
(RagusaNews, 12.10.2019)


Dopodomani iniziamo a girare il film tratto dal romanzo di Camilleri La Concessione Del Telefono. E' un libro molto più ironico e molto meno drammatico rispetto a La Stagione Della Caccia, ma non risparmia stilettate contro la scemenza di piccoli uomini e contro l'ottusità del grande stato. In effetti si potrebbe dire che è un romanzo sulla stupidità umana, e infatti è un film che farebbero benissimo i Coen. Purtroppo loro erano impegnati e quindi vi tocco io. Lo so a volte nella vita bisogna accontentarsi, ma potete tirarvi su perchè lo produrrà la Palomar con la Rai che da vent'anni con amore porta sullo schermo il mondo di Camilleri, che abbiamo scritto il copione con lo stesso Andrea e Bruni, e che il cast la fotografia la scenografia i costumi il suono il montaggio e le musiche e qualcuno che di certo mi sono scordato è gente con la testa sulle spalle e col cuore che batte dalla parte giusta. Quest'anno ancora di più.
(Roan Johnson, 8.10.2019)


Camilleri, si gira nel ragusano La Concessione del Telefono
Ragusa - A due mesi dalla morte di Andrea Camilleri, si gira un altro film ispirato a un suo romanzo storico. "La Concessione del Telefono", libro edito da Sellerio nel 1998, dovrebbe diventare un film per Rai Uno la cui uscita potrebbe essere programmata nel tardo inverno 2020.
Il primo ciak del film potrebbe essere nei primi giorni di ottobre. Non si conosce il cast, ma è verosimile che il regista del lungometraggio per la Tv sia di nuovo Roan Johnson, che ha già firmato "La Stagione della Caccia", andata in onda nella scorsa stagione televisiva.
(RagusaNews, 16.9.2019)



Last modified Thursday, December, 23, 2021