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RASSEGNA STAMPA

SETTEMBRE 2008

 
l'Unità, 1.9.2008
Camilleriana
Montalbano uno e centomila
“Racconti di Montalbano”, pagine 504, euro 13,00, Mondadori
”Il commissario Montalbano. Le prime indagini”, pagine 600, 18,00 euro, Sellerio
”Il casellante”, pagine 160, euro 11,00, Sellerio

Il ritorno alle origini di Salvo Montalbano. Una serie di letture per riscoprire il commissario dalla sua prima indagine agli ultimi racconti. Storie che Andrea Camilleri ha pubblicato negli ultimi anni. E così ne i “Racconti di Montalbano” i lettori potranno seguire le indagini del più celebre commissario d'Italia attraverso la scelta compiuta dal suo inventore, che si è ritrovato a comporre «una specie di antologia personale». Ma Camilleri precisa: «i racconti qui compresi non intendono essere né una élite né il meglio, perché forse non lo sono». L'autore non ha seguito nella scelta un ordine cronologico delle date di edizione dei racconti, e nemmeno si può parlare di antologia ideale. «Insomma, quasi tutti i racconti qui raccolti tentano di rispondere a domande mie, a scommesse che avevo fatto con me stesso, a problemi narrativi che mi ero posto». Complessivamente il criterio di scelta ha portato alla strutturazione di due filoni, «quello che privilegia le situazioni non propriamente poliziesche e quello che, pur trattando una materia di stampo prettamente poliziesco, spesso e volentieri arriva a conclusioni che sottolineano l'umanità del commissario piuttosto che il suo rigore nel far rispettare la legge».
L'umanità del personaggio è uno dei nodi cruciali della costruzione della figura di Montalbano. Un personaggio che si esprime principalmente nel rispetto dell'altro, che ha un forte senso della giustizia, che non sopporta i soprusi, le sopraffazioni, sempre pronto a schierarsi dalla parte dei deboli. Un poliziotto che sta dalla parte dei lavoratori e che non sopporta nessun tipo di sfruttamento. Capace di sgominare ignobili tratte degli schiavi e catturare gli sfruttatori che odia profondamente, provando invece un senso di rispetto per quegli esseri umani che vengono in Italia da clandestini nella speranza di una vita migliore. È una persona fuori dagli schemi, ha le sue idee politiche, ma nel lavoro non si fa influenzare da nulla. Ha il fiuto del grande poliziotto ma non è solo istinto, è anche un indagatore colto che ricostruisce gli scenari in maniera razionale, ed a volte trova la scoperta nella luce che proviene dalla lettura dei libri.
Questi ed altri elementi tipici del carattere di Montalbano si colgono in maniera più profonda già nei primi scritti di Camilleri. E così mentre gli appassionati aspettano la nuova indagine, Sellerio ha ripubblicato i primi tre romanzi incentrati sul celebre commissario (“La forma dell'acqua”, ”Il cane di terracotta”, ”Il ladro di merendine”) riuniti sotto il titolo “Il commissario Montalbano. Le prime indagini”. Nel primo romanzo vi è implicito il manifesto letterario del giallo camilleriano, una pluralità di livelli di lettura, che vanno dal piano del mero ­racconto a quello antropologico e sociologico, e più su quello filosofico. In quest'ottica la forma dell'acqua nella sua fluida mobilità è la metafora dell'incertezza e dell'ambiguità della verità, od ancor meglio della sua relatività. Una verità che è multiforme, cangiante nel suo aspetto più profondo, ma che nel concreto può essere individuata se contestualizzata, caso per caso, senza la pretesa di assolutezza metafisica. Ed infatti di verità ne scopre Montalbano, svelando misteri polizieschi fa luce su aspetti delle vite di esseri umani, delle loro azioni, delle motivazioni delle loro scelte e decisioni. Un’ultima cosa su Montalbano. Fra le sue certezze pragmatiche vi è che non ama Berlusconi ed il suo governo, ma in particolare non sopporta proprio il cavaliere di Arcore che per lui rappresenta «l'antipolitica», come ha spiegato più volte a l'Unità, giornale che gli sta decisamente simpatico. Montalbano sta dalla parte dei magistrati, è ancora convinto chela giustizia sia uguale per tutti, a costo di sembrare fuori moda.
Non solo Montalbano: Camilleri è presente in libreria anche con un romanzo di genere fantastico, “Il casellante”, il secondo episodio della sua trilogia dedicata alle metamorfosi. In questo libro, come abbiamo già raccontato su queste pagine, la protagonista è una donna che si trasforma in albero.
Salvo Fallica
 
 

NAE, n° 23, Estate 2008
Camilleri si fa in quattro
ANDREA CAMILLERI, “Voi non sapete”, Mondadori, Milano 2007, pp. 266, Euro 17,00
ANDREA CAMILLERI, “Maruzza Musumeci”, Sellerio, Palermo, 2007, pp. 156, Euro 10,00
ANDREA CAMILLERI, “Il tailleur grigio”, Mondadori, Milano 2008, pp. 144, Euro 16,50
ANDREA CAMILLERI, “Il campo del vasaio”, Sellerio, Palermo, 2008, pp. 284, Euro 12,00
GIANNI BONINA, “Il carico da undici. Le carte di Andrea Camilleri. Intervista, saggio, trame”, Barbera Editore, Siena, 2007, pp. 620, Euro 15,90

Tradimenti. Mogli adultere, mariti fedifraghi, pezzi di carta che rivelano più di quanto non si voglia; amici che non si fidano abbastanza per confessarsi fra di loro le proprie debolezze; creature che modificano la loro natura per amore: l’infedeltà è il leitmotiv che aleggia in ognuno dei quattro volumi con cui, tra il mese di ottobre e il mese di marzo Andrea Camilleri ha “inondato” il mercato librario (per tacere della collaborazione con Italo Insolera per il quale ha scritto qualcosa più di semplici didascalie alle immagini di Porto Empedocle degli anni Cinquanta, nell’album fotografico “L’occhio e la memoria”, per i tipi di Palombi Editori di Roma). Libri che Camilleri ha fedelmente ed equamente divisi fra la casa editrice Sellerio e la Mondadori e che, aldilà del succitato comune denominatore, sono profondamente differenti; i variegati interessi dello scrittore, del resto, non sorprenderanno il lettore affezionato, il quale è da sempre abituato alla sua poliedricità. Con il saggio mondadoriano “Voi non sapete” (i cui diritti sono dall’autore interamente devoluti in beneficenza), Camilleri offre la sua personale schedatura e interpretazione dei famigerati pizzini di Bernardo Provenzano, sistemati per comodità di lettura in un ordine alfabetico che, pur asettico, lascia trapelare l’orrore nei confronti dell’operato del capo della criminalità organizzata che per decenni, rimanendo indenne, è riuscito a infiltrarsi nelle istituzioni e nella società civile. Sempre pubblicato da Mondadori “Il tailleur grigio”, un romanzo eccentrico rispetto alla produzione camilleriana: ambientato a Palermo ai nostri giorni narra gli ultimi mesi di vita di un funzionario di banca, divorato da un tumore e da una sorta di “vedova nera”, vale a dire una donna più giovane che lo manipola e lo umilia senza dargli possibilità di riscatto, fino al finale in cui si assiste ad un’inaspettata trasformazione di comportamento. O forse no.
Con il delizioso cunto su “Maruzza Musumeci”, per i tipi dei Sellerio, invece, Camilleri ci fa nuotare nella Vigàta ottocentesca, teatro di una favola tenera e atemporale con la protagonista e la catananna che citano l’Odissea in versione originale, discendenti di una misteriosa stirpe di sirene assassine, pur di perpetuare la loro esistenza. Sarà l’innocenza e la devozione disinteressata di Gnazio ad umanizzare le sensuali donne-pesce, fino ad allora ancora in cerca della vendetta nei confronti degli uomini, memori da millenni dell’affronto di Ulisse.
Infine ancora Sellerio, un po’ a sorpresa, ha tirato fuori dalla cassaforte (dove ancora giace l’episodio finale, “Riccardino”) quella annunciata a suo tempo come la penultima avventura della più celebre creatura di Camilleri, il commissario Montalbano. “Il campo del vasaio”, alludendo al terreno acquistato con i trenta denari sporchi del sangue del Cristo, si presenta fin dal titolo con un forte sapore simbolico. L’autore insiste nel descrivere il poliziotto quasi sessantenne (che il racconto sia stato scritto qualche anno fa è evidente da alcuni riferimenti alla politica) con gli acciacchi e le piccole difficoltà proprie dell’età e con un sempre più accentuato disagio nei confronti del mondo quotidiano e persino dei suoi uomini, con cui non sembra avere più l’affiatamento di un tempo. L’indagine, che sembra riguardare un “banale” delitto di mafia, svela progressivamente le capacità di simulazione e dissimulazione degli autori di un delitto orchestrato con fin troppa abilità, per il quale il detective arriva a sospettare orribili e insospettabili complicità.
L’ultimo Montalbano e “Il tailleur grigio” sono le due sole opere di Camilleri a non comparire ne “Il carico da undici. Le carte di Andrea Camilleri”, di Gianni Bonina, un ponderoso volume che contiene un’intervista all’autore, le valutazioni critiche del giornalista siciliano e la serie (quasi, appunto) completa delle trame tratte dalle opere dello scrittore, compresi i racconti, analizzati uno ad uno. Il saggio, ben organizzato, tenta di essere esaustivo, ma come tutti i volumi finora dedicati a Camilleri è in qualche modo superato dalla prolificità dell’autore empedoclino che, si può essere certi, offrirà ancora numerosi spunti di riflessione. I plot sono tuttavia sistemati molto opportunamente in ordine cronologico, in modo da poter aggiungere nelle edizioni successive l’ulteriore materiale che l’instancabile Camilleri non mancherà di offrire ai suoi infaticabili lettori che finora l’hanno seguito senza mostrare segni di cedimento e continuano a tributargli un successo con pochi paragoni nel panorama letterario italiano.
Simona Demontis
 
 

Yahoo! Notizie, 2.9.2008
Primo Dizionario Affettivo della Lingua Italiana
Dizionario Affettivo della Lingua Italiana a cura di Matteo B. Bianchi con la collaborazione di Giorgio Vasta.

Gli scrittori, per raccontare, usano le parole. Per loro, quindi, le parole sono i cosiddetti "ferri del mestiere". Ma sono anche emotivita', sono affetti. Partendo da questa consapevolezza, Matteo B. Bianchi, con la collaborazione di Giorgio Vasta, ha pensato di domandare a oltre trecentoquaranta tra narratori e poeti italiani quale fosse la loro parola "affettivamente" piu' significativa e di renderle omaggio nella forma di una classica definizione da dizionario.
Ne e' venuto fuori il primo Dizionario Affettivo della Lingua Italiana, un volume insieme tradizionale e atipico, un piccolo monumento di scrittura dedicato alle parole della nostra lingua osservate attraverso l'occhio autorevole di coloro che maggiormente la frequentano, la usano, la amano.
Da Andrea Camilleri a Sandro Veronesi, da Erri De Luca a Giancarlo De Cataldo, da Melissa Panariello a Giorgio Faletti, da Paolo Nori a Tiziano Scarpa, passando per Enrico Brizzi, Paolo Giordano, Tullio Avoledo, Lidia Ravera, Domenico Starnone, Camilla Baresani, Giuseppe Genna, Luciana Littizzetto, Michele Serra, Marcello Fois, Diego De Silva e tantissimi altri. Una lettura affascinante e imprevedibile, in grado tanto di sorprendere quanto di offrire inediti spunti di riflessione. Un libro da leggere come un viaggio all'interno di quell'esperienza insostituibile che e' la parola.
Megamodo.it
 
 

Bukowski Club, 2.9.2008
Il libro esplora con ironia la crisi della quarantina in chiave di romanzo poliziesco
Andrea Camilleri, omaggiato e nudo nel romanzo "Matar y guardar la ropa" di Carlos Salem
I problemi di un sicario in un campeggio nudista di Murcia

Lo scorso mese di maggio si presentò a Madrid il nuovo romanzo di Carlos Salem, "Matar y guardar la ropa" (Salto de Página, Editrice), uno dei cui personaggi é un sosia dello scrittore siciliano Andrea Camilleri.
Il romanzo percorre quattro giornate fondamentali nella vita di Juan Perez Perez, un manager trentanovenne, divorziato e con problemi di rapporto coi figli. Ma Juan é anche il Numero Tre, efficace sicario di un emporio criminale al quale ha già consegnato 15 "incarichi" in otto anni. Un "lavoro" di ultimo momento, durante le sue prime vacanze trascorse solo coi figli, lo porta in un campeggio nudista del sud della Spagna, nel quale incontrerà gran parte del suo passato e un incerta promessa di futuro, come incerto é l'amore, e si rendirà conto che, per una volta, la vittima potrebbe anche essere lui.
Il libro é un particolare omaggio al creatore del commissario Salvo Montalbano, delle cui opere Salem si confessa "lettore compulsivo"; infatti segnala che uno dei suoi personaggi di "Matar e guardar la ropa" porta il nome dello scrittore italiano, solo "mezzo tradotto" e "aspetti di una personalità inventata partendo da una grande ammirazione".
Il fatto che questo personaggio appaia completamente nudo (giacché la storia trascorre in un campeggio nudista) non suppone secondo Salem una mancanza di rispetto al collega siciliano e crede che "se finalmente si traduce all'italiano e mi fa l'onore di leggerlo, il signor Camilleri si divertirà tanto come io a scriverlo".
Inseguendo Camilleri, Salem s'indirizza, in questo secondo romanzo, verso la simplicitá del linguaggio diretto, anche interno, poiché raccontato in presente e in prima persona dal protagonista, e "sorge l'assurdo, perché la vita é cosí certe volte".
L'autore ispano-argentino che debuttó meno di un anno fa come romanziere con "Camino de ida" (Premio Memorial Silverio Cañada 2008 nella "Semana Negra" di Gijón, al migliore romanzo poliziesco scritto in lingua spagnola), si riconosce un appassiontato del romanzo giallo anche se si define come "amante, anziché fidanzato formale" della letteratura poliziesca.
Il suo nuovo romanzo é stato presentato dalla scrittore madrileno Juan Madrid, uno degli indiscutibili maestri del romanzo giallo in Spagna. Juan Madrid, autore, tra quasi quaranta opere, di "Pájaro en mano", Tanger" o "Dias contados", segnaló che Salem "ha scritto un romanzo poliziesco ironico, che burla i convenzionalismi del giallo letterario e dei romanzi di spionaggio, ma allo stesso tempo ha costruito ottimamente un testo che mi ha divertito tanto".
A suo giudizio questo libro costituisce "uno straordinario debutto nel romanzo poliziesco, tanto se poi decide di continuare col tono ironico, come se ne prova altri".
Bukowski Club, San Vicente Ferrer, 25 Madrid
 
 

Agrigentonotizie.it, 2.9.2008
Cultura - Agrigento
L'Efebo d'Oro 2008 al film "Il Falsario" di Ruzowitzky

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Il premio speciale della Banca Popolare Sant'Angelo, che da sempre accompagna col suo patrocinio l'attività del sodalizio agrigentino, andrà quest'anno a Carlo Degli Esposti, produttore di lungo corso e fra i più impegnati nel panorama cinematografico italiano. Con lui, fondatore della Palomar, è nata, fra l'altro, la serie televisiva del "Commissario Montalbano” cominciata nel 1998 e diretta dal regista Alberto Sironi. Complessivamente 14 film già prodotti e altri quattro tv-movie in fase di montaggio ricavati sempre dai fortunati romanzi di Andrea Camilleri.
[...]
 
 

RBA, 3.9.2008
Andrea Camilleri ganador del II Premio Internacional de Novela Negra RBA
Declaraciones Andrea Camilleri
 
 

l'Unità, 4.9.2008
Ledesma-Camilleri, i ragazzi Ribelli
Francisco Gonzáles Lede­sma, nato 81 anni fa a Barcello­na, è uno degli autori di noir più amati nel mondo. Uomo di sinistra è stato a lungo persegui­tato dal regime franchista. Il suo commissario Méndez è rite­nuto il padre di Pepe Carvalho di Manuel Vázquez Montal­ban. E quindi anche del Montal­bano di Andrea Carnilleri. E stasera i due autori, che racconta­no di se stessi e dei propri ro­manzi su l'Unità, si incroceran­no a Barcellona, al premio "Rba Novela Negra". L'anno scorso il premio era stato vinto proprio da Ledesma col suo "Mistero di Strada". Quest'anno l'autore ca­talano è in giuria e Camilleri in gara.


L’intervista. È uno degli scrittori di romanzi criminali più amati al mondo, classe 1927, oltre 500 titoli all’attivo. “Sono un uomo all’antica” dice, un uomo che si commuove quando parla delle persone morte per la libertà del suo paese
Ledesma il “rosso” grande vecchio del giallo

[…]
Qual è il segreto del successo di Barcellona per i romanzi gialli?
”È una città mediterranea, succedono molte cose per strada. Quando leggo i romanzi di grandi autori del nord d’Europa mi incupisco: tutti chiusi dentro ai commissariati, claustrofobici. Qui ci sono bar, gente che cammina, c’è vita. E poi il mare, il porto, l’influenza e confluenza di moltissime culture. È la stessa ragione per cui amo i romanzi, di Camilleri: mi ci riconosco, mi parlano di qualcosa che sento”.
[…]
Claudia Cucchiarato


Dall'Italia. Un colloquio a distanza con Andrea Camilleri
«La sua Barcellona inedita, la mia orgogliosa Sicilia»

Più invecchiano, più si apprezzano. Pro­prio come un buon vino. Ma per certi scrittori - pochi in verità- è sempre «l'annata buona». Chissà cosa pensano gli spagnoli di Andrea Camilleri, per esempio. Classe 1925, lo scrittore siciliano partecipa alla seconda edi­zione del Premio internazionale «Rba Novela Negra» che sarà assegnato questa sera a Barcello­na. Lo scorso anno il riconoscimento è andato a Francisco González Ledesma per il romanzo “Mistero di strada”. «In fondo l'Italia e la Spagna non sono così diverse» dice Camilleri. E i due Paesi sembra proprio che vogliano rincorrersi... «Fu un romanzo di Manuel Vázquez Montalbán, “Il pianista”, a suggerirmi la strada per strutturare il mio “Birraio di Preston” - continua lo scrittore -. Così decisi di rendere omaggio a questo autore spagnolo, che mi fece conoscere Massimo D'Alema, chiamando il mio commissario Montalba­no, un cognome tra l'altro molto diffuso in Sicilia. Ora, la cosa buffa è che il mio traduttore cata­lano, Pau Vidal, ha deciso di chiamare il protagonista del suo romanzo Miguel Camiller... ».
Ma lei ci vivrebbe in Spagna?
«A dire la verità, avevo anche trovato un apparta­mento nel barrio chino di Barcellona, ma come dice una famosa canzone “Non ho ['età”. Così ho deciso di rimanere qui, in Italia».
Cosa le piace dei libri di Ledesma?
«Ledesma è un grande mae­stro. Adoro il modo in cui ci racconta la sua Barcellona, inedita e proletaria».
Ledesma dice di amare molto l'Italia, ma che la corruzione è talmente integrata nel sistema italiano che è quasi impossibile vivere. Cosa ne pensa?
«Non credo sia impossibile, ma certo è difficile. In Italia vige un regime senza dittatu­ra. Eppure bisogna resistere, per questo credo sia giusto restare qui».
Che opinione ha di Zapatero e di Berlusconi?
«È come paragonare un pianoforte ad un fi­schietto. Il primo è un uomo politico, il secon­do non so cosa sia... ».
Francesca De Sanctis
 
 

RBA, 4.9.2008
Dossier de prensa
II Premio Internacional de Novela Negra RBA
“La muerte de Amalia Sacerdote” Andrea Camilleri
 
 

RBA, 4.9.2008
Andrea Camilleri gana el II Premio Internacional de Novela Negra RBA
En "La muerte de Amalia Sacerdote" "es el mismo lector quien debe desenmascarar la trama"

Barcelona - "La muerte de Amalia Sacerdote", de Andrea Camilleri, ha sido la obra ganadora de la segunda edición del Premio Internacional de Novela Negra RBA. El conocido popularmente como “Crimen del Garlasco” -un hecho real bastante famoso en Italia por la gran repercusión que tuvo en los medios de comunicación- le ha servido a Camilleri como punto de partida para crear la novela.
De esta forma, Camilleri se alza con el galardón mejor dotado de este género -cuyo reintegro asciende a 125.000 euros-, y firma así su primera novela policíaca sin la presencia de Salvo Montalbano, su entrañable comisario de policía. Según el autor, “a diferencia de la saga Montalbano, en esta obra no hay un detective que investigue los hechos, sino que es el mismo lector quien debe desenmascarar la trama”.
La novela, que adopta desde su primera página “un enfoque periodístico”, según el autor, transcurre en la redacción de la RAI en Palermo. La capital de la Sicilia contemporánea, ha sido el escenario elegido por el autor para desarrollar esta magnífica trama en donde política, mafia y familia conforman una red tan sólida, que hasta la justicia y los medios de comunicación están a su servicio.
El escritor, director teatral y guionista italiano, que no ha podido asistir a la entrega, ha querido agradecer el premio mediante videoconferencia y ha enviado un mensaje a sus lectores españoles: “En el pasado se decía que el medio era el mensaje, para mi, mi mensaje son mis libros. Yo como lector leo autores españoles, por lo que se produce un intercambio continuo, la maravilla de la inexistencia de obstáculos”. Asimismo, Camilleri ha querido destacar que ”desde España me llega un mensaje de libertad, y no puedo decir lo mismo de lo que veo aquí, en Italia….”
Lorenzo Silva, encargado de comunicar el fallo del jurado, ha destacado “la solidez de la trama criminal, la construcción de los personajes y la maestría en el manejo de la intriga” de la obra ganadora.
[...]
Joaquim Palau, director general de RBA Libros, ha querido destacar que el premio pretende consolidar al grupo como especialista en el género negro, al tiempo que, “colabora a que el género negro sea considerado como literatura con mayúsculas”.
[...]
"La muerte de Amalia Sacerdote" llegará a las estanterías de las librerías españolas el 9 de octubre y, a principios del 2009, ya estará disponible también para su público en Italia de la mano de la editorial Sellerio Editore.
Para más información
Laura Santaflorentina, Responsable de prensa de RBA Libros - 93.2386065 / 699.061244 - l-santaflorentina@rba.es
 
 

ADN.es, 4.9.2008
Andrea Camilleri gana el II Premio de Novela Negra RBA
El italiano ha prescindido de los servicios de su detective más famoso, Salvo Montalbano, en 'El crimen de Garlasco', novela en la que se ha basado en el asesinato de una chica a manos de su novio

El escritor, director teatral y guionista italiano Andrea Camilleri ha sido reconocido con el II Premio Internacional de Novela Negra RBA, dotado con 125.000 euros.
"El crimen del Garlasco" es el título de la obra ganadora, la primera novela negra de Camilleri sin la presencia de Salvo Montalbano, su entrañable comisario de policía.
En ella, el narrador adopta desde su primera página un enfoque periodístico y sitúa gran parte de su acción en la redacción de la cadena pública de televisión italiana RAI en Palermo, en el despacho de su director.
El asesinato de una muchacha supuestamente a manos de su novio, conocido popularmente como "El crimen del Garlasco", que tuvo bastante repercusión en los medios de comunicación italianos, sirvió a Camilleri como punto de partida para crear la novela.
Mediante una videoconferencia, Camilleri señaló desde Palermo [in effetti da Roma, NdCFC] que "esta novela es un intento de explicar una cierta situación siciliana, en la que la mafia tiene relaciones con la política y con la banca".
En esta ocasión, concretó el autor, la trama se desarrolla en un ambiente periodístico, y por esa razón "no hay un detective, sino que es el lector el que tiene que descubrir todos los hilos que desentrañen el caso".
La novela coincide en el tiempo con su reciente libro "Vosotros no lo sabéis", "una especie de ensayo sobre los pizzini -papeles con los que se comunicaba con familiares y cómplices- del mafioso Bernardo Provenzano, un material que me ha hecho llegar el gobierno de Palermo", dijo.
La mafia
Camilleri, que dio a este ensayo la forma de un diccionario, reveló que "todos los derechos de autor y de las futuras traducciones de este libro se destinarán a los hijos de los policías asesinados por la mafia", para lo cual ha creado una fundación que concederá becas a estos niños.
El escenario elegido para ambientar la obra es Palermo y Camilleri justificó el origen de la historia porque no tiene fantasía: "No puedo inventar una novela a partir de la nada y necesito como punto de partida basarme en hechos de la crónica periodística y luego intento transformar, hacer reconocibles o irreconocibles, esos sucesos, que adapto a mis propias exigencias narrativas, al igual que hago con las novelas históricas".
El escritor aseguró que tuvo que apartar a su habitual comisario Montalbano de este caso porque es "un hombre pesado y fastidioso, y habría intentado monopolizar la investigación, por eso tuve que dejarlo en el más absoluto ostracismo".
Poco antes del inicio de la conferencia de prensa, que sufrió un retraso por problemas técnicos en la conexión con Palermo, Camilleri bromeó: "Creo que todo lo que está sucediendo es un sabotaje de la mafia".
En nombre del jurado del premio, el escritor español Lorenzo Silva dijo que se ha tomado en consideración la calidad de la novela finalista, "Giley", de Julián Ibáñez, que "representa una vía novedosa dentro del género negro español".
El editor de RBA, Joaquim Palau, expresó su satisfacción por la recepción que ha tenido hasta ahora el premio, de cuyo primera novela ganadora, "Novela de barrio", de Francisco González Ledesma, ya se han vendido 40.000 ejemplares.
A esta II edición se presentaron unos doscientos manuscritos procedentes de distintos países.
 
 

Corriere della sera Magazine, 4.9.2008
Le parole che amo
Tra ricordi, slang e dialetti

Dieci autori svelano (in un nuovo libro) i loro vocaboli preferiti. E se Camilleri non s'allontata dalla sua Sicilia, Fruttero s'inchina all'"unico fiore superstite e geniale" del lessico sessantottino

Lo scrittore Matteo B. Bianchi ha chiesto agli scrittori italiani di raccontare la parola alla quale vogliono più bene. Ne è venuto fuori un inedito "Dizionario affettivo della lingua italiana" che esce in questi giorni in libreria da Fandango. Ecco alcune voci in anteprima.
[…]
Camurria
Nel suo "Nuovo dizionario siciliano-italiano" del 1876, Vincenzo Mortillaro definisce la camurria "sorta di malattia, scolagione celtica, virulenta, contagiosa, venerea, vedi Gonorrea" dalla quale quindi discenderebbe, per metafora, "noja, fastidio, importunità". Altri invece sostengono che la parola sia una derivazione da "camula", che sarebbe il tarlo con il suo noioso "camuliare", vale a dire il caratteristico, ossessivo, rumore che il vermetto produce quando rode il legno. Forse è la parola più spesso usata e anche pensata ma non detta per ragioni di civile comportamento da chi sta scrivendo questo lemma, tanto che una sua nipotina, appena cominciò a parlare, oltre a mamma, disse distintamente "camurria" pur non essendo siciliana. Accrescitivi di camurria sono: "gran camurria" e "grannissima camurria", frequente è anche "granni e grannissima camurria". Il massimo è costituito dalla composizione "grannissima camurria buttana". Qui si ricorda la variante introdotta dal barone Logreco in punto di morte: "Il munno è 'na grannissima camurria buttana e 'mpistata", dove, 'mpistata equivalendo a leutica, veniva realizzato un felice ritorno del termine a una delle supposte origini.
Andrea Camilleri
[…]
 
 

La Repubblica (ed. di Parma), 4.9.2008
Polizieschi, cibo e letteratura
In tavola i "sapori del giallo"

Libri e gastronomia, gialli e sapori parmigiani: dal 5 al 7 settembre Langhirano ospiterà la quinta edizione di "I sapori del giallo". Tanti scrittori e giornalisti per parlare di gialli ispirati all'arte culinaria

Letteratura e gastronomia. Romanzi gialli e sapori culinari. E' giunta alla quinta edizione la rassegna "I sapori del giallo", inserita nell'ambito del Festival del Prosciutto, in cui le pagine dei libri ispirano le ricette tradizionali. Da venerdì 5 a domenica 7 settembre a Langhirano saranno presentate 16 opere di scrittori e giornalisti e avrà luogo una veranda gastronomica con i prodotti tipici del parmense. "Il libro giallo ha la capacità di entrare nel sociale, non è legato a schemi fissi. Tutto le tematiche possono farne parte. Inoltre, l'Emilia-Romagna è una regione che offre importanti spunti letterari e radicate tradizioni culinarie", spiega Luigi Notari, curatore dell'organizzazione e rappresentante del Siulp. La manifestazione, che gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Provincia di Parma, è organizzata dal sindacato di polizia SIULP, dal Comune di Langhirano, dall'Accademia degli Incogniti, dalla libreria Liberamente e dall'Associazione "Per loro come noi".
Tra i tanti scrittori e giornalisti presenti, forse sarà anche possibile avere, attraverso una videoconferenza, il grande giallista italiano Andrea Camilleri: chi meglio del suo Montalbano, mix di investigazione e buona cucina, potrebbe rappresentare meglio questa kermesse?
[...]
Giulia De Filippo
 
 

La Sicilia, 4.9.2008
Cultura
Nuovi argomenti nel sito sullo scrittore Lanza

Si arricchisce di nuovi contenuti il sito internet, www.francescolanza.it., dedicato all'omonimo, scrittore e giornalista valguarnerese. Il sito curato dallo scrittore Enzo Barnabà e dal webmaster Sebastiano Giarrizzo, allo stato attuale, rappresenta la più valida e più agevole fonte di documentazione, riguardante Francesco Lanza. "Con gli ultimi aggiornamenti- dice Enzo Barnabà- è stata completata la bibliografia con la sezione relativa alla vastissima produzione dello scrittore valguarnerese". Sulle pagine web di www.francescolanza.it sono stati pubblicati: […] i saggi sul Lunario di Andrea Camilleri e Vincenzo Consolo […].
arc.san.
 
 

ANSA, 4.9.2008
Universita': test di medicina online, da bollette a Camilleri

Bologna - Tra "nella bolletta di un'azienda elettrica i consumi sono determinati da..." e le riflessioni di Robert Musil e della premio Nobel polacca Szymborska, passa tutto lo scibile umano. Il giorno di entrata in vigore della Costituzione, nel sessantennale, nessuno può esimersi dal saperlo. E la maieutica è argomento sul quale i liceali avranno avuto modo di cimentarsi. In molti l'avranno centrata: ma molti dei ventenni che hanno fatto il test di Medicina avrebbero forse più volentieri cercato su internet se l'autore de 'La scomparsa di Pato'' è Camilleri o Vacca o Vassalli.
Sono queste alcune delle domande del test d'ingresso a Medicina, che sarà online sul sito del Miur solo da domani dopo le 17, ma che Morfeus, questo il nome del furbo internauta, aveva reso disponibili già nella serata di ieri.
[...]
 
 

El País, 5.9.2008
Camilleri prescinde de Montalbano y se lleva premio
El Novela Negra RBA distingue a uno de los grandes 'popes' del género

Barcelona. "Esto es un acto de sabotaje de la Mafia", bromeaba ayer desde Palermo Andrea Camilleri ante los problemas que daba la videoconferencia con la que trataba de explicar a la prensa de qué iba "La muerte de Amalia Sacerdote". Con esta obra, en la que no aparece su popular comisario Montalbano -"esta vez le he condenado al ostracismo"- , el escritor ha conseguido el Premio Novela Negra de RBA, dotado con 125.000 euros, que va por su segunda edición.
Solucionado el embrollo tecnológico, el autor pudo finalmente explayarse. Aunque su avanzada edad no le permite demasiados ajetreos, no acudió a Barcelona a recoger el galardón, en sus respuestas demostró que vitalidad no le falta. Este reconocimiento le llega además como un regalo, porque mañana cumple 83 años.
Como es frecuente en su narrativa, Camilleri se ha inspirado en un suceso real para escribir el libro. Esta vez, en un caso conocido como "El crimen de Garlasco", que empezó con el hallazgo del cadáver de una joven supuestamente asesinada por su novio y acabó convirtiéndose en un escándalo político en Italia que tocó de lleno a los demócrata-cristianos. "No logro inventar una novela a partir de la nada. Necesito tener un punto de partida. Me baso en las crónicas de sucesos, que las adapto a mi narrativa. Con las novelas históricas me pasa lo mismo. Me basta con leer una frase que me atraiga en un ensayo de historia para escribir toda una obra. De la nada no nace nada", señaló el autor.
La trama de "La muerte de Amalia Sacerdote", que se publicará en octubre, transcurre en un ambiente periodístico y un escenario recurrente en sus páginas es la redacción de la RAI en Palermo. Así, el director de la misma se niega a abrir el telediario regional con la noticia de la muerte de la chica, de cuyo asesinato se culpa a su novio, Manlio Caputo, retoño del líder de la izquierda siciliana. Ella también es hija de un político, en este caso del partido rival. Un cadáver que puede traer demasiados problemas, como irá descubriendo el lector al ir apareciendo las conexiones del caso con los poderes económicos, judiciales, mediáticos y políticos de la isla, todos ellos tocados por la corrupción y puestos al servicio de los mafiosos. "Es una tentativa de explicar una cierta situación siciliana, en la que la Mafia tiene relaciones con la política y la banca", señaló el escritor.
El asunto suena a Sciascia, lo que no es extraño porque Camilleri lo reconoce como maestro. "La lección de Sciascia siempre ha estado presente en mi trayectoria. Me siento un escritor que siente el peso de la sociedad que lo circunda. No me gustan las torres de marfil, ni mirarme al ombligo". La realidad, siempre la realidad como bastión, algo que expresó en repetidas ocasiones: "Incluso cuando he escrito mis novelas históricas, he tratado que fueran un espejo de la realidad de hoy"; "Lo que tengo más cercano es lo que mejor entiendo"; "El 99% de mi prosa es interpretación de la realidad; el otro 1%, creatividad"... Y así.
Camilleri, que impulsó una fundación para conceder becas a hijos de víctimas de la Mafia, quiso subrayar su admiración por la literatura española -por algo su personaje más famoso se llama Montalbano- y recordó que el primer premio que recibió, con 19 años, fue uno de poesía con unos versos dedicados a Lorca.
La editorial espera conseguir con esta obra el mismo éxito que cosechó en la entrega inaugural con "Una novela de barrio", de Francisco González Ledesma, que lleva vendidos más de 40.000 ejemplares. Camilleri se ha impuesto en un concurso en el que se habían recibido 197 manuscritos, entre los que el jurado quiso destacar también la calidad de "Giley", de Julián Ibáñez.
"Libertad, que es lo que nos falta aquí", fue lo último que se le oyó decir al galardonado antes de fundirse a negro la dichosa pantalla de la videoconferencia. "Lo que tengo más cercano es lo que mejor entiendo", dice el autor.
Israel Punzano
 
 

El Mundo, 5.9.2008
Directo teatral y guionista italiano
Andrea Camilleri gana el II Premio Internacional RBA de Novela Negra
Se ha hecho con el galardón con la obra 'La muerte de Amalia Sacerdote'
Este premio es el mejor dotado del mundo en su género con 125.000 euros

Barcelona - El escritor, director teatral y guionista italiano Andrea Camilleri (Italia, 1925) ha sido el ganador de la segunda convocatoria del Premio Internacional de Novela Negra RBA con 'La muerte de Amalia Sacerdote', que se publicará en octubre.
El jurado ha optado por Camilleri porque "representa una vía novedosa dentro de este género", además de mostrar "gran maestría, persuasión y solidez en sus personajes".
El premio está dotado con 125.000 euros y se convierte así "en el mejor dotado del mundo en este género", según el editor de RBA, Joaquim Nadal.
El autor ha señalado por videoconferencia que el escenario elegido para ambientar la obra es Palermo, la capital de Sicilia, donde política mafia y familia conforman una red tan sólida que hasta justicia y el periodismo -los dos escenarios en los que transcurre la novela- están a su servicio, según ha explicado.
Camilleri ha partido de un "elemento histórico" para crear la obra porque cuando escribe no se basa en fantasías, sino que escribe sucesos reales.
El asesinato de una muchacha supuestamente a manos de su novio, conocido como 'El crimen del Garlasco' -un hecho famoso en Italia por el gran eco que tuvo en los medios de comunicación- constituye el punto de partida de la narración.
"La novela tiene un enfoque periodístico" porque gran parte de la historia transcurre en la redacción de la RAI de Palermo, en el despacho de su director, explicó el autor. Será el lector quien, poco a poco, irá resolviendo el caso.
Camilleri creó una fundación para ayudar a los hijos de funcionarios asesinados por la mafia. "El Gobierno italiano no distribuye ayudas a los hijos de estas familias destrozadas; sólo a las viudas. Por ese motivo quise fundar esta organización con los fondos que recaudase de los derecho de autor", destacó.
 
 

Avui, 5.9.2008
L'autor italià guanya el premi Internacional de Novel·la Negra de RBA
Camilleri guardonat i humanitari

Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925) ha estat guardonat amb el premi Internacional de Novel·la Negra de RBA, que tot just celebra la segona edició després de premiar l'any passat "Una novela de barrio", de Francisco González Ledesma, de la qual ja s'han venut 40.000 exemplars.
El jurat, format pels escriptors Soledad Puértolas, Suso de Toro i Lorenzo Silva, el periodista Antonio Lozano i l'editora Anik Lapointe, va triar "La muerte de Amalia Sacerdota" d'entre els 197 originals rebuts, per "la solidesa de la trama criminal i dels personatges i per la mestria literària que oferia", va declarar Lorenzo Silva.
Sense Montalbano
Camilleri no es repartirà els 125.000 euros amb què està dotat aquest premi amb el seu entranyable comissari Salvo Montalbano, perquè aquesta obra, basada en el cas real d'assassinat d'una noia que va tenir molt de ressò mediàtic, té un to periodístic (passa a la redacció de la RAI a Palerm) i no hi apareix cap detectiu. "No sabeu com és de pesat, el Montalbano. L'he deixat fora perquè ell sol voldria resoldre el cas", va declarar Camilleri, que va mostrar el mateix sentit de l'humor que quan a l'inici de la videoconferència amb què es va comunicar amb els periodistes des d'Itàlia hi va haver problemes tècnics i va engaltar: "Això és la Màfia, que vol sabotejar-nos la conversa!".
Assaig sobre la Màfia
"Sóc un autor que nota el pes de la societat que l'envolta, no sé partir de zero quan escric, i per això sempre m'inspiro en situacions reals", va afegir l'escriptor italià, que aquest novembre publica a Edicions 62 "Vosaltres no ho sabeu", un assaig en format diccionari sobre la Màfia.
"Els drets d'aquest assaig i una part dels de tots els meus llibres aniran a parar a una fundació que he creat per ajudar els fills dels policies assassinats per la Màfia", va explicar Camilleri mostrant la seva implicació social més enllà del pla intel·lectual.
Lluís Llort
 
 

AGR, 5.9.2008
Tv: ascolti, vince 'Distretto di Polizia 8'

Milano - 'Distretto di Polizià non tradisce. Il debutto dell'ottava stagione della serie di Canale 5 ha vinto la prima serata di ieri. I telespettatori sono stati 4 milioni 600mila per la prima puntata e 4 milioni e 800mila per la seconda. Sconfitta l'ennesima replica del Commissario Montalbano. 'Il ladro di merendinè trasmesso su Rai Uno è stato seguito da 3 milioni e mezzo di telespettatori.
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Il Giornale, 5.9.2008
«I libri? Imporre a bastonate Kafka e Dostoevskij e buttare Vespa e Camilleri»

Mantova. Paolo Villaggio parla del suo ultimo libro Storia della libertà di pensiero. E dice: «Sto cercando di convincere gli anziani a non dire sempre “poveretti i giovani”. È vero che la nostra generazione era felice della cultura e della strada che aveva da percorrere. Adesso chi è che ha voglia di diventare un impiegato di banca? Adesso vogliono diventare tutti come Briatore, avere le veline, hanno perso fiducia nei valori della cultura nella quale stanno crescendo. Come gli indios di fronte ai portoghesi hanno perso l’istinto di sopravvivenza. Quindi li vedi, il venerdì sera, che cercano lo sballo. E che cercano di abolire il linguaggio (pausa) scusate, ho mangiato un barattolo di mostarda di mele, buonissima, ma micidiale.
«I libri, chi li legge più? Leggono solo Camilleri, Vespa, non degli scrittori, o i libri di ricette di spaghetti della Loren. I libri costano un sacco di soldi, si comprano solo a Natale. Non c’è un italiano che la sera legga un libro, semmai guarda la televisione: la dittatura televisiva ci impone di leggere solo poche piccole cose. Più si abbassa il livello delle trasmissioni televisive, più si alzano gli ascolti, e lentamente si deprime anche il livello culturale della classe media italiana. Ma chi comprerà ancora un libro fra cinquant’anni? Io sono un appassionato frequentatore di salumerie e di librerie, ma in queste ultime, sotto Natale, il negoziante assatanato ti consiglia solo il libro che costa di più. Bisognerebbe ripristinare la lettura dei classici, anche per toglierci la mentalità qualunquistica del suddito. Noi abbiamo una cultura disonesta. Io non me la sento di consigliarvi Vespa e neanche Camilleri. Bisognerebbe avere il coraggio di far leggere, anche a bastonate, a 17 anni, La metamorfosi, Il processo, Il castello di Kafka e Memorie del sottosuolo o Delitto e castigo di Dostoevskij. E poi rileggerli tre o quattro volte nella vita. Lo stesso con il cinema, a parte La corazzata Potemkin. E non vi dico i cineforum della mia giovinezza...
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6.9.2008
Camilleri invitato all'inaugurazione dell'acceleratore LHC
Andrea Camilleri è stato invitato dall'INFN a partecipare, presso la Presidenza dell'Ente a Roma, all'inaugurazione del nuovo acceleratore LHC del CERN, che si terrà il prossimo 10 settembre.
 
 

6.9.2008
Interviste impossibili
Sarà pubblicata il 23 settembre dalla Einaudi una raccolta di Interviste impossibili che conterrà anche l’intervista a Venerdì di Robinson Crusoe scritta da Andrea Camilleri.
 
 

Giornale di Sicilia, 6.9.2008
A fine ottobre arriva nelle librerie "L'età del dubbio"
E Camilleri sforna un nuovo caso del commissario Montalbano

E a fine ottobre Andrea Camilleri consegnerà alla sua schiera sterminata di lettori un nuovo caso del commissario Salvo Montalbano ("L'età del dubbio", pp.300, 12 euro). Nel corso di questa indagine, che si svolge tutta nel porto di Vigàta, si resterà colpiti dal cambiamento che si è verificato nel commissario, come se Camilleri avesse voluto scavare più intensamente dentro i sentimenti del suo sbirro. Una mattina viene trovato nel porto di Vigàta un canotto, all'interno il cadavere sfigurato di un uomo. L'ha riportato a riva un'imbarcazione di lusso, 26 metri, abitata da una disinvolta cinquantenne e da un equipaggio con qualche ombra. Proprietaria e marinai devono trattenersi a Vigàta fino alla fine dell'inchiesta sul morto (ammazzato col veleno stabilisce l'autopsia), ma intanto è proprio su di loro che Montalbano vuole indagare. A leggere carte nautiche a libretti di bordo collabora il tenente della capitaneria Laura Belladonna. Bellissima, di gran simpatia, allegra, la risata come una cascata di perle. Montalbano si accorge allora che questa persona potrebbe cambiare tutta la sua vita, ma per fare questo bisognerebbe mandare "via la coscienza, via ogni dubbio, via la ragione". Questa volta il commissario - e come lui il tenente Belladonna - ha la sensazione di essere a una svolta della propria esistenza e questa consapevolezza lo spinge a leggere dentro di sé come non ha mai fatto.
Intanto giovedì notte lo scrittore di Porto Empedocle ha vinto a Barcellona la seconda edizione del "Premio internacional de novela negra" con il giallo "La muerte de Amalia Sacerdote" pubblicato soltanto in Spagna e l'anno prossimo anche in Italia. Si tratta di una storia ambientata nell'ambiente giornalistico palermitano. Al centro una mafia che controlla tutto: dall'informazione alla giustizia. Indaga il capo della redazione del telegiornale regionale della Rai.
Giancarlo Macaluso
 
 

Il Mattino, 6.9.2008
Il premio

Con il romanzo inedito «La muerte de Amalia Sacerdote», come è stato tradotto in spagnolo l’intraducibile titolo italiano «La rizzagliata», Andrea Camilleri ha vinto la seconda edizione del Premio Internacionale de Novela Negra dell’editrice catalana Rba. Un noir senza Montalbano, in cui è il lettore che deve smascherare la trama, dice lo stesso autore. Il romanzo, che sarà nelle librerie spagnole il 20 ottobre e che verrà pubblicato in Italia da Sellerio nel 2009, ruota intorno al celebre «giallo di Garlasco» ed è stato prescelto fra circa 200 manoscritti provenienti dai cinque continenti da una giuria formata da cinque specialisti del genere, gli scrittori Soledad Puertolas, Suso de Toro, Lorenzo Silva, Antonio Lozano e Anik Lapointe. Con la sua dotazione di 125 mila euro, il premio dell’Rba è anche uno dei riconoscimenti più generosi della letteratura gialla.
 
 

Corriere della Sera, 6.9.2008
Barcellona. Con un racconto inedito si aggiudica il Novela Negra
Camilleri tradisce Montalbano e vince

Una ragazza è stata uccisa: si chiama Amalia Sacerdote. I sospetti ricadono sul fidanzato, il figlio di un politico. Un giornalista comincia a indagare. Intorno, una Palermo dove la mafia controlla politica, media, banche, persino la giustizia. Di questo parla l' opera inedita con la quale Andrea Camilleri (nella foto) si è aggiudicato giovedì a Barcellona la seconda edizione del premio internazionale «Novela Negra», il concorso, creato dall' editore catalano Rba, che con 125 mila euro al vincitore è il più ricco al mondo fra quelli dedicati al noir. «Non ho immaginazione - ha detto l' autore in videoconferenza con la Spagna - e niente di ciò che scrivo è inventato. Anche quando scrivo di storia mi calo nel presente, voglio che il racconto sia un riflesso della realtà di oggi. Sento il peso della società che mi circonda e di questo amo parlare». Questa volta lo spunto iniziale è venuto da due casi di cronaca nera capaci di catalizzare l' interesse dei mass media: la morte di Wilma Montesi, del 1953, e il giallo di Garlasco, della scorsa estate. Ma il racconto vuol essere un tentativo di «spiegare una specifica situazione siciliana e i rapporti coltivati dalla mafia con banche e politici». Camilleri ha trovato la sintesi in una storia ambientata a Palermo con un giornalista, Michele Caruso, responsabile del Tg locale della Rai, come protagonista. «Ho condannato all' ostracismo il commissario Montalbano - ha spiegato lo scrittore -. Non sapete quanto pesante e fastidioso può essere: avrebbe monopolizzato l' intera indagine». Il libro uscirà in Spagna il 20 ottobre con il titolo La morte di Amalia Sacerdote. In Italia sarà pubblicato nel 2009 da Sellerio, e si chiamerà La rizzagliata. Oggi Camilleri, per il Times uno dei 50 autori di crime stories più importanti al mondo, compie 83 anni. Il primo premio della sua carriera lo vinse quando ne aveva 19 con una poesia: si intitolava La morte di Garcia Lorca.
Mario Porqueddu
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 6.9.2008
Dopo l'allarme di Camilleri sul rischio di mitizzare i boss con le fiction
Ad Ayala il premio Dessì. Camilleri vince in Spagna con un noir grottesco

Lo scrittore Andrea Camilleri e l' ex magistrato e politico Giuseppe Ayala hanno vinto due importanti premi letterari. L'inventore del commissario Montalbano è stato premiato in Spagna per il libro "La muerte de Amalia Sacerdote", addirittura ancora inedito in Italia e che sarà pubblicato da Sellerio nel 2009 con il titolo de "La rizzagliata". Camilleri ha ricevuto il premio della seconda edizione del "Premio internacional de Novela Negra Rba"; l'anno scorso il vincitore era stato Francisco Gonzàles Ledesma. L'opera non appartiene ai tre generi letterari classici dello scrittore di Porto Empedocle - romanzi storici, polizieschi e fantasy - ma inaugura una quarta via dell'autore, il "noir grottesco". Il romanzo si svolge nell'ambiente giornalistico palermitano. Sullo sfondo di una città in cui la mafia controlla tutto, dagli organi di informazione alle banche, dall'amministrazione alla giustizia. A condurre le indagini nella finzione letteraria è un giornalista della Rai e i suoi colleghi della redazione giornalistica.
[...]
 
 

ItaliaNotizie, 6.9.2008
Buon compleanno, Andrea

Avete presente quell’incredibile signore che ha avuto il coraggio di diventare famoso come scrittore alla verde età di 69 anni, dopo una splendida carriera come sceneggiatore e regista teatrale, creando una nuova lingua che è un mix tutto suo tra italiano e siciliano, riuscendo ad essere tradotto in quasi tutte le lingue del mondo ed arrivando a vendere 60 milioni di copie dei suoi libri; quello stesso signore che non ha esitato, con incredibile autoironia, a farsi imitare in modo pressoché perfetto alla radio dal nostro showman Fiorello, che ha dato il permesso a che la sua città natale, Porto Empedocle, aggiungesse ufficialmente Vigata, il nome da lui inventato nei suoi libri che hanno per protagonista il commissario Montalbano?
Ebbene quel signore, al secolo Andrea Camilleri ma per tutti “il papà del commissario Montalbano”, oggi arriva alla veneranda età di 83 anni che lui non sente di avere e che non dimostra con la sua inesauribile vitalità e vene creativa.
E’ uno splendido esempio per tutti coloro che ritenendosi artisti nei vari campi, dalla narrativa alla poesia, dalla pittura alla scultura, aspirano a diventare famosi come lui e ad entrare nell’Olimpo dei VIP: non ci sono limiti d’età. Come ci dimostra quotidianamente Camilleri, si può assurgere agli onori anche in piena terza età.
E allora:
BUON COMPLEANNO, ANDREA continua sempre così, grazie per tutte per tutte le emozioni ed i sorrisi che ci regali con i tuoi libri, sia quelli dedicati al commissario che gli altri.
Da parte della sottoscritta un grazie speciale, oltre che per tutta la tua produzione letteraria, per “Maruzza Musumeci”, una favola in lingua siciliana che non si può commentare, bisogna solo leggerla e lasciarla decantare dentro.
Daniela Domenici
 
 

RTM News, 6.9.2008
Vittoria intitola una piazza ai migranti morti

"Sono molto addolorato per l'ennesimo sbarco di disperati sulle nostre coste. Nel contempo, sono felice che si sia risolto tutto per il meglio e che non ci siano state vittime, come avvenne invece diversi anni fa con la tragedia consumatasi sulla spiaggia di Baia Dorica, quando morirono diversi amici extracomunitari". Il sindaco di Vittoria , Giuseppe Nicosia, commenta così lo sbarco di oggi sulla spiaggia di Cammarana. In ricordo dei morti del 2002, il comune ha organizzato il 22 settembre una cerimonia per intitolare la piazzetta antistante la spiaggia di Baia Dorica "II giro di Boa", dal romanzo di Andrea Camilleri in cui si fa riferimento appunto alla tragedia dei migranti. "Non possiamo considerare costoro delinquenti - dice il sindaco - i governi da cui scappano sono delinquenti, le politiche internazionali che sfruttano i loro territori, le guerre e le guerriglie permanenti sono delinquenziali; coloro che speculano su questi drammi, chi li trasporta in condizioni disumane e di estremo pericolo, chi li abbandona al loro destino in mezzo al mare: sono questi i veri delinquenti".
 
 

Il Giornale, 6.9.2008
Maj Sjöwall: "Così nacque il Maigret del Nord"

È universalmente riconosciuta come la mamma del noir scandinavo e a 73 anni la scrittrice svedese Maj Sjöwall (che domani sarà al Festivaletteratura di Mantova), con il ciclo di dieci romanzi da lei siglato in coppia con Per Wahlöö, è ancora la punta dell’iceberg dei thriller nordici che in questi anni tanta attenzione stanno raccogliendo a livello internazionale.
La saga poliziesca dell’ispettore Martin Beck (uscita fra il ’65 e il ’75) non ha infatti subito l’usura dei tempi, come potranno scoprire i lettori di romanzi avvincenti come Roseanna, Un assassino di troppo, L’autopompa fantasma, L’uomo al balcone, Il poliziotto che ride e Omicidio al Savoy. Titoli che ci mostrano una Svezia inedita e che ne raccontano piccoli e grandi crimini attraverso gli occhi di un poliziotto rigoroso e disincantato come l’ispettore Martin Beck, affiancato da una colorita corte di colleghi come Sten Lennart Kollberg, Evald Hammar e Åke Stenström. Le avventure costruite dalla coppia di narratori scandinavi sono state riproposte con successo da Sellerio su suggerimento di Andrea Camilleri che aveva scoperto queste storie poliziesche nella loro prima edizione italiana di Garzanti risalente agli anni Settanta.
[...]
Luca Crovi
 
 

l'Unità, 7.9.2008
La striscia rossa

«C'è una questione etica che molti si mettono sotto i piedi. Oggi il potere dei soldi è diventato arrogante. Prima il manovratore era un misterioso signore che si chiamava Cuccia che era difficile anche intravedere in foto. Ora imperversano signori che parlano al telefono fregandosene delle intercettazioni. Se ne preoccupano solo quando vengono intercettati».
Andrea Camilleri
 
 

Settembre al Borgo, 7.9.2008
Teatro della Torre, ore 21.00
Fabrizio Bentivoglio, Anna Bonaiuto, Paolo Bonacelli, Giulio Giorello, Sergio Rubini
Le interviste impossibili
un progetto a cura di Valentina Alferj e Barbara Frandino in collaborazione con Lorenzo Pavolini
Scenofonie di Roberto Tarasco
Contributi video a cura di Lorenzo Letizia
Organizzazione a cura di Gush
Regia di Gabriele Vacis
Una produzione Fondazione Musica per Roma e Gush

Nel luglio del ’74, il Radiocorriere Tv annuncia l’inizio di un nuovo programma, le Interviste Impossibili, definendolo “un gioco suggestivo per gli ozi dei pomeriggi estivi”.
Da quel momento, l’Italia della cultura si dà appuntamento alla radio. Il format è un esempio di leggerezza calviniana: attraverso la parodia e la satira, grandi scrittori e intellettuali fingono di intervistare personaggi storici o letterari. In quest’occasione assisteremo all’intervista, scritta da Italo Calvino, all’Uomo di Neanderthal, interpretata dallo scienziato Giulio Giorello e da Paolo Bonacelli, l’intervista a Venerdì, l’indigeno dell’isola di Robinson Crusoe, scritta da Andrea Camilleri e interpretata da Paolo Bonacelli e Sergio Rubini (nel ruolo di Venerdì), e infine un’intervista inedita, scritta appositamente per il festival da Silvio Perrella, allo stesso Calvino, interpretata da Anna Bonaiuto e Fabrizio Bentivoglio.
A condurre la serata Lorenzo Pavolini.
Costo del biglietto 20 euro
 
 

Il Mattino, 7.9.2008
Caserta
Interviste impossibili per il gran finale

[...]
Per la sua serata conclusiva Settembre al Borgo propone tre di questi duetti immaginari: il primo appartiene al nucleo storico delle 82 interviste mandate in onda fra il '73 e il '76 ed è il dialogo fra Italo Calvino e l'uomo di Neanderthal; il secondo è successivo e porta la firma di Andrea Camilleri (che in quel primo elenco si era confrontato con Federico II e col poeta Stesicoro), vis à vis col Venerdì di Robinson Crusoe; il terzo è inedito ed è un dialogo con Calvino che Silvio Perrella, presidente del Premio Napoli, ha immaginato proprio per questa edizione numero 38 del festival di Casertavecchia.
[...]
E si scopre pure che, a Venerdì, Crusoe stava decisamente sulle scatole: «Gli anni passati con lui sono stati un'umiliazione continua: Robinson non mi ha insegnato proprio niente, non sapeva neppure che il giorno in cui ci siamo incontrati era mercoledì e non venerdì. Senza di me non sarebbe mai sopravvissuto», conclude il buon selvaggio tornando davanti alla tv per vedersi «L'isola dei famosi». Dissacranti, ironiche, surreali, ma sempre sostenute dalla solida cultura di chi le ha scritte, queste interviste - interrogatorio annullano la distanza spazio-temporale e ci raccontano una sorta di backstage, una verità diversa da quella ufficiale che restituisce attualità agli intervistati e intanto interroga il presente di chi ascolta. Le voci, stasera (teatro della Torre, ore 21) saranno quelle del filosofo Giulio Giorello e degli attori Fabrizio Bentivoglio, Anna Bonaiuto, Paolo Bonacelli e Sergio Rubini; a condurre la serata è Lorenzo Pavolini, il giornalista che ha curato la pubblicazione delle interviste degli anni '70.
Marinella Carotenuto
 
 

l'Occidentale, 7.9.2008
Intrighi a Stoccolma
Due coniugi, un commissario e l'ombra di Simenon
Maj Sjowall, Per Wahloo, Omicidio al Savoy, Sellerio, pagine 330, euro14,00.

Nella “Nota” introduttiva a “Omicidio al Savoy”, Andrea Camilleri scrive di aver scoperto per caso un romanzo svedese di cui lo aveva colpito in maniera particolare “la forza delle immagini e la secchezza volutamente sbrigativa del racconto”. L’autore si chiama Per Wahloo e di professione è giornalista. Qualche tempo dopo, continua l’inventore del commissario Montalbano, si imbatte nuovamente in un altro libro dello stesso scrittore, ma per l’occasione accompagnato, anzi preceduto, da quello di una donna, Maj Sjowall, che nel risvolto era presentata come la legittima consorte. Sempre nell’informativa editoriale, si diceva che prima di dedicarsi al poliziesco Maj era stata poetessa. Camilleri ricorda che in quel risvolto i due venivano presentati “come eredi legittimi di Simenon”. E in proposito lo scrittore siciliano fa le sue rimostranze e manifesta le sue perplessità. Quindi puntualizza e annota: “Certamente Simenon aveva loro generosamente prestato qualcosa e loro in tutta onestà riconoscevano il debito. Ma erano molte, troppe le cose che differenziavano da lui i cosiddetti eredi… Quando un lettore comune legge un’indagine del commissario Maigret, non saprà mai nulla di quello che sta capitando in Francia al momento di quell’indagine”. Nel noir dello scrittore belga “si muovono in uno spazio in sé concluso, non collegato con la realtà sociale e politica del paese” in cui prevalentemente sono ambientati. Nel caso invece della coppia scandinava “il contesto socio-politico-economico della società svedese è l’humus indispensabile dello svolgimento dell’indagine”.
Critici serrati del modello socialdemocratico che domina il loro paese, Maj e Per ne mostrano “il rovescio della medaglia”. Ovvero tutti quei lati in ombra che un tempo sarebbero passati sotto le voci: alienazione, violenza diffusa, emarginazione dei meno fortunati e così via. Ma c’è altro. Fra lo scrittore di Maigret e gli eredi del profondo Nord le differenze non riguardano solo lo sguardo politico, conservatore disilluso il belga, socialisti radicali i nostri. La diversità più marcata, la parola è sempre a Camilleri, “è data dai sistemi d’indagine”. A partire dal modo di operare del protagonista, l’ispettore capo Martin Beck (fra l’altro una vita privata agli antipodi rispetto a quella compostamente borghese di Maigret) “che non ama la ricerca delle atmosfere, delle suggestioni care al collega e preferisce i fatti concreti. E ancora: mentre i componenti la squadra di Maigret, i suoi ispettori, non hanno nessuna autonomia rispetto al loro capo e si limitano a metterne in pratica gli ordini, gli uomini di Beck hanno tutti una loro definita personalità e il loro capo sa come sfruttare al meglio la memoria di Melander o l’infaticabilità di Larsson o le intuizioni di Kollberg…”. L’elenco potrebbe proseguire.
In effetti, Maj Sjowall e Per Wahloo (il secondo nel frattempo è scomparso mentre la moglie continua a essere attiva nella scena letteraria di Stoccolma) sono narratori perfettamente autonomi. Dotati di una “poetica” personale e in possesso di un mondo da raccontare. Lo si vede chiaramente in questa ultima fiction, in uscita a breve per i tipi di Sellerio, dove si mette in scena l’esecuzione, naturalmente misteriosa e ricca di risvolti e intrecci a più ampio raggio (inclusi spie e paesi in via di sviluppo), di un magnate di Malmo dalla vita tumultuosa e dai legami decisamente torbidi. E’ un quadro di interni del ceto alto locale e insieme uno spaccato delle sofferenze di chi invece è più in basso nella gerarchia sociale. Ma il libro è soprattutto un ottimo racconto di genere con personaggi ben caratterizzati e un andamento lento quanto avvolgente.
Beppe Benvenuto
 
 

Interno18, 8.9.2008
Settembre al Borgo: chiusura in grande stile
Paolo Bonacelli, Giulio Giorello, Sergio Rubini, Anna Bonaiuto e Fabrizio Bentivoglio collaboratori e interpreti straordinari di un progetto dedicato alla 'Leggerezza'

Casertavecchia - Chiusura in grande stile ieri sera della XXXVIII edizione di Settembre al borgo, colmata di stelle presenti e non, sempre nella suggestiva coreografia del 'Teatro della torre'. Paolo Bonacelli, Giulio Giorello, Sergio Rubini, Anna Bonaiuto e Fabrizio Bentivoglio collaboratori e interpreti straordinari di un progetto dedicato alla 'Leggerezza' compagna di viaggio in una parte della vita di Italo Calvino che negli anni settanta decide insieme alla Rai, di rendere ancor più suggestivi e ironici, pezzi di storia raccontati con 'Leggerezza' attraverso parodia e satira. In quegli anni scrittori come lo stesso Calvino ma anche Umberto Eco, Sciascia e Sermonti, attinsero alla loro creatività creando le interviste a personaggi della storia come 'L'uomo di Neanderthal' o 'Beatrice di Dante' oppure l'intervista a Muzio Scevola, a cui diedero voce attori come Carmelo Bene, Paolo Poli, Romolo Valli e tanti altri.
[...]
Paolo Bonacelli intervista 'Venerdi' personaggio fondamentale del libro 'Robinson Crusoe' scritto dal romanziere Daniel Defoe nel 1719, dove il grande Camilleri autore dell'intervista, crea dapprima un'analogia con la sua isola, e la nostra che vediamo in televisione invasa da Vip, una volta all'anno, passando attraverso le sue e le nostre forme di comunicazione e che lo stesso Crusoe si era intestardito di sviluppare. Segnali di fumo di allora e il nostro digitale terrestre, secondo Camilleri non avrebbero avuto grande differenza, mettendo infine il Naufrago alla stregua di un Capitalista mercantile o di un selvaggio Colonialista, valorizzando cosi la figura di 'Venerdi' a rappresentante delle razze assoggettate.
[...]
Lello Fiore
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 9.9.2008
Dopo l'allarme di Camilleri sul rischio di mitizzare i boss con le fiction
"La mafia si racconta solo coi documenti"

Secondo lo scrittore Andrea Camilleri, intervenuto di recente sul rapporto mafia-letteratura e mafia-cinema-tv, (si veda l'articolo "Mafia parole da non dire", pubblicato sul quotidiano "La Stampa" del 23 agosto 2008), si può scrivere sulla mafia o raccontarla per immagini a patto di rimanere ancorati ai fatti e di basarsi esclusivamente su materiali forniti da magistrati e poliziotti, sulle inchieste di giornalisti specializzati, sui libri delle persone che la mafia hanno sempre combattuto e perciò conoscono.
E dà il suo imprimàtur al racconto-inchiesta di Roberto Sa­viano, "Gomorra", alla docu-fiction di Claudio Canepari sul­la cattura di Provenzano, alle inchieste giornalistiche di Francesco La Licata e ai libri dei magistrati Ayala e Scarpina­to. Al contrario, «"roman­zando" la mafia si corre il grosso rischio di riabilitare, anche non volendolo, le fi­gure dei boss».
Come accadde nel film del regista Pietro Germi ­"In nome della legge", tratto dal romanzo "Piccola pretura" del magistrato Giuseppe Guido Lo Schia­vo, che «peggiorò la situa­zione, anche perché il boss era interpretato da un attore come Charles Vanel, dotato di una straordina­ria umanità».
Detto così, il giudizio ­dello scrittore agrigentino sul film "In nome della leg­ge" appare sbrigativo e in­generoso nei confronti della passione di Germi per la Sicilia dell'imme­diato dopoguerra, trava­gliata dalla povertà e dalla delinquenza, dalla man­canza di lavoro e dall'as­senza di una vera demo­crazia.
Quando "In nome della legge" apparve sugli schermi nel lontano 1949, da noi non c'era la televi­sione, nelle case degli ita­liani la lettura dei giornali e dei libri non era un'abitudine diffusa e pochissimi conoscevano la parola mafia. Allora il cinema era una finestra sul mondo e spesso raccontava meglio della letteratura e del teatro la società italiana e i lenti cambiamenti in corso.
Lorenzo Catania
 
 

Il Giornale, 9.9.2008
Certi romanzi è meglio non finirli

Che cosa hanno letto gli italiani quest’estate? Sarebbe interessante avere, accanto alla classifica dei libri acquistati, anche quella dei volumi terminati dai lettori. Un recente sondaggio inglese ha rivelato che il 55 per cento degli acquirenti compra saggi e romanzi per moda, status o per «arredare la casa» e la maggior parte non ne finisce neppure uno.
Nella top ten dei libri iniziati e non finiti, ci sono i best seller stagionali ma anche i grandi classici.
[...]
Forse è andata meglio per l’ultimo Camilleri, libretto agile e veloce per un autore che conta lettori affezionati e quasi maniacali.
[...]
caterina.soffici@ilgiornale.it
 
 

Mangialibri, 9.9.2008
Intervista a Paolo Villaggio

[...]
Scrittura, lettura: a cosa servono i libri?
La televisione ha cambiato a tal punto la nostra vita che oggi si leggono solo Bruno Vespa, Andrea Camilleri, che - diciamocelo - non sono scrittori.
[...]
Elena Torre
 
 

La Repubblica TV, 10.9.2008
Il Big Bang secondo Camilleri
Camilleri, Giordano e il Big Bang
Il padre di Montalbano e il vincitore del "premio Strega" commentano l'esperimento del Cern
Cliccare qui per vedere l'intervista
 
 

La Repubblica TV, 10.9.2008
Cern, il mondo non è finito
L'esperimento effettuato a Ginevra è andato bene. Parlano i fisici che hanno partecipato alla prova
Cliccare qui per ascoltare anche l'intervento telefonico di Andrea Camilleri
 
 

Adnkronos, 10.9.2008
Fisica: LHC, Andrea Camilleri 'Sono qui per dire anch'io c'ero'

Roma - "Sono qui perche' sono curioso e perche' voglio poter dire anche io c'ero". Cosi' lo scrittore Andrea Camilleri commenta la sua presenza alla diretta in Italia, all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con il Cern per l'avvio di LHC, il piu' grande acceleratore di particelle nel mondo, la piu' grande macchina per la scienza costruita dall'uomo". "Non sono un esperto di fisica, ma -dice Camilleri- questo e' un grande momento per la conoscenza e per la scienza e anche io voglio esserci". Camilleri quindi sottolinea che il tam tam di paura che ha scandito la vigila dell'avvio di Lhc non lo spaventa affatto. "Quei buchi neri sono piccolissimi ed evaporeranno subito. Non ci faranno nulla. Ogni esperimento porta dei rischi".
Il papa' del commissario Montalbano, autore di molti romanzi con tanta suspance tra le righe e di un racconto proprio sulla fisica, Camilleri confessa, inoltre, di essere un frequentatore dei Laboratori nazionali di fisica del Gran Sasso in Abruzzo dove, dice, "sembra di essere in una sceneggiatura di un film di 007 o di un film di fantascienza. Ma li', pero', le cose accadono e si fanno davvero. Si fa vera scienza che a molti ancora sembra fantascienza". Camilleri infine guarda all'Universita' e al mondo della formazione italiana e, commentando l'ultimo rapporto dell'Ocse che ha bocciato l'Universita' italiana, conclude: "Quello che ha bocciato il nostro Paese e' il numero troppo basso di laureati e' un sistema accademico che potrebbe migliorare e dare molto di piu' ma non il livello culturale".
 
 

ANSA, 10.9.2008
Scrittori e scienziati: momento epocale

Roma - Momento epocale, grande promessa per conoscere il "volto" dell'universo bambino, importante passo avanti per la scienza ma anche il richiamo al riconoscimento dei "cervelli" italiani.
Scienziati e scrittori partecipano, anche con commozione e trepidazione, all'accensione dell'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Colider (Lhc) del Cern di Ginevra. Ma attenzione, tiene a precisare la Pontificia Accademia delle Scienze, "con Dio non ha proprio nulla che fare. Bisogna tenere separati il campo della fisica da quello della teologia".
Ecco i commenti di scrittori e scienziati:
- ANDREA CAMILLERI (scrittore): "Ho sentito di vivere un momento epocale, speriamo che esperimenti di questo tipo, che vedono una forte partecipazione italiana, possano aiutare a far superare il dislivello che c'é fra il valore dei nostri scienziati e il riconoscimento che viene dato loro in patria". Riguardo alle paure: "qualsiasi esperimento innovativo produce paure, l'uomo è pigro pensiamo alle preoccupazioni per l'arrivo del 2000. Ogni novità porta dei rischi e l'uomo a volte reagisce con la paura".
[...]
 
 

Giornale di Sicilia, 11.9.2008
Lo scrittore ha seguito l'esperimento in diretta da Roma
Camilleri: "È un momento epocale"

Roma - [...]
"Il rapporto fra gli italiani e la scienza - ha detto Camilleri - è bellissimo, peccato che nel nostro paese la ricerca è presa in considerazione solo se dà frutti quantificabili in borsa e bistrattata se riguarda cose percepite come troppo lontane ed astratte".
[...]
 
 

Sicilia On Line, 11.9.2008
Esperimento al CERN, Camilleri: «è un momento epocale»

[...]
Guarda il video
[Video da YouTube, foto DIRE]
 
 

DIRE, 11.9.2008
Big Bang, Camilleri e Giordano: la video-intervista

[...]
Il ruolo mediatico dell'esperimento era stato anticipato già dal video sulla sua simulazione postato da YouTube. Scienza e tecnologia, mai come in questo caso parlano giovane: come dimostra la nostra intervista doppia a due comunicatori di ieri e di oggi: Andrea Camilleri e Paolo Giordano, presenti ieri all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la diretta da Ginevra.
Guarda il video [Accesso solo agli autorizzati, NdCFC]
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 11.9.2008
Agrigento
Festa dei pensionati con Camilleri

Al via oggi la seconda festa regionale dello Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati. Si chiama "LiberEtà" e proseguirà sino a sabato nel foyer del teatro Pirandello di Agrigento. Oggi pomeriggio un dibattito cui partecipano lo scrittore Andrea Camilleri e padre Nino Fasullo.
[La notizia della presenza di Camilleri è priva di fondamento, NdCFC]
 
 

La Sicilia, 12.9.2008
Porto Empedocle
Dai politici ai cantanti, tutti a spasso per il paese

Porto Empedocle. […] Questa lunga estate empedoclina ha riservato non poche sorprese, prima fra tutte quella della presenza di numerosi vip.
[…]
L'ospite più atteso, comunque, deve ancora arrivare. Qualcuno ha già aperto le persiane della sua vecchia casa, dietro il Municipio, per arieggiare le stanze, ma nessuno sa nulla di preciso. Lo scrittore Andrea Camilleri ha infatti assicurato che verrà, ma da buon "giallista" sulla data preferisce mantenere il mistero!
Lorenzo Rosso
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 12.9.2008
Il lupo di Prokofiev suonato dai Pierini

La più piccola, Maia Berger, ha 5 anni e suona il violino. La più grande, Gemma Pedrini, ne ha 13 e suona il flauto. Non vedente, ha imparato la parte a memoria. Maia e Gemma fanno parte della Under 13 Orchestra, nata nel 2004, formata da allievi delle scuole milanesi, che domani al Dal Verme, per il Festival MiTo, eseguirà una favola musicale popolarissima tra i ragazzi, ma di solito suonata per loro dagli adulti: “Pierino e il lupo” di Prokofiev. […] Sul podio, Marcello Sirotti, 47 anni, violoncellista di punta dell'Orchestra della Scala.
[…]
Quale futuro vede per questi bambini?
«Per molti di loro può essere l'inizio di un percorso. Da ottobre per i prossimi due anni, con tutti i suoi strumenti presi a nolo, la scuola farà lezioni ai bambini di tre nuovi plessi scolastici milanesi. L'obiettivo è far convivere un'orchestra educational e una più professionale, per la quale fra l'altro lo scrittore Andrea Camilleri sta scrivendo l'adattamento musicale di Magarìa».
[…]
Luigi Di Fronzo
 
 

La Repubblica, 12.9.2008
L’intervista. Il professor Anthony Tamburri
"Una lingua che attira gli studenti"

Everybody wants to be italian, il titolo di un film americano uscito lo scorso anno conferma che oggi, oltreoceano, l’italianità non ha perso il fascino di un tempo”. A sostenerlo è il professor Anthony Tamburri, presidente dell’Associazione americana degli insegnanti di italiano.
[…]
Al di fuori delle università, qual ‘ la popolarità della lingua italiana?
”È comunque molto diffusa. In particolare è la letteratura italiana ad essere apprezzata: non solo i classici, Dante, Petrarca e Boccaccio, ma anche gli autori contemporanei. Mi riferisco a scrittori come Calvino ed Eco, e negli ultimi anni Dacia Maraini e Andrea Camilleri”.
[…]
Maria Elena Buffa di Perrero
 
 

Il Messaggero, 12.9.2008
No Comment
Viva i miti “de noantri”

Ha fatto una bella operazione Jérôme Garcin con "Nuovi miti d’oggi" (Isbn). Riscrive a più mani, cinquant’anni dopo Roland Barthes, l’elenco dei miti che circolano e strutturano l’immaginario francese. Ce ne sono di comuni con i nostri, dai cerotti con nicotina ai low cost, dalla Smart a google, dai Suv ai blog.
[...]
Vi proponiamo però un catalogo di miti contemporanei davvero de noantri, nel senso che quando passi il confine questi tratti culturali non li capisce nessuno tanto sono autoreferenziali, specchio e animaccia di una civiltà a corto di fiato. Eccoli: [...] Andrea Camilleri, [...].
Angelo Mellone
 
 

l’Unità, 13.9.2008
Nuova epica italiana il romanzo che verrà
Il manifesto. De Michele, Genna, Scurati, Bellu, Camilleri: ecco alcuni artefici delle narrazioni del “post” – postcomunista, postmoderna, post tutto… - in cui viviamo. È la “New Italian Epic”. Ecco la polemica seguita a questa definizione.
(Testo completo su Wu Ming Foundation e Carmilla on line)

Il campo di forze che chiamo “New Italian Epic” è formato da un insieme di opere letterarie, di ampio respiro tematico e narrativo, scritte in Italia in lingua italiana a partire dalla fine della Guerra Fredda – o meglio, dallo smottamento politico del 1993, conseguenza domestica del crollo del “socialismo reale”. Insomma, opere figlie del terremoto che pose fine al vecchio bipolarismo, concepite e scritte in questa “Seconda Repubblica”, con alcuni “salti di fase” (giri di boa, etc.) determinati da eventi come la guerra alla Jugoslavia, il G8 di Genova, l’11 Settembre etc. Opere che di tali sconvolgimenti rechino tracce su un piano allegorico profondo, anche a prescindere dall’intenzione dell’autore.
[…]
Opere, va ribadito. È forse il punto più importante. Stiamo parlando prima di opere e solo per conseguenza anche di autori.
[…]
Epica eccentrica, l’eroe si assenta (o ritarda).
Un altro esempio lo fornisce la “falsa partenza” de “Il casellante” di Camilleri (2008).Nelle prima pagine seguiamo la vicenda di Concetto Licalzi, nuovo casellante lungo la linea ferroviaria Vigàta-Castellovitrano. È il 1930. Veniamo a sapere come ha ottenuto quel lavoro, quali piedi ha calpestato, quanta ostilità ha suscitato, e come un altro personaggio decide di rompergli le scatole. Solo che… Licalzi muore a pagina 15, vittima di un mitragliamento alleato (perché in pochi passi siamo arrivati al ’40, è iniziata la guerra). Non è dunque lui il protagonista della novella, e nemmeno il suo successore, che lascia il lavoro dopo pochi mesi. Trascorrono ben due anni ( dal ’40 al ’42) prima che al casello arrivi il nostro eroe, Nino Zarcuto. Quanto accaduto a Licalzi non riveste alcuna importanza nei capitoli che seguono. Cos’è questo “binario morto”?
Licalzi è un fascista e un delatore. Il posto lo ha ottenuto denunciando quattro colleghi di simpatie comuniste.Ogni mattina, passando sul treno per Vigàta, uno sconosciuto si sporge dal finestrino e lo saluta romanamente “per sfotterlo, per dargli la sconcica”. È Antonio Schillaci, fratello di uno dei ferrovieri denunciati. Non ci interessa qui la reazione del casellante, ma il fatto che dopo la sua morte e il vero avvio della vicenda non sapremo più nulla nemmeno di Schillaci.
Il quale però ha una funzione importante: occupando (sia pure con un piccolo gesto sarcastico) la sfera d’azione della resistenza al fascismo, Schillaci supplisce a un’assenza, fa da “vicario” in attesa che giunga il protagonista, Nino, che camerata non è, anzi dovrà difendersi dai soprusi di un fascismo già in crisi, incattivito dai presagi di sconfitta. Claudia Boscolo ci ha ricordato che questa “eccentricità” è un tratto tipico dell’epica cavalleresca italiana.
[…]
Wu Ming 1
 
 

Il Messaggero, 13.9.2008
Nord e Sud, vince la letteratura

E’ dai tempi di Romolo e Remo che il nostro paese è spaccato in due, per lotte fratricide. Si definiscono così, anche se si tratta di antagonisti non imparentati. Talvolta alla fine formano una sola famiglia, ma si sa cosa è successo a Verona tra i Montecchi e i Capuleti: ancora ne parlano i giornali, sia pure nelle pagine dello spettacolo. Essendo finita la battaglia fra capitalisti e socialisti, ora la nazione si divide fra Nord e Sud: anche se i capi della Lega sposano una meridionale. Non mettiamo il dito fra moglie e marito, ma dobbiamo invece mettere il dito sulla piaga: quella che può diventare il federalismo, se l’Italia si spezza in due.
Ricordate il “duello” tra Orazi e Curiazi? Ebbene, qualcuno che ha chiesto di restare anonimo ha proposto per evitare un inutile spargimento di sangue di opporre una squadra di scrittori settentrionali a una di meridionali. Una regione del Nord contro una del Sud. La scelta è ovviamente caduta su Lombardia e Sicilia. Formidabile la formazione messa insieme dalla Lega lombarda. Non pensate ai ruoli, guardate i nomi: Gadda, Testori, Manganelli, Arbasino, Pontiggia, Mastronardi, Chiara, Castellaneta, Balestrini, Celati e Mari. Delio Tessa, il poeta dialettale cui si deve il verso immortale: “Alegher! L’è il dì dei morti”, dall’alto dei cieli deve però aver visto la formazione siciliana.
Fuoriquota Verga, ecco l’undici: De Roberto, Pirandello, Borgese, Brancati, Vittorini, Sciascia, Lampedusa, Pizzuto, Bufalino, Bonaviri, D’Arrigo. Se non basta, ecco una seconda squadra: Savarese, Camilleri, Ripellino, Consolo, Mazzaglia, Perriera, Addamo, Fiore, Abate, Alajmo e Di Stefano.
[…]
Walter Pedullà
 
 

La Provincia di Como, 13.9.2008
Vitali: "La grande letteratura? Nasce sempre in provincia"
Lo pensa lo scrittore lariano, che il 13 settembre ha ricevuto il Premio Boccaccio per la letteratura, grazie al suo ultimo romanzo "La modista"

[...]
«Amo molto l’opera di quegli autori che nelle loro opere la rappresentano: Andrea Camilleri e Pirandello per la Sicilia, Marcello Fois per la Sardegna, Piero Chiara e il Lago Maggiore».
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 14.9.2008
Un'esplosione di creatività dalla Binoche a Bill T.Jones

Il Festival Romaeuropa quest'anno preferisce la danza. Anzi, la musica. Anzi, il teatro. E' da ventitre anni che la linea della rassegna più raffinata della capitale è proprio quella di non avere una linea. Ma una regola sì: privilegiare il lavoro dell'artista, quindi la creazione, senza dimenticare il pubblico e il suo "intrattenimento". Le novità strutturali quest' anno sono due: Romaeuropa ha una nuova sede. E' l'antico lanificio Sonnino all'Ostiense, divenuto "L'Opificio", bellissimo spazio industriale che nel corso del festival (dal 27 settembre al 10 dicembre) ospiterà incontri tra i creatori degli spettacoli e il pubblico, moderati da Andrea Camilleri, Daniele Silvestri, Johnny Palomba, Daniele Del Giudice, Alberto Abbruzzese e molti altri.
[…]
Laura Putti
 
 

Agrigentonotizie.it, 15.9.2008
Dopo otto mesi Agrigentonotizie.it apre un nuovo ciclo

Dopo otto mesi di lavoro lascio la direzione di questo giornale per misurarmi altrove con una nuova ed ancora diversa avventura giornalistica e questo avviene proprio alla fine della settimana in cui la media delle visite del nostro giornale ha fatto registrare un'ulteriore crescita, l'ennesima in questa esaltante esperienza.
[...]
Proprio sabato scorso Agrigentonotizie ha pubblicato l'ultima puntata del racconto che Andrea Camilleri ha molto affettuosamente voluto regalare al nostro giornale e con noi ai nostri lettori. Con l'ultima puntata si è chiuso il racconto e con questo anche un ciclo della vita di questo giornale. Al maestro empedoclino rivolgo un grazie di cuore per aver voluto dare un contributo importantissimo e qualificante ad una iniziativa editoriale che la gente mostra di gradire molto.
[...]
Michele Scimè
 
 

La Repubblica, 16.9.2008
La stagione dei telefilm
La fiction va dallo strizzacervelli

[...]
La Rai? Il concetto di telefilm (a parte quelli americani-polizieschi su Raidue) è sempre poco praticato: tocca accontentarsi della solita alluvione di miniserie, o confidare nei colpi alla Einstein della Cavani o la botta popolare dei nuovi Montalbano o la seconda stagione di Raccontami. Quindi dovendo scegliere, gloria ai previsti nuovi episodi ("prossimamente") dell'ispettore Coliandro, scrittura di Lucarelli, regia dei Manetti Bros.
Antonio Dipollina
 
 

Cinecittà.com, 18.9.2008
Uscite
L'Opera Omnia di Eduardo in Dvd

Il papà di Montalbano, Andrea Camilleri ha detto oggi di esser "stato un regista per anni, ma di non aver mai imparato tanto da questo mestiere, come nei sei mesi in cui ho lavorato con Eduardo De Filippo". Con questo ricordo lo scrittore siciliano ha raccontato il periodo in cui, da dirigente Rai, produsse alcune delle commedie televisive del grande drammaturgo napoletano.
Camilleri è intervenuto oggi alla Casa del Cinema di Roma, attraverso una testimonianza in video, alla presentazione dell'edizione in Dvd dell'Opera Omnia televisiva delle commedie di Eduardo.
Presenti tra gli altri anche il figlio di Eduardo, Luca De Filippo, che ha dichiarato di essere "contento dell'operazione voluta da Rai Trade e Rai Cinema, perché è un modo di tener viva la memoria storica del teatro italiano".
Nella collezione, cinque diversi cofanetti per un totale di ventisei diversi Dvd, vengono riproposte tutte le opere teatrali realizzate da De Filippo per la Rai, come "Questi fantasmi", "Napoli milionaria", "Uomo e galantuomo" o "Filumena Marturano".
La vera novità dell'offerta da parte di Rai Trade consiste però nel fatto che, oltre alla vendita nei tradizionali canali, esiste la possibilità per tutte le opere di essere scaricate dalla rete dal sito del portale Rai, 'perlacultura', in versione ad alta definizione ma ad un prezzo inferiore.
Fe. I
 
 

La Stampa, 18.9.2008
Il programma. 136 spettacoli in Italia e all’estero
Una stagione "insolita" per Assemblea Teatro

Torino. Insoliti: sia la location che il cartellone. Un negozio d’arte e oggettistica griffata è l’ambientazione scelta, in omaggio all’anno del design, da Assemblea Teatro per presentare la stagione «Insolito 08-09».
[...]
In scaletta anche «Ventu di mare» di Andrea Camilleri, con i Vinagro e Sax Nicosia.
Silvia Francia
 
 

Il Venerdì, 19.9.2008
Le interviste impossibili. “Corpo a corpo” (Einaudi, autori vari, pp. 225, euro 16), in libreria dal 23 settembre
Tredici autori affrontano undici “star” irragiungibili

Tredici intervistatori che incontrano i loro eroi - o anti-eroi – inventando un colloquio impossibile. È “Corpo a corpo”. Le domande le fanno Baricco e Cabello (a Gioachino Rossini), Camilleri (a Venerdì di Robinson Crusoe), Capossela e Bahrami (a Bach), Carofiglio (a Tex Willer), Emma Dante (a Polifemo), Lucarellli (a Edgar Allan Poe), Odifreddi (a Galileo Galilei), Pincio (a Kurt Cobain), Scurati (a Garibaldi), Siti (a Ercole) e Gianmaria Testa (a Buscaglione). Le intervsite sono anche reading (prodotti da Musica per Roma e da Gush). A febbraio saranno all’Auditorium di Roma. Il 28 ottobre, al Festival della creatività di Firenze, una serata delle Interviste. Una, inedita, scritta da Augias.
 
 

Il Venerdì, 19.9.2008
Fiction
Bulli, pupe e psicanalisti. Ecco con chi passeremo le sere d’autunno
Da “Romanzo criminale” a “In treatment” la prossima stagione del piccolo schermo propone serial per tutti i gusti. Con una nuova scoperta: il lettino freudiano. E un vecchio amico: il commissario Montalbano

[…]
Sarà pronto a novembre “Romanzo criminale” per Sky Cinema, diretto da Stefano Sollima, con la consulenza artistica di Michele Placido.
[…]
In Rai, aspettando i nuovi episodi di Montalbano pronti in primavera, andrà in onda “L’ispettore Coliandro”, il giallo creato da Carlo Lucarelli, diretto dai Manetti Bros, con Giampoalo Morelli (su Raidue).
[…]
Elena Martelli
 
 

R.T.M. News, 19.9.2008
Scoglitti. La piazzetta di Baia Dorica ricorderà il tragico sbarco del 2002

A sei anni di distanza dal tragico sbarco del 22 settembre 2002, nel quale persero la vita dodici immigrati, l’amministrazione comunale intitolerà la piazzetta di Baia Dorica, a Scoglitti, “Il giro di boa”. Un nome simbolico, mutuato dal romanzo di Andrea Camilleri, che rimarca forte la memoria di quel dramma, che ebbe come teatro la costa tra Baia Dorica e Riviera Eubea. “Vogliamo mantenere vivo il ricordo di quella e di tutte le tragedie del mare – ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Nicosia – ed essere vicini alla gente che soffre. La nostra è una terra che dà lavoro a molti immigrati, e che in passato ha visto una forte immigrazione verso Paesi più ricchi; non fosse altro che per questo, non possiamo non avere solidarietà per i disperati del terzo millennio, né provare indifferenza per le tragedie che quotidianamente si consumano tra le popolazioni dei paesi più deboli”. Alla cerimonia di intitolazione, che si terrà lunedì 22 settembre alle ore 18, sono stati invitati a partecipare lo scrittore Andrea Camilleri, l’ambasciatore di Tunisia in Italia, Montasser Ouali, il console generale di Tunisia, Jalel Trabelsi, la deputazione iblea, le autorità civili, militari e religiose provinciali e cittadine, la comunità islamica di Vittoria, i rappresentanti provinciali dell’Anmi. Il programma della cerimonia prevede i saluti del sindaco e delle autorità, una preghiera ecumenica guidata dal fondatore del Centro di accoglienza “Spirito Santo” di Vittoria, don Beniamino Sacco, l’intervento del presidente del Centro di Cultura islamica di Vittoria, Jebari Abdelhamid, la scopertura della targa commemorativa (in ceramica policroma, opera dell’artista vittoriese Giovanni Robustelli, realizzata, con la collaborazione del professor Gaetano Palazzolo, nei laboratori dell’Istituto d’Arte di Comiso) e la deposizione di corone di fiori in mare. “L’avere scelto il titolo di un romanzo per l’intitolazione di una piazza cittadina rappresenta un fatto assolutamente inedito nella toponomastica”, ha affermato il primo cittadino, che ha anche ringraziato il dirigente dell’Istituto d’Arte “Salvatore Fiume”, professor Vincenzo Giannone, per la disponibilità e la collaborazione dimostrate in occasione della realizzazione della targa.
 
 

Il Mattino, 19.9.2008

Roma. Da oggi (ore 18) a domenica, la Casa del Cinema proietterà 26 commedie di Eduardo. L’iniziativa rientra nel progetto di recupero, restauro e trasformazione in formato digitale del teatro che De Filippo registrò per la Rai a partire dal 1950. L’operazione è stata presentata da Luca De Filippo, dal direttore della Casa del Cinema, Felice Laudadio, dal direttore di Rai Trade, Renato Parascandalo e da Antonella Ottai, docente di Arti e Scienze dello Spettacolo. Nell’occasione è stato anche presentato il documento sonoro di «Sik-Sik, l’artefice magico», la cui registrazione televisiva è andata persa, e che è stato possibile recuperare dall’archivio dell’antorpologo Lello Mazzacane. Si può ascoltarlo sui siti www.teche.rai.it e www.culturacampania.it. «Sik Sik», scritto in treno tra Roma e Napoli per una messinscena al Nuovo che contò 450 repliche, era tra i personaggi che Eduardo amava di più. Il figlio Luca ricorda: «Vederlo recitare ha significato per me una esperienza che posso riassumere solo con una immagine che gli scrisse sua sorella, Titina: in una lettera gli dice: “Da te ho imparato tutto. È come quando si apre una busta di porporina d'oro. Te ne rimane sempre un po' appiccicata alle dita”». Le 26 commedie proiettate a Roma sono anche un cofanetto pubblicato da Rai Trade con 5 dvd e molti contenuti extra con le considerazioni di studiosi sul valore dell'opera eduardiana. Il figlio di Eduardo, infatti, si è detto «contento dell’operazione voluta da Rai Trade e Rai Cinema, perché è un modo per tenere viva la memoria storica del teatro italiano». Andrea Camilleri, che all'epoca era il direttore di produzione delle registrazioni televisive di Eduardo, racconta come fosse consapevole del mezzo e della sua diffusione, tanto da spingerlo a rendere meno stretta la dizione di talune espressioni napoletane, proprio per agevolare la comprensione al vasto pubblico della tv. Alle proiezioni delle commedie si aggiungerà una appendice con le trasposizioni cinematografie che lui stesso o altri autori hanno tratto dalla sua opera.
mt.l.
 
 

Messaggero Veneto, 21.9.2008
Lucarelli: scrivo un libro con Camilleri

Pordenone. Carlo Lucarelli ha presentato "L'ottava vibrazione" (Einaudi), la sua ultima opera, in piazzetta San Marco nell’ambito di pordenonelegge.it.
[...]
Lucarelli ha svelato una preziosa chicca per gli amanti dei commissari Salvo Montalbano e Grazia Negro. È infatti quasi alla conclusione un romanzo scritto a quattro mani da Lucarelli e Camilleri su un’indagine che coinvolge i personaggi dei due autori, i quali comunicano tra loro attraverso un rapporto epistolare. Si propone d'essere una delle più attese uscite in libreria dei prossimi mesi.
Laura Venerus
 
 

l’Occidentale, 21.9.2008
Cantastorie
Una cosa è certa: la storia non sono loro

Tra i libri che si presentano con l’idea di lasciare un segno, di marcare il momento, sottolineare l’inizio di un periodo di analisi retrospettiva sulla nostra identità “italiana” c’è anche “La storia siamo noi”, Neri Pozza – Bloom, 2008 pagg. 413. Scrittori italiani tra i più considerati, giovani e meno giovani , si cimentano in un libro di racconti che tratteggia la storia d’Italia vista attraverso una lente di ingrandimento propriamente letteraria.
[…]
Camilleri si occupa con la maestria consueta di raccontarci la stravagante esistenza di uno dei padri del separatismo siciliano.
[…]
Il libro ha la presunzione di raccontare la storia di un paese ma, al di là del racconto di Camilleri dove è palpabile l’infatuazione dell’autore per la sua terra e una simbiosi estetica che proietta il lettore dentro la pancia della Sicilia, oltre lo sforzo di Calaciura nel raccontare di un Garibaldi “con le palle” o del tentativo di Scurati di tradurre l’epica ottocentesca del nostro Risorgimento in un linguaggio fatto di immagini ancora possibili, l’impressione che se ne ricava è quella di una certa artificiosità, di una distanza quasi emotiva della maggior parte dei racconti dalla sequenza di fatti selezionata per essere rappresentativa di una storia profonda d’Italia.
Alla fine, quella de “La storia siamo noi” non è la nostra storia è un tentativo di buona parte dei rappresentanti del nostro miglior postmodernismo di proporre qua e là punti di riferimento ad uso e consumo di una supposta anima collettiva. Ma il racconto di momenti simbolici come il 1968, il caso Moro, fino al racconto della nostra storia recente, gli stessi ritratti di Indro Montanelli e Gianni Agnelli ci parlano sempre di protagonisti lontani, distanti, ma si trattava pur di gente che il paese lo ha vissuto sulla propria pelle giorno per giorno indipendentemente dal contesto intellettualmente od economicamente  privilegiato che li circondava: Montanelli era ad esempio il primo degli anti-italiani per essere stato ed esserlo ancora, probabilmente il primo degli italiani.
Come libro che vorrebbe raccontarla, “La storia siamo noi” manca proprio di senso della storia.
[…]
Colpisce dalla lettura del libro come ancora oggi le giovani generazioni di narratori vengano maggiormente coinvolte nella loro ricerca da tentativi di riedizione di prospettive valide per una qualche indignazione civile anti-sistema piuttosto che la curiosità di andare a ricercare nella propria storia, nella storia della terra dei propri padri, le ragioni del nostro essere parte del mondo. E’ in fondo questo, quello che disordinatamente il nostro paese sta cercando di fare ai giorni nostri ed era in fondo questo l’obiettivo editoriale del libro. Un obiettivo solo parzialmente raggiunto.
Giampiero Ricci
 
 

AGI, 22.9.2008
Primi piatti: a Foligno da mercoledi' la 'Festa 2008'

Roma - La X edizione de I Primi d'Italia, il festival nazionale dedicato ai primi piatti, prendera' il via mercoledi' 24 settembre alle ore 20.00 presso l'Auditorium San Domenico di Foligno (Pg).
[...]
Fra i personaggi che, dal 1999 al 2008, hanno ricevuto il premio 'Primi d'Italia': [...] Andrea Camilleri [...].
 
 

RTM News, 23.9.2008
Vittoria: Cerimonia di intitolazione della piazza di Baia Dorica

Si è svolta ieri sera, a Baia Dorica a Scoglitti, la cerimonia di intitolazione della piazza “Il Giro di Boa”, da un romanzo di Andrea Camilleri in cui si ricordava il tragico sbarco del 22 settembre del 2002. Alla cerimonia erano presenti il vice console di Tunisia a Palermo, il comandante della Capitaneria di porto di Pozzallo, le autorità civili, militari e religiose della provincia.
[...]
Lo scrittore Andrea Camilleri, in una lettera inviata al sindaco, in occasione della intitolazione della piazza, ha scritto: “Ringrazio lei, l’assessore al turismo e tutta l’amministrazione comunale della città di Vittoria per l’iniziativa che mi ha realmente assai onorato. Grazie”.
 
 

La Sicilia, 23.9.2008
Vittoria
Quei tragici sbarchi di clandestini
Un pannello realizzato da due artisti ricorderà a Scoglitti le continue tragedie dei "viaggi della speranza"

E' una splendida giornata di mare. Il commissario Montalbano nuota nel mare della sua Vigata quando si imbatte nel corpo di un uomo. E' un clandestino. La storia di "Giro di Boa" ha inizio. Ma non è solo fiction televisiva. Tragici naufragi di uomini, donne e bambini non se ne contano più. Sei anni fa accadeva anche a Scoglitti: il 22 settembre 2002 dodici immigrati perdevano la vita e il tratto di mare compreso tra Baia Dorica e la riviera Eubea restituiva i lori corpi portandosi per sempre con sé, inghiottita tra gli abissi, la speranza di una vita migliore. La città non ha dimenticato e se ne ricorderà per sempre.
In uno dei bastioni del lungomare, ieri pomeriggio, è stato sistemata un'opera commemorativa. A realizzare il pannello in ceramica policroma il pittore Giovanni Robustelli e il professore Gaetano Palazzolo dell'Istituto d'Arte di Comiso. L'evocazione è quella epica,commovente e lirica di una tragedia greca. La dea bendata diventa una Medusa ostile che insidia l'approdo degli infelici Ulissi. Il "giro di boa", l'ultima meta, prima dell'approdo, della salvezza si tramuta in un incubo crudele che non lascia tempo forse nemmeno per un'ultima preghiera. Nella stessa giornata la piazzetta di Baia Dorica ha preso il nome di "Giro di Boa".
"E' un nome simbolico, mutuato dal romanzo di Andrea Camilleri, un fatto sicuramente inedito nella toponomastica ma che rimarca fortemente quel dramma" commenta il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia.
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Alla cerimonia di intitolazione ha partecipato lo scrittore Andrea Camilleri [In effetti Camilleri ha solo inviato una lettera, NdCFC].
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Daniela Citino
 
 

Corriere della Sera, 24.9.2008
Bestseller. Oltre venti i titoli dello scrittore italiano pubblicati. E a Salamanca nasce una cattedra dedicata alla Sicilia
Montalbano «tradito» in Spagna
Nella traduzione in castigliano si perde la lingua creata da Camilleri.

Barcellona — Non c'è nessuno che «talìa», né «spia», né si «arrisbiglia» o fa cose «vastase». Non c'è traccia di un «macari» e il contrario di sopra non è «sutta». L'eventuale «piccato» torna nei ranghi, diventa un peccato che chiunque potrebbe commettere. Persino Catarella parla in modo pressoché comprensibile. Insomma, quasi tutto è normalizzato. «In Spagna le traduzioni di Camilleri non fanno nessun riferimento alla scelta linguistica dell'autore», conferma Yolanda Romano, docente di filologia italiana e di traduzione, che a questo tema ha dedicato uno studio. Così il racconto di quando l'undicenne Nenè, di fronte a quello che si sarebbe poi rivelato un «burdellu», fu «tentato di trasire ancora tanticchia. Alzò la gamba e tutto ‘nzèmmula una mano gli calò di colpo tra cozzo e cuddraro», nella versione spagnola di "La pensione Eva" diventa: «Sentì l'impulso di entrare un po' di più. Aveva appena sollevato il piede da terra, quando una mano gli cadde di colpo tra il collo e la nuca». Traduzione fedele, ma dall'italiano, non da quello stile tanto particolare che, su questo ammiratori e detrattori dell'autore siciliano concordano, è la cifra inconfondibile di Andrea Camilleri. I suoi personaggi in Spagna parlano un castigliano standard e non una lingua ibrida ed evocativa come l'originale.
Inevitabili problemi legati al tradurre o premeditato tradimento? «La lingua di Camilleri è un regalo, sempre, al di là del contenuto. Per il colore, per l'ironia, perché è un'arte in sé. E può essere tradotta» assicura il professor Vicente González Martín, che dirige l'area di filologia italiana dell'università di Salamanca, uno dei più antichi atenei d'Europa, dove il 21 ottobre aprirà un'altra cattedra di italiano intitolata alla Sicilia. «Il suo linguaggio — prosegue González — corrisponde alla sensibilità siciliana del Pirandello di Lìolà. Dentro ci sono i paesaggi e la storia dell'isola. In lui la lingua diventa contenuto». Una versione che la rispetti, quindi, sarebbe indispensabile. Perché, fatto salvo il significato, «taliare» descrive un mondo mentre «guardare» fa riferimento ad altri orizzonti. Che comunque, nel caso di Camilleri, devono essere abbastanza intriganti, visto il successo che ha in Spagna: qui lo scrittore ha appena ricevuto un premio, con un romanzo inedito che sta per uscire in spagnolo e in italiano vedrà la luce solo nel 2009.
Maria Antonia Menini Pagès, nata a Milano e cresciuta a Barcellona, ha tradotto la maggior parte dei lavori di Camilleri pubblicati in castigliano. La casa editrice Salamandra, dal 1999, ne ha mandati in libreria 17, altri sono stati pubblicati da Destino. La signora Menini apre la borsa, tira fuori una busta, e sul tavolino di un caffè del Paseo de Gracia, nel cuore di Barcellona, appoggia altri tre volumi dello scrittore siciliano. Attaccato alla copertina di "Il colore del sole" c'è un post-it con scritto 1° gennaio: è il termine per la consegna della traduzione. Gli altri libri sono "La pista di sabbia", scadenza il 2 aprile, e "Il campo del vasaio" da finire per il 3 luglio. La signora ha molto lavoro davanti. «Camilleri — dice — non l'ho mai conosciuto, nemmeno per telefono. Di sicuro è l'autore più divertente che abbia mai tradotto e per me non è nemmeno così difficile. Certo, ho dovuto inventare uno stile, per rendere il colore dei suoi libri, per far capire al lettore che siamo in Sicilia. Di più non potevo fare. Mettere in bocca ai suoi personaggi un dialetto, per esempio l'andaluso, sarebbe stato fuorviante. Non so se sarebbe stato corretto nemmeno inventare una lingua per rendere al meglio quella che lui ha creato. In ogni caso, l'editore non me l'avrebbe consentito». Questo è vero.
Juan Milà, di Salamandra, spiega la filosofia che ha orientato le scelte della casa editrice: «Il castigliano è più standardizzato dell'italiano. Sarebbe difficile riprodurre certi effetti senza arrivare a toni colloquiali o parlate regionali. Forse uno scrittore, con grande padronanza dei registri linguistici, potrebbe cercare un linguaggio che evochi con precisione la stessa ricchezza dell'originale. Ma i costi di un'operazione del genere sono altissimi. La nostra idea è fare un testo per lettori castigliani "globali", magari anche fuori di Spagna. Pensiamo che le nostre traduzioni siano ottime, precise, in buon castigliano, e trasmettano la freschezza di Camilleri. Sacrificare qualcosa è inevitabile».
Camilleri anni fa ammise che «i traduttori sono di due razze, superficiali e scrupolosi», ma nel complesso ha una buona opinione di loro e non ha mai polemizzato sulla resa della sua prosa all'estero. Il professor González Martín, che conobbe Sciascia, studia le opere di Consolo e Bonaviri e fa ricerca su testi in siciliano antico, è molto più duro: «Tradurlo bene si può — spiega — solo che è difficile. In Spagna abbiamo buone traduzioni di Gadda. E io ho tradotto Raffaele Nigro restituendo tutte le espressioni che rimandano alla Puglia e alla Basilicata». Non solo: esistono versioni poetiche della "Divina Commedia" di Dante in spagnolo che rispettano, a un tempo, la musica delle terzine e la lettera del testo. E per le edizioni Siruela è stata pubblicata una soddisfacente traduzione della "Hilarotragoedia" di Giorgio Manganelli, altro libro complicato.
«È chiaro che per tradurre alcuni autori – dice González — bisogna possedere in profondità sia la lingua italiana sia lo spagnolo, e soffermarsi su ogni parola alla ricerca dei termini più corretti per riportare non solo il significato ma anche lo stile. È lavoro da filologi. Gli editori, invece, per esigenze commerciali e perché hanno fretta, puntano a traduzioni che usano un registro standard. Scelgono la via più facile». La traduzione, annuncia il professore, sarà uno dei molti ambiti di ricerca sviluppati in seno alla nuova cattedra sulla Sicilia: «Per noi quella terra, della quale per secoli abbiamo condiviso i destini, è un laboratorio di rapporti con l'Italia. Riprenderemo un percorso comune: faremo ricerche filologiche, storiche, culturali. Lavoreremo sulla traduzione di testi, ma anche sulla vita della Sicilia oggi, dal turismo alla giustizia. Sarà una tribuna, per la Sicilia e per l'Italia. Ovviamente, inviteremo a parlare Camilleri».
Mario Porqueddu
 
 

24.9.2008
Andrea Camilleri. Ritratto dello scrittore
Sarà in libreria a ottobre "Andrea Camilleri. Ritratto dello scrittore" (Editing Edizioni), monografia di Marco Trainito.
 
 

Il Messaggero, 24.9.2008
Da Le Carré a Manfredi, brilla il giallo d'autunno

[...]
All’appuntamento d’autunno in libreria non ci sarà invece Salvo Montalbano: i suoi fan dovranno pazientare e attendere i primi mesi del 2009 per leggere la nuova avventura del commissario di Vigàta, "La danza del gabbiano".
Francesco Fantasia
[La notizia è priva di fondamento, NdCFC]
 
 

La Sicilia, 24.9.2008
L'Efebo d'oro di Agrigento dal '78 al 2008. Il 4 ottobre l'edizione del trentennale
Ruzowitzky sulla scia di Scola, Corneau e Salles

Il Premio Internazionale Efebo d'Oro 2008 compie trent'anni.
[...]
Ad Antonio Frazzi invece è stata attribuita l'aurea statuetta per il film "televisivo" Il commissario De Luca ricavato dalla serie di quattro romanzi di Carlo Lucarelli pubblicati da Sellerio con Alessandro preziosi magistrale protagonista.
[...]
Un particolare riconoscimento anche al produttore Carlo Degli Esposti, fondatore della Palomar che ha dato vita lungo dieci anni ad una incredibile serie televisiva (ben 14) sulla figura del "Commissario Montalbano".
[...]
FILM TV Di notevole livello anche le produzioni televisive da ricordare come [...] Alberto Sironi con uno fra i primi film della serie Il commissario Montalbano (2000) dai fortunati romanzi di Camilleri [...].
[...]
M. L.
 
 

La Sicilia, 24.9.2008
Da oggi a sabato la 39ma edizione del Premio Brancati Zafferana
Convivio letterario per andare... "a tavola con gli scrittori sicililani"

Catania. Oggi alle 17,30 nell'auditorium S. Anna con il convegno sul tema «A tavola con gli scrittori siciliani» (si svolgerà anche domani e dopodomani) apre ufficialmente i battenti la 39ª edizione del Premio letterario Brancati - Zafferana, promosso dal Comune di Zafferana in collaborazione con l'Università di Catania e il patrocinio di Regione e Provincia.
[...]
Domani ascolteremo "Il macheronico da Folengo a Camilleri" a cura di Nino Borsellino.
[...]
Enza Barbagallo
 
 

Gazzetta di Parma, 27.9.2008
Letti per voi
«Racconti di Montalbano»

Lo scopo è quello di ricostruire una carriera - di vicecommissario prima e di commissario poi - attraverso una serie di racconti. La scommessa narrativa la gioca il versatile Andrea Camilleri, che al suo Montalbano ha da qualche tempo dedicato anche una miscellanea di storie brevi raccolte sotto il titolo (in verità piuttosto anodino e incolore) «Racconti di Montalbano» (Oscar Mondadori). Scritti in epoche diverse e già inseriti in quattro precedenti raccolte mondadoriane con l’eccezione di uno («La finestra sul cortile»), i diciannove racconti che compongono il volume rappresentano altrettante diverse tappe nella vita e nella carriera del più amato commissario di polizia di questi ultimi tempi.
Una raccolta, dunque, che ci mostra (e dimostra se ancora ce ne fosse bisogno) tutta la verità di un personaggio che vive, cresce, si evolve e dolorosamente invecchia. La narratologia parlerebbe di «individuo», in netta opposizione alla categoria di «tipo» che bene si attaglia alle figure fisse e stereotipate di alcuni investigatori del passato. Montalbano vive, dunque. Lo vediamo ancora giovane vicecommissario a Mascalippa («sperso paisi degli Erei») nel racconto d’apertura, «La prima indagine di Montalbano», e lo lasciamo commissario affermato, mandato a Roma per seguire un corso d’aggiornamento, nel racconto conclusivo «La finestra sul cortile», scritto come evidente omaggio a Hitchcock e originariamente pubblicato a puntate su un giornale romano di quartiere, «Il Nasone di Prati».
Ma Montalbano vive essenzialmente nelle sue indagini. Indagini per incarico ufficiale («Cinquanta paia di scarpe chiodate»), per caso («Il compagno di viaggio») o per incoercibile esigenza interiore («La finestra sul cortile»). Ed è così che, a poco a poco, si svolge davanti agli occhi del lettore una sequenza di fotogrammi di vita, che riconsegnano squarci di umanità e di situazioni narrative che proprio come la vita hanno il gusto dolceamaro dell’imperfezione. Comici, dolenti, malinconici, sarcastici, i racconti di questo libro ci parlano, in fondo, non solo di Montalbano, ma dello stesso suo padre letterario, quel Camilleri che con «Montalbano si rifiuta» - racconto dalle stranianti e gustosissime implicazioni metanarrative - espone una sorta di manifesto: «il rifiuto di compiacersi, narrativamente, della violenza».
Elissa Piccinini
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 27.9.2008
"Franco Parenti, ci pensi il comune"

«Con questa stagione considero finito il mio compito. Ho salvato il Franco Parenti e ora lo riconsegno alla città più bello che mai. Adesso tocca a qualcun altro assumersi la responsabilità di gestirlo. Io ho già dato». Alla vigilia della prima stagione effettiva nella sede di via Pier Lombardo, fresca di un restauro radicale che l'ha trasformata in un'elegante multisala, Andrée Ruth Shammah lancia la sua ultima provocazione.
[…]
Per questa stagione, Shammah resta alla guida del suo teatro e presenta un cartellone che, per quanto fatto in economia, «è il più bello che potessi immaginare. Altro che fallimento, come ho sentito dire». Accanto a tre sue regie […] Andrea Camilleri con “Festa di famiglia”.
Sara Chiappori
 
 

La Sicilia, 28.9.2008
Porto Empedocle
Il ritorno dei cannoni di Carlo V
Salvati da una discarica e per anni esposti in un museo di Perugia, presto saranno restituiti al Comune

Probabilmente ci sarà anche Andrea Camilleri, sabato 25 ottobre, nella sala di rappresentanza del comune di Perugia, durante la firma del protocollo d'intesa per la restituzione a Porto Empedocle dei cannoni borbonici che un tempo si trovavano a difesa della Torre Carlo V. Alla manifestazione, oltre ai sindaci delle due città interessate, Renato Locchi, primo cittadino di Perugia con il collega agrigentino Calogero Firetto, sarà presente anche l'artista agrigentino Giuseppe Agozzino, colui che, tra gli anni Sessanta e Settanta, fu direttore dell'Ente del Turismo perugino, ma anche l'artefice del «trasferimento» dei cannoni da Porto Empedocle a Perugia.
Il protocollo d'intesa, già predisposto tra le due amministrazioni, prevede l'impegno del sindaco di Perugia a restituire i cannoni che verranno rimossi e trasportati in Sicilia a cura e spese del comune di Porto Empedocle, punto di partenza per promuovere una solida amicizia tra le due città, destinata a durare nel tempo.
Bella storia, questa dei cannoni ad avancarica dei primi dell'Ottocento, che, tolti dalla Torre e usati come bitte per l'ancoraggio delle navi al vecchio molo Crispi, dopo il restauro del porto furono lasciati in stato di abbandono per lungo tempo, tra vario materiale di risulta. E fu proprio allora che l'agrigentino Giuseppe Agozzino, individuando nella «discarica» del porto quegli antichi cannoni, volle recuperarli decidendo di trasportarli a Perugia. Città dove, nel corso degli anni, questi pesanti pezzi di artiglieria vennero restaurati a spese dell'Azienda del Turismo e collocati in una sala della Rocca Paolina, oggi chiamata «Sala cannoniera», facendo bella mostra per tutto questo tempo.
E' stato lo scrittore empedoclino Andrea Camilleri, tra i primi, tempo fa, a chiedere che i gloriosi cannoni della «sua» Torre Carlo V (sua perché ci ambientò il romanzo storico «La strage dimenticata») facessero ritorno nel luogo dove nacquero storicamente. E, per l'occasione della firma del protocollo d'intesa, Camilleri ha fatto anche avere a Perugia un suo scritto per ringraziare l'amministrazione di aver permesso la restituzione dei cannoni.
Sono però, quelli di Perugia, solo una parte dell'artiglieria della Torre Carlo V. Due cannoni d'epoca infatti, oggi già si trovano collocati davanti al palazzo comunale di Porto Empedocle ed altri due, sono sistemati «a difesa» dell'ingresso principale della capitaneria di porto.
Per le operazioni di trasferimento dei cannoni da Perugia a Porto Empedocle bisognerà attendere però ancora qualche mese. Non solo per la complessità dell'operazione, ma anche per permettere l'ultimazione dei lavori di restauro della Torre Carlo V, tuttora in corso da parte della Soprintendenza. L'ultima sede, infatti, quella nella quale verranno ricollocati i cannoni, sarà proprio la torre borbonica che è l'emblema della cittadina marinara. Con i cannoni, tra l'altro, si legge nel protocollo che verrà firmato a breve, nella Torre verrà pure posta una targa per raccontare anche la storia di questi pezzi d'artiglieria che rappresentano un patrimonio per gli empedoclini.
L. R.
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 28.9.2008
Vi racconto il club dei giallisti che si sfidano in Brianza
Noi signori omicidi la compagnia di giro dei nuovi scapigliati

I giallisti italiani sembrano tutti amici, quasi si crede che facciano parte di una «compagnia di giro», come si chiamavano una volta quel mix di attori, comici e ballerine che comparivano sulle piazze di provincia, un po' sempre le stesse facce e gli stessi spettacoli. Una specie di grande «volemose bene» letterario. è un po' vero e un po' falso, come in molte cose della vita. Cominciamo a spiegarci partendo dal festival di Monticello Brianza.
[...]
Alcuni festival sono l'occasione per parlarci addosso bene, male, così così, come in fondo sono (siamo) molti giallisti. E - diciamolo, una buona volta - i giallisti sono diversi l'uno dall'altro, anche per carattere.
[...]
Sandrone Dazieri ha l'imprinting del «compagno» dei centri sociali, ma quando parla di marketing non sbaglia target. Carlo Lucarelli è, fatte le debite proporzioni, il nostro Hitchcock: romanzi, saggi, tv, anche cinema, una macchina da guerra che però, a cena, sembra un bambino innocente. Alcuni: chi li vede? Incontrare il vecchio Camilleri è un evento raro.
[...]
Piero Colaprico
 
 

La Cronaca d'Abruzzo, 29.9.2008
Nove paesi per un unico progetto teatrale
Aracu: un progetto culturale in grado di aprire le porte alle contaminazioni e alla cooperazione
Tutte nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, in occasione dei Giochi 2009

Il Presidente del comitato organizzatore dei giochi del Mediterraneo, Sabatino Aracu, presiederà martedì a Pescara, il convegno “Mediterraneo il mare delle culture” [...] un progetto teatrale che vede coinvolti otto Paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo: la Croazia, la Spagna, la Giordania, il Libano, il Montenegro, la Turchia, la Libia e la Bosnia- Erzegovina che avranno autorevoli rappresentanze al convegno. [...] Con questo progetto - realizzato dall’associazione teatrale Abruzzese Molisana (ATAM), in collaborazione con i Giochi del Mediterraneo Pescara 2009 e l’assessorato regionale alle politiche del Mediterraneo - si è voluto cogliere l’occasione della 16esima edizione dei giochi del Mediterraneo per mettere a disposizione di questo grande evento multietnico la sua lunga esperienza teatrale e costruire insieme ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, un progetto culturale in grado di aprire le porte alle contaminazioni e alla cooperazione. [...] La relazione introduttiva è affidata al direttore dell’Atam, Enzo Gentile, mentre le conclusioni saranno tratte dallo scrittore Andrea Camilleri. Il progetto teatrale si svilupperà nell’arco del biennio 2008-2009. La prima fase sarà dedicata alla formazione teatrale e vedrà coinvolti almeno quaranta giovani attori provenienti da Paesi diversi. A guidarli, l’equipe coordinata da Andrea Camilleri e costituita da Maria Luisa Bigai, attrice e regista, Nando Citarella, musicista, attore e cantante, grande studioso delle tradizioni popolari del bacino del Mediterraneo, e Rocco Mortelliti, mimo, attore, regista e autore. Il convegno “Mediterraneo il mare delle culture” si svolgerà martedì 30 presso l’Auditiorium De Cecco alle 9.30.
 
 

Il Messaggero (Abruzzo), 30.9.2008
Hai visto chi c'è?
Il teatro unisce il Mediterraneo
Andrea Camilleri a Pescara

Anche lo scrittore Andrea Camilleri parteciperà oggi a Pescara a ”Mediterraneo il mare delle culture”, il convegno organizzato per presentare un progetto teatrale che vede coinvolti otto Paesi che si affacciano sul mare Mediterraneo: Croazia, Spagna, Giordania, Libano, Montenegro, Turchia, Libia e Bosnia-Erzegovina. E’ una delle manifestazioni satellite dei Giochi del Mediterraneo 2009. Appuntamento dalle 9,30 all’auditorium De Cecco di piazza Unione. Contaminazione e cooperazione sono le parole guida seguite dall'Associazione teatrale abruzzese molisana, che cura il progetto. La relazione introduttiva è affidata al direttore dell'Atam, Enzo Gentile, mentre le conclusioni saranno tratte dallo scrittore Andrea Camilleri. Il progetto teatrale si svilupperà nell'arco del biennio 2008-2009. La prima fase sarà dedicata alla formazione teatrale e vedrà coinvolti almeno quaranta giovani attori provenienti da Paesi diversi. A guidarli, l'equipe coordinata da Camilleri.
 
 

AGI, 30.9.2008
Teatro: Percorso formativo per attori ai Giochi Mediterraneo

Nell'ambito della sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Pescara nel 2009, l'associazione teatrale abruzzese molisana (Atam) ha promosso un progetto di cooperazione teatrale coordinato dallo scrittore Andrea Camilleri. "Mediterraneo, il mare delle culture", questo il nome del progetto, portera' in Abruzzo 40 giovani attori provenienti dai vari Paesi del Mediterraneo che prenderanno parte ai Giochi. Questi attori parteciperanno ad un percorso formativo, coordinato da Camilleri, su tre poemi e cioe' l'Iliade, Metamorfosi e Mille e una notte. In concomitanza coi Giochi del 2009 i giovani artisti porteranno in scena gli spettacoli tratti da queste opere, in un evento unico della durata di 75 minuti e ognuno recitera' nella propria lingua. Ai protagonisti del progetto saranno anche impartite delle lezioni di italiano, durante la permanenza in Abruzzo. Fondamentale, per gli organizzatori, e' lo scambio di culture che deriva da questa esperienza.
 
 

Corriere della Sera, 30.9.2008
Il piccolo fratello
Camilleri «depurato» per esigenze di mercato
Una buona traduzione non consente fretta né una lingua standardizzata

Se fosse nei panni di Andrea Camilleri, il Piccolo Fratello non sarebbe poi tanto scontento delle traduzioni spagnole dei suoi romanzi. Mario Porqueddu ha raccontato qualche giorno fa sul Corriere come l'editore di Barcellona abbia «tradito» la lingua dello scrittore siciliano, depurandola dei dialettalismi fonetici e lessicali. Il Piccolo Fratello non ne sarebbe scontento, perché in fondo il passaggio dall'italiano venato di agrigentino al castigliano standard potrebbe anche avere i suoi vantaggi. Se c'è infatti qualcosa che nelle opere del padre di Montalbano lascia a volte dubbiosi è non certo l'orchestrazione dell'intreccio o la pregnanza dei caratteri messi in scena, quanto proprio la componente «etnica» della prosa. Dunque, non va escluso a priori che la decisione drastica di eliminare quegli inserti localistici abbia involontariamente giovato alla resa finale: e non solo sul piano della leggibilità e della fluidità. Detto questo, se Camilleri ha adottato quella sua lingua mescidata, considerandola necessaria al suo narrare, è difficile che possa dare ragione al Piccolo Fratello accettando di buon grado la versione normalizzante castigliana. È improbabile: visto che in un'opera letteraria lo stile vale almeno (almeno!) quanto la trama, e certo Camilleri non sarebbe disposto a tollerare che il traduttore manipoli a proprio piacimento l' intreccio dei suoi romanzi. È alquanto ridicola infine la tesi difensiva dell'editore, secondo cui il castigliano sarebbe troppo standardizzato per offrire un repertorio di soluzioni stilistiche capaci di mimare, anche alla lontana, l'originale. Tradurre è un tentativo di imitazione: lo sforzo un pò disperato di approssimarsi all'originale. Fruttero & Lucentini hanno scritto che il traduttore è un asceta, un eroe disinteressato, «pronto a dare tutto se stesso in cambio di un tozzo di pane e a scomparire (...) quando l'epica impresa è finita». La vera vittoria dell'«ultimo cavaliere errante» della letteratura è passare inosservato. In pochi casi eccezionali, il traduttore si impone e reinventa il testo di partenza: lo fece Dante citando Virgilio, lo fecero Monti con Omero e Foscolo con Sterne, l'ha fatto Gadda con certi autori spagnoli del Siglo de Oro. Ma la disperazione dell'impresa, in genere, nasce dal fatto che anche nei casi migliori non si arriverà mai a eguagliare la musica profonda dell'opera originale. Sull'argomento è intervenuta venerdì scorso a Urbino la regina dei traduttori italiani, Renata Colorni, ricevendo un importante premio del Centro Europeo per l'Editoria: «I buoni traduttori letterari - ha detto - non possono non amare gli autori, o quanto meno i testi di cui si mettono al servizio». È una bella idea. Che non sempre si realizza, perché spesso e volentieri il traduttore, per motivi vari (il famoso «tozzo di pane»...), accetta il primo incarico che gli capita, senza pensare troppo alla simbiosi ideale con l'autore. Il fatto è che prima dei traduttori, quelle opere dovrebbero amarle gli editori. E nel caso del Camilleri «depurato», si impone su tutte una ragione molto semplice, quella economica. I libri di Montalbano vanno messi sul grande mercato di lingua spagnola con celerità e senza eccessive spese: è bene perciò che non si vada troppo per il sottile. E a questo punto ogni teoria lascia il tempo che trova. Rimane una curiosità: Camilleri che ne pensa?
Paolo Di Stefano
 
 

Romaeuropa Festival, 30.9.2008
Andrea Camilleri incontra Emma Dante
Ore 17:00, Opificio Telecom Italia (ex lanificio Sonnino all'Ostiense)
[L'incontro è stato annullato, NdCFC]
 
 

.38, 9.2008
Matarratos y Matarratas
Andrea Camilleri Trivial (Trivial Number Two)
Jokin Ibáñez
 
 

 


 
Last modified Tuesday, May, 13, 2014