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RASSEGNA STAMPA

OTTOBRE 2015

 
1.10.2015
Le vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta

Sarà in libreria il 15 ottobre 2015 Le vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta (Sellerio), la nuova raccolta di racconti di Andrea Camilleri.
 
 

Quotidiano.net, 2.10.2015
Festa dei nonni, chi sono i preferiti tra i Vip? Gianni Morandi e Raffaella Carrà
I dati del sondaggio BabySharing: sul podio dei nonni anche Lino Banfi e Andrea Camilleri, mentre le nonne preferite sono la signora Aurora e Mara Venier

Roma - La festa dei nonni - che cade il 2 ottobre, gliorno dell'angelo custode - compie 10 anni. Certo, i nonni di oggi non sono più i bianchi vecchietti che fanno la maglia davanti al camino o fumano la pipa: piuttosto, vista anche la crisi, sono diventati sempre più i pilastri della famiglia, visto che si occupano dei nipoti e spesso danno una mano anche dal punto di vista economico.
[...]
Medaglia d'argento, un po' a sorpresa, per lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, papà di Montalbano e nella vita nonno 90enne di quattro nipoti (18% dei consensi).
[...]
 
 

Mix 24, 5.10.2015
Faccia a faccia con Andrea Camilleri
Cliccare qui per scaricare il podcast della puntata
[Una sintesi è stata riproposta nella puntata del 10.5.2024 della trasmissione di Rai Radio 1 "Il mix delle 23", vedi Rassegna Stampa del Maggio 2024, NdCFC]

Come è nato il linguaggio di Andrea Camilleri e del commissario Montalbano? Tornano i Faccia a Faccia di Giovanni Minoli, questa volta a casa di Andrea Camilleri che in occasione dei suoi 90 anni si racconta ai nostri microfoni.
 
 

La Repubblica, 5.10.2015
Da 'touch screen' a 'italofobia': ecco come cambia il dizionario italiano
L’edizione 2016 dello Zingarelli accoglie 500 nuove parole. Una su dieci è un termine inglese

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Se andiamo dietro alle mode e ai costumi c’è poi da sbizzarrirsi. Scopriamo che il barista addetto ai cocktail va chiamato bartender (in inglese tender è “addetto”). La parola è datata 1990, impossibile non pensare al film intitolato proprio “Cocktail”, in cui Tom Cruise era un barman acrobatico molto affascinante.
[...]
Lo Zingarelli comprende 144 mila voci e 380 mila significati. Dall’anno scorso ha inserito anche le “definizioni d’autore”, invitando esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume a dare il significato di una parola legata alla loro personalità e professione, da Federica Pellegrini (agonismo) a Eva Cantarella (amore), da Roberto Bolle (carisma) a Sandro Veronesi (coraggio), da Remo Bodei (felicità) a Gustavo Zagrebelsky (costituzione). E poi, Camilleri, Marino Sinibaldi, Paolo Conte, Elena Ferrante, Cacciari e tanti altri. Ne è venuto fuori una sorta di vocabolario parallelo, fatto di narrazioni e ricordi personali. Alla voce bellezza Sophia Loren dice: «È una fortuna e una condanna ad un tempo. Ma è una condanna dolce da prendere con leggerezza». Nella lista delle nuove acquisizioni non poteva mancare lo storytelling, che ha sostituito la vecchia “narrazione”, considerata da tempo meno smart.
Raffaella De Santis
 
 

Resto al Sud, 5.10.2015
#AlessioVassallo: Nella serie “il giovane Montalbano” c’è il bello della mia #Sicilia

Alessio Vassallo è sicuramente uno dei più talentuosi attori di oggi; lo vediamo tra i protagonisti de “Il giovane Montalbano”, il prequel de Il Commissario Montalbano, giunto alla seconda stagione che stiamo vedendo in queste settimane e che sta avendo ascolti record su Rai1. Alessio veste i panni di Mimì Augello, il vice-commissario di Vigata molto sensibile al fascino femminile. Dopo un’intervista generale, ho fatto un’altra bella chiacchierata con Alessio Vassallo cercando di focalizzarmi in particolare sul personaggio da lui interpretato, tratto dai romanzi di Andrea Camilleri.
Da qualche settimana in prima serata su Rai1, ti vediamo ne “Il giovane Montalbano”. Cosa ti ha spinto a dire nuovamente si a questa fiction?
“Il giovane Montalbano” lo farei per sempre, ogni anno. È un privilegio far parte di questa serie tv.
Il mio non è stato un sì, ma solamente una gioia ritrovare tutti i miei colleghi.
Interpreti per la seconda volta Mimì Augello. Come ti sei preparato per questo ruolo?
Devo dire che per questa seconda serie all’inizio ero più agitato, per il fatto che tutti eravamo più consapevoli di quello che stavamo facendo. Io per per affrontare ruoli importanti prima viaggio. Mi prendo un periodo per studiare con una coach e per portare più esperienze possibili con me.
Chi è per te Mimì?
Una parte di me alla quale voglio molto bene. Anche se così estroverso, Mimì è un ragazzo dal cuore d’oro, sensibilissimo.
Hai qualcosa che ti accomuna o siete completamente diversi?
Lo sguardo un po’ infantile verso la vita.
“Il giovane Montalbano” è una fiction girata in Sicilia. Quanto è stata importante l’ambientazione?
La Sicilia è determinante. Montalbano nasce proprio lì. Sono felice di poter raccontare il bello della mia terra e non mortificarla con racconti e interpretazioni che spesso superano il ridicolo. Ogni volta che mi capita di vedere una serie ambientata in una Sicilia stereotipata che non esiste mi viene una rabbia indescrivibile.
Tu sei siciliano. Le tue origini, le tue radici, ti hanno aiutato ad entrare più facilmente nel personaggio di Augello?
Augello ha tutte le componenti e peculiarità di un siciliano, ovvero un’infinita generosità, ma, nello stesso tempo, è molto permaloso. A volte non si rende conto dei propri limiti. Ma non riesci a non volergli bene!
Cosa rappresenta per te la Sicilia?
La mia casa, nel senso più intimo della parola.
Cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova stagione?
I personaggi non hanno più bisogno di presentazioni. Le loro relazioni entrano nel vivo del racconto, in particolare il rapporto tra Montalbano e Augello avrà dei risvolti inaspettati.
Cosa vorresti arrivasse del tuo personaggio al pubblico che ti seguirà?
Augello spero possa diventare l’amico che tutti hanno sempre desiderato!Spero che arrivi anche la passione e l’amore che ho messo per interpretare questo ruolo.
Nuovi progetti?
Uscirà una nuova serie prodotta sempre da Palomar “Lontana da me” ancora non posso dir nulla.
A gennaio, “Romanzo siciliano” con Claudia Pandolfi e Fabrizio Bentivoglio per canale 5 dove interpreto il mio primo cattivo. Inoltre, a fine settembre, ho iniziato le riprese di un nuovo film per il cinema, una commedia delicata e ironica che spero possa appassionare anche il pubblico.
Giulia Farneti
 
 

TvZap, 5.10.2015
Fabrizio Pizzuto, quando Camilleri non voleva Agatino Catarella nel Giovane Montalbano
Intervista con il centralinista del Commissariato di Vigata che racconta il ‘suo’ giovane Montalbano e le differenze con quello di Zingaretti

Depositario dei misteri di una lingua strampalata, centralinista sui generis del Commissariato di Vigata oltre che poliziotto dal cuore d’oro, Agatino Catarella strappa sempre un sorriso al pubblico che da anni segue le vicende del Commissario Montalbano. Le smorfie e il sorriso candido di Fabrizio Pizzuto caratterizzano il personaggio ne Il giovane Montalbano, attualmente in onda su Rai1 ogni lunedì sera alle 21:15 con crescente successo.
Per parlare di Catarella e di come la serie nata dalla penna di Andrea Camilleri sia divenuta un fenomeno internazionale, abbiamo fatto una bella chiacchierata con il suo interprete. Pizzuto, già apprezzato in Baaria di Giuseppe Tornatore, ci ha risposto con la schiettezza e l’ironia che contraddistinguono la sua vita professionale.
L’affetto del pubblico per Il giovane Montalbano sembra cresciuto in questa stagione. Come te lo spieghi?
Quest’anno c’è stato più movimento intorno alla serie. La Rai ci crede maggiormente, le dà più spazio, più visibilità, anche a livello pubblicitario. Ad esempio, siamo andati da Bruno Vespa a Porta a porta per presentare Il giovane Montalbano. Il lancio degli episodi è avvenuto in concomitanza con i novant’anni di Andrea Camilleri. Sono segnali della fiducia della Rai sul prodotto. Quando abbiamo iniziato, nel 2012, c’era invece molta più incertezza. Siamo partiti in sordina perché un prequel di questo genere metteva un po’ di ansia agli autori e ai produttori.
Camilleri ti ha guidato nella costruzione del personaggio?
Ho conosciuto Camilleri nel 2012 in occasione dell’anteprima della prima puntata a Roma. Non mi ha dato suggerimenti sul personaggio. Non ne ha avuto modo. Mi sono relazionato sempre con il regista Tavarelli. Lui tra l’altro non voleva nemmeno inserire Catarella ne Il giovane Montalbano. Poi, quando mi ha visto al provino, ha deciso di inserirlo in accordo con gli autori e la Rai. Lo colpì l’energia, la velocità, la parlantina che avevo dato al personaggio. In questa serie c’è una versione più intima, più moderata, più candida di Catarella.
Com’è cambiato Catarella dal Montalbano di Zingaretti a quello di Riondino?
Il regista ha voluto togliere tutto quello che era esageratamente comico. È meno macchiettistico in questo modo. Devo dire che così il personaggio funziona meglio perché tutto è molto più naturale, anche quando sbatte le porte o cade dalle scale. Inoltre ne Il giovane Montalbano si scoprono aspetti del suo passato che lo rendono più umano. E poi ricordiamoci sempre che Catarella alla fine un poliziotto è. È buono, vive da solo, vuole tanto bene al commissario, ha una storia difficile alle spalle, ma sempre poliziotto è.
Ti ha aiutato la lettura dei libri di Camilleri in tal senso?
Ho letto il primo romanzo quando ho scoperto che c’erano i provini per Il giovane Montalbano. Mi ha aiutato molto mia moglie. Lei, che è una lettrice della prima ora, mi faceva notare alcuni aspetti da valorizzare nell’interpretazione. Catarella è un bel personaggio, mi piace perché somiglia molto a quelli che porto in scena quando faccio cabaret con i Tre e un quarto, il mio gruppo, a Palermo.
Come spieghi l’apprezzamento internazionale di una serie come Il commissario Montalbano?
Viene mostrata una sicilianità diversa, lontana dalle opere legate alla mafia con almeno duecento morti ammazzati. La serie su Montalbano piace perché escono fuori i luoghi, la cucina, le parole di questa regione. In Sicilia abbiamo il mondo, una storia grandiosa frutto di secoli e secoli con tante culture diverse. La gente rimane scioccata da questi posti, dal fascino che sprigionano. La versione televisiva rende merito a quanto scritto da Camilleri nei romanzi, anzi lo arricchisce.
In cosa si differenzia maggiormente Il giovane Montalbano dalla serie classica?
Il commissario Montalbano di Riondino è diverso da quello di Zingaretti, ma è coerente con quest’ultimo. Nella nostra serie è ovviamente più giovane, più ribelle, ha un carattere meno smussato. Tutte e due le interpretazioni mi sono sempre piaciute molto, però io preferisco distinguerli, trovando le differenze più che le somiglianze. Infine, oltre a esser distanziati negli anni i due personaggi, c’è da notare come ci siano due gruppi diversi di lavoro. L’impronta data dal nostro regista, Tavarelli, si vede molto.
La serie, a mio avviso, si differenzia dalle altre produzioni italiane della tv generalista per la qualità dei suoi interpreti. Che ne pensi?
Sono d’accordo. È proprio così perché la produzione non lascia alcun dettaglio al caso. Il cast è di alto livello, con attori che provengono dal mondo del teatro. Penso a Alessio Vassallo, l’interprete di Mimì Augello, che esce benissimo in questa seconda stagione con il suo lato più brillante. È un attore che cresce, che migliora allo stesso modo di Riondino. Quando abbiamo girato i nuovi episodi si avvertiva una maggiore consapevolezza in tutto il gruppo.
Visti i numerosi apprezzamenti e gli ottimi ascolti, ci sarà sicuramente una terza stagione de Il giovane Montalbano. È così?
Spero di sì. Abbiamo un’opzione per la terza stagione fino al 2017. La serie piace, ha successo, i giovani ci seguono. Continuiamo a credere nella penna prolifica di Camilleri e negli autori della serie.
Hai altri progetti in cantiere al momento?
Attualmente mi godo il successo di questi episodi con le persone che mi stanno accanto. Fra qualche mese uscirà Seven Days, un film che ho girato a Levanzo tempo fa. Per il resto continuo a fare cabaret e aspetto nuove occasioni rimanendo con i piedi di terra. I mondi del cinema e della televisione sono molto strani. Per un attore palermitano è ancora più difficile. Spero di essere valutato sempre più come attore.
Alessandro Buttitta
 
 

LaNostraTv, 5.10.2015
Anticipazioni Il giovane Montalbano 12 ottobre: le scelte di Salvo
Il giovane Montalbano anticipazioni: il trasferimento a Genova

Finalmente Salvo Montalbano, impersonato con grande efficacia da Michele Riondino, ha deciso: la donna che ama è Livia, la bella e brava attrice di successo Sarah Felberbaum. Dopo una breve parentesi in cui il commissario ha creduto di poter ricominciare con un’altra, ha capito che l’unico amore della sua vita è la ragazza genovese. Nella nuova puntata de Il giovane Montalbano, in onda lunedì 12 ottobre, Salvo capisce che l’unico modo per avere un futuro con Livia è chiedere il trasferimento a Genova ed allontanarsi dalla Sicilia, terra tanto amata quanto odiata perchè non gli ha mai permesso di crescere veramente. Così il commissario chiede il trasferimento al questore, che a malincuore deve accettare questa decisione. I tempi per ottenerlo, però, non sono immediati e, come rivelano le anticipazioni, per Montalbano diventa molto complicato mantenere il segreto tra i suoi colleghi. E, come spesso accade, le notizie si diffondono più velocemente di quanto si vorrebbe e quella del trasferimento a Genova si sparge nel commissariato di Vigata. La richiesta di trasferimento arriva come un fulmine a ciel sereno, creando dolore e malumori: Catarella (Fabrizio Pizzuto) vorrebbe, addirittura, seguire il commissario, mentre Fazio (Beniamino Marcone) è arrabbiato con lui perchè non gli ha parlato di questa sua intenzione e, infine, Augello (Alessio Vassallo) non ci sta a perdere un amico come Salvo.
Anticipazioni Il giovane Montalbano: il ladro onesto e Pamela
L’aria che si respira al commissariato di Vigata, quindi, è un po’ pesante nella nuova puntata de Il giovane Montalbano, che sarà trasmessa lunedì prossimo in prima serata su Rai 1. Il pensiero di tutti è rivolto all’imminente trasferimento in Liguria del poliziotto innamorato e solo il lavoro riesce a normalizzare un po’ la situazione. Montalbano e i suoi colleghi devono indagare su due casi molto diversi ma, altrettanto, difficili da comprendere. Uno di questi riguarda dei furti ma si tratta di rapine molto strane, commesse da un ladro onesto, definizione del colpevole che dà anche il titolo alla quinta puntata de Il giovane Montalbano. Il commissario indaga su un uomo, anziano, che fa dei piccoli furti nelle case di Vigata. Il ladro onesto indossa una coppola, usa una bicicletta per muoversi e ruba solo pochi spiccioli. Questi pochi e particolari indizi, però, portano Montalbano a capire chi sia il colpevole e il commissario quasi non vorrebbe arrestarlo. Infine le anticipazioni de Il giovane Montalbano sottopongono all’attenzione dei telespettatori un’altra indagine: quella sulla scomparsa di una ragazza. Si tratta di una barista di origini settentrionali che ha una vita sentimentale molto movimentata. Pamela (Ludovica Mairè Rogati), questo è il suo nome, prende e lascia gli uomini come e quando vuole, ora, forse, qualcuno di loro non l’ha presa bene.
Patrizia Gariffo
 
 

Stadio24.com, 6.10.2015
Ascolti tv 5 ottobre 2015: il giovane Montalbano 2 trionfa

Complice una sceneggiatura meno farraginosa del solito, il regista è riuscito a tenere il racconto rendendolo comprensibile anche ai telespettatori che non sono anche lettori di Camilleri.
L'auditel ha dato ragione alla Palomar, la società produttrice.
È sempre Montalbano. Rai 1 non sbaglia un colpo con Michele Riondino nei panni del giovane commissario: l'ammiraglia di Viale Mazzini conquista il lunedì sera con 5.556.000 telespettatori e il 22.4% di share e la concorrenza resta a guardare.
[...]
 
 

RagusaNews, 6.10.2015
Sironi annuncia a Expo il nuovo Montalbano
La prossima primavera

Milano - Il regista della fortunata serie tv del “Commissario Montalbano”, Alberto Sironi, ha omaggiato la terra iblea, dove ha girato, dal 1999 ad oggi, 26 episodi tratti dai libri di Camilleri.
Il regista, cittadino onorario di Vittoria, è stato di nuovo ospite sul palco del Cluster Bio-Mediterraneo, nell'ambito del programma di iniziative della provincia di Ragusa.
Sironi ha annunciato che le prossime puntate andranno in onda su RaiUno nella primavera 2016. Con una sorpresa: la presenza di una nuova Livia, la storica fidanzata del personaggio interpretato da Luca Zingaretti. Ad interpretarla sarà l’attrice Sonia Bergamasco.
I due episodi sono “La piramide di fango” e “Una faccenda delicata”: il primo tratto dall’omonimo romanzo del 2014, il secondo da uno dei racconti della raccolta “Un mese con Montalbano”, del 1998.
Per due serate consecutive Sironi è stato l’ospite d’onore del Padiglione Sicilia. Gli incontri, condotti dal giornalista Andrea Di Falco e curati dal Comune di Vittoria, sono stati preceduti dal documentario di montaggio “Omaggio a Vittoria. La città in tv. Il Commissario Montalbano”. Oltre al regista, ieri sera sono intervenuti: Rosario Alescio, rappresentante dei Conzorzi di Tutela e Gianni Molè, coordinatore del programma di Ragusa al Cluster.
Sironi ha comunicato che la messa in onda delle due nuove puntate della serie tv avverrà nella prossima primavera. E ha dichiarato che ci sarà un’importante sorpresa: sul piccolo schermo vedremo una nuova Livia. E, anche se Sironi non ha voluto ammetterlo, dovrebbe essere Sonia Bergamasco la nuova fiamma del commissario. L'attrice è attualmente fra i protagonisti della serie di RaiUno "La grande famiglia". I produttori hanno deciso che l'attrice doveva cambiare, perché quella precedente (Lina Perned, che già aveva sostituito Katharina Bohm) era straniera e andava doppiata”.
Ma Sironi ha parlato anche della conclusione della narrazione camilleriana.
“L’ultimo capitolo della serie - ha detto - è un romanzo ancora inedito, scritto una decina d’anni fa, che Camilleri custodisce dentro la cassaforte dell’amica editrice Elvira Sellerio, scomparsa nel 2010. Il mistero sarà svelato dopo la morte dello scrittore. È un bellissimo testo che ho avuto l’onore e il piacere di leggere. Ma che mi auguro di non dover mai girare”.
Lo stesso scrittore, come ripete spesso a proposito della fine del suo commissario sostiene che, “non volendo fare la fine di altri giallisti come Manuel Vazquez Montalbàn o Jean-Claude Izzo, che sono deceduti prima di far uscire di scena il loro personaggio, mi sono portato avanti e ho già messo nero su bianco la fine del mio commissario. Ho scelto di farlo morire nelle pagine del libro, non per strada”.
Ma al di là delle novità, Sironi ha voluto raccontare lo stupore che deriva dal cambiamento che la serie tv riesce a determinare nella realtà quotidiana delle città ragusane, autentici set a cielo aperto.
“Un esempio straordinario – ha detto il regista nel suo seguitissimo intervento –è rappresentato dalla Fornace Penna, uno splendido monumento d’archeologia industriale, che si trova in contrada Pisciotto a Sampieri, frazione del comune di Scicli. “La Mánnara”, come viene nominata, in un episodio di “Montalbano”, la località dove sorge la fabbrica. Ebbene, si stava concretizzando il pericolo che partisse, proprio in quella zona, una speculazione edilizia. Il comune l’ha fermata, dichiarando il sito di alto interesse cinematografico. Ne vado molto orgoglioso”.
Gianni Molè si è complimentato con il regista, “per aver saputo scegliere luoghi di grande impatto, che hanno saputo valorizzare il patrimonio urbano e architettonico di Ragusa e della sua campagna rurale. Sironi ha dimostrato di saper cogliere la luce del nostro paesaggio: il valore aggiunto di Ragusa”.
Rosario Alescio, in rappresentanza dei Consorzi di Tutela, ha chiesto a Sironi “di restare vicino alla provincia di Ragusa, perché è un testimonial d’eccezione. Che, con la sua regia ha saputo far crescere Ragusa, sia sul piano turistico sia sul piano culturale, favorendo così il 'brand' di una ragusanità sempre più vincente e che vanta nuovi motivi di attrazione”.
Nell’Expo dedicata a “Nutrire il pianeta”, Sironi ha dichiarato il proprio amore nei confronti della cucina iblea.
“È vero – ha detto –. Nella vostra magnifica terra esistono numerosi ristoranti d’alta qualità. Però, se devo essere sincero, io preferisco la cucina casalinga. Infatti, non mi è mai capitato in tutta la vita di aver mangiato così bene come nelle case dei ragusani. Sarebbe un sicuro successo l’apertura delle cucine casalinghe ai turisti. Sono pronto a scommetterci”.
Sempre a proposito del rapporto tra il celebre commissario e il cibo, Sironi, con arguta ironia, ha detto che “Camilleri, nei suoi romanzi, inserisce una serie di piatti che lui, purtroppo, non può mangiare più”.
 
 

Poliziamoderna, 10.2015
C’era una volta Montalbano
La nuova serie dedicata agli inizi della carriera del commissario più popolare d’Italia promette di svelare risvolti inediti e piccoli misteri

Che il commissario Montalbano sia il poliziotto più amato dagli italiani non ci sono dubbi, anche grazie alla freschezza delle storie scritte da Andrea Camilleri e all’interpretazione di Luca Zingaretti. Per questo pochi avrebbero scommesso sull’idea di Carlo Degli Esposti, patron della casa di produzione cinematografica Palomar, di proporre agli spettatori una rilettura in chiave giovanile di Montalbano. Eppure grazie alla serietà del progetto e a una squadra di giovani attori guidata da Michele Riondino, alias Montalbano junior, quell’idea è diventata un grande successo. Mentre su Rai 1 sta andando in onda la seconda serie, Poliziamoderna ha incontrato il “giovane commissario”.
Tu avevi già lavorato in un poliziesco come Distretto di Polizia, ma essere chiamato a interpretare il giovane Montalbano è stata una bella promozione sul campo.
Si è trattato di una promozione importante, anche perché in Distretto di Polizia non indossavo la divisa da poliziotto, ma ero più che altro un semplice informatore.
Cosa ti ha convinto ad accettare questa sfida, e a confrontarti con un collega cosi bravo e popolare come Luca Zingaretti?
Quando ho accettato la parte non ho pensato al confronto con Luca, anche perché nel nostro lavoro non esistono gare o competizioni. In questo progetto è come se avessimo avuto la possibilità di lavorare a una sorta di partitura musicale unica, dove le nostre interpretazioni assumono il valore di variazioni sul tema. E poi non era pensabile di riproporre nel giovane Montalbano la stessa cifra interpretativa che Luca aveva disegnato per Montalbano “senior”. La nostra chiave di rilettura è stata quella del romanzo di formazione, anche perché le storie si svolgono a distanza di molti anni e alla fine si tratta di due prodotti inevitabi[...]
Anacleto Flori
 
 

teXXas, 8.10.2015
morgen, 01:45 Uhr - 03:25 Uhr | SAT.1 Emotions
Commissario Montalbano
Gleichstand, Serie, I 2005
 
 

Dire, 9.10.2015
Riondino e il giovane Montalbano: “Terza edizione? Chissà…”

Roma – “Non posso dire se una terza edizione ci sarà, ma finché Camilleri scriverà qualcosa del giovane Montalbano, sarò contentissimo di farlo”. Michele Riondino e il giovane Salvo Montalbano, un matrimonio che potrebbe durare ancora. Raggiunto da Diregiovani.it, a margine di un evento dedicato a Erri De Luca a Roma, l’interprete del personaggio di Andrea Camilleri racconta l’emozione nell’interpretarlo e le paure che possono averlo accompagnato soprattutto nella prima edizione (il film di RaiUno è alla seconda edizione, ndr).



“Eravamo già tutti molto contenti nella prima- racconta Riondino- La seconda ha confermato la riuscita di un’idea, di un progetto che all’inizio trovava scetticismo in molti. I numeri ci hanno dato ragione“, sottolinea spiegando poi che “abitare questo personaggio, quel set, è quasi un regalo di formazione per un attore, per una squadra molto giovane rispetto a quella del Montalbano tradizionale”. Riondino ha sottolineato la soddisfazione “dell’idea di divertirci. Riproporre un personaggio così amato, avremmo potuto essere fucilati mediaticamente parlando. Ci aspettavano al varco ma abbiamo restituito al pubblico la naturalezza di abitare un personaggio di uso comune, diventato una istituzione”. Non nascondendo la paura (“nella prima edizione il timore era inevitabile il confronto con personaggio di Luca Zingaretti”) di interpretare un personaggio simile, l’interprete del giovane Montalbano ha sottolineato che “la seconda edizione ha evidenziato le differenze tra il Montalbano tradizione e quello giovane. Siamo forti, difendiamo il nostro prodotto, ci riteniamo simili ma diversi”.
Adriano Gasperetti
 
 

Centrum.cz, 9.10.2015
O2, Pá 9.10, 22:45 - 00:30
Komisar Montalbano

Vražda je jedna vec, ale telo rozrezané na cásti, zavázané v pytli a pohozené na hrncírove poli? Zdá se, že komisar Montalbano má co delat s mafií
 
 

spored.tv, 10.10.2015
Mladi Montalbano, del 3, 2012
na sporedu: 10.10.2015 ob 07:40, FOX CRIME
Young Montalbano Y1 - epizoda 3.

Nadaljevanka opisuje kako je nastal Montalbanov svet: od prvega primera v gricih Mascalippa in njegove premestitve v Vigato. Izvedeli bomo, kako in zakaj je Montalbano postal tako zvest življenju, kakršnega danes vsi poznamo in obožujemo.
 
 

La Nuova Sardegna, 12.10.2015
Il palcoscenico di Camilleri Storie, personaggi e lingua
“Gran Teatro Camilleri”una raccolta per in novant’anni dello scrittore siciliano L’universo del narratore in “vigatese” interpretato dagli specialisti

Il titolo non tragga in inganno: in “Gran Teatro Camilleri” (Sellerio, 258 pagine, 16 euro), di teatro si parla, ma en passant, ché dire dello «scrittore italiano nato in Sicilia», come ama definirsi, senza dire anche di regia, recitazione, platea e pubblico in sala sarebbe pressoché impossibile, essendo stato lui prima studente e poi per lungo tempo docente all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico.
In questo volume di saggi che il suo principale editore ha voluto dedicargli per i novant’anni appena compiuti, la parola “Teatro” indica piuttosto il palcoscenico: ma nel senso lato e più ampio del termine, quello di luogo in cui, dopo avergli dato vita con la propria immaginazione, si ha la possibilità di mettere in scena interi mondi.
“Gran Teatro Camilleri” equivarrà allora a “Il mondo di Camilleri” o, ancor meglio, a “L’universo di Camilleri”, per dar conto più compiutamente dell’ormai sconfinato numero di storie e personaggi che animano i quasi ottanta testi di narrativa fin qui pubblicati. C’è però un secondo motivo dietro alla scelta del titolo, e lo sottolineano diversi dei contributi raccolti, in particolare quelli che si occupano della prosa dello scrittore, la cui vicinanza all’oralità è oramai un dato acquisito, anche perché è qui che ne risiede l’origine: «Al padre, in ospedale perché gravemente ammalato, Camilleri racconta la storia di quello che sarà il suo primo romanzo, “Il corso delle cose”. «E mio padre: “Perché non la scrivi?”. “Eh, papà, perché in italiano mi viene difficile scrivere”. “E perché la devi scrivere in italiano? Scrivila come l’hai raccontata a me”».
Questa intuizione paterna sancì la nascita del cosiddetto «vigatese», la lingua in cui si esprimono nella quasi totalità dei casi la voce narrante e i protagonisti dei libri di Camilleri, che è poi quella – un misto di italiano e di dialetto – che si parlava quotidianamente nella sua famiglia. Tra i contributi di un certo interesse, si segnalano senz’altro quello di Tullio De Mauro (su «linguaggio ed ethos in Andrea Camilleri»), che offre una ricognizione sulla storia linguistica del Paese nel Novecento, e quello di Salvatore Silvano Nigro, che prende in esame la trilogia ispirata alle “Metamorfosi” di Ovidio e costituita da “Maruzza Musumeci” “Il casellante”, “Il sonaglio”, opere che lo scrittore considera a tutt’oggi il suo massimo risultato artistico. Il volume, nel complesso, è indicato a chi già conosca Camilleri; chi non lo conoscesse, può orientarsi verso due romanzi storici degli anni Novanta, “Il birraio di Preston” e “La concessione del telefono”: non sbaglierà.
Alessandro Marongiu
 
 

Corriere della Sera (ed. di Milano), 12.10.2015
Eventi
#CasaCorriere a Expo: il programma dal 12 al 18 ottobre
Il cinema, lo spazio, la scienza e l’arte in diretta: ecco gli appuntamenti del padiglione del Corriere della Sera

A meno di un mese dalla fine dell’evento, prosegue il ricco programma degli appuntamenti di #CasaCorriere.
[...]
La serata Camilleri
[...] Sabato sera alle 19.00 appuntamento speciale con «Camilleri racconta la Sicilia». Videointervista, immagini, letture: alla scoperta della Strada degli scrittori, nei luoghi amati da Pirandello e Sciascia con Felice Cavallaro e le letture di Claudia De Candia. [...]
Silvia Morosi
 
 

Resto al Sud, 12.10.2015
#GianlucaTavarelli: “Vi racconto il segreto del giovane #Montalbano”

Gianluca Maria Tavarelli è uno sceneggiatore e un regista che esordisce al cinema nel 1994 con il film “Portami Via”. Nel 2000, esce il suo secondo film “Qui non è il paradiso”, per poi passare a “Liberi”, film in cui esordisce un molto giovane Elio Germano. Nel 2006 dirige “Non prendere impegni stasera”, poi “Una storia sbagliata”. Si presta anche alla televisione con “Paolo Borsellino”, “Maria Montessori”, “Le cose che restano” e “Aldo Moro”. In queste ultime settimane stiamo vedendo la sua ultima fatica, ovvero la seconda stagione de “Il giovane Montalbano”.
Chi è Gianluca Tavarelli oggi?
Non è semplice rispondere a questa domanda a dire il vero. E’ un regista che è cambiato rispetto ai suoi esordi esattamente come sono cambiati la televisione e il cinema nel modo di raccontare le storie. E’ un regista che si è sempre diviso tra un cinema un po’ d’essay e la televisione.
Com’è nato il tuo amore per il cinema?
E’ nato nella maniera più semplice possibile, cioè guardandolo. Sono nato e cresciuto a Torino, mio padre lavorava in banca e mia madre faceva la casalinga. Ho iniziato la mia carriera negli anni ottanta e a Torino non c’era niente, almeno dal punto di vista cinematografico. Ricordo le fredde domeniche, grigie e umide, in cui mio fratello, più grande di me, mi portava al cinema. Per me, era un evadere e lasciare libera la fantasia. Molto lentamente ho poi iniziato il mio percorso, ho cominciato con il famoso Super8, con il fai da te a casa senza aver frequentato scuole ma con una grande voglia di fare.
Cosa significa oggi essere regista?
Credo che un regista debba riuscire a raccontare storie nel modo più semplice possibile accompagnando lo spettatore in un mondo anche molto lontano dal proprio.
Da diverse settimane su Rai1 vediamo “Il giovane Montalbano”, per quali motivi hai deciso di fare una seconda stagione?
Innanzitutto perché credo che sia una serie tv che tiene incollato il pubblico, il personaggio di Montalbano è sempre molto amato. Abbiamo formato un’ottima squadra, a cominciare dagli attori, ci siamo divertiti molto a girare la prima serie e abbiamo deciso di far continuare la storia in una seconda stagione televisiva, un po’ più libera e moderna rispetto alla prima.
Un cast giovane ma ottimo. Perché hai scelto proprio Michele Riondino e Alessio Vassallo nei ruoli rispettivamente di Montalbano e di Mimì?
Posso dirti che “Il giovane Montalbano” nasce proprio con Michele, nel senso che la Rai, i produttori e io abbiamo subito pensato a lui per il carisma e la forza per calarsi nei panni di questo personaggio. Alessio Vassallo e tutti gli altri attori sono arrivati in un secondo momento, ma posso dirti che per il ruolo di Mimì è emerso subito che dovesse essere interpretato da lui. Mi premeva che fossero tutti bravi attori siciliani.
Chi è Andrea Camilleri per te?
Uno dei più grandi scrittori, secondo me! Lo leggo da sempre perché le sue sono storie che si leggono tutte d’un fiato, sono molto trasparenti e leggere, oltre che far anche riflettere.
Una fiction ambientata in Sicilia, cosa rappresenta per te questa terra? E il Sud?
Sono piemontese ma ho sempre girato al Sud, in particolare in Sicilia; mi ha sempre attratto il Sud, le persone, le loro usanze e anche il paesaggio.
Hai raccontato molte storie. Penso ad esempio a “Una storia sbagliata” che racconta il viaggio di una donna nel mondo arabo per avere notizie del marito, penso a “Maria Montessori”, a “Paolo Borsellino”, a “Aldo Moro”. Qual è il segreto per raccontare le sfumature della vita attraverso un tocco così sensibile e delicato?
Credo derivi dal fatto che ho sempre amato il cinema narrativo e che emoziona, ho sempre prestato attenzione alle piccole storie quotidiane che possono davvero dare una grande emozione e cerco nel mio piccolo di raccontarle.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico di questa seconda stagione de “Il giovane Montalbano”?
Mi piacerebbe che il piccolo riuscisse a trascorrere sei piacevoli serate con un approccio serio al racconto.
Nuovi progetti?
Devo iniziare le riprese di una nuova fiction a partire da gennaio, sempre in Sicilia, sempre un poliziesco che parla di mafia ma ambientato negli anni settanta.
Giulia Farneti
 
 

International Business Times Italia, 12.10.2015
Il Giovane Montalbano 2 anticipazioni 19 ottobre: Salvo non raggiunge Livia

Il Giovane Montalbano 2 torna in onda in prima serata su Rai Uno lunedì 19 ottobre 2015 con la sesta e ultima puntata. Le anticipazioni dell’ultima puntata svelano che i riflettori saranno puntati sulla storia d’amore tra Salvo e Livia e sull'imminente trasferimento del commissario a Genova. La seconda stagione della fiction con Michele Riondino ha ottenuto un buon risultato in termini di ascolti televisivi perchè i telespettatori di Rai Uno sono curiosi di conoscere Salvo Montalbano anche da giovane. Le anticipazioni della sesta e ultima puntata de Il Giovane Montalbano 2 di lunedì 19 settembre svelano che un evento sconvolgente potrebbe spingere Salvo a cambiare i suoi programmi e a non lasciare più il suo commissariato e i suoi colleghi.
Il Giovane Montalbano 2 anticipazioni 19 ottobre. Il titolo della sesta e ultima puntata de Il Giovane Montalbano 2 del 19 ottobre è Un’Albicocca. Livia è arrivata a Vigata per preparare il trasloco sperando di ricevere un aiuto da Salvo, che invece dovrebbe essere felice di trasferirsi a Genova lasciando il suo incarico nelle mani di Augello. Improvvisamente Montalbano prende a cuore il caso della morte accidentale della giovane Annarosa. In realtà era stato lui stesso a trovare il corpo della ragazza mentre tornava con Livia da una gita ad Erice. Quando però si rende conto che Augello è visibilmente in difficoltà a gestire questo caso, il giovane Montalbano si mette a lavoro senza pensarci.
Intanto mentre dal punto di vista professionale Montalbano è sempre più impegnato, dal punto di vista privato è consapevole del suo imminente trasferimento a Genova e forse non è più convinto della decisione presa. Salvo sa bene che il commissariato è la famiglia che non ha mai avuto. Nonostante tutto risolve in fretta il caso e si prepara a raggiungere Livia a Boccadasse, dove dovrà aspettare di ricevere la nomina al commissariato della città. A fine maggio Montalbano si concede un’ultima nuotata nel suo mare, dice addio alla sua casa sul lungomare siciliano e sale in macchina per raggiungere Genova. L’unica cosa che non riesce a fare è andare a salutare i suoi colleghi. E’ un pomeriggio della fine di maggio del 1992 quando accade qualcosa di molto grave sull’autostrada A29 nei pressi di Capaci, a pochi chilometri da Palermo. Salvo raggiunge i colleghi in commissariato dove tutti sconvolti sono davanti alla televisione. C’è qualcuno in lacrime, ma nessuno trova le parole per parlare. Salvo sa bene cosa fare e va nel suo ufficio a chiamare Livia per comunicarle che non può più partire. Livia capisce le sue motivazioni e sa anche che continuerà ad amarlo con 1400 chilometri di distanza.
Rosa D'Ettore
 
 

Giornale di Sicilia, 12.10.2015
Edizione 2016
Quando scherzare si dice anche... "babbiàre", il termine siciliano tra le parole dello Zingarelli
Ad ispirare gli "addetti ai lavori" il commissario Montalbano

Roma. Quando scherzare si dice anche... "babbìare". Un'espressione tipica del dialetto siciliano che oggi entra a pieno titolo tra le nuove parole annoverate da Lo Zingarelli 2016. Ad ispirare gli "addetti ai lavori", un personaggio nato dalla penna di Camilleri (che più siciliano non si può) ossia il commissario Montalbano. Simbolo della sicilianità fra i canali tv nazionali, Montalbano con i suoi detti tipicamente del Sud fra cui appunto spunta anche babbìare, ha decisamente confermato l'importante presenza dell'Isola non solo in tv ma adesso anche tra le circa 500 nuove parole che Lo Zingarelli accoglie per il nuovo anno.
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CataniaToday, 12.10.2015
Treno storico letterario del Kaos - Catania - Agrigento - Porto Empedocle

Torna per il secondo anno consecutivo, il treno storico letterario con partenza da Catania e diretto ad Agrigento, verso la leggendaria Valle dei Templi e la Vigata letteraria del Commissario Montalbano. Il convoglio, organizzato da Fondazione FS Italiane e Ferrovie Kaos, attraverserà il cuore della Sicilia offrendo ai passeggeri un viaggio senza tempo unico nel suo genere, tra storia, archeologia e letteratura. A richiedere nuovamente il servizio, tantissimi residenti della Sicilia Orientale che l’anno scorso hanno avuto modo di viaggiare, per la prima volta, a bordo di un treno tra Catania e la Valle dei Templi. La manifestazione è, dunque, in programma domenica 25 ottobre 2015, con partenza da Catania alle 7.45: sarà possibile inoltre salite a bordo treno nelle stazioni di Enna, Villarosa, Caltanissetta, Canicattì, Racalmuto e Grotte. In carrozza, ad allietare i viaggiatori, ci sarà un attore, l'agrigentino Francesco Naccari, che interpreterà il Commissario Salvo Montalbano. Per informazioni e prenotazioni, consultare il sito www.ferroviekaos.it o la pagina Facebook di Ferrovie Kaos.
Pietro Fattori
 
 

Viterbo News 24, 13.10.2015
Camilleri dà mille libri all'Unione Ciechi
La sezione viterbese rende omaggio ai novanta anni dello scrittore con tre eventi

[In realtà la donazione è stata fatta dalla Casa Editrice Sellerio, NdCFC]

Viterbo – I libri di Camilleri per l’Unione Italiana Ciechi. Ne ha donati 50mila all’associazione nazionale e ben mille sono arrivati alla sezione di Viterbo. Venderli e fare cassa è l’obiettivo che la rappresentante locale Paola Lollobattista si è data, trovando sponda con l’istrione locale del racconto Antonello Ricci e il commissario del Consorzio Biblioteche Paolo Pelliccia.
Da questa sinergia è nata l’iniziativa di realizzare tre presentazioni-spettacolo di altrettanti libri dello scrittore allievo di Sciascia, tutti nella sala conferenze della biblioteca Anselmo Anselmi di viale Trento.
15 ottobre, 19 novembre e 3 dicembre, alle ore 17,30. I testi sono Il nipote del Negus, Le pecore e il pastore e Il circo Taddei e altre storie di Vigata. L’iniziativa funziona così: chi si reca a vedere lo spettacolo acquista all’ingresso un testo a scelta tra i tredici titoli a disposizione e riceve in dono la performance artistica. L’intero ricavato andrà alla sezione viterbese dell’Unione Italiana Ciechi.
''Con questa iniziativa rimarchiamo la funzione sociale del Consorzio – ha dato così il benvenuto alla conferenza stampa di presentazione Pelliccia -. Questo luogo c’è ed è a disposizione di chi vuole fare iniziative, una struttura utile e vincente al servizio della comunità e delle sue energie positive''.
Lollobattista ha invece raccontato l’iter che ha portato alla decisione di valorizzare il patrimonio messo a disposizione della sezione dallo scrittore, restituendogli un omaggio per i suoi novanta anni attraverso tre presentazioni. Per Ricci ''la cultura deve produrre ricchezza, come in questo caso dove dei libri vengono trasformati in denaro sonante capace di sostenere l’attività dell’associazione ciechi sul territorio''.
A questo asse che passa per l’associazione ciechi, le biblioteche e il narratore Ricci si è aggiunta Primaprint che ha stampato gratuitamente il materiale informativo. L’associazione ciechi ha inoltre in cantiere un altro progetto che coinvolge gli associativi viterbesi con un importante artista visivo. Un’altra bella scommessa che rompe gli schemi ordinari.
Roberto Pomi
 
 

Tuscia Web, 13.10.2015
Viterbo - La sezione viterbese che ne ha ricevuti mille, celebra l'autore con tre incontri dedicati ad altrettante letture - Protagonisti Antonello Ricci e Pietro Benedetti
Andrea Camilleri dona 50mila suoi libri all’Unione italiana ciechi
Camilleri ad alta voce – tre incontri in occasione del suo 90esimo compleanno
Sala conferenze Vincenzo Cardarelli
- giovedi 15 ottobre alle 17,30: Il nipote del Negus
- giovedi 19 novembre alle 17,30: Le pecore e il pastore
- giovedi 3 dicembre alle 17,30: Gran circo Taddei e altre storie di Vigata

[In realtà la donazione è stata fatta dalla Casa Editrice Sellerio, NdCFC]

Viterbo – Andrea Camilleri dona 50mila libri.
“Possiamo avere milioni di libri ma se rimangono nelle scatole di cartone non valgono nulla, è questa l’ottica del dono con cui Andrea Camilleri ha regalato 50mila suoi libri all’Unione italiana ciechi”.
Antonello Ricci, nella biblioteca Anselmo Anselmi di Viterbo, annuncia il bellissimo gesto dello scrittore di Porto Empedocle, che lo scorso 6 settembre ha spento 90 candeline.
La sezione viterbese dell’associazione ha ricevuto mille testi e per questo ha deciso di celebrare il maestro con l’evento “Camilleri ad alta voce”, una serie d’incontri in cui le sue storie saranno raccontate da Antonello Ricci e lette da Pietro Benedetti.
“Abbiamo scelto tre titoli – continua Ricci – che corrispondono al numero di letture che faremo, precisamente il 15 ottobre, il 19 novembre e il 3 dicembre. I testi sono Il nipote del Negus, Le pecore e il pastore e Il circo Taddei e altre storie di Vigata. Rappresentano i volumi con i quali ci possiamo divertire più di tutti”.
Partecipando a ogni singolo incontro, con il prezzo del biglietto gli spettatori riceveranno uno dei testi donati da Camilleri, contribuendo allo sviluppo dei progetti dell’Unione italiana ciechi.
Progetti che per la Tuscia sono curati da Paola Lollobattista, rappresentante viterbese dell’associazione.
“Il dono di Andrea Camilleri – racconta Lollobattista – è un piccolo capitale. Per questo ho proposto ad Antonello Ricci, a cui piacciono le sfide, di creare questa iniziativa. Gli incontri si terranno nella sala Cardarelli della biblioteca Anselmo Anselmi grazie al qui presente Paolo Pelliccia, presidente del Consorzio delle biblioteche di Viterbo, che ringraziamo”.
Samuele Sansonetti
 
 

TV Sorrisi e Canzoni, 13.10.2015
Il giovane Montalbano supera anche Titanic
La quinta puntata della seconda stagione vince la serata di lunedì 12 ottobre

«Il ladro onesto», quinto e penultimo episodio della seconda stagione de «Il giovane Montalbano», è stato visto da 5.647.000 spettatori, pari al 21,79% di share. La fiction di Rai1 ha superato la prima parte di «Titanic» (3.323.000 spettatori, 13,47%), capolavoro di James Cameron trasmesso da Canale 5, e la settima puntata di «Pechino Express» (Rai2, 2.254.000 spettatori, 9,12%).
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RagusaNews, 13.10.2015
Il giovane Montalbano vince anche con Pipitonella
La gara dell'audience

Roma - Funziona anche l'attrice comica ragusana Mariuccia Cannata, in arte Pipitonella, a fianco del Giovane Montalbano.
Su Rai1, ieri sera, la quinta puntata de Il Giovane Montalbano 2, intitolata "Il ladro onesto", ha conquistato 5.647.000 spettatori pari al 21.79% di share.
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Molto belle, in questo episodio, alcune inquadrature di paesaggio dei cosiddetti luoghi di Montalbano.
Nella puntata il regista Tavarelli era davvero ispirato.
 
 

La Repubblica, 14.10.2015
Netflix acquista 18 titoli dalla Rai. Ma incassa il no su Montalbano. Ecco quali
Il sito di trasmissioni via Internet mette sul tavolo 3 milioni di euro per poter trasmettere in esclusiva via cavo alcuni dei maggiori titoli ora nel portafoglio Rai. Sul commissario siciliano, nessuna trattativa per nessuna cifra. Ecco l'elenco completo dei film

Roma - A pochi giorni dall'esordio italiano del 22 ottobre, gli americani di Netflix tentano il colpo grosso. Provano ad acquistare dalla Rai i diritti di trasmissione (via cavo, via Internet) della serie italiana più amata nel mondo. Ma Viale Mazzini si chiude a riccio e toglie "Il commissario Montalbano" dal tavolo. Questo titolo - per la nostra televisione pubblica - non è negoziabile, per nessuna cifra.
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Aldo Fontanarossa
 
 

Viterbo Post, 14.10.2015
Tanti auguri Camilleri. E buona lettura
Tre letture per celebrare il grande siciliano e finanziare l'Unione italiana ciechi

Classe, tanta classe, 1925. Andrea Camilleri compie novant’anni e festeggiarlo è d’obbligo, per chi adora i suoi libri certo, ma anche per quelli che hanno soltanto rispetto per questo scrittore che si potrebbe anche definire “maestro”, se solo questo appellativo non fosse così abusato. Come onorare allora il romanziere siciliano? Ad alta voce, perché certi passaggi, certe descrizioni, certi dialoghi si apprezzano meglio se pronunciati in pubblico, e meglio ancora possono essere goduti anche dai ciechi e dagli ipovedenti, colori che purtroppo non possono più utilizzare gli occhi per la nobile arte della lettura.
Si chiama proprio così – Camilleri ad alta voce – l’iniziativa della Biblioteca consorziale di Viterbo e della locale sezione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Tre giovedì (domani 15 ottobre, il 29 novembre e il 3 dicembre) dedicati alla lettura e al racconto di tre classici dello scrittore, affidati all’abilità e al fascino delle voci di Antonello Ricci e di Pietro Benedetti. Il tutto nella sala conferenze Vincenzo Cardarelli, al prezzo di 10 euro (con un libro dell’autore in omaggio), ma per tutto questo c’è una spiegazione (i soldi sono per una buona causa) e soprattutto c’è una bella storia.
Riavvolgendo il nastro, un anno fa Camilleri, d’accordo con la sua storica casa editrice, la palermitana Sellerio, donò 50mila copie dei suoi libri all’Unione italiana ciechi [In realtà la donazione è stata fatta dalla Casa Editrice Sellerio, NdCFC]. Un gesto che fa onore al personaggio, certo, ma che può essere visto anche come un finanziamento trasversale (cioè attraverso la cultura) all’associazione. Alla sezione di Viterbo spetta la sua quota: “Circa mille libri – racconta Paola Lollobattista – e abbiamo iniziato a pensare a come poterli utilizzare nel modo migliore. Poi è arrivato Antonello Ricci, amico da sempre, e insieme abbiamo pensato di organizzare questa letture a voce alta. Per le persone cieche ed ipovedenti, certo, ma aperte a tutti”. Il menestrello, dal canto suo, infiocchetta il concetto: “Pensavamo alla cultura che diventa ricchezza: abbiamo scartato l’ipotesi della passeggiata racconto, perché presentava effettivi problemi per le persone partecipanti. Allora ci siamo detti: facciamo uscire i libri dagli scaffali, valorizziamo la cultura come ricchezza. Ho scelto tre libri a me cari, del Camilleri che ricorda Sciascia, e non l’abusato Montalbano, e leggiamo dei brani a voce alta, sperando di riuscire riprodurre il linguaggio molto particolare che l’autore ha coniato”.
“Sembra strano che le persone cieche o ipotevedenti riescano a portare avanti l’amore per la lettura – dice ancora Lollobattista – Eppure ci riescono, attraverso gli audiolibri o le versione in braille e al di là delle disabilità la nostra esortazione vuole essere una semplice e sincera esortazione alla lettura”. Il direttore della biblioteca, nonché padrone di casa, Paolo Pelliccia, chiosa: “Siamo felici di svolgere questo ruolo sociale, che del resto è una prerogativa dell’ente da sempre. Lo facciamo naturalmente, senza stringere tanti accordi o firmare protocolli…”
Si comincia domani, allora, con Il Nipote del Negus, spassoso romanzo tratto da una storia vera (il principe etiope che negli anni Trenta si reca a studiare in Sicilia). Il 19 novembre sarà la volta de Le percore e il pastore, pure questo basato su fatti realmente accaduti (l’omicidio del vescovo di Agrigento per mano della mafia e il successivo sacrificio di dieci giovani monache). Il 3 dicembre, infine, ecco la raccolta di racconti Gran circo Taddei e altre storie di Vigàta. Vigàta, per chi non lo sapesse, e la cittadina immaginaria (ma non troppo: ricalcata su Porto Empedocle) dove sono ambientate la maggior parte delle opere di Camilleri. E tanti auguri.
Andrea Arena
 
 

LaNostraTV, 14.10.2015
Il giovane Montalbano: Alessio Vassallo racconta Mimì lo “sciupafemmine”
Il giovane Montalbano, Vassallo: “Mimì e Salvo come Sandra e Raimondo”

Mimì Augello, il personaggio interpretato da Alessio Vassallo ne Il giovane Montalbano, come si direbbe in Sicilia, è il tipico fimminaro, ossia il cosiddetto sciupafemmine, termine, forse, più comprensibile per chi abita oltre lo Stretto di Messina. Caratteristica questa che, però, non lo accomuna affatto all’attore palermitano che ne veste i panni e che, ancora, si stupisce quando qualcuno lo ferma per strada per chiedergli consiglio sulle donne. “Una scena surreale“, racconta il protagonista de Il giovane Montalbano al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, per lui che, sotto questo punto di vista, è lontano anni luce da Mimì, lo sciupafemmine. Alessio Vassallo, infatti, è fidanzatissimo da sette anni con una sua collega, che ha conosciuto sul set della sfortunata soap opera Agrodolce, e che non se la prende affatto se, a volte, le fan sono un po’ troppo affettuose. Così il vice commissario de Il giovane Montalbano, che sembra debba prendere il posto di Salvo, pronto forse a trasferirsi a Genova ma i telespettatori ne sapranno di più nell’ultima puntata della fiction lunedì prossimo, non ha proprio alcuna intenzione di correre dietro le donne, anche perchè, a parte la fidanzata naturalmente, “[…]la vera coppia di fatto della serie sono lui e Salvo“, rivela scherzando Alessio Vassallo. I due, infatti, si amano e si odiano, si fanno dispetti, litigano e si riappacificano, insomma “[…]sono i Sandra e Raimondo del commissariato“, aggiunge l’attore.
Il giovane Montalbano, Alessio Vassallo e il suo Mimì
Alessio Vassallo ama moltissimo il personaggio di Mimì che, secondo lui, in questa seconda stagione de Il giovane Montalbano è scritto ancora meglio e “ha dei colori più profondi“. E’ un personaggio molto umano e affettuoso, che Vassallo ha costruito da solo, senza essere condizionato dal Mimì Augello adulto, quello interpretato da Cesare Bocci. Questo è accaduto perchè il giovane attore siciliano non aveva mai visto Il commissario Montalbano, perchè non l’avevano chiamato neanche per “[…]un provino, una particina, una comparsata, niente!“. Così per dispetto non ha guardato la serie con Luca Zingaretti e questo, per certi versi, è stata una fortuna per lui perchè ha creato liberamente il suo Mimì. Il ruolo di Augello ne Il giovane Montalbano, inoltre, ha cambiato anche la sua vita professionale. “Adesso ho finalmente potuto dire qualche no“, rivela Alessio Vassallo, ammettendo come sia un privilegio poter dire dei no a qualche lavoro perchè, magari, si è troppo impegnati. Invece, il trentaduenne palermitano non ha detto no al nuovo film di Salvatore Allocca, Honeymoon, che inizierà a girare a breve in Puglia, e alla fiction Romanzo Siciliano, in onda tra poco su Canale 5, in cui reciterà con Fabrizio Bentivoglio e Claudia Pandolfi, adesso su Rai 1 con E’ arrivata la felicità, e nella quale sarà cattivissimo.
Patrizia Gariffo
 
 

Via Sarfatti 25 - Università Bocconi, 15.10.2015
Andrea Camilleri porta Montalbano in Bocconi
Lo scrittore siciliano ospite in università il 21 ottobre. Criminologia e criminalistica a confronto in un dibattito organizzato da Bocconi Art Campus e Bocconi d'inchiostro

Uno dei più noti scrittori italiani, un maestro che è riuscito a inventare un linguaggio nuovo, che coniuga la sicilianità con la capacità di comprensione di un pubblico vasto ed eterogeneo. Andrea Camilleri sarà in Bocconi mercoledì 21 ottobre, alle 17,30, nell’aula Zappa di via Sarfatti 25, in un incontro organizzato da Bocconi Art Campus e dall’Associazione studentesca Bocconi d’inchiostro, alla presenza di Marco Agliati, prorettore per l’organizzazione, Eleonora Montani, docente di criminologia presso il Dipartimento di studi giuridici, e Gerardo Masuccio, presidente di Bocconi d’inchiostro. “Camilleri non è solo il creatore del commissario Montalbano, ma un autore tradotto in 30 lingue, uno scrittore a tutto tondo riconosciuto dal quotidiano inglese The Telegraph tra i 50 più importanti autori di gialli di sempre”, spiega Gerardo Masuccio, “unico italiano, e tra i pochi non anglosassoni, accanto a protagonisti della storia della letteratura come Arthur Conan Doyle, Georges Simenon, Agatha Christie”.
L’incontro ripercorrerà le tappe fondamentali della carriera dello scrittore siciliano, “e sarà anche l’occasione”, spiega ancora Masuccio, “per un confronto tra la criminologia, cioè un approccio scientifico nell’occasione rappresentato dalla prof.ssa Montani, e la criminalistica, una modalità più empirica impersonata proprio da Camilleri”.
Al termine, dopo le domande del pubblico, Bocconi d’inchiostro consegnerà a Camilleri il Dante d’oro, riconoscimento attribuito in precedenza a: Dacia Maraini, Valerio Massimo Manfredi, Roberto Vecchioni, Niccolò Ammaniti, Margaret Mazzantini, Susanna Tamaro, Antonello Venditti, Gianna Nannini e Antonio Pennacchi.
Davide Ripamonti
 
 

Sicilia Journal, 15.10.2015
Fabrizio Pizzuto: “Nel 2017 la terza serie del Giovane Montalbano”

Palermo- Lunedì prossimo andrà in onda l’ultima puntata della seconda serie de “Il Giovane Montalbano” su Rai Uno, poco prima che tutta Italia sappia cosa accadrà al commissario e ai suoi uomini incontriamo Fabrizio Pizzuto il simpatico e pasticcione Catarella. Travolti da un uragano di allegria e gioia, in un piccolo bar del centro accerchiati da una folla di curiosi in cerca di un selfie, chiacchieriamo con l’attore palermitano scoprendo alcuni divertenti retroscena della fortunata fiction.
-Si nota una crescita importante e particolare del suo Catarella o sbaglio?
“È vero. Il personaggio adesso è più intimo, ha molte facce e non è solo comico. Il regista Tavarelli, insieme allo sceneggiatore Francesco Bruni e Andrea Camilleri, si è soffermato molto su questo ruolo ed è sicuramente migliorato”.
-La serie de “Il giovane Montalbano” non subisce il peso del naturale confronto con “Il commissario Montalbano”. Ci spiega il successo di queste nuova edizione?
“Si svolge in un periodo storico diverso. Siamo nei primi anni novanta e i protagonisti sono tutti più giovani e frizzanti e vivono le situazioni diversamente. Tutti abbiamo lavorato con grande libertà e rispetto alla pima edizione siamo più consapevoli delle nostre qualità. In questa seconda serie, secondo me, siamo anche più bravi. Un applauso grande va a tutti gli straordinari attori siciliani che hanno reso questa fiction ancora più bella. Nulla è stato lasciato al caso”.
-E siete stati così bravi da superare il confronto con mediaset che per osteggiarvi ha mandato in onda il Titanic
“È vero, lo abbiamo fatto affondare in maniera definitiva. (ride) Siamo felici del risultato. Ogni puntata è stata un successo superando la soglia degli oltre cinque milioni e settecento mila telespettatori a serata. Siamo stati sempre primi tra gli ascolti e stiamo ancora crescendo e poi diciamolo … i siciliani vincono sempre”. (ride)
-Ci racconta come si è svolto il provino e com’è diventato il simpatico Catarella?
“Dopo ben cinque provini ho saputo che il ruolo sarebbe stato mio. È stato un travaglio molto lento, come quando andavo a scuola (ride) Ho sentito subito l’anima di Catarella, ci siamo compresi immediatamente, facendo cabaret da oltre venticinque anni e lavorando sulla mimica ho semplicemente adattato il linguaggio di Camilleri con le frasi tormentone come “dottore, dottore oppure di pissona pissonalmente”. Un grande merito va al regista che mi ha guidato per far uscire le parti più intime del ruolo, perché io avevo la tendenza ad esagerare sull’aspetto comico”.
-Ci racconta qualche momento del backstage?
“Da qualche anno mi sono avvicinato a Medjugorie e tra una pausa e l’altra cerco sempre di fare il rosario ed ogni tanto mentre gli altri colleghi entravano nel camerino mi trovavano disteso nel divano e mi chiedevano se stessi riposando. Ed io rispondevo: “No prego, sto facendo il rosario”. Abbiamo giocato su questa cosa e sulla mia conversione in maniera gioiosa e amichevole”.
-E allora possiamo dire, scherzosamente, che ha avuto una grande mano d’aiuto direttamente dai piani alti …
(ride)
“Sicuramente. Anche durante i provini penso che Dio mi abbia aiutato, perché al terzo provino quello con il regista mi accorgo, due ore prima dell’esibizione, aprendo l’email, che il pezzo da recitare era stato cambiato improvvisamente. Ho fatto tutto quello che ho potuto ed ho studiato come un matto anche durante il tragitto. Appena è arrivato il mio turno mi sono affidato al Signore dicendo nella mia mente: “Se vuoi che ottenga questa parte aiutami”.
-Lei è professore di educazione fisica abilitato. È stata utile questa sua qualità per dare vita ad alcuni capitomboli di Catarella sulla scena?
(ride)
“Sono stato bravo a volare giù dalle scale. Ancora mi chiedo come sia stato capace a rialzarmi dopo quella botta”.
[...]
-Prima di congedarci, possiamo rassicurare i nostri lettori che ci sarà una nuova serie de “Il giovane Montalbano”…
“È prevista una nuova serie entro il 2017, ovviamente dipenderà da molte cose ma tutta la squadra è pronta a ridare vita alle storie del commissariato di Vigata” .
-Il saluto di Fabrizio Pizzuto ai nostri lettori di Siciliajorunal
“Un grande abbraccio e speriamo di vederci di pirsona e pirsonalmente”.
Elisa Guccione
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 15.10.2015
L'epopea perduta del bar sul traghetto

Il commissario Montalbano dovrà rinunciare al rito degli arancini (o arancine a seconda di quale parte dell'Isola si guardi alla faccenda) consumati sul ferryboat delle Ferrovie, ma lo farà a cuor leggero visto che sia lui che Camilleri li trovavano decisamente immangiabili. Ma come tantissimi altri siciliani, non hanno mai rinunciato, ben sapendo di scontare un colpo di acidità, a fare la fila, pur con il mare in tempesta, davanti al bar semicircolare e ondeggiante del traghetto.
[...]
Gianni Bonina
 
 

SlowBook, 10.2015
Intervista: Andrea Camilleri per SlowBook
Video messo online il 21.11.2015

Andrea Camilleri parla di giovani meridionali, scuola e futuro, in occasione del festival SlowBook in Basilicata.
Intervista di Francesco De Filippo e Maria Frega, videomaker Luca Liccione
 
 

ANSA, 16.10.2015
Camilleri, è una fucina di talenti
In Basilicata la manifestazione scolastico-letteraria SlowBook

Potenza - "Mi fa piacere che questa iniziativa nasca, e spero prosperi, nel Meridione dell'Italia, perché è mia convinta opinione che, nel rapporto tra Nord e Sud, il Sud sia l'autentica fucina delle future intelligenze che onoreranno l'Italia". E' l'augurio che lo scrittore Andrea Camilleri in occasione della apertura, in Basilicata, della prima edizione della manifestazione culturale SlowBook, di cui è presidente, ha rivolto ai mille studenti delle scuole superiori coinvolti.
 
 

TusciaWeb, 16.10.2015
Viterbo - Elena Dominici, presidente provinciale Uici, fa il bilancio del primo incontro
“Successo per le letture ad alta voce dedicate a Camilleri”
Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo - Grande successo di pubblico per il primo incontro dedicato ad Andrea Camilleri.
Nella sala Cardarelli della biblioteca Anselmi di Viterbo, la Banda del racconto con Antonello Ricci e Pietro Benedetti, hanno dato vita ad una esilarante performance, raccontando ad “Alta Voce” il libro “Il Nipote del Negus”.
Tutti i presenti sono stati catapultati nella Sicilia degli anni Trenta, ascoltando, divertiti, un racconto pieno di malintesi ed equivoci.
Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti invitandoli al prossimo appuntamento previsto per giovedì 19 novembre con il libro “Le pecore e il pastore”.
Elena Dominici
Il presidente provinciale Uici Viterbo

 
 

AgrigentoNotizie, 17.10.2015
Porto Empedocle, film per la Rai sulla vita di Andrea Camilleri: primo ciak il 23 ottobre
Fin dalle prime ore del mattino nei pressi del porto empedoclino sarà presente una troupe della società di produzione cinematografica "Anele s.r.l." di Roma per la realizzazione di un film per Rai 1 sulla vita di Andrea Camilleri, con la regia di Emanuele Imbucci

[Non c'è alcun progetto di film sulla vita di Camilleri, si tratta del già noto progetto per "Donne", NdCFC]

Un'intera giornata di riprese cinematografiche si svolgerà il prossimo 23 ottobre a Porto Empedocle. Fin dalle prime ore del mattino nei pressi del porto empedoclino sarà, infatti, presente una troupe della società di produzione cinematografica "Anele s.r.l." di Roma per la realizzazione di un film per Rai 1 sulla vita di Andrea Camilleri, con la regia di Emanuele Imbucci.
A tale proposito è stata emanata un'ordinanza della Capitaneria che impone il divieto di transito, sosta, navigazione, ancoraggio, pesca, balneazione, sorvolo (a quota inferiore a 200 metri), atterraggio e ogni altra attività di superficie e subacquea all’interno degli specchi acquei e delle aree demaniali marittime interessate.
 
 

AgrigentoNotizie, 17.10.2015
Imbarazzo per le riprese del film Rai, il Distretto turistico: "Notizie non autorizzate"
La vicenda si rifà al comunicato stampa di questa mattina inviato dalla Capitaneria di porto di Porto Empedocle, la quale portava a conoscenza di un'ordinanza per la regolamentazione delle attività in vista delle riprese

E' di questa mattina la notizia dell'avvio delle riprese ad Agrigento di un film per la Rai su Andrea Camilleri prodotto da Anele. Comunicazione veritiera e confermata, se non che "non autorizzata", così come precisato dal Distretto turistico Valle dei templi secondo il quale "Anele sta producendo per Rai una serie di dieci cortometraggi di dieci minuti ciascuno, tratti dai racconti contenuti nel libro 'Donne' di Andrea Camilleri, edito da Rizzoli. La troupe sta lavorando in zona da diverse settimane con l'assistenza ai servizi e il sostegno della Film Commission del Distretto Turistico Valle dei Templi".
La vicenda si rifà al comunicato stampa di questa mattina inviato dalla Capitaneria di porto di Porto Empedocle, la quale portava a conoscenza di un'ordinanza "che impone il divieto di transito, sosta, navigazione, ancoraggio, pesca, balneazione, sorvolo (a quota inferiore a 200 metri), atterraggio e ogni altra attività di superficie e subacquea all’interno degli specchi acquei e delle aree demaniali marittime interessate" dalle riprese che, come si poteva leggere nel comunicato, si svolgeranno il 23 ottobre a Porto Empedocle".
"Pertanto - concluse il Distretto - sono da ritenere ufficiali e veritiere soltanto le notizie diffuse dalla casa di produzione cinematografica di Roma Anele srl o dal Distretto Turistico Valle dei Templi".
 
 

Scrivo Libero, 18.10.2015
Successo per la Strada degli Scrittori ad Expo con Andrea Camilleri



Un pubblico numeroso e attento ha seguito ieri a Milano la serata dedicata alla Strada degli Scrittori organizzata per Expo 2015, nello spazio di “Casa Corriere”.
L’evento, condotto dal giornalista Felice Cavallaro con l’attrice Claudia De Candia, è stato realizzato dal Corriere della Sera per festeggiare i 90 anni dello scrittore Andrea Camilleri. In collegamento in diretta video [in realtà si è trattato di una telefonata, NdCFC], Camilleri ha detto di essere onorato di ricevere da Lillo Firetto – sindaco della Città dei Templi e presidente del Distretto Turistico – la cittadinanza di Agrigento, dove ha svolto i suoi studi.
Ha aggiunto di sentirsi orgoglioso di essere diventato concittadino di Luigi Pirandello. All’annuncio della richiesta avanzata all’Anas dallo stesso Firetto di denominare la SS 640 “Strada degli Scrittori”, Camilleri ha dichiarato che è una bellissima iniziativa che dà il giusto merito e riconoscimento a due tra gli autori più ammirati e conosciuti al mondo, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, tralasciando con il consueto eccesso di modestia di citare la sua persona.
Sulla denominazione della statale 640 anche la vice presidente della Regione Mariella Lo Bello ha manifestato il suo apprezzamento e pieno appoggio all’iniziativa. Dario Cartabellotta, dirigente generale dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura e responsabile unico del Cluster Bio-Mediterraneo, ha chiesto di ripetere l’evento domenica prossima, 25 ottobre, in piazza Sicilia, presso lo stesso Cluster di Expo.
 
 

La Sicilia (ed. di Agrigento), 18.10.2015
Porto Empedocle. Produzione Rai sulle banchine con molte comparse e attori locali
Ciak sulle "Donne" di Camilleri

Porto Empedocle. La cittadina marinara tornerà a trasformarsi in set cinematografico il prossimo 23 ottobre. È infatti in programma all'interno dello scalo marittimo, tra la strada sopraelevata del molo Crispi e la banchina Sanità la produzione di alcune scene del film «Donne», tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri.
Si tratterà di dieci corti a cura della produzione cinematografica «Anele srl» di Roma, per la regia di Emanuele Imbucci. A recitare saranno numerose persone del luogo, la quali la scorsa estate hanno preso parte a un casting svoltosi al teatro Posta Vecchia di Agrigento.
Numerosi talenti agrigentini che ambiscono a ritagliarsi uno spazio in un ambiente affascinante, ma assai difficile.
Il film che verrà trasmesso in Rai nel 2016 conterà infatti molti figuranti provenienti dalla Casa del Musical, la scuola di recitazione, canto e musical che sta collaborando in modo assiduo con la produzione per la riuscita del film in costume il cui tema è ancora top secret.
A fianco dei produttori, Marco Savatteri e Viviana Zarbo, stanno selezionando i migliori attori della scuola secondo le esigenze del regista ma il lavoro è ad ampio raggio su scala provinciale, alla luce della grande passione soprattutto di tanti giovani per l'arte della recitazione.
La produzione sta cercando in tutti i modi di tenere top secret i «connotati» del film, ma già nei mesi scorsi era «filtralo» che si tratterà di una serie di storie al femminile, non a caso il titolo «Donne».
Donne viste dal punto di vista camilleriano, in un delicato ritorno al passato, ai ricordi dell'Andrea giovane, empedoclino doc, studente del liceo classico Empedocle di Agrigento. Per consentire la regolare e tranquilla registrazione delle riprese cinematografiche la produzione si avvarrà della collaborazione della Capitaneria di Porto Empedocle, la quale ieri ha emesso una dettagliatissima ordinanza. Vi si leggono le regole da osservare all'interno della zona teatro delle riprese, che si terranno come detto il prossimo 23 ottobre dalle 7 al tramonto.
Con la speranza che anche dal punto di vista prettamente meteorologico arrivi un sostegno importante. E' infatti una nuova, importante occasione di «vetrina» per gli scorci più caratteristici di Porto Empedocle e dintorni.
Francesco Di Mare
 
 

Corriere Tv, 19.10.2015
Expo News
Camilleri racconta la Sicilia a #CasaCorriere
Il papà di Montalbano in una videointervista parla de “La strada degli scrittori”

Il maestro, lo scrittore, il mito. A #CasaCorriere è andato in scena «Camilleri racconta la Sicilia», spettacolo di e con Felice Cavallaro. Un’ora “in compagnia” dell’inventore di Montalbano che — attraverso una videointervista — si è raccontato al pubblico tra letture e dibattito. Camilleri ha parlato de “La strada degli scrittori”, un percorso di 30 km da Racalmuto (la città di Sciascia) a Porto Empedocle (la città di Pirandello e Camilleri).
 
 

Notizie365, 19.10.2015
Anticipazioni terza stagione Il giovane Montalbano 3: ci sarà o verrà cancellata?

Oggi, lunedì 19 ottobre 2015, andrà in onda l’ultima puntata de “Il giovane Montalbano” e, prima ancora che finisca, i tantissimi appassionati della fiction già si domandano se ci sarà una terza serie oppure verrà definitivamente cancellata.
Rispondere in questo momento a questa domanda è alquanto complicato, però da alcune indiscrezioni trapelate sembrerebbe che la terza stagione de “Il giovane Montalbano 3? potrebbe andare in onda, infatti sembra difficile che la Rai possa rinunciare ad una fiction che ha tenuto incollato sui teleschermi milioni di telespettatori, arrivando a punte di 5.500.000.
Piuttosto la domanda potrebbe essere: quando eventualmente andrà in onda la terza stagione de “Il giovane Montalbano 3” ? A questa domanda è più difficile rispondere, ma sembra improbabile che la serie possa essere riproposta già il prossimo anno, potrebbero volercene di più prima di rivederlo sui teleschermi di Rai Uno.
Intanto i tanti fans di Camilleri e di Montalbano possono gioire sapendo che il prossimo anno la Rai dovrebbe mandare in onda le nuove puntate di Montalbano, quello interpretato da Luca Zingaretti. Dovrebbe essere Marzo o Aprile il periodo in cui andrà in onda la prima puntata. Quando ci saranno maggiori informazioni in merito, saremo i primi a proporvele.
Fabio Adornetto
 
 

Leggo, 19.10.2015
Alessio Vassallo dal Giovane Montalbano a Leggo: "Non sono uno sciupafemmine" -Foto/Video

Roma - «Da quando interpreto Mimì Augello, tanti mi fermano per chiedermi consigli sulle donne, ma io non sono uno sciupafemmine, anzi sono fidanzato da sette anni».
Parola di Alessio Vassallo, l'attore 32enne palermitano che presta il volto al vice commissario femminaro della fortunata serie tv Il giovane Montalbano. Prequel della fiction interpretata da Luca Zingaretti. Il poliziesco, con Michele Riondino protagonista, terminerà stasera su Rai Uno con una puntata ricca di colpi di scena. E Vassallo, ospite a Leggo, ci ha raccontato il dietro le quinte del set siciliano, regalandoci qualche anticipazione.
«Nella seconda stagione - spiega - Mimì è cresciuto molto. E proprio nell'ultima puntata dovrà prendere sulle sue spalle la responsabilità del commissariato, perché il giovane Montalbano si trasferirà a Genova». Nella fiction senior a vestire i panni di Augello è Cesare Bocci. «Quando ci siamo incontrati – continua Vassallo – è stato molto gentile e mi ha fatto i complimenti per il mio Mimì».
Anche la seconda serie del prequel ha fatto il pieno di ascolti. «Il nostro primo sostenitore – aggiunge l'attore - è proprio Andrea Camilleri. Che una volta venne sul set e ci chiese di vedere una scena, eravamo nel panico. Come recitare l'Amleto di fronte a Shakespeare».
E per spiegare la fortuna della serie Vassallo risponde così: «C'è il linguaggio di Camilleri, un siciliano letterario che non esiste più, ma che conferisce alla fiction un'anima inconfondibile. Dall'altro, la nostra serie si caratterizza per una fotografia veloce, meno da cartolina. Una sorta di CSI».
Vassallo - che ha partecipato alla serie tv I Borgia ed è stato protagonista di Fino a qui tutto bene, film vincitore della Festa del Cinema di Roma 2014 - sta per tornare sul set con Honeymoon: «Un road movie ambientato tra Basilicata e Puglia, che tratterà in maniera delicata il tema dell'immigrazione» conclude.
Emiliana Costa
 
 

FasanoLive.com, 19.10.2015
Alle 21.20 su Rai1
Angelo Schena nella serie “Il giovane Montalbano”
Il fasanese interpreta Marcello Pennisi nell'episodio "Un'albicocca" che sarà trasmesso questa sera in prima visione

Angelo Grandi, nome d'arte del fasanese Angelo Schena, lo scorso settembre 2014 è stato a Ragusa, in Sicilia, dove ha recitato al fianco di Michele Riondino, volto del giovane Montalbano, e Andrea Tidona (Fazio) per la seconda serie del "Il giovane Montalbano". Proprio questa sera sarà trasmesso alle 21.20 su Rai1 l'ultimo episodio "Un'albicocca" in cui il fasanese interpreta Marcello Pennisi, uno dei sospettati per l'omicidio di una giovane ragazza. La serie, seguita e apprezzata dal grande pubblico, colleziona di settimana in settimana oltre cinque milioni di telespettatori superando sempre il 20% di share ed è diretta da Gianluca Maria Tavarelli. Il soggetto è scritto da Francesco Bruni e da Andrea Camilleri, dalla cui penna è nato il celeberrimo Commissario.
[...]
 
 

tempostretto, 19.10.2015
Contemporary Art in Sicily
Spadafora si veste di giallo. Dal 25 Ottobre il Festival del Noir al Castello

Giallo al Castello. Festival del giallo e del noir di Sicilia. È un appuntamento con la letteratura il quinto evento di Contemporary Art in Sicily – Spadafora. Una mostra didattica impreziosita da incontri con gli autori ed editori dell’isola, laboratori creativi e dibattiti per “fare il punto sullo stato di salute del giallo e del noir in Sicilia”.
Spadafora si tinge di giallo. Il quinto appuntamento della rassegna Contemporary Art in Sicily , infatti, sarà con il “Giallo al Castello. Festival del giallo e del noir di Sicilia”, in programma dal 25 ottobre al 2 novembre al Castello di Spadafora.
L’evento, curato dalla promotrice letteraria Fulvia Toscano, rappresenterà un momento di confronto non solo su autori conosciuti come Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli o Massimo Carlotto ma anche, e soprattutto, su quegli autori che, pur non potendo vantare la stessa “fama”, contribuiscono giorno dopo giorno a rendere ampio e variegato l’intero genere. “Non sarà la solita vetrina di autori celebri e volumi freschi di pubblicazione – assicura Fulvia Toscano- ma un’occasione di dibattito sul genere giallo e noir in Sicilia, durante il quale conosceremo da vicino giovani autori ed editori siciliani, che saranno protagonisti assoluti del Festival”.
“Giallo al Castello” verrà inaugurato questo 24 Ottobre, in una prima fase dell’evento, presso l’Aula Magna del Liceo Classico Maurolico di Messina, alle 11.30, con la presentazione del programma del festival e l’incontro con l’autrice Cristina Marra che parlerà al pubblico della raccolta di racconti “Crimini sotto il sole”. Un susseguirsi narrativo di grandi firme del giallo e del noir italiani che porteranno sulla carta le avventure di dieci donne detective impegnate a risolvere casi di omicidi avvenuti in località di vacanza. Alla presentazione interverranno anche Amy Pollicino, docente di sceneggiatura seriale alla LUISS di Roma e i supervisori e ideatori del progetto Antonio D’Amico e Ranieri Wanderlingh.
Il festival vero e proprio, invece, prenderà il via questo 25 Ottobre al Castello di Spadafora con l’inaugurazione, alle 18.00, della mostra didattica “Un anno in giallo e noir in Sicilia”. Un percorso che racconterà la storia del genere noir e giallo in Sicilia attraverso i volti, le vite e i capolavori di dodici tra i più grandi autori dell’Isola, da Ezio D’Errico a Leonardo Sciascia, da Andrea Camilleri a Santo Piazzese, da Silvana La Spina ad Alessia Gazzola. La mostra verrà inaugurata con un Incontro sul giallo e noir siciliano, tra bilanci e prospettive, coordinato da Cristina Marra, con gli interventi degli scrittori Igor Bivona, Antonello Carbone e Ignazio Pandolfo e di Daniela Privitera, dottore di ricerca in italianistica, Antonio D’Amico e Ranieri Wanderlingh.
Le mattine del 27 e del 29 Ottobre, invece, si svolgeranno le visite guidate per le scuole, a cura di Katia Trifirò, docente di scrittura scenica all’Università di Messina. L’intera mostra sarà inoltre arricchita dalla presenza di tre laboratori ad accesso gratuito e con un massimo di 20 iscritti ciascuno. Il 26 ottobre l’illustratore Lelio Bonaccorso (messinese, pubblicato in tutta Europa) terrà il laboratorio di fumetti “Noir Comics”, il 28 ottobre il giornalista e scrittore Alberto Samonà, terrà invece il laboratorio di storytelling “Al di là della porta”, infine il 30 ottobre il regista Vincenzo Tripodo guiderà il laboratorio teatrale “Nero su nero”. Lo stesso giorno, alle 18.00, si terrà il seminario su Leonardo Sciascia “Alle origini dell’inchiesta”, coordinato da Fulvia Toscano, nel quale interverranno Salvatore Picone, assessore alla cultura del Comune di Racalmuto, Salvatore Presti, assessore alla cultura del Comune di Milazzo e Dario Tomasello, drammaturgo e docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Messina.
Il festival raggiungerà il suo momento culminante l’1 Novembre con i “Percorsi di giallo e noir di Sicilia”. Un incontro con autori ed editori che darà modo di conoscere più a fondo questo genere letterario.
Salvatore Di Trapani
 
 

Casa del Manzoni, 20.10.2015
Eventi
Incontro con Andrea Camilleri
Ore 18:00

Andrea Camilleri sarà oggi in visita privata a Casa Manzoni.
Nell’occasione potrà riconsegnare, per così dire ufficialmente, la lettera da lui scritta l’8 ottobre 2000 «all’illustrissimo maestro» milanese, nella quale definisce I Promessi sposi il «più grande romanzo del nostro Novecento». Un romanzo che, come tanti italiani, conobbe sui banchi di scuola e riprese in mano da adulto, restando «esterrefatto» dinanzi a uno «scrittore vivo, coinvolgente, ironico, spietato a volte»: «e che dire» – aggiunge Camilleri – della Storia della Colonna infame, che a me (e a qualche altro delle parti mie, come un tale Sciascia) ha insegnato a ragionare e a capire?».
Il moderatore tra i due scrittori, nella rinnovata Casa di via Morone, sarà Silvano Nigro (cui si deve tra l’altro la curatela della raccolta di saggi che hanno così festeggiato i novant’anni del maestro siciliano: Gran Teatro Camilleri, Sellerio). All’incontro saranno presenti alcuni dei più noti studiosi dell’opera manzoniana e un gruppo di giovani ricercatori.
 
 

Sellerio Editore su Twitter, 20.10.2015
#Camilleri a #CasaManzoni #Milano


 
 

Sellerio Editore su Twitter, 20.10.2015
#Camilleri nello studio di #Manzoni #Milano


 
 

Il Giorno, 20.10.2015
Gallery
Camilleri a casa di Alessandro Manzoni
Cliccare qui per vedere tutte le foto

Alla vigilia di un incontro culturale all'università Bocconi, in programma alle 17.30 di mercoledì 21 ottobre, lo scrittore Andrea Camilleri ha visitato la casa di Alessandro Manzoni appena restaurata a Milano
 
 

Anele, 20.10.2015
Comunicato stampa
Primo ciak per le “Donne” di Camilleri.

Al via le riprese di DONNE, un progetto per Rai Fiction realizzato da Anele di Gloria Giorgianni con Tore Sansonetti e Carlotta Schinina.
Tratto dall’omonimo libro di Andrea Camilleri, DONNE – edito da Rizzoli – è un formato assolutamente inedito per la televisione: 10 piccoli corti da 10’ che andranno in onda su Rai Uno.
Per la prima volta si racconta in televisione l’universo femminile attraverso gli occhi di Andrea Camilleri, rappresentando sfaccettature e tipologie di donne forti, libere, sfrontate, ma molto femminili.
Il personaggio di Camilleri - presente nei racconti - è interpretato, nelle versioni adulte, da attori sempre diversi, ognuno con la propria identità dialettale.
Ricco di volti noti il cast: da Nicole Grimaudo a Claudio Gioè, da Anita Kravos a Giampaolo Morelli, a Carolina Crescentini,Neri Marcorè e Vincenzo Amato, con un cameo di Francesco Mandelli.
"Sono grata ad Andrea Camilleri per avermi offerto l'opportunità di raccontare profili di donne forti, autonome, indipendenti, donne che amano, che costruiscono, che scelgono, lontane dai luoghi comuni e dagli stereotipi – ha dichiarato la produttrice Gloria Giorgianni. - Credo che questo progetto rappresenti una bella sfida nel mescolare un linguaggio veloce e moderno dato dal formato da 10', con un contenuto di alto rilievo letterario”.
“Donne è un progetto innovativo per la fiction italiana, che si basa sulla straordinaria capacità di Andrea Camilleri di creare figure femminili memorabili” – afferma Eleonora Andreatta, Direttore di Rai Fiction. “Le donne di Camilleri, sempre centrali nei suoi romanzi, diventano questa volta protagoniste”.
Le riprese dureranno 4 settimane tra la Sicilia e Roma.
La regia è di Emanuele Imbucci. Le sceneggiature e i soggetti sono firmati da Chiara Laudani, Emanuele Imbucci, Alessandra Mortelliti, Davide Serino.
Nella produzione in collaborazione con Anele anche Comune di Ragusa, Banca Agricola di Ragusa, Camera di Commercio di Ragusa, Distretto Turistico Valle dei Templi (Ag), Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.
 
 

Università di Cagliari, 20.10.2015
L’Ateneo porta in Brasile l’opera di Andrea Camilleri
SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO

Cagliari - Arriva in Brasile, precisamente a Fortaleza, l’opera di divulgazione scientifica intorno all’opera di Andrea Camilleri, intrapresa da tempo dal prof. Giuseppe Marci per conto del Dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica del nostro Ateneo. Da lunedì 26 fino al 30 ottobre, infatti, si svolgerà un nuovo seminario, stavolta in America Latina dopo le tappe di Cagliari, Malaga, Sassari e Pécs. Prosegue così inarrestabile l’opera di studio e divulgazione sulla scrittura e l’opera di uno dei più importanti autori contemporanei, cui di recente l’Ateneo ha conferito la laurea ad honorem.
Ricco il programma dell’iniziativa, realizzato stavolta con la collaborazione dell’Univerisidade Federal do Cearà: lunedì 26 alle 19, ci saranno Giuseppe Marci con Rafael Ferreira e Yuri Brunello, mentre martedì si parlerà di Camilleri e Sciascia.
Mercoledì 28 sono previste anche le relazioni di Alessio Pisci (dottorando cagliaritano in Letterature comparate, con “Apologo dei re banditi: canto all’età dell’oro ormai perduta” parlerà di Camilleri e Sergio Atzeni) e di Elena Sanna, studentessa iscritta al corso di laurea magistrale in Traduzione specialistica dei testi che affronterà i problemi derivanti dalla traduzione della parlata dei libri di Camilleri in inglese.
Sergio Nuvoli
 
 

L'Uffington Post, 20.10.2015
"Il giovane Montalbano", Olivia Sellerio firma la colonna sonora: "Camilleri ha creato un personaggio a prova di bomba"

È un accorato silenzio a chiudere la seconda stagione de “Il giovane Montalbano”, a far rimanere il commissario interpretato da Michele Riondino in Sicilia, a fargli veramente comprendere dove sia il suo posto in quel 23 maggio 1992 che ha sconvolto l’Italia intera. La strage di Capaci diventa così un crocevia importante nella vita del personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, pronto com’era a malincuore a mettersi tutto alle spalle per seguire Livia in Liguria. La morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli uomini della sua scorta fa cambiare idea a Montalbano, legandolo indissolubilmente alla sua terra.
“Il giovane Montalbano”, nei sei episodi che compongono la seconda stagione, ha fatto un incredibile salto di qualità. Il merito va diviso tra più parti: da Andrea Camilleri e Francesco Bruni autori di una sceneggiatura impeccabile a un cast molto più consapevole con Michele Riondino e Alessio Vassallo sugli scudi, passando per Giacomo Tavarelli, regista dallo sguardo attento e scrupoloso. Tra le note positive della serie, che giustamente la Rai si tiene stretta, impossibile non sottolineare la colonna sonora firmata da Olivia Sellerio.
L’artista palermitana, figlia di Enzo ed Elvira Sellerio, artefici del successo editoriale di Andrea Camilleri e non solo, ha dato voce a sei brani di straordinaria intensità, sfruttati con rara sensibilità all’interno della serie. In un’intervista ricca di spunti e suggestioni ha raccontato ad Huffington Post il suo rapporto privilegiato con un personaggio come Montalbano e come la musica sia centrale nella sua vita, nonostante i numerosi impegni con la casa editrice di famiglia di cui è presidente.
“Il giovane Montalbano” ha chiuso la seconda stagione tra gli applausi di pubblico e critica. Moltissimi apprezzamenti sono arrivati per la colonna sonora da lei firmata.
Inizialmente ero molto imbarazzata. Vista la mia posizione, ho sempre avuto timore che il pubblico potesse pensare: “Questa se la suona e se la canta!”. Tuttavia, non si può dire sempre no, e mi sono tuffata nel progetto. Alla fine a decidere sono i telespettatori. In questa seconda stagione, su idea di Carlo Degli Esposti della Palomar, sono stata sia interprete che autrice dei brani musicali. Nella prima stagione invece ho cantato sui testi scritti da un bravissimo autore qual è Andrea Guerra. Ho cercato di fare un lavoro non didascalico, non mirato sui racconti che hanno ispirato gli episodi della serie. Sarebbe stata una tragedia perché la canzone, per sua natura, agisce su più piani, anche a livello di comprensione, e non volevo che interferisse sui dialoghi dei personaggi.
Qual è la genesi di questi brani?
Conoscendo i personaggi, lo stile di Andrea Camilleri e lo sguardo del regista Giacomo Tavarelli, ho provato a creare un’atmosfera che fosse adatta alla narrazione, ai vari aspetti della serie, capace di legare tutto in modo coerente. Molte delle canzoni sono nate quasi per caso, in situazioni estemporanee. Un esempio è “Lu jornu ca cantavanu li manu”, quella che sta riscuotendo più successo. Essendo cresciuta in maniera bipolare tra la cultura popolare siciliana e quella capoverdiana, ho scritto due brani, una morna e un batuko, che mescolano queste influenze. In particolar modo sono legata al “Batuko de lu juncu”. Qui utilizzo “Calati juncu ca passa la china”, un proverbio siciliano che in italiano suona come “Calati giunco che passa la piena”. A casa nostra veniva ripetuto spesso. Per mia madre era il sintomo di tutti i mali. Si sottolinea, infatti, una cosa negativa da fare, a cui si è costretti a sottostare.



“Lu jornu ca cantavanu li manu” Immigrazione ed emigrazione sono centrali nei suoi brani. Come si legano con “Il giovane Montalbano”?
Sì, ci sono brani sulla nostra emigrazione, sull’andare e sul restare, sull’andare e tornare, sulla possibilità e l’obbligo di restare. Il problema è che questa terra non se ne accorge. Poi c’è un brano sull’immigrazione come “Anticchia i celu supra a testa”, scritto durante i giorni terribili degli sbarchi. Nonostante sia poco attinente alla trama della serie, sono contenta che sia rimasto perché da siciliani ci riguarda. È un tema che mi è molto caro: la musica è l’unica a non avere confini, può migrare in tutti i continenti senza trovare ostacoli. È proprio vero quando si dice che il mondo è tutto una rima.
“Il giovane Montalbano” l’ha fatta conoscere improvvisamente al grande pubblico come interprete musicale. Sorpresa?
Sono stata un po’ sbalordita dal successo. All’improvviso tanta gente si è interessata al mio lavoro, partecipe di quanto realizzato. Una sera ho persino spento il cellulare per le tantissime chiamate ricevute. Mi ha colpito sicuramente come molte persone si siano interessate ai brani, anche quelli che operano da tappeto musicale. Fa piacere ovviamente ricevere tanti complimenti, soprattutto perché arrivati spontaneamente, in una fase successiva all’ascolto, senza nessuna campagna pubblicitaria dietro. Da divoratrice di televisione quale sono, non posso che essere soddisfatta.
Come vive il rapporto con il piccolo schermo?
Sono cresciuta con la televisione, anche se nelle mie vene scorre sangue d’inchiostro e i libri sono il mio pane quotidiano. Ad esempio, sono una delle telespettatrici più assidue del Festival di Sanremo. Ricordo che con mia madre facevamo sempre i pronostici sui vincitori e spesso e volentieri abbiamo centrato il podio.
Mai pensato di partecipare?
Due volte ho rischiato persino di salire sul palco dell’Ariston, ma non sapendo se andare tra gli Esordienti (non sono così giovane) o tra i Big (non sono così famosa) ho sempre evitato. Non è per snobismo o altro. Semplicemente non amo apparire o mettermi in mostra. Fosse per me canterei dietro un telo. Per questo motivo, ad esempio, non ho un canale Youtube, anche se i miei collaboratori musicali se ne lamentano non poco. La musica parla da sola, arriva naturalmente al pubblico ed è la cosa più bella.
Di Montalbano la stupisce maggiormente il successo letterario o quello televisivo?
Mi sento di dire che non c’è differenza. È uno dei rari casi in cui libro e trasposizione sono egualmente validi. Tutto ciò non mi coglie di sorpresa perché Camilleri viene dalla regia teatrale, da sceneggiati fantastici quali “Le inchieste del commissario Maigret” di cui sono stata entusiasta spettatrice, quindi ha un certo modo di raccontare che ben si coniuga tanto sulla pagina che sullo schermo. Non posso analizzare il successo dell’opera di Camilleri, per me lui è come un padre, ma entrambi i prodotti sono contenuti alti, con una loro identità ben precisa, con caratteristiche ben definite.
Inoltre non ci sono lettori che si lamentano della trasposizione televisiva. Caso più unico che raro…
È vero, anche i più integralisti vedono la serie con lo stesso trasporto ed entusiasmo. Solamente in questo modo si spiega il successo di un prequel come “Il giovane Montalbano”. Quando tutti avevano associato il volto di Luca Zingaretti a quello del Commissario, ecco arrivare Michele Riondino. Eppure, per me, il viso di Montalbano è un altro ancora, quello dei libri, con i baffi. Tutti hanno una loro coerenza, una forza narrativa, che vince sempre. Montalbano è a prova di bomba. Pur essendo un fenomeno di massa, ogni lettore/spettatore ha un preciso canale con il personaggio che lo tira per i capelli nel mondo di Vigata.
Alessandro Buttitta
 
 

TVZoom, 20.10.2015
Toto-Ascolti Tv: per TvZoom ieri sera ha vinto “Il giovane Montalbano” con 5,5 milioni, staccando “Unstoppable” a 3,3. “Pechino” meglio de “Le Iene”
In attesa che riprenda la diffusione dei dati Auditel, prevista (salvo problemi) dal 28 ottobre (compresi gli arretrati), abbiamo deciso di giocare con voi: scommettiamo sugli ascolti e poi verificheremo a fine mese se ci abbiamo azzeccato.

Invito ai lettori più tecnici della nostra testata: cerchiamo di rendere la pausa Auditel un po’ più interessante e partecipate al nostro toto-share. Prima che i dati semiufficiali arrivino agli editori, TvZoom prova a prevedere come possa essere andata la sfida degli ascolti della sera prima. Alcune stime sono quasi ovvie, altre meno, ma tra quindici giorni andremo alla verifica. Cercate anche voi di stilare la classifica giusta. Ben prima che si rendano disponibili per gli editori i dati oscurati (intorno alle 14), vi facciamo sapere com’è andata secondo noi. E voi potete proporci la vostra previsione, magari usando come base le nostre indicazioni. Noi tenteremo ogni giorno di avvicinarci il più possibile alla realtà, guardando ai risultati passati e a qualche precedente utile. Mettiamo già nel conto di sbagliare, ma magari riusciremo ad evitare scostamenti dalla realtà clamorosi. Tra pochi giorni, quando si suppone torneranno disponibili i dati ufficiali, avremo tutti l’occasione di verificare cosa abbiamo azzeccato e cosa invece no. Oggi il secondo “vaticinio”.
Ecco cos’è successo – secondo noi – in una serata in cui lo schema della griglia è rimasto identico a quello della settimana prima, con l’atterraggio de Le Iene Show al lunedì che ha reso il confronto estremamente competitivo e aperto. E in cui tutti piangevano. Su Rai 1 Michele Riondino non si è trasferito a Genova da Livia, ma nel commissariato di Vigata a generare commozione è stata anche la bomba di Capaci. [...]
Ebbene, in questo contesto è logico immaginare che la sesta prova de Il giovane Montalbano, Un’albicocca, abbia riscosso solo un po’ meno spettatori di sette giorni prima: magari 5,5 milioni e il 21% di share. [...]
Emanuele Bruno
 
 

TG1, 21.10.2015
Andrea Camilleri visita Casa Manzoni a Milano e parla del suo nuovo libro



Gianni Maritati
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 21.10.2015
Camilleri omaggia Casa Manzoni "Renzo eroe tv,come Montalbano"
Nei suoi sguardi e gesti c'è già il senso delle inquadrature del cinema
Casa Manzoni è appena stata completamente restaurata Camilleri ieri ha reso un omaggio quasi privato allo scrittore

Scende dal taxi nascosto dal cappello, entra in cortile e subito domanda, sfilandosi la coppola, una sedia. Quindi «s'assetta», come scrive lui, sotto i portici. «Posso fumare? Anche Manzoni fumava tabacco se non sbaglio». Andrea Camilleri, 90 anni, ieri alle 17 si è presentato così a Casa Manzoni per rendere un omaggio quasi privato all'autore de I Promessi Sposi . Pare avrebbe voluto venire già 15 giorni fa alla presentazione dei restauri che hanno riportato visite e ordine nel palazzo di via Morone 1, a lungo dimora di Alessandro Manzoni fino alla morte, nel 1873, e oggi museo. «Fate sparire la prova del delitto» dice lo scrittore porgendo il mozzicone. In una sala al piano terra lo attende una platea di invitati. Camilleri si concede invece un giro.
Si avvia, sempre al piano terra, nello studio di Manzoni affacciato sul giardino, vera passione dello scrittore milanese. Gli viene concessa un'altra sedia, stavolta un pezzo del museo. «Entrando ho tolto il cappello per doveroso rispetto, Manzoni si porta dietro un tale elenco di benemerenze che mi intimorisce. È un dispiacere vederlo ricordato come il più grande scrittore italiano perché va considerato uno dei maggiori autori della letteratura mondiale». Viene in mente che Renzo è finito molte volte e con un certo successo in tivù come Montalbano. «È una prova ulteriore della grandezza del Manzoni la sua capacità di parlare per immagini prima dell'invenzione del cinema. Negli sguardi e nei gesti di Don Abbondio c'è già il senso delle inquadrature, un andamento cinematografico, teatrale. Solo i grandissimi sanno scrivere facendo risuonare l'eco di altri linguaggi».
Parlando della lingua, il dialetto di Camilleri è ormai un colore di quell'italiano limpido che Manzoni risciacquò in Arno. Lo certifica lo Zanichelli che ha infilato il suo «babbiare» (prendere in giro) tra i lemmi. «Il mio dialetto è un'occasione di rinnovamento per l'italiano, di cui già Pasolini denunciava l'estinzione di fronte a modelli alieni. L'inglese politico dei vari jobs act è più pericoloso del siciliano». Arriva Antonio Sellerio, figlio di Elvira, suo editore, e qualcuno domanda cosa penserebbe Manzoni della vicenda Mondadori-Rizzoli. «Che ogni concentrazione è un impoverimento ». Esce, fuma, alla fine si presta al pubblico. Salvatore Nigro gli ricorda che Sciascia nel 1984 introdusse il suo La strage dimenticata parlando di Manzoni, su una parete è appesa la lettera di scuse che nel 2000 Camilleri indirizzò a Manzoni. Un liceo classico di Ispica aveva abolito I Promessi Sposi in favore del suo Il birraio di Preston . «Arrivo di persona con 15 anni di ritardo sulla lettera. Purtroppo gli italiani non amano Manzoni non solo per colpa della scuola ma anche perché ancora oggi è come uno specchio. Non amano rivedersi, nel bene e nel male, per quello che sono». Applausi, sigaretta, poi Camilleri sale in ascensore, verso la camera da letto di Alessandro come andasse a riposare a casa.
Simone Mosca
 
 

AnnaLucistella, 21.10.2015
@Unibocconi incontra Andrea Camilleri


 
 

La Sicilia, 22.10.2015
Primo ciak ad Agrigento. Un'autobiografia e una raccolta di indimenticabili storie dello scrittore di Porto Empedocle
Arrivano in tv le donne di Camilleri
Nuova fiction dopo Montalbano
Dieci ritratti, dieci volti diversi
Quattro settimane di riprese in Sicilia

Roma. Andrea Camillleri e le donne. Nascosto dietro i tratti del suo commissario Montalbano, lo scrittore siciliano ha raccontato l'universo femminile filtrato dagli umori del suo alter ego, senza mai concedersi in prima persona. Ma stavolta va oltre, parla di Donne e lo fa non solo nel libro che ha scritto, ma anche in televisione: dieci figure femminili protagoniste di altrettanti film di appena dieci minuti, in onda su Rai 1.
È la prima volta che la rete ammiraglia concede a un film-tv dieci minuti appena, sarà un esperimento, permesso solo alla magia del racconto di Camilleri. «Donne è un progetto innovativo per la fiction italiana, che si basa sulla straordinaria capacità di Andrea Camilleri di creare figure femminili memorabili - ha sottolineato Eleonora Andreatta, Direttore di Rai Fiction - Le donne di Camilleri, sempre centrali nei suoi romanzi, diventano questa volta protagoniste».
Donne fiere che non cedono a minacce né a lusinghe, pronte ad affrontare il loro destino. Donne misteriose che compaiono e scompaiono nel volgere di un viaggio in nave. Donne soavi e inebrianti, come la Sicilia. Donne scandalose, perché non hanno paura di prendere ciò che è loro, compresa la libertà. Donne prese in prestito dalla letteratura, ma anche realmente esistite, passate nella vita di un giovane Camilleri. Semplicemente, donne. Un universo pronto a svelare uno scrittore inedito, disposto a mettersi a nudo anche in quel piccolo schermo che tanto successo ha già regalato al suo Commissario.
«Sono grata ad Andrea Camilleri per avermi offerto l'opportunità di raccontare profili di donne forti, autonome, indipendenti, donne che amano, che costruiscono, che scelgono, lontane dai luoghi comuni e dagli stereotipi - ha spiegato la produttrice Gloria Giorgianni. - Credo che questo progetto rappresenti una bella sfida nel mescolare un linguaggio veloce e moderno dato dal formato da dieci minuti, con un contenuto di alto rilievo letterario».
Il primo ciak della serie è stato battuto in questi giorni ad Agrigento, le riprese dureranno quattro settimane tra la Sicilia e Roma, per la regia di Emanuele Imbucci. Le sceneggiature e i soggetti sono firmati da Chiara Laudani, Emanuele Imbucci, Alessandra Mortelliti, Davide Serino, ma come sempre a supervisionare il lavoro è lo stesso Camilleri che ha scelto personalmente le dieci donne televisive tra le trentanove già raccontate nel suo romanzo.
Trentanove donne, descritte con dedizione profonda da un uomo innamorato di un universo così diverso e magico, dalla A di Angelica alla zeta di Zina, senza saltare una sola lettera, e che l'autore è stato costretto comunque a sezionare per scegliere le dieci più avvenenti, più accattivanti, più seducenti, più in grado di inchiodare lo spettatore in dieci minuti appena costringendolo ogni giorno a tornare sul luogo del delitto, senza perdere mai la donna del giorno dopo.
Il cast dei dieci corti è già ricco: da Nicole Grimaudo a Claudio Gioè, da Anita Kravos a Giampaolo Morelli, a Carolina Crescentini, Neri Marcorè e Vincenzo Amato, con un carneo di Francesco Mandelli. I racconti passano dalle gesta di eroine epiche, come Elena di Troia e Giovanna d'Arco, al ricordo delle avventure siciliane del giovane scrittore, prima che diventasse il Camilleri di oggi: dalle pagine emerge prima quel ragazzino timido che riesce a riaccompagnare a casa una compagna di classe, magari tenendola per mano, poi il diciassettenne che si lascia commuovere dal volto intenso di una diva del cinema e decide di abbandonare la sua terra, fino al giovane che in piena notte corre ad Agrigento in bicicletta, sotto il diluvio, per raggiungere un'incredibile ragazza tedesca con il culto dell'igiene, e al marinaio improvvisato che, nell'estate del '43, durante un bombardamento soccorre una bambina, e grazie a un solo abbraccio riesce a dimenticare gli orrori del conflitto.
C'è insomma un Camilleri inedito, un uomo profondamente dedito al culto del femminile in ogni sua sfaccettatura, che in questi dieci film avrà ogni volta il volto di un attore diverso, ciascuno con la propria identità dialettale.
Il progetto, realizzato da Anele di Gloria Giorgianni con Tore Sansonetti e Carola Schinina, prevede nella produzione anche Comune di Ragusa, Banca Agricola di Ragusa, Camera di Commercio di Ragusa, Distretto Turistico Valle dei Templi (Ag), Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.
Lunedì scorso intanto è calato il sipario sulla seconda stagione del Giovane Montalbano, nessuno lo ha ancora detto ufficialmente, ma, visti gli ascolti e il successo di critica è certo che Rai 1 e la Palomar metteranno in cantiere una terza serie. Ma l'attesa non sarà breve: Camilleri deve prima scrivere e poi l'intera macchina produttiva della tv si rimetterà in moto.
Bisognerà aspettare meno per il Montalbano senior, pronto a tornare su Rai 1 con due nuovi episodi La piramide di fango e Una faccenda delicata. Tra le novità di questa nuova serie c'è l'arrivo di Sonia Bergamasco nel ruolo di Livia, la storica fidanzata del commissario.
Tiziana Leone
 
 

La Repubblica, 22.10.2015
Successo del Mia, Caligari e Andò i più venduti
Non solo cinema per la prima edizione del Mercato Internazionale dell'Audiovisivo. Coliandro e i Crazy Dreamers venduti in Usa

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Tra i prodotti tv, due film del Commissario Montalbano, la nuova stagione dell'Ispettore Coliandro, il documentario di Claudio Canepari e Paolo Santolini Camilleri - Maestro Senza Regole e la serie tv Crazy Dreamers, di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella, arriveranno negli Stati Uniti.
[...]
 
 

Mauxa, 22.10.2015
Il giovane Montalbano: focus sulla serie tv-rivelazione con Michele Riondino
La miniserie di Rai 1 si è conclusa lo scorso lunedì, confermandosi come uno dei programmi più visti tra settembre e ottobre. Un successo di pubblica e critica che molto probabilmente convincerà la rete ammiraglia a produrre una terza stagione

Il giovane Montalbano 2 La seconda serie della fiction dedicata al commissario più amato d'Italia si è conclusa lo scorso lunedì, confermandosi come il programma di punta di Rai 1 in questo inizio d'autunno. “Il giovane Montalbano, nei sei episodi che compongono la seconda stagione, ha fatto un incredibile salto di qualità,” scrive Alessandro Buttitta sull'Huffington Post. “Il merito va diviso tra più parti: da Andrea Camilleri e Francesco Bruni autori di una sceneggiatura impeccabile a un cast molto più consapevole con Michele Riondino e Alessio Vassallo sugli scudi”. Insomma, questa serie dimostra che per fare ascolti non sia automaticamente necessario abbassare la qualità.
Terza stagione Alla luce di tutto questo, è difficile avere dubbi riguardo al rinnovo della serie per una terza stagione. “Il giovane Montalbano 2” conferma che dopo tutti questi anni l'interesse del pubblico per le avventure del commissario di Vigata è più forte che mai, e la Rai di certo sa come sfruttare questo trend positivo. Luca Zingaretti infatti è già sul set della nuova stagione della serie “madre”: “Il commissario Montalbano” senior tornerà su Rai 1 nella primavera 2016. Michele Riondino invece, intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, si esprime così riguardo a “Il giovane Montalbano 3”: “Potrebbero passare anni prima della nuova stagione tv, tra la prima e la seconda ne erano trascorsi tre”.
Riassunto ultima puntata Salvo e Livia si sposeranno? L’uomo lascerà il commissariato nella mani di Augello e Mimì diventerà capo? Erano queste le domande che si facevano gli spettatori alla vigilia dell'ultima puntata, e la serie ha risposto con un finale che ha lasciato molti a bocca aperta. Proprio quando era tutto pronto per il trasferimento di Salvo e Livia a Genova, si presenta il caso dell'omicidio della giovane Annarosa. Risolto il caso, il commissario si concede una nuotata, e quando riemerge, si accorge che c'è un atmosfera strana a Vigata: corso in commissariato, si ritrova insieme ai colleghi a guardare un'edizione straordinaria del tg che trasmette la notizia sulla strage di Capaci.
Nuove trame A quel punto Salvo va nel suo ufficio e chiama Livia, dicendole che non può partire ora che la sua terra è stata ferita a morte. Un finale evocativo dunque, che offre molte possibilità per lo sviluppo di nuove storie. Sappiamo già che la coppia rimarrà insieme, ma come affronterà questa nuova crisi: il ripensamento di Salvo è definitivo, o alla fine deciderà comunque di trasferirisi a Genova? Mimì riuscirà a diventare il nuovo commissario? E se Livia ricevesse un'altra offerta di lavoro all'estero? Anche se ci vorrà del tempo, queste domande non rimarranno senza risposta, almeno stando ad Alessio Vassallo (interprete di Mimì), che sembra non avere dubbi sulla terza stagione.
Irene Caramilionis
 
 

teXXas, 22.10.2015
heute, 21:45 Uhr - 23:30 Uhr | SAT.1 Emotions
Commissario Montalbano
Kümmelblättchen, Serie, I 2006
 
 

TvZap, 23.10.2015
Il giovane Montalbano, dal 26 ottobre si riparte con 'La prima indagine'
Torna su Rai1 la prima stagione delle avventure del Montalbano di Michele Riondino da lunedì alle 21.20

La seconda stagione è stata la conferma, ma fu la prima a rappresentare la sorpresa: e così per celebrare un personaggio ormai elevato al rango del suo omologo “anziano” da lunedì 26 ottobre alle 21.20 su Rai1 tornano i primi episodi dedicati a Il giovane Montalbano, con Michele Riondino negli scomodi panni (almeno inizialmente) dell’ingombrante collega Luca Zingaretti.
 
 

Directv, 23.10.2015
Il giovane Montalbano - L'uomo che andava appresso ai funerali
Dura: 105 mins
CANAL 766-RAI
 
 

Scrivo Libero, 24.10.2015
Agrigento, il sindaco Firetto sul set del film "Donne"

“Sono consapevole del grande valore che hanno le produzioni destinate al grande pubblico televisivo per la promozione del nostro territorio.
Così come è avvenuto per altre realtà, anche Agrigento, con la Valle dei Templi, i paesaggi, il mare, il patrimonio architettonico, è scenario naturale per trasmettere emozioni attraverso le immagini e offrire ulteriori motivazioni per scegliere quest’area quale destinazione turistica. Per questo abbiamo voluto fortemente che questo lavoro fosse realizzato qui”.
E’ quanto affermato ieri dal sindaco di Agrigento e presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi, Lillo Firetto, sul set di “Donne“, la produzione di Anele per la Rai, che propone in dieci episodi alcuni dei racconti contenuti nell’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Firetto ha voluto incontrare la produttrice Gloria Giorgianni, il regista Emanuele Imbucci e gli attori Johannes Brandrup e Gabriele Rossi nonché visitare una delle scenografie create per il film proprio nella sede del Distretto turistico, al Viale della Vittoria.
“Sono molto contenta – ha dichiarato Gloria Giorgianni – di poter realizzare questo progetto nei territori di Agrigento e dintorni, dove abbiamo già girato “Il maestro senza regole” con Teresa Mannino. Il territorio ha enormi potenzialità per lo sviluppo di una sinergia tra la Film Commission del Distretto Turistico Valle dei Templi e il settore del cinema e degli audiovisivi per nuovi progetti più importanti”.
 
 

La Repubblica, 24.10.2015
Il tailleur è morto viva il tailleur

Certo, solo a Giorgio Armani poteva riuscire il colpo da maestro di rilanciare il suo mitico tailleur color peltro come uno dei simboli della femminilità contemporanea, rendendolo ancora più cedevole, ambiguo e sottile, talvolta corredandolo di un ibrido gonna-pantalone- pareo che gli americani hanno battezzato "skant" (skirt più pants). E concedendosi così il piacere di passare da Hitchcock, e da Kim Novak-Madeleine che diventa la donna che visse due volte proprio grazie a uno spezzato grigio e un raggelante chignon biondo, ad Andrea Camilleri, che a un tailleur grigio, indossato da Adele, giovane moglie fedifraga che ci tiene alla sua rispettabilità sociale, ha dedicato un bel romanzo. [...]
Elisabetta Muritti
 
 

Scrivo Libero, 24.10.2015
Expo, stasera al Cluster BioMediterraneo seconda serata dedicata ad Andrea Camilleri

Dopo il successo del 17 ottobre scorso, sarà riproposta, in Piazza Sicilia, all’interno del cluster BioMediterraneo, la serata di “Casa Corriere” dedicata in particolare allo scrittore Andrea Camilleri.
L’evento, condotto dal giornalista Felice Cavallaro con l’attrice Claudia De Candia, era stato organizzato dal Corriere della Sera per festeggiare i 90 anni dello scrittore.
L’iniziativa di stasera è stata voluta da Dario Cartabellotta, dirigente generale dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura e responsabile unico del Cluster Bio-Mediterraneo.
La Strada degli Scrittori promuove la Sicilia attraverso un itinerario nei luoghi che sono stati vissuti e amati da alcuni tra i più grandi autori del Novecento, quali Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, e il contemporaneo Camilleri.
 
 

La Repubblica (ed. di Milano), 25.10.2015
L'anima più pop della kermesse

[...]
Nel Cortile della Rocchetta sono invece appese 40 citazioni scelte tra le tante che mille e passa studenti milanesi di medie e superiori, invitati da Bookcity e da Letteratura Rinnovabile, hanno scovato sui libri del cuore. Sono dedicate ad "Amore e Paura", brevi frasi che raccontano il mondo emotivo dei giovani lettori così come i gusti letterari. C'è Camilleri, c'è Ammaniti, ci sono la Ginzburg e Montale e i loro brani vengono fotografati anche dai visitatori stranieri.
[...]
Simone Mosca
 
 

Agora Magazine, 25.10.2015
Beppe Briganti con la «Rosa Violata» porta Talsano alla ribalta del romanzo giallo-rosa
Beppe Briganti è una news entry nel panorama letterario, ma vanta un maestro d’eccezione quale il grande Andrea Camilleri che nella sua stessa premessa l’autore ringrazia “per avermi consigliato e guidato pazientemente e soprattutto per avermi spro­nato a scrivere. Lo ringrazio anche per avermi suggerito di usare nei dialoghi il dialetto del mio paese”

[...]
C'è qualcosa del Camilleri? Forse tra i carabinieri c'è un solerte appuntato che cura i dettagli con tale prosopopea che ricorda un personaggio del mitico Montalbano; sicuramente l'uso del dialetto che porta all'origine controllata, e poi tanto altro da leggere, del resto il romanzo è fatto per questo. Buona lettura.
[...]
Roberto De Giorgi
 
 

La Nuova Sardegna, 26.10.2015
In otto racconti l'amore a Vigàta
Le vichinghe volanti di Andrea Camilleri
Sellerio 320 pagine 14 euro

Il titolo completo, "Le vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta", anticipa perfettamente il contenuto del libro: si tratta di una raccolta di racconti, otto, che hanno per tema l'amore, rappresentato via via nelle sue possibili declinazioni: da quella prettamente sentimentale a quella passionale, da quella che include tradimenti e ripicche a quella che contempla la classica contrapposizione tra santità e peccato. Il campionario è dei più vari: ci sono le bellezze nordiche che fanno impazzire di desiderio gli uomini del Sud, a cavallo delle loro roboanti motociclette; l'avido zio che spera di trarre beneficio economico dalla verginità di una nipote rimasta orfana; un terremoto che costringe gli abitanti di una palazzina a incrociarsi sulle scale, svelando così tresche e sotterfugi.
 
 

TvZoom, 27.10.2015
Toto-Ascolti Tv: per TvZoom ieri ha vinto la replica de “Il giovane Montalbano” su “Taken”, poi “Pechino” e “Le Iene”
Mentre si fa imminente il ritorno alla diffusione dei dati Auditel, scommettiamo ancora con voi sugli ascolti tv della serata. Secondo noi in prime time il film in prima tv su Canale 5 ha perso il confronto con la replica della serie con Riondino, con “Pechino Express” quasi da record davanti a “Le Iene”, leader però in seconda serata.

Ultimi giorni di sfida (poi Auditel, si pensa, tornerà a pubblicare i dati). Tvzoom la sta lanciando ai propri lettori più tecnici: partecipate al nostro toto-share. Potete proporci la vostra stima sull’andamento delle serate tv, magari usando come base le nostre indicazioni previsionali. Ogni giorno cerchiamo di avvicinarci il più possibile alla realtà, guardando ai risultati passati e a qualche precedente utile. Mettiamo già nel conto di sbagliare, ma magari riusciremo ad evitare scostamenti dalla realtà clamorosi. Tra poche mattinate ci sarà la resa dei conti, quando confronteremo le nostre stime e con la pesatura dei meter. Ma ecco cosa è successo – secondo noi – in una serata del lunedì in cui lo schema della griglia è rimasto quasi identico a quello della settimana prima, ma con la replica della prima stagione de Il Giovane Montalbano in sostituzione della seconda, inedita, appena conclusasi.
È lecito così prevedere che ieri La prima indagine del commissario di Vigata, che all’esordio nel febbraio del 2012 aveva portato a casa ben 7,750 milioni di spettatori e il 28% di share, stavolta abbia ottenuto su Rai Uno almeno 4 milioni di spettatori ed il 15% di share. [...]
Emanuele Bruno
 
 

Ultime Notizie Flash, 27.10.2015
Cambi di palinsesto la prossima settimana: Montalbano alla domenica, Squadra antimafia si sposta

Piccoli cambiamenti di palinsesto la prossima settimana sia in casa Rai che in Mediaset. Il mese di novembre sarà ricco di prime visioni ma anche i grandi finali delle fiction che sono iniziate da qualche settimana. Iniziamo dalla Rai: per la prima serata di Rai 1, visto che la domenica è attualmente il solo giorno scoperto, si decide di mandare in onda la replica del secondo episodio de Il giovane Montalbano con le prime indagini del giovane commissario.
[...]
procopiofilomena
 
 

LibriNews, 29.10.2015
Certi momenti, prossimo libro di Camilleri in uscita a novembre 2015
Certi momenti di Andrea Camilleri uscirà il prossimo 19 novembre in libreria, edito da Chiarelettere

Il prossimo libro di Camilleri, Certi momenti, è in uscita il 19 novembre 2015, sarà edito da Chiarelettere nella collana Narrazioni e avrà una lunghezza di 168 pagine. Il nuovo libro dell’amatissimo scrittore italiano avrà un prezzo di 15 euro e sarà in vendita, in formato eBook, al costo di 10,99 euro.
Il prossimo libro di Camilleri non sarà un’indagine del commissario Montalbano e nemmeno una “normale” raccolta di racconti come l’ultimo volume in libreria, Le vichinghe volanti e altre storie d’amore a Vigàta. In Certi momenti lo scrittore racconta gli incontri della sua vita sfruttando la forza del racconto per rievocare figure importanti che ne hanno segnato la giovinezza.
In Certi momenti i lettori troveranno nomi noti come quelli di Primo Levi, di Carlo Emilio Gadda, D’Arrigo e Pier Paolo Pasolini, scopriranno l’importanza cruciale che il libro La condizione umana di Malraux ha avuto su Andrea Camiller, nonché tanti episodi e tante figure non note al grande pubblico.
Tra i tanti personaggi presenti nel prossimo libro di Andrea Camilleri edito da Chiarelettere troviamo infatti dei militari, un vescovo straordinariamente libero nell’animo, una prostituta per necessità, lo stesso padre di Camilleri, descritto nella notte in cui andò a salvare il comandante Campanella; un universo di personaggi che emergono dal passato, spesso dall’epoca fascista, disegnando un quadro della vita dell’autore di alcuni decenni fa.
Il nuovo libro di Andrea Camilleri (vi rimandiamo a IBS per la scheda ufficiale e le recensioni di Certi momenti), si preannuncia quindi come un’originale amalgama di storia, memoria e racconto, come un lavoro senza dubbio tra i più personali dell’autore.
 
 

Università di Cagliari, 29.10.2015
A Fortaleza gli studi camilleriani dell’Università di Cagliari
Cliccare qui per la galleria fotografica

 

Cagliari – Nell’ambito della V Jornada de Italianistica da América Latina si è appena conclusa a Fortaleza (nel nord est del Brasile) la sessione del terzo Seminario internacional sobre a obra de Andrea Camilleri. Prosegue così, anche oltre oceano, l’opera di divulgazione scientifica intorno all’opera di Andrea Camilleri intrapresa da tempo dal prof. Giuseppe Marci per conto del Dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica del nostro Ateneo.
Luogo degli incontri la Casa de José de Alencar e l’Hotel Sonata, dopo la presentazione del volume "Novas perspectivas nos estudos de italianística" (a cura di Giuseppe Marci, Rafael Ferreira e Yuri Brunello) avvenuta nella sede della Universidad Federal dò Cearà.
Come documentano le immagini che pubblichiamo, i lavori hanno visto la partecipazione del prof. Giuseppe Marci (Università di Cagliari) con una conferenza su “Sciascia e Camilleri tra racconto e cronaca sociale”, Giovanni Caprara (Università di Malaga, “La realtà nella prosa narrativa camilleriana”), Rafael Ferreira (Universidad Federal dò Cearà, “Tradurre Camilleri: tra profitti e perdite”), Alessio Pisci (dottorando dell’Università di Cagliari) con un intervento su “Apologo dei Re banditi: canto all’età dell’oro ormai perduta”, e di Elena Sanna, che frequenta nel nostro Ateneo il corso di Traduzione specalistica dei testi e che ha tenuto una relazione significativamente intitolata “Traduzione, sottotitolazione, dialetti: la sfida del camillerese”.
Il seminario si conclude domani con una sessione tutta latina a cura di tre laureandi dell’Università brasiliana, ecco gli interventi previsti: “Sicilitudine, Sicilianità: Um estudo sociolinguístico sobre a tradução da obra Il Ladro Di Merendine, de Andrea Camilleri”, a cura di Sara Oliveira; “Reflexões sobre os desafios de traduzir Andrea Camilleri: a questão dos alçamentos vocálicos no romance Il cane di terracotta”, di Leandro Vidal Carneiro e “Os palavrões na escrita de Camilleri: Análise de Il Ladro di Merendine” a cura di Davi de Sousa Barbosa.
Sergio Nuvoli
Si ringrazia per la collaborazione la dott.ssa Elena Sanna.
 
 

Il Sole 24 Ore, 29.10.2015
L'estro di Andrea Camilleri raccontato al Sole nel volume “Segnali di fumo”

Corruzione, volgarità, populismo becero, disoccupazione, scontro sociale, impoverimento del Paese. Sono questi alcuni dei numerosi temi che lo scrittore Andrea Camilleri affronta in totale libertà, a seconda dell'estro del momento, nelle sue riflessioni, molte delle quali sono state pubblicate sul Domenicale del Sole 24 Ore all'interno della rubrica «Posacenere».
Il volume “Segnali di fumo”, in edicola con Il Sole 24 Ore di domenica 1 novembre, raccoglie, in una sequenza sapientemente “narrativa”, questi brevi scritti, attraverso i quali lo scrittore di Porto Empedocle osserva la realtà con attenzione, leggendo e interpretando l'attualità con quel distacco e quell'ironia che lo caratterizzano da sempre. Ma, a tratti, la sua è anche una penna malinconica a cui tocca fare i conti con lo scorrere ineluttabile del tempo: “… il tempo è una giostra sempre in funzione. Tu sali su un cavalluccio o un'automobilina, fai un bel po' di giri, poi, con le buone o con le cattive, ti fanno scendere”.
In compagnia delle sue irrinunciabili sigarette, con cui ha un rapporto molto particolare - al punto tale da liberarsene dopo poche, ampie boccate - Camilleri svela di non aver perso il gusto del racconto disteso, dell'aneddoto rivelatore. E, accompagnati dal suo ritmo letterario intenso ma di facile comprensione, è probabile incontrare personaggi del tutto sconosciuti o addirittura famosi: importa poco, da lui sono trattati esattamente alla stessa stregua. Tante sono le domande che lo scrittore ormai novantenne ancora si pone con coraggio ma, alla fine, almeno una certezza viene fuori: “Voler volare alto è proposito assai rischioso. Meglio, molto meglio, stare sempre coi piedi per terra e tentare d'alzarsi facendo saltini di volta in volta sempre più elevati.”
Il volume “Segnali di fumo”, edito dalla Utet, presenta una selezione degli scritti di Andrea Camilleri e sarà in edicola per un mese con Il Sole 24 Ore a partire da domenica 1 novembre a 6,90 euro più il prezzo del quotidiano.
 
 

teXXas, 29.10.2015
Do, 29.10.2015, 21:45 Uhr - 23:35 Uhr | SAT.1 Emotions
Commissario Montalbano
Die schwarze Seele des Sommers, Serie, I 2008
 
 

succedeoggi, 10.2015
Consigli per gli acquisti
Dei delitti imperfetti
Friedrich Durrenmatt a Berna, Alicia Giménez Bartlett a Barcellona, Andrea Camilleri a Vigata: tre modi diversi di intendere la narrativa di genere. E di risolvere gli enigmi della vita

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Fantasmi. Quel vulcano narrativo che è Andrea Camilleri non smette di stupirci, se non altro per la sua prolificità. Otto racconti, ambientati in quella Vigata che è sempre stata il fondale più riuscito per le sue invenzioni. Storie bizzarre, burlesche, alcune boccaccesche, tutte ambientate tra il 1910 e la metà del secolo. Nessuna apparizione, ovviamente, del commissario Salvo Montalbano. La raccolta è appena uscita dalle stamperie della Sellerio e s’intitola Le vichinghe volanti (e altre storie d’amore a Vigata). Stramberie, talvolta sottilmente comiche, che s’intrecciano con banali giochi del potere politico. Nel racconto “I fantasmi” si mischiano la burla e lo “scanto” (spavento), a tal punto da rischiare, tra lunatici, matti e burloni, una sorta di epidemia. Ovvio che prima o poi se ne occuperà anche la stampa nazionale. Il sindaco ne è atterrito, il rischio è quello di cedere la poltrona ai comunisti. Tutto comincia quando il povero Turi Persica esce, molto tardi, dalla taverna dell’amico Niccolò. Ubriaco, torna a casa rispettando la linea del consueto percorso e delle sue soste (per urinare e riflettere). Anche quando piove. Vede improvvisamente il fantasma vestito come uno dei moschettieri, la testa a forma di palla bianca. S’ammala. Il medico intuisce che non è polmonite ma proprio lo “scanto”. Altri s’imbattono in fantasmi direi classici, ossia ricoperti da un lenzuolo. Riunoni, delegazioni a Montelusa, intervento del parroco, arrivo, addirittura di un vecchio esorcista dalla Basilicata, la cui diagnosi è secca: mi occupo di possessioni diaboliche e non di fantasmi. Vengono programmate una messa solenne e “processioni di quartiere”. Poi il parroco fa tre passi indietro. Sarà il commissario Bennici, molto pragmatico, a scoprire che Vigata non è in alcun modo “infestata” da anime “non in pace”. E allora? Il moschettiere voleva fare solo uno scherzo, mentre il fantasma con il lenzuolo bianco, poi individuato, ricorreva a questo metodo per incontrarsi indisturbato con una donna sposata. È la Sicilia delle corna. Corna come infezione o peste sociale.
Pier Mario Fasanotti
 
 

 


 
Last modified Sunday, May, 12, 2024