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RASSEGNA STAMPA

DICEMBRE 2024

 

La Repubblica (ed. di Palermo), 1.12.2024
Le lettere dal fronte romano del giovane Andrea Camilleri
Esce per Sellerio “Vi scriverò ancora”, epistolario degli anni di formazione

«“Del vostro compagno regista Camilleri non resterà che un mucchietto di polvere e di stracci, di ossa sparse e di peli”: così sua maestà Silvio d’Amico, tra il serio e il faceto, ebbe a pronunciarsi il 9 novembre 1949, dinnanzi agli allievi dell’Accademia Nazionale. Lo apprendiamo da una delle lettere che danno forma al giovanile epistolario di Andrea Camilleri indirizzato alla famiglia, appena uscito in libreria per i tipi della Sellerio. Si intitola “Vi scriverò ancora” (522 pagine, 17 euro), curato col solito brio da Salvatore Silvano Nigro, con la collaborazione delle figlie dello scrittore: Andreina, Elisabetta e Mariolina.
Si tratta di un succoso carteggio, che consente al lettore di effettuare un periplo mirabolante degli anni di formazione dell’autore de “Il birraio di Preston”. Sono circa duecento le lettere scritte dal padre del commissario Montalbano ai genitori, dal 1949 appunto agli anni ’60, cioè dal suo primo anno romano come studente “fuori sede” dell’Accademia d’Arte Drammatica, fino al trasferimento dei genitori da Porto Empedocle a Roma. Ha ragione Nigro a suggerire il modo di lettura più giusto, come se le epistole (concepite a mo’ di “bollettino feriale”), messe insieme, configurassero “un oroscopo”: sono, infatti, il correlativo oggettivo di un’abbagliante predizione. Camilleri mette piede a Roma posseduto da eroici furori: borsista dell’Accademia, può contare su due maestri straordinari, Silvio d’Amico e Orazio Costa. Una volta ammesso, il giovane allievo avrà vita dura: D’Amico «desidera che io sprofondi nella lettura dei testi che mi verranno forniti dalla biblioteca, anche a costo di diventare gobbo come Leopardi», si legge in una delle prime lettere.
La mancanza di una «profonda cultura teatrale» è l’unica pecca di Camilleri: e lui si rimbocca le maniche. Nel frattempo, avvia le collaborazioni iniziali, stringe amicizia con il gotha del mondo drammaturgico di quel periodo. Certo, i primi tempi son difficili: lo scrittore empedoclino ha pochi soldi in tasca, cerca casa, ramingo come un novello picaro, ha bisogno di acquistare testi e fa di tutto per garantirsi un pasto, magari approfittando di un cocktail provvidenziale. Il resoconto alla madre di una di queste circostanze è davvero irresistibile: «Mentre si parlava di cose eccelse come musica, pittura, poesia, si spalancarono le porte del buffet. Istantaneamente trasformati in bruti da penitenziario, ci precipitammo verso il tavolo in una mischia senza quartiere. Moravia, Galvano della Volpe, Massimo Girotti, io e la ragazza (Mariuccia, per la storia) intonando inni di guerra, in gruppo compatto ci piazzammo al primo posto e lì, catapultando Mariuccia da un lato del tavolo all’altro, facemmo provviste invernali di sandwiches, salatine, dolci, Martini, Gin e Whisky. Poi, con il bottino, ci ritirammo in un angolo» (1952).
Non si ferma un secondo, Camilleri: le lezioni in Accademia, gli articoli da scrivere, le poesie, che gli daranno una certa soddisfazione. «Qui a Roma ho avuto la sorpresa di trovare esposto in libreria “Antologia del Saint-Vincent” dove sono comprese tre mie poesie» (1949). Due anni dopo Camilleri viene incluso nella giuria di tre premi letterari, assieme a Ungaretti, Montale, Quasimodo, Alvaro, Moravia. Come onore non c’è male, ma alla gloria il nostro autore preferirebbe i quattrini: col tempo arriveranno anche quelli. Riesce pure, Camilleri, a scrivere sulla prestigiosa “Enciclopedia dello spettacolo”. Tra un impegno e l’altro, incontra Jean-Paul Sartre, che gli presenta a pranzo Jean Genet, una specie di leggenda. Firma le regie di “Fin de partie” di Samuel Beckett e delle “Sedie” di Jonesco: scusate se è poco. Ma al di là delle notizie preziose che il carteggio allinea, a colpire è l’ironia sorniona che attraversa le lettere in questione, il gusto per la tirata allo sberleffo di un vero e proprio “tragediatore”, lo zampillare di voci dialettali sparse qua e là: forse una prova generale, prima del cimento nella scrittura immaginativa, come suggerisce Nigro.
Salvatore Ferlita
 
 

Infiniti Mondi, 2.12.2024
Le recensioni di Valerio Calzolaio. Alessio Ricci, Bruno Morchio, Andrea Camilleri, Antoine de Saint-Exupéry, Michel Bussi

[…]
Vi scriverò ancora. Lettere alla famiglia 1949 – 1960
Andrea Camilleri
Epistolario
A cura di Salvatore Silvano Nigro, con la collaborazione di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri
Sellerio
2024
Pag. 523 euro 17
Roma – Porto Empedocle. 1949 – 1960. L’immenso scrittore Andrea Calogero Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019) lasciò la Sicilia nel 1949 e si trasferì nella capitale; grazie a una borsa di studio fu ammesso all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica per studiare regia sotto la guida di Silvio d’Amico e, soprattutto, di Orazio Costa. Fino al 1960 spedì tante lettere alla madre, Carmelina Fragapane, e al padre Giuseppe, circa duecento (da loro conservate), raccontando dettagliatamente e puntigliosamente come viveva e cosa gli accadeva, “rendiconti” di “tutto quanto”. La raccolta “Vi scriverò ancora” costituisce così una “specie di carosello”, introdotta con competenza e passione dal maggior studioso dell’autore, il professor Salvatore Silvano Nigro, e da una nota delle tre figlie, che hanno iniziato il recupero dell’intera documentazione cartacea inerente l’attività del padre, ben 200 faldoni conservati per lo più nel garage di casa. Evviva.
[…]
 
 

Corriere della Sera, 2.12.2024
C’è Camilleri in musica
I brani di Michele Marco Rossi con la voce dello scrittore

La voce di Andrea Camilleri e le improvvisazioni musicali del trentacinquenne Michele Marco Rossi, in un disco inedito, senza titolo e dalla copertina bianca: per ora pubblicato soltanto in vinile da Stradivarius, dal 7 febbraio prossimo sarà disponibile sulle piattaforme digitali, distribuito da Naxos. L’occasione è il centenario della nascita di Andrea Camilleri (6 settembre 1925), scomparso a Roma il 17 luglio 2019. Violoncellista solista, vincitore del IV Premio Abbiati del Disco, con oltre cento prime esecuzioni assolute, da Milano Musica al Teatro alla Scala fino alla Biennale di Venezia, Michele Marco Rossi racconta un progetto nato in collaborazione con il grande scrittore, negli ultimi mesi della sua vita: «Si parte da Dante per arrivare a parlare di ciascuno di noi. L’amore diviene specchio della nostra natura, di quella umanità che Camilleri conosceva così bene». Una riflessione sull’amore e sull’uomo, che da Dante e Petrarca arriva fino ai nostri giorni, è il tema che lega infatti le tredici tracce dell’album, anche a livello di ricerca sonora ed espressiva: le improvvisazioni al violoncello di Michele Marco Rossi e l’elettronica live curata da Paolo Aralla si alternano con la voce di Camilleri. «Ogni brano cerca in maniera astratta di entrare nella profondità dei temi, forti e attuali, di cui parla Camilleri, in un piccolo viaggio sonoro pieno di affetto e gratitudine. Per questo motivo, il disco non ha un titolo in copertina: sarebbe come dare un titolo a un ricordo, a un pensiero o a una memoria».
 
 

Rai Ufficio Stampa, 3.12.2024
Rai Radio Techetè e RaiplaySound - 03 dic 2024, 07:00
"Radio Techetè" e il Commissario Montalbano
Secondo appuntamento, Camilleri racconta "Par condicio"

Secondo appuntamento con il commissario Montalbano in “Par condicio”, disponibile sul sito di Rai Radio Techetè e sull’app RaiPlay Sound. La puntata andrà anche in onda martedì 3 dicembre 2024, alle ore 07.00, 15.00 e 23.00 su Radio Techetè nella fascia “Le fiction alla radio”. Prima dell'inizio del racconto, la voce di Andrea Camilleri spiegherà come è nato l’episodio. 
Due famiglie mafiose, i Sinagra e i Cuffaro, inaspriscono lo scontro per la gestione delle loro attività illecite, intanto scompare una ragazza straniera e Montalbano è impegnato su entrambe le vicende. Le tracce portano ad una stazione ferroviaria abbandonata ed a un uomo che rivela di aver consegnato la ragazza ad un malvivente coinvolto in una tratta di donne. La ragazza viene ritrovata, ma il commissario è costretto a mediare tra le due famiglie mafiose per far cessare le ostilità causate non dagli affari, bensì da una questione di cuore.

  

Fondo Andrea Camilleri, 3.12.2024
“Vi scriverò ancora” a #piulibri24. Letture, a cura di Sellerio

Evento da non perdere a Più libri più liberi!
Domenica 8 dicembre alle 13.30 nella Sala Luna della Nuvola Giovanni Cannata e Domenico Pincerno leggeranno alcune lettere tratte dal libro “Vi scriverò ancora” appena pubblicato da Sellerio.

Sarà un viaggio nelle multiformi scritture di Camilleri, letteratura, cinema, radio e teatro, accompagnati da Loredana Lipperini, Carlo degli Esposti, Marcello Fois e Lorenzo Pavolini.
#piulibri24 #Sellerio
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 5.12.2024
Notte bianca all’Università per la Vucciria di Guttuso che compie cinquant’anni
Quattro giorni di festa dal 19 al 22 dicembre con Salvo Piparo, Roy Paci e Angelo Sicurella

La Vucciria di Renato Guttuso compie cinquant’anni e festeggia il suo primo mezzo secolo di vita con una “notte bianca” e quattro giornate di spettacoli, talk, incontri d’autore, laboratori per bambini, reading e concerti. L’appuntamento, dal 19 al 22 dicembre, è in Sala Vucciria, a Palazzo Steri, grazie alla sinergia tra l’Università di Palermo e il Sistema museale d’ateneo e alla collaborazione di CoopCulture. [...] Giù il sipario domenica 22 con un programma che [...] di sera si chiude in bellezza con Donatella Finocchiaro che leggerà “La Vucciria” di Camilleri. [...]
Irene Carmina
 
 

Cinema Teatro Gobetti, 6.12.2024
Ore 21
La prima indagine di Montalbano

Di Andrea Camilleri
Con Massimo Venturiello
e con Emanuele Buzi Mandolino-Chitarra
Valdimiro Buzi Mandolino-Mandola-Chitarra

 
 

GLOBUS Magazine, 6.12.2024
“Tridicino”, per “AltreScene” da Zō la fiaba di Camilleri con la voce di Pietro Montandon e i suoni di Roberto Catalano
L’8 dicembre “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea di Zo Centro culture contemporanee di Catania, ospita la messinscena di Daniela Ardini – dove parola e musica sono co-protagoniste – del racconto-fiaba di Andrea Camilleri con Pietro Montandon, unico attore in scena, affiancato dal polistrumentista Roberto Catalano.

Un racconto-fiaba di ispirazione mitologica denso di emozioni, di spunti ora ironici, ora malinconici e di rimandi ad un mondo ormai quasi scomparso, ma ancora vivo nella tradizione del “cunto”. Questo è “Tridicino”, un celebre testo di Andrea Camilleri portato in scena da qualche anno dall’attore catanese Pietro Montandon, con l’accompagnamento musicale del polistrumentista Roberto Catalano, la regia di Daniela Ardini e la produzione di Lunaria teatro. “Tridicino” torna in scena domenica 8 dicembre, alle ore 18.30, da Zo Centro culture contemporanee di Catania per “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea.
Nel 2016 all’interno della raccolta “Storie di Natale”, pubblicata da Sellerio, Andrea Camilleri scrisse “I quattro Natali di Tridicino”, racconto in parte realistico, in parte fiabesco, di cui è protagonista un personaggio visto nelle diverse età della vita: bambino, giovane, uomo fatto e vecchio. “Tridicino” è un viaggio in barca nel mare di Sicilia, tra alghe, correnti, polpi giganti, veloci paranze, dragunare (le terribili “trumme marine” sconfitte con l’arte antica tramandata di padre in padre) e conchiglie che “sonano” la musica del vento. Ma soprattutto è un viaggio sulle onde e nelle profondità del mare camilleriano. Montandon: «Tridicino racconta di un marinaio pescatore il quale, fin da quando era piccolo, andava sott’acqua in un battibaleno. Andava sott’acqua e combatteva contro i polpi giganti e le alghe avvolgenti. Quando si fece un po’ più grande, un pescatore gli insegnò a combattere contro le dragunare, le terribili trombe marine. Facendosi ancora più grande, incontrò l’amore della sua vita, Ngilina, a cui piacevano le conchiglie. Lui andò a pescare le conchiglie, e ne trovò una che suonava».
In “Tridicino” musica e parola sono co-protagonisti. I 18 strumenti suonati dall’etnomusicologo Roberto Catalano evocano con suggestione i suoni dell’acqua, del mare e delle conchiglie, in un rapporto ancora diretto con la natura incontaminata e il mondo favolistico che viene dal mare. Si riporta alle legende e ai miti marini evocando anche episodi drammatici come l’arrivo dalla tromba marina e il rischio conseguente per la comunità dei pescatori.
Biglietti: € 15. Prevendita on line su https://dice.fm/partner/dice/event/avvvkx-tridicino-8th-dec-z-centro-culture-contemporanee-catania-tickets Ridotto € 12 studenti (solo al botteghino). Info: telefono 095.8168912 da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13.
Zō Centro culture contemporanee: piazzale Rocco Chinnici 6, Catania
 
 

.eco, 6.12.2024
“Vi scriverò ancora”: il viaggio epistolare di Camilleri dalla Sicilia alla capitale
Vi scriverò ancora. Lettere alla famiglia 1949 – 1960 
Andrea Camilleri
Epistolario
A cura di Salvatore Silvano Nigro, con la collaborazione di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri
Sellerio, 2024, Pag. 523 euro 17

Roma – Porto Empedocle. 1949 – 1960. L’immenso scrittore Andrea Calogero Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019) lasciò la Sicilia nel 1949 e si trasferì nella capitale; grazie a una borsa di studio fu ammesso all’Accademia nazionale di arte drammatica per studiare regia sotto la guida di Silvio d’Amico e, soprattutto, di Orazio Costa.
Fino al 1960 spedì tante lettere alla madre, Carmelina Fragapane, e al padre Giuseppe, circa duecento (da loro conservate), raccontando dettagliatamente e puntigliosamente come viveva e cosa gli accadeva, “rendiconti” di “tutto quanto”. La raccolta “Vi scriverò ancora” costituisce così una “specie di carosello”, introdotta con competenza e passione dal maggior studioso dell’autore, il professor Salvatore Silvano Nigro, e da una nota delle tre figlie, che hanno iniziato il recupero dell’intera documentazione cartacea inerente all’attività del padre, ben duecento faldoni conservati per lo più nel garage di casa. Evviva.
Valerio Calzolaio
 
 

L'Unione Sarda, 6.12.2024
Cari Camilleri, adesso vi scrivo
Sono tanti i modi in cui possono essere accolte le giovanili lettere familiari di Andrea Camilleri. Uno però trascende tutti gli altri è il modo di lettura di un oroscopo: di una osservabile configurazione astrale disegnata dai segni zodiacali e dai pianeti.

L'arrivo sugli scaffali dell'epistolario del giovane Andrea Camilleri è regalo ai suoi lettori, ai tantissimi chi si sentono smarriti dalla sua scomparsa. "Vi scriverò ancora. Lettere alla famiglia. 1949-1960" (Sellerio) è un ricco volume a cura di Salvatore Silvano Nigro con la collaborazione di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri. Il merito della scoperta è proprio delle figlie che trovarono nel garage - lì dove erano conservati con grande cura tutti i carteggi del padre che oggi costituiscono il cuore dei Fondo Camilleri - circa duecento lettere scritte tra 1949 e il i960 indirizzate alla madre Carmelina Fragapane e al padre, Giuseppe. La curatela di Salvatore Silvano Nigro ci consegna così un volume da collezione - con tanto di indice dei nomi e albero genealogico.
Giovane studente
Sono lettere piene di vita e di fatti che Camilleri, studente fuorisede a Roma trasferitosi da Porto Empedocle, racconta in modo puntiglioso ai genitori - in primis, alla madre - dando notizia di tutto ciò che gli accade con una frequenza intensa. È un borsista dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Ha due insigni maestri, Silvio d'Amico e Orazio Costa e fa subito amicizia con Vittorio Gassman, giovane attore del teatro di posa. Camilleri studia regia teatrale, alla stregua di un moderno Robinson Crusoe deve continuamente inventarsi un alloggio provvisorio, andando alla ricerca delle suppellettili necessarie, cadenzando tutti i gesti della giornata tra il lavaggio della biancheria e la ricerca di un ristorantino alla portata delle sue tasche semivuote, nonostante le sollecite sovvenzioni di una famiglia tutt'altro che ricca. Ci sono momenti intimi, con il figlio in trasferta che racconta con orgoglio i suoi sforzi per darsi da fare nella capitale, e frangenti più ilari, come l'atto di scartare "il pacco da giù" pieno di dolciumi o la notte in cui dovette dormire imprigionato dentro una giacca, impigliato nella cerniera, per poi chiedere aiuto alla padrona di casa.
Maratoneta del lavoro
Camilleri «voleva "notiziare" la famiglia. Il verbo è suo, lo usa molto spesso nelle lettere» - scrive Silvano Nigro - e ne emerge «il giovane Camilleri come un maratoneta del lavoro», mantenendo un ritmo infernale, vertiginoso che «corre da un posto all'altro con affanno e frenesia. E con autoironica comicità», descrivendo la propria vita romana come «una specie di carosello».
Una strada propria
Camilleri appare «intrepido e tenace nel cercare la propria strada», vuole sfondare per «riuscire a farsi riconoscere come poeta, autore di racconti, soggettista di opere cinematografiche e di radiodrammi, recensore su riviste e giornali, regista» e intanto, studia come un forsennato. Queste lettere sono una gioia per chi si sente orfano della lingua del commissario Montalbano e dei suoi tanti romanzi storici, ed ecco spuntare "cudugliuni", "jardineddu" e "accufunnatu" (che significa rannicchiarsi, in modo mogio). Certo, in Accademia gli avevano consigliato di turarsi le orecchie tutte le volte che avrebbe fatto ritorno a casa, o di «non parlare assolutamente dialetto» ma per fortuna la matricola Camilleri - che ironizzava sulla tuta che erano costretti a indossare i cadetti, prendendo in giro la marzialità del fascismo - se ne dimentica, disseminando le lettere di voci e costrutti familiari: "camurria" ovvero scocciatura, "cose nguliate" (ghiotte) e tanto altro ancora: «il primo, piccolo nucleo dell'officina dalla quale verrà fuori la grandiosa invenzione linguistica di Camilleri», scrive il curatore. Tanta curiosità sui fatti che portarono alla sua clamorosa espulsione dall'Accademia - «devo premettere - scrive ai familiari per spiegare i fatti - a mia m'hanno sempre piaciuto i fimmini [...] però di una mi innamorai» e proprio come in feuilleton, un romanzo d'appendice d'altri tempi, l'epistolario si chiude con il matrimonio con Rosetta Dello Siesto, dando «alla luce una bella creatura». il suo nome? Andreina Camilleri.
Francesco Musolino
 
 

Il Gazzettino vesuviano, 7.12.2024
Nel 40° anniversario della scomparsa di Eduardo, Camilleri racconta De Filippo
Eduardo e il suo intramontabile teatro vengono ricordati dallo scrittore siciliano in una lunga intervista televisiva

“La televisione è un elettrodomestico utile, come il frigorifero, come ogni altro elettrodomestico. Usiamolo”. Così affermava Eduardo De Filippo, al quale proprio quella televisione della cui utilità era persuaso sta rendendo un doveroso omaggio con una rassegna iniziata a fine ottobre su Rai 5 (che si concluderà il 25 gennaio 2025, e che è possibile rivedere su RaiPlay), riproponendo tutte le sue commedie in ordine cronologico di composizione.
Tre mesi di programmazione (ogni giorno alle 16, e il sabato in prima serata) dedicati al grande maestro e al suo teatro, e non solo, per celebrare l’evoluzione creativa della sua scrittura e le sue indimenticabili interpretazioni.
Nel cartellone della lunga programmazione televisiva non passa inosservato uno dei documentari originali che affiancano la riproposizione delle sue opere, approfondendone il percorso personale e professionale di incomparabile attore e commediografo. Un’intervista inedita del 1999, dal titolo “Camilleri racconta Eduardo”, ripercorre, con ironia e nostalgia, attraverso la voce del grande scrittore siciliano, le vicissitudini produttive e realizzative dell’adattamento televisivo del teatro di De Filippo.
Nel 1961, Eduardo registra negli studi Rai di via Teulada, a Roma, un ciclo di otto commedie tra le più significative del suo repertorio, e Andrea Camilleri, all’epoca giovane regista che lavorava per la Rai, viene designato dai vertici del Secondo canale (la futura Rai 2), come produttore esecutivo del progetto. Un’avventura durata sei mesi, in cui sono emerse tutte le criticità scaturite da un’idea rivoluzionaria che ha avvicinato il teatro ad un pubblico vasto ed eterogeneo.
Eduardo è un uomo di teatro dal carattere burbero e irascibile, e l’avere a che fare con lui viene considerata da tutti come un’impresa disgraziata. Portarlo in televisione significa, ricorda Camilleri, “riuscire a maneggiarlo e individuare qualcuno che di teatro si intendesse minimamente mettendoglielo vicino”. De Filippo, inaspettatamente, lo prende subito in simpatia già dal loro primo incontro, e il rapporto di profonda stima e rispetto reciproci influenzerà per sempre lo scrittore siciliano.
Che, durante i lunghi mesi di registrazione delle commedie, ha modo di osservare Eduardo e la sua meticolosa cura per l’adattamento dell’immagine alla parola, recitando egli stesso mentre dirige ogni scena. “Eduardo”, ricorda ancora Camilleri, “aveva la straordinaria capacità di proiettarsi all’interno degli altri, dove per ‘altri’ si intende gli attori, non i personaggi. Il personaggio veniva dopo. Questo veniva acuito moltissimo dalla sensibilità immediata che ebbe alle telecamere”.
Eduardo e Camilleri instaurano tra loro, tacitamente ma consapevolmente, lo stesso rapporto stretto che De Filippo stabiliva con chi divideva la scena con lui, basato sull’assunto che la recitazione è un accordo di onestà e di lealtà fra due attori che si trovano sullo stesso palcoscenico e devono “combaciare in quello che il pubblico deve vedere”.
Un pubblico che, da quel lontano progetto televisivo condizionato dalla censura e dalle limitazioni tecniche della Tv di allora, continua ad amare Eduardo e le sue commedie, riproposte ancora oggi come momento fondamentale della cultura popolare italiana e della formazione dell’altrettanto amato Camilleri.
Viviana Rossi
 
 

Teatro Serenissimo, 7.12.2024
Massimo Venturiello
La prima indagine di Montalbano
Sabato 7 dicembre ore 21
Via San Francesco d’Assisi, 1 – CAMBIANO
Info 3926405385

Di Andrea Camilleri
Con Massimo Venturiello
e con Emanuele Buzi Mandolino-Chitarra
Valdimiro Buzi Mandolino-Mandola-Chitarra
Produzione Officina Teatrale

L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario più famoso della narrativa contemporanea italiana è nata in seguito allo straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente pubblicati in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il privilegio di interpretare.
La lingua inventata dal Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua interezza a chiunque, la parola diventa
immagine ammaliante, la trama inchioda e non consente distrazione alcuna. Ho pertanto sentito la naturale esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo un Reading teatrale su “La prima indagine di Montalbano”.
Qui prendono vita i personaggi dei successivi numerosi romanzi che hanno conquistato l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il commissario Montalbano, certamente ancora ignaro del luminoso destino che il genio del grande Camilleri gli stava riservando. (Massimo Venturiello)


 

ANSA, 7.12.2024
Gimenez-Bartlett, sto finendo romanzo con Petra Delicado vedova
A Più Libri, le sorelle Miralles in Strenna Animali in giallo

Roma. Alla sua prima volta a Più libri più liberi, Alicia Gimenéz-Bartlett, la creatrice dell'amatissima ispettrice Petra Delicado, diventata anche una serie tv interpretata da Paola Cortellesi su Sky, è la vera star della fiera della piccola e media editoria che si concluderà l'8 dicembre.
[…]

"Sono qui da due minuti ma posso dire che una fiera dei libri a Roma mi piace molto" dice sorridendo la scrittrice famosa, come la sua ispettrice, per il dono dell'ironia. "Le donne non hanno senso dell'umorismo quando scrivono, eccetto Alicia Gimez-Bartlett" ha detto una volta Camilleri, ricorda Alicia che ha sempre apprezzato l'inventore del Commissario Montalbano al quale verrà reso omaggio tra letteratura, cinema, radio e teatro l'8 dicembre a Più Libri in vista del centenario della nascita nel 2025.
Mauretta Capuano
 
 

Gaeta, 7.12.2024
Alicia Giménez-Bartlett incanta Più Libri più Liberi: nuove avventure dell’ispettrice Petra Delicado
Alicia Giménez-Bartlett presenta il suo nuovo romanzo “La donna che fugge” alla fiera “Più Libri più Liberi”, esplorando temi di vita, perdita e giustizia attraverso le sue celebri protagoniste.

[..]
L’impatto duraturo di Andrea Camilleri
In un’affermazione che mette in luce il valore della scrittura e dell’umorismo nelle opere di donne autrici, Alicia ha ricordato con affetto Andrea Camilleri, scrittore esemplare e creatore del celebre Commissario Montalbano. Durante la fiera, si parlerà anche di lui, in vista del centenario della nascita nel 2025. Con una battuta, Giménez-Bartlett ha condiviso la sua visione sul senso dell’umorismo nella scrittura femminile, citando Camilleri e dimostrando il suo rispetto per i grandi maestri della letteratura.
Armando Proietti
 
 

Più libri più liberi, 8.12.2024
Omaggio ad Andrea Camilleri
Ore 13.30 Sala Luna

Un viaggio nelle multiformi scritture di Camilleri, letteratura, cinema, radio e teatro
Intervengono Loredana Lipperini, Carlo degli Esposti, Marcello Fois e Lorenzo Pavolini
Letture di Giovanni Cannata e Domenico Pincerno
A cura di Sellerio Editore


Foto di Alessandro Grazioli - Sellerio Editore
 
 

ANSA, 8.12.2024
Camilleri tra letteratura, cinema e radio a Più Libri
In vista centenario 2025. Degli Esposti, era il capitano sempre

Roma. Letteratura, cinema, radio e teatro.
Andrea Camilleri è stato ricordato in un viaggio nelle sue "multiformi scritture" - in vista dei 100 anni dalla nascita, avvenuta il 6 settembre 1925, che si celebreranno nel 2025 - nel giorno di chiusura, l'8 dicembre, della fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi.
L'omaggio, a cura di Sellerio Editore, ha visto letture dal libro di lettere inedite ai genitori, 'Vi scriverò ancora' pubblicate dalla casa editrice e gli interventi di Carlo Degli Esposti, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini.
"Della grande avventura di Montalbano in tv è sempre stato Camilleri il protagonista, il capitano della squadra. Era protagonista sia in scena che fuori scena. In 24 anni sono stati 37 i film da 26 romanzi, più 12 dal Giovane Montalbano, più sei [tre, NdCFC] film dai romanzi storici e una messa in scena teatrale dal suo Tiresia. Sono stati trasmessi in 60 Paesi per 460 messe in onda in prima serata e tutte hanno vinto" ha ricordato Degli Esposti, il produttore che ha portato sullo schermo le pagine di Camilleri, andate in onda su Rai1.
Degli Esposti ha raccontato anche il primo incontro: "Il lavoro in tv comincia con la fine del secolo. Andai a trovare Elvira Sellerio a Palermo e mi disse: 'devi comprare i diritti dei primi due libri di Camilleri', morto il 17 luglio 2019. E' nato tutto da lì. In Rai c'erano persone di grande talento come Sergio Silva inventore della fiction" ricorda Degli Esposti.
Lipperini sottolinea che "Camilleri credeva nella felicità comune a cui si dovrebbe adoperare la politica" e cita una poesia che lo scrittore aveva dedicato a Silvio Berlusconi.
"Avremmo bisogno di autori come Camilleri, che usano le parole come lui" ha detto la giornalista e scrittrice. Pavolini ha ripercorso il periodo della radio con 1.300 regie radiofoniche realizzate in pochi anni, gli sceneggiati, le 12 regie di interviste impossibili e il primo radiodramma in esterni. "Camilleri ha partecipato anche al grande rinnovamento tecnologico. Il magma linguistico che lo aveva invaso ha condizionato la lingua che ha reinventato nei suoi romanzi" dice.
Fois sceglie l'approccio sentimentale e spiega: "Camilleri ha imposto una koiné al mondo. L'augurio che farei a me stesso è di assomigliargli come persona".

Mauretta Capuano
 
 

Gaeta, 8.12.2024
Andrea Camilleri: I 100 Anni Dall’Inizio Di Un Viaggio Letterario Memorabile
Celebrazione anticipata per i cento anni di Andrea Camilleri, con letture e riflessioni sul suo impatto nella letteratura e nella televisione italiana, evidenziando la sua eredità culturale duratura.

La celebrazione dei cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri, prevista per il 6 settembre 2025, si è anticipata in un evento suggestivo l’8 dicembre scorso, giorno di chiusura della Fiera della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi“. L’evento ha offerto un’ottima opportunità per ripercorrere le “multiformi scritture” del grande autore siciliano, attraverso letture e approfondimenti condotti da noti nomi del panorama culturale italiano.
L’evento di celebrazione di Camilleri
L’omaggio a Camilleri è stato organizzato dalla casa editrice Sellerio, rinomata per la pubblicazione delle sue opere. Tra gli ospiti dell’evento, Carlo Degli Esposti, produttore che ha da sempre portato le storie di Camilleri nel mondo televisivo, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini. Durante l’incontro, sono state lette lettere inedite dell’autore ai suoi genitori, estratte dal libro “Vi scriverò ancora”, apportando un tocco di intimità alle celebrazioni.
L’atmosfera è stata carica di emozione, soprattutto mentre Degli Esposti ha sottolineato l’importanza di Camilleri nel panorama televisivo italiano. I suoi romanzi, adattati in pellicole per la TV, hanno attratto milioni di spettatori in 60 paesi, dimostrando la forza narrativa e l’universalità delle storie di Montalbano.
Il contributo di Camilleri alla televisione e al teatro
Carlo Degli Esposti ha ricordato come il progetto di adattamento delle opere di Camilleri sia nato da una visita a Elvira Sellerio, alla quale disse che doveva acquistare i diritti dei primi due libri dell’autore. Da quel giorno, la figura di Montalbano è diventata un pilastro della televisione italiana, con 37 film tratti da 26 romanzi principali, aggiungendo pellicole sulla gioventù del protagonista e opere dedicate ai suoi romanzi storici.
Un punto notevole nel racconto di Degli Esposti è stata la constatazione che tutti i film trasmessi hanno sempre vinto in ascolti, dimostrando l’acume nella scelta delle storie da raccontare e il potere del racconto visivo, tratto da Camilleri. Queste narrazioni hanno saputo catturare l’attenzione di un pubblico vasto e variegato, rendendo il personaggio di Montalbano iconico e indimenticabile.
Riflessioni sull’eredità di Andrea Camilleri
Loredana Lipperini ha così preso la parola per riflettere sul pensiero politico di Camilleri, sottolineando come credeva nel valore della felicità comune, un principio che la società contemporanea dovrebbe accogliere. Ha citato una poesia dedicata a Silvio Berlusconi, rivelando l’impegno sociale e civile dell’autore, che si manifestava attraverso le sue parole. Secondo la scrittrice, la mancanza di autori come Camilleri si fa sentire oggi, soprattutto per il modo in cui sapeva utilizzare la lingua, facendola risuonare con l’essenza della verità.
Lorenzo Pavolini ha ripercorso il repertorio radiofonico di Camilleri, evidenziando le 1.300 regie radiofoniche realizzate e il suo ruolo nel rinnovamento del settore. Ha parlato della sua capacità di reinventare il linguaggio, trasmettendo un magma linguistico che ha influenzato le sue stesse storie.
Un ricordo emotivo di un grande scrittore
Marcello Fois ha chiuso l’incontro con un tocco di commozione, enfatizzando come Camilleri abbia creato una forma di koiné, una lingua comune che ha parlato non solo ai siciliani ma a tutti gli italiani. La sua scrittura ha saputo unire alle storie la rappresentazione di esperienze condivise, rendendo ogni lettore parte di un grande racconto collettivo.
Camilleri continua a rimanere nel cuore di molti, e l’evento ha dimostrato che la sua eredità letteraria e culturale non solo è ancora viva, ma continua a offrire spunti di riflessione per il futuro. Un autore che ha saputo dare voce all’anima e alle storie della sua terra, lasciando un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano.
Donatella Ercolano
 
 

Arabonormannaunesco, 8.12.2024
Camilleri: un viaggio tra parole, immagini e suoni a più libri

Andrea Camilleri, uno dei più importanti autori italiani del Novecento, è stato celebrato in un evento speciale durante la fiera della piccola e media editoria “Più Libri più Liberi”, tenutasi a Roma. In occasione della chiusura della fiera, il 8 dicembre, è stato dedicato un omaggio al grande scrittore siciliano, in vista del centenario dalla sua nascita che si avvicina nel 2025. L’evento, curato da Sellerio Editore, ha offerto ai partecipanti un affascinante viaggio attraverso le “multiformi scritture” di Camilleri, spaziando dalla letteratura al teatro, dal cinema alla radio.
partecipazione di relatori illustri
La manifestazione ha visto la presenza di illustri relatori, tra cui Carlo Degli Esposti, produttore della celebre serie dedicata al commissario Montalbano, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini. Durante l’incontro, sono state lette alcune lettere inedite di Camilleri ai suoi genitori, tratte dal libro “Vi scriverò ancora”, recentemente pubblicato da Sellerio. Queste lettere hanno offerto uno spaccato intimo della vita dell’autore, permettendo al pubblico di avvicinarsi alla sua figura non solo come scrittore, ma anche come uomo.
il successo della trasposizione cinematografica
Carlo Degli Esposti ha sottolineato l’importanza del lavoro di Camilleri nella realizzazione della serie televisiva, affermando che “era lui il protagonista, il capitano della squadra”. La trasposizione delle sue opere in film ha avuto un enorme successo, con:
37 film realizzati da 26 romanzi
12 episodi del “Giovane Montalbano”
6 film tratti dai suoi romanzi storici [3, NdCFC]
La serie è stata trasmessa in oltre 60 paesi, raccogliendo consensi e ascolti straordinari. Degli Esposti ha raccontato il suo incontro iniziale con Elvira Sellerio, che gli suggerì di acquistare i diritti per i primi due libri di Camilleri, dando così inizio a un’avventura che ha rivoluzionato la fiction italiana.
la scrittura come impegno sociale
Loredana Lipperini ha messo in luce il pensiero politico di Camilleri, evidenziando come lo scrittore credesse in una felicità collettiva per cui la politica dovrebbe lavorare. Ha citato una poesia dedicata a Silvio Berlusconi, dimostrando come Camilleri utilizzasse la scrittura non solo per narrare storie, ma anche per affrontare temi sociali e politici con un linguaggio incisivo. “Avremmo bisogno di autori come lui, che usano le parole con saggezza e responsabilità”, ha affermato Lipperini, sottolineando l’importanza di una letteratura impegnata.
Lorenzo Pavolini ha ripercorso l’epoca d’oro della radio, dove Camilleri ha realizzato ben 1.300 regie in pochi anni. La radio rappresentò per Camilleri un laboratorio creativo, dove poteva esplorare nuove forme di narrazione. “Il suo contributo al rinnovamento tecnologico e linguistico è stato fondamentale”, ha spiegato Pavolini, evidenziando come l’innovazione fosse una costante nella sua carriera.
Marcello Fois, con un approccio più sentimentale, ha riflettuto sull’eredità lasciata da Camilleri non solo come scrittore, ma anche come persona. “Camilleri ha imposto una koiné al mondo. L’augurio che farei a me stesso è di assomigliargli come persona”, ha confessato Fois, sottolineando l’umanità e la profondità del pensiero dell’autore siciliano.
L’omaggio a Camilleri si è rivelato un momento di grande emozione e riflessione, un’occasione per riscoprire le sue opere e il suo pensiero a un passo dal centenario della nascita. La sua capacità di intrecciare narrativa, cinema, teatro e radio ha segnato un’epoca, rendendolo uno dei più amati autori italiani. La fiera “Più Libri più Liberi” ha dimostrato quanto sia vitale e necessaria la letteratura, specialmente quella di un autore come Camilleri, che ha saputo dare voce a una Sicilia ricca di sfumature, culture e storie da raccontare. I suoi personaggi, le sue trame e il suo linguaggio rimangono un tesoro da esplorare, un invito a riflettere sulla società contemporanea e sulle sue sfide.
Antonella Romano
 
 

La Prensa, 8.12.2024
UN VOLUMEN RECOPILA MISIVAS ENVIADAS ENTRE 1949 Y 1960
Camilleri en cartas a sus padres

El teatro, la Academia, Roma, los grandes autores y los encuentros que despliegan una galería del mundo cultural de Italia en la posguerra. Eso ofrecen las cartas que un joven Andrea Camilleri envió a su familia durante más de un decenio entre 1949, cuando se trasladó a la capital, y 1960.
Se publicaron ahora en el volumen Les volveré a escribir -cartas a la familia 1949-1960, editado por Salvatore Silvano Nigro, con la colaboración de Andreina, Elisabetta y Mariolina Camilleri, por Editorial Sellerio.
"Pasado mañana cumpliré veintiséis años. Dicen que nosotros, nacidos bajo el signo de Virgo, tenemos un poco de suerte retrasada, alrededor de los 30 años. Esperemos que haya excepciones a la regla", escribía Camilleri el 4 de septiembre de 1951.
Halladas por la familia y recopiladas en volumen con la colaboración de las hijas del escritor, las cartas se publicaron el pasado 26 de noviembre por la editorial Sellerio, con vistas al centenario del nacimiento, el 6 de septiembre de 1925, del gran novelista y dramaturgo, fallecido el 17 de julio de 2019.
Se trató de "un 'descubrimiento' importante e inesperado entre los papeles de nuestro padre. Cuando ya habían comenzado los trabajos de censado de la documentación, los encontraron en un lugar que no imaginábamos que pudiera conservarlos intactos durante años y años. Un sótano", explicaron las hijas del escritor en una nota incorporada al libro.
"Unas doscientas cartas escritas por nuestro padre a sus padres desde 1949 hasta los años 1960, es decir, desde su primer año en Roma como estudiante 'externo' en la Academia de Artes Dramáticas, hasta que sus padres se trasladaron de Porto Empedocle a Roma", relatan.
La correspondencia termina "como una novela de tiempos pasados, con una boda. Camilleri se casa con Rosetta Dello Siesto. Y nace 'una hermosa criatura', diría Manzoni. Se llama Andreina", completa Salvatore Nigro.
Enviadas a sus padres desde Roma, cuando era un estudiante libre, las cartas están dirigidas sobre todo a su madre, a quien Camilleri le cuenta casi todo en una especie de relato de la vida cotidiana.
EL VERTIGO
El futuro gran escritor, creador del inspector Montalbano, debía hacer malabarismos con los problemas económicos de su vida en Roma, las frustraciones pero también los grandes encuentros entre los que se destaca la extraordinaria relación con Orazio Costa y la más difícil con el crítico Silvio d'Amico, quien, sin embargo, lo alentó a presentarse a las selecciones de la Academia Nacional de Arte Dramático de la capital.
"El joven Camilleri es una maratón de trabajo. Mantiene un ritmo infernal, vertiginoso. Corre de un lado a otro sin aliento y con frenesí. Y con una comicidad autocrítica pregunta a sus padres: '¿Qué les parece este tipo de carrusel?'", subraya Nigro.
Las cartas, en su mayoría escritas a mano, fueron transcriptas por el Fondo Andrea Camilleri de Roma.
"Hemos hecho pocos recortes respecto a los originales para proteger algunos aspectos personales y privados de aquellos que lamentablemente ya no existen. Cortes indicados en el texto por tres puntos entre corchetes", advierten las hijas.
Hijo muy cariñoso, el escritor no quería decepcionar a su familia, pero sabía lo que quería y se movía con tenacidad y determinación. Su formación teatral habría de condicionar también su escritura, según lo reconoció muchos años después.
"Cuando tengo que insertar un personaje en la historia, la mayoría de las veces escribo primero el diálogo. Sólo después lo describo, pero todo es una consecuencia de la forma en que lo hago, hablo y expreso: no hay duda de que se trata de un tipo de escritura teatral", escribió.
Camilleri nunca volvió a salir de Roma desde que obtuvo una beca para el curso de dirección de Orazio Costa en 1949.
"En conjunto, las cartas son lo más parecido a un diario: por su concreción, el diligente registro diario compuesto de disparates ocasionales, de repeticiones, de monotonía (siempre redimida por la ligereza casual del dictado), y también del ir en vano a veces; sin reticencias y sin falsa modestia", observó Nigro.
Por lo tanto, esta correspondencia recuperada puede leerse como una especie de autobiografía de los primeros 35 años del escritor, que dice mucho respecto de su gran éxito futuro.
ANSA
 
 

Zō Centro Culture Contemporanee, 8.12.2024
H18:30
Tridicino con Pietro Montandon

Testo: Andrea Camilleri
Interpreti: Pietro Montandon
Musiche: Roberto Catalano
Produzione: Lunaria Teatroe
 
 

Porteira do Mato, 10.12.2024
Mas quanta falta hoje temos do Maestro Andrea Camilleri!

Literatura, cinema, rádio e teatro. Andrea Camilleri, falecido em 17 de julho de 2019 aos 93 anos, foi lembrado em uma viagem por seus “escritos multiformes” – tendo em vista o centenário do seu nascimento, ocorrido em 6 de setembro de 1925, que será, portanto, comemorado no próximo ano – no dia de encerramento da feira romana de pequenas e médias publicações “Mais livros, mais grátis”.
A homenagem, editada pela Sellerio Editore, contou com leituras do livro de cartas inéditas aos pais, «Voltarei a escrever-te», publicado pela editora, e intervenções de Carlo Degli Esposti, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini.
«Camilleri sempre foi o protagonista da grande aventura de Montalbano na televisão, o capitão da equipe. Ele foi um protagonista dentro e fora do palco. Em 24 anos foram 37 filmes de 26 romances, mais 12 de Giovane Montalbano, mais seis filmes de romances históricos e uma encenação teatral de seu Tiresia. Foram transmitidos em 60 países em 460 transmissões no horário nobre e todos ganharam”, lembrou Dos Expostoso produtor que trouxe as páginas de Camilleri para a tela, transmitido pela Rai1. Degli Esposti também contou o primeiro encontro: «O trabalho na TV começou no final do século. Fui ver Elvira Sellerio em Palermo e ela me disse: você tem que comprar os direitos dos dois primeiros livros de Camilleri. Tudo começou a partir daí. Na Rai havia gente muito talentosa, como Sergio Silva, que foi o inventor da ficção”, lembra Degli Esposti.
Lipperini sublinhou que «Camilleri acreditava na felicidade comum para a qual a política deveria ser utilizada» e citou um poema que o escritor dedicou a Silvio Berlusconi. «Precisamos de autores como Camilleri, que usem palavras como ele» disse o jornalista e escritor.
Pavolini reconstituiu o período do rádio, com 1.300 direções radiofônicas criadas em poucos anos, os dramas, as 12 direções de entrevistas impossíveis e a primeira radiodrama outdoor. «Camilleri também participou da grande renovação tecnológica. O magma linguístico que o invadiu influenciou a linguagem que ele reinventou nos seus romances”, disse.
Fois escolheu a abordagem sentimental e explicou: «Camilleri impôs uma koiné ao mundo. O desejo que eu faria para mim mesmo é me parecer com ele como pessoa.”
Enquanto isso, o Cemitério Não-Católico de Roma, onde Camilleri está sepultado, reabre suas portas. De facto, as operações de segurança terminaram após a queda de um pinheiro monumental que ocorreu na noite de 3 de Novembro. A árvore, de 28,5 metros de altura, que ficava bem entre os túmulos de Andrea Camilleri e de Antonio Gramsci, caiu sobre inúmeras sepulturas, comprometendo a usabilidade de uma área bastante extensa do cemitério. “Temos, portanto, o prazer de receber de volta as famílias daqueles que aqui descansam, juntamente com os visitantes que amam este recanto de paz”, disse a diretora Yvonne A. Mazurek.
 
 

Firenze, 10.12.2024

 

  

Fondo Andrea Camilleri, 11.12.2024
Premio Camilleri: mettiti alla prova

La scadenza del bando per partecipare al Premio Andrea Camilleri Nuovi narratori è stata posticipata di un mese! Avete tempo fino alla mezzanotte del 6 febbraio 2025 per inviare la vostra opera inedita.
I vincitori delle tre sezioni – racconti brevi, favole, poesie – verranno pubblicati in un’antologia speciale edita da Gemma Edizioni.
Inoltre il radiodramma vincitore sarà prodotto dal teatro Metastasio di Prato e mandato in onda sul canale radio 3 Rai.

Tutte le notizie e gli aggiornamenti sul sito del Premio Andrea Camilleri Nuovi Narratori.
 
 

politicamentecorretto, 11.12.2024
MASSIMO VENTURIELLO va in scena con LA PRIMA INDAGINE DI MONTALBANO di Andrea Camilleri

Domenica 15 e martedì 17 alle 21, a Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca, Massimo Venturiello va in scena con LA PRIMA INDAGINE DI MONTALBANO di Andrea Camilleri, realizzato in collaborazione con Officina Teatrale.
Un reading teatrale nel quale prendono vita i personaggi dei romanzi e che ha per protagonista uno tra i più iconici poliziotti della letteratura, che ha conquistato l’interesse di milioni di lettori. L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario più famoso della narrativa contemporanea italiana è nata in seguito allo straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri (recentemente pubblicati in Rete dalla Storytel) che Massimo Venturiello ha avuto il privilegio di interpretare. L’attore e doppiatore, infatti, fu scelto proprio dallo scrittore siciliano per leggere “La rete di protezione” e quell’interpretazione è diventata un audiolibro, accompagnata da altri sette titoli.
Spiega Massimo Venturiello: «La lingua inventata dal Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua interezza a chiunque, la parola diventa immagine ammaliante, la trama inchioda e non consente distrazione alcuna. Ho pertanto sentito la naturale esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo un Reading teatrale su “La prima indagine di Montalbano”. Qui prendono vita i personaggi dei successivi numerosi romanzi che hanno conquistato l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il commissario Montalbano, certamente ancora ignaro del luminoso destino che il genio del grande Camilleri gli stava riservando». 
Sul palco, con Massimo Venturiello, ci saranno il 15 Emanuele Buzi (mandolino e chitarra) e Valdimiro Buzi (mandolino, mandola e chitarra) e il 17 dicembre Valerio Mileto (mandolino e chitarra) e Valdimiro Buzi (mandolino, mandola e chitarra).OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI
Ingresso Teatro Eduardo De Filippo: Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.
Tutti gli eventi sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria sul profilo Eventbrite di Officina Pasolini al seguente link
Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini www.officinapasolini.it
 
 

Rai Ufficio Stampa, 13.12.2024
Rai Radio Techetè 16 dic 2024, 07:00
"La pazienza del ragno" con il commissario Montalbano
Con l'introduzione di Camilleri

Fuori Vigata viene trovato un motorino, abbandonato da Susanna Mistretta, una ragazza che è scomparsa e che vive una situazione difficile per la depressione della mamma, in fin di vita. Inizia così “La pazienza del ragno”, il nuovo episodio del Commissario Montalbano, in onda lunedì 16 e martedì 17 dicembre su Radio Techetè, alle 7.00, 15.00 e 23.00, e disponibile sul sito di Radio Techete’ https://www.raiplaysound.it/programmi/techeteingiallo-ilcommissariomontalbano e sull’app RaiPlay Sound. Le indagini sul caso sono complesse ed il commissario trova l’aiuto del fidanzato della ragazza scomparsa, per dipanare la matassa di uno strano rapimento. Montalbano, districandosi in una serie di false piste e anche con le testimonianze di una donna, moglie di un disabile che vive nella zona, riesce a scoprire tutta la messinscena organizzata dalla famiglia della ragazza.
Prima degli episodi, Andrea Camilleri racconta come è nato l’episodio “La pazienza del ragno”.
 
 

Palermomania, 13.12.2024
La Vucciria di Guttuso
Palermo, quattro giorni alla scoperta de ''La Vucciria di Guttuso'' che compie il suo primo mezzo secolo
Un denso programma di talk, visite e la Notte Bianca. Dal 19 al 22 dicembre.

Attorno, accanto, dentro La Vucciria. Ricordando la passione di Renato Guttuso che esattamente cinquant’anni fa dipinse la tela più iconica di Palermo, quella che più racconta il cuore (allora) autentico della città, permettendo di ricordare angoli e scene che non esistono più. Per festeggiare il primo mezzo secolo della Vucciria, è stata costruita una narrazione “orizzontale” su più linguaggi, e con più temi di indagine da rintracciare dentro la tela; VIVA LA VUCCIRIA! è parte di un progetto dell’Università e di UniPa Heritage (nuovo nome del SiMuA) con CoopCulture.
Da giovedì 19 a domenica 22 dicembre, quattro giornate e una lunga Notte Bianca dedicata alla tela ospitata allo Steri, sin dal 1974 quando Renato Guttuso la donò all’Università, pochi mesi dopo averla completata. Da due anni La Vucciria è protagonista di un allestimento immersivo, nella sala che adesso ospiterà questo mini-festival, tra visite d’autore, percorsi tematici, performance, talk, laboratori didattici per bambini. E’ stata anche stretta una speciale convenzione fra UniPa Heritage, Comune di Bagheria e CoopCulture: nasce così un nuovo biglietto per visitare sia La Vucciria allo Steri che il bellissimo museo Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria. Durante gli eventi sarà possibile degustare un calice di vino della Cantina Duca di Salaparuta, e visitare la mostra Enzo Sellerio, l’editore, realizzata dalla casa editrice Sellerio nella Sala delle Verifiche dello Steri.
Il programma.
[…]
Domenica 22 dicembre. […] Alle 20.30 (replica alle 21.15 e alle 22) Donatella Finocchiaro leggerà “La Vucciria”, racconto che Andrea Camilleri pubblicò nel 2008 per I Tipi di Skira. Camilleri immagina che prendano vita i personaggi della tela: la prorompente Anna che cammina al centro del quadro, e Antonello dai capelli nerissimi che la osserva. La loro storia d’amore occhieggia da lontano un analogo rapporto nella Palermo cinquecentesca sotto le catene dell’Inquisizione. Tra i personaggi appare anche il giovane Guttuso, studente innamorato del mercato; e il ricettatore don Jachino… Ticket: 8 euro
[…]
Ticket e prenotazioni: www.coopculture.it
Fonte: CoopCulture
 
 

il Tacco di Bacco, 14.12.2024
Martedì 18 marzo 2025
Teatro Paisiello Lecce
Riattamento di 'Un Sabato, con gli amici' curato da Marco Grossi

Alt Academy / Compagnia Malalingua / Associazione Fondo Andrea Camilleri ETS
UN SABATO, CON GLI AMICI
di Andrea Camilleri
riadattamento e allestimento scenico MARCO GROSSI
con Alessandra Mortelliti, Fabrizio Lombardo, Alessandro Scaretti, Alberto Melone e altri tre attori
luci Claudio De Robertis / scene Filippo Sarcinelli


Evento in occasione del centenario della nascita di Andrea Camilleri

Sette personaggi dell’alta borghesia, tre coppie di quarantenni, si ritrovano per trascorrere una serata insieme, come di consueto, ma la presenza imprevista di una vecchia conoscenza, riaffiorata dal passato, finirà col far riemergere antichi e pericolosi fantasmi. Il nuovo arrivato andrà a rompere gli equilibri faticosamente raggiunti dalle coppie, ognuno dei protagonisti ha uno scheletro, più o meno ingombrante, nell'armadio e si trova a fare i conti con traumi irrisolti che affondano le radici nell'infanzia e nell'adolescenza.
Nell'anno del centenario dalla nascita dell'autore, il riadattamento, curato da Marco Grossi, del romanzo “Un Sabato, con gli amici”, ci presenta un Camilleri dalle sorprendenti tinte noir, la messinscena di una giostra al massacro in cui l'ironia si fonde con il pulp per raccontare i conflitti di una generazione irrisolta.


Lecce (Lecce)
Teatro Paisiello
Via Giuseppe Palmieri
ore 21:00
ingresso a pagamento
Info. 0832.242389

 
 

Telesud, 13.12.2024
Il “Gran Circo Taddei”, reading teatrale con la regia di Alessio Piazza il 29 dicembre al Teatro Impero di Marsala

Un’esperienza teatrale che farà ridere, commuovere e sognare. Il “Gran Circo Taddei”, in programma domenica 29 dicembre alle ore 18 al Teatro Impero di Marsala, è molto di più di uno spettacolo: è un tuffo nella Sicilia più autentica, tra le pagine indimenticabili di Andrea Camilleri. Un reading teatrale con la partecipazione di Marcella Favilla, Alessio Piazza, Francesco Vittorio Pellegrino e Matteo Pipitone, con la regia di Alessio Piazza.
«Davanti alla piazza San Francesco confluivano le corriere. Proprio questa è la nascita di Vigàta: lì al centro di quella piazza, ogni bambino raccontava le storie del suo paese, i fatti, ognuno le proprie cose. Quindi la grande piazza era come dieci paesi siciliani insieme, riuniti, che i bambini raccontavano… ne ho un ricordo vivissimo di scambio di informazioni, di storie…».
(Andrea Camilleri)
Proprio in questa Piazza, sbarca il tendone del Gran Circo Taddei, con la sua coloratissima famiglia:
Erlando Taddeis, sua moglie Alinda, le figlie Jana, Juna e Jona, il clown Beniamino e l’assistente Oreste. Il leone in gabbia, con il quale sfilano per Vigata, pubblicizzando lo spettacolo, illumina Pippo Incardona: un ingegnoso piano per liberarsi della vecchia e avara zia Michela, con la quale vive, ereditare tutte le sue ricchezze e poter fare finalmente la bella vita che vorrebbe, mentre intorno a lui i camerati fascisti armano quisquilie campanilistiche. Ma chissà se tutto andrà come previsto.
Una varietà umana recita la parte che assegna loro il burattinaio Camilleri attingendo ai suoi ricordi e colorandoli con la sua fantasia, il suo spirito umoristico e il suo singolare linguaggio siculo-italiano.
“Sono lusingato per la concessione dei diritti che l’Associazione Fondo Andrea Camilleri, costituita dalla famiglia, ha deciso per la messa in scena del reading “Gran Circo Taddei” – dice Alessio Piazza – Il nostro debutto sarà al Teatro Impero a Marsala, mentre è denso il calendario delle iniziative in programma per festeggiare, nel 2025, il centenario della nascita dell’autore”.
Lo spettacolo, prodotto dalla Power Sound Service e dalla Peralta Production – Eventi & Comunicazione, ha la durata di un’ora.
Biglietti disponibili presso l’Agenzia I VIAGGI DELLO STAGNONE in via dei Mille, 65 a Marsala oppure sul circuito on line TICKETTANDO https://www.tickettando.it/ProductDetail/gran-circo-taddei
 
 

ANSA, 14.12.2024
Teatro e musica, il programma 2025 del Pirandello di Agrigento
Per la Capitale della Cultura da Giovanni Allevi all'Otello

Roma. Un programma multiculturale, ma senza dimenticare i grandi del proprio passato.
È quello - intitolato 'Sinfone di una Capitale' - del Teatro Pirandello di Agrigento per il 2025, l'anno in cui la città sarà Capitale italiana della Cultura, presentato ieri alla Camera dei Deputati.
[…]

Una serie di rappresentazioni teatrali all'aperto nel centro storico di Agrigento riporteranno in vita personalità che hanno segnato la storia di Girgenti come Andrea Camilleri, Luigi Pirandello e la regina Margherita.
[…]
 
 

Nulla dies sine linea, 14.12.2024
Quando Montalbano mangia male…

Come tutti sanno, il commissario Montalbano (creato dalla mirabile fantasia di Andrea Camilleri) ama molto il cibo: «era sempre stato goloso e ingordo fin da picciliddro, tanto che suo patre lo chiamava “liccu cannarutu” che significava esattamente goloso e ingordo» (“L’odore della notte”, 2001, p. 93).
In casa il commissario si affida alla cameriera Adelina, che gli cucina leccornie e gliele mette in frigo o nel forno. Adelina è una donna ignorante e un po’ scorbutica (in particolare non sopporta Livia, la fidanzata di Montalbano che vive a Genova) ed è la madre di due pregiudicati; ma i piatti da lei preparati sono straordinari e provocano sempre sensazioni afrodisiache.
Tale, ad esempio, è l’effetto della degustazione degli arancini di Adelina, descritta non solo nel racconto “Gli arancini di Montalbano” (1999), ma anche nel romanzo “Il gioco degli specchi” (2011): «Gustare l’arancini d’Adelina era ‘na spirenzia assoluta, esistenziali, ‘na vota che uno l’aviva assaggiati ne consirvava eterna mimoria come di un paradiso pirduto» (p. 39).
Le scorpacciate pantagrueliche del commissario a volte appaiono spropositate per un funzionario di polizia in orario di lavoro; ma l’autore si affretta a chiarire: “A certe pirsone il mangiare anneglia il ciriveddro; a Montalbano, fatta qualichi rara cizzioni, produciva l’effetto contrario” (“Riccardino”, p. 201).
All’ora di pranzo, il commissario mangia in trattoria; la sua preferita è stata a lungo l’osteria San Calogero, ma nel romanzo “Il giro di boa” (2003) il proprietario chiude e va in pensione. Per diversi giorni, il commissario vaga disperato da una trattoria all’altra, finché scopre un ristorante all’altezza del precedente, “da Enzo”. Da quel momento, Enzo diventa il punto di riferimento costante di Montalbano, la sua stella polare; e parallelamente il ristoratore non nasconde la sua simpatia e gratitudine per il cliente: «Dottore, vali la pena di tiniri ‘sta trattoria sulo per il piaciri di vidiri a vossia mentri che mangia» (“Riccardino”, p. 200).
Al commissario piace mangiare lentamente, da solo o, se in compagnia, in perfetto silenzio: «Gustare un piatto fatto come Dio comanda è uno dei piaceri solitari più raffinati che l’omo possa godere, da non spartirsi con nessuno, manco con la pirsona alla quale vuoi più bene» (“Gli arancini di Montalbano”, dalla raccolta omonima, p. 329).
Non a caso Montalbano è molto contrariato quando, nel romanzo “La rete di protezione” (2017), Vigàta viene invasa da una troupe svedese, impegnata a girare una fiction ambientata negli anni Cinquanta, per cui la sua trattoria preferita viene “invasa” e profanata: «La truppi, naturalmente, aviva ‘nvaso macari la trattoria di Enzo, e la cosa che distrubbava Montalbano chiossà era il grannissimo burdello, frastuono, casino che svidisi e italiani arriniscivano a fari mentri che mangiavano. Cosa per lui insopportabili dato che il silenzio era il companatico sò” (p. 16).
Assolutamente nefasti sono, per Montalbano, i ristoranti “di nuova tendenza”, il catering e gli apericena. Sempre ne “La rete di protezione” il commissario si trova a disagio alla cerimonia del gemellaggio fra Vigàta e la cittadina svedese di Kalmar, dato che il menu consiste in una serie di “finghirfud” (finger food) da mangiare appunto con le mani e fatto venire appositamente da Palermo: «’na serie di cosuzze che si ponno mangiari sulo con le dita, ‘nfatti supra ai tavolini non si vidiva né a un cucchiaro, né a una furchetta, né a un cuteddro, a pagarli a piso d’oro» (pp. 20-21).
La “degustazione” (nefasta) dei “finghirfud”, con la relativa fantozziana esperienza del commissario, viene descritta in modo esilarante: «C‘erano ‘nveci ‘na quantità di vaschette e bicchieruzzi chini di roba colorata, di difficili identificazioni, quindi i vigatisi strammati non osaro allungare il vrazzo per pigliarisi a ‘sti finghirfud. Fu la mogliere del sinnaco a dare l’esempio. Pigliò un bicchierino trasparenti che continiva, come spiegò, una spuma di baccalà condito con un mirtillo e ‘na foglia d’alloro e, usanno la foglia como cucchiarino, accomenzò a mangiarisillo. Qualichi curaggioso allura ne seguì l’esempio. Montalbano agguantò ‘na vaschetta e la taliò attentamente. A prima vista continiva ‘na purpetta con allato ‘na cosa biancastra che poteva passare per purè. Cchiù confuso che persuaso pigliò con dù dita la purpetta e ci detti un muzzicuni. Non era carni, come aviva pensato, ma ‘na speci di pasticcio malfatto di broccoli crudi e fasoli stracotti, con un cori di salmone, evidenti tributo alla svidisità. Gli vinni gana di sputarla ma gli parsi malo e se l’agliuttì chiuienno l’occhi. Per livarisi il sapurazzo dalla yucca affonnò dù dita nella cosa biancastra e fu pejo pirchì la cosa biancastra s’arrivilò esseri ‘na speci di stracchino ànnato a male, con un sapori duciastro di noci di cocco. Posò la vaschettina e s’addunò che non c’erano cchiù fazzulettini di carta per puliziarisi. Santianno, tirò fora dalla sacchetta il fazzuletto allordannosi naturalmenti la giacchetta, si puliziò e po’, avenno stimato che il doveri sò l’aveva fatto, votò le spalli alla compagnia e si avviò verso la porta addiciso a ghirisinni a mangiare da Enzo» (p. 21).
Nonostante la mangiata fatta poi nella trattoria preferita, Montalbano passa «’na nuttata ‘nfami»; infatti «il fituso sapori della pseudo purpetta e dell’altrittanto finto purè gli si era ‘mpiccicato nel palato, per cui si dovitti susiri santianno dù o tri vote per annare in bagno a sciacquarisi la vucca, senza peraltro arrinesciri ad ottiniri nisciun risultato» (p. 25).
Un’esperienza non meno catastrofica si legge nel romanzo “La pista di sabbia” (2007): invitato in una villa frequentata da pomatosi imprenditori e uomini d’affari, Montalbano siede a cena con la bella Rachele Esterman e un altro commensale.
Anzitutto «s’appresentò un cammareri con tre piatti, li distribuì e sinni annò. Era ‘na ministrina giallastra con striature virdognole, il cui aduri stava tra la birra marciuta e la trementina» (p. 110). Montalbano, molto preoccupato, è costretto a degustare: «Montalbano inchì il cucchiaio, se lo portò alle labbra, chiuì l’occhi e agliuttì. Spirava che almeno aviva quel sapori-non sapori delle ministrine del Boccone del povero, invece era pejo. Abbrusciava il cannarozzo. L’avevano forse condita con l’acito muriatico. Alla secunna cucchiarata, mezzo assufficato, raprì l’occhi e s’addunò che, in un vidiri e svidiri, Rachele se l’era mangiata tutta pirchì aviva davanti il piatto vacante. “Se non le va, la dia a me” disse Rachele. Ma com’era possibili che le piaciva quella gran fitinzia? Le passò il piatto. Lei lo pigliò, si calò tanticchia di lato, lo svacantò sull’erba del prato, glielo ripassò. “Questo è il vantaggio di un tavolo poco illuminato”».
Iniziata male, la cena prosegue peggio; infatti poco dopo «arrivò il cammareri con i soliti tre piatti. Stavolta c’erano triglie fritte. Nelle nasche del commissario, atterrito, arrivò l’inconfondibile feto del pisci defunto da ‘na simanata» (p. 112). Non a caso avviene «una vera e propia fuitina dalla triglia» e Montalbano si allontana con Rachele pur di evitare un ulteriore tormento.
Ma i tempi più duri arrivano anni dopo: infatti nel romanzo “Il metodo Catalanotti” (2018) l’eterna fidanzata Livia, in occasione della sua ultima discesa a Vigàta, ha deciso di mettere rigorosamente a dieta l’attempato partner e gli ha appiccicato un perentorio “pizzino” sul frigorifero. Nel foglietto Livia ricorda a Salvo che il suo metabolismo è cambiato, che ormai gli bastano poche calorie per raggiungere il fabbisogno giornaliero e che dunque gli sono ormai vietati carboidrati, dolci, fritti, alcol. Per chiudere in bellezza, «ci stava addisignata ‘na crozza di morto e appresso, sempri con il pinnarello russo: ABOLIRE IL WHISKY» (p. 64). Montalbano disubbidisce alle imposizioni della “zita”, ma per telefono millanta di aver cambiato regime alimentare: «Gamberetti bolliti con un filo d’olio e un po’ di limone. Pane integrale, e un mezzo bicchiere di vino. Come vedi, sto rispettando le tue regole» (p. 65).
La dieta, reale o presunta, naufraga però ben presto anche per l’insubordinazione della cameriera Adelina, che – contravvenendo alle istruzioni dell’odiata Livia – prepara al commissario prima “’na miravigliosa, sopraffina, squasi cilistiali, pasta ‘ncasciata” (p. 123) e poi addirittura un barocco sartù di riso (id., p. 159) e un timballo di maccheroni in crosta “priciso ‘ntifico a quello contato nel Gattopardo” (id., p. 249).
P.S.: Per queste e altre osservazioni sul commissario camilleriano, rimando al mio volume “Camilleriade – I luoghi, il commissario, i romanzi storici”, scritto con Vito Lo Scrudato e Bernardo Puleio e pubblicato da Diogene Multimedia.
Mario Pintacuda
 
 

Officina Pasolini, 15/17.12.2024
La prima indagine di Montalbano
di Andrea Camilleri, con Massimo Venturiello
Teatro
Ore 21:00

Domenica 15 e martedì 17, Officina Pasolini ospita lo spettacolo di e con Massimo Venturiello, La prima indagine di Montalbano di Andrea Camilleri, realizzato in collaborazione con Officina Teatrale. È un reading teatrale nel quale prendono vita i personaggi dei romanzi che ha per protagonista uno tra i più iconici poliziotti della letteratura, che ha conquistato l’interesse di milioni di lettori. In questa vicenda nasce il commissario Montalbano, guidato dalla lingua inventata dal Maestro, carica di musicalità, impegnato in una trama che inchioda e non consente distrazioni. Sul palco, con Massimo Venturiello, ci saranno Emanuele Buzi (mandolino e chitarra) e Valdimiro Buzi (mandolino, mandola e chitarra).
Evento con accesso limitato in presenza previa prenotazione su Eventbrite (Teatro Eduardo De Filippo – Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano)
 
 

Il Giornale Popolare, 15.12.2024
A Bologna Carlo Lucarelli e Chiara Belliti presentano le lettere inedite di Camilleri
L’incontro martedì 17 dicembre. Le missive furono scritte alla famiglia tra il 1949 e il 1960 dall’allora giovane scrittore siciliano. La raccolta è pubblicata da Sellerio.

Bologna – Martedì 17 dicembre alle 18:30 presso la sede di Capire a Bologna, in via Borgonuovo 3/C, il Giardino Segreto organizza una serata speciale in occasione dell’uscita dell’ultimo libro di Andrea Camilleri. Per l’evento, Carlo Lucarelli e Chiara Belliti presenteranno Vi scriverò ancora, una raccolta di lettere inedite scritte dal giovane Camilleri alla famiglia tra il 1949 e il 1960. Il libro è a cura di Salvatore Silvano Nigro e con la collaborazione di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri.
Si accede al Circolo con la tessera: 5 euro giornaliera, 20 euro annuale. La prenotazione è consigliata. Per chi lo vorrà, la serata si concluderà con una cena siciliana a cura dell’associazione Capire (prenotazioni a info@faredelcapire.it o al numero +39 392 168 2661). Le informazioni sono via WhatsApp.
 
 

Corriere di Bologna, 17.12.2024
Lucarelli presenta l’epistolario del giovane Camilleri
Serata siciliana con cena a tema per la raccolta di lettere del papà di Montalbano

L'Andrea Camilleri dell'epistolario Vi scriverò ancora. Lettere alla famiglia 1949-1960 (Sellerio, 528 pagine, 17 euro), a cura di Silvano Nigro con la collaborazione di Andreina, Elisabetta e Mariolina Camilleri, è uno studente fuorisede arrivato a Roma. Borsista dell'Accademia d'Arte Drammatica, ha due maestri come Silvio d'Amico e Orazio Costa. Fa subito amicizia con Vittorio Gassman, giovane attore, e studia regia teatrale. Deve inventarsi di continuo un alloggio provvisorio, tra il lavaggio della biancheria e la ricerca di un ristorantino alla portata di tasche semivuote, nonostante le sovvenzioni di una famiglia tutt'altro che ricca.
In casi estremi può sempre contare su qualche generoso buffet da assaltare, magari in compagnia di un'attrice. Nel frattempo studia, pubblica poesie, racconti, articoli, scrive soggetti per il  cinema e per la radio, mette in scena a fine anni '50 autori ancora non sperimentati in Italia quali Ionesco e Beckett. Il libro che racconta il Camilleri giovane, verrà presentato oggi alle 18,30 da Il giardino segreto presso Capire in via Borgonuovo 3/C. Al termine ci sarà anche una cena siciliana in omaggio a Camilleri, con Arancini e sarde a beccafico, Cous cous alla moda di Ragusa nei primi anni '50 e dolci e dolcetti, costo 25 euro, cuoco Bernardo Bolognesi.
A parlare del libro, con Chiara Belliti, ci sarà Carlo Lucarelli, che con Camilleri ha scritto a quattro mani il romanzo Acqua in bocca, anch'esso epistolare, protagonisti il commissario Montalbano e l'ispettrice Grazia Negro. L'aveva conosciuto a un festival, ha raccontato tempo fa Lucarelli: «C'eravamo noi, autori del giallo italiano, con libri pubblicati già da un po' di tempo e a un certo punto è arrivato Camilleri che si è presentato: "Buon giorno, sono un nuovo scrittore". L'ho trovato fantastico. I primi sei posti in classifica erano suoi per tutto l'anno e non ce n'era più per nessuno. Ma come, "'nuovo'? Ma sei Camilleri!"». «Io ne ho incontrati due o tre di scrittori così che invece di tirarsela arrivano e ti dicono: calma, siamo la stessa cosa, siamo come voi"». Camilleri, scomparso nel 2019, Lucarelli lo ricorda come un uomo divertentissimo, «oltre che un grande narratore, una voce importante del nostro Paese. Ha scontato per un po' il fatto di essere un giallista. In Italia, quando sei popolare, quando sei ai primi posti in classifica, già ti guardano male, se scrivi gialli è ancora peggio... Camilleri si è inventato dei mondi, la serie di Montalbano è un mondo. Al di là delle fiction, che sono bellissime, il Montalbano dei libri è un universo in cui finisci risucchiato, come nei libri di Sherlock Holmes, di Maigret. Inoltre, si è inventato una lingua e questo è fantastico».
 
 

CultureNow, 17.12.2024
Βιβλίο / Νέες Εκδόσεις
Η επανάσταση της σελήνης: Βιβλίο του σύγχρονου πλέον κλασικού Αντρέα Καμιλλέρι
Από τις εκδόσεις Πατάκη κυκλοφορεί το βιβλίο του Αντρέα Καμιλλέρι (Andrea Camilleri) «Η επανάσταση της σελήνης».

Aληθής διήγηση μιας εν μέρει φανταστικής ιστορίας, το μυθιστόρημα ξεκινά και εξελίσσεται συντροφιά με τη σελήνη. Όλα επιτρέπονταν το 1600 στο Παλέρμο, οι νόμοι δεν εφαρμόζονταν. Η εξουσία ήταν κακός σύμβουλος. Μακριά χέρια, κοντές συνειδήσεις. Ανάμεσα σε τελετές ενός μεγαλοπρεπούς μηχανισμού, με νεαρούς ακολούθους, δειλούς αξιωματούχους, δουλικές υποκλίσεις και μυστικά περάσματα, υπήρχε ένας συνεχής σχεδιασμός συνωμοσιών, μαχαιρωμάτων και δολοφονιών. Η επισταμένη ενασχόληση με το κακό, οι ανέντιμες, ύπουλες συμπεριφορές, η προσποιητή και ανησυχητική συμπόνια για τις νεαρές, αδύναμες και ορφανές κοπέλες, η ανήθικη αναζήτηση απαγορευμένης ηδονής και τα αστεία ράσα με ανοίγματα μπροστά και πίσω συμπλήρωναν το σκηνικό. Η παρανομία σε πλήρη δράση ήταν το κύριο γνώρισμα του ιερού βασιλικού συμβουλίου και των προδοτικών κινήσεών του, αρχικά πίσω από την πλάτη ενός αντιβασιλέα άρρωστου, νωθρού, καταβεβλημένου και αδρανή, και ύστερα κατά της χήρας του, Ελεονόρα ντι Μόρα, ασύγκριτα διαφορετικής, ξεκάθαρα αποφασιστικής και αμετακίνητης στην υπεράσπιση των νόμων και της κοινωνικής δικαιοσύνης από τη στιγμή που ανέλαβε την εξουσία που ο ίδιος είχε μεριμνήσει να της δοθεί σε περίπτωση αιφνίδιου θανάτου του. Έτσι, το 1677, η Σικελία απέκτησε «ανώμαλο» αντιβασιλέα. Κυβερνήτη γυναίκα…
ΣΑΛΒΑΤΟΡΕ ΣΙΛΒΑΝΟ ΝΙΓΚΡΟ
 

 

La Repubblica (ed. di Palermo), 17.12.2024
Pirandello in esperanto, la Sicilia d’autore diventa una Babele
La traduzione di “Uno nessuno e centomila” rilancia la presenza all’estero degli autori dell’Isola: “Il Gattopardo” diffuso in 50 Paesi, “I leoni di Sicilia” in 42 Stati, Camilleri parla lituano

[...]
E non è messo male Andrea Camilleri, che di lingue ne vanta trentacinque: la più recente è la traduzione libanese de "La forma dell'acqua"; tra le altre lingue vanno segnalate il finlandese, il lituano, il norvegese, l'egiziano. E magari, in forza del centenario della nascita prossimo venturo, ci sarà qualche altra "annessione". Il caso del padre del commissario Montalbano, oltretutto, smentisce l'opinione corrente secondo la quale si esporta meglio uno scrittore che scrive in un tono neutro, che dà meno problemi di traduzione. Prima dell'avvento della posta elettronica, del resto, il fax di Andrea Camilleri non conosceva riposo, stampando a getto continuo la sfilza infinita di domande che i traduttori da tutto il mondo ponevano per risolvere questioni linguistiche intricate.
[...]
Salvatore Ferlita
 
 

Istituto Italiano di Cultura di Madrid, 19.12.2024
Club de lectura | Una lingua, molti generi
Fecha del evento: Desde el enero 28 2025, 18:30 Hacia diciembre 16 2025, 18:30 (Hora local)
Donde: Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Por una cuota: No

El 28 de enero de 2025 empieza de nuevo el Club de Lectura en lengua italiana del Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Tras el homenaje a Dante (2021), a Pasolini (2022), a las ciudades (2023) y el ciclo dedicado a las escritoras (2024), en este nuevo año 2025 exploraremos la lengua y la literatura italiana a través de los diferentes géneros literarios.
Por esta razón, hemos decidido titular este nuevo ciclo «Una lingua, molti generi» (una lengua, muchos géneros).
“Una lingua, molti generi” empezará el 28 de enero con la novela “La forma dell’acqua” de Andrea Camilleri; seguiremos con encuentros mensuales, con una pausa en los meses de verano.
Para participar en el Club de Lectura, es aconsejable haber leído el texto propuesto (o parte de él), para poder participar activamente en el debate e intercambiar ideas.
Nuestro Club de Lectura nace con el objetivo de crear un lugar y un momento de encuentro, fomentar la lectura y la reflexión sobre algunas de las páginas más bellas de la literatura italiana.
Los textos que se leerán se comunicarán previamente a los participantes.
[…]
28 de enero – 16 de diciembre de 2025
A las 18:30 horas
SPAZIO DANTE – Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Entrada libre. Imprescindible reserva previa escribiendo a iicmadrid@esteri.it e indicando: nombre, apellidos y teléfono de contacto de todas las personas  que vayan a participar.
Es posible reservar a partir de una semana antes de cada encuentro.
 
 

La Repubblica, 20.12.2024
Da Oxenbury a Camilleri con Repubblica i classici per ragazzi

[…] Elmer, l’orso bruno di Helen Oxenbury, la tigre di Judith Kerr, ma anche Paddington l’orsetto di Michael Bond o Peter Coniglio di Beatrix Potter sono i protagonisti della nuova collana, in edicola da oggi per 45 settimane con Repubblica, dedicata ai più piccoli Oscar Mini. Inutile dire che autori e illustratori di questi libri sono tra i più noti e premiati dell’ultimo secolo, bastano i nomi che abbiamo appena fatto per averne conferma. E se non bastassero possiamo aggiungere, in un perfetto connubio tra italiani e stranieri, soprattutto anglosassoni, Julia Donaldson e David Grossman, Andrea Camilleri e Roberto Piumini. In particolare, del papà di Montalbano ritroviamo qui due meravigliose storie che il grande scrittore ha immaginato per i bambini. La prima, Topiopì, è un delicato ricordo d’infanzia dove Nenè — Andrea da bambino — nelle estati che passa in campagna dai nonni trova un pulcino solitario e i due diventano inseparabili. Nell’altra, Magarìa, Camilleri è presente nella veste di nonno della piccola Lullina con la quale discute di incantesimi e magie. [...]
Ilaria Zaffino
 
 

El País, 20.12.2024
23 novelas negras muy especiales para regalar en Navidad
¿No sabe qué elegir? Analizamos una selección perfecta del género por excelencia: clásicos contemporáneos en formato XXL, algunas novedades de calidad, historias ambientadas en estas fiestas y más

Llega la época de los regalos y uno de los mejores momentos para el sector editorial. Dada la cantidad de libros que existen y la buena salud del género negro, la selección incluye apuestas infalibles desde distintos puntos de vista: recopilaciones de series que han hecho historia contemporánea en la ficción negrocriminal, novedades para no quedar mal con esa amiga lectora que está siempre a la última, alguna curiosidad y un repaso a lo mejor del año para no olvidarme de las grandes novelas que han aparecido en los últimos meses. Todo, como siempre, devorado y analizado.
[…]
El comisario Montalbano, tres nuevos casos.
Andrea Camilleri (Salamandra, traducción de Maria Antonia Menini).
Se publican en español los casos del mítico comisario en formato omnibus y según el orden de su edición en italiano, a cargo de Sellerio. Tres nuevos casos (La voz del violín, La excursión a Tindari, El olor de la noche) protagonizados por el entrañable Montalbano. Melancólico y algo fatalista, soltero y con una novia en Génova a quien ve muy de vez en cuando, y amante de la buena mesa, Salvo Montalbano es comisario de policía en Vigàta, un pequeño pueblo siciliano que, pese a no figurar en ningún mapa, encarna la esencia de la cultura mediterránea.
Los seguidores de la serie negra europea más aclamada encontrarán en esta edición tres casos en los que el entrañable comisario, sabio intérprete del arte de vivir, se supera a sí mismo y vuelve a emocionar a los lectores con su infalible perspicacia y su implacable sentido de la justicia. En La voz del violín, Montalbano no se da por vencido ni por convencido cuando muere el principal sospechoso del asesinato de una hermosa joven, esposa de un médico boloñés, cuyo cadáver aparece desnudo en el chalet de ambos. En La excursión a Tindari, el santuario de la localidad se convierte en el escenario clave para resolver el triple crimen de un joven y el de un matrimonio de ancianos que no parecen tener ningún tipo de relación. Y finalmente, en El olor de la noche, la curiosidad irrefrenable de nuestro héroe y su innato sentido de la sospecha lo inducen a investigar la desaparición de un financiero y su ayudante, que han desvalijado a los habitantes de medio pueblo y alrededores.
[…]
Juan Carlos Galindo
 
 

Alessandria Today, 21.12.2024
La Relazione: Andrea Camilleri esplora i legami umani e le ombre della verità. Recensione di Alessandria today
Un’indagine psicologica che rivela i segreti delle relazioni personali e delle dinamiche di potere.

[…]
Recensione: La Relazione.
Trama e contesto.
La Relazione si svolge in un contesto contemporaneo, raccontando la storia di un uomo incaricato di stendere una relazione su un caso delicato. Tuttavia, ciò che all’inizio sembra un compito lineare si trasforma in un viaggio nei meandri delle relazioni umane e delle verità nascoste. Il protagonista si trova a confrontarsi non solo con i fatti oggettivi, ma anche con le ombre del suo passato e le implicazioni morali delle sue scelte.
Un’indagine psicologica.
Il romanzo si distingue per la sua attenzione alla psicologia dei personaggi. Camilleri, con il suo stile unico, ci guida attraverso i dubbi e le insicurezze del protagonista, esplorando le sfumature delle relazioni e delle dinamiche di potere. La Relazione non è solo una narrazione di eventi, ma una profonda riflessione sulla complessità dell’essere umano.
Stile e linguaggio.
Camilleri adotta un linguaggio semplice ma incisivo, capace di catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine. Le descrizioni sono vivide e immersive, mentre i dialoghi si rivelano uno strumento potente per svelare la personalità e le intenzioni dei personaggi.
Perché leggere questo libro?
La Relazione è un romanzo che va oltre il semplice intrattenimento, offrendo spunti di riflessione sulla natura delle relazioni umane e sulla verità. È una lettura perfetta per chi apprezza le storie che indagano l’animo umano e le dinamiche complesse che ci legano agli altri.
Con La Relazione, Andrea Camilleri dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di adattarsi a diversi generi letterari, regalando ai lettori un’opera intensa e coinvolgente. Alessandria Today è orgogliosa di omaggiare un maestro della letteratura italiana, le cui opere continueranno a ispirare generazioni di lettori.
 
 

Il Messaggero, 22.12.2024
I 16 libri da regalare a Natale: tornano i grandi autori, da Murakami a Perrin, da Camilleri a De Giovanni

Secondo i dati della Confcommercio il 79,9% degli italiani farà regali a Natale. In testa alle classifiche prodotti enogastronomia, giocattoli e libri. Con un buon libro si va sempre sul sicuro. Sugli scaffali delle librerie sono approdati tanti nuovi titoli di scrittori famosissimi italiani e stranieri. Ecco qualche suggerimento di libri da mettere sotto l'albero.
[…]
“Vi scriverò ancora”
di Andrea Camilleri (Sellerio)
Un epistolario sui primi anni romani, la formazione teatrale, gli albori della carriera di Andrea Camilleri che vive Roma da studente fuorisede e scrive a casa. È un borsista dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. I suoi maestri Silvio d'Amico e Orazio Costa. Diventa amico di Vittorio Gassman. La vita nella capitale non è semplice. Deve trovare alloggi, lavare la biancheria, cercare ristorantini economici alla portata delle sue tasche vuote. Incontra scrittori come Moravia o attori già affermati come Massimo Girotti. Corre perennemente alla ricerca di un lavoro e, nel frattempo, studia. Pubblica poesie, racconti, articoli. Scrive soggetti per il cinema e per la radio. Si propone come regista. Riesce a collaborare con l'Enciclopedia dello spettacolo. Ama il teatro e anticipa i tempi mettendo in scena autori come Ionesco e Beckett.
[…]
Ebe Pierini
 
 

Coopculture, 22.12.2024
“La Vucciria” di Andrea Camilleri
Donatella Finocchiaro legge “La Vucciria” di Andrea Camilleri.

Tariffe
Intero 8.00
Data e ora evento

Domenica 22 dicembre, “Sala Vucciria – Palazzo Chiaromonte, Steri.”
​​​​​​​Ore 20:30, ore 21:15, ore 22:00
Luogo evento:
Palazzo Steri - Cortile
 
 

Azione, 23.12.2024
Voti d'aria
Il rispetto, una cosa per intimi
Cliccare qui per l’articolo in pdf
Paolo Di Stefano
 
 

Barbadillo, 24.12.2024
Mirare, scrivere, dipingere l’estetica dei cacciatori a quattro mani
Accomunati da cultura, caccia e nome (Felice), due insoliti autori firmano un'ecologica antologia

Sonar Bracchetti e cacciatori aizzare. Titolo bizzarro per un libro di Parole e immagini dell’arte venatoria (Edizioni Settecolori, pp. 256, euro 75), mutuato dalle rime dantesche (LXI), nel componimento del padre della lingua e della letteratura italiane, prosegue con “lepri levar ed isgridar le genti / e di guinzagli uscir veltri correnti / per belle piagge volgere e imboccare / assai credo che deggia dilettare / libero core e van d’intendimenti”.
[…]
C’è Andrea Camilleri, col suo esperanto siciliano nel romanzo d’esordio, che gli portò fortuna e si chiamava, guarda caso, La stagione della caccia [è il terzo romanzo, NdCFC].
[…]
Felice Modica
 
 

ANSA, 27.12.2024
Centenario Camilleri e Saviano tra i più attesi del 2025
Il ritorno in libreria di Terranova, Albinati, Bajani e Ciabatti

Andrea Camilleri, del quale ricorre il centenario della nascita, avvenuta il 6 settembre 1925, sarà il grande protagonista del 2025, anche in libreria.
Sellerio dedica allo scrittore e drammaturgo, morto il 17 luglio 2019, una collana celebrativa con dodici titoli tra i più amati e meno conosciuti.
Nuova la veste grafica e le illustrazioni della copertina realizzate appositamente dal Maestro Lorenzo Mattotti.
I primi titoli, a partire da fine gennaio 2025, saranno: La forma dell'acqua, introdotto da Antonio Manzini; La rivoluzione della luna, da Chiara Valerio; La concessione del telefono, da Alessandro Barbero e La strage dimenticata e La bolla di componenda riuniti in un solo volume, introdotti da Luciano Canfora.
[…]

Mauretta Capuano
 
 

il Libraio, 27.12.2024
Libri da leggere 2025: 400 novità in anteprima
L’anteprima – Quali sono i nuovi libri da leggere nel 2025, a partire dai primi mesi del nuovo anno fino alla primavera? Quali le novità più attese in arrivo, tra romanzi, saggi, manuali, raccolte di poesie, racconti, manga, fumetti, graphic novel e libri per bambini e ragazzi? Il nostro speciale, con tanti consigli di lettura per tutte le età e per tutti i gusti

[…]
Giallo Italia
Quali sono i luoghi che hanno ispirato i grandi scrittori del giallo italiano, come Camilleri e Scerbanenco? Con Giallo Italia (da aprile, SEM), Paolo Roversi, scrittore, giornalista e sceneggiatore, guida lettori e lettrici alla scoperta di palazzi storici, città d’arte e soprattutto molti delitti e coinvolge nel progetto alcune tra le firme più note del panorama nazionale: Maurizio De Giovanni, Marco Vichi, Gabriella Genisi, Tullio Avoledo e molti altri.
[…]
 
 

Il Fatto Quotidiano, 27.12.2024
Francesco Guccini, l’intervista inedita: “Lambrusco, fumetti, libri e un tal Andrea Camilleri”
Il cantautore si racconta - Pubblichiamo un’intervista del 1998 sul suo paese natio (Pàvana), la figlia, la memoria e del computer: "Ho sempre desiderato scrivere, fin da ragazzino. Non pensavo alle canzoni"

Cinquant’anni fa, nel 1974, usciva “Stanze di vita quotidiana” di Francesco Guccini. Album storico non solo per la carriera del cantautore di Pàvana, ma per tutta la musica popolare italiana dei gloriosi anni Settanta. Tutti i brani sono intitolati “Canzoni”: la più famosa, l’hit del disco, sarà certamente la “Canzone delle osterie di fuori porta”. L’album, intimista quant’altri mai per poetica ed espressione nella produzione gucciniana, balzò ben presto al centro di una famosa polemica. Nel gennaio del ’75 usciva su «Gong» l’attesa recensione di un big della critica come Riccardo Bertoncelli: ed era una stroncatura senza appello. Guccini, come si sa, avrebbe risposto di lì a poco sfornando una delle sue canzoni-simbolo: “L’Avvelenata”. Quest’album rappresenta un punto cruciale nel percorso artistico di Guccini, caratterizzato da un’intensa introspezione e un profondo legame con la memoria. La ricorrenza del cinquantesimo anniversario di “Stanze di vita quotidiana” ci offre l’opportunità di riscoprire un’intervista praticamente inedita del 1998 apparsa solo su una rivista di teologia, cultura e politica, «Il Sicomoro». La conversazione con Francesco Aliberti, intitolata “La locomotiva della memoria”, è una preziosa fonte di riflessioni intime e personali di Guccini.
[...]
Chi sono i tuoi autori? Quando ti metti lì e scrivi quali sono i tuoi referenti ideali?
Sicuramente, quando ho scritto “Croniche epafàniche”, Meneghello, questo vicentino. Meneghello che ha quello stile, tutto sommato, simile. Poi guardati intorno [libri ovunque, Nda]. Ho scoperto recentemente questo Camilleri, non so se lo conosci [ha il libro aperto sul tavolo. Comincia a leggere, Nda]: “Gli parse a un tratto che il suono del violino diventasse una voce, una voce di fimmina, che domandava di essere ascoltata e capita. Lentamente ma sicuramente le note si stracangiavano in sillabe…” Usa molto il siciliano, ed è un giallista.
[...]
Francesco Aliberti
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 28.12.2024
Sicilia, la sfida del nuovo anno
Sei esperti raccontano a Repubblica progetti, speranze e aspettative per il 2025
 
Quello che sta arrivando è un anno di sfide, nello sforzo di invertire un’inerzia che ad ogni report di centro studi condanna la Sicilia all’ultimo posto delle classifiche, dalla vivibilità alla lettura. Un anno che costringerà amministratori, imprenditori, manager e artisti a uno sforzo suppletivo perché c’è assai poco da gestire. Al netto delle tante eccellenze, distribuite in ogni campo, c’è un’economia che langue e che non può essere interamente finalizzata al turismo di massa, c’è una città come Palermo beckettianamente in attesa di un salto di qualità, una politica che sembra mirare esclusivamente a poltrone e mance e che minacciosamente invade gli spazi della cultura come è recentemente avvenuto nelle nomine dei teatri pubblici. E allora abbiamo chiesto a sei esperti di immaginare agli obiettivi a cui mirare, alle sfide che deve raccogliere la Sicilia per un cambio di passo. Da una nuova industrializzazione basata sulle energie rinnovabili al patto fra pubblico e privato per riqualificare zone del centro storico palermitano, da una rinnovata consapevolezza della propria forza da parte delle donne alla creazione di una cittadella dello sport capace di sopperire alla cronica carenza di impianti, sino all’occasione del centenario di Andrea Camilleri e del ruolo di capitale italiana della cultura per Agrigento. Sei sfide possibili per cambiare passo e provare a rivestire un ruolo attivo nello scacchiere nazionale che troppo a lungo ha visto la Sicilia come un pedone fragile e immobile.

Roberto Andò “Il centenario farà valutare meglio Camilleri”
L’anno che verrà lo vedrà impegnato su tre fronti: a gennaio usciranno il suo nuovo film “L’abbaglio” e qualche giorno dopo il nuovo romanzo, “Il coccodrillo di Palermo” mentre a maggio metterà in scena “Elettra” al teatro greco di Siracusa. «Sì, il 2025 è molto importante per me — dice Roberto Andò — è come se si mettessero assieme cose che tirano fili diversi. Il film è qualcosa di enorme, è costato una fatica immensa». Per lo scrittore-regista lo snodo siciliano possibile del nuovo anno potrebbe essere la doverosa celebrazione di Andrea Camilleri per il suo centenario. «Camilleri è un nume tutelare siciliano — spiega Andò che dello scrittore mise in scena il suo testamento letterario, “Conversazione su Tiresia” — è una figura familiare per i siciliani: il suo modo di fare cultura senza stare mai sul piedistallo, la capacità di essere profondo e leggero al tempo stesso, e l’essere stato anche un grande testimone del suo tempo. Camilleri non è stato solo l’inventore di Montalbano, è stato un testimone per giuste cause, non è mai stato accondiscendente col potere. È un narratore bifronte: faceva Montalbano ma scriveva anche romanzi molto tragici sui dissidi dell’uomo, è uno scrittore complesso quindi il centenario può essere l’occasione per valutarlo in tutte le sue pieghe». E Agrigento capitale della cultura? «È un’occasione per Agrigento ritrovare quella parte di sé che nel corso della sua storia ha mortificato perché oggi uno fa fatica a trovare quella Agrigento che si tramanda. Anche la Girgenti di Pirandello non si trova più ma è tutta la Sicilia che dovrebbe trovare la forza per ritrovare se stessa: la cultura è anche la capacità di salvarsi».
Mario Di Caro
 
 

Info Barcelona | Ayuntamiento de Barcelona, 30.12.2024
Centenario de Andrea Camilleri
Biblioteca Canyelles

Para celebrar el centenario del nacimiento de Andrea Camilleri, un autor muy amado en Cataluña, proponemos un club de lectura de tres sesiones dedicado a explorar algunas de sus obras más representativas. Moderado para la escritora Raquel Gámez Serrano, este ciclo especial nos permitirá sumergirnos en el universo del comisario Montalbano, a su personaje más emblemático, y conocer las otras series del autor, descubriendo las tramas, el humor y el retrato constando de la sociedad siciliana que hicieron de Camilleri un referente indiscutible de la narrativa contemporánea y el autor más leído de Italia.
Calendario de lecturas
Jueves, 13 de febrero, a las 18.30 horas, Km 123, de Andrea Camilleri. Con la presencia de Pau Vidal, el traductor de Km 123 y de más de treinta obras de Andrea Camilleri al catalán.
Jueves, 13 de marzo, a las 18.30 horas, La ópera de Vigàta, de Andrea Camilleri.
Jueves 10 de abril, a las 18.30 horas, La voz del violín, de Andrea Camilleri.
Público: Adultos
Dónde se hace: Biblioteca Canyelles – M. Àngels Rivas
Conducción: Raquel Gámez Serrano es escritora de novela y ensayo. Con No digas nada ganó el premio en la mejor novela a València Negra 2019 y con Malabèstia, el premio Ferran Canyameres 2022. Es la autora de la actividad “Asesinato de cámara”, en el MNAC, y la directora del festival CREIXELL.CRIMS.
Modalidad: Presencial
Fecha de inicio: 13 de febrero de 2025
Día: Jueves
Hora: 18.30 h
Con la colaboración: Festival BCNegra
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 31.12.2024
Vasco, una regia di Guadagnino e la festa per Camilleri: guida al nuovo anno
Susanna Tamaro a Taobuk, Lino Musella a Segesta con i Sonetti di Shakespeare in napoletano, Una Marina di libri trasloca ai Cantieri. Andò: “La mia Elettra a Siracusa con un palazzo in rovina”

L’anno che sta arrivando parlerà vigatese, consacrato com’è ai cent’anni dello scrittore che ha sdoganato il siciliano, Andrea Camilleri, e ai 44 progetti di Agrigento capitale italiana della cultura.
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I festival letterari
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A Palermo, invece, Una Marina di libri trasloca da Villa Filippina ai Cantieri della Zisa scegliendo un tema, “Il giro di boa” che suona come un manifesto di cambiamento e che inevitabilmente celebra il centenario di Andrea Camilleri, filo rosso di questo 2025. «La tradizione di Una Marina è quella di cambiare sede — dice il direttore artistico Gaetano Savatteri — Il nostro giro di boa è la costituzione dell’associazione Una Marina di libri, un passaggio importante per noi. Camilleri? Penso che ogni giorno faremo qualcosa per ricordarlo».
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I festival teatrali
Gibellina vive il suo avvicinamento all’anno di capitale dell’arte contemporanea e acchiappa al volo l’occasione del centenario di Camilleri. Il primo nome del festival, infatti, è quello di Sergio Rubini che con ogni probabilità reciterà un testo dello scrittore, “Requiem per Chris”, che già anni fa lesse al Montevergini, innervato di note jazz e che nel suo viaggio approda nella New Orleans devastata dall’uragano Katrina.
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Mario Di Caro
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 31.12.2024
Le donne di famiglia e l’Isola di Battiato: i libri degli autori siciliani che leggeremo nel 2025
I primi a uscire a gennaio saranno Terranova e Andò. Le dodici ristampe di Sellerio per l’autore di Vigata

Nuove collane celebrative, nuovi personaggi, generi che si mescolano e rendono giustizia alla variegata complessità del presente ed esordi promettenti: nell’anno che verrà scrittori e scrittrici siciliane arricchiranno non poco l’immaginario dei lettori. Allo scoccare del 2025, calici alla mano, si potrà dare inizio ai festeggiamenti per il roboante centenario dalla nascita di Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925: a celebrarlo sarà la casa editrice Sellerio e il Fondo Andrea Camilleri con una serie di iniziative in tutta Italia, ma soprattutto con il battesimo di una nuova collana dedicata all’occasione. Dodici libri, i più noti e i più insoliti, arricchiti da una prefazione eccellente, che inizieranno a uscire già da fine gennaio. I primi quattro, “La forma dell’acqua”, “La rivoluzione della luna”, “La concessione del telefono” e, riuniti in un unico volume “La strage dimenticata” e “La bolla di componenda”, saranno rispettivamente introdotti da Antonio Manzini, Chiara Valerio, Alessandro Barbero e Luciano Canfora. I dodici volumi avranno una veste grafica speciale con illustrazioni realizzate dall’artista Lorenzo Mattotti.
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Eleonora Lombardo
 
 

Sicilia 24h, 31.12.2024
Aldo Mucci, ”le mie battaglie, il Nobel Dario Fo, l’attrice Franca Rame e Andrea Camilleri”

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Una “battaglia” significativa, si rivelò quella del posizionamento di  barriere frangiflutti  alla Scala dei Turchi di Realmonte. Scrissi sul Giornale la Sicilia che era come sporcare un quadro di Claude Monet con dell’inchiostro. Ci sentimmo con lo scrittore Andrea Camilleri, pronto a battersi per evitare quello scempio.
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il Giornale, 31.12.2024
Letteratura
Così gli scrittori raccontano "L'ultimo Capodanno" e altre feste da dimenticare
Dall'ironia di Delfini alla cattiveria di Ammaniti. E poi Krauss e Bukowski

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Tra le mani mi è capitato Andrea Camilleri con Una cena speciale. In sintesi il racconto è incentrato su Salvo Montalbano che avrebbe voluto passare un Capodanno solitario, ma viene coinvolto in un cenone. Ci sarà un omicidio?
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Gian Paolo Serino
 
 

  

 


 
Last modified Sunday, January, 19, 2025