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Il mistero del finto cantante - Che fine ha fatto la piccola Irene?


Mortelliti - Betta - Camilleri




L'opera, un dittico che unisce i testi dei racconti di Andrea Camilleri Il mistero del finto cantante e Che fine ha fatto la piccola Irene? (pubblicati prima su La Stampa e poi nella raccolta Le inchieste del Commissario Collura), è stata messa in scena a Siena il 14 e 15 luglio 2003, a cura dell'Accademia Chigiana.

Che fine ha fatto la piccola Irene? è stata messa in scena anche a Genova nel maggio 2012, con diverso cast e abbinata alla Cavalleria rusticana.

Regia e libretto di Rocco Mortelliti
Musiche di Marco Betta eseguite dal Gruppo strumentale dell'Accademia Chigiana diretto da Federico Longo
Interpreti: Ugo Dighero (il finto cantante), Denia Mazzola, Patrizia Orciani, Paola Ghigo, Luca Canonici, Leonardo De Lisi, Fabio Previati
Scene e costumi di Italo Grassi

Personaggi:
Cecè Collura (tenore)
Il Comandante (baritono)
Scipio Premuda (tenore)
Giorgia (mezzosoprano)
Joe Bolton (voce) (Il mistero del finto cantante)
Agata Masseroni (soprano) (Il mistero del finto cantante)
Rocco (attore) (Il mistero del finto cantante)
Mister Mc Givern (attore) (Il mistero del finto cantante)
Laura Spoto (soprano) (Che fine ha fatto la piccola Irene?)
Inserviente (attore) (Che fine ha fatto la piccola Irene?)
Comparse: crocieristi

Organico Il mistero del finto cantante: 1.0.1.0 / 0.1.0.0 / trg, t-t, guiro, batteria jazz, vibr, voce di Andrea Camilleri su cd / pianoforte - tastiera / archi (2.1.1.1.)
Durata: 55'
Edizioni musicali Ricordi

Organico Che fine ha fatto la piccola Irene?: 1.0.1.0 / 0.1.0.0 / trg, tamb. siciliano, vibr, voce Andrea Camilleri su cd / pianoforte - tastiera / archi (2.1.1.1.)
Durata: 50'
Edizioni musicali Ricordi


C´è un miliardario che canta sulle navi

Debutta a Siena la nuova opera dello scrittore di Porto Empedocle con le musiche di Marco Betta e la regia di Rocco Mortellitti L´ironia di Camilleri: ogni riferimento a Berlusconi non è casuale Un altro dittico di piccoli gialli tratto da "Le inchieste del commissario Collura" Il protagonista è Ugo Dighero che ha interpretato padre Puglisi in "Brancaccio"

Nascono dalla penna di Camilleri, e poi via via diventano opere liriche. O meglio singspiel, come precisa il compositore Marco Betta, con la recitazione che si alterna al canto, e un taglio squisitamente cinematografico. E´ pronto per il debutto un altro dittico di piccoli gialli di Andrea Camilleri, tratto da "Le inchieste del commissario Collura" pubblicate da la Libreria dell´Orso di Pistoia. Si tratta de Il mistero del finto cantante" e "Che fine ha fatto la piccola Irene?", rispettivamente la seconda e la terza giornata che Cecè Collura trascorre sulla nave da crociera come commissario di bordo. Il dittico, prodotto dall´Accademia Chigiana di Siena, debutterà a Siena al teatro dei Rozzi il 14 e il 15 luglio, con le musiche di Marco Betta e la regia di Rocco Mortelliti, di nuovo alle prese con la scrittura del giallista di Porto Empedocle. L´orchestra è quella dei solisti della Chigiana, diretta da Federico Longo, le scene sono di Italo Grassi. Nel primo atto l´impresa è sicuramente portare in scena un personaggio in cui Camilleri neppure troppo velatamente, lascia riconoscere un tipo che somiglia tanto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ne "Il mistero del finto cantante", infatti, Collura si trova a indagare su un personaggio sospetto, un tale Joe Bolton, che si è imbarcato sulla nave come cantante. Ma in lui tutto risulterà fasullo, dall´aspetto fisico alle generalità; alla fine dietro il mistero si cela un miliardario, camuffato con baffi finti, che cerca di rievocare il periodo in cui da giovane, cantava sulle navi da crociera. «Certo, anche nello spettacolo si ammiccherà a Berlusconi - spiega il regista Rocco Mortelliti - d´altra parte, nel testo, Camilleri dice che il finto cantante è stato anche "presidente del...". Lo considero un omaggio scanzonato al premier, un modo giocoso di raccontare una straordinaria carriera di chansonnier di una certa età che torna a intonare canzoni anni Sessanta. Il nostro personaggio, che sarà interpretato da Ugo Dighero, recita anche barzellette, oltre che cantare. Insomma, lasceremo intendere ma senza prendere in giro nessuno. In fin dei conti, il "presidente" potrebbe essere anche quello di una squadra di calcio, o di una grande azienda. Certo, non tutti, da giovani hanno cantato sulle navi...». Nel secondo episodio, invece, si cambia atmosfera, con la storia tragica di una madre, Laura Spoto, che ostinatamente continua a credere viva la sua bambina scomparsa da anni, con una patetica pantomima che sarà pietosamente celata da Collura. «E´ il segno della follia che s´insinua nel nostro quotidiano - continua Mortelliti - ma anche della chiusura della società e delle sue nevrosi, una riflessione sulla solitudine, che è un po´ la malattia del nostro secolo». Le musiche, ancora una volta, sono di Betta, che ha già firmato la favola "Magarìa" nel 2000 e due anni fa "Il fantasma della cabina". «Lo spettacolo è segnato da un primo atto intriso di un´ironica malinconia - racconta il compositore palermitano - con un tango che non si manifesta subito, ma poi segna il leit motiv del thriller del "Finto cantante". Mentre per la seconda parte, ad apertura e chiusura di "Che fine ha fatto la piccola Irene?" ci sarà una ninna nanna struggente, per sottolineare una beffa assurda che serve a coprire un grande dolore». Accanto a Dighero (recente interprete di padre Pino Puglisi in "Brancaccio" di Gianfranco Albano), c´è un ottimo cast, con il tenore Luca Canonici nei panni del commissario Collura, Leonardo Delisi in quelli del suo assistente Scipio Premuda, Patrizia Orciani sarà Agata Masseroni, e Denia Mazzola Laura Spoto, mentre Fabio Previati è il comandante della nave.

LAURA NOBILE - La Repubblica, 29.5.2003

Camilleri torna sulla scena del delitto

Due racconti "gialli" di Andrea Camilleri, tratti da "Il commissario di bordo", diventano opera lirica. Si tratta de "Il mistero del finto cantante" e "Che fine ha fatto la piccola Irene?", un dittico che su musica di Marco Betta debutta, in "prima" assoluta, alla «Settimana Chigiana» di Siena, il 14 luglio al teatro dei Rozzi. Prosegue così il percorso dello scrittore siciliano che si prefigge una trilogia musicale "da camera" dal suo "Inchieste del commissario Collura". Un progetto a lunga gittata inaugurato il dicembre scorso al teatro Donizetti di Bergamo con "Il fantasma nella cabina", accolto con notevole interesse dal pubblico e dalla critica e che poi fu replicato in tutta Italia, Sicilia compresa al teatro Vittorio Emanuele di Messina. Si tratta di quattro riduzioni degli otto racconti del "Commissario di bordo", un ciclo che porta l'autore più letto d'Italia sui palcoscenici lirici, un passo che si lega con il passato teatrale dello scrittore di Porto Empedocle che è stato, com e si sa, regista teatrale e radiofonico, oltre che insegnante, per tanti anni, all'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico". Le due opere della seconda parte del progetto, drammaturgicamente elaborate da Rocco Mortelliti, (peraltro anche regista dell'allestimento) saranno eseguite dal gruppo strumentale dell'Accademia chigiana diretto da Federico Longo, interpreti Ugo Dighero, Denia Mazzola, Patrizia Orciani, Paola Ghigo, Luca Canonici, Leonardo De Lisi e Fabio Previati. Scene e costumi sono di Italo Grassi. I due racconti hanno per protagonista il commissario di bordo Cecè Collura, la signora Agata Masseroni, un finto cantante e una misteriosa signora che ha perduto la figlia. Personaggi che si cimentano in una serie di bizzarre avventure fra verità e finzione. Ha detto Marco Betta nella conferenza stampa di presentazione della «Settimana Chigiana»: "Si disegnano con la musica le emozioni, una sorta di grande sinfonia da camera con variazioni. Partendo dalla grande tradizione lirica si arriva ad un tipo di spettacolo particolare. I cantanti sono anche attori, alle prese con arie, duetti, concertati ma anche recitazione sulla musica. Le idee musicali dipendono dai vari personaggi e percorrono le due opere con una luce sonora che si fonde con la malinconia e l'ironia sottile del testo".

Giornale di Sicilia, 22.5.2003

"Nei miei vent'anni e più di ..."

"Nei miei vent'anni e più di teatro ho già interpretato personaggi che tendevano ad avvicinarsi a Dio. Ma mai come questa volta mi ci sento vicino". O ancora: "Per questa conferenza stampa ho indossato, come il personaggio che interpreterò nel Mistero del finto cantante, scarpe con soletta di sette centimetri, per abituarmi al ruolo". Le dichiarazioni di Ugo Dighero sono state il momento più sapido della presentazione della 72ª Estate Musicale Chigiana e della 60ª Settimana senese, svoltasi ieri nella sede centrale del Monte dei Paschi a Roma. A proseguire a distanza la polemica sviluppatasi in questi giorni fra alcuni protagonisti della Casa delle Libertà e lo scrittore Camilleri, è questa volta l'interprete dell'opera composta da Marco Betta, commissionatagli dall'Accademia chigiana e in prima assoluta il 14 e 15 luglio prossimi al Teatro dei Rozzi di Siena. "Il mistero del finto cantante" e "Che fine ha fatto la piccola Irene" fanno parte delle otto storie del commissario di bordo da cui Betta e il librettista e regista Rocco Mortelliti (che di Andrea Camilleri è anche cognato) hanno deciso di trarre altrettante opere da camera, nel rispetto della tradizione musicale italiana del genere", spiega con garbo il maestro Aldo Bennici, direttore artistico dell'Accademia musicale chigiana: "il fatto che il finto cantante a bordo della nave da crociera sia in realtà un vecchio leader politico che cerca ancora il consenso del pubblico ricorda, è innegabile, la storia del nostro Presidente del Consiglio che, al contrario, è stato prima cantante sulle navi e poi premier". Che sia un modo per innescarne altre o per sopire le ultime polemiche avremo modo di vederlo. [...]

David Toschi - La Nazione ,22.5.2003

Camilleri fa cantare il Cavaliere

Una satira sul premier

Andrea Camilleri porta in scena, nella stagione musicale dell’Accademia Chigiana, una satira del premier Silvio Berlusconi. Lo fa attraverso un'opera da camera, tratta dalla serie Il commissario di bordo (pubblicata sulle pagine del nostro giornale). La «Settimana Chigiana» prevede fra le prime esecuzioni assolute due atti unici su libretto Rocco Mortelliti e musiche di Marco Betta: Il mistero del finto cantante e Che fine ha fatto la piccola Irene? tratti dai racconti di Andrea Camilleri. Il primo dei due atti unici «vuole essere - ha raccontato Mortelliti, regista e drammaturgo, genero dello scrittore - un omaggio al presidente del consiglio, anche lui amante delle crociere». È la storia di un ex politico, che rivive sogni di gioventù esibendosi, sotto le mentite spoglie di un cantante, su una lussuosa nave. Il debutto dell'opera, in prima assoluta, è in programma per il 14 luglio al Teatro dei Rozzi di Siena, con il Gruppo strumentale dell'Accademia Chigiana sotto la direzione di Federico Longo. Intanto Camilleri, che si è concesso «un anno sabbatico», ha parlato delle accuse rivoltegli dal viceministro Gianfranco Micciché, per le allusioni a personaggi di Forza Italia nell’ultimo episodio di Montalbano dal titolo Il giro di boa. In un comizio Micciché ha indicato Camilleri come un «nemico». Lo scrittore commenta: «Miccichè è libero di dire quello che vuole. Bisogna vedere però chi lo segue». Quindi a proposito dell’atto unico che andrà in scena il 14 luglio a Siena: «Il mio racconto ha la debita distanza ironica dalla politica e i dichiarati riferimenti a Silvio Berlusconi colgono di questo personaggio la vena nostalgica. È uno che si chiede continuamente se quello che succede è realtà vera o virtuale. Come me del resto».

La Stampa ,22.5.2003

La Chigiana mette in musica Camilleri

Presentata l´estate senese con Mehta, Gelmetti, Pollini, Volodos e tanti altri

Estate musicale chigiana numero settantadue - dal 5 luglio al 27 agosto. [...] Dall´antico al nuovo: la prima assoluta del «Mistero del finto cantante» e «Che fine ha fatto la piccola Irene?», due atti unici con le musica di Marco Betta ricavati dal «Commissario di bordo» di Andrea Camilleri - commissione chigiana; ai Rozzi il 14 e 15; regia Rocco Mortelliti, autore del libretto. L´allestimento senese fa parte di un progetto a lunga gittata (inaugurato nel dicembre scorso a Bergamo con «Il fantasma nella cabina») che prevede ben quattro riduzioni operistiche degli otto racconti del ciclo di Camilleri. [...]

g.m. - La Repubblica, ed. di Firenze ,22.5.2003

Camilleri: Micciché dica quel che vuole

La polemica

«Micciché, dice che sono un avversario politico perché ho scritto un racconto ironico riferito a Berlusconi? È libero di dire quello che vuole». Andrea Camilleri replica alle accuse del viceministro dell'Economia, Gianfranco Micciché, riguardo al racconto "Il mistero del finto cantante". «I dichiarati riferimenti a Berlusconi colgono la sua vena nostalgica», spiega Camilleri. Protagonista del racconto è un uomo potente che ha nostalgia del suo passato di cantante sulle navi da crociera. Di qui il travestimento ed il ritorno su una nave.Dal racconto è stata tratta un'opera che debutterà a luglio a Siena per l'Accademia Chigiana.

La Repubblica 22.5.2003

Il caso

È ispirato al premier il protagonista dell´opera tratta da Camilleri che debutta a Siena In scena un Berlusconi da crociera

Il misterioso cantante imbarcato sulla nave da crociera è in realtà un importante presidente: porta scarpe col rialzo, racconta barzellette imbarazzanti e ha la ricetta segreta per sistemare l´Italia. Insomma, il Joe Bolton de Il mistero del finto cantante, l´opera da camera di Marco Betta tratta dal racconto di Camilleri che va in scena domani e martedì al teatro dei Rozzi di Siena, è una caricatura di Berlusconi. Il regista Rocco Mortelliti, autore del libretto, dice che il suo è un omaggio al presidente del consiglio, anche se in scena la qualifica del miliardario non viene mai pronunciata. «Lo spettacolo è tutta un´allusione - spiega Mortelliti - Io mi sono ispirato a Berlusconi per creare questo personaggio». A interpretare il finto cantante sarà Ugo Dighero, ex padre Puglisi nella fiction di Albano. Per lui Marco Betta ha composto «delle melodie italiane stile anni Sessanta-Settanta che si intrecciano con un tessuto di musica classica contemporanea dai toni malinconici». L´opera, abbinata a Che fine ha fatto la piccola Irene?, fa parte del progetto dedicato al commissario Collura, il fratello minore di Montalbano ideato da Camilleri, costretto a indagare su una nave da crociera dopo una sparatoria. Cecè Collura sarà il tenore Luca Canonici, il soprano Denia Mazzola interpreterà la signora Spoto, il comandante della nave è il baritono Fabio Previati. «Questo Joe Bolton è un miliardario che torna sulla nave da crociera dove ha cominciato la sua carriera di comunicatore per rivivere i momenti più belli della sua vita - spiega Mortelliti - Tutti impazziscono per lui ma Collura si insospettisce perché scopre che porta i baffi finti. E quando smaschera la sua vera identità resta a bocca aperta. Alla fine, in accappatoio, Bolton telefona a un amico americano per spiegargli "l´Italia che ha in mente" e lentamente vola verso la graticcia del teatro grazie a un marchingegno».

Mario Di Caro - La Repubblica 13.7.2003

Berlusconi e il giallo di Camilleri

Anche il Cavaliere in un'operina in prima alla Chigiana

Un ex politico rivive i sogni di gioventù esibendosi sotto le mentite spoglie di un cantante su una lussuosa nave da crociera. Con un riferimento esplicito a Silvio Berlusconi. Un soggetto innocente tinto però di giallo da Andrea Camilleri, a un racconto del quale si ispira «Il mistero del finto cantante», atto unico riscritto per il teatro e diretto da Rocco Mortelliti, genero dello scrittore - domani e martedì ore 21.15 al Teatro dei Rozzi per la Settimana musicale senese. Dalla raccolta di racconti «Il commissario di bordo» è cavata anche la seconda operina della serata, «Che fine ha fatto la piccola Irene?». Entrambe commissioni chigiane in prima assoluta musicate da Marco Betta. L'allestimento fa parte di un progetto a lunga gittata - inaugurato nel dicembre scorso a Bergamo con «Il fantasma della cabina» - che prevede quattro riduzioni operistiche da Camilleri. Protagonista il commissario di bordo Cecè Collura. Betta, compositore siciliano allievo di Gentilucci e Sciarrino, uso a fondere la musica delle antiche culture mediterranee a quella del nostro tempo e alla tradizione classica, ha cominciato a collaborare con il conterraneo Camilleri nel 2001 per la fiaba musicale «Magaria». Le operine dal «Commissario di bordo» appartengono al genere del Singspiel. La recitazione convive con il canto: vi sono arie, duetti, concertati, così come recitazione sulla musica. Il cast è composto da Ugo Dighero, Denia Mazzola, Luca Canonici, Leonardo De Lisi. Federico Longo sul podio del Gruppo strumentale dell'Accademia Chigiana. Biglietti 6-20 euro. Info 057722091.

G.M. - La Repubblica 13.7.2003

Quel finto cantante fa pensare a Berlusconi

In scena a Siena due operine di Marco Betta tratte da Camilleri Tornano le avventure del commissario Cecè Un uomo politico ricco, milanese e quasi calvo torna a fare il cantante da crociera

Dopo "Il fantasma della cabina" il commissario Cecè Collura si cimenta in altre due operine di Marco Betta tratte da Camilleri. Nel "Mistero del finto cantante" il solerte commissario di bordo individua ben presto l´uomo politico ricchissimo, milanese, tracagnotto e quasi calvo nel cantante da crociera che intrattiene i passeggeri con tanto successo. Il fatto è che avendo fatto in gioventù, appunto, il cantante da crociera, l´uomo ricchissimo torna momentaneamente a farlo per irresistibile nostalgia. C´è tutto: guardia del corpo, portavoce, consistente rinforzo dei tacchi delle scarpe, maquillage continuo, mania delle pacche sulle spalle, delle barzellette e delle canzoni. In più, aspirazione massima non prossima ma possibile, egli si assume in cielo. In "Che fine ha fatto la piccola Irene?", l´infallibile Cecè è alle prese con un rapimento di neonata, e scopre subito che non c´è rapimento semplicemente perché non c´è neonata. C´è bensì una madre pazza che, avendo perduto da anni la figlia, non si rassegna e la rivive in una bambola con pianto incorporato che spaccia per figlia. La prima operina ha spunti comici che il regista, nonché autore della riduzione, Rocco Mortelliti, sfrutta e ravviva con facilità. La seconda non ha tale vantaggio e apre le porte al sentimentalismo: riesce quindi anche scenicamente meno viva. Marco Betta da quando ha buttato alle ortiche la tonaca dell´avanguardia (allievo di Gentilucci e di Sciarrino) e abbracciato l´idea della musica facile, immediatamente comunicativa, è sempre più facile e si risparmia anche parecchio. Nella prima opera, visto l´argomento, l´approdo è la canzone: che sia anni 60 è trascurabile. Non che Betta scriva canzoni ma utilizza i mezzi della canzone. E il continuo ron-ron ereditato dal minimalismo, quell´eterno basso continuo ritmatissimo, lo aiuta a trovare l´aura canzonettistica. Nell´altra è l´aria operistica a sezioni ripetitive e intenzioni disperate a fornire il clima propizio. Tanto che gli interventi di Collura, del Comandante e degli altri risultano incongrui, come se appartenessero a altre opere. Esecuzione musicale e scenica ineccepibile. Dirige i dieci bravi allievi della Chigiana Federico Longo, a sua volta allievo della classe di Gelmetti. Ricordiamo l´ottimo Cecè di Luca Canonici, Denia Mazzola nel ruolo della madre pazza e l´attore Ugo Dighero nel ruolo del canterino. Mortelliti, con le scene essenziali di Italo Grassi, compone uno spettacolo piacevole, inventivo e applauditissimo. Michelangelo Zurletti

Michelangelo Zurletti - La Repubblica 19.7.2003




Last modified Friday, April, 18, 2014